Riferendosi a Rocco Siffredi e al modo in cui viene idolatrato in Italia, una volta un lettore del blog scrisse che gli italiani scopano così poco che chi lo fa viene trattato come un Dio. L’affermazione fa sorridere, ma anche riflettere.
Gli italiani sono bravissimi a creare miti di cartapesta e questo talento si esprime al meglio quando si tratta di discutere di donne e rimorchi.
Il primo fu Giacomo Casanova: tutti lo fanno passare come un uomo dotato di qualche potere sovrannaturale, in grado di conquistare qualunque donna nonostante una scarsa avvenenza solo con la parola, ma se vai a leggere la sua biografia attentamente scopri che per l’epoca era considerato bello, godeva di notevole status sociale a causa di frequentazioni nobiliari e aveva parecchi soldi in tasca, che spendeva in abbondanza per “sedurre” (quando non pagava direttamente prostitute). Perso lo status, i soldi e, con l’età, l’aspetto finì anche il suo onnipotente fascino. A 36 anni la carriera di seduttore era già terminata, a 40 tentò il suicidio per una prostituta e il resto dei suoi giorni lo trascorse vivendo tristemente di ricordi, a fare da bibliotecario per un nobile, con la servitù che lo derideva.
In epoca più recente, intorno agli anni ’60-’70 del secolo scorso, si sono affermati personaggi come Gigi Rizzi e Maurizio Zanfanti (detto “Zanza”) che anche a distanza di tempo e post mortem continuano ad essere ricordati per le loro imprese ero(t)iche e a suscitare l’ammirazione e la curiosità dei giovani uomini.
In questo articolo vorrei andare un attimo oltre la leggenda e valutare con spirito critico i risultati di questi due “playboy”.
Gigi Rizzi
Classe 1944, Gigi Rizzi nasce a Piacenza ma cresce a Nervi (Genova). Negli anni ’60 è spesso in Costa Azzurra, in particolare a Saint Tropez (che all’epoca va molto di moda). Lui e i suoi amici Beppe Piroddi, Franco Rapetti (detto il Principe) e Rodolfo Parisi laggiù sono conosciuti come “les italiens”, ragazzacci indomiti che fanno cadere ogni femmina ai loro piedi. E’ proprio a Saint Tropez che nell’Estate del 1968 ha un flirt con la donna che lo consacrerà a seduttore di fama mondiale: Brigitte Bardot. La bellissima e leggendaria attrice francese che viene sedotta dallo squattrinato sconosciuto italiano. Questa è perlomeno la versione più diffusa della storia, quella propugnata dai media e che girava anche nei vari forum di seduzione, dove i fuffaguru del rimorchio la utilizzavano come esempio di come bastasse “saperci fare” e anche se non eri bellissimo e ricchissimo potevi ambire alla donna più bella e famosa del mondo.
Io però sono sempre stato piuttosto scettico riguardo a come si sono svolti i fatti.
Gigi Rizzi era tendenzialmente sul bello, non certo un adone ma comunque un tipo mascolino e di aspetto sopra la media (non era di sicuro moggato esteticamente da BB). Certamente doveva essere anche un ragazzo brillante, sfacciatamente sicuro di sè, spigliato ed estroso. Ciò che mi ha sempre suscitato le maggiori perplessità è piuttosto il suo status sociale. E infatti, scavando a fondo, si scopre che lui e la sua combriccola di amici erano tutto fuorché anonimi ragazzini squattrinati. Gigi Rizzi infatti proveniva da una benestante famiglia di imprenditori e all’epoca, pur avendo appena 23 anni, deteneva già una quota dell’Esquinade, il più famoso locale di Saint Tropez.
Nel 1967 (o nel 1968, non ho ben capito, le fonti sono discordanti) aprì a Milano il “Number One”, la prima discoteca in Italia, un locale che divenne ben presto il centro della movida della città, con un viavai di modelle internazionali e personaggi famosi. Nel 1969, sulla scia del successo del primo, aprì un secondo Numer One a Roma. Insomma, Gigi Rizzi non aveva la ricchezza di Aristotele Onassis, e neppure la fama di Paul Newman, ma -soprattutto considerata la giovane età- aveva uno status di tutto rispetto. Non era di sicuro uno studente squattrinato in vacanza in campeggio, viveva una vita assolutamente irreplicabile per la quasi totalità dei suoi coetanei, era sponsorizzatissimo ed era inserito in un ambiente che poteva parzialmente sovrapporsi a quello di Brigitte Bardot.
Viceversa, nel 1968 la carriera di Brigitte Bardot era in pieno declino già da tempo. L’attrice, all’epoca già 34 enne, aveva uno stile di vita dissoluto e promiscuo e già dall’inizio degli anni ’60 la sua reputazione ne aveva risentito pesantemente, tanto da spingerla a tentare il suicidio in un paio di occasioni. Aveva ancora un potere sessuale incredibilmente elevato, ma ormai aveva deciso di ritirarsi a vita privata trasferendosi appunto nel sud della Francia. Lavorò come attrice per altri 3 o 4 anni e poi sparì dalla scena.
Di Gigi Rizzi non vengono ricordate altre relazioni con donne del medesimo calibro, quella con Brigitte Bardot fu la botta di culo della sua vita, ma meno botta di culo di quanto la gente creda. Nel giro di 3 anni Rizzi tentò con scarso successo una carriera di attore e finì invischiato nella cocaina, i suoi locali fallirono e andò a cercare un po’ di tranquillità in Argentina, comprando un lotto di terreno e alcuni capi di bestiame, e facendo famiglia.
Brigitte Bardot è diventata una vecchia razzista, omofoba e misantropa. Però ha anche i suoi difetti.
Il Zanza
Maurizio Zanfanti detto “Zanza”, classe 1955, noto come buttadentro della movida romagnola degli anni ’70. Oltre 6000 donne timbrate in tutta la carriera, 150-170 donne a stagione, con un record di 207. “Sono gentile per natura, non esagero con le donne, non faccio commenti sciocchi quando vogliono aprirmi il loro cuore – non mi mostro annoiato come un marito dietro il suo giornale, ascolto loro devotamente”, disse in un’intervista.
Se Gigi Rizzi è famoso per la qualità, il Zanza è famoso per la quantità. A differenza di Rizzi, il cui risultato è indiscutibile, le cifre di Zanza però non sono verificabili (alcune fonti ad esempio parlano di un record di 500 a stagione) e vanno quindi prese con le pinze.
Girano molte storie intorno alla costiera romagnola degli anni ’50 e ’70, che viene descritta come una sorta di El Dorado dove potevi scopare facilmente turiste tedesche e svedesi, una leggenda simile a quella della trombonave. L’impressione che mi sono fatto però leggendo tra le righe e ascoltando i resoconti di chi quell’epoca l’ha vissuta è che noi italiani venissimo considerati un po’ ciò che sono i negri oggi, ovvero animali perennemente arrapati disposti a trombarsi di tutto. Ecco quindi che le tedesche più bruttone e grassottelle, magari stagionate, che avevano maggiore difficoltà a trovare uomini attraenti in patria, scendevano fino a Rimini e Riccione sicure che avrebbero trovato qualche morto di figa italiano disposto ad andare con loro. Sicuramente c’erano anche donne belle e disponibili, ma non era la regola.
In questo contesto chiaramente il maggiore successo ce l’avevano gli uomini che più conoscevano e controllavano gli ambienti più frequentati dalle donne in vacanza, ovvero bagnini, animatori, baristi, pr e buttadentro come Zanza.
Zanza era inserito in un ecosistema estremamente favorevole. All’estero le vacanze a Rimini erano sponsorizzatissime e lui lavorava nel locale più famoso di Rimini, il Blow Up. Quando hai testate giornalistiche in tutta Europa del calibro di Bild che ti pubblicizzano come “il buttadentro seduttore”, il tuo status è a mille e sei inevitabilmente pieno di donne. E più donne hai, più donne arrivano, perché a quel punto ti sei creato la preselezione, che è in assoluto il più potente status. Quando le donne sanno che un uomo ha avuto moltissime donne, devono per forza andarci a letto pure loro.
Anche il Zanza sicuramente aveva le sue capacità sociali, ma dubito fortemente che sarebbe riuscito ad avere altrettanto successo se avesse operato in un ambiente diverso.
Qual è la morale di questo articolo? Giudicare il successo sessuale di un uomo sulla base di informazioni sommarie rischia di farvi prendere grosse cantonate. Per quanto possiamo essere bravi ad osservare, nessuno di noi è onnisciente e non possiamo mai sapere completamente cosa c’è dietro una donna che va con un uomo. La cosa certa, però, è che per attrarre donne attraenti e in modo continuativo occorrono sempre e comunque le solite due cose: Aspetto e status.
Non ho mai conosciuto in vita mia uomini più cazzari degli italiani. Ho ascoltato per tutta la vita storie mirabolanti su fantomatici rimorchi e numeri da circo al punto da applicare un filtro automatico quando le sento.
C’è una ragione molto semplice se un uomo parla tanto dei propri successi personali con le donne ed è semplicemente perché non ne ha.
Uno che scopa tanto non ha tempo né interesse a raccontarlo in giro.
Gigi Rizzi morì il 23 giugno 2013, giorno del suo 69° compleanno.
Mi sa che l’ha fatto apposta per alimentare la sua leggenda….
Se in Italia ci fosse un partito dei cazzari sarebbe il più grande del mondo e questa è storia arcinota.
Ma è talmente risaputa la questione che mi meraviglio che ancora fin troppa gente crede alle menzogne dei mitomani di turno.
Si tratta di un fatto culturale che riguarda l’Italia e tanti altri paesi con una sessualità maschile repressa.
A sentire certe persone pare che anche solo in pausa pranzo c’è una ragazza disponibile diversa per ogni giorno dell’anno.
Poi, se vai a vedere, pure il sedicente “playboy” che mi diceva cose del genere l’altro giorno, ” casualmente” sta da secoli con una supercessa di 10 anni di più e non vede altro essere femminile diverso da anni.
O come quell’altro che lo vedo tutto l’anno solo come un cane, anzi più di qualsiasi cane pure randagio, poi ” guarda caso”, tutte le volte che va in vacanza e nessuno lo vede, ” ha sempre una o più storie estive”.
Ovviamente chi crede a tutte queste menzogne rischia di autoconvincersi di essere l’unico caso umano, vista la difficoltà che incontra nella vita reale.
È vero che Gigi Rizzi è una figura ” mitologica” e come tale, rappresenta una storia più fantasiosa che reale: Un ragazzo impaccato di soldi, nel pieno periodo del mito dell’italiano latin lover che seduce una attrice in declino che andava con tutti, non era poi sta grande impresa.
Ma in quegli anni, in cui il 90% degli uomini italiani si doveva accontentare di fare sesso quasi solo dopo la promessa di matrimonio e con donne non sempre piacenti, questi racconti riscuotevano un successo notevole.
Il caso di Zanza era già diverso. Uomo non troppo bello, veramente, come diceva il Redpillatore, corrispondeva un po’ ai giamaicani di oggi. Uomini spesso brutti ma con la fama di grande mascolinità, con un pubblico di trashone, disadattate sociali e grassone di terza età disperate …
Ma anche negli anni 70-80 queste cose facevano ancora colpo visto che l’uomo medio aveva ancora una sessualità un po’ repressa.
Oggi, in realtà, in alcuni ambienti degradati o particolari, non è neanche così difficile incontrare uomini con una sessualità molto attiva. Basti pensare, per esempio, a tutto il mondo dello spaccio in cui africani orribili, in cambio di bamba gratuita, si fanno centinaia di casi umani o interi quartieri di donne disadattate. Oppure basti pensare a tutti quegli ambienti dove gira tanto alcool, droga e soldi…
Così come anche per il caso di Casanova, per avere tante donne disponibili, molto dipende dall’ambiente, dalle occasioni, dalle situazioni e dalla fortuna. Poi se si parte da un fattore L gradevole si sta già a buon punto.
Poi è vero che, soprattutto in certi paesi nordeuropei, la disponibilità delle donne è talmente elevata a causa della mascolinizzazione dei comportamenti femminili che trovare partner non è poi così difficile. Ma anche lì, spacciare certe relazioni per ” successi e conquiste” lascia il tempo che trova visto che si tratta di situazioni in cui spesso una moltitudine di Alibaba e i 40 negroni in compagnia di qualche represso morto de figa dell’area mediterranea condividono in multiproprietà una ninfomane e per accedere ai servizi di tale ” nobildonna” devono prendere il numerino peggio che all’ufficio postale …
Poi ci sono quelli che ottengono risultati ma pagando un prezzo altissimo: di mestiere fanno il “cerca donne”, dedicandosi anima e corpo all’argomento, spendendo energie e soldi a profusione e trascurando tutti gli altri aspetti della vita rovinandosi l’esistenza …
Ci però sono anche quei pochi a cui va bene, per vari motivi ma, a meno che non sei Brad Pitt che puoi mantenere certi standard di successo fino a 60 anni, per tutti gli altri si tratta solo di cavalcare l’onda finché dura. In genere il picco del successo per un uomo è dai 28 ai 43 anni più o meno. Poi sta all’intelligenza di ciascuno il capire quando comincia la parabola discendente e sapersi ritirare dalla scena, come i campioni dello sport prima di essere troppo vecchi ed esporsi solo a figuracce.
Una soluzione potrebbe essere, per esempio, sposarsi o comunque intraprendere una relazione stabile con una donna che ancora rappresenti il top delle tue possibilità, prima che cominci il declino e non riesci più ad accontentarti di utilitarie quando eri abituato a fuoriserie….
Il resto sono solo chiacchiere da bar dello sport. A parole sono tutti gran scopatori, poi in Italia si fa meno sesso che in qualsiasi parte d’ Europa…
Quindi credo che parlare di playboy aveva un senso fino agli anni 60.. poi sempre molto meno..oggi non ha quasi più senso parlarne. Nel senso che oggi non serve più un azione per avere successo con le donne. Troppo dipende da come sei e da quale situazione parti.
Al massimo oggi esiste la legge della giungla dove vince il più forte in certe realtà periferiche o esiste il successo a scuola per i leader. Il resto sono frottole.
. . e come non ricordare il colpo da 90 che riuscì, qualche anno appena dopo, ad un certo Stefano Casiraghi da Fino Mornasco – Como. Media borghesia Comasca di provenienza, 191, mascella e bilocale di famiglia appena fuori “Monacò” . . . Sebbene facilitato da questi elementi e dall’Amicizia (poi rinnegata) con Beppe Piroddi riuscì nel 1984 a sposare Carolina di Monaco, fresca divorziata dal suo primo marito. . .
Qui il mito si confonde con la realtà, nozze da favola, il cenerentolo che va a vivere a corte dai principi e cominciano a fare figli. In seguito lo sposino gareggerà nella Dakar e poi morirà eroicamente schiacciato dal motoscafo durante una gara di motonautica ! La realtà qui è – per una volta – riuscita a battere il mito . . .
Concordo con l’articolo, esaminate in chiave redpill, le imprese dei due rientrano perfettamente nella norma.
Sicuramente saranno state ingigantite dal passaparola e il mito fa presto a farsi leggenda…un po’ come le imprese di Bruce Lee.
Non condivido totalmente l’analisi fatta sulle tedesche. Penso che ai tempi ne venissero “conquistate” di tutti i tipi, di brutte e di belle, indistintamente.
Questo a causa di diversi fattori:
In ogni caso tutto ciò conferma che l’ambiente è fondamentale, con aspetto e status sopra la media il gioco è fatto.
Povero Zanza, … morto di infarto per avere ecceduto con il viagra, mentre cercava di ingropparsi una prostituta rumena, da 30 euro!
una ventina di anni fa avevo visto e conosciuto lenny kravitz in un locale …
in una sera una ventina di donne e ragazze di tutti i tipi gli facevano una corte spietata era una lotta a chi se lo sarebbe portato a letto …io osservavo la scena …c erano donne bellissime sulla 40 ina che mi piacevano un sacco e avevano occhi solo per lui ,mi scatto’ un ‘invidia pazzesca ,mi sono iniziato a fare domande che poi mi hanno portato alla redpill …maledetta serata …
Status e bellezza sono fondamentali e facilitano la vita, ma a parità di requisiti conta poi il saperci fare. Bisogna cercare quanto più di migliorarsi in tutti gli ambiti e anche lo studio della seduzione è fondamentale. Per studio della seduzione non sto dicendo di spendere 7000 euro dai playlover, ma basta anche leggere i libri giusti. Prima di studiare seduzione venivo palato costantemente, dopo lo studio della seduzione perlomeno ho gli strumenti per vedere il palo anticipatamente ed evitarlo, non sprecare tempo e investire energie solo su prospettive interessanti, cosi facendo qualche gioia me la sono presa. Pertanto credo se uno vuole migliorarsi deve fare un miglioramento a 360 gradi, chi dice che aspetto e status non contino nulla mentono, ma comunque bisogna anche saperci fare e adottare i giusti comportamenti. Mettetela cosi se il vostro aspetto e il vostro status vi permettono di ambire a una 6 senza i giusti comportamenti verrete palati comunque.
Se scopava senza problemi persino un Jerry Calà negli anni 60/70 si vede che erano basse le pretese delle NP. Oggi si sarebbe ammazzato di seghe su youporn
Molti anni fa sono andato ad assistere al primo concerto italiano degli Spandau Ballet (eravamo nel 1985 al top della loro mania ed ovviamente ero andato per accompagnare la d dell epoca), ci eravamo seduti dietro ad un gruppetto di ragazzine giovani che si erano portate dietro i libri per studiare in attesa del concerto ed avevamo scelto quel posto proprio pensando fosse tranquillo, non appena si sono spente le luci si è invece scatenato l inferno ! Praticamente tutte le d presenti (maggioranza assoluta va detto) hanno cominciato ad urlare a squarciagola fino alla fine del concerto (le studenti davanti a noi alla grande) e questo è stato niente, sul palco ovviamente piovevano indumenti intimi femminili, il sassofonista invece di suonare si leccava il palmo della mano e lo protendeva e le ragazze sotto facevano a gara a toccarlo…neppure a dire che musicalmente furono una delusione ma non ho mai visto me prima né dopo un concerto con una esaltazione del pubblico simile (e ne ho visti tantissimi). Li ho capito cosa succedeva i filmati delle scene di esaltazione ai concerti dei Beatles! In quel periodo un mio amico lavorava al hotel dove hanno soggiornato i Duran Duran la prima volta che sono venuti in Italia (partecipazione a domenica in credo fosse) e quello che mi fa raccontato di avere assistito meriterebbe un articolo. Questo per dire che quando un maschio assurge a certi ruoli (anche solo temporaneamente) le cose che sono disposte a fare per lui schiere di d sono semplicemente inimmaginabili !
Ho sempre provato molta simpatia per tipi come quelli, in particolare per il Zanza (R.I.P. amico), col suo fenotipo “Iron Maiden”.
Tuttavia le cifre riportate mi sembrano esagerte!
Senz’altro più che un fondo di verità ci sarà, ma non a quei livelli. Cioè ipotizzando anche una stagione da 5 mesi (da maggio a settembre compresi) e un numero di 150-200 tipe a stagione, significa farsene almeno 1-2 al giorno.
Sì, e il tempo di lavorare, dormire, mangiare e cagare uno poi dove lo trova?
E questo solo se partiamo con l’assunto che le tipe fossero disponibili h24 a mo’ di harem. Però nella realtà bisogna considerare anche i “tempi tecnici” del rimorchio, che non sempre si risolvono in uno schiocco di dita. Nemmeno (non sempre almeno) per gli slayer chaddoni.
Molte le avrà anche rimorchiate (non importa se col “saperci fare”, col Look o con lo Status…), però di fatto ci sarà riuscito.
Molte le avrà pseudo-rimorchiate, e quindi le avrà utilizzate come arrotondamento per eccesso. Un esempio di quello che intendo con “pseudo-rimorchiate” potrebbe essere rappresentato dal gioco della bottiglia (tipico dei falò in spiaggia), dove ti fai una e non sai fino a che punto ci sta per via delle regole del gioco o perchè le piaci o un mix delle due. Fatto sta che poi nel tempo finisci col conteggiarla tra le conquiste, LOL!
Oppure anche un’orgetta dove ti scopi una, mentre sgrilletti un’altra e cunnilingui un’altra ancora: alla fine te ne sei scopata una, ma ne conti 3. Di fatto hai scopato con UNA ma hai fatto cose CON TRE RAGAZZE, e quindi nel tempo tendi a (volontariamente) confondere le cose, e finirai col dire MI SONO SCOPATO TRE RAGAZZE IN UNA SERA (ecco un altro punto tipicamente italiano, che si riscontra spesso nei racconti post-erasmus o post-vacanze balneari: si tende a far passare per “scopate” quelli che di fatto sono stati semplici LIMONI&PALPATINE, LOOOOOOOOOOOOOL)!!!!!!!!
Molte le avrà rimorchiate non dico pagandole, ma da buon PR/buttadentro “facendo serata”, convogliando attorno a sè una situazione fatta di “entrata gratis in disco”, “tavolo vicino alla consolle”, “drink offerti” che, per quanto simpatica si definisce pur sempre “Indipay”.
Poi magari ci avrà aggiunto qualche pay racattata a carriera finita, ma inserendola ex-post nelle fila di quelle rimorchiate free in gioventù.
Poi il resto, se avanza, è fantasia.
Si ma che fine indegna ha fatto il Zanza.
Gestiva un baretto come un poveraccio qualsiasi e si era ridotto a caricare stradali rumene da 30 euro…
aggiungo che non ha senso osannare i vecchi tempi; erano dei troioni una volta quasi come lo sono ora; di contro, oggi non puoi fare occhio per occhio
Io ho un amico che è stato un paracadutista e atleta della folgore, fisico da paura, viso da 6,5,personalità forte e generosa. Per farla breve ha molte più donne di lui di un altro mio amico che è un 7,5 di viso ma era anonimo sotto tutti gli altri aspetti. Le donne nel mondo reale e naturale, appena ti vedono e superi la soglia di accettabilità, ti fanno la classica domanda…:”Cosa fai nella Vita”? quindi la relazione LMS è vera ma incide molto di più lo status e la personalità che l’aspetto fisico, quest’ultimo dopo che ha superato il 6,5 non conta più niente. tra un 8 che fa il commesso e un 6,5 che fa il manager alla Microsft, piuttosto che il sommergibilista o il pilota d’aereo non c’è storia, stravince il secondo! Aprite gli occhi ragazzi!
Rimango dell’idea, che non si applica soltanto all’Italia, che i veri tombeur de femmes seriali (che sono rari ma esistono), di certo non hanno ne’ tempo ne’ voglia di raccontarlo in giro, tantomeno proporre “formule vincenti” attraverso libri e seminari. E’ la stessa cosa che succede con il mondo degli investimenti, della finanza, qualunque attivita’ umana dove non e’ previsto o richiesto nessun insegnamento o “passaggio di consegne”.
Alla fine c’e’ e ci sara’ sempre gente che ha bisogno di figure mitologiche da additare come i custodi di una certa italica capacita’ di seduzione e mascolinita’, stereotipi di cui andar fieri.
Alla fine, se Gigi Rizzi o Pinco Pallo si fanno l’attricetta o la modella, sono Gigi Rizzi e Pinco Pallo quelli che si godono l’esperienza, non l’italiano medio morto di figa, che puo’ bearsi quanto vuole ma rimane a secco.
Secondo me, oltre alle cose già citate nell’articolo, un elemento molto potente è quello che io definisco lo status di “risaputamente bello”, o “famoso per la sua bellezza”, quello che i media definiscono “sex symbol”. Molto spesso riguarda attori, o cantanti, praticamente chi ne gode è celebre come bello, e questa bellezza viene messa fuori discussione, se qualcuno osa dire che sì, sicuramente è bello, ma c’è anche di meglio, o comunque ha i suoi difetti, automaticamente sta rosicando.
Chiaramente deve esserci una base di bellezza effettiva, ma poi l’effetto moltiplicatore dovuto allo status, a quel particolare tipo di status, fornisce una spinta pazzesca. Non solo sei famoso, il che già fornisce S (ed anche M, spesso), ma sei famoso per la tua bellezza, la caratteristica che, più di tutte, riesce a generare negli altri genuina attrazione (quasi certamente per motivi evoluzionistici). Il solo raccontare di essere stato in una stanza con chi ha lo status di famoso n quanto bello suscita invidia negli altri, che non hanno avuto questa possibilità (ed ho potuto assistere in prima persona a come si comportavano le ragazze in presenza di vip noti per essere belli, per più di una volta, il gap di età era tale che avrebbero potuto essere i padri di molte di loro, ma loro ne erano estasiate, sembrava quasi volessero farsi ingravidare lì per lì).
Alcuni personaggi, come ad esempio Raul Bova, Gabriel Garko, o Fabrizio Corona, in Italia, ma mi vengono in mente anche Tom Cruise o Leonardo Di Caprio, così come Julia Roberts (a mio parere molto sopravvalutata), vengono sistematicamente percepiti come belli, quando hanno cominciato a non esserlo più come lo erano una volta già da diversi anni, o non sono mai stati il top, ma hanno goduto di un potente effetto alone dovuto all’esposizione mediatica e al ruolo rivestito in film e serie tv. Le donne spesso dicono “A me non dice nulla, preferisco (inserire nome del tizio alternativo, probabilmente belloccio)”, non negando che il tizio risaputamente bello lo sia, ma implicando che lei, in quanto persona particolare e fuori dal coro, preferisce un altro, meno bello, ma che la ispira in qualche modo. Poi il fatto che il tipo sia meno bello è da vedere, tra l’altro.
Forse anche questi personaggi, nel loro piccolo, hanno cominciato a godere dello status del “risaputamente bello”, che non è del tutto sovrapposto con la preselezione, infatti non solo è evidente che ci sia stata preselezione (anche un beta provider che investe continuamente grandi cifre, mandando le sue partner in giro con vestiti ed auto di lusso, gode a suo modo di preselezione, ma si capisce facilmente in base a cosa è avvenuta), ma si aggiunge anche che il motivo è, almeno in parte, dovuto all’aspetto del tipo, o a qualche sua qualità particolare, talvolta di natura sessuale (nel momento in cui la tipa arriva a farci qualcosa, probabilmente è già eccitata di suo per il fatto di andare con lui, il che farà percepire qualsiasi cosa, anche banale, che lui fa, come frutto di grande capacità, la cosa giusta, al momento giusto).
Non è durato tanto, non hanno ragazzine che li guardano ancora con il filtro nostalgia dovuto ad essere cresciute con i loro film e con le loro canzoni, per loro la “God mode” è decisamente finita, ma forse in quegli anni, nel loro contesto, ne hanno goduto per un po’. Sempre le storie che hanno raccontato sono vere.
Ha molto senso quello che hai scritto. Ho provato sulla mia pelle l’effetto che fa avere uno status alto: non ho mai avuto problemi a trovare donne, ma in generale, da uomo sposato di 40+ anni, con un lavoro stabile e anche retribuito sopra la media, ho notato un certo declino nel numero di donne naturalmente interessate. Questo, fin quando non ho deciso di investire nella mia carriera ed ho iniziato a scalare i ranghi nella mia azienda. Ora, due anni dopo, mi trovo nella situazione in cui avendo uno status economico elevato, e un ruolo di comando, la quantità di donne interessate è tornata ai livelli che vedevo quando avevo 25 anni. Con la sola differenza che ora sono il target delle 30-45enni.
E non ho certo invertito l’invecchiamento, anzi, ora la mia barba ha qualche pelo grigio, ma a quanto pare non sembra un problema.
Di Gigi Rizzi, ho avuto ancora altre notizie. Era figlio di una dei tre soci della RDB, società di produzione di laterizi e prefabbricati, per l’appunto di Piacenza. La famiglia era super benestante ed aveva altre attività anche altrove, tra cui a Saint Tropez. . . Insomma, uno già super introdotto, ricco di famiglia ecc ecc
Dalle mie parti c’era un signore di 68 anni che ha fatto la fine del zanza, però non ha vissuto la stessa gioventù del zanza. Aveva una moglie ricca, tre figli, 7 nipoti. Era un avvocato popolare. Non gli bastava tutto quello che aveva. Viagra, droghe, amanti e escort a go go. E crepato dopo aver preso il viagra per andare con una escort cubana di 26 anni.
Anche se non c’entra nulla con l’argomento, volevo sapere se “redpillatore” aveva intenzione di fare un articolo sui mondiali di calcio?
Mi ha sempre incuriosito la venerazione del uomo medio verso questo gioco…
Ha già letto gli altri articoli, ma questa volta vi è anche la componente politica, che sarebbe da analizzare.
piacenza, my town
Ciao a tutti. Premetto che sono una ragazza. Ho scelto questo nick perchè in fatto di uomini ho gusti “particolari”, sono infatti attratta dai ragazzi con l’ aria da sfigati, timidi, studiosi e occhialuti, non troppo carini e con un fisico non palestrato. Con un ragazzo così mi immagino di fare le peggio cose a letto..
Ma veniamo all’ articolo.
Francamente credo poco a queste icone maschili delle conquiste erotiche. Senza dubbio sia il Zanza che Gigi Rizzi erano uomini che riscuotevano un certo successo con le donne, ma credo che il loro fosse il tipico caso di miti che vengono promossi e alimentati dal sistema mediatico per ragioni commerciali. Non crederò mai sopratutto che il Zanza possa avere avuto 6000 donne nella sua vita, per una questione puramente pratica: dove avrebbe trovato il tempo di copulare così tanto, anche considerato il fatto che aveva un lavoro a tempo pieno?
E poi non è che noi donne ce ne andiamo dietro a uno semplicemente perchè ce lo suggeriscono gli altri, non siamo degli automi. Abbiamo i nostri gusti e le nostre preferenze.
Le mie amiche per esempio mi dicono che sono pazza a frequentare i ragazzi che frequento, ma a me piacciono e del loro giudizio non mi importa niente. La stessa cosa vale per quelle che stanno con un bastardo e le loro amiche dicono di lasciarlo. Anche in questo caso non ho mai conosciuto una che avesse dato retta ai consigli delle amiche.
Quindi pensare che le donne si accoppiano con uno solo perchè la televisione, la radio e i giornali ti dicono che è uno sciupafemmine, mah.. non ci credo molto.
A me comunque questi due non piacciono, non mi dicono niente.