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Gli INCEL hanno Ragione e vi Spiego Perché

Chi Sono gli Incel?

Anche in Italia, dopo gli omicidi di Toronto compiuti da Alek Minassian si sente sempre più parlare di questo, puramente ipotetico, “movimento incel” che starebbe prendendo piede nei forum e nei social e di recente perfino i giornalisti di Nemo hanno deciso di fare un servizio sull’argomento.

Il Significato di Incel  è “Involuntary Celibacy”, la cui traduzione è celibato involontario, e descrive individui che sono appunto involontariamente celibi, ovvero che non riescono a trovare una compagna indipendentemente dalla loro volontà.

Il termine “incel” e “redpillato” ultimamente vengono usati come sinonimi.Nulla di più sbagliato.
Più volte ho spiegato come e perché il maggior numero di redpillati ,al contrario, si trova proprio fra chi ha più successo con le donne (in sintesi: più frequenti donne e più hai modo di capirle, più ti tagliano fuori e meno le capisci) , mentre gli incel molto più spesso raccontano un sacco di balle a loro stessi e agli altri rifugiandosi in situazioni di comodo e cullandosi nella blupill.

Il fenomeno incel però rientra perfettamente nelle tematiche di questo blog ed è la conseguenza di alcune dinamiche che spesso abbiamo descritto e che in questo articolo mi impegnerò ad enunciare in maniera chiara e completa.

Va innanzitutto precisato che io non mi trovo d’accordo con l’espressione “incel” anzi direi che la rinnego proprio.
Il limite di questo neologismo è prima di tutto semantico, perché il termine contiene in sè due concetti, cioè quello di volontà e di celibato, che poco hanno a che vedere con le ragioni del vero disagio degli esponenti di questa categoria.

E’ un discorso decisamente più complesso che però la persona media spesso non ha voglia di fermarsi ad analizzare, e quindi si limita a puntare il dito con disprezzo e derisione, banalizzando e semplificando tutto, cosa che non fa altro che aggravare aggravare la problematica e alimentare il senso di frustrazione.

Innanzitutto risulta piuttosto evidente che stiamo affrontando una questione tutta al maschile.
Non esiste un equivalente femminile di incel, gli uomini che lamentano la mancanza di partner sono nettamente di più delle donne, le quali generalmente non hanno un partner per eccessiva pretenziosità.
Questo mi sembra un fatto piuttosto oggettivo e ho anche in passato provato a quantificare la sproporzione numericamente facendo un piccolo studio amatoriale.

Il fatto che questo problema vada a toccare principalmente uomini penso sia già di per sè sufficiente dimostrazione della disuguaglianza in ambito sessuale e sentimentale tra uomini e donne.

Incel: le Origini

Ma facciamo un passo indietro e andiamo ad analizzare le origini di tale disparità che ha, a mio avviso, prima di tutto, presupposto biologico e si crea a causa della differenza di selezione sessuale che uomini e donne hanno per natura.
Gli uomini attuano una selezione sessuale di tipo poligamico, cercando di accoppiarsi con un numero elevato di donne per massimizzare le proprie probabilità di concepimento;le donne, al contrario, dovendo portare il “peso” della gravidanza, sono programmate per essere più selettive e cercano di accoppiarsi con gli uomini di valore biologico superiore, quelli dotati delle caratteristiche espresse dalla teoria LMS.Hanno una selezione sessuale quindi di tipo ipergamico.
Allo stato di natura è quindi perfettamente normale che sia solo una minoranza di maschi ad accoppiarsi, come osservato in molte specie animali, mentre gli altri rimangono “incel”.

Questo dislivello selettivo però non basta come spiegazione, costituisce solamente la carica esplosiva del fenomeno e non la miccia, la quale invece è data dal femminismo, in particolare da 2 aspetti tipici di questo movimento cancerogeno:

  1. La liberazione sessuale 
  2. L’emancipazione economica della donna

#1 La Liberazione Sessuale

Quando gli esseri umani hanno deciso di organizzarsi in società complesse, hanno cercato di porre un freno agli impulsi sessuali poligamici maschili e ipergamici femminili perseguendo la strada della monogamia, da perpetuarsi attraverso il vincolo indissolubile del matrimonio.
Ciò redistribuiva il potere sessuale maschile e femminile, e di conseguenza anche le opportunità che ognuno aveva in ambito sessuale.
In pratica si limitava la possibilità delle donne di ipergamare e quella degli uomini di valore più alto di accumulare partner sessuali, a vantaggio degli altri uomini e a vantaggio della società stessa che poteva così beneficiare del lavoro e della cooperazione di tutti gli uomini, anche di quelli che prima erano tagliati fuori dall’accoppiamento e che quindi non avevano alcun interesse a contribuire alla società.

Questo è durato più o meno fino alla seconda metà del ‘900 quando la liberazione sessuale ha rotto le precedenti barriere riportando il mercato sessuale ad una condizione di totale anarchia, dove gli uomini con il maggior valore di mercato arraffano tutto e gli altri, più numerosi in percentuale, si scannano per le briciole.

Chiunque abbia un minimo senso di giustizia sicuramente si renderà conto della palese iniquità della situazione: una maggioranza composta da donne e pochi uomini che vive la libertà sessuale, una fetta di uomini che arranca per trovare una donna, e una minoranza di uomini che è tagliata fuori o quasi.

La competitività è molto elevata, chi vuole trovare una donna  deve accettare non pochi compromessi.
Deve subire una sfilza di rifiuti da parte di donne che magari neppure gli piacciono ma verso le quali è costretto necessariamente a ripiegare a causa delle pretese ipergamiche.
Per alcuni, magari psicologicamente più fragili, tutto ciò col tempo diventa insostenibile e quindi preferiscono togliersi dal mercato.

Questa impossibilità di dare soddisfazione ad un bisogno primario genera inevitabilmente frustrazione e la cosa è aggravata ancor più dal fatto che nella nostra società si parla continuamente di sesso.
Si tende a sessualizzare un po’ tutto, riferimenti sessuali sono evidenti anche in molte pubblicità in cui il sesso non c’entra molto.

L’impressione è quella di trovarsi in un mondo dove tutti hanno accesso al sesso facilmente,dove è normale coltivare relazioni intense e fugaci, dove tutti se la spassano e si divertono e questo trasmette un forte senso di inadeguatezza. Chi non riesce a raggiungere, spesso neanche per sua colpa, determinati standard si sente come un handicappato, se è abbastanza analitico e riesce a crearsi una chiara visione di insieme può finire col diventare abbastanza cinico e misantropo,chiudersi in se stesso e accumulare rancore verso la società.

Società che peraltro li disprezza, definendoli “sfigati”, e deridendoli per la loro mancanza di attrattiva, al punto tale che chi ha difficoltà con le donne preferirebbe farsi torturare pur di non ammetterlo, anche quando la realtà è così evidente che negarla appare grottesco.

L’uomo poco attraente si trova quindi stretto tra tre fuochi:

  • da una parte quello della frustrazione per i rifiuti ricevuti
  • dall’altra quello dell’invidia per la vita che lo circonda e che lui non potrà mai sperimentare
  • da un’altra ancora quello della vergogna di essere bollato come sfigato

Tutto ciò,se sommato a patologie psichiche può avere conseguenze disastrose.

#2 L’Emancipazione Economica della Donna

In passato i ruoli all’interno della famiglia erano suddivisi tra uomo e donna in maniera ben precisa:
Alla donna spettava la cura della casa e della famiglia, all’uomo il compito di procurare un reddito e il potere decisionale sulle questioni più importanti.

Con uno sdegnoso cinismo oserei dire che l’uomo stringeva una sorta di patto non scritto con la società che gli dava un una vita sessuale, affettiva e famigliare come ricompensa di tutto lo sbattimento che doveva subire lavorando e svolgendo attività spesso molto rischiose o comunque molto faticose.

La donna era fortemente incentivata (ma anche spontaneamente desiderosa) a trovare un uomo pena una stigmatizzazione sociale e della famiglia di origine, impaziente di liberarsi del peso del mantenimento della figlia scaricandolo su un altro uomo chiamato marito.

Dopo una certa età rischiava di vedersi affibbiato il marchio spregiativo di “zitella”, ora invece sostituito da un più benevolo “single”, che trasmette un senso più di libertà e indipendenza pur descrivendo la stessa identica situazione di fatto.

L’indipendenza diventa appunto la grande battaglia delle femministe e la donna col tempo si affranca sempre di più dall’uomo, il quale peraltro, a causa di una crescente meccanicizzazione e tecnologizzazione dei processi produttivi e di un aumento dei flussi immigratori, vede sempre più svalutato il suo lavoro.

L’uomo medio, da sempre il coglione per definizione, diventa ancora più coglione e non è più una pedina molto utile in questo sistema, la sua posizione contrattuale all’interno della società non gli consente più di stabilire condizioni ma solo di accettare quelle altrui.

Chiaramente, anche se il valore del matrimonio è venuto meno, le relazioni di lunga durata continuano ad esserci, e nella scelta di un partner a lungo termine la donna è ovviamente costretta a ridimensionare le sue pretese, almeno fino a quando non verrà socialmente accettata nella società occidentale la creazione di un harem da parte degli uomini.

Vedi:Perché le coppie stanno insieme

I problemi sono che:

  • Il numero dei single è comunque in aumento e un uomo single che non ha valore di mercato diventa incel, di conseguenza gli incel sono in aumento.
  • L’età alla quale la donna decide di sistemarsi aumenta sempre di più. Un incel magari prima o poi uscirà dalla sua condizione sistemandosi con una donna, ma la sua giovinezza sarà già trascorsa e non sarà stato tempo speso felicemente e positivamente.

Il Vero Disagio Incel

Chi ha letto fra le righe dell’analisi appena effettuata avrà forse capito perché non mi trovo d’accordo con le definizione di incel. Come accennavo all’inizio vengono coinvolti il concetto di volontà e celibato i quali però non sono la chiave del disagio.

Volontà: se uno vuole trovarsi una donna la trova, salvo rarissime eccezioni. Il punto non è il suo desiderio di trovarla, ma quanto gli è richiesto per averla e per una fetta consistente di uomini il costo in termini di tempo/energie/denaro è notevolmente più elevato del beneficio dato dalla donna alla quale si potrà avere accesso, ovvero molto spesso una cessetta rompicoglioni.
Il concetto di volontà andrebbe quindi forse sostituito dal concetto di convenienza o opportunità.
Celibato: non c’entra molto, se prendiamo in considerazione le relazioni monogame il problema si attenua notevolmente. Errato pensare che il cd. incel soffra la mancanza di un partner, quello che soffre è principalmente l’astinenza sessuale.

Il tipico incel è colui che trascorre la propria giovinezza, i propri anni migliori, senza esperienze con l’altro sesso, senza possibilità di svilupparsi emotivamente e sessualmente mentre la sua corrispondente femminile spesso vive una giovinezza “wild and free” fatta di spensieratezza , una volta trascorsa la quale (leggi “una volta diminuito il suo valore di mercato”) è pronta finalmente ad  accasarsi con un uomo più al suo livello con cui condividere le bollette e le responsabilità della vita.
All’incel è ora concessa (col contagocce e spesso cornificato) una vita sessuale ma è costretto ad entrare nella fase responsabilità senza mai aver sperimentato la fase della spensieratezza.

Questo divario di esperienze è quello che poi sta all’origine delle lamentele di molte donne che vedono gli uomini 30 enni spesso come immaturi.
E grazie tante, quando dovevano fare quelle esperienze che li avrebbero portati a maturare le signorine stavano a succhiare uccelli ai bellocci scartando i loro pariestetici senza remore!


Vedi:Uomini Immaturi:psicologia di un bamboccione

Le Possibili Soluzioni

Bisogna innanzitutto prendere atto che l’infelicità del singolo si ripercuote sulla collettività e non mi riferisco solamente agli episodi di violenza ma anche a piccole manifestazioni di antisocialità quotidiana.
Il problema che abbiamo affrontato è serio, concreto e occorre sensibilizzare la società e prendere coscienza di esso per poi elaborare una soluzione.

Per quanto mi riguarda, ritengo che le strade da percorrere siano 3:

  1. Evitare di ficcare il sesso ovunque, nelle trasmissioni, nelle pubblicità ecc. Non è possibile vedere donne seminude in qualunque pubblicità anche di dentifrici.
  2. Una rieducazione della società che passi attraverso i media e porti a condannare certi comportamenti e promuoverne altri.
  3. Una regolamentazione della prostituzione e una politica che la renda accessibile a costi molto contenuti (se non addirittura gratuitamente). Occorrono ad esempio detrazioni fiscali per i soldi spesi in prostitute in quanto si tratta di un bisogno di prima necessità.

Mi rendo conto che un ritorno ad una rigida società tradizionale non è verosimile (e neppure auspicabile) ma una moderata tendenza conservatrice penso sia necessaria.
Andrebbe distrutta questa ipocrisia di un sistema che all’apparenza si batte per garantire diritti per tutti, ma a conti fatti risulta lesivo dei diritti basilari di una enorme fetta di popolazione.

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5 anni fa

Sono d'accordo su tutto tranne che sul fatto che il problema principale dell'incel sia l'astinenza sessuale. Se il problema fosse solo quello gli incel sarebbero tutti felici frequentatori abituali di prostitute in appartamento. Per un giovane che lavora e vive con i genitori, 2 o 3 trombate pay al mese non sarebbero una spesa insostenibile (cercare una ragazza probabilmente è pure piu' costoso).
Il problema è di altro tipo: 1. l'egoboost o autostima: vedere che tutti gli altri rimorchiano e tu no è deprimente e non risolve il problema. Andare con una prostituta non ti dà la gratificazione di attrarre una donna con la tua bellezza (per chi ce l'ha), in altre parole è come finire un videogame con le password del cheat mode vite infinite e energia infinita. 2. Il "social proof": quando tutti trombano e tu no sei considerato "inferiore" dai coetanei, uomini e donne e si innesca un circolo vizioso per cui le donne successive vedendoti incel ti scarteranno ancora di piu'. Andare a pro non aiuterebbe la reputazione / social proof anzi l'affosserebbe ancora di piu'.
Quindi secondo me il problema non è la mancanza di sesso ma la mancanza di soddisfazione del proprio ego e di validazione sociale.

MountainLion
MountainLion
4 anni fa

Hai trattato un tema molto serio, che non va affatto preso alla leggera : esiste una ormai non più trascurabile di minoranza di maschi di ogni età che a causa delle loro gravi carenze di LMS sono totalmente esclusi dai giochi.
Tra le righe del tuo articolo, all' inizio, si legge che in passato, diciamo fino agli anni 60-70, ancorché ci sia sempre stato chi rimorchia di più e chi di meno, qualcuna la trovavano tutti per fidanzarsi e poi sposarsi. E oggi devo constatare che non è più così, anche dal mio piccolo osservatorio costituito dal sito che gestisco, dove vengo contattato ogni giorno da ragazzi, ma anche trentenni o quarantenni, disperati, sull' orlo di depressioni e nevrosi, che non hanno MAI avuto una ragazza. E bada bene, non è che questi soggetti siano totalmente incapaci, inetti o disabili : il problema è che a causa dei fattori da te esposti il "livello minimo" di LMS per poter competere si è alzato a dismisura rispetto al passato. Come dire che se una volta per ben figurare nei 100 metri piani dovevi coprirli in 10", oggi ipoteticamente dovessi impiegare 6 o 7".

Quanto alle soluzioni da te prospettate, la vedo dura realizzarle in pratica, e né tutto sommato credo sortirebbero un grande effetto. Così come è praticamente impossibile redistribuire la ricchezza in una società liberista, altrettanto lo sarebbe un' ipotetica "redistribuzione della gnocca" per evitare che ci sia chi è costretto a mandarle via e chi muore di seghe. Del resto, nel primo caso, il comunismo è fallito, fallirebbe anche un comunismo applicato al mercato del sesso, per il semplice motivo che non puoi costringere una donna ad andare con qualcuno che non le piace o comunque non ritiene all' altezza.
L' accesso ad una forma di prostituzione dai costi calmierati potrebbe portare un sollievo, ma non risolverebbe il problema alla radice, in quanto tra i bisogni maschili non c'è solo lo svuotarsi le palle, ma anche la validazione sessuale, e più in generale, una vita relazionale appagante. Cosa che purtroppo in molti non possono e non potranno MAI avere.
Quindi non credo che possa esistere una soluzione, perché ci saranno sempre gli uomini "top" che possono arraffare tutto, una maggioranza nel mezzo che si arrangia in base alle possibilità di ciascuno, e una non trascurabile minoranza che resta al palo.

Ciao.

El buitre
El buitre
4 anni fa

Buonasera a tutti. Se posso dire la mia personale opinione, direi che un altro fattore non valutato nell articolo, è la questione del danno psicologico causato dal bullismo. Molti incel sono stati vittime di bullismo, e, in quanto tali, schifati anche dalle ragazze che non si sarebbero mai messe con "lo sfigato della scuola – paese -quartiere". Aggiungo anche una certa colpa da parte di certi allenatori, che tendono a demolire i più deboli, convincendoli che se non sei un calciatore o un quarterback, non sarai mai nulla. Dimenticano però che il chitarrista degli AC.DC è alto un metro e 53 cm. Ognuno ha delle capacità, tutto sta nel trovare la propria. Buona serata

Cayenne
Cayenne
1 anno fa

“Il tipico incel è colui che trascorre la propria giovinezza, i propri anni migliori, senza esperienze con l’altro sesso…
….Questo divario di esperienze è quello che poi sta all’origine delle lamentele di molte donne che vedono gli uomini 30 enni spesso come immaturi.”

Concordo pienamente. Ricordo ad esempio che quando avevo 30 anni io vivevo da sola già da tempo, lavoravo per mantenermi e avevo acquistato la mia prima casa. Molti miei coetanei maschi vivevano ancora con i genitori, svolgevano lavori sottopagati e sembravano avere una fobia sociale e un timore patologico dei rapporti di coppia.
Oggi so che probabilmente questo loro atteggiamento non era semplice mancanza di maturità, come allora io lo avevo classificato. Ma era invece proprio un “handicap” dovuto a mancanza di esperienze.

Anonimo
Anonimo
5 anni fa

Non sono d'accordo sulla parte che la tecnologizzazione svaluta il lavoro dell'uomo.Anzi i lavori tecnologici,informatici creativi sono quelli che si adattano meglio alla mentalità competitiva del maschio. Apparte ciò devo dire che il vostro gruppo è molto influente e forte. Sono i gruppi forti che decidono il corso della storia e voi lo siete. La libertà sessuale del 68 è stata decisa da gruppi forti quali gay,femminismo che hanno puntato sulla sinistra,secondo me. Secondo me il vostro gruppo come hanno fatto gli altri nel 68 deve cercare di influenzare la politica. Solo controllando la politica si possono fare rivoluzioni. Attualmente nel mondo la destra vince. Però purtroppo la sinistra controlla tutta l'informazione ed è lei a decidere quando ci sono le rivoluzioni. Non è un caso che in questo periodo vedo pompato su ogni dove i gruppi ambientalisti guidati dalla sconosciuta Greta Tunberg. Però per nostra fortuna grazie ad internet abbiamo un'anarchia che ci è favorevole ed è quella delle informazioni. Forse invece di attaccare l'anarchia sessuale dovremmo sfruttare l'anarchia dell'informazione e utilizzare questa per veicolare messaggi anche subliminali a favore della monogamia e della destra su cui io punterei. Grazie ad internet se fossimo abbastanza intelligenti e organizzati potremmo influenzare il pensiero sulla monogamia e favorirlo. Penso che dobbiamo quindi combattere la libertà sessuale non censurandola ma attaccandola, screditandola mediante la libertà dell'informazione che abbiamo. Se la nostra idea è forte vincerà e non servirà nessuna legge per la monogamia. D'altronde la sinistra ha fatto di tutto con il suo potere per screditare l'ideale di famiglia, messaggi subliminali a non finire. Possiamo fare lo stesso secondo me. Apparte tutto quel che è certo è che se abbiamo delle idee dobbiamo essere attivi su internet e influenzare gli altri. Come fanno tutti i gruppi del mondo tra l'altro. Questo è il mio punto di vista.

Anonimo
Anonimo
5 anni fa

Durante l'adolescenza e fino alla prima giovinezza, anche i ragazzi maschi si concentrano tutti sulle due, max tre bellissime del loro giro di conoscenze dirette, alle quali sbavano dietro senza ritegno mentre queste si rafforzano l'autostima, e scartano le pariestetiche 😉 …

pf
pf
5 anni fa

"Nature has given women so much power that the law has very wisely given them little".
Samuel Johnson (1709-1784)

Sandokan83
Sandokan83
3 anni fa

Molto molto interessante, e originale – almeno per me e per i discorsi che si sentono nella società mainstream.. Però ho il dubbio che in alcuni passaggi siano magari idee “troppo copiate” da fenomeni di origine nordamericana. In particolare, non credo che realmente la nostra società (intendo quella italiana) glorifichi i comportamenti spensierati delle donne. Per società si intende sia il livello basso (vicina di casa, zia, signore del bar..) che il livello alto (talk-show, film, serie..). Anzi al contrario spesso viene stigmatizzata una ragazza/donna che vada con molti uomini, sia nel suo periodo spensierato che – peggio ancora – cornificando il suo fidanzato/marito. Credo anzi che, sia visto con più tolleranza il fenomeno del “playboy” rispetto a quella che nel migliore dei casi può essere definita una “single libertina”, nel peggiore semplicemente una “baldracca”. In primis, dalle stesse donne.
Son d’accordissimo invece sul punto riguardante la regolamentazione della prostituzione. Oltre a togliere una fonte di reddito alle mafie, creerebbe i presupposti di aumentare il gettito fiscale (anche con le detrazioni fiscali, partendo dallo zero finora dichiarato) e la sicurezza sanitaria delle “esercenti” e dei clienti.

Unknown
Unknown
5 anni fa

Premetto una cosa: sono una ragazza di 27 anni. Ho letto i punti in questione, e vorrei gentilmente dire la mia. Nella mia preadolescenza ho subito traumi che qui non posso approfondire, e nell'adolescenza questi traumi mi hanno portato ad autolesionismo, bassa stima di me stessa e rapporti numerosi e sbagliati. Ormai, dopo un ex violento e un altro che mi si era approfittato della mia situazione di fragilità, non riesco a vivere serenamente una storia,penso subito che l'altra persona si sia "accontentata" (oltre ad essere io un tipo nerd). Quindi penso che il fenomeno INCEL possa essere dovuto anche a traumi subiti in fondo, o forse mi sbaglio?

Henry de Tolouse Lautrec
Henry de Tolouse Lautrec
5 anni fa

Ciao questo dovrebbe essere l'articolo principale del sito che dovrebbe rimanere sempre in alto, in evidenza. Purtroppo infatti con la pubblicazione di nuovi articoli i nuovi utenti incel a cui ho consigliato il sito sono un po' disorientati. Secondo me dovresti mettere in alto un link come dire "se sei un nuovo utente parti da qui" e rimandi a questo articolo dove spieghi chi sono gli incel.

Anonimo
Anonimo
5 anni fa

"Questo divario di esperienze è quello che poi sta all'origine delle lamentele di molte donne che vedono gli uomini 30 enni spesso come immaturi.
E grazie tante, quando dovevano fare quelle esperienze che li avrebbero portati a maturare le signorine…"
Le esperienze che portano a maturare entrambi i sessi NON sono solo quelle sessuali o, al max, sentimentali, ma ce ne sono molte altre (amicali, sportive, culturali, spirituali, politiche, studio, volontariato, viaggi, ecc. ecc.) e spesso l'assenza di legami d'amore aiuta a viverle meglio. A mio parere, tra i frequentatori di questo blog si da troppa importanza a quelle strettamente sentimentali e sessuali a scapito del resto.

Paolo Rossi
Paolo Rossi
9 mesi fa

Leggere questo mi fa talmente male che diventa struggente.
Scartato per tutta la vita dalle ragazze poichè ghostato o friendzonato indipendentemente dall’impegno o dai diversi approcci.
Le risposte quando chiedo di uscire sono sempre “Eh no devo studiare” “eh no ho il compleanno di tizio” “proprio oggi non posso, ti faccio sapere io”

Ferito come un cane negli anni, mi sono iscritto (manco a farlo apposta) il giorno di San Valentino in sala pesi, da solo, per sconfiggere i miei demoni interiori.
La palestra è l’unica cosa che quando ho bisogno, c’è. Non posso fare affidamento sui miei amici che non mi cercano quasi mai e se li cerco io spesso mi rispondono dopo giorni..

Con la sofferenza al cuore ho creato un fisico atletico, prestante e certamente migliore di tutti quei ragazzi invece fidanzati che guardo con estrema invidia e impotenza.. pensando tra me e me “perchè a lui non gli è stata inventata una scusa come accade sempre a me? Cos’ha più di me? ”

Non la auguro a nessuno non solo la solitudine (quella vera) ma anche una vita fatta proprio di rifiuti sentimentali. Si diventa troppo severi con se stessi fino ad odiarsi poichè nonostante tutto non si è mai abbastanza.
A chi dice che si cresce più forte dico che sono cazzate. E’ un bisogno primario, non un capriccio e si soffre fino a quando non si riempie la mancanza.

Forse un giorno… quando avrò 40 anni quando gli altri uomini si lasceranno andare fisicamente poichè ormai sazi e “a pancia piena” qualcuna si accorgerà finalmente della mia esistenza. Per adesso solo amicizia (quando va bene e manco stretta) o direttamente ghosting.

Fondamentalmente per le ragazze non esisto, sono anonimo.

Umberto
Umberto
1 anno fa

Quindi? Che si fa? Suicidio? Siete molto concreti e il discorso non fa una grinza ma se le soluzioni di fatto non ci sono o dovrebbero arrivare dal padre eterno o da altre azioni che, a detta vostra, non cambiano nulla , cosa ci rimane? Solo la morte o l’eterna insoddisfazione . Avete parlato molto bene del problema alta direi di passare alle soluzioni concrete se ne avete altrimenti tacete.

Anonimo
Anonimo
3 anni fa

interessante articolo pubblicato oggi su
stalkersaraitu.com/gli-incel-italiani-rompono-lassedio/

Un passo alla volta. Un passo alla volta.