Cultura e Società

Caro Elon, Ecco Perché le Donne Italiane non Fanno più Figli

Negli ultimi giorni ha fatto molta notizia un articolo che riportava una previsione drammatica per l’Italia: fra 30 anni, a causa della denatalità, saremo 5 milioni in meno. Come se scomparissero tutti gli abitanti del Veneto o della Sicilia.
Non è certo la prima volta che emerge questo problema demografico. La natalità italiana segna record negativi ormai da decenni, e ogni anno arriva puntale l’intervento allarmato del Presidente della Repubblica che ci informa che “la famiglia è il nucleo vitale della società e così facendo si sta disgregando il nostro tessuto sociale”.
Questa volta si è scomposto persino Elon Musk. Mister Tesla in un tweet (vedi sopra) ha mostrato preoccupazione per la probabile scomparsa della popolazione italiana.
Da sempre in questo blog ho sottolineato come l’Italia e in generale tutti i Paesi europei siano spacciati e destinati all’estinzione. La gente non vede (o fa finta di non vedere) le reali origini di questo fenomeno. Blaterano continuamente di quanto sia precaria la situazione lavorativa femminile, incertezza professionale, scarsa tutela della maternità, stipendi sempre più bassi ecc.

Cazzate.

Ci possono essere più concause, e forse a livello individuale certe giustificazioni hanno pure senso. Ma nella sua interezza il problema denatalità è di tipo culturale, non economico.

Non è che le donne non possano far figli, le donne oggi non vogliono fare figli. E non vogliono far figli per due fondamentali ragioni:

1) Sono sessualmente libere:
è venuta meno la pressione culturale e sociale a sposarsi dell’epoca pre-sessantottina, e ora sono libere di selezionare il partner come se fossero allo stato di natura. Sappiamo che la biologia femminile porta le donne ad essere molto selettive, e di conseguenza attratte solamente da una porzione ristretta di uomini. Questi certo non possono mettersi a fare figli con tutti quelle che le desiderano e una donna piuttosto che fare figli con un uomo mediocre preferisce strapparsi le ovaie.
2) Sono economicamente emancipate: non devono più dipendere dallo stipendio del marito, hanno denaro per divertirsi e prolungare ad oltranza la ricerca del maschio alfa che le ingravidi. E’ venuta meno quindi anche la pressione (necessità) economica a sposarsi, mentre sono aumentate le pretese economiche nei confronti degli uomini.
L’aspetto economico quindi, se conta, conta esattamente in senso opposto: le donne non fanno figli per il troppo benessere.

La liberazione sessuale e l’emancipazione femminile hanno distrutto completamente il sistema monogamico precedente. Pensare di risollevare il tasso di natalità senza monogamia è pura utopia.

E’ inesatto descrivere le donne italiane come angeli del focolare mancati, private della gioia della maternità da un apparato statale inefficiente. Esse oggigiorno sono perlopiù dei recipienti spermatici, degli oggetti sessuali e dei giocattolini a disposizione del figo o del potente di turno.

Siamo una società fortemente edonistica ed opulenta, dove le donne passano gli anni più fertili a imbottirsi di contraccettivi, a saltare da un un uccello all’altro, a fare selezione spietata su Tinder, ad andare in Erasmus, a mangiare sushi e a studiare per fare una carriera che le renderà solamente più pretenziose riguardo alla scelta del partner e ridurrà il numero di uomini papabili per mettere su famiglia.
Migliorare la condizione lavorativa femminile non farà fare più figli alle italiane, le porterà invece a fare come quelle inglesi, che arrivate ad una certa età congelano i propri ovuli perché, poverine, non trovano più uomini di alto livello per una relazione. [1]

A dimostrazione di quanto stiamo dicendo possiamo prendere i Paesi scandinavi. Essi rappresentano il sogno bagnato di ogni femminista: sono governati da donne, hanno raggiunto la mitica parità dei sessi (che in verità è ginocrazia, ma vabbè) e hanno un efficiente sistema di welfare che riesce a contemperare carriera con maternità. Il risultato? Il loro tasso di natalità, così come del resto quello di tutti i Paesi occidentali, è comunque sotto la soglia di sostituzione ed è superiore a quello italiano solo grazie a tutti i vari iracheni, somali e pakistani importati negli anni. Quelli sì che ti fanno una valanga di figli se dai loro l’assegnino. Però per l’appunto sono prolifici perché le loro donne-coniglie non sono né sessualmente libere né emancipate.

In Norvegia quasi dieci anni fa usciva uno studio che mostrava come un quarto degli uomini norvegesi quarantenni ormai non avesse figli [2], mentre la percentuale di donne senza figli non era aumentata in misura significativa.

Ciò significa che le donne fanno figli sempre con gli stessi e in pratica le società femministe scandinave sono solamente dei mega harem dove pochi uomini detengono il monopolio della riproduzione e gli altri si fanno le seghe (è perfino illegale andare a prostitute) mentre sgobbano e pagano tasse stratosferiche per mantenere figli altrui prima di morire in solitudine.

C’è chi obietta che la decrescita della popolazione è un bene, che siamo già troppi a questo mondo e il nostro impatto ambientale è già devastante. A parte il fatto che in genere questi discorsi ambientalisti provengono della signorine di cui sopra, che poi nei fatti hanno uno stile di vita ipercapitalistico, determinano l’80% dei consumi, e tra viaggi in aereo o vacanzine in barca, cibi esotici, e accessori inutili da sole impattano sull’ambiente più di quanto fa una famiglia indiana di dieci persone, forse in futuro staremo più larghi, ma ridurre la questione a questo aspetto è molto infantile.
Il cambiamento demografico dell’Italia porterà conseguenze disastrose. L’età media aumenta e diventeremo un Paese di vecchi più di quanto non siamo già, verremo sostituiti etnicamente fino al punto che il nostro Paese (e Continente) diventerà un’appendice afroasiatica, ma soprattutto, visto che a figliare di più sono i poveri e i ricchissimi, ci sarà una proletarizzazione e polarizzazione della società con relative tensioni sociali, disordine, odio di classe, aumento della disoccupazione ecc.

Smettiamola di mentirci: il nostro modello sociale e culturale è fallito. E’ in fallimento da decenni. La denatalità è solo il sintomo più evidente.

Vedi anche:
Denatalità: Problema Economico o Culturale?
Femminismo: Analisi di un Cancro Sociale

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Alex Le Large
Alex Le Large
1 anno fa

Il grosso problema è che, per un uomo medio occidentale, oggi è semplicemente una follia mettersi a fare figli. La classe media non serve più, non servono braccia perchè l’AI ci sostituirà. E il femminismo ipergamico e classista è stato messo al potere appunto con questo compito: denatalità e decrescita globale (in Occidente, perchè gli schiavi africani che scavano coltan e terre rare devono continuare a riprodursi, lì le braccia servono eccome, finchè costano poco).

Hai detto benissimo: da quel che vedo, solo ricchi e poveri figliano, non la classe media. Tuttavia (in Italia) anche il fattore economico ha la sua importanza.

Per esempio, vedo un discreto numero di coppie provenienti da famiglie molto ricche che figliano già a 27-28 anni (per paradosso è grasso che cola per l’Italia) in quanto hanno già avuto da ragazzi tutto il sesso e lo svago che volevano grazie a money e status, e quindi possono anticipare i tempi della famiglia senza dover aspettare il contratto a tempo determinato…perchè, appunto, sono ricchi di loro. Io li chiamo i figli dei notabili. Discendenti di vecchi commercianti, politici locali ecc. che hanno guadagnato talmente tanto che i loro eredi non devono nemmeno fare un finanziamento che sia uno. Generalmente sui social sono come la famiglia del Mulino Bianco.

Poi c’è la carne da cannone. Piagata da ignoranza, religione, usi e costumi brutali, buona per lavare le scale a 2 euro l’ora alle coppie di cui sopra. Figliano alla grande soprattutto sotto l’impulso animale, a loro volta i loro figli non saranno più intelligenti di loro e quindi ecco il serbatoio di manodopera per i notabili, che tanto se si accoltellano ce n’è sempre uno di riserva, anche grazie all’immigrazione continua (avviene apposta del resto: quasi sempre le femministe sono anche immigrazioniste, come dei perfetti robottini del potere).

E poi c’è la classe media in estinzione, quella che non vive di ricche eredità nè di generosi sussidi, che vorrebbe guadagnare per il suo lavoro, ma che in un mondo che non riconosce più la dignità del lavoratore (i partiti che lo difendevano non esistono più del resto), viene snobbato in favore di re e schiavi. E nondimeno non vuole tornare a sgobbare per due lire per il piacere di Sua Maestà.

Quindi, avanti tutta verso l’estinzione (che poi, detto chiaramente, l’italiano medio non merita altro per come è superficiale e stolido). Io non ho fatto figli e ritengo di aver fatto la scelta giusta per quel che mi offre il mondo e per le prospettive future che mi vengono date come uomo medio..
Perchè la verità, diciamocelo, è che nessuno di noi ha voglia di spaccarsi il culo per una stronza ed un piatto di minestra.

Last edited 1 anno fa by Alex Le Large
KingDani
KingDani
1 anno fa

I giornalai starnazzano sulla denatalità, quando c’è da più di 40 anni. L’Italia è sotto la soglia di sostituzione (2,1 figli per donna) dal 1976, così come altri Paesi (Germania, Giappone) hanno iniziato in quel periodo. Tra gli ’80 e i ’90 si sono aggiunti gli altri, non solo in Occidente ma anche in Oriente. In corea del sud sono sotto il figlio per donna per esempio.

Come diceva giustamente Red cos’hanno tutti in comune questi Paesi? Un forte benessere (ok alcuni come il nostro sono abbastanza alla deriva ma comunque ancora davanti ai 3/4 del Mondo) e una fortissima emancipazione femminile.

Fare un figlio con una donna oggi, soprattutto in questi Paesi, dove anche la racchia più larga che alta è venerata manco fosse una dea, significa suicidarsi, considerando anche le tutele legali ed economicheche ha il “gentil sesso”.

Come ripetuto molte volte il modello Scandinavo, seguito dalle elite, trascinerà l’ex glorioso mondo avanzato nel baratro più totale, con donne che congelano gli ovuli o si fanno mandare lo sperma via posta. Un medioman qualunque, anche per l’ultima delle cesse, è poco più di uno scarafaggio, buono se lavora e sta zitto, ma se pretende anche solo del sesso meglio stroncarlo subito sul nascere.

fabietto987
fabietto987
1 anno fa

Come sempre sei la bocca della verità.
Aggiungi però che gli uomini però non vogliono farli, per paura di mantenere la donna a vita e essere cacciati di casa magari acquistata con un mutuo e anni di duro lavoro dei genitori

Last edited 1 anno fa by fabietto987
Bluepilluncazzo
Bluepilluncazzo
1 anno fa

Muli da soma stressati e sfruttati che si segano davanti ai porno, si schiavizzano al guinzaglio di uno sborratoio di tredicesima mano e sfanculano il pochissimo tempo libero in cazzate che arricchiscono i pochissimi al vertice.
Se mio nonno vedesse cosa sono diventati gli uomini oggi… quante risate si farebbe pensando a chi lo accusava di essere un retrogado patriarca.

Night Driver
Night Driver
1 anno fa

Io ero già determinato a non figliare prima di avvicinarmi all’ambiente della manosphere, quindi questa è solo una ulteriore conferma di quanto il quadro che si prospetta per il futuro sia pessimo, sotto molteplici punti di vista, ma basti solo pensare al lato economico, demografico, occupazionale, per farsi una idea. Il cittadino medio è diventato, nel corso degli ultimi decenni, sempre più istruito, e sempre meno retribuito (non mi si prenda l’esempio di quello che ha fatto i miliardi grazie ad una sua competenza o intuizione, magari anche senza titoli ufficiali in quell’ambito, perché la probabilità di essere uno di costoro è più o meno la stessa di vincere centinaia di milioni di euro alla lotteria).

Il cittadino medio è praticamente obbligato a prendere perlomeno un titolo di maturità, meglio se arriva almeno a prendere una laurea triennale, per poter aspirare ad avere uno stipendio mediocre (precisazione, il termine mediocre vuol dire letteralmente “attorno alla media”, quindi quando arriva qualcuno che tira fuori qualche statistica dimostrando che il laureato medio prende 100 euro in più rispetto alla media, e quindi “impegnarsi ripaga”, o è in malafede, o è un illuso, se stai attorno alle media, anche se poco al di sopra di essa, a fronte di investimenti enormi, sempre nella fascia dei mediocri, di quelli attorno alla media, rientri; altrimenti possiamo sostenere che uno alto 1,76 è alto). Sempre più impegno, per ottenere sempre meno, se non si ha la fortuna di nascere in una famiglia con grandi risorse, attività avviate ed agganci.

Fossi io, non vorrei nascere nella società attuale, tantomeno in quella verso cui stiamo andando, quindi faccio questo favore ai miei ragazzi.

Last edited 1 anno fa by Night Driver
Mark Jenkins
Mark Jenkins
1 anno fa

Quanta verità in questo post, assolutamente esemplare.

Permettetemi però di aggiungere (come hanno fatto altri) il fattore maschile. O meglio, la distruzione del fattore maschile (e paterno) della società.

Il nostro modello sociale e culturale è fallito anche perchè abbiamo fortemente (fortissimamente) disincentivato gli uomini dall’avere relazioni impegnative con le donne. Questo a causa del piedestallo di superiorità (relazionale e) legislativa sul quale abbiamo messo le donne. Chi sposerebbe oggi una donna occidentale? Una che ti puo’ rendere schiavo e poi rovinarti completamente col divorzio? Portandoti via la casa, i figli e molto dello stipendio?

Boucaneer
Boucaneer
1 anno fa

Quoto tutto!
La verità è che le donne moderne NON hanno senso di maternità, lo hanno completamente perso con l’evoluzione della nostra specie, arrivata ormai ad uno stadio bionico. Paradossalmente, la pulsione alla riproduzione (che è un istinto animale) era più forte nelle società tradizionali rigidamente inquadrate in dettami religiosi-sociali che in quella attuale dove, da un punto di vista etico-morale, viviamo in una sostanziale anarchia.
Anche noi uomini abbiamo perso il senso di paternità.
Io personalmente non voglio figli un po’ perché li vedo come delle rotture di coglioni (scusate ma per il momento faccio parte degli edonisti).
Poi perché so benissimo che, se dovessi averne, non solo dovrei forzarmi a farmi venire il senso di paternità, ma pure quello di maternità. Questo perché dò per certo che la ragazza con la quale andrei a farli sarà nel 90% dei casi una cretinetta deresponsabilizzata che non assolverebbe per niente al compito di “madre”. In quel caso rischierei di diventare padre di due bambini: mio figlio e la mia ragazza, LOOOOOOOOL!!!!
Ogni ragazza che ho avuto mi diceva che “un domani vorrei sposarmi e avere UN figlio”. Già il fatto di stabilire a priori il numero “1” significa che vogliono fare il minimo sindacale per accedere allo status di “madre” che dopo il wall rappresenta il passaporto per presentarsi in società senza imbarazzo.
E poi sappiamo benissimo che per loro il figlio rappresenta un surrogato del cagnolino (e non viceversa come erroneamente si crede). Poi però la cacca del “cagnolino” a chi pensate che la farà tirar su?? Esatto. Gli attuali padri di famiglia sono una patetica generazione di “mammi cambia-pannolini” XD XD XD
Devo dire però che l’articolo non spiega bene (o forse non ho capito bene io) perché proprio l’Italia soffre di un siffatto trend negativo (peggiore di quello di società più femministe come quelle scandinave)…
Io mi sono fatto un idea, e cioè che l’Italia sia l’unico paese occidentale (e con Occidente intendo West Europe e paesi anglosassoni) dove si sta combattendo una vera guerra tra sessi.
Si tratta di una guerra psicologica, combattuta per lo più a colpi (da entrambe le parti) di comportamenti passivo-aggressivi (tipicamente italiani) come: l’evitamento, la dilazione, il nascondere la testa sotto la sabbia, l’inerzia boicottante, il muto ostruzionismo… e il tutto sotto la maschera del fintissimo e forzatissimo ottimismo mediterraneo.
Ecco che da un lato ci distinguiamo dai paesi più arretrati (dove la gente figlia a nastro perché più primordiale).
Dall’altro ci distinguiamo dai paesi più “evoluti” e, ahimè, più ginocentrici (dove la gente figlia poco ma pur sempre più di noi perché lì gli uomini si sono adattati al “regime” e i suoi dettami).

Antonio
Antonio
1 anno fa

L’antropologo inglese unwin nel suo trattato “sex and culture” affermava che tutte le società da lui studiate, senza eccezione alcuna, collassavano dopo 3 generazioni (90/100 anni) dall’ aver liberalizzato la sessualità. O venivano conquistate militarmente o venivano inglobate da una società a più alta energia, da una cultura migliore in pratica. L’occidente ha iniziato questo processo negli anni 60, siamo a circa 3/5 del processo quindi, c’è solo da chiedersi se ci sarà una conquista militare magari russa o cinese, o una conquista di tipo culturale, vedi islamizzazione. Io propendo per la seconda.

Andrea MG
Andrea MG
1 anno fa

Salve Red. Concordo con gran parte della tua analisi. Aggiungo solamente che la denatalità ha anche un altro fattore molto importante: la distruzione economica dell’uomo. Infatti gli uomini, non solo in caso di divorzio, ma anche in sede di “semplice” separazione dalla donna con cui hanno avuto figli, vengono letteralmente distrutti con l’allontanamento dalla casa anche di proprietà (con conseguenza di dover pagare mutuo + affitto) e dal mantenimento della ex moglie/compagna e gli alimenti per i figli. Conosco personalmente un uomo che si è suicidato a causa di questa situazione, non aveva più i mezzi tecnici per andare avanti, mentre la ex moglie adesso vive da parassita con reddito di cittadinanza + lavoro in nero. Diciamo che c’è tutto un SISTEMA ben consolidato, che è disincentivante a mettere su una famiglia. Per quanto mi riguarda ad esempio, l’unica ragione per cui non penso minimamente né di sposarmi, né di fare figli (in Italia per lo meno) è proprio quella descritta sopra.

maschio bianco etero
maschio bianco etero
1 anno fa

dietro al blog del Redpillatore c’è la lobby dei ristoranti di sushi, sveglia!!1!

Un uomo qualunque
Un uomo qualunque
1 anno fa

Ciao, ho letto l’articolo.
Seguo il tuo blog da diversi anni ormai, specie da quando mi sono reso conto che, specie nel corso degli ultimi anni, la differenza tra ciò che viene scritto e pubblicato sulle testate giornalistiche e negli studi accademici sono assolutamente asincroni e distaccati e non trovano assoluto riscontro in nessun contesto sociale autentico, se non per l’appunto negli ambienti artificiali dei regimi discorsivi mediatici, di qualunque matrice essi siano.

Mi introduco dicendo che sono pienamente d’accordo sul fatto che il forte regresso sociale e demografico abbia origine prettamente culturali.
Ebbene, sono una specie di “Chad” reo confesso, che da molto giovane ho potuto beneficiare delle mie piccole esperienze di passaggio. Tuttavia, andando via via maggiormente in là con gli anni, ho scoperto che la priorità di vita per le donne mie coetanee cambiava radicalmente, e che essa si poneva perlopiù verso frangenti familiari e situazioni economicamente irrealizzabili.
Ho una formazione di alto livello, ma il mio modesto tenore di vita (pur sempre rispettabile) mal si addice alle esigenze richieste dalle donne occidentali odierne, e non sto parlando del mantenimento familiare.

In generale, la donna di oggi è altamente condizionata dai regimi discorsivi pubblicitari e neo-liberal, i quali, oltre a relegare la donna a livello di eterna vittima autocompiacente della propria “oppressione” per giustificare tale complesso di inferiorità, rendono esattamente possibili proprio questo processo di depopolazione. Proprio perché il bisogno viene creato ed inculcato con effimere mode consumistiche — le tette finte, i lifting, la palestra, i tatuaggini, le vacanze all’estero ed irrealizzabili viaggi ai Caraibi e alle Azzorre e, perché no, le droghe leggere domesticamente accettabili di turno, per citarne diversi — che non si raggiunge lo stato di necessità richiesta fondamentale della donna moderna urbanizzata di oggi.
Un tempo, si conviveva per forza di cose, per la sopravvivenza del nucleo familiare. Oggi giorno, data per scontata la sopravvivenza (nonostante le pandemie), la donna moderna forgiata dai regimi discorsivi neoliberal non si considera all’altezza della convivenza semplice: deve dimostrare semore che essa è di più degli uomini, e che può permettersi un uomo molto al di sopra delle proprie possibilità.

La crisi di oggi, se posso dirlo, è stato il confondere la necessità biologica con il lusso biologico.

Io ho studiato a fondo il femminismo, dalle origini al femminismo di stampo conservativo (il “radical femminism”) oltre che le altri correnti molto meno in voga.
Dirò che è assolutamente lampante che la teoria e la accademizzazione di tale discorso segue sempre in realtà linee più o a meno politicizzate di proposito. In particolare, ciò ben si addice alla manifatturazione della donna e il cambio delle proprie priorità, alterandone addirittura gli istinti di conservazione.
Oggi viene insegnato dalle femministe conservatrici da fashion blog da quattro soldi che la riproduzione come procreazione è un abominio maschilista, che è contro la natura femminile, che la procreazione deve essere eseguita unicamente tramite provetta, che la donna è la sola che abbia il diritto di godere del sesso come atto di piacere in quanto il maschio non è dotato di un separato organo specifico atto al piacere e quindi serva unicamente solo alla procreazione e basta.
Ma non è sempre stato così.
Donne non si nasce, si diventa.

Un tempo erano i ritmi biologici a formare l’identità della donna e le sue priorità riproduttive – LMS Theory, se vogliamo, il maschio alfa, la sopravvivenza del più forte. Oggi non è più così.
Crescendo, neppure più gli “alfa” sono al sicuro dalle derive neoliberal del discorso ufficiale e della sua macchina pubblicitaria.
Io sono del parere che sia in atto da diverso tempo una fortissima re-gerarchizzazione sociale (almeno dagli anni ’60) di forte radice politica, impegnata perlopiù ad eliminare la concorrenza ideologica e politica partendo dalle istituzioni naturali su cui si fonda, ed una su tutte: la famiglia.
Controllare la famiglia significa controllare la società, e le femministe radicali (praticamente le stesse dello scandalo del rock satanico, per intenderci) lo capirono negli anni ’60.

All’inizio pensavo anche io che scardinare la famiglia tradizionale potesse portare ad una maggiore libertà, sia per l’uomo che per la donna, e di qualunque prefernza, ma non fatevi ingannare: l’unico ordine che sussiste e che è indicato è solo ed esclusivamente quello deciso dai neo-liberal che vogliono forgiare la società unicamente a loro stessa immagine iper-consumistica.
Mettere in dubbio gli effettivi bisogni fisiologici di un uomo e di una donna non è una semplice stravaganza filosofica: è un deliberato atto di sabotaggio sociale, economico, e biologico, messo in atto per un sistema altamente artificiale e totalitario che non ha alcun riscontro in natura: in natura sopravvivono gli esseri più adatti, non gli esseri più meschini che minano al processo di sopravvivenza della specie di per sè.
E’ dagli anni ’60, dalla finta rivoluzione sessuale neo-liberal creata apposta su misura per quella specifica frangia intellettuale occidentale e hippie, che ha avuto origine tutta questa farsa.
Allo stesso tempo, i paesi più poveri sono quelli che vengono fatti sovrappopolare di proposito per abbassare i costi di produzione delle merci.
In poche parole: i neoliberal stanno scientificamente uccidendo l’Occidente con il femminismo radical da fashion blog per rimuovere le spese di welfare pubblico ed incentivare l’abbassamento dei prezzi ed il conseguimento di un ordine sociale basato su una diversa forma di gerarchia dettata dall’ordine neo-liberal.

Elon Musk ne è perfettamente consapevole, ed è difatti uno dei pochissimi difensori della realtà delle cose in quella che è altrimenti una Silicon Valley di presuntuosi yuppie new age senza nè merito nè parte ma guru personali, fotoritocchi, e stili di vita irreali, il tutto giustificato dalle loro stesse pubblicità, dallo stato attuale della cultura di oggi, dal profit, dai social media, dalla pubblicit, dalla speculazione.

La rivoluzione sessuale degli anni 60 è stata in realtà molto più conservatrice ed illiberale di quanto annunciato, poiché va anche a discapito delle stesse regole di sopravvivenza delle specie.
I neo-liberal stanno creando da 60 anni un ordine eugenetico basato sulla selezione artificiale dell’ essere umano in base ai propri bisogni e richieste di codesti ex-hippie spregiudicati.

Considerando che l’Italia è poco meno di una colonia di Hollywood e dei politically correct, si vede ben presto che i risultati non potevano che non essere tali.
Ovviamente, il mondo non si può popolare esponenzialmente all’infinito, ma è anche vero che per fare un figlio servono due persone, il che ci porta ad un rapporto di de-popolazione di 2:1 per generazione.
In scompenso, è la depopolazione degli europei e degli occidentali “costosi” per questi hippie terzomondisti eppure sfruttatori di questi ultimi (vedasi: la Apple e la guerra del coltan in congo) ad essere esponenziale.

Se volgiamo fare la prova del nove basterà spegnere il televisore e non guardare più la propaganda pubblicitaria neo-liberal per rendersene conto.

Quello che serve al mondo del dopo “New Left” è una “New Right” (Nuova Destra) che non sia l'”Alt-Right” e che sia improntata sul rispetto profondo della dignità umana, a cominciare dalla dignità e diritto di ogni essere umano di poter fare la propria famiglia così come la natura ha reso possibile, senza le prescirzioni artificiali e libertoidi dei guru new age californiani e nord-europei che intralcino il naturale stato delle cose.
Abbiamo bisogno di realpolitik e competenza, non di opportunismo di inerzia ed inazione compiacente come abbiamo visto fino ad ora.

Quello che abbiamo oggi non è il naturale stato delle cose, ma il coatto stato dei regimi discorsivi ufficiali di oggi, libeticidi e biocidi, e la colpa è dei Neo-Liberal che hanno fatto la falsa rivoluzione degli Anni 60 e dei loro designati successori, una rivoluzione di falsa libertà consumistica ed innaturale fatta a loro stessa misura e dismisura intellettuale per ottenere il suprematismo assoluto su ogni possibile futuro avversario, scardinando le fondamente stessa di cosa fa un essere umano un essere umano.
Mi auguro che uomini seri e competenti come Musk possano un giorno costituire assieme a tutti noi un autentico risorgimento in questo senso.

Ringrazio altamente il RedPillatore per non essersi compromesso negli anni con pubblicitarismi meschini e per aver dato un’opinione sempre spontanea, sincera, approfondita, di ispirazione e di motivazione oltre che di autostima — tutte le cose che stanno antitetiche al neo-liberalismo ufficiale dominante.

Grazie infinite,
un uomo qualunque.

Dorian greyskull
Dorian greyskull
1 anno fa

L’epicentro della crisi demografica in Italia (o uno dei) è la Liguria. Ogni dinamica descritta sopra è amplificata. Se ci mettiamo poi che le donne italiane presenti non comunicano più verbalmente con l’altro sesso ne sono minimamente interessate tanto da affermare lo slogan”rimango sola-mi faccio suora” il gioco è fatto. Desertificazione e sostituzione etnica.

Emanuele
Emanuele
1 anno fa

Musk mi piace sempre meno, sta in mezzo ovunque e si impiccia di tutto; sta entrando dell’elite dominate?
L’articolo è perfetto, nulla da ridire; aggiungerei anche la propaganda subliminale sull’omosessualità in atto da anni sulle nuove generazioni.

Urhen
Urhen
1 anno fa

Però c’è da dire una cosa, lo Stato ha trovato una soluzione efficace per risolvere i problemi di denatalità: costruire le casette del piacere dentro le carceri (mi riferisco a un post precedente su Fb del redpillatore), chiaro segno che hanno capito a chi bisogna rivolgersi per fare i figli ?????

Last edited 1 anno fa by Urhen
Batacchi
Batacchi
1 anno fa

C’è chi obietta che la decrescita della popolazione è un bene, che siamo già troppi a questo mondo e il nostro impatto ambientale è già devastante. A parte il fatto che in genere questi discorsi ambientalisti provengono della signorine di cui sopra, che poi nei fatti hanno uno stile di vita ipercapitalistico, determinano l’80% dei consumi, e tra viaggi in aereo o vacanzine in barca, cibi esotici, e accessori inutili da sole impattano sull’ambiente più di quanto fa una famiglia indiana di dieci persone, forse in futuro staremo più larghi, ma ridurre la questione a questo aspetto è molto infantile.”

Verissimo. Purtroppo questa verità non la dice nessuno nè la si legge da alcuna parte,

cicero
cicero
1 anno fa

Io tutte queste coppie del ceto medio dove “per carità metti il preservativo che se ci nasce un figlio finiamo sotto un ponte, dove sono le mie pillole?” non le vedo.
Gli stranieri “immigrati lavorativi” nemmeno se la fanno questa domanda, figliano e poi passano alla cassa. Le madri single passano alla cassa. Le divorziate con figli passano alla cassa del ex e poi a quella di stato. Il tutto con i soldi delle mie tasse prese dal mio lavoro conquistato con sacrifici immani mentre passavo la gioventù a prendere pali e offese di ogni genere.

Una quantità di donne (statisticamente tutt’altro che trascurabile) aspetta fino all’ultimo (tipo gioco di carte quando butti giù il mazzo alla fine) di avere “tutto pronto e apparecchiato” per figliare. Totalmente deresposabilizzate nel loro mondo di unicorni, abituate come sono ad evitare ogni sacrificio; alla fine tra finire di studiare, erasmus, poi il master, poi il viaggio con le amiche, cercare il maschio alfa pari-culturale che non si presenta, trovare il lavoro che ti piace, casa, ecc.. si fanno ultratrentenni e le vedi li a piangere con il beta di turno con l’inseminazione artificiale o ad abortire a raffica (cosa che lascia più di un segno psicologico) perché il bambino potrebbe avere un qualche malformazione magari causata dalla tarda età di entrambe. A 35 fanno un figlio, tra i tuoi 40-50 il ragazzino entra in una fase che meriterebbe mille attenzioni ma contemporaneamente i tuoi genitori hanno sui 75 anni e iniziano a necessitare pure loro del tuo aiuto; a quel punto la frittata è fatta. Magari ciliegina sulla torta hanno pure divorziato. Hai voglia tu l’imprenditrice a dire “voglio solo ultra quarantenni senza figli”… ahh no ma la colpa è della società.
Sia chiaro anche molti uomini agiscono in questo modo (quelli che se lo posso permettere ovvio), è ormai la piaga della nostra società moderna sia occidentale che asiatica (Cina, Korea, Giappone, Taiwan, ecc..). Paesi emergenti come Vietnam, Thailandia, Filippine stanno già entrando in questa face e con la velocità con cui ci entrano faranno la fine di Cina e Korea in un paio di generazioni. I paesi scandinavi stanno tirando le somme adesso (la Svezia credo sia il paese più individualista al mondo secondo certi parametri).

A questo uniamoci che molti di noi uomini quando la “5” di turno se ne esce con “quando lo facciamo un figlio?” avvertono istintivamente un senso di pericolo tipo uomo ragno. Vuoi perché hanno visto molti colleghi finire sul lastrico, vuoi perché sono loro stessi figli di divorzi e/o madri single (iniziano ad affacciarsi alla maggiore età) e non vogliono ripetere uno scenario simile.

In ogni caso essendo qua su redpillatore la cosa prende una sfumatura tutta particolare ma secondo me il discorso è un combinato disposto di molte cause di cui il femminismo è probabilmente l’alfiere più rappresentativo che contribuisce con la % maggiore ma penso ci sia anche altro: individualismo generalizzato, vittimismo diventato mainstream, edonismo accettato come unica regola di vita, una malcelata tendenza a mantenere il benessere raggiunto che verrebbe ad essere intaccato da un figlio.
Quello che molti sottovalutano è che l’incremento di gente single senza figli (donne e soprattutto uomini) avrà un peso sociale/evolutivo sempre più influente nella civiltà (che si è retta sul lavoro dei beta).
Chi poi dice bene perché siamo troppi per l’ecologia, dovrebbe anche indicare quale sarebbe il numero ideale di gente al mondo e come poi questo numero dovrebbe mantenersi costante; inoltre dovrebbe spiegare perché se sparissero 500mln di persone poi i restanti 8.5mld dovrebbero per qualche motivo cambiare tenore di vita diventando di colpo tutti ecologisti… mi resta più facile pensare che continuerebbero a vivere come prima incentivati dal fatto di essere pure di meno.

cyberguy94
cyberguy94
1 anno fa

Assenza di
-Metafisica
-Patriarcato
-Controllo sulla sessualità femminile
-Un sano e moderato etnocentrismo

Ecco la ricetta per il perfetto schifo per essere rimpiazzati da società SANE che presentano alta presenza di

-Metafisica/religione
-Patriarcato
-Controllo su sessualità e libertà femminile
-Sano e moderato etnocentrismo

Roma vs Etruschi
Visigoti vs Roma
Islam vs Visigoti cristianizzati

Notare il trend.

Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec
1 anno fa

Il problema è che con reddito di cittadinanza (praticamente perpetuo, è uscito un articolo di giornale proprio oggi) e assegni familiari e sussidi vari, ai brutti senza figli vogliono far fare i betaprovider coatti con le loro tasse.
Perché se un’alpha widow i figli fatti col chad se li mantenesse da se, alla fine fottesega, ma se devo fare io il betaprovider di Stato, anche no.

Andy
Andy
1 anno fa

Leggendo l’articolo mi viene in mente di una mia conoscente quarantenne wallata e obesa, simpatica come la sabbia nel culo, ignorante come un mucchio di pietre, che però si atteggia manco fosse Paris Hilton. Da una lato ama raccontare di quanti uccelli ha preso nelle ultime settimane, dall’altro si duole perché non ha figli e si sente una thonnahh irrealizzatahh!!!1!!1!.
Penso che le sue siano in realtà lacrime di coccodrillo, utili a fare un po’ di scena con gli amici/amiche; se ha scelto di arrivare a quarant’anni continuando a pigliare ca@@i a destra e a manca è perché è ciò che veramente vuole.
Oltretutto il fatto di accudire un figlio comporterebbe ANCHE a delle rinunce, ma certe donne non ne sono evidentemente disposte.

Last edited 1 anno fa by Andy
NinoFrassicadeiBalcani
NinoFrassicadeiBalcani
1 anno fa

“Esse oggigiorno sono perlopiù dei recipienti spermatici, degli oggetti sessuali e dei giocattolini a disposizione del figo o del potente di turno.”

Ma non è vero,conta la PERZONALITAAAHHH,il saperci FAREH!!!
INGEL REPRESSOH!!!NON RISPETTI LE TONNEEHHH!!!

Manuel
Manuel
1 anno fa

Articolo perfetto. È difficile aggiungere qualcosa quando il testo è già così esaustivo.
Mi chiedo solo come si possa rimediare a questo disastro demografico.
Perché un conto è trovare soluzioni a problemi economici e di occupazione, un altro conto è trovare rimedi quando il problema deriva da cambiamenti culturali e di costume…nel secondo caso può essere ancora più difficile…
Francamente non riesco ad immaginare soluzioni decisive a breve termine a questo problema…

Last edited 1 anno fa by Manuel
Ben
Ben
1 anno fa

Che poi un giovane uomo irakeno o pakistano che vive in Europa ha anche scarse probabilità di finire incel visto che la famiglia lo manda al paese natale a fare un matrimonio combinato dove le donne locali si mettono pure in coda, vuoi mettere ottenere un visto e l’uscita dalla miseria? La nostra società è malata terminale, la sostituzione etnica è il nostro destino.

Jurij Sputnik
Jurij Sputnik
1 anno fa

Sono d’ accordo specificando anche che sempre più uomini si rifiutano di farli perché non vogliono trovarsi in certe situazioni del capzo

Anonimon
Anonimon
1 anno fa

Dovrebbero leggerlo in parlamento ed iniziare a legiferare per riprendere in mano la situazione.
Ma sappiamo che non avverrà, non con le buone…L’inevitabile ritorno al passato tornerà quando la società moderna capitalista e femminista crollerà come un castello di carte. Solo allora il tanto bistrattato patriarcato tornerà in tutta la sua severa ma giusta inevitabilità.

Sta già avvenendo lentamente ma inesorabilmente, sottoforma delle varie tensioni geo-politiche, aumento del caro vita, dell’inflazione, ecc.. Non potrà che peggiorare in futuro, fino all’inevitabile crollo.

Una delle cose più interessanti dell’articolo infatti è proprio la connessione capitalismo-femminismo. Quest’ultimo infatti è diretta conseguenza del primo, e quando crollerà il primo, crollerà anche il secondo.

Marco Vinci
1 anno fa

Visione lucida e ineccepibile. Complimenti Red!

Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec
1 anno fa

C’è un altro motivo per cui gli anni 2000 si prestano al cazzosello (con conseguente denatalità). Tinder è stato solo il colpo di grazie. Prima di Tinder la pietra miliare che ha sdoganato il liberismo sessuale è stata la diffusione dei cellulari, avvenuta intorno al 1996-97, quando Omnitel introdusse la tariffa “ricaricabile”… vuoi perché senza la costosissima tassa di concessione governativa, vuoi perché essendo ricaricabile impediva ai genitori di avere brutte sorprese in bolletta, vuoi per la martellante pubblicità e le tariffe abbordabili (dovute alla fine del monopolio della SIP/Telecom Italia) ha permesso la diffusione dei cellulari tra i giovani. Prima di quel momento, se un ragazzo telefonava a una ragazza doveva necessariamente chiamarla a casa, e se rispondeva il padre, sentendo che era un ragazzo a cercare sua figlia, passava direttamente a defcon 3. Se poi il ragazzo era un noto slayer o bulletto criminale, si passava a defcon 2 o 1 impedendole di uscire di casa. Quindi la ragazza sapendo questo cercava di frequentare ragazzi “normali” e comunque ragazzi con cui poteva avere una LTR. Le scappatelle esistevano ma erano rare e difficili. Insomma lo “slayer” che se le faceva tutte, al massimo poteva farsene una al mese, fidanzandocisi e lasciandola poco dopo, non tre a settimana come adesso. Dopo il 1996 con i cellulari lo slayer chiamava direttamente la ragazza senza che il padre sappia nulla; non solo, la figlia usciva dicendo banalmente “io esco” senza dover dire dove e con chi “tanto per qualunque problema ho il cellulare mi potete chiamare sì”…. e vai di cazzosello!

Urhen
Urhen
1 anno fa

Visto che le istituzioni si lamentano tanto della denatalità del paese mi domando perché non abbiano pensato di mettere più restrizioni sull’aborto, a una rapida googlata pare che il 25% delle donne incinte abortisca, quindi mettendo che aborto=omicidio doloso aumenti di un quarto le nascite a costi statali molto contenuti.
Mi domando qual’è il problema di dire che negli anni precedenti era un qualcosa che ci si poteva permettere, ma ora le cose sono peggiorate e questa è una cosa che non ci possiamo più permettere.
P.S. ovviamente le mie sono domande retoriche.

corra
corra
1 anno fa

“Questi certo non possono mettersi a fare figli con tutti quelle che le desiderano” questa frase non si capisce: forse ” con tutte quelle che li desiderano”

Paradiso Perduto
Paradiso Perduto
1 anno fa

In una storia del fumetto Bonelli “Nathan Never”, lui, poliziotto privato, viene chiamato ad indagare su un agenzia che sfrutta prostitute… Che però non esistono!
Le donne risultano non esistere legalmente, nessun familiare, nessun certificato di nascita, nessun documento, però ci sono!
Dopo una lunga indagine (condita delle sparatorie e scazzottate che tanto piacciono ai fans), alla fine emerge una verità incredibile.
Le donne non esistevano perché erano cloni di belle signore, il cui DNA era stato prelevato in ospedale in vari modi, magari durante il parto…
Vista la sproporzione tra domanda ed offerta (tanti clienti e poche prostitute, è una megalopoli con 300 milioni di abitanti), questa organizzazione si era vista costretta ha ricorrere a questo espediente.
Sarà solo fantasia?
Buon proseguimento di giornata

Enrico
Enrico
1 anno fa

Si vede che sei giovane…
Minimo 80% delle donne superati i trent’anni cominciano a volere fare figli e cercano maschi per farlo, gli si accende qualche segnale dentro il cervello, qualcosa di atavico; il problema è più dei maschi che invece non gli si accende niente o per lo meno il segnale è meno fastidioso e quindi riescono a fare finta di non sentirlo.
A trent’anni le donne pur di fare figli sono disposte anche a chiudere un occhio sul maschio scelto, magari si accontentano di una seconda scelta, ma sono disposte a fare figli quasi con chiunque, ovviamente a patto che questo possa mantenere i figli, ma qui casca l’asino, perché con la situazione economica disastrosa ormai sono pochi i maschi che possono crescere un figlio in maniera decente, senza farlo vivere in povertà o semi-povertà; se la situazione economica fosse migliore non dico che torneremo ad avere 5 figli per donna, però un onesto 1,8 figlio per donna lo potremo avere tranquillamente, scongiurando un declino demografico troppo irrecuperabile.

TruthTeller
TruthTeller
1 anno fa

Questo è il vero motivo principale, ma sul podio in #2 c’è quello che viene chiamato ‘il business del separificio’.

Chiunque abbia visto parenti, padri, cugini, amici, nonni o zii nella merda chiamata “assegno di mantenimento” dalla magistratura corrotta (per soldi, basta googlare ‘il business del separificio’ per avere una infarinata base delle motivazioni per cui ‘padre separato’ sono termini che da anni ed anni evocano povertà, emarginazione sociale e maschio ‘sfigato’), NON VUOLE PASSARE LA STESSA MERDA.

Questi due motivi, questo dell’articolo e la corruzione in caso di separazione per il maschio, sono il 99% delle motivazioni per il disastro della natalità.

Martino90
Martino90
1 anno fa

Che poi a ripensarci le donne saranno pure imprenditrici anche ma infinitamente meno degli uomini, almeno a vedere i grandi patrimoni…tutte le donne piu ricche del mondo,sono diventate ricchissime o per vedovanza (ereditato quanto fondato dal marito) o per famiglia (ereditato quanto fatto dal nonno o dal padre ecc ecc ecc) o peggio ancora per divorzi (casi molto recenti e ben noti tipo bezos e gates)….non mi pare un elemento da trascurare, che si appone alla tanto sbandierata vogliia di “far valere i propri meriti e di fare imprenditoria” di molte che dicono essere impedite dal patriarcatoh…io ci farei un articolo apposto, a spulciare la lista di forbes prima di trovare una che si sia fatta davvero da sè…

Last edited 1 anno fa by Martino90
cicero
cicero
1 anno fa

Tra un mese, il 15 Novembre 2022, secondo le proiezioni dell’ONU dovremmo essere 8miliardi. Portate la birra e i popcorn. Quindi il picco a 10.4mld nel 2080 e via con la discesa. Non ci sarò per quel tempo ma secondo me il picco lo raggiungiamo molto prima nel 2050.

cicero
cicero
1 anno fa

Giusto perché non mi va di mettere link esterni. Fate questa ricerca “nebraska + aborto”. Tra l’altro l’uso dei dati dei social farebbe pare con questo articolo

Last edited 1 anno fa by cicero
Paolo
Paolo
1 anno fa

Questa volta non sono totalmente d’accordo, credo che la componente economica sia un tassello fondamentale.
Io e la mia compagna siamo coetanei, abbiamo 30 anni, lei e un avvocatessa neoassunta (finito il praticantato) e sottopagata, io sono un ingegnere “normopagato”, e con i nostri stipendi odierni, pagare il mutuo, le spese, 2 automobili (schifose) parzialmente finanziate, risparmiare dei soldi e sprecarne in qualche “lusso” come un abbonamento in palestra e netflix, è ogni mese un impresa. Facciamo parte di quegli sfigati che non avevano mamma e papino che sponsorizzavano, e ci siamo pagati pure l’aria che respiriamo.
Noi i figli li faremmo volentieri, e stiamo cercando di costruire il nostro futuro all’estero per poterlo fare serenamente, perchè l’unico problema ad oggi è il denaro.
Magari saremo matti, ma non vogliamo crescere un figlio in una città mentalmente ottusa, in mezzo a persone di bassa prospettiva (i nostri vicini hanno 3 figli e non pagano l’affitto da anni), non poterlo far accedere ad un istruzione concreta, farlo viaggiare (per farsi una cultura! non per andare ad Ibiza), non poter fare lo sport per cui è portato o non poter studiare per il futuro che ha scelto.
Io ci sono già passato, non auguro a nessuno di sentirsi dire: “si sei più bravo di tanti, ma questo sport non è per tutte le tasche”, o di lavorare full-time (facendo un lavoro alienante per il quale ringrazio tutt’ora) fuori sede e studiare, pregando ogni religione possibile che rimanga in piedi la borsa di studio (perché se canni un esame, plausibile mentre studi di notte, poi la media ne risente), ed in tutto questo vivere col totale senso di inadeguatezza, circondato da figli di papà egocentrici ed idioti, a cui pare andare sempre tutto a gonfie vele (d’altronde che pensieri hanno davvero?).

No questa volta non è solo colpa della selettività delle donne, ma di un sistema economico fallimentare, che se pagasse per i meriti concreti e la propria attitudine, taglierebbe fuori una miriade di idioti/e e ristabilirebbe probabilmente una parità sociale, basata (come un tempo) sul “baratto” di differenti attitudini e qualità.

Giacomo
Giacomo
1 anno fa

Condivido perfettamente. Quanto a me il mio contributo l’ ho dato, con 3 figli da donne diverse!

Marco
Marco
1 anno fa

Due grandi innovazioni per il mondo incel sono cosa di questi giorni. Due innovazioni per risolvere due dei quattro grandi problemi incel: malocclusione, calvizie, statura medio-bassa e bruttezza del volto. Maloclussione e Calvizie sono in via di risoluzione, il che non è poco. Ormai ci siamo. Gli incel hanno finalmente modo di passare a uno stadio superiore, quindi la competizione per le briciole passerà da competizione tra incel a competizione tra incel evoluti a quasi normalità, ma la loro normalità sarà un bene perché riusciranno a raccogliere più risultati. Quindi bene.
Due sono le grandi innovazioni. Malocclusione: con gli allineatori dentali di ultima generazione (2021), con due mesi di trattamento e 3-5mila euro in Croazia il problema è risolto, e hai pure la sbiancatura è in omaggio. Ecco a portata di mano una dentatura alla Belmondo per chiunque lo desideri.
Ma l’innovazione più grande è sui giornali in questi giorni. Trovato finalmente il farmaco che fa ricrescere i capello. Lo si è cercato per decenni. ora c’è. Si chiama Baricitinib, è in via di testing finale, c’è da avere ancora un po’ di pazienza, ma la discriminazione tra calvi e non calvi si avvia a scomparire,
la competizione si giocherà altrove. Grande innovazione. Resta l’altezza e la bruttezza congenita del volto, ma nei casi meno severi, già la risoluzione di calvizie e malocclusione potrebbe costituire una svolta per molti. Si vedrà.

Lars_Rm
Lars_Rm
1 anno fa

Ma prendersi una cinese di qualche minoranza etnica, o un’africana di qualche tribù ancora primitiva, convertirle al cattolicesimo e sposarle, non può essere un modo per farsi una famiglia senza dover per forza soccombere al nazifemminismo di Stato?

Andrea
Andrea
10 mesi fa

Molti ragazzi calvi non dovrebbero sentirsi da meno molte donne confessano di trovarli sensuali per l’aspetto dominante, Zingaretti piace.

Charmfree
1 anno fa

Com’è demoralizzante vedere che quando si parla di denatalità, quasi tutti i presunti redpillati cascano! Sono totalmente d’accordo con l’utente EasyBlow.
Un vero redipillato non avrebbe problemi a riconoscere che la denatalità è solo un BENE!! Svegliatevi e uscite dal quel retrogrado bigottismo! C’è chi addirittura invoca all’islam e all’abolizione dell’aborto. Ma vergognatevi in nome della vera Red Pill! (Cioè l’analisi oggettiva, non bigotta, della realtà).
In breve, perché la denatalità è solo un bene:
1) Anche l’Europa è sovrappopolata e non è indipendente dal punto di vista alimentare.

2) L’Homo Sapiens (Idioticus) ha cominciato a fare danni seri alla biosfera nel 1800, quando eravamo 1 miliardo al mondo, e l’impatto ambientale pro capite era molto inferiore a quello di oggi. Quindi volendo convenire qualche vantaggio al progresso tecnologico, diciamo che dovremmo essere massimo circa 500 milioni al mondo, se volessimo essere TUTTI benestanti, senza saccheggiare e danneggiare troppo la biosfera. OK? o 500 milioni sono troppo pochi per l’ego narcisista dell’Homo Sapiens, che è convinto di avere il dovere divino di moltiplicarsi all’infinito? Di certo non oltre il miliardo, se volgiamo stare tutti bene.

3) Di quanti figli fanno in Africa o in Cina non mene frega niente. Basta non farli entrare in Europa. Sia perché appunto siamo già in troppi, sia perché non sono culturalmente compatibili (soprattutto gli africani). La cura non è certo quella di mettersi adesso a fare gara a chi fa più figli. E’ una soluzione da bambini idioti al problema.

4) Cari nostalgici patriarcali, è lecito diritto di tutti, sia uomini che donne, avere altri progetti e interessi nella vita che non sia mettere su la bella famigliola. Se per qualche decennio il sistema fiscale e pensionistico va in crisi perché non ci sono abbastanza schiavi paga tasse alla base, si riforma il sistema economico. I soldi sono numeri artificiali, non esistono in natura.

5) Infine, per una specie “intelligente” non esisterà mai il problema dell’estinzione perché si fanno pochi figli. C’è tutto il tempo per intervenire in tempo, e ci sono tanti modi per farlo. Per ora non siamo neanche lontani da quella situazione. In natura si può parlare di pericolo di estinzione, quando la popolazione scende a poche MIGLIAIA di individui. State tranquilli quindi.

EasyBlow
EasyBlow
1 anno fa

Ci tengo a riportare la mia visione di maschio bianco ambientalista: non sempre l’argomento ambientalista proviene da signorine ipergamiche che impattano sull’ambiente quanto una famiglia di 10 indiani. Io ho fatto voto di non volare più in vita mia, guido un’auto elettrica, consumo cibi vegetali locali e stagionali, e non ho figli (né sono tanto idiota da farne). Sono STRA-contento che la popolazione mondiale si vada riducendo nei paesi Occidentali. Sono anche perfettamente d’accordo con le drammatiche conseguenze sociali che si prospettano in futuro, ma sono fermamente convinto che la catastrofe ambientale sarebbe molto peggio. Nessuno vuole vivere in un pianeta arido e desertificato dove gli unici cibi sono stronzate artificiali perché tutto il resto è morto, mentre sarebbe al limite okay vivere in un mondo con un elevato livello di disoccupazione e tensioni sociali (almeno mangerei!).

Mari
Mari
1 anno fa

Ciao, leggo spesso i tuoi articoli e mi chiedo cosa scriveresti se fossi nato donna. Ho fatto anche io molte riflessioni sulla condizione umana, sicuramente meno precise e dettagliate delle tue, ma purtroppo o per fortuna dal mio punto di vista, quindi femminile. Ho dato un occhio a vari pezzi che scrivi e ai commenti dei tuoi seguaci e a volte risulta un po’ ingenuo il modo in cui affrontate la vita. Un po’ come se foste ancora bloccati all’adolescenza. Capisco perfettamente quanto sia difficile stare nel mondo se si è diversi dalla massa e si hanno differenti interessi, idee e possibilità, ma il mondo è così e lo è sempre stato. Non credo assolutamente che la colpa sia delle donne “emancipate” come dici, così come non è degli uomini. Ti assicuro che dal punto di vista di una donna le stesse cose di cui scrivi accadono a parti invertite. Allo stesso identico modo, né peggio né meglio. Semplicemente non potrai mai vederle perché stai dall’altra parte.
È forse inutile che ti riporti la mia vita, non è niente di speciale, anche se potrebbe serviti per capire meglio che magari in tutta la massa di femmine che descrivi c’è anche qualcuno di differente, così come io spero ci sia tra gli uomini. Per quanto anche io stessa sia contraria a molte discussioni “femministe”, ti dico però che sono contenta di aver potuto studiare e sono soddisfatta di essere riuscita a lavorare ed essere indipendente grazie alle mie forze e grazie anche a qualche stronza femminista – come quelle che ami tanto – senza dover magari accollarmi di lavare i panni a un uomo pur di avere un tetto sopra la testa. Pensa che nel lavoro da libero professionista che svolgo sono a contatto con molti uomini che magari hanno avuto molto successo, ma non si sanno lavare un paio di mutande. Questi come li definiresti? Uomini arrivati? E io non posso arrivare nel lavoro secondo te solo perché son nata così e non come te?
Non ci sono solo delle puttane che desiderano rubare l’assegno al marito, ci sono anche persone normali che fanno la loro vita senza queste psicotiche elucubrazioni mentali sul fatto di voler danneggiare il genere maschile. E sono sicura che ci siano anche uomini che vivono la loro vita con serenità, che scopano se gli va, che non scopano se non gli va e che sopravvivono senza sbavare fino a 60 anni dietro alle ragazzine.

Per concludere ci sarà sempre una zoccola di turno così come ci sarà sempre uno stronzo di turno. La vita è così, si può solo cercare di migliorare.