Dinamiche Sociali · La Parola ai Lettori

50 Consigli per non Essere un Patetico Zerbino

Manuale anti-zerbino: come non farsi fregare dal “gentil” sesso

Siate sinceri: avete mai zerbinato? Ammettetelo, io anche se poco l’ho fatto. Vi è mai servito a qualcosa? Probabilmente no, a me non è servito mai a nulla, ho solo sprecato tempo, energie e soldi. Immagino che abbiate, come tutti, il classico amico fidanzato con una tipa che lo comanda a bacchetta: lui cerca di accontentarla al meglio che può, anche rinunciando a cose a cui tiene davvero, e i risultati quali sono? Lui è sempre sottomesso e rinunciatario, e la tipa lo tratta male, anche in maniera apertamente sprezzante, anziché essergli grata per quello che lui fa per lei. Al contrario, ci sono magari ragazzi che si comportano in maniera indipendente e se ne fregano di essere gentili verso le donne. Sono distaccati, sprezzanti e non si sottomettono, e le ignorano apertamente. E se anche questi si comportano molto peggio di voi, riscontrano molto più interesse femminile. Perché? Perché il bravo ragazzo sempre disponibile e gentile finisce sempre per segarsi, e lo stronzo invece ne ha sempre una dietro l’altra?

Cosa vuol dire “zerbinare”?

Significa comportarsi in modo servile e remissivo con una donna, solo perché è una donna, cose che non si farebbero per gli uomini nelle stesse situazioni.  Quindi aprirle la porta, ascoltare ore e ore di lamenti, darle il passaggio all’una di notte per portarla da casa del suo tipo o scopamico a casa sua.

Un conto è comportarsi in maniera gentile, amichevole o genuina, senza secondi fini. Zerbinare invece ha un secondo fine.

E perché zerbiniamo, se implica spendere tempo e fatica? Perché noi uomini vogliamo la vagina e pensiamo di ottenerla in questo modo. Ci si pone in maniera servile per predisporre la ragazza nei nostri confronti e per dimostrarle che teniamo a lei, sperando che un giorno ella ci vedrà come un potenziale partner sessuale e quindi ci conceda finalmente le sue tanto bramate grazie. È un comportamento che funziona? Quasi mai. Serve ben a poco.

Ricapitoliamo: si può definire come zerbinante qualunque atteggiamento maschile remissivo e servile che comporti un abbassamento del proprio valore per compiacere una donna, nella speranza di ottenere da essa, o da altre donne, una qualche forma di approvazione e favori di tipo sessuale.

Perché si zerbina?

Chiaramente, non è che ci si zerbina solo verso le donne. Lo zerbinaggio è un atteggiamento di sottomissione. Si può anche zerbinare il capo, ad esempio. Oppure anche le donne zerbinano i fighi e i Chad, nella speranza che essi si concedano. Il succo è questo: io voglio qualcosa da quella persona. Desidero lei o qualcosa che lei mi può dare. Quindi mi sottometto verso una persona da cui voglio qualcosa, che ritengo e percepisco come più potente di me, nella speranza che un giorno i miei favori e il mio atteggiamento servizievole possano venire ricompensati con quello che desidero.

Mi pongo in una condizione di debolezza e pongo l’altra in una condizione di potere: con le donne succede in ambito sessuale, lei capirà che voi volete qualcosa da parte sua e se è abbastanza furba e stronza, sfrutterà questa cosa a suo vantaggio, ricevendo favori senza nemmeno darvi quello che voi desiderate.

Ma c’è una cosa anche più profonda: se zerbino è perché non mi ritengo all’altezza della aspettative dell’altra persona. Faccio l’esempio di un capo nell’ambiente di lavoro: se sono convinto della bontà del mio lavoro e delle mie capacità, basta quello. Zerbinarsi, al contrario, è una specie di scorciatoia: cerco la benevolenza del capo non con il mio lavoro, ma comportandomi in maniera accondiscendente per indurlo a farmi il favore di darmi la promozione o l’aumento. Lo zerbino si mette da una posizione di parità a una situazione di subalternità, di sottomissione, per cui è l’altro a decidere per il destino di entrambi. E quindi l’altro può utilizzare la situazione a suo vantaggio. Con una donna, lo zerbino sa di non essere abbastanza bello da essere notato dalla donna, quindi zerbina per ingraziarsela. Così facendo però è lo zerbino stesso che aumenta il potere della donna.

Zerbinare serve?

No. Perché? Perché non è quello che le donne vogliono, né cercano. Gli zerbini servono per scroccare favori, soldi, attenzioni, pure proprietà immobiliari o conti bancari se sposati, ma non servono per il sesso. Ricordatevi bene, per le donne non ci sono amici: l’alfa è il riproduttore, il beta è il servo. L’alfa tromba, il beta sgancia.

Così come per noi uomini i fattori di attrazione sessuale sono due – bellezza e disponibilità sessuale percepita – anche per le donne è così, ma loro nell’uomo cercano la bellezza e l’alfa-percezione. Le donne cercano uomini belli e dominatori, non zerbini comandati da uno schiocco delle dita. La donna non porterà mai rispetto per uno zerbino, e non andrà mai a letto con qualcuno per cui nel profondo del cuore (e della vagina) non porta rispetto.

Ricordatevi che anche se siete belli non vi servirà zerbinare, perché tanto rimorchierete comunque. E se siete brutti, mi dispiace dirvelo, ma anche se zerbinate verrete scartati lo stesso.

Zerbinare però non è sempre stato inutile, anzi una volta era il modo giusto per conquistare i favori di una donna. Immaginatevi di essere donna nei secoli passati. Non potevate concedervi facilmente, perché se un tizio vi portava a letto e poi scappava, vi beccavate lo stigma della poco di buono, e questo rovinava la vostra reputazione sociale. Lo zerbinaggio, anche chiamato corteggiamento o cavalierato, serviva come prova alla donna che eravate disposti a impegnarvi per lei, che eravate seriamente interessati a prenderla come moglie, era una garanzia di serietà nei suoi confronti e della vostra futura prole. Era anche un modo per dimostrare le vostre capacità economiche: portarla a cena in ristoranti costosi, pagarle viaggi, comprarle gioielli era (ed è ancora) un ottimo modo per nutrire il suo ego e per dimostrarle che avevate abbastanza pecunia per garantire una vita agiata a lei e ad eventuali marmocchi. Mia nonna mi racconta spesso del suo fidanzato da giovane, mentre quello più ambito da tutte nel paese era quello con i campi, perché i campi significavano ricchezza.

Ma ormai i tempi sono cambiati. Le donne possono fare quello che vogliono, nei limiti delle leggi si intende, possono lavorare e quindi mantenersi. Le donne non hanno più bisogno di noi uomini per essere mantenute. Prima della liberazione sessuale esisteva un patto sociale più o meno scritto: io uomo vado a lavorare, porto i soldi a casa e mi prendo le responsabilità della famiglia. La donna dava in cambio verginità, vagina, marmocchi e lavori domestici. Se prima sognavano l’alfa belloccio ma si sposavano il beta monetato, adesso sognano (e scopano) l’alfa belloccio e usano a loro vantaggio il beta monetato, senza però dargli nulla in cambio.

Una volta zerbinare come i disperati – pardon, “corteggiare” – era utile se non anche necessario. Ma adesso? Perché le donne dovrebbero concedersi in cambio di un po’ di attenzioni e gentilezze? Non ne hanno nessun motivo e non è quello che vogliono, e infatti non lo fanno a meno che non ci possano guadagnare succosi assegni post-divorzio.

Corteggiare o fare il cavaliere, nel vero senso del termine e non nell’accezione cucca dell’italiano medio, ha senso solo se dall’altra parte c’è una donna ricettiva e non disposta ad approfittarsene.

Nel caso in cui la donna in questioni cerchi apertamente un uomo da mungere emotivamente ed economicamente,  la tecnica dello zerbinare avrà avuto successo, ma vi troverete accanto una succhiasangue che vi chiederà soldi, attenzioni e favori senza magari darvi nemmeno la vagina. Soldi spesi male.

Adesso basta con la teoria e passiamo al pratico. Come capire se mi comporto da zerbino? Basta farsi delle domande:

  1. Se mi trovassi di fronte a un uomo, mi comporterei ugualmente?
  2. Mi comporterei così anche se sapessi che la ragazza non me la darebbe mai?
  3. Dopo anni o mesi in cui mi comporto in questo modo, ho ottenuto quello che desideravo? O mi sento solamente sfruttato senza aver ricevuto nulla in cambio?
  4. La ragazza si concede ad altri che invece si comportano diversamente da me?
  5. Ma soprattutto, ritengo la donna un essere perfetto, puro, angelico e senza macchia?

Se avete risposto sì a qualcosa delle domande, allora lo siete e lo siete stati.

E se davvero rispondete di sì all’ultima domanda, svegliatevi. Le donne sono esseri umani come gli altri. Non c’è nulla di perfetto, né tantomeno di puro.

Nel concreto poi che si fa? Analizziamo le varie situazioni.

USCITA A CENA E APPUNTAMENTI VARI

Queste sono situazioni scivolose perché non ci si conosce, non si sa cosa l’altro vuole da voi, non c’è nessun punto di riferimento. La cosa importante è far capire che non siete a sua disposizione e capire se vi vuole solo sfruttare.

  1. Come punto più importante, consiglio di provarci con una donna solo se ha già mostrato segnali di interesse. Se non ci avete mai parlato prima, oppure vi conoscete ma non c’è nulla che vi faccia pensare che lei abbia una qualche preferenza per voi, il rischio di insuccesso è altissimo. Palo sicuro. A meno che non abbiate alto LMS. Se non vi ha mai mandato segnali di interesse, non è attratta da voi.
  2. Non insistete con una donna, né online né offline, soprattutto se comincia a fare la “preziosa”. Nel giro di tre appuntamenti, la situazione è chiara. Proseguire vi pone in una condizione di debolezza, e allontana le possibilità di successo. E se non risponde ad una chiamata o messaggio, è anche quello un messaggio (non scritto) che sta arrivando da parte di lei. Non è interessata.
  3. Chiedete di uscire o provateci una volta, poi basta. Se è interessata vi dirà subito di sì, se la tira per le lunghe, probabilmente vuole solo sfruttarvi per il suo ego.
  4.  Una donna che già al primo appuntamento (o anche al secondo…) comincia a guardare il suo smartphone, e magari anche mentre parla con voi, è da bocciare. Può essere accettabile che una si scusi e vi chieda di rispondere ad un messaggio urgente o ad una chiamata, ma che sia breve. Se nemmeno si scusa, fatele presente che siete usciti per passare del tempo di qualità, non per vedere il suo viso illuminato dallo schermo dello smartphone. Ingoiare il rospo non vi assicurerà il risultato finale, ma di sicuro vi farà perdere il suo rispetto.
  5. All’inizio meglio un appuntamento poco impegnativo, anche solo un caffè o un gelato. Se le cose vanno bene si può proseguire a cena, se va male avrete sprecato poco tempo e pochi soldi.
  6.  Una donna può accennarvi qualcosa sui suoi ex, ma se comincia a parlarne troppo, è un pessimo segnale, di cattiva educazione e/o ostentazione di probabili insicurezze. Oppure vi sta usando come sfogatoio emotivo. A quel punto, glielo si fa notare, spiegando che non è elegante parlare di propri ex con una persona con la quale si esce non certo in amicizia (e lì, a quel punto, dalla sua faccia capirete molte cose).
  7. Non portatela in ristoranti o feste costosissimi o di alta classe. Potrebbe sentirsi a disagio perché capisce che state cercando di impressionarla, oppure cogliere la palla al balzo e continuare a chiedervi di portarvi in quei posti, prosciugandovi il conto corrente (e non le palle come vi piacerebbe).
  8. Non pagate sempre voi, perdinci. Soprattutto agli amici del Sud che dovete pagare sempre, ma chi ve lo fa fare? Se si invita una ragazza a uscire okay è giusto offrire una, due volte, ma poi basta. Siete un bancomat?
  9. Prestate attenzione a come si comporta, anziché a quello che dice. Se vi dice che per lei è importante la personalità e il carattere (lol) e poi ha Instagram pieno di likes a modelli famosi, potete immaginare quanto sia sincera. Ipocrita una volta, ipocrita per sempre.
  10. Menzione speciale per la cosiddetta “profumiera”: è una tipologia di donna approfittatrice e doppiogiochista, che sembra starci ma alla fine si tira indietro, che sembra volervela dare, ma poi si tira indietro, e vi fa annusare solo il profumo. Quando siete speranzosi e vi avvicinate lei si allontana, quando invece siete disillusi e vi allontanate, lei si avvicina. Molto pericolosa e molto abile nell’arte della manipolazione.
  11. Ricordatevi che la donna che è uscita con voi non è la stessa donna che vedrete nel vostro letto appena svegli. Le donne hanno un’arma potentissima: il trucco. Non solo, hanno pure tinte per capelli, pantaloni autoreggenti, profumo, e chi più ne ha più ne metta. Moltissimi strumenti per farvi pensare di essere qualcosa che in realtà non sono. Una ragazza che mi è piaciuta moltissimo, non mi avrebbe fatto lo stesso effetto senza i capelli tinti di biondo. Un’altra ragazza che conoscevo aveva questi bellissimi occhi verdi, fino a che non ho scoperto che invece li aveva marroni, solo coperti da delle lenti verdi. Il trucco è una menzogna e una presa per i fondelli. Cercate di distinguere la bellezza artefatta e artificiale da quella vera, vi risparmierete brutte sorprese.
  12. Ancora più estrema del trucco, è la chirurgia estetica. Ho un’opinione abbastanza rigida sulla chirurgia estetica, penso che venga usata per nascondere qualcosa che c’è, ed equivale a mentire. E di una persona che vuole mentire sul proprio aspetto fisico, penso che mi vorrà nascondere anche qualcosa dal lato emotivo-caratteriale. C’è da fidarsi? Non so.

REGALI E FAVORI VARI

Qui la cosa più importante da capire è se è interessata a voi o al vostro conto in banca.

  1. Gioielli costosi, regali costosi, macchine, viaggi. Di nuovo, se è interessata a voi e non al vostro portafoglio rischiate un doppio effetto controproducente: la ragazza sente che la volete “comprare” con i regali e si allontanerà. Oppure ne approfitta e vi munge. In ogni caso si perde, non ne vale la pena.
  2. Se siete sempre voi a regalare qualcosa e la ragazza mai, allora siete in una situazione di squilibrio a suo vantaggio. Non dico di fare l’inventario a fine anno e capire chi ha speso di più e ridarsi i soldi, ma ci deve essere reciprocità. Se io ti regalo qualcosa per farti stare bene, anche tu mi regalerai qualcosa per fare stare bene me.
  3. Se volete regalare qualcosa, fate qualcosa di simbolico, di elegante, tipo una scatola di cioccolatini o qualcosa di quel tenore al primo/secondo appuntamento, ma nulla di più. I regali già vi mettono nella posizione di compratori. È vero che noi uomini siamo dalla parte della “domanda” per ragioni biologiche e culturali, ma non dobbiamo partecipare ad un’asta. Anche perché ci sarà sempre uno zerbino che farà un regalo più sostanzioso.
  4. Regalare o “prestare” soldi. Ahia. Tema spinosissimo. Dare soldi è rischioso perché la tipa può scappare da un momento all’altro e si resta con un palmo di mano. Siate consapevoli del rischio.
  5.  Se la ragazza fa spesso menzione dei regali dell’ex o di altri pretendenti, è un cattivo segnale. Vi vuole mettere in competizione con altri zerbini – reali o anche ipotetici – per spingervi a dare e spendere di più.

Sul questo capitolo, conviene fare due importanti precisazioni.

Abitudine: una volta che la avrete fatto un regalo, magari pensando che accontentandola finalmente smetterà di rompere le balle, state inconsapevolmente gettando le basi per un comportamento ricorrente che poi si trasformerà in un’abitudine. La tipa capisce che insistendo abbastanza voi calerete le braghe e quindi la volta dopo, se vorrà qualcosa, insisterà ancora di più. E la volta dopo, insisterà ancora di più. Una volta calate le braghe, tirarle su è difficile. Una volta che vi siete sottomessi, rimettervi in condizioni di parità sarà dura. Dipende tutto da come ci si pone, e questo vale sempre: se ci si pone da sottomessi, si verrà trattati da sottomessi. Se ci si pone da zerbini, si verrà trattati da zerbini. A tener le braghe calate, quello che ti inchiappetta arriva. E cambiare le abitudini consolidate nel tempo è dura, se non addirittura impossibile.

Reciprocità: nella coppia entrambi i membri sono importanti ed entrambi meritano di essere felici. Questo vuol dire che una relazione deve essere paritaria. Non che entrambi partecipino 50 e 50, ma se uno apporta 60, che l’altro apporti il 40 nella direzione del partner. Se questo non succede, se uno fa quasi tutto e l’altro è ingrato e se ne sbatte, allora l’uno è lo zerbino e l’altro è il parassita. Valutate se siete davvero felici di stare in una situazione del genere e se vale la pena di tutti i vostri sforzi.

LAVORO

Negli ambienti lavorativi, dato che le gerarchie sono stabilite a priori, i rapporti di forza sono molto più espliciti e presenti che nella vita di seduzione o di coppia. Il potere è FONDAMENTALE. Grado gerarchico e posizione di potere sono la base su cui si sviluppano tutti i rapporti interpersonali, non solo sentimentali.

  1. Al lavoro o all’università non fatevi condizionare dalla bellezza di una donna, potrebbe usare quell’ascendente per ottenere favori da voi, e non è detto che lei sarà riconoscente o ricambierà. Se il vostro retropensiero è quello di fare colpo, avete sbagliato. Se una donna è interessata a voi, ve lo fa capire chiaramente (e a quel punto si sposta tutto il gioco fuori dal contesto lavorativo/universitario, in campo neutro). Meglio passare per scontrosi e anche misogini (accusa evergreen) piuttosto che fare lo zerbino e il beta-ally (figura molto presente nei posti di lavoro).
  2. Non assumete una donna o fate fare certe mansioni a una donna solo perché è una donna.
  3. Io starei attento a assumere una donna perché è disposta a farvi favori sessuali. Magari è un buon modo per rimediare sesso “gratis”, ma poi siete ricattabili. Rischiate di finire in pasto alla stampa nazionale o pure internazionale se siete famosi, MeToo insegna.
  4. Le donne sono maestre nell’arte del pettegolezzo. Se fate qualche minchiata, tempo mezzo secondo e lo sapranno TUTTE le vostre colleghe, con sputtanamenti annessi. Ci vogliono decenni a costruirsi una reputazione e secondi a rovinarla. Agli uomini raramente frega qualcosa, le donne invece ci sguazzano. Ho partecipato – sigh – a serate tra donne in cui l’attività principale era sparlare di tutto quello che succedeva a compagni di corso/colleghi, per ore e ore. Imbarazzante.
  5. Ricordatevi del principio della preselezione: se ci provate con una collega e ci sta, diventerete più appetibili anche alle altre colleghe. Se invece vi scarta, con le altre poi sarà più difficile. Se vi fate la fama del morto di figa, è finita.

INTERNET E SOCIAL NETWORK

  1. L’uso dei social racconta molto di voi, più di quanto voi stessi vorreste, e viceversa. Ma se alle donne vengono perdonate le frivolezze, agli uomini no. Ergo, il consiglio è: massimo un post al giorno su Facebook/Instagram. Commenti ridotti all’osso, così come i “like”. Utilizzo sobrio del linguaggio. Complimenti quasi del tutto assenti: non vi svalutate, e non gonfiate l’ego di chi vuole solo quello. A maggior ragione se una donna mostra solo lato B e décolleté. 
  2. Messaggistica: si risponde non in presa diretta, a meno che non si tratti di qualcosa di urgente e, soprattutto, in fase conoscitiva non si sta per ore a chattare. Se una donna vuole parlarvi, vi incontrate e basta. Altrimenti state riempiendo i suoi tempi morti, e valete come riempitivo. Su tutte le piattaforme va settata la privacy al massimo, niente spunte blu su Whatsapp e via dicendo. Rispondere è educazione e piacere, non un obbligo assoluto. Tra l’altro, farete capire che la vostra vita ha una serie di impegni e priorità che non vengono messe in discussione da una appena conosciuta.
  3. La tecnica della pastura usatela quando andate a pesca. A maggior ragione sui social. I “buongiorno principessa” e “buonanotte bella” riservateli, al massimo, per una con la quale siete già almeno stati a letto. Con le donne, non funziona la pastura intensiva, le gonfiate l’ego e aumentate la sua autostima. È un gioco in cui il pasturatore è in perdita, perché quando arriva il pescatore con l’amo e l’esca giusta, è lui che si prende la trota che avete nutrito (di attenzioni) fino al giorno prima.
  4. Il famoso “cazzo in chat”. Non so a chi mai sia venuto in mente, ma è una cosa da QI negativo. In ogni caso, una volta che lo mandate lo avete mandato. Tempo mezzo secondo e arriva pure alle sue amiche. Siete ricattabili perché poi può arrivare a genitori o amici, anche se non vi si vede la faccia. Lo sconsiglio vivamente.
  5. Onlyfans e porcate simili. Ma veramente? Ma con tutto il porno gratis che c’è su internet che senso ha spendere soldi per una tipa che magari manco si spoglia?  Per le prostitute di OnlyFans siete solo portafogli da mungere. Ma avendo soldi tanto vale rivolgersi alla prostituzione quella vera.
  6. Niente complimenti esagerati, ingiustificati, palesemente finti. Un complimento genuino può far piacere e fare breccia, ma un complimento finto viene sgamato immediatamente ed è stucchevole.

Anche qui va fatto un approfondimento. Cercate di capire che mentre noi uomini abbiamo bisogno di sesso, le donne hanno bisogno di attenzioni. Perché le donne si truccano? Per “stare bene con loro stesse”? Palle. Le donne si truccano per attirare l’attenzione. Si vestono manco le meretrici per attirare l’attenzione. Si comprano vestiti particolari e vistosi per attirare l’attenzione. Mettono centinaia di foto sui social network (magari foto normali o foto con culi e tette di fuori) per attirare l’attenzione. Conosco una ragazza che parla addirittura in modo strano, molto infantile e stridulo, appunto per attivare l’attenzione.

Questo perché le donne vivono di emozioni sociali (validazione, riconoscimento, soddisfazione del conformismo) molto più degli uomini. Così tanto che per loro un’emozione negativa è paradossalmente più benefica di una non-attenzione. Se suscitano in voi un’emozione anche negativa, di rimando viene suscitata un’emozione in loro perché vuol dire che per voi significano qualcosa. Vuol dire che per voi lei conta. Anche se vi scatena rabbia, per lei vuol dire che per voi, lei è importante. Tenete a mente: attenzioni positive = attenzioni negative = attenzioni.

 Al contrario, se loro fanno qualcosa ma a voi non importa, la vostra non-reazione non susciterà nulla in loro e questo è insopportabile. Immaginatevi una ragazza vestita e truccata di tutto punto che viene da voi cercando di far colpo. Voi la ignorate e continuate a fare quello che facevate come se non vi avesse nemmeno dato fastidio. Una coltellata le farebbe meno male.

Avete presente i bambini capricciosi che fanno salti urli e strepiti per attirare la vostra attenzione? Uguale.

Togli il sesso a un uomo e lo farai soffrire, togli le attenzioni a una donna e che Dio abbia pietà di voi. Luttazzi disse: “Di tutte le ragazze che ho incontrato, tu sei una di quelle”. Ditelo a una donna e scappate.

FIDANZATE ED EX

  1. Se la ragazza ve la combina grossa, tipo vi tradisce o anche peggio, NON PERDONATELA. Oltre a un’enorme presa in culo, oltre a un’enorme dichiarazione di quanto siete zerbini, questo le farà solo pensare che potrà farlo di nuovo perché tanto non ci saranno conseguenze. Potrete anche perdonare dentro di voi, ma lasciatela e per sempre. Perdonare pubblicamente: NO.
  2. Con la vostra tipa, ricordate il discorso di prima: zerbino una volta, zerbino per sempre. Se insiste per farvi comprare l’inutile anello “dei suoi sogni” (costo: 3000 eurozzi) e voi glielo regalate, tempo un anno e ve ne chiederà un altro da 4000. Abitudini malsane: NO. Più si dà, più verrà chiesto.
  3. Una volta che la ex è andata, è andata. Per quanto doloroso possa essere, se non vi vuole più, insistere è inutile. Al massimo vi riprenderà con sé in situazione da totale zerbino sottomesso. Non ne vale la pena.
  4. Ricordatevi che insistere particolarmente con messaggi, chiamate, o incontri non concordati, può configurare il reato di stalking. Non solo non risolverà nulla, ma vi ritroverete pure a che fare con la giustizia italiana.
  5. Conservate sempre messaggi, email, registrazioni audio. Se vi beccate una denuncia falsa, avrete qualcosa che smascheri le bugie. Verba volant, schiaffi purem, ma scripta manent.
  6. Friendzone: non entrateci, da lì non si esce. Se ci provate e vi friendzona, vi ha semplicemente rifiutato, in bella maniera, ma rifiutato.
  7. Tradimento: siete ricattabili dalla vostra amante. Se un giorno si stufa della situazione, non ci mette nulla a raccontare tutto a vostra moglie, al vostro capo, o anche ai giornali. Mi dilungo per raccontarvi una storiella: in una famosa azienda della mia provincia, la segretaria un bel giorno è andata al giornale e ha spifferato che i capi si facevano i comodi loro con i soldi dell’azienda. Probabilmente era l’amante del capo e non era più soddisfatta, e pur di vendicarsi, ha rovinato la sua reputazione e il suo futuro lavorativo. Ripeto: ha danneggiato se stessa pur di vendicarsi. La vendetta femminile è cieca ed irrazionale. Più avete da perdere, più siete ricattabili.
  8. Non ascoltate chiacchiere e lamenti. Una cosa sono gli sfoghi: magari la vostra fidanzata sta male e ha bisogno di sfogarsi, e una volta fatto sta meglio. Ma c’è un particolare “sfogo” femminile che consiste nel parlare del problema in termini irrazionali, in maniera illogica, sempre in tondo, mai una fine. Certe volte sembra che il cervello femminile sia programmato per parlare dei problemi più che per risolverli. È solo una perdita di tempo.
  9. Se la vostra tipa vi tratta da zerbino in pubblico, sarete lo zimbello del gruppo e le altre ragazze che partecipano al gruppo perderanno il rispetto che hanno di voi. Ricordate: lo zerbino viene sfruttato, non rispettato.

MAMME CON FIGLI

Ogni tanto leggo donne ciarlare di “uomini che non si vogliono prendere le proprie responsabilità” riguardo al non voler fidanzarsi con donne già madri. Imbarazzante. La responsabilità è dei genitori del bambino, mica degli altri.

Comodo cercare il valore riproduttivo del maschio alfa e il valore di sopravvivenza del beta provider. No no.

  1. La missione biologica è quella di propagare e replicare il proprio DNA.
  2. Nella coppia si conterebbe meno del due di picche. Prima i figli, poi lei, infine voi. Accade anche con i propri figli, ma almeno sono i propri figli!
  3. Brutto da dire, ma probabilmente per i figli sarete sempre un estraneo, soprattutto in adolescenza, dove non si avrà nessuna autorevolezza. E poi da vecchi, chissà se si prenderanno cura di voi. Triste da dire, ma necessario da considerare.
  4. L’ex marito, se partecipa ancora come padre, sarà sempre presente. E non è un uomo qualunque, ma un uomo con cui la madre ha già consumato succulenti trombate, quindi con una chimica, un’emotività e una sessualità già presenti e strutturate. Se si riappacificano, un secondo e siete fuori dalla porta.
  5. Al figlio dovrebbe prevedere il padre biologico, ma se uscite tutti a cena che fate, tenete lo scontrino e poi fate i conti? Improbabile. Preparatevi a sganciare soldi.
  6. A proposito di sganciare soldi, un conto è stare con una donna a cui piacete e che vi dà validazione, un conto è avere il dubbio che stia con voi per i soldi che sganciate a lei e ai marmocchi.
  7. Sesso zero. Già è imbarazzante farlo con i figli propri in casa, figuriamoci con i figli degli altri.
  8. Si rischia che il figlio maschio sia geloso di voi perché state con la madre. Auguri.

CONSEGUENZE SOCIALI

Analizziamo un po’ le conseguenze che i comportamenti da zerbino hanno sul piano sociale, oltre che su quello individuale.
È necessario capire che quello sessuale è un mercato. Dovunque ci sia un desiderio di qualcosa, che sia sesso, che sia un iPhone, si instaurano meccaniche di mercato con una propria economia, e in questo senso la redpill è definibile come la teoria economica del mercato sessuale. Altrettanto importante è capire che in un mercato, il comportamento del singolo ha conseguenze anche per tutti gli altri. Più uno è disposto a pagare per un bene, più il prezzo del bene aumenterà. È un semplicissimo meccanismo di domanda e offerta. Quindi se lo zerbino svende la sua risorsa – le attenzioni maschili, che per le donne sono molto importanti – cosa succede? La risorsa si inflaziona e quindi perde di valore, quindi le donne sono meno propense a dare la vagina per la stessa quantità di attenzioni, e la vagina aumenta di valore. Se l’offerta è eccessiva, la domanda diventa più selettiva di conseguenza.

  1. A furia di trattare le donne – tutte – da principesse, si sentiranno da regine e quindi voi sarete i loro sudditi. Avete notato che ci sono ragazze o donne brutte che se la tirano manco fossero modelle ultrafighe? Avendo le caselle di messaggi piene di complimenti di approcci, ovvio che si comportino così.
  2. Avendo così tante attenzioni maschili, le pretese delle donne appunto si alzano. Di nuovo c’è il meccanismo di preselezione: se l’amica ha il fidanzato che la porta a fare la settimana bianca, allora anche la vostra tipa vorrà la settimana bianca. Le donne sono ben consce del loro potere sessuale e sono molto coese quando si tratta di fare un cartello monopolistico.
  3. La questione è anche culturale: si crea (si è già creato, in Italia) un immotivato culto della vagina e della donna che mette sul piedistallo della venerazione normalissimi esseri umani. Tale piedistallo è necessario? Le donne sono esseri umani con pregi (empatia, intelligenza sociale, intuito) e con difetti (capacità manipolativa, ipocrisia e conformismo). Fatela sentire superiore, e voi per lei sarete inferiore, e vi tratterà di conseguenza.
  4. Nasce il femminismo: noi uomini, anziché ribellarci compatti a un’ideologia violenta e patologica che vuole il dominio delle donne sugli uomini – nascondendosi dietro a una patina di parità farlocca – non solo stiamo subendo tutto passivamente, pigliandoci tutte le ingiustizie, ma molti di noi sostengono pure il femminismo. Appoggiare ciò che ti danneggia in maniera iniqua è davvero il top del masochismo.
  5. Aumenta vertiginosamente il numero delle donne approfittatrici: più zerbini ci sono, più le donne capiscono che ne possono approfittare e guadagnare soldi, vantaggi materiali, ed avere potere di ricattare. Da qui nasce OnlyFans.
  6. Non parliamo poi di tutti i disequilibri legali che noi uomini accettiamo. Ad esempio, la donna può partorire in anonimato e sbarazzarsi del figlio senza nessuna conseguenza, al contrario, il padre che non vuole riconoscere suo figlio può venire citato in giudizio dalla madre, e anche se non può venire costretto a fare un test del DNA, il rifiuto ingiustificato di eseguire il test può valere come prova per il giudice, che può disporre una dichiarazione giudiziale di paternità, con conseguente mantenimento. Questo anche – aprite bene le orecchie – se la madre ha ottenuto il figlio con l’inganno, ad esempio dicendo di prendere la pillola ma poi non prendendola. Leggo poi, anche se mi auguro che non sia vero, che tale procedura giudiziaria può essere intrapresa, in caso di morte del presunto padre, anche nei confronti degli eredi. In sostanza, la madre decide tutto, il padre non conta un cazzo. Questo anche per quanto riguarda l’aborto, dove il figlio è di entrambi, eppure decide solo la madre. E gli esempi di discriminazioni legali non si fermano certo qui.
  7. Oltre alle conseguenze legali, ci sono anche le conseguenze culturali: ovvero che i lavori più faticosi e più rischiosi sono considerati “da uomo” e quindi c’è l’obbligo sociale che certi lavori come edilizia, falegnameria, cava, miniera, eccetera siano fatti solo dagli uomini. Risultati? I morti sul lavoro uomini sono molti di più di quelli femminili.
  8. Altra conseguenza culturale è che le donne vengono sempre considerate “vittime a prescindere” mentre gli uomini “carnefici a prescindere.” Si ciarla tanto di “femminicidio” ignorando che il valore numerico assoluto di vittime di omicidi passionali è molto basso. Allo stesso tempo, quando la violenza è compiuta più dalle donne che dagli uomini – ad esempio negli asili – se ne parla solo come fatto di cronaca, e non come “cultura dell’infanticidio” come la vaccata della “cultura dello stupro”.
  9. I problemi degli uomini vengono ignorati. I morti suicidi e i senzatetto sono molto più uomini che donne, eppure frega qualcosa a qualcuno? No. O meglio, si che frega qualcosa dei suicidi e dei senzatetto, ma se ne fa una questione generale e non un problema di genere specifico, anche se tale problema colpisce di più gli uomini.

Alla fine della fiera, zerbinare è svantaggioso da tutti i punti di vista. È un comportamento stupido che danneggia chi lo compie, perché diminuisce le probabilità di rimorchiare, aumenta le probabilità di venire sfruttati e poi lasciati, vi farà perdere status sociale, e le tipe che vi piacciono tanto verranno invece rimorchiate da inutili buzzurri trogloditi. Per non parlare di tutte le conseguenze sociali che ci sono e che riguardano noi tutti. Tirate fuori le palle e piantatela di venerare e servire persone che non lo meritano.

Dall’idea originale di “Stenka Razin”

-Gabriele “N”-

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Quasimodo68
Quasimodo68
3 anni fa

In questo articolo trovo tutta quella saggezza che io ho impiegato una vita per accumulare

Osservatore Romano
Osservatore Romano
3 anni fa

Hai dimenticato: col figlio degli altri in casa se si genera una situazione conflittuale col marmocchio (maschio ma ancora peggio se è femmina) può partire una denuncia per molestie che macchia per sempre.
Il figlio altrui è una potenziale bomba a mano senza spoletta: se non vi adora può distruggervi la vita con una sola telefonata al 112.

Alberto
Alberto
3 anni fa

Zerbinare da ragazzi può capitare. Zerbinare da adulti è da completi imbeciĺli. Eppure tanti lo fanno, basta andare sui social per rendersene conto. Lo zerbinismo andrebbe riconosciuto e trattato come malattia sociale.

Alex Le Large
Alex Le Large
3 anni fa

Mi pare che alla fine si delinei (non necessariamente comunque) un approccio MGTOW che condivido. Articolo brutale e senza possibilità di replica, da fare leggere fin dai 15 anni compiuti. Si risparmierebbero delusioni e stati di malessere.

Stenka Razin
Stenka Razin
3 anni fa

Grandissimo Gabriele, e lo dico davvero dal profondo del cuore. Hai condensato la maggior parte di ciò che penso, integrando anche il mio contributo, ovvero l’originale vademecum che ho poi ampliato in decalogo, per venire incontro alle richieste fattemi dal Galantuomo Dissacrante.
A differenza mia, hai affrontato il tema in modo più approfondito e valutando più casi e situazioni. Tanto di cappello!!
Il decalogo/vademecum è e rimane una sorta di piattaforma aperta, un manifesto assolutamente migliorabile (come tu hai fatto) a favore della parità effettiva uomo-donna. Se tutti adottassero questi comportamenti, domani mattina le donne verrebbero a bussare a casa vostra chiedendovi la restaurazione del patriarcato… e finirebbero tutte le manfrine femminili italiote.

Cutlass
Cutlass
3 anni fa

Hai scritto una tale quantità di vere verità che mi scendevano le lacrime tanto da offuscarmi la vista per l ‘emozione che mi hai procurato.
Lacrime di gioia e di rabbia mescolate insieme.
Viva la pillola rossa!!!!!!!!!!!!!!!!!

Galantuomo Dissacrante

Grazie ad iniziative come queste, è sotto gli occhi di tutti il fatto che il potere sessuale femminile italiota non è un’invincibile piovra atlantica dai mille tentacoli. Molto più semplicemente è una dea Kalì, i cui adoratori sono quegli sfigati dei thug. Ecco, se la Tigre di Mompracem li ha spazzati via, dimostrando che non erano esseri soprannaturali, ciò significa che potete farlo anche voi. Gli strumenti culturali ve li stiamo dando.
Decidete cosa essere: uomini o zerbini? Nessuno potrà mai restituirvi la dignità perduta. Nemmeno quei 5 secondi di godimento che – invano – anelate come farfalle impazzite.

cavaliere oscuro
cavaliere oscuro
3 anni fa

Infatti, ormai sono diventate cosi “preziose” che al primo sguardo capisci
gia tutto, la reazione media va dall’indifferenza al disprezzo, quindi provarci sarebbe del tutto inutile e dannoso rendendosi ridicoli.
Una cosa che ho capito delle donne è che il loro cervello funziona come
un interruttore on-off, piaci o non piaci, le vie di mezzo e le sfumature non
esistono per loro e se si fanno un’idea di te, magari sbagliata, non la cambiano più. Ormai ho rinunciato a qualsiasi tentativo di approccio con
il gentilsesso perché oltre a rendermi ridicolo aumenterebbe ancora di più
il loro ego, mentre ogni tanto ricevo degli apprezzamenti da qualche cessa, ma avendo già bidet e water a casa declino l’invito e continuo
nella mia vita di incel sfigato e mi faccio i cazzi miei.

giò
giò
3 anni fa

Da incorniciare come monito eterno per le nuove generazioni, e anche per i vecchi coglioni come me che continuano a sbagliare (ma da professionisti – copyright Paolo Conte)

Osservatore Romano
Osservatore Romano
3 anni fa

Se questo articolo fosse imparato a memoria in seconda media la vita di milioni di liceali cambierebbe in meglio, e per sempre.

Urhen
Urhen
3 anni fa

Vorrei aggiungere che lo zerbino svolge anche un’altra funzione: fare da cane da guardia, per evitare che la donzella venga infastidita da approcci non voluti (da gente under 7).
Vi giuro che sanno essere molto aggressivi verbalmente, forse perché nel più profondo sanno che si stanno umiliando senza ottenere niente e che basta solo la giusta conformazione mascellare per avere ciò che loro desiderano senza sforzo.

Central Scrutinizer
Central Scrutinizer
3 anni fa

Grazie, Gabriele. Chiunque Tu sia, Ti sarei infinitamente grato se potessi spedirmi questi consigli al primo gennaio 1991: mi risparmierei una montagna di tempo, soldi e salute spesi per mettere insieme tutta questa saggezza.

FrankColombo
FrankColombo
3 anni fa

Le nuove tavole della legge praticamente, da incidere sul monte Sinai. Ironia a parte ottimo articolo e necessario come il pane per novelli redpillati.

Last edited 3 anni fa by FrankColombo
Mark
Mark
3 anni fa

Io lavoro in un ambiente dove uomini e donne sono più o meno lo stesso numero. Le donne ti vengono a cercare solo se hanno bisogno di qualcosa oppure perché magari sei divertente e quindi vogliono ridere in un momento di pausa. STOP. Non puoi capire quante scene di zerbinaggio ho assistito da parte di uomini, ed i peggiori sono quelli già impegnati perché si fanno forti del fatto che comunque hanno le spalle coperte, cioè comunque trombano.

angelo
angelo
3 anni fa

“Ho partecipato – sigh – a serate tra donne in cui l’attività principale era sparlare di tutto quello che succedeva a compagni di corso/colleghi, per ore e ore. Imbarazzante.”

Hai detto tutto, hanno una capacità di parlare male a danno dei loro conoscenti uomini che è impressionante, se non fosse che alle donne molto viene tollerato di quello che fanno o dicono nel nascondimento e non, sarebbero a rischio di estinzione.

Gus
Gus
3 anni fa

In base a quanto evidenziato nell’articolo circa le conseguenze legali, si può sicuramente evincere che il soggetto più zerbino di tutti è sicuramente lo Stato che ha promulgato leggi che promuovono diritti non paritetici per uomini e donne; insomma quando una donna si lamenta per le conseguenze della propria irresponsabilità, lo stato è pronto a darle ragione, ad aiutarla prendendosi carico del problema o costringendo il malcapitato di turno ad assumersi pesanti oneri economici.

Ma siccome lo Stato è un’entità collettiva astratta, è corretto affermare che la responsabilità per questo scempio di leggi (che oggi determinano questa realtà tafazziana) va individuata nei politici che le hanno proposte e soprattutto nei beoti che le hanno votate (“progressisti”), inconsapevoli delle ovvie conseguenze.

Se all’ignoranza non c’è sempre rimedio, almeno raccomanderei un corso obbligatorio di Redpill o un aggiornamento sulla reale presenza di stratificazione nell’odierno mercato sessuale (per nulla paritario, in barba alle idee fondanti della sinistra, oggi sottomessa al dogma femminista) ad ogni politico.

baley
baley
3 anni fa

grande articolo che dovrebbe essere insegnato a scuola, se la scuola non fosse la sentina femminista che oggi è.
Finalmente uno scritto pratico, senza destre e sinistre o palingenetiche rivoluzioni che verrebbero pagate per primo dall’ uomo comune.
Da diffondere!!!
Un plauso sincero all’autore, come anche a Stenka Razin, l’autore della guida precedente da cui questa ha attinto.
E’ da documenti come questi che può rinascere una autentica cultura del maschile

Man
Man
3 anni fa

Articolo magistrale. Questi concetti dovrebbero essere insegnati fin dalle scuole MEDIE!
Complimenti all’ autore ?

Charmfree
Charmfree
3 anni fa

La legge che permette di obbligare l’uomo al riconoscimento di un figlio (spesso concepito senza il consenso dell’uomo) è una legge solo italiana o è anche europea? Bisognerebbe allora ricorrere alla corte UE, perchè è una legge palesemente incostituzionale. E’ infatti innegabile che un bambino sia figlio della donna che lo ha partorito. Quindi se la donna che lo ha partorito ha il diritto di non riconoscerlo, non può non avere lo stesso diritto l’uomo. Senza contare che un figlio può venire generato con l’inganno. Anche il più inetto degli avvocati dovrebbe bastare per dimostrare l’incostituzionalità della legge.

Urhen
Urhen
3 anni fa

Io in vita mia ho zerbinato solo 2 volte e non ho mai rimediato niente, sono arrivato alle tue stesse identiche conclusioni.
per me è stato solo uno spreco di tempo e di energie (non di soldi perché quando ero studente non ne avevo molti).

silvio
silvio
3 anni fa

Hai dimenticato l’impunità per le donne che nascondono il figlio al padre; quest’ultimo se lo può vedere bussare alla porta dopo 20-30 anni (dopo che il figlio, diventato grande, è riuscito a trovare il padre dopo lunghe indagini o dopo aver fatto sputtanare tutto alla madre)

asso78
asso78
2 anni fa

secondo me il modo migliore per non zerbinare sarebbe considerare la fica come un diritto non come una concessione…….c’è una bella differenza:
se la consideri una concessione ti metti a zerbinare sperando di averla
se la consideri un diritto,intanto te la fai dare e poi decidi cosa fare
messa più terra terra:
non me la dai come premio se faccio il bravo(concessione)
tu intanto me la dai e poi decido io se fare il bravo o meno(diritto)
se non accetta questa soluzione sapete dove mandarla

Seymour
Seymour
3 anni fa

Ottimo articolo. Credo però che sia necessario puntualizzare una cosa: il fatto che uomini della cui esistenza le donne a malapena si accorgono rinuncino a qualsiasi approccio non servirà a far calare la pretenziosità femminile. Se c’è una cosa che la redpill ti insegna è che sono i Chad gli unici uomini che possano ostentare indifferenza e suscitare una qualche reazione nel genere femminile.

luca
luca
5 mesi fa

non mi sembra reale leggere articoli scritti da persone di questo tipo, alfa beta vagina, ma dove siamo finiti😂

Frankenstein
Frankenstein
1 anno fa

Esperienza da un a fino ad  un b ?: Sono un 8-8.5 ( signorine lo dicono)  – non ho mai potuto lamentarmi, loro sono state sempre molto generose con me. Lavoro in Asia-Africa-Europa – e ho avuto LTR con giapponesi, africane (sud) ed europee. Non cambia niente in loro, stessa logica: I primi tempi e’ quello che si aspetta con due che sono ca. 8  – poi con il tempo loro vogliono  fare dell’ uomo  a un uomo *migliore* e iniziano qui e li ha cercare di farti delle modifiche – fine che poi (forse) si diventa un beta pro ? – me ne sono andato via prima. poi probabilmente si annoiano e il girotondo inizia …

LINO
LINO
3 anni fa

Tutto fantastico….ma in alcuni casi non sempre si può aspettare segnali da lei se non vi conoscevate proprio (tipo una sera al bar/pub,centro commerciale per esempio) poi ovviamente se parla con voi a monosillabi o fa la capricciosa da liquidare subito

Anonimo
Anonimo
3 anni fa

Mio pensiero personale: credo che molte volte si vadano a incasellare situazioni e atteggiamenti per categorie prestabilite (abitudine derivata dal mondo tecnologico in cui siamo oggi in cui tutto deve essere schematico, ci deve essere sempre il “metodo funzionante”). A mio parere questo modo di ragionare aiuto poco o comunque solo in parte a comprendere i rapporti tra uomo e donna.
I caratteri e soprattutto le esperienze passate delle persone influiscono non poco nei comportamenti che si hanno in un ambito delicato e intimo come quello amoroso/sessuale.
Tutto questo per dire che mi trovo abbastanza in disaccordo quando si cerca di semplificare al massimo e in maniera schematica il consenso femminile (ci sta/non ci sta) tirando le somme in quattro e quattr’otto.
È pur vero che tra insistere con dignità e forza caratteriale (ovviamente senza sconfinare nel penale) e zerbinarsi schifosamente c’è un abisso, nella seconda ipotesi la donna ovviamente perde completamente la stima dello zerbino di turno e le possibilità di concludere vanno a picco.
Ragazzi, io onestamente avrei voluto capirlo prima (ho quasi 30 anni)
Non fatevi fregare più di tanto dal discorso dell’emancipazione femminile, le donne di oggi potranno avere apparentemente un atteggiamento aggressivo ma sono ancora sensibili a certe cose, non di certo a qualcuno che gli paga le cene e altro, ma di certo a qualcuno che sa cosa vuole e non si demoralizza e non rinuncia alle prime difficoltà (dicesi uomo con le palle). Che poi molte di loro si concedono facilmente a qualcuno con valore di mercato superiore al loro è un dato di fatto (non tutte comunque), ma il loro ruolo a livello biologico resta comunque remissivo il più delle volte.
Tutto questo per dire che quelle scritte sul blog sono verità inconfutabili, ma ogni situazione secondo me va analizzata a parte, con spirito critico, intuito e pazienza (si, richiede uno sforzo notevole)

Luca S.
Luca S.
3 anni fa

Cosa pensereste di una che vi cerca insistentemente online, a volte tenendoti a parlare per ore, ma poi è recalcitrante nell’uscire (mentre accetta altre proposte di gente normaloide come me)? Probabilmente mi sono risposto da solo, ma a parte ignorarla del tutto avreste altri suggerimenti?

Manuel
Manuel
3 anni fa

È una questione di equilibrio di potere. Nella maggior parte delle relazioni umane c’è sempre una persona che ha più potere ” contrattuale” rispetto all’ altra.
La persona più debole tende spesso a essere uno zerbino per paura di perdere l’ unica cosa che ha e che sarebbe difficile ritrovare in breve tempo.
E non c’ è nulla da fare: nella nostra epoca storica sono le donne ad aver vinto la guerra dei sessi e quindi, nel 90% dei casi sono gli uomini ad essere, spesso, ad un bivio fra l’ essere liberi o mantenere la relazione con una donna.
E allora mi torna in mente un passo della Bibbia, della genesi: ” È più facile liberare gli ebrei dall’ Egitto che togliere l’ Egitto dal cuore dell’ ebreo”.
Essere liberi è una forma disciplina, se ne può pagare un prezzo altissimo e non tutti sono disposti a farlo.
Ecco perché gli zerbini ci saranno sempre, finché ci sarà miseria…

Last edited 3 anni fa by Manuel
Victor Greenberg
Victor Greenberg
3 anni fa

Succede anche per questioni molto oggettive, per ex quando sei dipendente nell’impresa/azienda del futuro suocero. Ti scopi la figlia (spesso disgustosa non solo a livello estetico) e pensi così di fare carriera, in realtà sei disprezzato da entrambi ma utile per ingravidare.
Mai sentito il detto popolare “attaccare il cappello” ? Ecco…

black wolf
black wolf
3 anni fa

è verissimo che fare gli zerbini non serve, ma neanche non farlo serve, o meglio serve a tutelarsi per non essere sfruttati, ma non aiuterà ne a fare conquiste ne a prolungare la vita di una coppia. in altre parole l’unico (e cmq importantissimo) motivo per non zerbinare è quello di tutelare la propria dignità e i propri soldi, ma “fare i duri” per fare colpo è inutile.

Cybercel
Cybercel
3 anni fa

Le donne avrebbero empatia? Eh? Ma da dove l’hai tirata fuori questa? Dagli idealismi ottocenteschi? Dovresti sentire cosa diceva la fondatrice dell’infermieristica circa la presunta empatia femminile lol.

Comunque a leggere sti vademecum veramente mi si spegne tutto. Se devo stare a seguire tutto sto disastro stile burocratico piuttosto vado diretto a massaggiatrici

MarcoC
MarcoC
3 anni fa

Strano che ancora non si sono visti i soliti del:
“Basta che dici Ciao a una donna già la stai zerbinando, se la inviti a uscire già stai zerbinando”
Dove sono finiti? Tutti defunti? 🙂
O forse hanno finalmente capito la lieve differenza tra tentare di avere una vita, e zerbinare? 🙂

Articolo ottimo, che va a integrare il precedente vademecum antizerbino. Sono cose che chiunque possiede una discreta dose di orgoglio e amor proprio conosce. Chi si offrirebbe di dare passaggi a una che ti cerca solo quando ha bisogno? Chi si metterebbe a fare complimenti sotto le foto di una sconosciuta? Chi si farebbe usare come Bancomat/ATM ambulante da una donna? Eppure moltissimi uomini hanno una così bassa considerazione di sè stessi da farlo ogni santo giorno.
Mi viene in mente il fenomeno dei money slave, uomini che traggono piacere dall’inviare soldi e regali a una donna in cambio di….nulla! Assolutamente nulla. Il money slave è il gradino più basso (o alto) dell’umiliazione maschile. Non ottiene sesso, e spesso non interagisce fisicamente con la donna in questione. Si svolge tutto online, dove lui è ben felice di fare da bancomat di una donna che non potrà mai avere.
E il fenomeno delle profumiere è vecchio come il mondo. Una volta si chiamavano “gatte morte”. Donne abilissime a scroccare passaggi, cene e regalini a spasimanti che finivano puntualmente in bianco. Generosi, illusi, ottimisti ragazzi che continuavano a sperare che la loro amica un giorno cambiasse idea. Che ammaliata dai loro regali li degnasse di qualche calda attenzione.

Antonio
Antonio
3 anni fa

Come punto più importante, consiglio di provarci con una donna solo se ha già mostrato segnali di interesse. 

Dici molte cose giuste, però qui cadi in una contraddizione.

Siamo bravi tutti se “lei ha mostrato interesse”. In quel caso è sufficiente non picchiarla, anzi a volte accettano anche di essere picchiate.

Se invece lei non ha mostrato interesse… siamo in territorio redpill e sappiamo bene che non otterremo mai niente.

Dopo che introduci il concetto del “mostrato interesse” l’utilità dell’articolo crolla.

Last edited 3 anni fa by Antonio