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#Thotaudit: L’Ultima Battaglia Contro lo Strapotere Sessuale Femminile

#thotaudit
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Vi ricordate di quando mesi fa ho cercato di teorizzare il concetto di “potere sessuale”  spiegando che le donne nella società occidentale sono in media nettamente più privilegiate e hanno più potere rispetto agli uomini perché non bisogna considerare solo i diritti riconosciuti dalla legge ma anche i vantaggi che ottengono dalla società grazie al fatto di essere poste dalla parte dell’offerta all’interno del mercato sessuale?

Sono stati non pochi quelli che mi hanno dato contro, sorprendentemente anche molti mra (attivisti dei diritti maschili ndr.) che purtroppo non capiscono che i privilegi femminili che loro vorrebbero contrastare sono solo la punta dell’iceberg di una serie di dinamiche molto più complesse che coinvolgono anche la sfera sessuale e non solo quella giuridica.

Beh, spero che si stiano pian piano ricredendo, visto quanto sta accadendo in queste ore.
Di cosa parlo? Dell’ultima battaglia contro le “thots”, che nei social viene pubblicizzata sotto l’hashtag di #thotaudit

Ma facciamo un passo indietro, chi sono le thot?

Le thot (that hoe over there) sono ragazze esibizioniste che sfruttano il proprio potere sessuale per lucrare sui morti di figa, pubblicando foto o video di sè stesse. Utilizzando instagram o snapchat per pubblicizzarsi, ma spesso anche vari siti di camgirl.

Non vanno però confuse con le prostitute, dal momento che la prostituta offre un servizio sessuale quale può essere un rapporto completo o orale, mentre le thot si limitano a vendere foto o video hard di sè stesse o al massimo qualche indumento intimo usato.

Non vanno neppure confuse con le modelle, visto che le thots in genere non svolgono la propria attività professionalmente ma solo a livello amatoriale e molto spesso non sono neppure delle gran gnocche ma semplici ragazze normoestetiche se non addirittura delle cessette o delle cesse doc.

Nonostante ciò però riescono ugualmente a tirar su un bel gruzzolo grazie ai vari segaioli della rete e ancora teenager riescono a guadagnare più di molti professionisti affermati senza pagare un cent di tasse.

Se la cosa vi fa incazzare, beh certo che fa incazzare, dovreste prendervela con tutti i coglioni pro femminismo che difendono la libertà sessuale e minchiate varie, dal momento che è solo grazie a questo sistema progressista che queste opportuniste riescono a prosperare.

A nulla peraltro valgono i vari insulti che queste parassite ricevono in giro per la rete e che ormai perdono di significato per quanto sono diffusi, così qualche genio negli USA (sembrerebbe trattarsi di un certo David Wu) ha pensato bene di contrastarle facendosi venire in mente un’idea tanto semplice quanto geniale: denunciarle al fisco.
Che negli States prende il nome di Internal Revenue Service (IRS).

Senza inoltrarci in complicate questioni fiscali che io non conosco e che a voi non interessano, pare che negli USA chi denuncia un evasore fiscale venga ricompensato con il 30% della somma recuperata.

Per un mra o un incel rosicone questa è un’ottima occasione per prendere due piccioni con una fava:

  1. Guadagnare qualche soldo
  2. Danneggiare le thot

Mi viene in mente un po’ la vicenda di Al Capone, noto gangster dei tempi del proibizionismo che riuscì per anni a sfuggire a tutte le accuse, fino a quando qualcuno pensò bene di incriminarlo per evasione fiscale, un reato decisamente minore rispetto agli altri di cui si era macchiato, ma che gli fece scontare un bel po’ di anni di carcere e portò al suo declino.

Inutile dire che le thot (e le femministe in genere) sono già incazzatissime, e già volano le accuse ai segnalatori di essere frustrati e di “avere il pisello piccolo” e di essere degli sfigati incel (però quando gli sfigati sganciavano denaro andava bene).

Finalmente ci si rende conto che essere donne permette di generare ricchezza, cosa che ha necessariamente un effetto anche a livello fiscale.

Oppure tutti i vari servizi che le femministe chiedono al governo, i contraccettivi gratuiti, l’aborto gratuito, gli assorbenti gratuiti e tutto il resto devono pagarlo solo gli uomini coglioni che si alzano alle 6 di mattina per andare in fabbrica?

“Ma perché non pagano semplicemente le tasse?” voi direte.

Beh, qualcuna lo farà già (ok ok non ci crede nessuno), ma per molte ciò significa rendere nota una situazione un po’ scomoda, significa dover uscire dall’ipocrisia in cui vivono e che permette loro di conservare un’immagine integerrima con la famigliola mentre poi vanno online a mercificarsi per denaro.


In questo aiuta quell’ultimo rimasuglio di conservatorismo che è rimasto in Occidente, e che non vede di buon occhio lo sfruttamento del proprio corpo.


La cosa divertente di questa faccenda è che le thots sono indifendibili perché questa battaglia si basa su un presupposto indiscutibile, ovvero la contribuzione fiscale.

Essere contro le thots che evadono significa essere dalla parte della legalità, e quindi avere ragione per definizione.

E questo brucia molto a certune, ormai così abituate all’idea che a questo mondo sia loro tutto dovuto, che possano sfruttare la sessualità maschile per i loro comodi intascandosi soldi per delle cavolo di immagini mentre disprezzano gli uomini da cui questi soldi provengono.
Però mi sa che a questo giro dovranno incassare il colpo e farsene una ragione.

Era del resto inevitabile che, con tutta la tensione presente nell’aria tra incel e femminare, certi malumori venissero a galla.

E io non so se questo è l’inizio di una guerra di genere, non so se questa faccenda avrà gli stessi sviluppi su scala internazionale del  #meetoo, so solo che mi sto divertendo parecchio e ci aspettano giorni spassosi.

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Anonimo
Anonimo
4 anni fa

"tutti i vari servizi che le femministe chiedono al governo, i contraccettivi gratuiti, l'aborto gratuito, gli assorbenti gratuiti e tutto il resto devono pagarlo solo gli uomini coglioni che si alzano alle 6 di mattina per andare in fabbrica?"
Non dimentichiamoci il patrocinio gratuito, in caso di molestie o stupro. Potrei anche essere favorevole, purché, in caso di calunnia, la signorina si faccia il carcere al pari di uno stupro, risarcisca il malcapitato, e si accolli tutte le spese processuali.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

La verità è che queste bladracche non hanno altro da vendere che il loro corpo. Altro che femminismo, quello è dumping sociale della peggiore specie. Prova provata che il peggior nemico delle donne sono altre donne.

Anonimo
Anonimo
6 anni fa

90 MINUTI DI APPLAUSI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

anonimo
anonimo
3 anni fa

“[…] tutti i vari servizi che le femministe chiedono al governo, i contraccettivi gratuiti, l’aborto […]”.

Vorrei far notare come il diritto all’aborto (quello non terapeutico o quello non connesso a stupro) sia giusto un diritto che implichi il diritto al sesso (diritto quest’ultimo però negato dalle neo-femministe).

Infatti, una neo-femminista che pretenda di abortire sta affermando che non vuole avere un figlio, ma che però vuole fare sesso.

Ma se, in cuor suo, lei dovesse davvero credere che il sesso non sia un diritto, allora non reclamerebbe il diritto all’aborto. Ne caso in cui non voglia avere figli potrebbe sempre praticare la castità. E senza perdere nulla, visto che il sesso non è per lei un diritto. L’aborto, invece, pretende che vengano coinvolte altre persone, nella fattispecie medici/farmacisti (a spese possibilmente dei contribuenti).

Nell’affermazione del diritto all’aborto (come anche della contraccezione), e nella contestuale negazione del diritto al sesso, io ci vedo un’insanabile contraddizione: e perciò una potenziale argomentazione in grado di mandare in cortocicuito ogni pretesa neo-femminista di screditare le proposte della redpill, come ad esempio la decriminalizzazione della prostituzione ed altro.

Anonimo
Anonimo
5 anni fa

Perché non ci parli del Palimony? Questo si che fa davvero paura…

Funkerman
Funkerman
6 anni fa

il thotpatrolling in Italia non prenderà mai piede mi sa

Anonimo
Anonimo
6 anni fa

Ottima riflessione! Per vedere se questo tipo di concezione può iniziare ad essere accettata in Italia, sto ancora aspettando che Salvini inizi a tassare la prostituzione come aveva promesso (come già avviene nella vicina Svizzera, ad esempio), ossia partendo da chi sfrutta per lucro l'asimmetrico potere sessuale con obiettivi "professionali"

Anonimo
Anonimo
6 anni fa

Che dire in una dinamica di mercato classica e pura vale la regola della domanda e dell'offerta.

Per cui sincero per sincero SE uno è un blue-pillato (convinto e … cavaliere bianco se non sbaglio è il termine giusto) pipparolo che paghi per farsi zerbinare.

Io le pippe me le faccio ricordando le belle scopate fatte o fantasticando su donne immaginarie viste dalla Tv o sui numerosi video "zozzi" che la rete ti da gratis.

Per fortuna gli USA lato fiscale sono una nazione seria E se guadagni (buon per te..evviva lo spirito imprenditoriale genuino e sano) li dichiari al fisco e paghi le tasse (anche perchè la burocrazia per aprire una partita IVA o similare è molto di meno che in questa italietta di m@@@a) paghi le tasse !!!

Qualcosa mi dice che questo discorso è anche figlio del Trumpismo di chi inizia a tirare fuori le p@@@e (tra gli incel o o i non incel) e dica chiaro e tondo basta a queste ingiustizie:

"Tu donna vagino-munita guadagni sui pipparoli (zerbinati e bluepillati convinti) almeno pagaci le tasse !!!

In questa italietta degli italioti invece si farebbe un servizio sulle Iene, un reality-scio`, dieci video di fanpage, o altra str@@@@ata per far felice il popolino.

firmato: ex-nerd-chatters-slayer

GianGiulio
GianGiulio
6 anni fa

Sono in gran parte d'accordo, penso però che il problema più che la libertà sessuale in sé sia la mancanza di parità di opportunità sessuali, che non penso verrà pareggiata limitando la liceità femminile ma togliendo il potere alle stesse femmine. Bisogna lasciarle più sole, in parole povere. Ciò però spetta agli uomini che loro desiderano, cioè i Chad, e infine ai beta che devono smettere di fare i provider. Se vi chiedete come convincere un Chad, un buon inizio è fargli capire come il suo bell'aspetto non lo salverà dall'arpia che vuole spellarlo e farsi mantenere, o accusarlo di violenza sessuale. Sono d'accordo sulla denuncia al fisco, per quanto riguarda gli MRA temo non abbiano voluto dire di più per non esporsi troppo. Non sono un conservatore, ma condivido che sfruttare sessualmente il proprio corpo, in un mondo di disparità di opportunità sessuali, sia becero, ignobile e meschino.

Unknown
Unknown
6 anni fa

Ma tu guarda… Piano piano le cose iniziano a cambiare sul serio. Già lo vedo nei commenti online del giornale che seguo, ma anche qui sul Redpillatore i commenti sono aumentati di parecchio – e anche i like sulla pagina FB.
Memorabile anche la tipa di FB che offende sessualmente chi denuncia quelli che sono crimini fiscali a tutti gli effetti…

Anonimo
Anonimo
6 anni fa

io non ho nessun commento da fare…sei ottimamente esaustivo ed estremamente lucido…di tutti i tuoi articoli non ce ne stato uno(dico uno) che non mi abbia trovato in sintonia estrema con quello che dici…ma io ancora,al contrario di te,non riesco a divertirmi, anzi…troppi morti di figa e troppi impreparati e disinformati in giro per dare uno scossone al femminismo criminale

Anonimo
Anonimo
6 anni fa

Mah, direi che dietro alle webcam ci sono giri di sfruttamento non indifferenti, basta che guardi chi trasmette e da dove.

Anonimo
Anonimo
5 anni fa

Ti sbagli se si apre partita Iva per servizi venduti online le tasse si pagano e io sono una di quelle che paga le tasse come altre ragazze. Generalizzi