Caro Redpillatore,
Intorno agli anni 80, alle medie, non ricordo in quale occasione, una mia compagna di classe disse alla professoressa che non si sarebbe dovuto più scrivere “negro” in quanto offensivo, sostituendolo con la parola “nero”. La professoressa rimase perplessa.
In quel tempo avevo un’enciclopedia “Conoscere – Ieri oggi e domani” nella quale una pagina era proprio titolata “Le popolazioni negre dell’Africa”.
Adesso è vietato dire anche “nero” e bisogna dire “di colore” (quale colore?), sperando di non arrivare a dire “afro-italiano” come si usa dire in USA.
Nel frattempo siamo passati da “handicappato” (prima ancora si diceva, mi pare, minorato) a “disabile” e infine “diversamente abile”. Il cieco è diventato “non vedente”, il sordo “non udente” (molti di voi ricorderanno le annunciatrici rai “sottotitoli per i non udenti alla pagina 777 di televideo), lo spazzino un operatore ecologico, il becchino un “operatore cimiteriale”, e, che delusione quando da bambino scoprii cosa davvero fosse un’isola ecologica, io che da bluepillato pensavo che l’isola ecologica fosse una sorta di riserva naturale del WWF. L’impotenza è sparita, non grazie al Viagra, ma grazie al fatto che ora si chiama “disfunzione erettile”. L’inceneritore è diventato un termovalorizzatore; il gabinetto degli anni 80 (ricordate i cartelli “gabinetti a pagamento”) che Torquato Tasso o le Ferrovie dello Stato chiamavano “ritirata” (cosa si ritira?) sono poi diventati “bagni” e infine “servizi”.
Come si può poi non accennare alle storpiature deliranti al femminile di nomi di professione linguisticamente ambigenere uscenti in -ente che derivano dal participio presente dei verbi e variano il loro genere grazie all’articolo che li precede: il Presidente / la Presidente (e non la Presidenta, come vorrebbe la Boldrini).
Possiamo allora correggere politicamente anche gli incel e chiamarli “non trombanti” o “diversamente attraenti”? Forse no, loro sono brutti sporchi e cattivi e non meritano il politically correctness.
Quando una parola viene associata a qualcosa di negativo semplicemente si cambia la parola: l’immigrato (che, chissà perché, nell’immaginario collettivo, assume un significato minaccioso) è stato sostituito da “migrante”, parola più rassicurante perché dà l’idea di qualcuno soltanto di passaggio, che presto si leverà dai coglioni (anche se in realtà non è così, è un immigrato vero e proprio perché non te lo levi più di torno), fino ad arrivare al “rifugiato” o “profugo”, come se appena sbarcassero fosse già stato loro attribuito lo status di profugo o rifugiato… quando qualcuno ha fatto notare l’illogicità siamo passati al politically corretto “richiedente asilo”. Avete mai letto la parola “clandestino” relativamente a qualcuno che sbarca negli ultimi 10 anni?
Vietato anche dire Zingari: adesso sono Rom, Sinti o altra… etnia…. Ah già, bisogna dire etnia. Ma il foglietto illustrativo di un farmaco contro la cistite, perlomeno negli anni 80, avvisava i pazienti di “razza negra”(SIC) di eventuali effetti collaterali che potevano presentarsi su di loro. Si arriva poi al politicamente corretto a seconda del valore di “Money” secondo cui un omosessuale, se è ricco e famoso è “gay”, se è povero è “frocio”. Avete mai sentito dire che uno stilista di moda in Ferrari o un personaggio pubblico importante è frocio? No, loro sono gay, frocio è il vostro vicino di casa che viaggia sulla Panda 750.
Robert Hughes scrisse “vogliamo creare una sorta di Lourdes linguistica, dove il male e la sventura svaniscono con un tuffo nelle acque dell’eufemismo”.
Il politicamente corretto è non solo nelle parole ma anche nei fatti e nel raccontare le notizie. Se l’autore di un crimine è un immigrato i giornali scrivono banalmente “un giovane”, “un uomo”, salvo poi, nemmeno sempre, qualche volta accennare alla nazionalità in mezzo all’articolo.
Se poi avete qualcosa contro, non dico gli ebrei ma anche semplicemente la politica di Israele, fate attenzione perché verrete accusati di essere antisemiti. Se fate una battuta o una critica o peggio un insulto sui napoletani siete razzisti, se la fate contro i triestini no. Così come in una rissa per motivi specifici (viabilità, condominio, motivi sentimentali) se ad essere picchiato è un nero, è razzismo; se dei teppisti tirano uova contro i passanti e colpiscono una ragazza di colore, è razzismo (tranne se ovviamente a tirarle è il figlio di un consigliere comunale del PD) si capisce allora che solo alcune categorie di persone godono di una sorta di “protezione antirazzistica”: se ti scappa il cane e morde un pedone, spera che morda un maschio eterosessuale bianco, altrimenti il cane (e magari il padrone) verrà accusato rispettivamente di misoginia, omofobia o razzismo. E ancora: ti dà noia lo spacciatore tunisino sotto casa? Sei tu che sei razzista; non sei d’accordo sul fatto che alcuni Rom brucino la spazzatura indifferenziata (plastica compresa) nei campi mentre tu devi fare la differenziata? Sei tu che non capisci la loro cultura.
Il Nobel Watson osò dichiarare che i neri sono meno intelligenti dei bianchi. Non so se sia vero o no, ma non credo che ciò sia privo di fondamento dal momento che fisicamente siamo diversi: i neri rispetto ai bianchi hanno più muscolatura a contrazione veloce, sono bravi in sport come la corsa in velocità ma meno bravi nel nuoto perché hanno una densità ossea più elevata, nulla vieta che anche lo sviluppo del cervello sia diverso. Il problema è che quella che voleva essere soltanto una notizia scientifica ha avuto le conseguenze di una bestemmia in Vaticano.
Il politicamente corretto esiste anche a difesa delle donne. E lo sa bene il fisico Strumia che per aver detto che le donne nella scienza non sono discriminate (semplicemente ce ne sono meno che scelgono quella strada) è stato travisato nelle sue parole e estromesso.
Per quanto valore possano avere, nei film commedia viene poi sempre ridicolizzato e fatto passar male l’uomo: è sempre l’uomo ad avere l’amante, è sempre l’uomo a zerbinarsi di fronte alle donne e, infine, con una dose di bluepill, nei film, alla fine il normobruttino ha sempre il lieto fine utopistico: si mette insieme a una fotomodella o quasi (ad esempio i film di Pieraccioni).
Avete mai visto un film dove una donna dai 19 ai 30 anni va con i fighi e nel frattempo umilia i bruttini o li sfrutta per i propri comodi friendzonandoli? E magari a 30 anni si sposa con l’avvocato benestante e lo tradisce con l’istruttore della palestra belloccio? Forse ce ne saranno ma pochissimi: sarebbe delitto di lesa maestà. Non è politicamente corretto. Sinceramente io non ho mai visto neanche film con attori brutti. Qualcuno viene “truccato” a nerd, magari con occhialoni, camicie larghe e modo di fare impacciato, ma sono i “finti brutti” come quelli della pupa e il secchione. I Brutti Veri (retrusi, malocclusi, ecc) , almeno under 35, non li ho mai visti in alcun film.
Nei film se una donna tradisce il marito è colpa di quest’ultimo che la trascurava, se un marito tradisce la moglie è uno stronzo che si fa l’amante. Il problema è che quando giri un film che ti costa dal milione di euro in su, poi devi distribuirlo per riprenderci i soldi, e se non è politicamente corretto nessun produttore ti finanzierà; lo stesso Zalone ha fatto un trailer “immigrato” ingannevole in quanto induceva lo spettatore in errore facendogli credere che il film sarebbe stato politicamente scorretto; così non è stato: il trailer nulla aveva a che vedere con il film vero e proprio.
Veniamo adesso al punto: ad essere colpito anche del politicamente corretto è il fenomeno degli Incel e l’ideologia redpill.
Gli incel per il politicamente corretto non possono esistere: il politicamente corretto vuole che la bellezza sia qualcosa di soggettivo e comunque le ragazze guardino a personalitàh e carattereh (mi spieghino allora perché quando avevo in auto la sera il mio amico belloccio ci affiancavano al semaforo macchine di ragazze che gli chiedevano il numero di telefono).
Nel frattempo però il fenomeno incel sta venendo a galla: ci sono sempre più ragazzi soli che non riescono mai ad accompagnarsi con una ragazza, mai. Il fenomeno non può più essere tenuto nascosto dal momento che gli incel si stanno organizzando in forum, la filosofia redpill si diffonde e qualcuno ogni tanto ha fatto un attentato (pochi, in tutto il mondo si contano nelle dita di una mano in 10 anni, contro un centinaio di femminicidi che ci sono ogni anno, soltanto in Italia, e perlopiù da parte del proprio partner).
Allora che hanno fatto? Cercano di fare una sorta di modifica del “dizionario della neolingua” facendo passare gli incel non più per vittime della selezione estetica femminile ma per dei misogini frustrati sociofobici. E vai con la macchina del fango contro gli incel “gli uomini che odiano le donne” ; provate a cercare con google le parole incel uomini odiano donne e vi appariranno paginate di results. Buffo. Una parola così difficilmente travisabile perché contiene nel suo interno la combinazione di “involountary celibate” viene quindi fatta passare per qualcosa che non c’entra niente; chiaro che ci sarà qualche incel che odia le donne, qualcuno con motivazioni scorrelate dal fatto di essere incel, qualcuno come conseguenza del fatto di essere sempre stato rifiutato, non come causa, perché il mio amico belloccio affiancato in auto dalla macchina di ragazze sarebbe potuto essere il più misogino degli uomini ma le ragazze avrebbero fatto ugualmente a gara a trombarselo.
La trasmissione “Nemo”, tra l’altro, è riuscita benissimo nel suo scopo, grazie anche, purtroppo, alla involontaria collaborazione degli intervistati fin troppo ingenui che si sono fatti sfuggire dichiarazioni troppo sopra le righe. Missione compiuta, scopo raggiunto: le donne non guardano alla bellezza, tutti gli uomini hanno possibilità, se non ci riescono è colpa loro che sono misogini. Così è deciso, l’udienza è tolta (musichetta di forum).
Quindi, caro Redpillatore, vedo davanti a me ancora molto tempo prima che qualche giornalista mainstream abbia il coraggio di scrivere qualche idea redpill.
Concludo ricordando un settimanale di sinistra che, in un numero di metà anni 90, fece un articolo intitolato “Prostitute: clienti o stupratori?” (era l’articolo principale, pubblicizzato in copertina) descrivendo ovviamente le prostitute come povere fiammiferaie indifese costrette con la forza a vendere il corpo a orchi (rigorosamente sessantenni e sposati), situazioni che certamente esistono ma l’articolo voleva far credere che tutte le situazioni fossero di quel tipo, senza menzionare l’incel 20 enne che si regalava una mezz’oretta di compagnia con una loft ungherese di appartamento di pari età che viaggia in BMW grazie ai soldi guadagnati con quella professione. Ma la cosa buffa fu che, nello stesso numero, un articoletto più piccolo, di tutt’altra autrice, parlava dei gigolò e descriveva come “moderne” le donne che ne usufruivano. Alla faccia della par condicio.
Henri de Toulouse-Lautrec
Dello Stesso Autore:
Buongiorno, sono l’autore e vorrei fare un paio di precisazioni perché i commenti e subcommenti mi pare che stiano travisando il senso dell’articolo.
Il tema dell’articolo è il politicamente corretto, non l’intelligenza dei bianchi e dei neri. Il senso del mio articolo era lo sdegno della comunità scientifica quando Watson ha provato ad affermare una cosa del genere. Che sia vero o no, poco importa, la comunità scientifica non ha risposto “l’ipotesi non trova fondamento scientifico e pertanto è da ritenersi non dimostrata” (come si usa dire per i presunti farmaci anti covid), ma si è sdegnata come fosse un eresia medievale, alcune istituzioni di ricerca hanno perfino annunciato l’immediata revoca “delle onorificenze accordategli in passato”; a parti invertite non credo che ci sarebbe stato un tale sdegno ma soltanto una timida smentita. La mia frase “non credo che sia priva di fondamento” è da intendersi “non escludo che possa essere vero, così come che possa non esserlo”, in fin dei conti siamo fenotipicamente diversi.
Il politicamente corretto (nelle azioni, non solo nelle parole) esiste eccome: lo studentello radical chic di filosofia che segue i cineforum di sinistra, poi quando cerca casa per andare a vivere con la sua ragazza (pagata dal papi, ovviamente: con lo stipendio di precario al call center mica te la puoi permettere) la cerca, preferibilmente, in una zona “immigration-free”, però poi dà del razzista a me se, su alcuni (ho detto alcuni) temi dell’immigrazione la penso come Salvini. Lui infatti vuole “tutti dentro” per quanto riguarda gli immigrati che sbarchino, ma lontano da casa sua, in una parola NIMBY, Not in My Back Yard, come per le centrali nucleari, gli inceneritori o i rigassificatori.
E, detto tra noi, fa anche bene a cercare casa in un quartiere a bassa densità di extracomunitari, non per razzismo, ma perche’ a livello probabilistico, con determinati vicini di casa, aumenta la probabilità di avere problemi, è così, c’è poco da fare, e non c’entra niente il razzismo. Razzistà è chi non vuole essere operato da un chirurgo di colore o chi non vuole che i propri figli giochino con i bambini di colore, ma evitare di andare a vivere in un condominio di tutti africani non è razzismo, è semplice consapevolezza che in quel condominio aumenta la probabilità di invivibilità dell’appartamento stesso (rumori, liti, ecc). Nascondere cio’ è politically correctness bello e buono.
Riguardo invece all’impossibilità di definire “clandestino” chi sbarca: alcuni barconi arrivano dalla Tunisia dove non c’e’ nessuna guerra (così come in molti altri posti), almeno loro possono essere definiti clandestini?
Il buonismo semplicemente è il segno del declino totale dell’Occidente, da punto di riferimento mondiale, che ha dominato il pianeta per secoli e dato un contributo senza eguali in arte, scienza e musica, a cagatoio dove anche l’ultimo scappato di casa, che in passato sarebbe stato piantato contro un muro, può venire qui e fare i porci comodi, e perculare pure i fessi che lo mantengono.
L’Occidente è il secchione a scuola, bravo ma senza palle, e gli altri li mettono i piedi in testa; il primo giorno lo insultano, il secondo lo mena uno, il terzo lo menano in 5. E nel frattempo li fottono compiti e ovviamente pure la ragazza.
Ed è quello che succede nella vita reale, dove oramai l’uomo bianco, diventato una macchietta, si vede fottere benessere, welfare e ovviamente le donne; la donna che apre le cosce ai “virili barbari” è una storia vecchia come il mondo.
A nessuno frega un cazzo che senza l’uomo occidentale non potremmo manco scrivere su un pc, perché elettricità, computer, smartphone, internet ecc… sono tutte invenzioni/scoperte sue; oggi in Occidente, in una sorta di Sindrome di Stoccolma collettiva, ha deciso che è meglio dare spazio alle gang latine, agli spacciatori africani, ai medievali arabi, o anche agli orientali, tanto intelligenti ma bravi più a copiare che a inventare qualcosa di loro.
Ovviamente le donne, in tutto questo, sono in prima linea; peccato che a dare spazio a popolazioni che le considerano poco più di un cane segnerà la loro rovina, e quando grideranno al lupo al lupo non potrà certo essere il cattivo uomo occidentale, ormai eunuco, ad aiutarle.
Devo dire con una certa soddisfazione che si vede subito che il dibattito, seppure a tratti acceso, si svolge tra uomini.
Il livello è altissimo.
Pensate a un blog o forum femminile nel quale la vetta piu’ alta la si raggiunge quando si confrontano su quale crema rassodante per le chiappe sia la piu’ efficace…:)
Si però le “centinaia di femminicidi” sono una cazzata. Non cadiamo in queste baggianate, per piacere.
I casi realmente correlabili all’omicidio passionale saranno una ventina o poco più e ci sono ogni anno anche molti uomini uccisi dalla propria partner. Per non contare gli uccisi da altri uomini a causa di una donna o gli indotti al suicidio tramite violenza indiretta e silenziosa
Negro è una normalissima parola che deriva dal latino niger; in francese è molto usato negrò; però noi siamo colonia americana e quindi gli hanno fatto assumere una connotazione negativa. Quando nel 1968 fu assassinato Martin Luther King, al tg Piero Angela lo definì “negro”, senza problemi.
Per quanto riguarda “diversamente abili”, in casa mia è diversamente abile chi sa leggere nel pensiero, fare salti mortali, volare, arrampicarsi sulle pareti ecc.
Anche la scienza, che dovrebbe essere neutrale per definizione si piega al politicamente corretto:
Basti vedere come da anni ci spaccano i coglionazzi sulla mancanza di fondamento scientifico delle razze….
Ma che senso ha?
Il termine razza descrive un concetto non scientifico ma macroscopico seppure la scienza dimostrasse che il negro e il bianco sono indistinguibili dalla mappatura del DNA (e non mi sembra ci siano riusciti) il bianco rimane bianco e il negro rimane negro.
La crociata fatela contro l’accademia della crusca piuttosto.
Bisogna non comprare giornali, spegnere il televisore , limitare l’uso di Internet e tornare ai veri valori della famiglia e all’amore verso i figli e ai veri valori cristiani.Anche molte ragazze si vergognano di dire alle amiche che vogliono fare le casalinghe e dedicarsi alla famiglia.
Grande. Stasera son blackpillato anticapitalista forte: INCEL come problematica sociale è polvere sotto il tappeto anche perché l’incel NON È UN CONSUMATORE appetibile per i grandi mezzi di comunicazione che oramai vivono di pubblicità. Non è ricco da poter spendere troppo, viceversa con M uscirebbe dallo status Incel, non è donna, sappiamo la maggior propensione al consumo indotto delle donne, non è fidanzato, sappiamo la maggior propensione al consumo indotta dalle donne ai loro fidanzati, non è euforico, sappiamo la correlazione tra euforia e spesa, non è mainstream come si dice ora, quantomeno se ha coscienza della propria condizione diffiderà ben bene dei grandi mezzi di comunicazione che a) lo mostrificano umiliandolo ulteriormente b)promuovono e mantengono lo status quo ginocentrico causa del suo status.
Ottimo articolo:Mi permetto di evidenziare gli aspetti per me piu’ importanti:
1) si puo’ parlar male solo dei maschi bianchi eterosessuali (è vietato criticare donne, gay e neri);
2) dalla maggior parte dei media viene incessantemente proposta una visione del mondo femminista (esaltazione della donna, colpevolizzazione e ridicolizzazione dell’uomo) ragion per cui vanno evitati;
3) il politicamente corretto è una cagata pazzesca! In un libro che ho appena letto si dice che “Il politicamente corretto è un’ideologia liberal-progressista e multiculturalista affermatasi alla fine degli anni ottanta nelle università americane. Chi vi aderiva si proponeva inizialmente di modificare il linguaggio comunemente usato, in particolare quei termini che si presumono discriminatori nei confronti delle minoranze, come nel caso del termine “negro” (sostituito con afro-americano), ritenuto discriminatorio dal punto di vista razziale. Una volta imposto il linguaggio, gli ideologi del politicamente corretto hanno avuto gioco facile a imporre determinati standard comportamentali, dapprima sanzionandoli moralmente fino all’intimidazione verso chi non li osserva, per poi trasformarli in reati attraverso un incessante lavoro di lobbying e di propaganda anche se questi comportamenti non recano alcun danno alle persone.“
Il politicamente corretto è l’arma principale usata dalle femministe: personalmente non mi stancherò mai di combatterli entrambi.
Bah, non commento per rispettare il politicamente corretto.
Fo solo notare che non esiste connessione causale, nè in un senso nè nell’altro, tra incel e pillola rossa.
Si può essere incel senza sapere niente di redpill (tra l’altro è il caso maggioritario), così come si può essere dei donnaioli appena usciti da Matrix, eccetera.
Il mainstream per definizione è conformista, sicchè c’è poco da discuterne.
Una nota sui film: un film di merda va venduto, da cui le tecniche di accaparramento pubblico. Un capolavoro si vende da solo, da cui le controversie eccetera. Il 95% dei film sono merda.
Analisi perfetta. C’ è poco da aggiungere.
Che il politically correct sia un’ aberrazione è evidente.
Credo che tra un po’,se non vado errato, vieteranno pure il termine ” uomo di colore”.
Quanto alla parola negro: finché il termine sarà usato nella lingua spagnola e portoghese e quindi anche in tutta l’ America Latina, beh vietarlo solo a noi lo riterrò sempre un’ odioso atto di violenza contro la nostra lingua che quel termine, vista la derivazione latina, l’ ha pure inventato!
Giustissima l’ analisi sulla rappresentazione del maschio nei Mass media:
In molti video, film, pubblicità, il maschio, ma solo se bianco, è considerato spesso meschino, ipocrita, maschilista..a volte anche sessualmente ambiguo..
Il vecchio occidentale bianco e non allineato al politically correct è il capro espiatorio perfetto di tutti i mali del mondo. Il rassicurante nemico visibile.
Anche per quanto concerne le politiche ambientali, dá più visibilità andare a protestare negli Stati Uniti che nei paesi più inquinatori del mondo come Cina e India.
A me dispiace vivere in un mondo in cui sono considerato colpevole solo per essere nato uomo, bianco e occidentale e non allineato alla “cultura politically correct” di massa.
Siamo una razza in via d’ estinzione grazie alla denatalità e alla mescolanza di etnie, ma credo che il mondo che esiste oggi lo abbiamo creato soprattutto noi. Meriteremmo forse più ammirazione e rispetto.
Tante escort, se non scialacquano i soldi (e molte li buttano in stupidaggini), in pochi anni tornano nel loro paese con villa, attività aperta, case ecc…
Le persone che comandano, le fantasmagoriche “elites” hanno studiato tanto. Hanno fatto, come si suol dire, i compiti a casa.
Conoscono estesamente la verità scientifica e sanno che i bianchi sono geneticamente e culturalmente superiori. E’ innegabile.
Niente di mistico o divino: pura e semplice evoluzione storica. (si legga il libro “armi, acciaio e malattie”)
Loro sanno PERFETTAMENTE come funzionano i bianchi e sanno che i neri non possiedano ne lungimiranza ne attitudine analitica per attentare alla loro egemonia. Ripeto: non per scelta divina, ma per evoluzione storica.
Loro interesse è vietare con tutte le loro forze che queste cose diventino di dominio pubblico e il sistema che adoperano è denigrare con la massima forza possibile coloro che sostengano apertamente tali posizioni, poiché solo loro vogliono amministrare la verità scientifica, a loro unico beneficio.
Per quale motivo? Perché è il loro unico modo di poter detenere qualche forma di potere presso le democrazie occidentali.
Letteramente il ratto che spaventa l’elefante.
La soluzione semplice sarebbe di domandare agli interessati di fornire la loro propria definizione.
Sarà magari difficile che si mettano d’accordo, ma se ci riescono é fatta. Se i “verdi” vogliono farsi chiamare “blu”, per me é OK.
Un punto supplementare: mescolare in queste discussioni la questione dell’immigrazione, e’ ESTREMAMENTE controproducente.
L’immigrazione e’ un problema globale, vecchio di millenni, che si e’ accentuato per mille ragioni, incluso la globalizzazione. Cerchiamo di evitare di essere superficiali e consiglio di lasciare da parte questioni che non possono che deteriorare il livello di questo blog. Il quale, secondo me, ha intrinsecamente ragioni da vendere, e non ha bisogno di andare a cercarsi altre complicazioni.
Controllare le parole serve pwr manipolare il pensiero e di conseguenza i comportamenti.
Oggi, per la giornata contro la omolesbobitransfobia (ogni anno si aggiunge una sillaba…), l’UNAR sta mandando degli spot dove due tipe belle e carine si baciano, e un uomo brutto e trasandato le guarda con disappunto. Due tipi o due tipe, è lo stesso (per la cronaca, l’UNAR è quel simpatico carrozzone dove si facevano orge gay in club privè con soldi pubblici, chi ha buona memoria ricorderà)…ma, attenzione, i dettagli sono importanti.
Scegliere protagoniste due lesbiche carine (quanti baci saffici sono stati pubblicizzati da Hollywoood?) e un maschio etero brutto ha un significato ben preciso.
La ragione è che, per il sistema neoliberista, l’uomo etero non serve più, anzi, è di ostacolo. Non serviamo più come carne da macello per le guerre, dato che le future guerre saranno fatte da robot. Non serviamo più come “patriarkato”, la società deve essere liquida, frantumabile, spostabile, e la famiglia “tradizionale” è un peso inaccettabile, con radici che devono essere recise.
A mio parere c’è una vera e propria guerra contro quella che in futuro , e non è un’iperbole, sarà la categoria “intoccabile”: il maschio etero e non benestante (il denaro salva sempre chiunque), considerato ormai superfluo dal sistema economico del futuro.
I dettagli sono importanti.
Ad essere precisi, la pillola degli incel è la blackpill, non la redpill.
Inoltre, alcune sparatorie che i giornali (mentendo) attribuiscono a degli incel, in realtà sono state fatte da degli individui che avevano (o avevano avuto) la ragazza.
Ma tutti questi pollicini versi e rossi ai ns commenti? Attenti ragassi Gessicah dai capelli blu e Debborah dal piercing nasale e tatu resilienza ci spiano mentre accarezzano il gattino che manco Gargamella e Birba.
Dalla proliferazione di pollici versi si capisce che qualcuno sia andato di matto. Buon segno.
<<Il primo passo per rilegittimare i conflitti, le “insurrezioni”, (“tumulti”,
li avrebbe chiamati Machiavelli) è la lotta contro l’eufemismo.
L’eufemismo non è solo ipocrisia. È tecnologia di potere, tecnica di
comando. È una forma di denegazione, quel discorso che “può dire
quel che dice solo in una forma che tende a mostrare che non lo
dice”. Nello stesso modo, vi sono registri di dominio in cui il potere
può essere esercitato solo secondo una modalità che tende a
mostrare che non viene esercitato. Lo ha illustrato benissimo George
Orwell, quando nel romanzo 1984 inventò la “neolingua”, in cui il
ministero della guerra era definito “ministero della pace”, quello della
repressione “ministero dell’amore”, quello della manipolazione delle
notizie e della disinformazione “ministero della verità”.
Orwell così riassunse lo scopo del linguaggio politico: “è pensato per far suonare vere le menzogne e rispettabile l’assassinio”.>>
Marco D’Eramo, “Dominio”, Feltrinelli 2020 (cap.14: “Il momento di imparare dagli avversari”)
QUESTA NON E’ LA REDPILL
Mi rivolgo al Redpillatore: vedo tra i commenti delle persone razziste che sostengono l’inferiorità dell’intelligenza degli africani/afroamericani/neri/negri nascondendosi dietro falsità pseudoscientifiche, leggo commenti che inneggiano alle Croci Frecciate ungheresi (i fascisti che sterminarono gli ebrei in Ungheria), gente che paventa scenari apocalittici con l’Europa trasformata in Africa dalla terza guerra mondiale, in altri articoli ci sono commenti di lettori che inneggiano a Mussolini, Goebbels e Hitler che “se avesse finito il suo lavoro…”.
Questa merda non è la Redpill.
La Redpill riguarda la comprensione di come la società sfrutti il genere maschile e lo metta in posizione di svantaggio.
Se permetti che sta gente continui a commentare con questa roba permetti che la Redpill venga associata a razzismo, fascismo, nazismo e odio. Assolutamente pernicioso per diffondere la pillola rossa, la gente ne starebbe alla larga e renderebbe facilissimo screditare la Redpill da parte degli avversari con un “ah ma quella roba è roba da nazisti”.
Se pensi di non voler filtrare questi commenti ti propongo alcune riflessioni: se l’argomento è quello del “ma io non posso censurare”: il sito è tuo e puoi benissimo censurare, tanto che i commenti sono già moderati (non appaiono subito, ipotizzo tu li legga prima).
Se l’argomento è quello del “ma io non VOGLIO censurare”, capisco benissimo la volontà di lasciare che ognuno dica la sua, ma qua c’è in gioco davvero l’associare un corpus di teorie e rivendicazioni sociali molto valide e utili come la Redpill ad un insieme di idee odiose che ne determinerebbe la fine.
E non a causa di una presunta “censura femminista/sinistroide” (quella censurerebbe la Redpill a prescindere), ma a causa del fatto che anche i non femministi e più in generale la gente che utilizza il proprio cervello inorridirebbero notando come queste idee siano associate a quelle di razzismo e fascismo.
Censurare i commenti sul tuo sito non significa essere illiberale, non staresti costringendo nessuno a non dire la propria idea sul PROPRIO sito (continuerebbero ad essere liberi di farlo nei propri siti o nei loro forum), staresti soltanto assicurando che il TUO sito resti sul tema che TU hai prefissato, ed eviteresti che non sia colonizzato da altre persone che vogliono parlare d’altro.
Poi se invece sei in linea con quei commenti, se anche tu ti ritrovi nelle idee di inferiorità razziale, nazismo etc. e non li vuoi censurare perchè vuoi davvero diffondere un’idea di Redpill fasulla che contenga anche quegli elementi il mio discorso cade perchè ovviamente non avresti intenzione di escluderli, ma mi sembrava di leggere nelle regole del sito che vieti esplicitamente razzismo e odio (punto 5: “Niente discriminazioni sulla base di razza, genere, religione, orientamento sessuale, lingua, etnia, provenienza geografica”).
La responsabilità è tua, sei libero di fare come ti pare, ma se non agisci la Redpill diventerà sempre più una cosa vista male dalle persone e non avrà speranza.
Stavi andando bene con il discorso interessante sull’uso del linguaggio, anche se si potevano fare alcune distinzioni: l’uso di “negro” non l’abbiamo dismesso perchè “buonisti” ma perchè succubi culturali degli americani (e là sì che è davvero una parola spregiativa cioè “nigger” = schiavo). Resta che tanto “nero” che “di colore” hanno lo stesso livello di discriminazione (alto o basso? non so) di “negro”, perchè si riferiscono sempre al colore della pelle. Il termine “clandestino” non viene utilizzato appunto perchè finchè non viene sancito se hai diritto all’asilo non sei di fatto clandestino, ecco dunque perché è corretto “richiedenti asilo”. Nelle cronache di giornale quando un crimine è commesso da un clandestino viene spesso scritto proprio clandestino, quindi l’esempio è sbagliato (cerca ad esempio su google “Ladro seriale clandestino, non può essere espulso perché ha l’epatite” sulla sinistrorsa Repubblica). Altre volte viene usato “irregolare” che è parimenti corretto. Su questo tema hai dunque un po’ “pestato una merda” – mi si permetta la fraseologia politicamente scorretta. Poii fai una scorrettezza logica (che a me fanno incazzare molto di più di quelle “politiche”) quando cerchi di difendere Watson che pronunciò una frase razzista. Tu affermi che non sai se i neri siano meno intelligenti dei bianchi, cosa che può anche essere alla base di un’ipotesi scientifica se vogliamo, per quanto abbastanza antipatica, ma Watson non aveva detto “non so se siano meno intelligenti”, aveva proprio detto che erano meno intelligenti a causa della loro genetica, senza alcuna evidenza scientifica. E’ questo che rende razzista la sua dichiarazione, il fatto che non la ponga come ipotesi da valutare ma come fatto, sebbene non dimostrato. Dunque di cose errate ne hai scritte in questo articolo, un bel po’. Andiamo avanti con l’analisi del tema. Quando utilizzano termini tipo “termovalorizzatore” al posto di “inceneritore” non è ambito del politicamente corretto, è semplicemente marketing. Questa distinzione va fatta. Non ci sono i “buonisti” dietro agli inceneritori, solo gruppi di affaristi che vogliono fare soldi alle spese della nostra salute, e come in tutti i business scelgono le parole per fregarci. “Politicamente corretto” è, per definizione, quando usi un termine che offende un individuo o una categoria di persone secondo il senso comune (ed è la versione di “politicamente corretto” che ci trova tutti d’accordo) oppure secondo il senso di quella categoria/minoranza ( questad è la versione di “politicamente corretto” più controversa perchè una certa categoria potrebbe fingere di “offendersi” per qualsiasi termine per poter avere delle rivendicazioni. Però d’altro lato se si ignorassero completamente le considerazioni della categoria/minoranza e si lasciasse solo il senso comune a decidere del politicamente scorretto ci potrebbe essere un’oppressione da parte della maggioranza. Discorso davvero spinoso.).Alcuni termini come “disfunzione sessuale” al posto di “impotente” sono abbastanza comprensibili, perchè “impotente” ha una connotazione negativa di suo, indicando debolezza e mancanza di “potenza” cioè di capacità di fare cose. Altri termini come “zingaro” invece non sarebbero negativi di per sè (indicano un etnia al pari di “rom”, “sinti” etc., solo in modo meno dettagliato) e dunque non dovrebbero essere considerati politicamente scorretti, ma questo apre un ulteriore tema interessantissimo, quello dell’attribuzione di significato alle parole. Siccome è stato usato per anni in senso “negativo” adesso si ritiene giusto non usarlo, ma secondo me è una stronzata. Tra qualche anno dunque sarà considerato offensivo usare “rom”, anzi lo è già adesso, provate a dire ad un vostro amico che è vestito come un rom e vedete come reagisce.
In definitiva hai scritto uno zibaldone che contiene tanti temi diversi legati al linguaggio, e in quasi tutti hai sbagliato e scritto cose scorrette.
Per quanto riguarda gli “incel” il termine è giusto e politicamente corretto, sia perchè è stato adottato dagli stessi incel che si autodefiniscono così, sia perchè descrive bene il loro stato senza addossargli termini negativi o che descrivano incapacità. Il problema di come i media trattano gli incel casomai sta nel fatto che li confondono con la gente che ha problemi sociali, li descrivono come degli insicuri oppure come dei responsabili della loro condizione, o qualcuno che odia le donne (qua dici bene quando parli di Nemo), e quando va male li associano pure a quelli che hanno fatto delle stragi.
Inoltre c’è anche la tendenza tra le nazifem di confondere volutamente i redpillati con gli incel, perchè ritengono che dare del verginello a qualcuno possa essere offensivo e perchè vogliono sminuire le critiche della redpill dipingendole come la ripicca di qualcuno che non scopa, associandole dunque ai soli incel.
Va segnalato comunque che anche tra qualche lettore di questa pagina ci sono degli incel che non hanno capito che la redpill e l’inceldom sono cose diverse.
Applauso ad Henry. Tuttavia non vittimizzerei troppo i triestini perché non è tacciato di razzismo chi ne dice male: in realtà non se li caga proprio nessuno.
Scherzi a parte, è l’articolo che mi fa piacere leggere al mattino, e come sarebbe bello se una quantità massiccia di contropropaganda del genere fosse immessa nei media italiani giornalmente, per contrastare il lavaggio del cervello in corso. Io con la parola “negro” combatto ormai da anni: insisto ad usarla, e faccio presente che non solo, tutt’ora è un termine che il dizionario non dà come peggiorativo (e chi più del dizionario dovrebbe fare testo? La Murgia?), ma che così è stato usato per secoli, in italiano e in altre lingue, e solo nella mente malata dei deliranti apostoli del PC è un’onta da lavare col sangue. Ultimamente leggevo a mio figlio “Tom Sawyer”, in un’edizione degli anni ’80. Jim era definito “negro”, senz’altro epiteto. In più Jim è un personaggio positivo, quindi non è pensabile che Twain volesse disprezzarlo. Semplicemente, in quegli anni non si poteva usare un termine più neutro, perché quello ERA un termine neutro. Oggi scopro che la macchina da guerra dei nuovi inquisitori si è messa in moto per espungere la parola dai romanzi di Twain.
Stesso dicasi per i clandestini. Anch’io noto con disappunto che l’appartenenza razziale (sì, razziale, perché le razze esistono: basta guardare un lettone, un giapponese ed un aborigeno per provarlo) o nazionalità non vengono MAI date quando è il reo ad essere africano, mediorientale o ispanico (che se è americano o russo non è più razzismo dirlo). Mentre quando il reo è bianco e italico scattano subito nome, cognome e servizio fotografico. Ma vi siete resi conto che, dopo l’arresto dei componenti la “Banda dello Spray”, per giorni e giorni i tiggì non riuscirono a dire nulla sull’identità dei criminali, se non l’età, e questo perché alcuni erano chiaramente di provenienza africana? Succede lo stesso con un italiano che ammazza la moglie? È più grave, forse?
Sugli incel succede di ben peggio, proprio per quel che dici. Essi, in un universo descritto dal femminismo, non possono esistere se non come aberrazioni, malati di mente e potenziali criminali. Misogini, ecco. Eppure ho provato, in pubblico, a spiegare ad una donna cosa fosse un incel e cosa la redpill, e non solo non ha preso la spiegazione così com’era, ma sono stato travolto da una marea di commenti aggressivi, denigratori e biliosi da tutta una serie di profili femminili NON UNO DEI QUALI ha neppure provato a dare una risposta razionale al fenomeno.
Sì, siamo in un mondo in cui l’uomo bianco eterosessuale è divenuto, dal centro della civiltà Occidentale che ha costruito, al bersaglio di una gogna planetaria che dura ininterrottamente, e a cui non si ha il diritto, ma soprattutto la possibilità, di reagire.
Ah, e dimenticavo: Watson aveva perfettamente ragione: il Quoziente intellettivo delle popolazioni negroidi è obbiettivamente inferiore a quello dei caucasoidi (a sua volta inferiore a quello dei ceppi mongolici). Poi uno può anche perdere le corde vocali strillando al razzismo, ma sono numeri, e non cambiano. Le ragioni ci sono, dato che il ceppo congoide si è adattato alla sopravvivenza in un continente dove le abilità matematiche non servivano a niente, ma era più utile correre, sollevare pesi e orientarsi nella boscaglia, e però non son cose che farebbero ragionare un antirazzista. Così come non ragionano le femministe e tanti altri, adepti di un culto pseudoreligioso che della religione conserva l’irrazionale fede nell’aver ragione e nella malvagità di chi non è come loro.
Mi scuso per aver prodotto questo papiro, forse la prossima volta mi deciderò e prenderò anch’io la penna per scrivere a Red.
Articolo a mio avviso pasticciato, un mix di concetti redpill fatti a Macedonia.
Una cosa sui ne(g) ri. Facciamo che “scientificamente” siano meno intelligenti (poi voglio capire in che senso e come si dimostra) non capisco perche esseri meno intelligenti vadano discriminati a priori.
Questa dei negri e degli immigrati è una caccia alle streghe che a mio avviso svilisce gli apprezzabili contenuti redpill e lo pone in chiave anti umana quando invece dovrebbe essere a sostegno dei più deboli. L idea di una società italiana dove gli immigrati siano coccolati, tutelati e difesi è imbarazzante. Non sarà certo l ipocrisia della classe borghese italiana e la sua retorica fasulla sui diritti civili a rendere davvero comoda la vita agli immigrati in Italia. La vera discriminazione non è sul colore della pelle, ne sul sesso, è di classe. Che essi siano bianchi, rossi o arancioni. Che poi ci siano neri o negri che rubano uccidono o sono semplicemente teste di cazzo è un ovvietà ma non ha senso farne una questione di razza
Sono andato a leggere i commenti sulla donna sarda accoltellata 17 volte a torace e gola dal compagno pakistano più giovane di 20 anni (il figlio è morto nel tentativo di difenderla), ovviamente ormai è la festa del politicamente corretto in ossequio alla cialtroneria femministoide arcobaleno…”cosa c’entra il fatto che è musulmano”, “no al razzismo” e via dicendo.
Sotto il manto del politicamente corretto, i furbi muslim “con gli occhi neri e sapor mediorientale” possono mettere in atto tutte le bestialità tribali e maschiliste di cui, solitamente, vengono accusati i normaloidi bianchi per aver lasciato le gocce di pipì sulla tavoletta.
Mi ricordo ancora una tizia della mia cerchia che non mi cagava di striscio, ma che stava ben dietro alle cortesie di maniera di un maghrebino con una faccia da mezzo delinquente (sappiamo tutti come si comportano questi soggetti DOPO).
Se fingere è la chiave per conquistare le donne, gli islamici con la loro “taqyyia” (dissimulazione) sono fra i futuri soggetti vincenti della società futura.
La domanda che potremmo porci a questo punto potrebbe essere: è veramente plausibile, al giorno d’ oggi, esprimere opinioni contrarie al dogma del politically correct?
La risponda sembra ovvia leggendo i commenti su questa discussione: no.
E credo che la profezia di Pier Paolo Pasolini si sia avverata del tutto:” il nuovo potere utilizzerà le vostre parole libertarie per creare una nuova Inquisizione, un nuovo conformismo, e i suoi chierici saranno chierici di sinistra”.
Perché il nocciolo della questione non è verificare le tesi di Watson o altri, il tema è: se ne può parlare?
La risposta è nuovamente: no.
Togati di questa nuova religione hanno tentato in tutti i modi di censurare, zittire e intimidire gli altri commentatori arrivando a accusare di razzismo anche il blog, facendo attacchi personali e con un uso di votazioni non corrispondente al consenso della maggioranza degli utenti.
Ne è seguita la solita tecnica di delegittimazione dell’ “avversario blasfemo” riportando studi, statistiche incomplete, non verificabili o inutili a fini della discussione.
Perché lo scopo, per loro, non è riportare la realtà così com’è, ma ricondurla alla propria dottrina etica.
È il cosiddetto ” bigottismo progressista” teorizzato da Robert Hughes.
Ma sono le stesse persone che in URSS sarebbero stati socialisti convinti, nel medioevo inquisitori, ai tempi di Hitler nazisti fanatici…etc. etc..
Basta schierarsi dalla parte del pensiero unico dominante..
Per questo ritengo questo blog importante, quale spazio di libertà.
E qui mi taccio. Ho già scritto troppo sull’ argomento e mi scuso per questo.
L’ideologia di sinistra ha corrotto il mondo intero. Tutto è inquinato: TV, giornali, scuola, università, scienza. Non vedo soluzioni purtroppo. Affoghiamo in un mare di ipocrisia. Il politically correct linguistico è l’ultimo dei problemi. E’ solo il sintomo di una malattia sociale terribile.
Da uikipedia:
l film è stato criticato sui social media a causa del casting di attori maschili bianchi nei ruoli di quattro dei cinque interessi amorosi di Lara Jean. Parlando con IndieWire, l’autrice Jenny Han ha dichiarato: “Capisco la frustrazione e condivido la frustrazione di voler vedere più uomini asiatici-americani nei media”. Han ha aggiunto, “Per tutti i ragazzi che ho amato prima, tutto quello che posso dire è che questa è la storia che ho scritto.”
Semplicemente vomitevole.
(a proposito della pellicola Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo, spacciato da Shitflix)
Il politicamente corretto è una delle armi più potenti delle forze progressiste mondiali. Attraverso il linguaggio controllano le persone. Basta leggere Orwell e capire che non è nulla di nuovo.
Ai tanti esempi fatti dall’autore aggiungo solo il tema dell’aborto. Oggi in Occidente, per colpa della cultura dominante, dei film e delle serie tv, tutti crescono pensando che l’aborto non sia un omicidio. Anche le voci su wikipedia sono orribilmente schierate. Le poche voci di verità (vedasi il bellissimo film Unplanned o relativo libro, anche tradotto in italiano) sono costantemente accusate di medievalismo.
Per chi mastica l’inglese, consiglio di scrivere su YouTube “compelled speech Jordan Peterson” e sarete illuminati su un esempio di eroica resistenza ai dettami PC canadesi relativi all’obbligo di rivolgersi ai cc.dd. “trans” usando pronomi di recente invenzione.
Più in generale, l’opposizione culturale a tali follie è inesistente in Europa, ma viva negli USA, grazie soprattutto a una bella fetta di Repubblicani e conservatori di vario titolo. Davvero c’è un mondo se il tema vi appassiona. Cercate su YT PragerU, Ben Shapiro, Matt Walsh, Candace Owen, Stefan Molynaux (lui lo hanno bannato perchè diffondeva verità scientifiche sulle razze), Gad Saad, Mr Reagan, Dave Rubin.
Probabilmente uno dei migliori articoli scritti da utenti e pubblicati dal Redpillatore ! Riesce ad uscire dalla gabbia delle relazioni uomo donna per spiegare come il fenomeno incel sia semplicemente uno dei tanti effetti collaterali di un progetto più ampio …bravissimo !
Complimentissimi, condivido tutto. Ormai per i progressisti censura tutto non si può più dire nulla(tranne se sei uno di loro, l’esempio del PD è perfetto)
Mi limito a parlare dell’ipocrisia del politically correct soprattutto per quel che riguarda il linguaggio e non dei temi generali come razzismo, omofobia, femminismo ecc.
Personalmente rinunciare a usare nel linguaggio comune certe parole considerate offensive (come negro o frocio, per esempio) non è né un problema né un sacrificio, soprattutto se mi rendo conto che l’utilizzo di questi termini provoca il benché minimo fastidio o sofferenza a qualcuno, chiunque esso sia.
Quello che però non capisco e su cui nessuno mi ha mai dato una spiegazione è sul come si gestisce il “pregresso”…..
A cosa mi riferisco?
Chi è stato giovane negli anni ’80-’90 si è formato con la cultura di quei tempi.
Le battute “da caserma”, per esempio sui gay, il fatto che dare del gay a qualcuno era uno degli sfottò più gettonati, le barzellette, i film….che facciamo? Dobbiamo far finta che nulla di tutto ciò sia mai esistito? Dobbiamo censurarli?
Lino Banfi che fa il commissario, va al ristorante a cercare Fracchia la belva umana e i camerieri gli cantano “E benvenuti a ‘sti frocioni…..” devo fare finta che non faccia più ridere? Devo sentirmi in colpa per aver riso?
E la canzone degli anni ’60 “siamo i watussi?”. E’ razzista, quindi da cancellare per sempre?
Per dire…leggevo qualche mese fa che un noto rapper italiano di origine straniera si è offeso perché il suo imitatore si era scurito la faccia per assomigliargli di più. Quindi il film dove Totò finge di essere l’ambasciatore del Catonga con l’anello al naso va distrutto?
In sostanza: ci dobbiamo vergognare/colpevolizzare tutti quanti di come eravamo?
Per quel che mi riguarda io sono anche disposto ad ammettere la mia passata ignoranza su alcuni aspetti, per esempio sui gay.
Da giovane, infatti..come tanti…. ero convinto che non potesse esistere l’amore fra i gay….che Madre Natura avesse “creato” l’amore fra uomo e donna per garantire la continuazione della specie, e quindi non avesse senso per un gay avere un compagno fisso…che tanto l’importante fosse darlo/prenderlo nel culo.
E che fosse un qualcosa dipendente dalla loro volontà.
Ora chi mette in dubbio il fatto che il loro orientamento sia normale, non sia affatto un disturbo della personalità e la natura dei loro rapporti sia paritaria rispetto alle coppie tradizionali viene trattato come un criminale. C’è un cantante per esempio che si è giocato la carriera per il fatto di aver sostenuto (a torto, per carità…) e tradotto nella sua canzone il fatto che un gay potrebbe tranquillamente cambiare orientamento se lo volesse….quasi come nel film con Lino Banfi dove lui ingaggia l’infermiera sexy Pamela Prati per “correggere” il figlio con tendenze omosessuali (e ci riesce).
Ancora una volta ripeto….per me non è un problema accettare questa verità scientifica differente rispetto a quella dei tempi in cui ero ragazzo (anche se a dire il vero se mi chiedessero quali siano gli studi che hanno condotto a queste conclusione e quali scienziati ne siano gli autori non saprei cosa rispondere).
Trovo però molto ipocrita questo atteggiamento di colpevolizzazione del passato, che secondo me va oltre qualsiasi principio giuridico, in particolare la irretroattività del reato.
Gli esseri umani non comunicano solo con le parole ma anche con i modi e i gesti.
Cambiare il vocabolario senza levare i pregiudizi dannosi non serve niente. Se si usa il disprezzo non c’è differenza tra il dire “negro” e “di colore”.
92 minuti di applausi!
Analisi corretta e contestualizzata, ineccepibile. Unico appunto è che si nota come anche l’autore nonostante ne sia pienamente consapevole si sia piegato ai dettami della neolingua; utilizza anchegli infatti le forme “un nero” e “una ragazza di colore”.
Grazie per il contributo HTL che condivido a pieno avendo vissuto infanzia e adolescenza in quella stessa epoca ante-politicamente corretto. Riguardo le interviste in TV nei programmi di (poco)INFO(e solo)TAINMENT ormai sappiamo per certo che si limitano a pescare nel mare in attesa che il pesce salti sulla barca. Se intervisti 700 persone, usi sapientemente il taglia e cuci, cioè ometti la domanda, fai sentire solo un pezzo di risposta… praticamente troverai persone che dicono qualsiasi cosa! La frase: “io non dico che Hitler ha fatto anche cose buone” diventa per assurdo “Hitler ha fatto anche cose buone”… come quegli operatori telefonici che chiamavano e dicevano: “lei è il signor Rossi?” E quando rispondevi “Sì” registravano il msg e lo mettevano come risposta alle domande di sottoscrizione abbonamento….
Domanda: alla luce di tutto questo come vedete lo sviluppo dei rapporti uomo-donna da qui a 10-20 anni?
Applausi scroscianti! Mi piacciono troppo i tuoi articoli. Senza nulla togliere al Redpillatore ma anche tu non scherzi. Sei un Redpillatore scarlatto vulcanico potenziato all’ennesima potenza!
Quando la gente capirà che non è cambiando le parole che si risolvono i problemi sarà troppo tardi. Se io sono un razzista il fatto che chiamo definiscono un nero ragazzo di colore non cancella il mio essere razzista. Questa cosa di censurare qualsiasi cosa è un triste tentativo della società moderna che non sa come affrontare quei problemi che stanno uscendo fuori da 30 anni a questa parte. Finirà molto male perché primo o poi tutti i fenomeni sociali considerati nocivi che si stanno cercando di nascondere tipo noi redpillati verranno a galla ed alcuni di questi diventerenno davvero dei grossi problemi sociali.
Secondo me l’unica dicotomia che esiste veramente è questa: intelligenti e stupidi (diciamo “diversamente intelligenti”).
Tutti hanno un’opinione e tutti hanno il diritto di esprimerla (giustamente).
Solo che alcune opinioni sono più vere di altre, ma per arrivare all’oggettivo servirebbe appunto una certa intelligenza e una certa conoscenza dell’argomento. Quindi non tutti sono in grado di avere un opinione corretta di un fatto. Con un minimo di umiltà tutti possono capire questo concetto.
Io se non sono sicuro di un argomento lo dico all’inizio con un “secondo me” e con un “dalla mia esperienza noto che” e tengo una certa apertura mentale. Posso cambiare idea se mi convinci con nuovi spunti.
Limitiamoci alla redpill e al femminismo. Il femminismo ha tante verità. Le donne hanno tanti problemi, ma (grande ma) anche gli uomini ne hanno tanti. Sì può discutere all’infinito su quali siano i problemi più grandi (è relativo). Bisogna però cercare di distaccarsi dal proprio genere e valutare (per quanto possibile) oggettivamente la realtà.
Gli uomini hanno più difficoltà a “ottenere” il sesso (dati: statistica di Tinder sulla pretenziosità femminile, poi se il 90% delle prostitute è donna vuol dire che c’è un mercato di uomini che pagano) se non possiedono determinati parametri (look, forza ecc…). Gli uomini si suicidano con frequenza quintupla (!) rispetto alle donne (statistica recuperabile online da vari fonti). Questo sembra indicare che essere uomo non è proprio semplice in questa società. Il 90% degli hikikomori sono uomini (essere uomini è così difficile in questa società che alcuni proprio si isolano da essa).
Serve un punto di incontro. Gli uomini devono ammettere i problemi femminili, ma le donne devono fare altrettanto. Solo uomini e donne intelligenti devono fare questo però. Altrimenti si crea “rumore” (idee non proprio vere) che distraggono dai punti più salienti.
La società non dovrebbe essere di parte. Ora è appunto troppo blu-pillata (forse in buona fede).
Perdona la franchezza ma questi “incel” sono sempre esistiti! L’unica cosa che sta emergendo è il nuovo appellativo col quale si vuol definire un chiaro e semplice “sfigato” o forse anche questa parola italiana è risultata offensiva ?
Lo sfigato è proprio quel tizio che non ha tanta fortuna con le donne perchè non gli capitano occasioni ed è un s(enza)-figa-to. Semplice no ?
La colpa non è delle donne! Lo sfigato è come la zitella che non ha trovato marito e si sente una fallita in mezzo alle sue amiche tutte maritate. O forse è colpa nostra che la zitella non abbia trovato marito ?
Qualcuna/o si accontenta del primo/a che passa, per non restare solo/a… voi come li definireste questi ultimi ? bhe, io li chiamo: i veri sfigati!
L’equivalente politcally correct di incel, ovvero “diversamente” attraenti, sarebbe una riprova della redpill