Chi è l’incel
In passato ho scritto diversi articoli sul fenomeno incel, ma il termine incel mi è sempre stato molto stretto. Il fatto è che nessuno è mai riuscito a dare un reale significato a questa parola, per cui, nel mio ultimo articolo, ho concluso che gli incel non esistono.
A distanza di tempo, cambiando prospettiva sulla questione, mi rendo conto che l’errore che ho sempre fatto nel tentativo di estrapolare una definizione di incel è stato quello di cercare tutta una serie di elementi oggettivi comuni che potessero riguardare o la vita sessuale/affettiva degli incel, oppure il loro valore di mercato.
I fattori che accomunano gli incel invece sono perlopiù soggettivi, e riguardano più un’attitudine ad analizzare ed elaborare la propria situazione personale che la situazione in sè.
Si dovrebbe capire già dal fatto che, dati alla mano, circa un quarto dei giovani uomini (sotto i 30 anni) non ha una vita sessuale, ma solo un’esigua minoranza di questi finisce poi per frequentare gruppi/forum incel e a definirsi in quel modo. Poco conta che gli incel vogliano affibbiare la loro stessa etichetta anche a individui vergini e poco attraenti che però non hanno mai sentito parlare di questa community, perché se questi non si definiscono incel e la società non li definisce incel, mi pare ovvio che l’attribuzione di questo termine è una forzatura.
Rimane però il fatto che la community incel è una realtà. Cosa contraddistingue dunque realmente un incel da chi non lo è? Facciamo un quadro della questione. Ho individuato 5 caratteristiche tipiche, che elencherò secondo la frequenza con cui si presentano:
1) Insoddisfazione sessuale o romantica persistente
Gli incel spesso provano una forte frustrazione e disperazione per la loro incapacità di trovare un partner, e dunque vanno a lamentarsene online. Questo è l’elemento più contraddistintivo dell’incel. Un uomo può anche avere difficoltà a trovare una donna ed essere frustrato, ma fintanto che riesce a tenere sotto controllo la propria frustrazione e non la esterna, la società non lo bolla come incel.
A tal proposito è giusto precisare che la frustrazione per la propria vita sessuale o sentimentale è indipendente dai risultati che il soggetto frustrato può effettivamente ottenere con le donne. La stragrande maggioranza degli incel non è frustrata perché non trova nessuna ragazza, è frustrata perché non trova ragazze conformi alle aspettative. Per questo io sono convinto che fare del fenomeno incel un discorso meramente sessuale è estemamente riduttivo. Il problema dell’incel non è il sesso, è la sofferenza per la mancanza di validazione.
L’incel non soffre tanto perché gli manca il sesso (per quello ci sono sempre le prostitute, e gli incel in genere vanno a prostitute meno della media della popolazione), soffre perché gli manca l’essere accettato da donne alle quali attribuisce valore.
Avere alte aspettative è lecito, purtroppo però cozza con il concetto di involontarietà del termine in-cel.
2) Rabbia e ostilità verso le donne
Gli incel spesso vedono le donne come la causa principale del loro stato di celibato involontario e possono provare rabbia, odio e ostilità verso di loro. La misoginia compare come unica conseguenza della frustrazione, non essendoci razionale motivo di odiare chi sfortunatamente non ci trova attraenti. La misoginia nella comunità incel è un po’ meno frequente della frustrazione (che copre il 100% degli utenti), ma punto 1 e punto 2 messi insieme spiegano già quasi per intero la definizione di incel.
Ciò per cui le persone comuni ad un certo punto della conversazione iniziano a darti dell’incel è la percezione che tu stia facendo discorsi da frustrato rancoroso e misogino.
3) Vittimismo e Autocommiserazione
L’incel medio si percepisce come la persona più sfortunata del mondo, costantemente vittima di situazioni o di altre persone, attribuendo sempre la colpa degli insuccessi e delle difficoltà ad altri, senza assumersi alcuna responsabilità personale.
Manca totalmente di empatia e prospettiva e tende a concentrarsi in modo esagerato sulle proprie difficoltà, lamentandosi di continuo, pensando di non avere mai fortuna e auto-sabotandosi nelle proprie relazioni.
Spesso ha anche una percezione alterata del proprio livello estetico effettivo, autodefinendosi brutto quando in realtà è nella media estetica (ok, per le donne l’uomo nella media è considerato brutto, ma quello è un altro discorso). Ciò è purtroppo spesso la conseguenza di uno stato depressivo che non viene curato e che anzi peggiora nel confronto con altre persone frustrate, rancorose e autocommiseranti.
4) Tendenza a dare la colpa a fattori esterni
Gli incel spesso attribuiscono la loro situazione a fattori esterni, generalmente all’aspetto fisico, e rifiutano di mettere in discussione gli altri loro limiti. Non a caso la teoria degli incel per eccellenza è la Blackpill che, a differenza della Redpill, nega quasi totalmente il ruolo del comportamento e della responsabilità e afferma che l’attrazione dipende esclusivamente da caratteristiche geneticamente predeterminate.
Molti incel sono fortemente critici nei confronti della società contemporanea, alla quale rinfacciano la propria condizione di solitudine, e dalla quale si aspettano anche la soluzione. La maggioranza di incel critici verso la società contemporanea non è così bulgara come quella di incel che possiedono le caratteristiche dei punti precedenti, però è abbastanza elevata. Ad occhio direi che circa 2/3 degli incel hanno recriminazioni sociali da fare, gli altri attribuiscono il proprio stato di incelness ad altri fattori esterni ma non sociali, trovandosi tutto sommato bene nell’attuale società.
5) Isolamento sociale
Gli incel spesso si ritirano dalla vita sociale e possono avere difficoltà a formare amicizie o relazioni non romantiche. Gran parte degli incel sono anche hikikomori.
Come smettere di essere incel
Le dinamiche sessuali che portano così tanti uomini ad avere difficoltà con le donne sono innegabili e vanno ricondotte ad un misto di fattori biologici e sociali. I media e la società sbagliano a non voler riconoscere la questione e non voler capire che molti degli argomenti avanzati dagli incel sono solidi e poggiano su basi reali.
E’ altrettanto vero però che quella portata avanti dalla community incel, per come è stata finora posta, è una causa persa.
In un decennio di attività gli incel non sono riusciti a proporre una soluzione che fosse una, né tantomeno ad ottenere alcun risultato a parte quello di farsi ostracizzare ancora di più e invalidare le legittime lamentele di chi ha problemi estetici oggettivi.
La community incel ha attirato solo più disprezzo nei confronti degli uomini che non sono attraenti, cosicché oggi un uomo che vive uno stato di sofferenza a causa della solitudine ha paura ad esporsi perché non vuole essere associato ai vari svalvolati misogini e violenti del web.
Ed era ovvio che a livello mediatico finisse così, perché chi usa la violenza (verbale, figuriamoci quella fisica) deve inevitabilmente essere escluso dal dibattito pubblico. Non si può pretendere di partecipare a forum in cui si passano le giornate ad insultare e attaccare le donne con meme e battute misogine e poi pretendere che la società provi empatia nei tuoi confronti.
A livello individuale poi è andata ancora peggio. Tutti i vari spazi incel non fanno altro che attirare individui sofferenti e trasformarli in individui ancora più sofferenti e incattiviti.
Abbiamo tutti i nostri momenti di sconforto nella vita. L’ennesima relazione andata male, una serie di rifiuti che sembra non finire mai, il tempo che passa, l’illusione che l’ultima ragazza sia quella giusta, che sia speciale e diversa dalle altre, salvo poi puntualmente deluderci.
Bisogna però distinguere tra il problema e l’atteggiamento mentale che uno ha rispetto al problema.
E’ questo secondo elemento che contraddistingue l’incel, l’incapacità di riuscire ad elaborare correttamente il problema e il farsi trascinare a fondo da emozioni negative. Per questo il lavoro che dovrebbe fare l’incel è prima di tutto psicologico, con un percorso che secondo me dovrebbe articolarsi nei seguenti punti.
1) Staccarsi dal concetto di validazione
Questo è di gran lunga il punto più importante. L’origine principale della sofferenza deriva dal non riuscire a capire la differenza tra sesso e validazione.
Il sesso è un bisogno fisiologico, mentre la validazione è un bisogno spirituale.
Le due cose non stanno sullo stesso livello e confonderle o assimilarle significa aprire una porta che sarebbe bene tenere chiusa, per preservare un dignitoso livello di salute mentale.
La validazione è un dono riservato a pochi in questa vita, il sesso no.
Certo, gli uomini belli e leader possono avere tutta la quantità e qualità di sesso che vogliono, quelli che stanno in mezzo devono sbattersi un po’ e magari accontentarsi e quelli che stanno più un basso devono accontentarsi ancora di più oppure pagare. Ma il problema della quasi totalità dei sedicenti “incel”, e il fulcro stesso della loro identità, è la mancanza di validazione, non la mancanza di sesso. Piagnucolare per la mancanza di validazione è come piagnucolare per non essere milionari. Le donne sono selettive, e per un uomo che non raggiunge determinati standard trovare una donna può diventare complesso.
Ma è pur vero che la maggioranza dei giovani ha una vita sessuale, e chi non ce l’ha può pagarla. Il problema sesso riguarda quelli che anche impegnandosi non riescono stare sopra il 25mo percentile di attrattività e non hanno neppure i soldi per le prostitute. Per esperienza so che in questa condizione si trovano pochissimi dei cd. incel.
2) Smetterla di autodefinirsi incel
Attribuirsi questo tipo di etichetta lancia al cervello il messaggio che essere incel faccia parte della vostra identità e si tratti di una condizione permanente e irreversibile. Questo già basta ad autosabotarsi. Inoltre il termine incel è ormai bruciato senza possibilità di recupero.
Come spiegato sopra, la realtà è che al di fuori della community incel nessuno usa il termine per definire un uomo poco attraente a causa di problemi oggettivi, ma tutti lo usano per descrivere persone che possiedono le caratteristiche che ho elencato sopra. Ecco perché molti vengono bollati come incel anche se sono carini di aspetto. Non è la migliore delle presentazioni per una persona. Piuttosto autodefinitevi sfigati.
3) Stare alla larga da spazi incel
I problemi principali degli spazi incel sono 2:
1) Tendono a confermare e amplificare le convinzioni e le frustrazioni degli utenti, spesso ragazzi giovani che non hanno reale idea di come funzionano i rapporti umani, creando una camera d’eco in cui è difficile considerare punti di vista diversi e valutare in maniera obiettiva le proprie opinioni e azioni.
2) La frustrazione porta spesso molti incel a provare e sfogare il proprio rancore verso gli altri utenti. C’è una tendenza ad affossarsi a vicenda, secondo quella che viene definita la mentalità del granchio (quando un granchio cerca di arrampicarsi per uscire dal secchio, gli altri granchi lo trascinano giù, impedendogli di fuggire). Ciò scoraggia ogni miglioramento, perché diventa impossibile cambiare la propria vita in positivo quando passi ore ed ore a discutere con persone negative.
4) Evitare la trappola della misoginia
Si odia il gioco, non il giocatore. Non si può scegliere da chi essere attratti, per cui è inutile prendersela con qualcuno solo perché non ci trova attraenti e non fa altro che perseguire i suoi obiettivi biologici. Se voi foste un vip di Hollywood vi creereste il vostro harem di belle fighe, senza preoccuparvi di sottrarle ad altri, e non guardereste neppure le donne normaloidi.
Non lo potete fare perché vi sono capitate le carte sbagliate. Ma non è colpa delle donne, né della società. Prendersela con le donne e la società è un modo vile di affrontare la vita.
Il cervello umano non è fatto per odiare continuamente. L’odio consuma un sacco di energie e altera la percezione della realtà. La misoginia è un errore cognitivo, vi impedisce di vedere le cose con lucidità. Per capire le donne dovete guardare i fatti dal loro punto di vista, e la cosa diventa impossibile se le odiate.
5) Smetterla di autocommiserarsi
“Ridi e il mondo riderà con te, piangi e piangerai da solo”
Ognuno di noi a questo mondo ha i suoi problemi, le sue frustrazioni e le sue infelicità. C’è chi ha problemi sul lavoro o addirittura non trova lavoro, c’è chi ha problemi economici, c’è chi ha problemi di salute. Nel mondo ci sono miliardi di persone che non hanno luce, acqua potabile o istruzione. C’è chi è dovuto partire per una guerra e c’è chi da quella guerra non tornerà. Se il vostro maggiore problema è non essere amati dalle donne significa che non ve la passate così male.
Nessuno ha tempo né voglia di stare ad ascoltare i piagnistei altrui, soprattutto quando appaiono di poco conto rispetto ad altri. Portarsi addosso la negatività equivale a farsi terra bruciata intorno. Le donne sentono la puzza della depressione e della frustrazione e stanno alla larga dagli individui che emanano quell’olezzo per il semplice fatto che quello è il segnale che uno ha una vita di merda. E una persona che ha una vita di merda per forza di cose non può avere un elevato valore di mercato, no?Finché rimanete intrappolati nella trappola della frustrazione e dell’autocommiserazione perdete anche quelle (magari poche) possibilità di trovarvi una ragazza.
Non ci si può lamentare di non avere la macchina, se tanto non si ha neppure la patente e non si sa come guidarla.
6) Dedicarsi ad altro
Trovarsi un buon cope, un’attività che assorba la mente e la distolga da pensieri tristi. Qualcosa che permetta di realizzarsi al di fuori della dimensione sentimentale. La validazione affettiva e la soddisfazione/gioia che dà un’attività che ci appassiona non sono intercambiabili per tutti, però è innegabile che chi ha una vita già piena tende a vivere meglio un’eventuale mancanza di validazione.
Quando hai una vita intensa non hai tempo di stare a pensare cosa pensano, fanno o scopano gli altri. Non hai tempo di stare a giudicare il comportamento altrui. Non hai tempo di rimuginare e torturarti la mente con pensieri negativi. Trovatevi un cope sano.
Van Gogh, Lautrec, Caravaggio, Rembrandt, tutti famosi “incel” che facevano cope con la pittura tra una prostituta e l’altra.
In conclusione
Quella incel non è un’ideologia, è una condizione, ma è anche e soprattutto una condizione psicologica. E’ importante affrontare il problema a partire dalla propria testa, attraverso una visione obiettiva di sè stessi e delle dinamiche che ci circondano.
Per chi si identifica come incel,la prima e più importante mossa è quella di cambiare la propria percezione della realtà e di se stessi: uscire da questo stato mentale con un lavoro di autoanalisi e di autostima per accettarsi e apprezzarsi per ciò che si è, senza cercare continuamente la conferma e la validazione delle donne.
Comunque, verso la solitudine maschile c’è uno stigma a prescindere del termine Incel, che è stato montato ad arte da parte dei media (che cavalcarono le orribili ed imperdonabili azioni di Elliot Rodger e compagnia), e cavalcato dallo sdegno normies da un lato, e dall’idiozia di gente che non riuscirebbe a fare del male ad un bambino …. Ma su internet pare voler fare la rivoluzione, tipo Handmaid’s tale.
Tempo fa, su un gruppo Facebook dedicato all’Asperger, lessi il post di un povero Cagliaritano di anni 35, solo tutta la vita, che parlava di quanto fosse difficile trovare una donna per lui. Raccontò la storia di questa sua cara amica che, dopo la sua dichiarazione, si era lentamente allontanata da lui. Signori, in alcuni messaggi, questo tizio è stato DISTRUTTO, soprattutto dall’amministratrice del gruppo. Non c’era un filo di misoginia nel suo messaggio, odio o rancore, anzi questa persona si prendeva addirittura la responsabilità della propria inesperienza, ma non ha fermato la cattiveria e la condiscendenza delle persone.
Trattato come un Incel ignorante su uno spazio di discussione di un disturbo mentale
Se c’è uno stigma sociale su un concetto, non verrano mai trovate soluzioni vere.
Redpillatore: “Fidanzarsi con una trentenne non dà reale validazione perché si ha un po’ sempre quella sensazione di essere un ripiego”
Redpillato: “Bravo red! Niente wallatone, max 25 anni. Come Dicaprio eheh”
Redpillatore: “mmm,sì, ok la palestra, però alla fin fine le donne guardano principalmente le ossa facciali”
Redpillato: “ahaha vero vero, there’s no gym for your face, gymcel!!”
Redpillatore: “E’ la vostra squadra che ha vinto, non voi. Voi domattina tornerete al vostro solito lavoro sottopagato, mentre
Cristiano Ronaldo si risveglierà accanto all’ennesima modella. Tifare una squadra di calcio è cope.”
Redpillato: “Già già red, diglielo a questi calciocucconi!!”
Redpillatore:” Comunque alla fine anche stare tutto il giorno a recriminare contro la società e le donne è un cope. Ad un certo punto la pur giusta critica sociale inevitabilmente diventa solo sterile invettiva. Se non siete attraenti non è colpa delle donne e c’è poco da dire o da fare. O ci si migliora, o si accetta quel che si trova, o ci si dedica ad altro. Trovatevi un cope più sano e sbollite la rabbia. Sprofondare tutto il giorno nella frustrazione non è il massimo della vita.”
“Redpillato”: “Cooosa??Ti hanno sicuramente minazziatoh, vendutoh pagina, fidanzatoh, digos, iene. Tu non capisci, io sono una vittimah della sozietahhh e passo le mie giornate a lamentarmi e a inveire contro le ennepì proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che chi non è attraente non attrae. Faccio un ottimo lavoro sociale per tutti i sub 7 come me, non vedi i risultati? Sì, ok, per il momento tutto il mondo mi vede solo come un pazzo frustrato delirante rancoroso e inetto. Sì, ok, tutto ciò lo faccio da dietro un avatar in qualche gruppetto sperduto del web di cui la gente normale neanche conosce l’esistenza, ma vedrai che prima o poi Giorgia Meloni o Elly Schlein capiranno la mia legittima e prioritaria sofferenza e mi troveranno una fidanzataahahah. Ovviamente però non voglio una CO.”
Tutti bravi ad accettare le scomode verità…finché riguardano gli altri. Certe pillolazze sono dure da digerire, mi rendo conto.
Red incoerente. Red venduto alle femministe. Red schiavo del sistema. E via di seguito…
Red non ha MAI negato il problema INCEL, non ha mai negato che ci siano uomini svantaggiati nella sfera sentimentale e sessuale, a causa dell’ipergamia. Ha semplicemente detto che starsene nella propria tana a inveire contro le “Stacy e i Chad” non serve a niente. E, soprattutto, ha portato delle SOLUZIONI.
In un modo abbastanza velato (ma non troppo!), per esempio, ha suggerito la possibilità di rivolgersi a delle professioniste. Già di per sé, questa è una soluzione molto RedPillata, giacché le professioniste sono dalla notte dei tempi le vere navi scuola per iniziare gli uomini (belli e brutti) al sesso.
No, le professioniste non vanno bene, “è come giocare a scacchi con il suggeritore”, non è sesso validazione, è un cope…
Una buona professionista va cercata con lo stesso zelo di chi cerca una moglie, ovviamente tenendo conto di aspetti e realtà completamente diversi. A me sembra una soluzione ottimale. Ma non tutti amano le soluzioni, forse perché non tutti hanno un reale problema.
Red non ha MAI rinnegato la RedPill, ha semplicemente tratto conclusioni e offerto soluzioni.
L’articolo contiene molte osservazioni psicologiche utili e veritiere, soprattutto sulla strategia comunicativa controproducente di chi usa i gruppi come sfogatoio, ma a un certo punto si contraddice.
Rispetto ai gusti maschili afferma: «Avere alte aspettative è lecito, purtroppo però cozza con il concetto di involontarietà del termine in-cel». E su quelli femminili invece: «Non si può scegliere da chi essere attratti, per cui è inutile prendersela con qualcuno solo perché non ci trova attraenti e non fa altro che perseguire i suoi obiettivi biologici».
Dunque le aspettative maschili, peraltro ridotte al minimo sindacale di chi scarta solo le obese, sono una scelta di cui si paga il prezzo mentre quelle femminili derivano unicamente dall’istinto e non sono soggette ad alcuna responsabilità. Il discorso non sta in piedi: o si ammette coerentemente che l’attrazione non è una scelta e pertanto si riconosce il carattere involontario della condizione di incel, o si afferma che entrambi i sessi scelgono i propri oggetti del desiderio e allora diventa legittimo incolpare le donne. Il Redpillatore commette qui lo stesso errore logico dei misogini e si limita a capovolgerlo.
Inoltre questo passaggio è una pericolosa scivolata nel gatekeeping: «Ma non è colpa delle donne, né della società. Prendersela con le donne e la società è un modo vile di affrontare la vita». Le donne non fanno altro che seguire i propri imperativi biologici e non si può fargliene colpa, ma la società che abbatte ogni limite giuridico e morale agli istinti peggiori dell’essere umano è senz’altro colpevole di sacrificare il benessere psichico della popolazione, l’equilibrio demografico, ecc. in cambio del nulla cosmico. Prendersela male e lasciarsi marcire nell’odio è certo malsano e, in ultima analisi, nocivo agli stessi obiettivi di cambiamento. Ma si può benissimo criticare la bestialità dei costumi sine ira et studio.
Per schifare le dinamiche relazionali nella società contemporanea non occorre essere incel, basta avere un minimo di empatia umana e le conoscenze necessarie ad esercitare quella funzione di critica senza di cui i nostri antenati non sarebbero mai usciti dalle caverne preistoriche. Io ad esempio non ho mai avuto problemi di soldi e vivo tranquillamente la mia vita, eppure continuo a svolgere le mie attività di ricerca e propaganda a favore del socialismo; perché ritengo vergognoso che la società condanni altre persone all’indigenza (economica e sessuale) e perché ho a cuore le sorti del mio paese. La purificazione dal risentimento, se costituisce un autentico progresso gnoseologico e non una caduta in forme di coping ancora più tossiche, non anestetizza la critica sociale bensì la perfeziona.
Sono un MGTOW, con matrimonio alle spalle e un figlio ormai adulto. Sulla dipendenza dalla “validazione sociale” – che non è solo femminile, ma soprattutto del gruppo dei pari, cioè maschile – consiglio sempre il saggio (brillante e frizzante) di Esther Vilar: https://commons.wikimannia.org/File:Esther_Vilar_-_L%27uomo_ammaestrato.pdf .
In secondo luogo, trovo abbastanza stupefacente, nei commenti, l’immagine che qualcuno si è fatto riguardo ad una presunta “vita appagata” di conoscenti che sono incastrati in una coppia, o addirittura in una famiglia con figli. Che cosa vi aspettate che dicano/facciano costoro, oltre al fare “di necessità virtù” e “buon viso a cattiva sorte”?
Non c’è niente che umìlii di più dell’ammettere di essere incastrati in una situazione quasi irreversibile (e se ci sono figli di mezzo, togliamo pure il “quasi”, salvo andare incontro alla propria rovina).
Trovo che un oggettivo fattore sfavorevole sia la scarsità di occasioni di aggregazione maschile; scarsità sempre più accentuata man mano che si va avanti negli anni (perché parecchi single di mezza età capitolano, non reggendo più la solitudine) (e così, dopo un po’, li reincontrate reclutati nell’accudimento della madre anziana della nuova tipa, dopo che, magari, si sono già sbattuti per anni ad accudire i propri genitori…).
Gli INCEL non sono per lo più uomini senza donne. Sono uomini senza interessi (hobby e passioni).
Gli INCEL sono uomini che si arrabattano sulle App di incontri: Tinder, Badoo e simili. Non hanno capito che le App per scopare belle donne senza rotture sono i portali di Escort. Quando l’INCEL di turno capisce questo (semplice ma fondamentale) dettaglio, inizia a scopare e a divertirsi, e non rompe più le scatole.
Questo tipo di retorica mi piace.
Non ci vedo soluzione reali, mi dispiace, ma mi piace vedere un approccio più attivo rispetto alla condizione di incel… condizione che – a voler vederla bene – è decisamente comune alla maggior parte degli uomini. “InCel” sappiamo bene cosa significa, e più l’80% degli uomini lo è o lo è stato per periodi della sua vita. Spesso durante l’adolescenza, in cui una minuscola percentuale riesce ad avere una relazione; nella giovinezza magari hai delle relazioni ma ci sono stati sicuramente periodi in cui eri single, avresti voluto un po’ di validazione, ma semplicemente… non c’era.
Dovremmo iniziare sì a non usare più questa parola – che purtroppo, nella società, è divenuto un insulto più che una definizione – e cercare une definizione più adeguata e singolare, non rappresentativa di un gruppo. E iniziare, sulla base di questo approccio, a capire veramente se possano esistere delle soluzioni o meno a questa condizione, magari non complete ma almeno non deleterie per la nostra salute mentale.
“Van Gogh, Lautrec, Caravaggio, Rembrandt, tutti famosi “incel” che facevano cope con la pittura tra una prostituta e l’altra”.
No, vabbè. Articolo IMMENSO, Red. Ho sempre sostenuto questa “linea” sul problema INCEL da quando seguo il tuo Blog. Articolo straordinario, vera e autentica RedPill, e cioè energia per diventare individui migliori e più liberi. Congratulazioni, abbiamo bisogno di pagine come queste!
È caduto nella retorica del “MIGLIORATEVI E STATE BUONI”, se non avesse detto questo sarebbe anche un articolo valido. Gli estremismi esistono, ci mancherebbe. C’è chi ha odiato il mondo, la vita, chi vuole cordasaponarsi, cose che non condivido.
Ma negare le basi che tutto il potere è in mano femminile, non è da REDPILL, è da venduti.
No vabbè a questo punto veramente o ti hanno rubato il profilo o ti hanno minacciato, o peggio l’hai venduto a qualcuno. Cioè, non può essere la stessa persona che per anni ha scritto articoli degni dell’antropologia accademica cogliendo a pieno quello che è il problema incel che ora scrive ste robe…
“Smettere di essere incel”, perché giustamente e una cosa a cui si aderisce, un movimento organizzato (come vogliono fare credere), mica una condizione passiva. Vai, aspetto il prossimo articolo “come smettere di essere una minoranza etnica discriminata e perseguitata”.
“Dedicarsi ad altro”. Ma fratello, ma è quello che faccio da una vita, ci manca che ora passo le giornate a fissare il muro e a pensare alla gnagna, sono laureato con 110 e lode, suono in una band metal, ho passioni che spaziano dal cinema ai videogiochi, faccio viaggi, leggo, che altro devo fare? ? Come vedi la mia giornata la impegno eccome ma gli istinti sessuali e riproduttivi sempre lì sono. Il desiderio frustrato di farmi una famiglia mentre gli anni ormai fanno tic tac (ne ho 41…) sempre lì è.
Bah…
Le intenzioni dell’articolo sono buone, ma il risultato finale è sconcertante, anche perchè contraddice clamorosamente gran parte di quanto è stato scritto sul sito negli anni passati.
Sono sicuramente d’accordo sull’ inutilità e non-razionalità di autocommiserazione e misoginia, sul tenersi lontani dalla tossicità degli spazi incel, e sui danni che gran parte di questi hanno causato e causano alla razionalità redpill (concetti che peraltro il sottoscritto ha sempre ribadito e non da oggi).
Rimango basito però sulla negazione di fattori esterni riguardo alla solitudine maschile. Abbiamo passato anni a prendere atto delle dinamiche sociali e della situazione di penalizzazione dell’uomo nel mondo occidentale odierno, e ora invece leggo frasi come “scaricare la responsabilità sulla società invece di cercare dentro se stessi”. Tutto giusto, ma il “se stessi” viene formato anche dall’esterno, e sono sicuro al 100% che le cause esterne abbiano influito in maggioranza rispetto alle cause interne, riguardo alla situazione maschile degli ultimi decenni.
Leggere anche di “aspettative troppo alte”, poi, è una negazione totale dei concetti di ipogamia e ipergamia, praticamente come rinnegare in toto la materia. Il problema, sia per gli incel che per il normo-normaloide, è l’ipergamia femminile, non maschile. Che ci siano torme di verginelli piagnoni che si disperano perchè non si scopano una Belen è vero, ma la maggioranza è fatta di normaloidi che fanno fatica a conquistare delle semplici cuncette, altro che “aspettative troppo alte”!
E la frase “Se il vostro maggiore problema è non essere amati dalle donne significa che non ve la passate così male”.…certo, c’è di peggio, c’è sempre di peggio nella vita, ma dobbiamo per forza sottovalutare tutto? Si può sempre dire che un tumore sia peggio, ma in stato di sofferenza va a finire che il tumore arriva…
Contrario anche alla scissione di validazione e sesso. Quello con le escort è un puro -letteralmente- tappabuchi, al quale peraltro non si può ricorrere sempre facilmente, checchè se ne dica. 150 euro per del sesso appena discreto li puoi spendere una, due, tre volte al mese, ma non risolvono il problema, e se non guadagni bene alla fine dell’anno influiscono sui conti. Se stai oltre una certa soglia di guadagno, del resto, sei già in parte nella validazione per M e non hai bisogno di puxxane. Se sei sotto quella soglia, non solo non puoi avere normale validazione, ma non puoi avere nemmeno sesso mercenario sufficiente per compensare la mancanza della prima.
“Il carattere”, “lavorare dentro”…sono banalità che mi aspetterei da un PUA o da una donna. Ma tant’è, del resto ho appreso quel che dovevo apprendere , la vita cambia per tutti, non è obbligatorio per nessuno rimanere delle stesse idee, anche se così vanno in vacca studi vecchi di anni. Boh.
Spero solo che non ci sia un fucile dietro la schiena dietro questo articolo che è, letteralmente, l’ombra di quelli vecchi.
Il problema principale e’ che viviamo in un’epoca in cui se non hai una donna ne una vita sessuale vieni considerato un fallito con dei gravi problemi psicologici.e relazionali. E questo non fa altro che aumentare la pressione sociale verso gli incel. La verita’ e’ che il pensiero mainstream condito di tanta ipocrisia, non prende neanche in considerazione il fatto che se sei arrivato fino a 30, 40, 50 anni e oltre senza esperienze, semplicemente non e’ colpa tua. E sei una persona normale come tante altre la quale ha avuto la sfortuna di essere sempre stato rifiutato perche’ non piacente e non attraente. Non tutti possono permettersi di avere esperienze sessuali e relazionali in adolescenza e non tutti possono permettersi di averle durante la loro vita. Percio’ e’ normale che se vieni sempre rifiutato non farai mai esperienza, ma per la societa’ dei consumi sei un povero caso umano, sfigato e disadattato. E questo porta gli uomini ad arrancare con qualsiasi cosa che respiri anche se non di loro gradimento, pur di non sentirsi piu’ etichettati come anormali e disadattati.
Per smettere di essere incel la ricetta e’ solo una. imparare a vivere da soli e ad accettare la propria solitudine, il che non significa rassegnarsi all’idea di non piacere. Significa imparare a bastarsi da soli. Significa prendere coscienza che le dinamiche del gioco sono queste e che non si puo’ costringere una donna a provare attrazione per qualcuno. Ma soprattutto bisogna imparare a liberarsi dalla paura del giudizio mainstream. Se vieni giudicato strano e anormale perche’ sei arrivato vergine in tarda eta’ te ne devi fregare altamente. Perche’ tu sai di valere a prescindere dalle esperienze maturate.
Red, con questo “articolo” ti sei definitivamente venduto (alla fidanzata, al mainstream, alle Iene, scegli un po’ tu). Alcune considerazioni sparse:
“L’incel non soffre tanto perché gli manca il sesso (per quello ci sono sempre le prostitute”
Le prostitute costano un botto. A meno di non voler andare con delle stradali nigeriane schiavizzate, è irragionevole proporre il sesso a pago come sostituto del sesso a gratis, specie se parliamo di giovani 20enni con gli ormoni a palla ed il portafoglio vuoto.
“chi usa la violenza (verbale, figuriamoci quella fisica) deve inevitabilmente essere escluso dal dibattito pubblico. Non si può pretendere di partecipare a forum in cui si passano le giornate ad insultare e attaccare le donne con meme e battute misogine e poi pretendere che la società provi empatia nei tuoi confronti.”
Le donne hanno creato una ideologia di odio misandrico (il femminismo) e oggi le loro rivendicazioni sono Legge. Le attenzioni e l’aiuto da parte della società non si ottengono su base meritocratica, comportandosi correttamente o essendo empatici. La tua è una visione molto bluepillata.
“Piagnucolare per la mancanza di validazione è come piagnucolare per non essere milionari. Le donne sono selettive, e per un uomo che non raggiunge determinati standard trovare una donna può diventare complesso.”
La ricerca della validazione è anche risultato della necessità di non essere bollati come “sfigati” dalla società stessa. Fino a quando un uomo non potrà parlare apertamente della sua condizione di non-scopante senza venire deriso o disprezzato dalla massa, la ricerca di validazione non cesserà.
“Piuttosto autodefinitevi sfigati.”
Again, si finge di non vedere l’elefante nella stanza. Il problema è il disprezzo nei confonti di chi non scopa, non sono le etichette. Far passare il problema incel come una questione di “autopercezione” e di identità ideologica è esattamente quello che vuole la società, per non doverlo affrontare.
“non è colpa delle donne, né della società. Prendersela con le donne e la società è un modo vile di affrontare la vita.”
Non è colpa delle donne se disprezzano gli “sfigati” (in quanto tali, non solo quelli misogini)? Non è colpa delle donne se raccontano un sacco di balle rispetto a quello che trovano attraente (la “sincerità”, il “rispetto”, la “padronanza dei congiuntivi”, il “fascino”, il “certo non so che”, il “saperci fare”, ecc…) ? Non è colpa delle donne se scaricano sugli uomini l’onere dell’iniziativa (molti incel sono semplicemente uomini timidi in una società in cui la timidezza è un privilegio femminile), se fanno gli “shit test”, se vogliono essere convinte, se si aspettano la cena pagata? Non è colpa delle donne se pretendono di mettere in discussione la logica di competizione (ex: quote rosa) e i naturali istinti maschili (ex: lotta allo slut shaming) in nome della parità, salvo poi appellarsi agli stessi criteri quando fa loro comodo?
“le donne sentono la puzza della depressione e della frustrazione e stanno alla larga dagli individui che emanano quell’olezzo per il semplice fatto che quello è il segnale che uno ha una vita di merda.”
A parte che qui si sta invertendo la causa con l’effetto (sei depresso perchè non piaci, non è che non piaci perchè sei depresso), stiamo parlando delle stesse donne che si vanno poi a mettere con bulli, violenti, fedifraghi e criminali vari? Cioè se non piaci perchè sei depresso devi farti un esame di coscienza (si sa, la negatività è repellente), però la più infima feccia umana poi ha figa a palate. Perchè fare il predicozzo sull’adeguarsi al sistema quando il medesimo premia spesso gli uomini più spregievoli?
Incel vuol dire letteralmente “celibe involontario”, come praticamente tutti qui sanno. Se qualcuno ha delle effettive possibilità di avere delle partner, ma le trova indesiderabili, non al suo livello, o non ad un livello soggettivamente accettabile, e preferisce stare da solo, allora non è veramente un Incel, per quanto possa soffrire dalla solitudine che deriva dalle sue scelte. Incel lo è soltanto chi non troverebbe nessuno, nemmeno essendo disposto a raschiare il fondo del barile. A livello statistico quelli che veramente sono a questo livello sono veramente pochi, la maggior parte delle persone qualche possibilità’ la avrebbe, poi, il fatto che non sia così desiderabile, e che viene da chiedersi “ma veramente io dovrei impegnarmi sono svariati punti di vista, per queste tipe qui?”, è un altro discorso.
Questo, per quanto riguarda la definizione stringente del termine. Se poi vogliamo inventarne altre, allora possiamo giocare con le parole quanto vogliamo, ma questo non è lo stesso gioco che fa il mainstream, andando a definire “Incel” o “misogino” chiunque osi muovere una critica, anche se costruttiva, argomentata e basata su dei dati ad alcuni aspetti della società?
Per come la vedo io, valgono sempre le vecchie definizioni, se uno non riesce ad avere praticamente nessun partner, anche abbattendo del tutto i propri standard, allora è un Incel, anche che se non si riconosce in quella categoria, o non sa nemmeno che esista questo termine (così come le giraffe non sono consapevoli che esista il termine “giraffa”, né si riconoscono il quella categoria, questo non impedisce a chi vede un animale che sembra proprio una giraffa di dire “ehi, quella è palesemente una giraffa!”). Allo stesso modo, se un ragazzo ha idee molto misogine in testa, e le detesta francamente, ma ha la ragazza, è sposato, o riesce senza troppa fatica ad avere relazioni occasionali, allora non può essere definito un Incel.
Sono comunque d’accordo sul fatto che utilizzare quella etichetta applicandola a sé stessi sia controproducente, sia a livello psicologico, per l’individuo, sia per come si viene percepiti dalla società, per la quale il termine è ormai diventato un sinonimo di “misogino”. Volevo però puntualizzare il fatto che, sebbene alcune persone farebbero bene a smettere di auto etichettarsi con quel termine, e magari dovrebbero frequentare meno spazi in cui si sostiene che, se non hai la mandibola giusta, allora è completamente inutile che stai a dieta o vai il palestra, perché tanto per te è comunque finita, ciò non toglie che comunque, per il significato vero del termine, originale, sempre incel rimangono, così come un bel ragazzo, anche con le idee più misogine del mondo, probabilmente incel non lo sarà mai.
Sono d’ accordo su tutto ciò che hai scritto, anche se un’argomento mi resta ancora difficile da comprendere: nel punto 4, quando parli della” trappola della misoginia”.
Fermo restando che è ovvio che odiare è non solo sbagliato, ma anche controproducente, tuttavia, quando parli degli harem dei Divi di Hollywood, beh, in tal caso l’ ipergamia femminile è sicuramente un fatto istintivo e naturale, ma è sicuramente un comportamento che produce danni alla società e non solo agli uomini,ma anche a quelle stesse donne che magari perdono anni appresso al vip di turno per poi essere scaricate.
Per molte donne è preferibile essere una delle tante donne di un figo piuttosto che l’unica di un normaloide, ma come si fa a biasimare quest’ultimo se poi ha una considerazione non troppo lusinghiera della natura delle donne stesse?
Quindi credo che odiare sia inutile e sbagliato, ma si può pure generalizzare e ammettere che molti comportamenti femminili, (come anche molti maschili), hanno conseguenze negative.
Non è colpa delle donne, ma della loro natura, ok, ma nell’era dei social, nel terzo millennio del consumismo e dell’omologazione dei comportamenti e della iperselettività femminile, chi di loro ha uno spirito critico?
Chi si accorge che il problema demografico è anche e soprattutto una questione culturale?
Quindi sono d’ accordo con te che la soluzione non può essere il piagnisteo degli “incel”, ma di certi temi bisogna continuarne a parlare come stai facendo tu in questo spazio.
L’empatia sicuramente può aiutare ad elaborare una condizione di frustrazione. Nel mio caso, la domanda che spesso pongo a me stesso è “se fossi una donna, come mi comporterei?”, e la risposta che mi do è che cercherei di puntare più in alto possibile, fregandomene del fatto che qualcuno che ci sta provando con me è “al mio stesso livello estetico”, se posso avere uno che mi piace di più, perché dovrei accontentarmi? Dopo tutto, essendo critico verso me stesso, anche io ho rifiutato, sebbene sempre in maniera morbida, le attenzioni di ragazze interessate a me, ma che io non trovavo abbastanza interessanti, talvolta dicendo esplicitamente di non essere interessato, anche se poi venivano aggiunte motivazioni del tipo “in questo periodo della mia vita sono molto concentrato su me stesso”, talvolta facendo finta di non rendermi conto che fossero interessate a me. Quindi, dal loro punto di vista, io mi sono comportato esattamente come le ragazze che hanno dato dei gentili due di picche a me.
Concentrarmi su questo mi porta a concludere che non c’è una grande differenza tra quello che è il comportamento femminile e quello che è stato il mio, tutti quanti cerchiamo di ottenere il meglio di quello che è alla nostra portata, o che crediamo essere alla nostra portata, anche se questo può portare a deludere o ferire qualcun altro, perché alla fine “mi dispiace che sta male, ma mica è colpa mia se si è innamorato di me”. Ovviamente il discorso è diverso se ci si diverte di proposito a dare delle false speranze agli altri, magari per guadagnarne in favori, attenzioni, soldi, opportunità lavorative o quant’altro.
sono proprio d’accordo con l’articolo! la solitudine maschile spesso confonde la incapacità di trovare la donna con la generale incapacità di trovare amici anche dello stesso sesso. parlo di “capacità” per indicare che la potenzialità di aprirsi agli altri (e alle altre) spesso dipende da se stessi più che elementi esterni. e che in fondo anche da soli si puo’ stare bene se si riesce a soddisfare i bisogni primari (mangiare/dormire, anche fare sesso pure a pagamento va bene) rispetto a non riuscire a soddisfare i bisogni primari!
certo, spesso (anzi mai) le cose arrivano da sole, bisogna andarsele a cercare, a volte con fatica, ma una cosa è certa: se non esci di casa non saranno gli sconosciuti a bussare alla porta per conoscerti..
Aggiungo qualche altro pensiero a questo vero e proprio “articolo-debacle” (e mi scusi tanto chi l’ha scritto), di cui intuisco solo ora la gravità.
L’attribuire tutta la colpa delle proprie disgrazie al singolo individuo, anzichè in parti eguali al singolo e alla società che lo circonda, è un formidabile assist sia alle femministe, sia alla società ULTRALIBERISTA che le foraggia.
Le prime tireranno un sospiro di sollievo: sollevate dal ruolo di accusate o quantomeno corresponsabili, saranno ben contente di essere ulteriormente deresponsabilizzate, nonchè di vedere gli schifosi e disprezzati uomini beta finalmente rinchiusi in gabbie con scritto “E’ solo colpa mia”, lontano dagli occhi e dalla coscienza, con fine pena mai. Un autogol clamoroso.
La seconda, portata per natura ad attribuire tutto al singolo esulando da qualsiasi scenario collettivo, premia come già detto non i migliori, ma i più forti, e la forbice si allargherà così tanto che la maggior parte dei maschi finirà la sua vita a riempire Kleenex, altro che 25%. Per cui parlare di “residue possibilità” è semplicemente ridicolo.
Last but not least: con la responsabilità completamente attribuita al singolo, quest’ultimo cercherà disperatamente di uscire dalla sua situazione, e come fare? Semplice: pagando. Come in ogni società liberista, si crea una malattia e si offre la cura, rigorosamente a pagamento. Ma la cura, come detto, potrebbe non bastare. L’unica cosa chiara sono i soldi nelle tasche dei “dottor PUA”.
La coscienza di classe è quella che ha aiutato le femministe a trionfare nei loro deliri. La manosphere, invece di acquisire la stessa coscienza di classe per migliorare la propria condizione collettiva, continua ad annaspare nelle acque miracolose del neoliberismo individuale, nell’illusione di costruirsi a rate da soli una Mercedes che non potrà mai competere con una Ferrari.
A questo punto, visto che l’articolo segna una clamorosa lavata di mani che nemmeno Ponzio Pilato (lavata di mani a cui plauderanno femministe e PUA), credo che la funzione di questo sito (parlo per me) sia ormai terminata.
Una grande sconfitta per noi uomini medi, una vittoria enorme per la grande orgia femminista e per il loro odio verso l’uomo non al top. Disastro totale.
Il prossimo step? La decostruzione della redpill.
Interagire con certi incel è come perdersi in un loop infinito tra complottismo, misoginia folle, vittimismo, depressione. Il punto è che molti tra loro non sono brutti, ma si auto-percepiscono brutti (hanno una forte dismormofobia, al pari delle donne sofferenti di disturbi dell’alimentazione) e la vita di merda che si impongono di fare stando “tra di loro” gli impedisce di uscire da quel pozzo di miseria morale (che si amplifica e si riconferma da sé, e bravi ad aver parlato di “effetto granchio”) e di avere una vita sociale. Il risultato è che oltre alla misoginia, che già quella terrebbe alla larga anche le donne più bruttine, figuriamoci le strafighe, veicolano e promuovono anche la misandria verso gli altri uomini “non incel” (come il sottoscritto, che giustamente non vuole essere associato a gente del genere).
Qualcosa è successo. Non so se sia stata una donna, o gli inserzionisti del sito, o un futuro editore di un ipotetico libro, o la magistratura (o la minaccia da parte di qualcuno di ricorrere a quest’ultima). Di solito non sono un complottista ma mi ricorda un po’ quello che accade quando tutti i partiti di centrodestra, quando sono all’opposizione, parlano di “blocchi navali”, “rimpatri immediati”, “accordi con la Libia per non farli partire”, ma poi appena sono al Governo continuano con l’antifona dell’ “avanti c’è posto” (l’unico che riuscì davvero a fare un accordo con la Libia fu Minniti, e poi infatti fu sostituito). Da chi arriva la telefonata che dice “i
clandestinipardon, migranti, devono essere fatti entrare tutti”? Probabilmente da qualcuno a cui nessuno può dire di no. Un’idea ce l’avrei ma non la dico. Analogamente qualcosa deve essere successo al redpillatore. Può darsi anche che non sia successo niente e abbia veramente cambiato idea, ma allora sarebbe stato giusto chiudere o cambiare nome al sito, perché queste nuove idee, vicine assai a quelle di un noto youtuber psicologo, non sono più redpill.Si dovrebbe capire già dal fatto che, dati alla mano, circa un quarto dei giovani uomini (sotto i 30 anni) non ha una vita sessuale, ma solo un’esigua minoranza di questi finisce poi per frequentare gruppi/forum incel e a definirsi in quel modo. Poco conta che gli incel vogliano affibbiare la loro stessa etichetta anche a individui vergini e poco attraenti che però non hanno mai sentito parlare di questa community, perché se questi non si definiscono incel e la società non li definisce incel, mi pare ovvio che l’attribuzione di questo termine è una forzatura.
Mi dispiace ma non sono d’accordo e credo pure che tu stia andando in contraddizione con qualche tuo stesso articolo del passato. Stai facendo lo stesso errore dei giornalisti che credono che l’incel sia una subcultura, come essere EMO, gabber o metallari (o paninari negli anni 80) o che, in ogni caso, essere Incel indichi qualcosa che dipende anche dalla volontà, cioè sei incel se “non ottieni ragazze et hai determinate idee redpill”.
Eh no. Non è così. Se non hai vita sessuale o, più banalmente, le ragazze non ti cagano, sei Incel, che ti piaccia o meno. Essere Incel è come avere la glicemia alta, e puoi esserlo sia che tu sia uno che se la controlla ogni settimana e dà la colpa al metabolismo, sia che tu sia uno che se ne frega, sia che abbia il diabete conclamato. Quindi, tranne qualche sporadico caso di wannahypergamycel (il classico bruttino che pretende la modella), gli altri sono incel belli e buoni. Ma di wannahypergamycel ce ne sono ben pochi ed è piu’ che altro un fare come la volpe e l’uva, perché ho visto gente di quel tipo prendere al volo qualsiasi sub4 sia riuscita a racimolare.
Continuo a non capire questa svolta politically correct. Forse hai davvero trovato la ragazza e devi moderare le tue posizioni. Ma in quel caso come ha scritto qualcuno, sarebbe stato piu’ dignitoso abbandonare.
Si odia il gioco, non il giocatore. Non si può scegliere da chi essere attratti, per cui è inutile prendersela con qualcuno solo perché non ci trova attraenti e non fa altro che perseguire i suoi obiettivi biologici. Se voi foste un vip di Hollywood vi creereste il vostro harem di belle fighe, senza preoccuparvi di sottrarle ad altri, e non guardereste neppure le donne normaloidi.
Non lo potete fare perché vi sono capitate le carte sbagliate. Ma non è colpa delle donne, né della società. Prendersela con le donne e la società è un modo vile di affrontare la vita.
(E’ solo un esempio, non è certo il mio caso perché sono uno statale): se non esistessero contratti collettivi e limiti di orario di lavoro e il mio datore di lavoro mi sfruttasse facendomi sgobbare sotto il sole 10 ore al giorno per 3 euro l’ora con la scusa che la legge glielo consente e il libero mercato ha creato quei salari, sì, sarei incavolato contro il sistema, ma francamente mi starebbe sui corbelli anche il datore di lavoro che approfitta fino in fondo di queste possibilità di legge e del mercato stroncandomi la schiena, specialmente se il datore di lavoro lo fa per comprarsi l’elicottero a Natale e non per necessità (ad esempio a causa di una concorrenza agguerrita che gli impone di pagarmi poco per non fallire lui stesso).
Ci sono infatti datori di lavoro che pagano i propri dipendenti ben più del minimo sindacale, così come ci sono ragazze che rinunciano alla vita di cazzosello nella fascia 18-30 e all’avvocato o ingegnere beta provider da tradire nella fascia 30-50, sto parlando ad esempio del movimento tradwife americano o delle pochissime perle italiane che al liceo si mettono insieme al pariestetico e se lo portano avanti per molti anni e infine se lo sposano. Insomma, se la legge e le regole sociali consentono alle donne di cazzosellare (nel caso del rapporto uomini donne) o ai datori di lavoro di sfruttare i propri dipendenti, non significa che tutti siano obbligati a farlo e nemmeno che tutti lo facciano.
E allora, se una ragazza cazzosella dai 18 ai 35 (oggi mi pare che il cazzosello arrivi fino ai 50 anni) per poi cercare il beta provider, sì, ce l’ho col sistema ma ce l’ho anche con lei, perché nessuno la obbliga. E’ semplicemente che lei, consapevole del suo potere, vuole vivere al massimo dell’edonismo, fottendosene degli altri.
Eppure una società dove ognuno cerca di avere il massimo dei vantaggi consentiti dalla legge fottendosene degli altri è una società di merda. Ai tempi di mio padre, in fabbrica, era usanza per gli anziani regalare qualche pezzo prodotto ai giovani neoassunti in prova (che erano più lenti) affinché anche questi ultimi facessero bella figura e superassero il periodo di prova; non lo facevano sperando di ottenere qualcosa in cambio, semplicemente credevano, così facendo, di costruire un mondo più giusto, con quel valore che oggi non esiste più chiamato “solidarietà”. Quindi, lasciatemelo dire, se una ragazza cazzosella con i chad e friendzona i bruttini per ottenere il massimo da tutti, non viola nessuna legge e oggigiorno nemmeno alcuna regola sociale (“è colpa dei bruttini che hanno frainteso i segnali di interesse che non c’erano”), ma per me è comunque una grande stronza. Sarò libero di avere la mia opinione su di lei o la libera opinione vale solo quando sono le ragazze a considerarci sfigati, disadattati, pericolosi terroristi?
NO. Nel modo più assoluto.
A questo punto, dopo questo articolo, devo convenire con molti altri utenti che ritengono debba esserci una fidanzate per la quale hai perso la testa e ti sta facendo il lavaggio del cervello.
Odiare ti consuma, vero, ma ignorare da dove deriva il problema è da poveri illusi. Il problema E’ la società occidentale misandrica, impregnata di politiche femministe e transgender, in cui una minoranza detta le regole per la maggioranza e che vuole, per preciso obiettivo politico, indebolire se non addirittura castrare l’uomo etero.
Per il resto però, convengo sulla condizione incel. Inutile piagnucolare, è una regola base di vita: quando non riesci a trovare una soluzione al problema, non è probabilmente un problema che deve essere risolto, ma accettare una realtà scomoda. Questo vuol dire redpill. Ma resti comunque un incel, semplicemente non ti danni l’anima per esserlo, lo accetti e ti focalizzi su altro.
Non scopi. Ecco qualche soluzione. Mi raccomando, la prima cosa migliore da fare è aprire un canale YouTube e far sapere a tutto il mondo che non scopi. Eliot Rodger aveva un bellissimo canale YouTube. Fai come lui.
Inoltre, è fondamentale piangersi addosso e dare la colpa alle donne! Già, le donne… Quelle infami osano anche avere gusti personali, e non ti vogliono scopare. Che schifo!
Altra cosa fondamentale da fare è non frequentare escorts. Perché pagare per divertirsi? Molto meglio farsi le seghe sulla Stacy intravista al supermercato, oppure sui porno.
Ovviamente, non lavorare e fai il possibile per vivere con i tuoi genitori. Non cambiare la tua vita, non uscire di casa, non metterti in gioco, per carità. Non andare in palestra, non metterti a dieta. Grasso è bello.
io sto imaprando in questi ultimi giorni, grazie anche a lettura del redpillatore da tempo e anche da altri contenuti …mgtow sempre di più…non ho ne odio per donne ne simile epr la loro natura )sarebbe come lamentarsi mper il fatto che se tocchi l’acque ti bagni o con la legge di gravità sono cose naturali e leggi fisiche…) ma appunto sempre più sento equilibrio..mi aiuta il fatto certo che non ho più da tempo 18 anni e quindi libido più bassa, ma è secondario, pare molto più un discorso di consapevolezza e rednersi conto che certe idee di validazione o altre impsote dalla società sono troppo condizionanti epr darci troppa importanza..peccato non ci fosse quando ero alle superiori o alla univesrità o anche dopo questo blog, quanto tempo avrei risparmiato e pensieri, ma comunque va bene così, spero di stare così come ora cioè abbastanza bene. Grazie mille RED!
Riassumendo in estrema sintesi:
Al netto di qualche concetto giusto in senso lato che pure c’è, mah…
Ottimo articolo, dritto al punto, preciso, efficace, e che non persegue colpevolizzazioni inutili che non servono.
Ancora una volta, il RedPillatore mi ha stupito: è sempre un passo avanti alle mode, proprio nell’epoca in cui la teoria sulla RedPill si stava fossilizzando a puro stereotipo anziché essere un’indagine interiore ed esteriore sulle dinamiche umane.
Riguardo alla dedica ad altro, se proprio si vuole cercare di stabilire, con il tempo e con grande sforzo individuale e collettivo, un mondo migliori per tutti (e tutte), bisogna appoggiare coloro che hanno le idde chiare in politica anziché appoggiare incompetenti comunisti del politically correct a pagamento. Basterebbe giungere alla fonte di questo desecrante circo mediatico per risolvere il problema: tagliare i finanziamenti ai media neoliberal che hanno istigato la decadenza dell’occidente.
Finalmente, in Italia ed altri paesi, persino la super-woke Svezia, il vento sta cambiando a favore: poco per volta, la mediocrità del 2009 verrà estirpata alla radice delle alte sfere anti-occidentali.
Manca solo un ultimo passo: che nel 2024 negli U.S. DeSantis diventi presidente assieme a Pence, in modo da smantellare anche gli ultimi avanzi politici e mediatici che hanno causato deliberatamente l’alienazione e l’infelicità della maggioranza, donne comprese. Basta vedere le percentuali di suicidio delle donne bianche etero che studiano per rendersi conto che gli alti ordini delle università occidentali e dei media, finanziati da gentaglia miliardaria piuttosto celebre (George), semplicemente hanno tentato per quasi 15 anni di distruggere il modello occidentale, sostituendolo con una mediocrità programmata socialmente ad hoc, ma ora è finita: la gente non è incosciente, si rende conto di ccosa è capitato tutto questo tempo.
Tutto questo tempo l’uomo (bianco, occidentale, e di civiltà cristiana) è stato volutamente emarginato con sofisticatissimi algoritmi sia sociali che mediatici (gli algoritmi di Facebook) in modo da creare una selezione artificiale di effimeri neoliberal, ma ormai anche quello è finito, vedasi la svolta di Twitter.
Una volta sbarazzatesi dei fondi che finanziano la fazione woke di Silicon Valley e la Disney, tutto questo sarà solo un brutto ricordo, quindici anni di delusioni e avversità che però sono serviti a renderci più consapevoli e uniti, fino alle vittorie recenti di oggi.
Quando l’algoritmo della società tradizionale avrà restaurato il precedente ordine pre-1968, la decadenza indotta dai neoliberal avrà finalmente fine, non manca molto ormai.
Nel frattempo, il consiglio del RedPillatore è giusto: stiamo per vincere proprio ora, non possiamo permetterci di perdere la testa proprio adesso, col tempo le cose si metteranno a posto e chiunque potrà finalmente vivere la vita serena alla vecchia maniere senza più Soros Inc a guastare le feste a tutti per il proprio tornaconto comunista.
Per una volta, questa è una guerra che possiamo vincere: pazientando, rafforzandosi, rimettendosi in riga, aiutandosi a vicenda riscoprendo la dignità di sè stessi a prescidenere da cosa scrive e dice la propaganda dei bolscevichi californiani e nord-europei.
ho un amico che è proprio un ottimo esempio di come lavorare su se stesso partendo da un base molto bassa : questo è un L=4 (e senza molti margini di miglioramento data la bassezza…ovvio il sopranome che dalle superiori si è portato dietro), questo ha sempre amato la musica e l’ambiente musicale quindi la ha studiata, ha suonato con un gruppo locale per qualche anno (ovviamente solo poca fama locale) poi si è accorto di una mancanza di locali rock nella zona e ne ha aperto uno con qualche socio, dopo un paio di anni di magra ha fatto boom ed è stato per molti anni un locale con la fila per entrare, dopo avere sciolto la società ne ha aperto altri da solo (nessuno ha avuto il successo di massa del primo ma cmq sopravvivevano), chiuso col covid l’ultimo locale organizza serate in altri locali e fa il dj in giro (e si sta preparando ad entrare come imprenditore in un altro ambiente), tutto questo senza avere una famiglia particolarmente danarosa alle spalle, quindi senza avere minimamente Lookmaxxato (anche per evidente impossibilità) è riuscito ad avere d con L da 7 in su grazie a S e M maxxate entrambe e pure parecchio, livello che con la sua L non avrebbe mai potuto avere, quindi anche per chi non riesce o non puo a lookmaxxare esistono altre strade….
Aggiungerei: andare a fare il donatore seriale di sperma, per metterla in quel posto a Darwin e propagare i propri geni più di un gigachad
grande pasquale, questa sarebbe un ottima integrazione al mio commento… la cosa che però mi fa bollire le palle dalla rabbia è quando ad accusarci di avere pretese alte sono le femmine, e non è raro che accada
Grande Red apprezzo molto questa presa di coscienza,il vero problema degli incel è l’autoflagellazione che si impongono, e la mancanza di voglia di rimboccarsi le maniche! Le ragazze non piovono dal cielo e non ti sbavano dietro, nemmeno se sei un belloccio palestrato 7+ , per avere una vita sentimentale appagante bisogna farsi il culo e avere un approccio alla vita sano e positivo.ad ogni modo condivido le argomentazioni che hai trattato
Chi è ectomorfo ed alto 1.75-1.80 e di viso ha un buon potenziale chilurgico (come me) ha tutte le carte in regola per avere un’ aspetto umano/dignitoso. Il problema è che in linea generale la persona media ha la capacità razionale di un qualsiasi altro mammifero (nulla) e quindi rendono la vita infernale anche per chi ha avuto culo di nascere con un cervello più avanzato/civile del loro e potenzialmente potrebbe costruire una società migliore. Invece di apprezzare il culo che si ha avuto nel nascere umani invece di mammiferi qualsiasi che si scannano fra di loro, vivono la vita scannandosi dalla mattina alla sera bevendo, fumando, xanax, mangiando il loro inevitabile “stress del cinico” vivendo inconsapevolmente… Che bestie i normies…
Comunque da bruttino/incel looking il mio sfogo è la scrittura di sobri racconti erotici in una società ideale di pace e di scritture di pensiero (vorrei provare a farci dei money sopra, penso di avere decisamente talento) …immaginando una vita che non somigli per filo e per segno all’inferno…
Saluti
Secondo me il punto vero è il primo: l’ossessione per la validazione sessuale. Io ho fatto sia sesso a pagamento chevsesso con (poche) donne che mi volevano e il primo batte abbondantemente il secondo. Nel primo ti prendi la donna che vuoi e che ha capacità ed esperienza. Nel secondo, per noi uomini di basso LMS, ti capitano donne scarse per aspetto e capacità.
È fondamentalmente già tutto deciso prima che tu nasca.
Il primo e più importante bacio è quello con la “Dea Fortuna”.
Se gli piaci dalla tua avrai nella vita potenzialmente tutto: affetto dei genitori, sesso, validazione, ancora affetto (dalle donne), rispetto dagli altri uomini, soldi e status, e risorse in modo prioritario…
Se il tuo corpo è accompagnato da un altrettanto buon cervello vivi in pole position…
Non avrai bisogno di reprimere i tuoi istinti sessuali di fronte a quelle enormi tette della tua compagna di classe mezza Norvegese/Tronder, ma andare in giro col cazzo duro che tanto moscio od eretto il bozzo dagli jeans si vede uguale…
Uns vita dove poter sfogare i tuoi istinti mascolini animaleschi, anche oggettivamente sbagliati moralmente, ma hai il testosterone di un gorilla capobranco (sei sei un Chad Nordcromagnoide textbook) è impossibile trattenersi anche se tu volessi o anche per il meno disturbato mentale sulla terra (sculacciate, pisellate in faccia, desiderio seszuale invadente in cui lei ti dice “dai basta amore.. abbiamo già scopato stamattina, ora dobbiamo studiare che domani abbiamo il progetto di scuola.. ” con quella voce di chi invece vuole essere pompata prepotentemente, dargli un calcio al culo dopo aver fatto sesso perché il letto è dell’uomo e basta, e fargli fare i tuoi compiti perché tanto hai 130 di IQ e quelle cacchiate già le hai imparate leggendo un paio di volte soltanto il capitolo..) senza essere chiamato mostro…
Insomma vivere una vita da vero uomo…
Pochi centimetri o millimetri di ossa cambiano tutto…
La folta chioma (meglio ancora se bionda e color dell’oro e rara tanto esso), delle lezioni in cui leggi gli scritti antichi in cui si fa riferimento continuo a chad con il tuo stesso fenotipo (nordico-nord-cromagnoide) delle mamme stacysenior dei tuoi compagni normie o bruttini che ti toccano gli addominali, i glutei scolpiti nel marmo, ti danno quel bacino sulla guancia con rossetto da 100 euro pagato dai loro mariti beta, che ti fanno i complimenti per il tuo “sviluppo adolescenziale” che nella tua sana malizia sessuale e quel sorrisetto vagamente narcisista, sai già che desiderano solo di far entrare in contatto le loro papille gustative con il tuo sperma di eccellente qualità, ingoiarlo (oppure usarlo senza farne cascare nemmeno una goccia) tipo crema antirughe sul viso o sul seno… Delle gare fra chad dove chi ce l’ha più corto e fino ce l’ha tipo 20cm e spesso almeno come il braccino ectomorfo del tuo compagno di banco incel..
La sorella del tuo amico d’infanzia (con capelli conor rame e pelle trasparente con lentiggini) in canottiera e culotte nere ricamate e con metà chiappe che gli si vedono (non casualmente, il fratello gli aveva detto che tu venivi a dormire a casa da loro) che vedi in cucina openspace mentre si prepara la colazione ed inevitabilmente ti diventa duro complice anche il mattino (ma tu non ti vergogni come l’ultimo degli stupratori seriali come fanno gli scarti genetici tuoi coetanei), glielo strusci (“per sbaglio”), dici “scusa Stacy con tono vagamente malizioso”, arrorisce compiaciuta (bagnandosi, ma tanto ha la scorta di intimo di ricambio che usa esclusivamente con i Chad come te) ma non ti dice nulla, e soprattutto non dice nulla a suo fratello normaloide che intanto fa inconsciamente cope giocando alla Play oppure se ha il sonno pesante, (e spesso lo ha perché da normaloide lo stress e il tempo per riposarti è doppio rispetto al tuo) se avete già confidenza ci fai una scopata veloce (con preservativo che lei sperava di usare con te) in bagno o in camera sua…
Il chadsenior ancora affamato di fregna che fa quel commento sessuale all’amica della figlia o della nipote, quella leggera palpata sconsiderata (se c’è già confidenza) senza ricevere nes-su-na conseguenza se non addirittura la voglia di fare beneficienza sessuale al padre dell’amica, da dove dagli occhi verdi o azzurri (con struttura ossea, da capolavoro della genetica, che ancora tiene come un acquedotto romano nonostante gli anni che passano) traspare tutta la sicurezza di chi nella vita ha sempre avuto le palle vuote e ha vissuto nel Nirvana mentale che neanche i monaci tibetani…
Questa è vita.
Bulgara?
Ho un amico di 38 anni che esce molto raramente, non va mai nei locali e si lamenta che non riesce a conoscere ragazze. Pensa di essere un 4 ma sbaglia ed è intorno al 5,5-6 ma da quando si è messo in testa che o sei un chad oppure non avrai mai una donna, è entrato in una spirale psicologica davvero negativa, del tipo: le donne sono tutte tro, le donne sono tutte stupide.
Poi uomini molto peggiori di lui trovano donne niente male, ma ormai ha il prosciutto negli occhi e vede u a realtà distorta
Ho milioni di interessi, faccio mille cose e ho un lavoro che mi piace molto e che mi sono creato da solo.
Non sono né triste né frustrato, ma di sicuro vedo tanta superficialità intorno a me che sono una persona molto riflessiva, ma questa “riflessività” la tengo per me, non saprei proprio con chi condividerla.
Non sono affatto brutto, ma nemmeno bello.
Però a volte la sera, quando vado a dormire, mi domando:
chissà come deve essere quella sensazione particolare che scaturisce da un TI AMO detto da una ragazza; chissà cosa si prova a ricevere un SMS con scritto BUONA NOTTE; chissà come è forte quell’emozione di vedere gli occhi di una donna incollati ai tuoi perché non vuole altro che stare con te; chissà come è bello andare una settimana al mare con la tua ragazza, fare colazione insieme, andare in spiaggia, cenare, passeggiare sul lungomare.
Per la maggior parte delle persone queste sono esperienze banali, ordinarie, niente di straordinario.
Spero che queste emozioni non siano davvero riservate nel terzo millennio solo ai belli, ai ricchi e agli estroversi.
La riservatezza non può essere una condanna ad una vita sentimentalmente vuota.
Tra le cause di rancore degli incel, ma più in generale di chi critica la società e in particolare le donne, c’è l’ipocrisia. Le favolette che si raccontano agli uomini poco attraenti e le aspettative assurde verso di loro che poi invece diventano trascurabili verso uomini belli, a cui viene concesso tutto.
Questo comporta un ulteriore punto da seguire per smettere di essere incel: sviluppare un giudizio oggettivo e utilitiraristico su quello che ci accade attorno. L’esempio che faccio sempre è quando si ha di fronte la ragazza altezzosa (che ci piaccia o meno) che si atteggia e ci tratta con sufficienza solo per essere vaginomunita. Usando la lente di ingrandimento e valutando oggettivamente la qualità umana di questi individui si scopre che quasi sempre valgono veramente poco e non hanno alcuna qualità. Questo aiuta a dare il giusto peso alle cose e al giudizio che queste hanno di noi (e degli altri).
Un po’ strano criticare la comunità Incel di non aver trovato soluzioni per il dating.
Tanto per cominciare, non sono una comunità vera, e poi i luoghi online da cui si riuniscono sono fatti solo per sfogare la disperazione e la solitudine. Che soluzione vuoi trovare in luoghi del genere? Chi li ascolterebbe, anche se si comportassero come agnellini amanti delle donne? È proprio l’impotenza verso la vita che in loro si trasforma in odio.
Altro strano concetto è quello secondo il quale “se il tuo piu grande problema è non avere una ragazza, devi ritenerti fortunato” ….
Il non avere la ragazza, in molti casi, è solamente il sintomo di situazioni, a volte, persino drammatiche. Molti incel lamentano povertà estrema, famiglie indifferenti o difficili, bullismo, razzismo, violenze fisiche e psicologiche, cattiverie continue, body shaming, disturbi mentali. Il fatto che uno si concentri su un aspetto della vita carente non significa che nn ci siano altre problematiche, ricordiamocelo prima di fare di tutta l’erba un fascio.
Riguardo al “granchio” un paio di anni fa nei commenti di un articolo, mi pare il paradosso del miglioramento, avevo cercato di far notare che comunque quello che in concreto ci è dato fare è cercare di migliorare la propria situazione, geomaxando, cercando un lavoro migliore, magari prendendo un titolo di studio, lavorare un po’, perché no, sul cercare di risultare più simpatici, ero stato attaccato alla giugulare anche dal Red stesso al grido di dagli al blupillato. Ora alla fine scrive le stesse cose. O il Red è diventato il blupillatore o forse avevo ragione che, anche se è vero che un figo non si deve sforzare, non resta che fare il nostro meglio
Io sono d’accordo. Mi chiedo esattamente che cavolo si voglia ottenere, esattamente. Una persona o è attratta o non è attratta da te, evoglia ad invocare alla coercizione, la validazione non la ottieni comunque così. L’unica cosa da fare è migliorarsi e vivere la propria vita, se poi becchi chi ti apprezza allora tanto meglio.
L’unica rivendicazione sociale possibile e sensata è quella relativa alla prostituzione, che andrebbe legalizzata, nonché quelle relative ai diritti maschili (a partire dai diritti riproduttivi, per cui siamo svantaggiati rispetto alle donne, il gap di empatia, l’abbandono scolastico, settori a monopolio femminile etc)
Cose concrete
Il resto è in ultima analisi un binario morto
È chiaro come le femmine si differenzino dalla logica razionalità del maschio evolutosi per creare sicurezza e stabilità, “ragionando” sulla base di scariche ormonali momentanee e non tanto su fattori certi. Biologicamente il loro scopo principale è riprodurre la specie umana, pertanto si sono sviluppate come cocktail ormonali ambulanti.
Ciò che distingue però l’essere umano è il possedimento di un cervello relativamente avanzato con il quale volendo, è possibile sviluppare una certa intelligenza che potrebbe e dovrebbe portare a capire quanto assurdo sia ciò che da decenni affligge le relazioni.
Non tutto è giustificabile con premesse biologiche, quando queste condizioni evolutive possono essere gestite e vissute al meglio ed addirittura in modo piacevole con un po’ d’intelligenza.
Stracciare la propria vita dietro all’ennesimo disgraziato solo perché è un cappellone alto un metro e ottanta o più senza mai concludere nulla di concreto (casa, figli e allegra famigliola) porta ad imbruttirsi accoppiandosi con un individuo reale ma molto diverso dalle illusioni maturate ed in una relazione resa mediocre dagli sfoghi disillusi verso tale uomo, oppure ad ottenerne uno di poco migliore che renderà tale relazione allo stesso modo mediocre attraverso oscure prepotenze e tradimenti.
Se detestate tali donne non dovete far altro che scartarle voi per primi e lasciare che rotolino lungo tale via da sole.
Il panorama inoltre non sarebbe tanto arido se non esistessero le moderne tecnologie mediatiche o se le stesse fossero state sviluppate in senso umano e con il preciso obbiettivo di creare relazioni anziché perseguire meri fini economici. Notate bene, più passate tempo su di un sito senza conoscere nessuno e per più tempo questo sito guadagnerà attraverso pubblicità o abbonamenti.
Sappiamo quanto le donne siano influenzabili e vediamo anche come la maggior parte passi il tempo libero a lavarsi il cervello prevalentemente su Instagram o Tick Tock. I video provenienti dalla stella preferita si moltiplicano come un virus facendo sembrare tale visione reale è onnipresente e distaccando le spettatrici dalla reale percezione della vita.
Una volta bastava mettersi un giubbotto di pelle e guidare moto, oggi Arthur Fonzarelli quale meccanico nasone il cui ufficio dimora nel bagno di un ristorante d’hamburgers verrebbe trascurato come un qualunque altro.
Bisogna in fine capire che la comunità maschile è oggi profondamente decaduta non soltanto per i principali motivi descritti ma sopratutto per la totale mancanza di comunicazione e relazione degli uomini con gli uomini, allo scopo di risolverli. Non esistono forum o gruppi su piattaforme di alcun genere dove esporre problematiche che appaiono come sfortune individuali ma che sono spesso realtà condivise in silenzio.
Al contrario è pieno zeppo di forum e piattaforme dove le donne possono scambiarsi ogni tipo di consiglio, dal più familiare a quelli più infami e disumani per depauperare un uomo facendo la bella vita a sue spese.
La pariestetica spesso è irrealistica perché gli uomini sono in media più belli delle donne. La maturazione sessuale imbruttisce gli uomini ma la struttura maschile è più formata ed estetica di quella femminile. Se tu vedessi una tua pariestetica probabilmente penseresti che fosse una tua superiore.
Ottimo commento comunque. Anche io ho più o meno la tua età e non ho mai avuto rapporti
Praticamente – sto rozzamente semplificando e facendo un’iperbole per far capire meglio e pure per far sorridere un po’ visto che il riso fa buon sangue – sei passato
DA
A
Consiglio maggiore equilibrio: era squilibrata la prima versione, è squilibrata pure la seconda.
1)All’inizio dell’articolo si discutte se la definizione di incel è quella di uno che non riesce ad avere una fidanzata (validazione) oppure se a seguito della mancanza di validazione sviluppa carateristiche negative come misoginia, depressione…
Sono d’accordo nel distinguere tra chi a causa della mancanza di validazione sviluppa sentimenti negativi e chi no, che termini usare non lo so. Però per il resto del mio commento mi concentrerò sulle persone che non riescono ad ottenere validazione e per questo ne soffrono (qualunque sia il termine corretto).
2)l’autore come soluzione al problema suggerisce:
-prendere consapevolezza di come funzionano le dinamiche
-il sesso si può pagare
-fare altre cose per riempire il tempo
Di base è un buon consiglio (e io stesso non so che dire di più), però il problema non può essere liquidato cosi facilmente perchè:
a)l’essere umano non è una bestia, il sesso ha anche una componente psicologica che il sesso mercenario non riesce a fornire. Tra l’altro aggiungo anche il sesso a pagamento non è per tutti (nel senso psicologico non economico).
b)il desiderio di validazione deriva dal desiderio di accettazione dell’essere umano che può essere smorzato/represso ma non totalmente annulato
c)poche sono le persone cosi razionali che riescono ad andare oltre ciò che accade e a superare i turbamenti emotivi che ne conseguono(con questo intendo dire che sono poche le persone a cui non tange il fatto che alcuni senza fare niente vivono i loro sogni erotici/sentimentali con le donne che gli interessano), e oltrettutto va ricordato la razionalità, per far fruttare al massimo la conoscenza di come funzionano le cose, è innata e non si può acquisire .
Quindi in sintesi l’autore ha dato soluzioni efficaci e pratiche che condivido ma che non risolvono al 100% il problema
3)completamente d’accordo che l’odio (come tutti i sentimenti negativi) non portano da nessuna parte.
Una cosa che contesto all’autore è che secondo me il titolo è troppo ambizioso, ritengo più opportuno un titolo del tipo “come vivere meglio la propria condizione insodisfacente”
Una recensione di questo articolo? La mia opinione è che sia tra lo scarso ed il pessimo. Iniziamo dal titolo, nella peggiore tradizione acchiappaclic del web: “come smettere di essere incel (già da oggi)” fa tanto “come perdere 10kg in una settimana con uno strano metodo prebellico” – no dai, seriamente non si può leggere. Per il resto? Bhe 3/4 del testo sono una critica agli uomini più frustrati che vivono sfogandosi sul web, odiando qualsiasi cosa. Un’accozzaglia di luoghi comuni verso misogni, hater, potenziali violenti e disagiati di ogni genere, che riempiono community autodefinendosi Incel. Quelli non sono gli Incel, così si fa confusione; o meglio, sicuramente tutti i disadattati dei forum sono incel, ma non tutti gli incel sono individui disadattati, pericolosi. Riconosco che il termine Incel é diventato più un insulto che quella parola nata per indicare chi vive una condizione di inferiorità relazionale, ma usandolo proprio così si fa il gioco di chi questo termine lo ha storpiato, per colpire quegli uomini. Ovvero la società mainstream, manco a dirlo a guida femminista e iperliberista. Il termine insomma è bruciato ormai e quindi, ok, non chiamiamoli più incel, chiamamoli in un altro modo, ma resta il fatto che una percentuale crescente di uomini occidentali si trova ad arrancare in questa epoca escluso da una sana vita di relazione (ho scritto apposta relazione, non parlo solo del banale sesso ma dell’intera esperienza relazionale, che include anche validazione, affetto, reciprocità).
Insomma il termine Incel é stato vergognosamente imbrattato e invece di provare a ripulirlo si preferisce buttare via tutto, come il famoso bambino con l’acqua sporca, vabbè.
Come smettere di essere incel? Non si può. Non è una community a cui aderisci, semmai questo è un passo successivo e per pochissimi. La maggiorparte neanche conosce questo termine e neanche odia le donne né minaccia attentati ma se la vive male lo stesso, rifiutato pure dai termosifoni col rossetto. É una condizione in cui ci cadi dentro e determina la tua esistenza. Dipende poco dal carattere e molto da caratteristiche fisiche connaturate. Altri fattori come status sociale e stile di vita fanno la loro parte, e tra loro tutti i fattori sono legati, non indipendenti. Si può fare qualcosa per migliorare la propria condizione lavorando sul fattore L ma i margini di miglioramento sono limitati, perché l’aspetto (di cui il viso fa il 90%) non è che si può stravolgere. Se sei nato con la camicia la hai facile fin dall’adolescenza, se la natura ti ha voluto male dovrai fare fatica per raccattare il raccattabile, un barile con il fondo sempre più grattato, rimangono gli scarti degli scarti. Va accettato senza piangersi addosso, e io lo ho fatto. Ed il consiglio di migliorare può essere d’aiuto a solo chi ha la forza e la voglia di provare a farlo, ma non può essere d’aiuto all’uomo occidentale nella sua interezza, perché il problema non è del singolo ma è sistemico. Si odia il gioco, non il giocatore, dici. Ebbere Red permettici almeno di odiare il gioco, non odieremo le donne ma il gioco, cioè la società che é stata decostruita, disgregata, a danno dell’uomo occidentale ma infine a danno di tutti, anche delle stesse cazzosellanti che portano avanti la demolizione dell’uomo medio. Pedine inconsapevoli di un gioco più grande di loro, che dona frustrazione a tutti. Auguri comunque a tutti di uscire dalla ruota del criceto e di trovare chi può aiutare a rasserenare l’esistenza, la speranza è l’unico strumento che può aiutare ad uscire dall’abisso in cui siamo finiti.
Per il resto l’articolo contiene alcuni luoghi comuni PUA di buon senso, come quello di non esternare la propria condizione di infelice perché le donne la sentono la puzza di frustrato a distanza ed è un importante campanello rosso. In pratica una rielaborazione del detto “ridi e il mondo riderà con te, piangi e piangerai da solo” . Tutto vero, ma resta il fatto che le donne preferiranno sempre quello frustrato ma col bel faccino al normaloide felice della sua vita. (ehy ma esistono belli ma frustrati? Di solito gioie e sfighe vengono tutte assieme…). Mha forse a Red le cose vanno bene ultimamente e questo ha cambiato il suo modo di vedere le cose. D’altronde la consapevolezza viene solo dalla sofferenza. Però più che essere così imbarazzante nei confronti del lavoro fatto sarebbe meglio chiudere e, dedicarsi, giustamente, solo a quello che rende felice ora.
Quante schiocchezze sesquipedali mi tocca leggere! Ci sarebbe da fare un tema di 8 colonne. Mi limito a evidenziare che i vari Michelangelo, Leonardo, Rembrandt, Caravaggio, Lautréc, Van Gogh dipingevano per professione seguendo il loro talento e non per ingannare lo loro esistenza con un cope in quanto nella loro gerarchia di priorità le donne stavano all’ultimo posto. Non essendo interessati alle donne non possono essere assimilabili a Incel, ma MGTOW, perché sono andati per la loro strada. E questo perché da SEMPRE gli uomini di valore sono quelli che fanno a meno delle donne, per realizzare le proprie aspirazioni. Su Van Gogh, poi il livello di ignoranza è colossale: in origine faceva il prete in una comunità di minatori e quando è passato dal breviario ai pennelli ha cercato spesso di rappresentare Dio nelle suo opere. Stendiamo un velo pietoso su tutto il resto della “narrazione”.
Trovarsi un buon cope, un’attività che assorba la mente e la distolga da pensieri tristi. Qualcosa che permetta di realizzarsi al di fuori della dimensione sentimentale. La validazione affettiva e la soddisfazione/gioia che dà un’attività che ci appassiona non sono intercambiabili per tutti, però è innegabile che chi ha una vita già piena tende a vivere meglio un’eventuale mancanza di validazione.
Quando hai una vita intensa non hai tempo di stare a pensare cosa pensano, fanno o scopano gli altri. Non hai tempo di stare a giudicare il comportamento altrui. Non hai tempo di rimuginare e torturarti la mente con pensieri negativi. Trovatevi un cope sano.
Negli anni 90 avevo tantissimi hobby da sfigato ma la frustrazione a non avere mai mai mai la ragazza ce l’avevo eccome.
In sintesi, tutto ‘sto fervorino per dire Incel is just a state of mind??
Manco Crepaldi…
Immagino con quali pennelli dipingere per copare , e sospetto che il BLU, assieme al bianco, dovrebbero essere i colori dominanti di siffatti quadri della sublimazione?
“Incel”, a dire il vero, viene usato come insulto, per provare a tacitare tutti coloro che non esprimono opinioni in asse con la narrazione mainstream femminista.
Tanto per citare un esempio tratto dal mio vissuto, sei contro le quote rosa di diritto unitario all’interno dei cda delle grosse aziende? Verrai bollato come Incel dalla femminista o dal drone di turno.
Vabbè…Tante antinomie, tante aporie… Un’altra persona… Tutto il contrario di quello che diceva fino a pochi mesi fa… Dr. Jekyll e Ms. Heidi!
Ma questa, poi… Se le donne ti considerano brutto, SEI brutto; hai un basso valore di riproduzione e poco peso sul mercato sessuale. E’ questo il vero indice di bellezza, non è mica un valore assoluto! Se non piaci all’altro sesso, che senso ha l’autopercezione? Forse, se cambi sponda…
Visto che sui social ha sempre più like dalle femoidi, scrivesse un articolo invitando le signorine a non ballare troppo la ridda sui duroni dei vari trombatori, a non proiettare le loro paturnie dovute al fatto di “essere state usate” dal Chad sui brutti o a non dare in escandescenze se si sentono guardate da un sub5 in palestra o cose così.