Dinamiche Sociali

Come i Social Hanno Tolto alle Donne la Capacità di Amare

In un articolo di qualche anno fa, un già ultraottantenne Umberto Eco raccontò divertito di essersi intenzionalmente lasciato urtare da una ragazza che camminava con lo sguardo fisso sul cellulare e che veniva nella sua direzione senza guardare dove metteva i piedi. Fa sorridere come da anziano Eco avesse conservato ancora un certo spirito burlone, un po’ meno pensare a come smartphone e internet ci abbiano resi tutti dei perfetti alienati.
Le ragazze, in particolar modo, quando sono in giro sembrano ormai tutte totalmente dissociate dalla realtà circostante, perennemente incollate allo schermo del loro gingillo tecnologico a controllare le decine di notifiche e messaggi che ricevono ogni ora. Che conseguenze ha tutto ciò sul modo che hanno oggi di relazionarsi con i ragazzi? Devastanti è l’aggettivo più appropriato.

I social e le app di incontri sono sicuramente i principali responsabili del nuovo modo che le ragazze hanno di concepire il rapporto con l’altro sesso. Mai nella storia dell’umanità una ragazza ha avuto a disposizione dei mezzi talmente potenti da permetterle di ottenere inviti, richieste e validazione da una quantità così spaventosamente elevata di uomini in così breve tempo. Ironicamente però, pur potendo scegliere fra una platea sconfinata di pretendenti, le ragazze giovani dei nostri tempi hanno sempre più difficoltà ad allacciare relazioni sane e durature. Detta crudamente: non sono più capaci di amare.

Questo accade innanzitutto perché non c’è più l’attenzione necessaria per la conoscenza. Le donne oggi conoscono più persone, ma tutte in maniera più superficiale. A meno che non trovi l’uomo che ha un valore di mercato al top, quello che rende invisibili tutte le altre notifiche, una donna quando chatta con un potenziale partner del suo livello (o anche di un livello leggermente superiore) fa veramente fatica a dedicargli la massima attenzione. La conversazione che lei porta avanti con lui è solamente una fra le tante che appaiono sul display, che rischia addirittura in breve tempo di essere sommersa dai messaggi più recenti e cadere nel dimenticatoio. Nessun uomo comune può aspettarsi di ricevere attenzione completa da una conosciuta online. Lei gli dedicherà solamente una frazione di tempo ed energie e con molta probabilità non gli concederà mai un livello di attenzione tale da permettergli di mostrarle la sua più profonda personalità. I social hanno ridotto drasticamente la nostra capacità di stare attenti, tanto che secondo uno studio di Microsoft la soglia di attenzione media, grazie a tutti gli strumenti multitasking che utilizziamo ogni giorno su internet, si sarebbe ormai abbassata fino a 8 secondi, meno di quella di un pesce rosso. Io stesso mi sono reso conto di questa cosa in prima persona. Quando ero ragazzino e non avevo internet guardavo i film in TV tutti d’un fiato con la massima concentrazione ed ero persino irritato dalla pubblicità. Oggi invece mi capita di iniziare un film in streaming sul pc e di interromperne la visione continuamente per passare a controllare notifiche, mail, facebook e finestre varie aperte sul desktop.
Riesco ugualmente a godermi il film? Purtroppo no, sono irrequieto e trovo difficile appassionarmi alla visione come un tempo. Allo stesso modo, una donna trova difficile appassionarsi alla conoscenza con un uomo mentre salta da una conversazione all’altra o da una scheda all’altra.

Parallelamente alla mancanza di attenzione c’è la concorrenza, che al giorno d’oggi grazie ai social è diventata spietata.
Ai tempi delle nostre nonne potevano passare diversi mesi prima che una donna mediamente carina iniziasse una frequentazione con un uomo. Ma oggi? Una qualunque ventenne può pigiare lo screen del suo telefono e trovarsi di fronte delle notifiche a tre cifre. Tutti uomini desiderosi di conoscerle e fare sesso con loro. Ed è irrilevante quanto lei sia bella, potrebbe pure avere 20 kg di sovrappeso e avrebbe comunque più pretendenti di quanti il suo corrispettivo maschile potrebbe mai sognare.

Gli esperti di marketing conoscono bene il potere che ha la scarsità nel persuadere i consumatori. Quante volte avete visto la pubblicità di un prodotto o di un servizio con la dicitura “la disponibilità è limitata” oppure “offerta valida solo per pochi giorni”. Quando una cosa è rara tendiamo inconsciamente ad attribuirle un elevato valore. Lo stesso vale con le persone. Una donna che era giovane 80 anni fa e viveva in un piccolo paesino e si muoveva in bicicletta poteva avere una manciata di uomini in carne ed ossa disposti a conoscerla. Per questo quando un uomo ci provava con lei (o meglio, la corteggiava) l’attenzione era massima e il valore che lei attribuiva a quell’incontro era elevato, perché poteva passare parecchio tempo prima che si ripetesse l’occasione.

Viceversa, sua nipote ha così tanti uomini che la trattano come una dea e la riempiono di attenzioni che ormai uno vale l’altro, persino i complimenti vengono svuotati di ogni significato. Al giorno d’oggi, a meno che voi non siate in grado di distinguervi nettamente dalla massa per aspetto o status socioeconomico, per una ragazza siete semplicemente “uno dei tanti”. Ammesso che arriviate faticosamente ad organizzare un appuntamento con lei, ci sono ottime probabilità che sarete dimenticati nel giro di pochi giorni (se non addirittura poche ore) per uno un po’ migliore di voi. Lui stesso probabilmente verrà presto dimenticato.

Sappiamo che la biologia costringe le donne ad essere selettive. Le donne vivono i propri rapporti con gli uomini chiedendosi “E’ il migliore che posso trovare?”. Con i social questa domanda ha perennemente risposta negativa perché tramite internet una donna ha un’abbondanza di pretendenti tale che la sua vita è accompagnata dalla sensazione di avere la possibilità di trovare sempre qualcuno di migliore. La varietà di scelta paradossalmente rende più difficile scegliere. Che senso ha investire energie ed emozioni su un uomo quando magari questa sera in chat ne potrò trovare uno che mi piace di più? Le donne non sperimentano più la paura della perdita, quindi non sono spinte ad un attaccamento forte verso un uomo e a coltivare con lui un rapporto con quella passione e dedizione necessarie per creare un legame d’amore.

Con i social la pretenziosità femminile ha raggiunto davvero livelli estremi e ha portato le donne ad alzare i propri standard molto al di sopra di quanto potrebbero permettersi. Nell’articolo su Tinder abbiamo visto che la donna media scarta il 95.5% degli uomini. In epoca pre-social la pretesa di frequentare solamente la “crème” degli uomini sarebbe stata inconcepibile. Prima, per forza di cose, una donna avrebbe dovuto ridimensionare le sue pretese, mentre oggi il catalogo è così vario che suona quasi come un eresia non provare i prodotti più prelibati. Il problema è che le donne non si rendono conto che un uomo che vale molto più di loro magari è disposto ad uscire e a fare sesso, ma difficilmente vorrà qualcosa di più.
Quella di poter avere una storia duratura con il modello diventa quindi solamente un’illusione nella quale senza social non sarebbero cadute, e che però porta con sè diversi strascichi, perché una volta che è stata a letto con Tommaso, dj palestrato con 50k su instagram, non riuscirà più ad amare e vivrà sempre con frustrazione una relazione con Tonino, impiegato sconosciuto da 1200 euro al mese. E poco importa che il suo corrispettivo maschile sia Tonino, perché questo lei non sarà mai in grado di accettarlo e continuerà a swipare su Tinder in attesa del prossimo Tommaso.

E’ possibile invertire la rotta che abbiamo preso nell’ultimo decennio? Lo trovo estremamente improbabile. Le donne non hanno alcuna intenzione di rinunciare alle opportunità offerte dalla rete e creare un profilo su Instagram o su Tinder ormai è diventato come farsi in vena la prima dose di eroina. La vita di una ragazza ventenne in era social è ormai fatta solo di dopamina a buon mercato, facili emozioni e passioni tanto travolgenti quanto fugaci. L’amore è diventato semplicemente troppo noioso.

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Mark Jenkins
Mark Jenkins
3 anni fa

Una analisi praticamente ineccepibile… e se questo vale massimamente per una ventenne, va ricordato che (nonostante l’evidente decadimento fisico) anche le trentenni e quarantenni e cinquantenni continuano in qualche misura a sentirsi delle semiDee. Questa situazione di strapotere sessuale unita alla presenza onnipervasiva del femminismo è una delle cause della decadenza, che temo irreversibile, della società occidentale.

Rododendro
Rododendro
3 anni fa

Questo articolo apre il riflettore su quello che gente più autorevole di me giudica il PROBLEMA dei PROBLEMI in tutto il mondo. Un problema più importante delle guerre ,dell’economia e del Covid.
I social e la raffinatissima tecnologia che sta alla base hanno infettato tutto ciò che riguarda comunicazione,comportamenti e rapporti anche al di fuori dei social e sono un cancro che sta divorando tutto ciò che di civile era rimasto.
Sono sviluppati su modelli comportamentisti che non basta tutta la cinematografia e letteratura distopica per realizzare quanto orribile sia quello che ci stanno facendo .
L’amore : reso una marchetta propagandistica
L’empatia : evaporata in una società di disperati da dopamina
L’attenzione : meno di un pesce rosso
L’Intelligenza : in costante calo generazionale come dimostrato da diverse ricerche
etc.

ora ,che tipologia di persona è una che 1) Non prova reali sentimenti per nessuno ma solo opportunismo 2) Non ha attenzione ne empatia che non sia per se stesso e le proprie esigenze 3) ha sempre più ridotte capacità ci comprensione , espressione ed analisi 4) è costantemente vittima delle sue emozioni primarie per ogni decisione o necessità.

Un disturbato/a , uno/a psicopatico/a.Questa è la società che si sta prospettando se non succede qualcosa di radicale.

E’ bene tenere a mente che tutti gli strumenti che oggi utilizziamo che non sono social,per esempio le e-mail ma anche le moderne smart tv hanno assimilato dai social i principi terribilmente performanti sulla massimizzazione dell’attenzione e la distorsione dei comportamenti . Allo stesso principio hanno seguito mass media e comunicazione “classica ” come giornali e tg. E’ tutta una “corsa alla corteccia celebrale ” per citare Tristan Harris ex Ethyc Analyst di Google.
Le donne poi,come apiamente detto in questo blog , sono la chiave angolare su cui basare tutte le strategie perchè quelle più vulnerabili e conformiste .
Il tipo di donna comumenemente risocontrabile a meno di eccezioni nel 2020 è, per questo motivo, un androide senza sentimenti ne scrupoli votato soltanto alla massimizzazione dei suoi paramentri ( banalmente LMS) esattamente come una macchina ed un algoritmo, gli stessi algoritmi che la plasmano totalmente senza trovar resistenza alcuna .
La donna del 2020 è profondamente razzista nell’accezione generale, non accetta ne reputa degno di esistere tutto ciò che è anche solo leggermente diverso dai parametri per lei impostati dagli algoritmi e non è solo una questione estetica,ma anche di classe sociale , linguaggio e comportamenti .

Spero ardentemente che questo argomento venga trattato più diffusamente ovunque

Cinico
Cinico
3 anni fa

I social per le donne moderne sono il corrispettivo dei porno per gli uomini. La donna, schiava per natura dell’approvazione sociale e delle mode, trova nei social una costante conferma del suo essere valida. Essa é drogata di like e si sente degna di raccogliere il seme dei migliori maschi, dato che tra l’esercito di seguaci puó selezionare i migliori esemplari, sua massima ambizione riproduttiva.
L’ uomo invece é drogato di porno perché in esso trova la soddisfazione del suo atavico desiderio di sesso costante e illimitato. Nel porno l’uomo trova l’illusione di spargere il seme con donne dall’alto valore riproduttivo.

Entrambi i generi vengono slegati dalla realtá trovando nel virtuale una situazione idilliaca.
L’unica differenza é che se i social nutrono all’obesitá l’ego delle donne, rendendole arroganti e altezzose, il porno distrugge l’autostima e la forza dell’Uomo, svuotandolo della sua linfa vitale e rendendolo debole e manipolabile.

Ora immaginate quando questi due mostri moderni si incontrano nel mondo reale…

Alberto
Alberto
3 anni fa

Le donne non sanno più amare ? Chissà. Per me sono semplicemente stordite dal continuo bombardamento di richieste sessuali che ricevono. Basta che una si scopre un po’ il seno e gli uomini diventano pazzi. Certo ci sono quelle che escono fuori di testa.Ragazzine che dopo aver pubblicato qualche foto osè ricevono decine di migliaia di like e si sentono delle dee. La colpa non è loro ma di noi uomini. Uomini maturi che come adescenti dall’ormone impazzito mettono cuori, cuoricini, frasi d’amore sotto la foto seminuda di una tipa che potrebbe essere loro figlia se non nipote. Venendo ripagati ovviamente con sberleffi e insulti. Ma ci vuole così tanto a ignorarle?, A farle sentire meno importanti? Proprio non si può fare a meno di fare la figura da vecchio maiale rincoglionito? Ma il discorso si potrebbe allargare. Basta dare tutta questa importanza alla figa! L’atto sessuale in sé è quasi .niente é la grande storia d’amore può succedere una volta nella vita, a qualcuno due, a qualcuno mai. Perciò smettiamola innanzitutto di idolatrare ste donne. ( La teoria redpill qui può dare una grossa mano). Forse le cose andranno meglio per noi è per loro.

Temerario
Temerario
3 anni fa

Nei primi anni del 2000 quando ci si cominciava ad affacciare alle chat e ad i primi siti di incontri (non esistevano ancora le app), io ero appena ventenne e ricordo che trovavo tante ragazze della mia città disponibili ad uscire, non solo per una storia, ma anche per una semplice trasgressione oppure per una meravigliosa scopata. Sono uscito con decine e decine di ragazze in quegli anni. Mi riferisco ai primi anni di Badoo, di Msn, di Ciaopeople. Premetto che ero una persona normale come lo sono ora, sia a livello estetico che economico.
Poi arrivarono i social (più o meno dal 2010/2011) e fu l’inizio della fine. Fin dai primi mesi dal loro lancio, iniziai a rendermi conto, in maniera molto triste e malinconica, che non avrei trovato piu nulla sulle chat. Nessuna più rispondeva ai complimenti o alle frasi di approccio. Capii che quella era la fine di un epoca. Consapevole di aver preso tutto quello che potevo prendere da questi strumenti negli anni precedenti, ingoiai il rospo. Oggi il dating per gli uomini non ha senso di esistere, resta solo un mezzo di frustrazione, a meno che non fate parte di quel 4,5% che come dice il Redpillatore, non viene scartato. Pure perché ormai, anche una di 110 kg, che 15 anni fa avrebbe pregato in ginocchio il normo-bruttino di turno per fargli un pompino, ora ha un ego talmente smisurato che è convinta di essere la dea da adulare. Questo processo ormai innescato credo sia del tutto irreversibile.
Comunque grazie Redpillatore per aver pensato e scritto un altro articolo in maniera magistrale.
Mi hai tolto le parola di bocca.

Alessandro Ferdinando Archeronte
Alessandro Ferdinando Archeronte
3 anni fa

Il guaio di questa nazione e di questi beta e morti di fica che fanno montare l’ego delle cesse italiche e ti vergoni pure di essere maschio italiano. All’estero non fanno tante sceneggiate napoletane per scopare ,infatti le italiane all’estero sono meno montate e tirate. Se vi fidanzate con donne straniere non portele in Italia senno finiscono per diventare peggio delle italiche con tanti patetici zerbini. Altro che latin lover,latin zerbin.

Giuditta B.
Giuditta B.
3 anni fa

Sono una giovane donna di 36 anni, single. Femminista ma nel senso puro e corretto (=parità di diritti) e stufa di leggere su tanti siti tipicamente femminili tutte le “colpe” degli uomini: immaturi, insensibili, stronzi, ecc. Ho iniziato a guardare le donne e ho trovato gli stessi difetti che noi accusiamo a voi. E mi ci metto dentro anch’io (coi difetti).
Non sono social e per mia fortuna la mia autostima me la sono creata lontana da queste vetrine. Ho usato chat di incontri ma poi il problema è esattamente questo: bombardate da profili di uomini e hai l’idea di poter scegliere chiunque a tuo piacimento. Un uomo che non è il principe azzurro (figo, simpatico, interessato ma non zerbino, ecc) ?poco importa, avanti il prossimo. Che misera illusione. Mi sono messa in gioco, ho dato a qualcuno una chance in più …come del resto sicuramente diversi uomini l’hanno data a me. Magari non è nato nulla ma sono contenta che da entrambi le parti c’è la volontà di conoscersi.
Mi sono tolta da queste chat…perché poi chatti con diverse persone, le incontri, tieni il piede in più scarpe…perché si cerca di capire chi è meglio. Come fosse una gara. Ma si entra nel loop del “c’è di meglio se cerchi meglio”, meglio cercare ancora, ancora, ancora… Col “rischio” davvero di perdere persone valide solo per ricercare una chimera.

matmondo
matmondo
3 anni fa

No, la situazione non migliorerà ed anzi, con il sempre maggiore utilizzo di misure come smartworking, quindi del sempre maggiore spostamento dei rapporti dal concreto al virtuale, peggiorerà repentinamente. Maggior aridità sentimentale, maggior possibilità di puntare ad una sempre maggior cerchia di uomini, sesso e relazioni sempre più utopia per la maggior parte degli uomini. Son pessimista? Non so. So solo che quella nuova app, di cui non ricordo il nome, che è una specie di Instagram dove però paghi per masturbarti in una specie di privè virtuale fino a 10 anni fa era al massimo una puntata di black mirror e so che questa cosa denota una solitudine ed una mancanza di accesso alla soddisfazione della sessualità e dell’affettività da fare spavento. Davvero ragazzi, io ho 37 anni, il mio tempo delle mele è passato, ovviamente non bene, ma è passato, tuttavia davvero non invidio un ragazzo normale tra i 18 ed i 30 di oggi.

Miki
Miki
3 anni fa

“-Dal punto di vista amoroso, Veronique apparteneva, come del resto tutti noi, a una generazione sacrificata. Era certamente stata capace di amare; avrebbe desiderato di esserlo nuovamente, lo dico per lei. Ma non era più possibile. L’amore è un fenomeno raro, artificiale e ritardatario che può fiorire solo a certe condizioni mentali, che di rado si presentano assieme, e totalmente opposto alla libertà morale che caratterizza l’età moderna. Veronique aveva visto troppe discoteche, aveva conosciuto troppi amanti; un modo di vita del genere impoverisce un essere umano, infliggendogli danni a volte gravi e sempre irreversibili. L’amore come forma d’innocenza e capacità di illusione, come attitudine per simbolizzare l’intero altro sesso in un solo oggetto d’amore, di rado resiste a un anno di immoralità sessuale, e mai a due. In realtà, le successive esperienze sessuali accumulate durante l’adolescenza mettono in discussione e rapidamente distruggono tutte le possibilità di una proiezione emotiva e romantica”.
Questo è quanto diceva il nostro vate Hoellenbecq, parlando dell’ epoca della discoteca. Ora, coi social, come ben spiega la tua analisi, le cose sono addirittura peggiorate .

Boucaneer
Boucaneer
3 anni fa

Ottimo. Aggiungerei anche che pure “dj Tommaso“ è d’accordo. Perché passi pure che che dj Tommaso se le porta facilmente a letto (anche se non così facilmente come si crede). Però nel momento in cui dj Tommaso ricerca quel qualcosa in più in una relazione… non lo trova. Ormai l’invadenza dei social e il livello di alienazione delle persone (delle ragazze in particolare) è tale che anche gli alpha fux pur fuxando vengono messi in secondo piano rispetto allo smartphone. Perché dj Tommaso pur essendo in carne ed ossa, è pur sempre uno. Lo smartphone invece rappresenta per una ragazza l’ambasciatore di una superpotenza: la rete. E con esso quindi deve avere un rapporto privilegiato per ragioni diplomatiche. Personalmente ho notato che nelle ragazze ad un certo punto della frequentazione si instaurano una serie di comportamenti disfunzionali (o per lo meno stonati) alla relazione stessa. Il tutto in nome di una tacita “ragion di stato”. Esse infatti sembrano quasi temere di sparire e/o cambiare le proprie insta-abitudini per qualche ora (non ne parliamo neanche di “qualche giorno”). Senz’altro c’entra la cosiddetta FOMO (fear of missing out) ma a volte ho come l’impressione che esse siano spaventate anche dall’idea di “indispettire” la rete, o di “contrariare” il loro presunto Instagram audience e relative aspettative. Non sia mai che il loro share ne risenta. Stiamo parlando di ragazze mediamente carine/molto carine che lavorano come commesse in qualche outlet o impiegate in qualche azienda di provincia, mica di pop star strafighe o di dive di Hollywood!! Pazzesco…

black wolf
black wolf
3 anni fa

l’unica cosa che porrà fine a tutto questo è il conseguente collasso demografico…

Last edited 3 anni fa by black wolf
Josa
Josa
3 anni fa

Vero, ma penso che il centro di tutto sia l’ego/consapevolezza dell’abbondanza e non l’attenzione.

Gli approcci/complimenti infiniti da social/app di incontri hanno fatto sì che le donne diventassero totalmente consapevoli dell’abbondanza di uomini che hanno a disposizione. Questo “potere di scelta” è diventato così normale che ha poi portato (logicamente) a scartare gli uomini non appartenenti alla top 5-10% circa.

Le donne possono tranquillamente sentirsi insicure di se stesse con gli uomini al top (perché possono pescarsi una modella quando vogliono). Penso però che le donne si innamorino costantemente degli uomini al top (che le usano invece solo come scopamiche). Quindi non è vero che non si possono innamorare, ma solo con i migliori (a cui appunto dedicano tutta l’attenzione).

Il problema è che gli uomini normali perdono proprio l’opportunità di essere considerati (e qui sì è il discorso attenzione).

È diventato un gioco incredibilmente impari. Così impari che non ha nemmeno senso preoccuparsi e giocare. Razionalmente. Ah no dimenticavo che il sesso, l’affetto e la validazione sono bisogni del tutto umani (e gli uomini sono umani).

Incredibile in un certo senso. Il paradosso è che non si può fare piacere ciò che non piace alle donne (ovviamente).

Penso che comunque sia sempre stato così (selezione naturale), ma ora con i social è diventata una selezione naturale assistita artificialmente.

silvio
silvio
3 anni fa

Secondo me esiste un solo modo per interrompere questo schifo; premessa, ci sono due problemini che ostacolerebbero il raggiungimento del risultato:
– richiederà l’applicazione da parte dei beta per almeno una generazione per notare i cambiamenti
– è pura utopia totale a prescindere in quanto la donna è furba (come un gatto) mentre l’uomo è un coglione. C’è poco da fare

Sappiamo che le ragazze, inizialmente, scartano i beta perché l’Alfa tamarro è la resposta megliore al suo continuo quesito: lui è il meglio? Soddisfa meglio degli altri i miei bisogni?
Chiaro che la risposta è: si!. Da giovane, per il cazzosello.
Fa questa scelta perché sa che può scegliere chi vuole quando vuole. Può cambiare tipologia di uomo quando vuole sapendo che non troverà i NO!…dopo, quando gli converrà cambiare idea. Oggi alfa, domani beta (rigorosamente provider). È qui che, a parer mio, il potere è dell’uomo, se solo si decidesse ad usarlo: anziché voler cercare di essere alfa, i beta dovrebbero smettere di essere provveditori. Molto semplice, almeno per me. Impossibile per i più.
La domanda che una persona con spina dorsale dovrebve farsi è: ho 25 anni (capirete che sono più che di manica larga con i limiti di età), come procede la mia vita sessuale e relazionale? Se fosse vero il principio di Pareto, probabilmente abbastanza male.
Ok, allora da oggi solo a puttane, chiuso con le np (non professioniste). Io lo faccio, pur potendo vantare delle esperienze sessuali e relazionali. Forse a me viene semplice perché avendo provato entrambe posso affermare senza dubbio, e sotto tutti i punti di vista: meglio le puttane (e ho sempre chiuso io i rapporti con le mie ex, senza aver mai subito tradinenti o torti da parte loro, semplicemente non mi piacciono le relazioni. Mi stufo di loro)
Forse ho un carattere particolare.

Vediamo se mancandoli i proveditori continueranno a seguire certi modelli. Vediamo cosa insegneranno a 40-50anni alle loro figlie e nipoti. Qual’è luomo migliore, dunque? Vediamo se il marketing o la tv spazzatura proporranno continuamente il tipo alla corona sapendo che il business dei (sui) beta è finito.
L’unica loro (intendo delle np) speranza, resterebbe lo stato sociale. Ma considerando il futuro dei conti pubblici non ci metterei la mano sul fuoco; ed in ogni caso, considerando quanto sono competitive tra loro, vorrei proprio vedere chi si lancia sul tamarro low iq sapendo che manco riuscirà a tenerselo e con un futuro quasi a prescindere terra-terra, mentre le amiche più scaltre si sono subito prese il ragazzo col futuro promettente garantendo una vita migliore a se e prole.
Ma no!, dirà qualcuno, le donne oggi lavorano possono fare a meno del provveditore e in più possono ricorrere alla fecondazione assistita, ebbene:
– ho avuto esperienze di vita un po’ in tutta italia e la maggior parte delle ragazze non dispone dell’autonomia economica degli uomini (e non perché discriminata, semplicemente non è all’altezza se non per fare l’impiegatuccia servetta del capo)
– anche gli uomini possono avere figli senza una partner; basta andare nelle cliniche specifiche (con tanto di utero in affitto). Scodellato e consegnato, altro che cicogna.

Insomma, se l’uomo è conciato così e senza dubbio colpa di questo femminismo tossico. Ma se è ancora conciato conciato così, e pare lo sarà ancora per molto, è soltanto colpa sua. Un essere senza palle.

MarcoC
MarcoC
3 anni fa

Gli articoli che mi piacciono!
Tutto tristemente vero. Internet nacque come mezzo di comunicazione tra grandi centri di ricerca pubblici e privati, banche, istituzioni militari. Era uno strumento di lavoro limitato alle aziende e a certi settori della pubblica amministrazione.
Negli anni ’90 l’arrivo di Microsoft e Apple, insieme ai primi modem 56K, ha reso disponibile internet nelle case, ma si trattava di casi sporadici. 3 o 4 amici miei ce l’avevano, ma erano mosche bianche perchè non tutti potevano permettersi 3 milioni per un personal computer. Non esistevano i laptop da 299€ da MediaWorld e gli smartphone in offerta a 149€.
Io ho avuto il mio primo PC pochi anni più tardi, ho vissuto tutta l’era di MSN Messenger, Chatta, Badoo, MIRC, C6, Napster, Kazaa, Bearshare, quindi riesco a percepire bene la differenza tra l’internet 1.0 e l’internet 2.0.
A quei tempi, proprio perchè il numero di accessi in rete era limitato, era anche più facile creare connessioni più profonde. Passavo certe domeniche pomeriggio incollato allo schermo, 3-4 ore di discussione sugli argomenti più disparati, dal meteo, fino alla poesia, passando per la politica e la musica. Si preferiva la qualità alla quantità. Ci si riusciva a conoscere davvero, seppur nella virtualità di una chat room.

Oggi chattare 3-4h di seguito con una ragazza sarebbe impensabile. Nessuna sarebbe disposta a dedicarti tanto tempo.
La rete poi negli ultimi anni si è saturata, tutti possono accedervi con mezzi relativamente economici. E così da mezzo per mettere in comunicazione i timidi patologici con poca vita sociale, è diventata passerella per normies, ragazze, ragazzine, donne di mezza età, DJ, produttori, musicisti o presunti tali, vecchietti. Ci trovi di tutto, dal 12enne che gioca a Fortnite al 65enne che scrive Buongiornissimo kaffèèèè? Dal palestrato belloccio 21 enne alla casalinga madre di famiglia che vende foto dei “piedini”.
Risultato? L’effetto San Matteo: richs get richer, poor gets poorer. Chi nella vita reale è un vincente, lo è anche nel virtuale. E vale anche il contrario.
Perchè la rete è diventata il sesto continente, ci stanno tutti, quindi ti trovi a contenderti la tua amata con gli stessi pretendenti con con cui te la contenderesti alla fermata dell’autobus, sul lavoro, in discoteca, in birreria, in facoltà. Valgono esattamente le medesime dinamiche.
Tra gente che non visualizza, visualizza e non risponde, ti risponde con uno smile e sparisce, ti scrive per un paio di giorni e poi sparisce lo stesso, si è fatto tutto più difficile.
Perchè c’è troppa scelta, quindi l’attenzione che dedichi a quel ragazzo viene meno. Apri l’app e ne spuntano altri 10 più carini e simpatici di lui, e quella chat iniziata un paio di giorni prima finisce nel dimenticatoio. E così in un loop continuo, dove quello a cui scrivevi 48h fa è puntualmente rimpiazzato da quello nuovo che ha foto più belle, filtri migliori, crea più storie.

Ma anche perchè prima l’approccio era basato quasi esclusivamente sulla parola (la foto la mandavi dopo un po’ di tempo che vi sentivate), mentre oggi la battaglia dell’attrazione si combatte esclusivamente tramite immagini. Spesso photoshoppate. Non c’è più bisogno di approfondire la conoscenza, perchè ti basta scorrere un profilo e nel giro di pochi secondi ti sei già fatta una idea della persona con cui andrai a interagire e se vale la pena dedicargli il tuo tempo.
Questo è un altro punto a svantaggio di chi non eccelle dal vivo. Mentre nelle vecchie chat potevi inventarti un nuovo personaggio, raccontare di viaggi entusiasmanti e vantare mille conoscenze, nell’internet 2.0 cadono tutte le maschere. Chi sei, cosa fai, dove vai, quanti amici hai, è tutto esposto sul tuo profilo. Non puoi inventarti nulla. Quindi se sei timido, esci poco, non hai amici, passi le vacanze estive a casa con mamma e papà, lo si capisce in una frazione di secondo. I social diventano una lastra ai raggi-X della tua vita.
Certo, è paradossale che un uomo venga valutato sulla base di una popolarità fittizia, a cui spesso nella vita corrisponde il nulla. Sui social puoi essere una divinità che muove migliaia di follower, ma dal vivo puoi essere una mezza sega.
Per questo considero folle, specie a una certà età, avere internet come unico ponte verso il mondo femminile. Soprattutto il citato Tinder dove la partita si gioca solo sull’estetica e puoi essere rimpiazzato in 60 secondi da altri 10 più belli di te.
Ed è ancora più paradossale vedere ogn igiorno fidanzati, sorelle, mamme, fare foto e video al limite del pornografico alla propria fidanzata, sorella, figlia, in nome dei like facili. Non capisco come si possano assecondare simili richieste, piuttosto che fare una bella ramanzina a quella aspirante webstar che vive in casa con te.

Last edited 3 anni fa by MarcoC
cavaliere oscuro
cavaliere oscuro
3 anni fa

Tutto maledettamente vero, a qualsiasi età le donne che fanno uso dei social
sviluppano una forma di anaffettività, e diventano totalmente dipendenti da questi mezzi. Esperienza personale, ho conosciuto donne, e intendo donne colte
non trashone, che dopo settimane, mesi di conoscenza virtuale dove ci si scambiavano pensieri, parole, confidenze, nel giro di pochi minuti, magari per
una incomprensione sono sparite senza un perché, un saluto, un addio.
La cosa peggiore di tutto questo è che diventa evidente che qualsiasi cosa
detta, qualsiasi emozione provata, non ha lasciato alcuna traccia nella loro coscienza, sono diventate degli automi inanimati senza cuore ne memoria.
Il presente è pessimo, il futuro sarà un incubo.

Il Galantuomo Dissacrante

Quante verità in un unico pezzo. Anni fa si parlava di “focalizzazione” della donna su un uomo; oggi è semplicemente impossibile usare un termine simile in Italia.
La frivolezza italiana è stata il volano di questa situazione: in altri paesi, ci sono stati alcuni contrappesi culturali a questa situazione. In Italia no.
Colpa anche degli uomini, va detto. Chiunque sia vissuto fuori dai confini nazionali lo sa: non esiste, nel mondo occidentale, una situazione così disastrata come l’Italia.

black wolf
black wolf
3 anni fa

non so se anche i bambini usano Instagram, ma bisognerebbe insegnare ai maschietti, fin dalla tenera età, un “codice d’onore maschile” per cui non si devono usare i social per cercare le attenzioni delle fanciulle… se chi lo facesse venisse redarguito dai genitori, spiegandogli che facendo così perde dignità, fa diminuire il suo valore e quello degli altri uomini e in fondo rovina anche le donne, forse le cose nel giro di una generazione cambierebbero, ma è utopia.

Last edited 3 anni fa by black wolf
ExIlluso
ExIlluso
3 anni fa

I social hanno consentito alle Donne e a un ristretto nunero di uomini, dall’alto valore LMS, di ottimizzare come mai prima la loro strategia riproduttiva. A Farne le spese gli uomini dal carino in giù, che sono praticamente tagliati fuori dalla sessualità e destinati ad una vita da emarginati. Alla legge LMS va abbinata quella della domanda e dell’offerta per avere una visione completa delle dinamiche relazionali sessuali al tempo dei social. Su instagram si condivide il proprio curriculum, le donne, quindi sceglieranno il miglior pretendente. Potranno giudicare la genetica dalle foto, la leadership dai follower, la ricchezza dallo stile di vita.

Last edited 3 anni fa by ExIlluso
Robinson Crusoe
Robinson Crusoe
3 anni fa

“Quella di poter avere una storia duratura con il modello diventa quindi solamente un’illusione nella quale senza social non sarebbero cadute, e che però porta con sè diversi strascichi, perché una volta che è stata a letto con Tommaso, dj palestrato con 50k su instagram, non riuscirà più ad amare e vivrà sempre con frustrazione una relazione con Tonino, impiegato sconosciuto da 1200 euro al mese. E poco importa che il suo corrispettivo maschile sia Tonino, perché questo lei non sarà mai in grado di accettarlo e continuerà a swipare su Tinder in attesa del prossimo Tommaso”

parole da scolpire nel marmo…

Kollok
Kollok
3 anni fa

Mi pare non ci sia nulla da aggiungere né da opinare, spiegato magistralmente.

Cutlass
Cutlass
3 anni fa

Le persone egoiste sono incapaci d’amare, semplicemente non ne hanno la sensibilità, non riuscirebbero neanche se volessero.
Considerano le persone come beni di consumo usa e getta,mettersi con loro significa finire con persone perennemente insoddisfatte che contagiano chi sta al loro fianco.L’esito è inevitabilmente una vita d’inferno, un abisso senza fine.
Pochi sono capaci di un amore maturo.

Cybercel
Cybercel
3 anni fa

Le donne non sono MAI state capace di amare in modo intrinseco e protettivo un uomo. Non cadiamo in tradcuckate da Silvana De Mari. La cultura attuale ha solo pompato a mille una loro natura già potenzialmente presente. Ha dato alle donne tutti gli asset maschili senza dare agli uomini gli asset femminili e rendendo così l’uomo un guscio vuoto che o è al top o non esiste.
Se le donne si eccitassero alla vista dell’uomo medio come l’uomo si eccita con le donne questo problema non sarebbe mai sorto

enri
enri
3 anni fa

questa direi ottima recensione vorrei aggiungere una grossa verità : le nostre donne italiche sono molto fortunate per via di una spietata e irreversibile questione demografica.
Voglio raccontare un piccolo aneddoto: Ho una scopamica Ucraiana, che ha vissuto in Russia, con amicizie e contatti là, ecc. conosce la realtà russa. Un giorno le feci vedere le foto di una russa che abita a Mosca con la quale sono in chat da mesi, aspettando che vada via il virus, una donna carina, bella ma non bellissima, fisico perfetto, una che qui sarebbe una regina incoronata. Bene, la mia amica ucraina vede le foto e mi dice: “lei è fortunata ad avere te e forse venire qui perché a Mosca la quantità di belle donne è tale che una come lei non ha nessuna possibilità, senza contare che i maschi russi sono un disastro, oltre a essere pochi.” Per concludere mi disse: “il suo destino là sarebbe rimanere sola.”
Insomma le nostre italiche dee si ritrovano fortunate senza alcun merito, pura questione di numeri, ed è un fattore che non dobbiamo mai dimenticare.

Cayman
Cayman
3 anni fa

In una parola, sono diventate tutte superficiali

Robinson Crusoe
Robinson Crusoe
3 anni fa

“”…Il mio passato rendeva spiacevole il sesso nel mio matrimonio…””

Un articolo illuminante che conferma tutte le nostre paure a riguardo.

La testimonianza del secolo. Quella che cercavo da anni.

Perchè non viene da un uomo “vecchio stampo”, non viene da un redpillato/mgtow/incel.

Non viene da chi potrebbe essere bersagliato come maschilista.

Viene da una donna, una donna colta e di successo,
una psicologa che ha sperimentato su se stessa le conseguenze del passato sessuale sul suo matrimonio e sui rapporti futuri in generale.

E che ha riscontrato gli stessi problemi anche nelle altre donne:

“”Penny è sposata da 25 anni, ma sogna ancora il suo primo amore””

“”Brooke amava il sesso. In passato, aveva per lei qualcosa di magnetico.
Ma ora che è sposata, il sesso è diventato noioso, un lavoro di routine.
“Quasi ripugnante”, si rammarica””

Una testimonianza che scioglie ogni dubbio,
per altro basandosi anche sui lavori scientifici di cui cita le fonti.

“”Una delle più grandi bugie che ci sono state dette è che il sesso è solo un atto fisico. Possiamo fare sesso e andare avanti senza pensieri o conseguenze, ripetendo l’atto fino a quando non ci sposiamo. E poi puff, tutti gli amanti del passato vengono immediatamente cancellati dai nostri ricordi. Sembra magico. Vorrei che fosse vero””

“”La verità è che il sesso è un legame – un legame invisibile che funziona come una colla superumana, legandoci in modo permanente a tutti gli amanti del passato – emotivamente, spiritualmente e fisicamente””

Ecco a voi l’articolo, se masticate un po’ di inglese sarà un pugno nello stomaco:

https://www.familylifecanada.com/blog/the-invisible-bond-of-sex-hope-and-healing-from-your-sexual-past/

Mi sa che pagheremo tutti, e amaramente, l’epoca del femminismo, del capitalismo e dei social…

Last edited 3 anni fa by Robinson Crusoe
Osservatore Romano
Osservatore Romano
3 anni fa

Oltre a problemi psicologici e comportamentali hanno tolto tempo alla giornata.
Quante cose si possono fare invece di smanettare inutilmente per 4/5 ore al dì (tempo medio di utilizzo dello smartphone da parte degli under-20)?
Per esempio praticare empatia e conversazione.

Manuel
Manuel
3 anni fa

L’ analisi è talmente perfetta ed ineccepibile che sarei curioso di sapere se c’è qualcuno che abbia il coraggio di obiettare qualcosa.
Più che altro sarebbe una comica leggere eventuali commenti critici. Avvertitemi se succede che preparo i pop corn! :))))
Posso solo aggiungere che io, non so quanto consapevolmente o quanto per pigrizia o casualità, non sono iscritto a nessun social.
Motivo per cui non posso accedere neanche alla pagina facebook di Red, anche se sarei curioso di sapere com’ è quella versione rispetto alla versione blog…
Non ho voluto iscrivermi a nessun social poiché li trovo troppo impegnativi, fra l’ altro. Secondo me ci si perde troppo tempo e si sprecano troppe ore ed energie.
Partecipo solo a qualche discussione sui blog e forum. Al momento frequento solo questo. Anche perché ho provato a partecipare recentemente in discussioni su alcuni siti che hanno avuto pure il coraggio di attaccare questo blog, ma che mi hanno sempre e sistematicamente censurato solo perché le mie opinioni non risultavano allineate con le loro.
Per tornare all’ argomento in questione: che le donne approfittino dei social lo posso pure comprendere, quello che mi sorprende invece è vedere tanti uomini perderci pure la dignità mettendosi in fila con il numeretto tipo ufficio postale, dietro ad una tipa su facebook, col cappello in mano ad elemosinare attenzioni…
Ma lo saprete meglio voi che i social li conoscete.

Last edited 3 anni fa by Manuel
jenablindata
jenablindata
3 anni fa

concordo:è chiarissima l’evoluzione in merda della cosa.

personalmente me ne sono reso conto da parecchi anni,
e ormai sono molto vicino a tirarmi del tutto fuori da questo circo:
ho già preso contatti con una clinica in ucraina per avere un paio di figli per conto mio
(tramite utero in affitto e ovulo anonimo)
e sto tuttora valutando il da farsi.
……
ogni volta che ci penso,diventa una opzione SEMPRE più attraente.

Mario
Mario
3 anni fa

Articolo perfetto

Urhen
Urhen
3 anni fa

Comunque nessuno ha notato che gli anni di ascesa dei social (dal 2009 a oggi) sono anche gli anni di ascesa di programmi spazzatura come uomini e donne.
Entrambe le cose hanno cooperato per creare il circolo vizioso dell’ipergamia che ci ha distrutto.
Quello che ho visto accadere alle mie compagne di classe è questo: Su Uomini e donne una donna di belezza media dispone di 3 chad -> io donna noto che nel mondo ci sono 3 chad per ogni donna quindi è inutile che perdo tempo con il mio pariestetico -> vado sui social e vedo che ci sono molti chad, che mi inviano pure l’amicizia -> io donna grazie alle mie esperienze sui social noto uomini e donne ha ragione a dire che gli uomini si scelgono in base alla passionalità (estetica praticamente) e il ciclo si ripete generando sempre più ipergamia

Ensiferum
Ensiferum
3 anni fa

Vi racconto la mia esperienza, magari potete dirmi se vi sembra logica.
Fino ai 23 anni ero un 5, le donne non me la davano ma avevo amiche, uscivo ecc ecc.
A 23 anni ho perso tutti i capelli ( nonostante le cure ) e sono ingrassato a causa della depressione, fino ad arrivare ad 85 kg x 173 cm. Quindi avevo la pancia e il seno maschile, in più calvo con cranio grosso e irregolare.

Tutte le amiche che avevo hanno raffreddato i rapporti fino a togliermi del tutto il saluto, adesso a 32 anni mi ritrovo con 0 amicizie femminili e nessun contatto femminilie su whatsapp. Anche i maschi si sono raffreddati e praticamente sono solo.

Secondo voi può dipendere dal fatto che da 5 sono passato ad essere un 3?

Anonimon
Anonimon
3 anni fa

Mi fa piacere la presa di coscienza dell’ultimo paragrafo.
Invertire questa tendanza ormai è impossibile, l’unica cosa che potrebbe far tornare le cose alla “normalità” sarebbe un profondo cambiamento sociale che a sua volta può derivare solo da un cataclisma socio-economico che nessuno auspica ovviamente, perchè in quel caso il rapporto uomo-donna sarebbe l’ultimo dei problemi.
Il decorso più probabile per me sarà un impoverimento sempre maggiore delle relazioni uomo-donna con conseguente aumento di palliativi scientifici sostitutivi e gravidanze artificiali per rinfoltire la popolazione.

Rododendro
Rododendro
3 anni fa

in parte giusto . In parte potrebbero esserci in giro esseri umani dalla personalità disturbata e fortemente frustrate in giro ,sempre di più

enri
enri
3 anni fa

Geniale. Ma vale per tutte le età almeno fino ai 50. Però una cosa, gli uomini non stanno ai cellulari come loro? E con chi chattano??? Son di accordo che non sanno che resteranno sole. Perché ovviamente “Il problema è che le donne non si rendono conto che un uomo che vale molto più di loro magari è disposto ad uscire e a fare sesso, ma difficilmente vorrà qualcosa di più.”
Ma torno al vero problema: sono i numeri, le donne appetibili sono pochissime e uomini passabili, educati e amabili avanzano. Quindi una ciofeca di 1,65 tacchi inclusi se la tira perché sa che la matematica gioca per lei. Trascurando che la tassa di essere trombata e mollata è alta. Siamo alla roulette, matematica e calcolo delle probabilità.

FrankColombo
FrankColombo
3 anni fa

Ottimista. Comunque io mi chiedo quale sia la miglior maniera per diffondere la redpill non essendo la redpill ammessa dal politicamente corretto che comanda a bacchetta tutti i mass media e le menti vuote delle masse dei pecoroni

KingDani
KingDani
3 anni fa

“E’ possibile invertire la rotta che abbiamo preso nell’ultimo decennio? Lo trovo estremamente improbabile.”
Si è molto improbabile, ma non impossibile. Ritorni al passato nella condizione femminile ci sono già stati, anche se c’è il rischio di passare da un estremo all’altro. Avete mai visto foto dell’Iran o dell’Afghanistan prima del 78-79? Donne in minigonna ecc… Se oggi ci provassero le appenderebbero al muro, insomma una versione non finzionale di “The Handmaid’s Tale”. Sicuramente però la deriva femminista non potrà durare in eterno; dove alle donne viene dato troppo potere, in ambito sociale, lavorativo, sessuale ecc… la società è destinata a collassare.

Osservatore Romano
Osservatore Romano
3 anni fa

C’è anche quello per gli ebrei e quello per i miliardari (molti overlap in questo caso), quello per i contadini, quello per gli abbronzatissimi (diciamo di origine africana), quello per gli expat…
Ormai è un’industria globale e capillare: puntare sulla stupidità garantisce guadagni sicuri.

Antonio
Antonio
3 anni fa

Il ragionamento non fa una piega.
Rimane però aperto un interrogativo: quante donne conoscono ed utilizzano le app di social dating?
La mia impressione è che la percentuale vari in funzione dell’età ma che sia, comunque, minoritaria.
Ad essere sincero, non conosco molte donne che utilizzino app di social dating; la stragrande maggioranza ha un ragazzo/compagno/marito e se lo tiene…

aless
aless
3 anni fa

quest incapacità essenzialmente devasta loro non noi o non noi necessariamente .. in sintesi è solo questione di tempo

Osservatore Romano
Osservatore Romano
3 anni fa

Che le donne abbiano vinto lo testimonia il numero di commenti relativi alle rispettive recensioni / tecniche / statistiche sui sozzal network: invece che perniciosa fucina del male da boicottare, come denuncia Il Redpillatore, sono percepiti e descritti come “uno strumento come un altro, basta saperlo usare”, eccetera.

Se fossimo in una guerra tradizionale ci sarebbe il tribunale marziale per i collaborazionisti… invece nella guerra non-convenzionale in corso tocca abbozzare e sperare in un bene improbabile. E’ proprio l’autunno della civiltà.

Gabriele
Gabriele
3 anni fa

Un’analisi impeccabile. Forse, un giorno, quando sarà passata la buriana femminista e femminile sulla società occidentale, i tuoi scritti verranno ripresi da sociologi. Non sto né scherzando né scrivendo per lusingare, cosa per cui non ho alcun interesse.

er Bresaola
er Bresaola
3 anni fa

le donne passano il 90% del loro tempo sulle app, ma poi considerano sfigato e fallito chi di lavoro fa il programmatore o lavora nel settore tecnologico.

20 anni fa se eri pelato ti rimanevano solo gli scarti, le cesse obese. Dopo la nascita dei social nemmeno più quello, perchè anche le over 70 ormai se vanno su tinder possono avere tutti i 25enni palestrati che vogliono.

Emanuele
Emanuele
3 anni fa

So solo una cosa: mai starò su un social, mai mi farò uno smartphone.

Lisa
Lisa
3 anni fa

Da donna devo riconoscere che purtroppo questo articolo è molto veritiero.

Ema
Ema
3 anni fa

Personalmente i social li considero un fattore di attivazione e accellerazione di forme psicopatologiche. Da evitare assolutamente. Grazie a Dio provo una repulsione innata per questi strumenti. Non riesco a capire che cosa scatti nella mente umana per cui ci si interessa e ci si intrattiene con degli sconosciuti. Ho Fequento i forum che trattano di politica, cultura, religione e filosofia è trovo formidabile lo scambio intellettuale che si può avere davvero di alta qualità con altre persone di cultura elevate e di punti di vista diversi. Ma si tratta di scambi intellettuali. Cosa ci sia nello scambio social, proprio non lo capisco.
Poi, io ho per scelta un telefonino non smart, perchè non me ne frega niente di usare Internet se sono fuori casa. Non me ne frega niente di vedere un film in un ridicolo schermo piccolo. Se voglio usare Internet me la godo al Pc. Se voglio vedermi un film me lo godo alla TV. Ogni cosa ha il suo tempo e la sua dimensione. Questa mania di avere tutto in una mano è una rovina.

Anonimo Gaudente
Anonimo Gaudente
3 anni fa

Onestamente dubito che la capacità di “amare” l’abbiano mai avuta. Ormai da tempo che penso la parola “amare” lasci il tempo che trova, per non dire che è una blupillata pazzesca.
E’ solo una questione di LMS: le donne desiderano chi l’abbia più alta, non importa se anche molto superiore alla propria.
Lo desideravano anche prima: solo che i social hanno reso possibile, o molto più facile, raggiungere il loro obiettivo.

vonMoltke
vonMoltke
3 anni fa

Mesi fa scrivevo ad un’amica virtuale (che è però anche una grande amica reale, nel senso di vera), una riflessione a cui venivo spinto dalla lettura di alcuni romanzi ottocenteschi o comunque ambientati in epoca abbastanza remota, quella in cui per vedere un amico o comprarsi un libro bisognava prendere i mezzi pubblici, e non cliccare su un’app, per intenderci).
Mi pareva che la vita che gli esseri umani avevano vissuto per millenni e sino a pochi decenni fa fosse incommensurabile con quella attuale, specie quella di chi era nato con internet. La serietà, il valore di esperienze apparentemente semplici, la magnitudo di ciò che pareva un problema o una gioia non hanno oggi alcun corrispettivo con quanto i nostri ventenni vivono nella loro giornata-tipo. Un bacio, una carezza, una parola delicata potevano essere il culmine di una vicenda esistenziale e il punto di svolta di una vita. Così come l’ottenimento di un impiego, un soggiorno in un altro paese, e persino l’alternarsi delle stagioni lasciava strascichi lunghi nella psiche e nell’esistenza dei nostri predecessori. Già il mangiare, vestirsi, prendere il treno avevano un significato diverso per chi si svegliava in stanze senza un cellulare, faceva colazione senza tv accesa e aveva preoccupazioni che non le venivano imposte né da un tiggì infarcito di spread e Covid né da una società nevrotica e da un campionario di desideri standardizzati. La gente amava e odiava, e soprattutto ricordava in un modo la cui concretezza oggi è non solo irripetibile, ma incomprensibile.
Tu giustamente esemplifichi il caso dell’altra metà del cielo, e credo che la prospettiva sia giusta: anche se ci sono differenze sostanziali pure per i maschi, le femmine sono entrate in un universo psichico che, nel periodo a cui mi riferisco, non sarebbe stato concepibile neppure come fantascienza. Cosa potrebbe dire la storia di Nataša Rostova o quella di Emma Bovary ad una ragazzina che ha perso la verginità a 14 anni senza dare all’evento alcun peso particolare e a venti ha già avuto una decina di “storie” (che hanno incluso più atti e azioni di un’intera vita coniugale di due secoli fa) con ragazzi di cui non riuscirebbe ad elencare tutti i nomi?
“Amore”. Una parola per la quale si viveva e si moriva, oggi non ha alcun sapore, perché non racchiude più alcuna serietà. E così tante altre, dalle più retoriche, come “Patria”, alle più banali, come “sesso” o “razza”, che si vuole persino cancellare, dopo averle svuotate di significato. E non per loro colpa, ma perché quella serietà è svanita nei rapporti umani in genere. Un matrimonio non è indissolubile (e meno male, ma neanche prima lo era sempre, solo ora è proprio un qualcosa su cui pende la spada di Damocle della temporaneità ad ogni istante). L’atto sessuale non ha alcuna conseguenza, né fisica (gravidanza) né sociale (discredito se fuori dal matrimonio). In più, gli uomini che “competono” per ogni donna sono così tanti che difficilmente lasceranno il segno nella sua esperienza personale. Ho messo “competono” fra virgolette perché trovo sia azzeccatissimo: questo termine aziendalistico dà il senso reale di quanto l’economicismo abbia corrotto e deformato la vita umana a sua immagine e somiglianza, qui come in tutti gli altri campi in cui si sia imposto.
E tante altre cose, che si possono tralasciare perché sarei ripetitivo. Ma il succo è tutto nel tuo articolo.

Antonio
Antonio
3 anni fa

Tra poco arriva qualcuno/a che ti dirà:

capisco quello che dici, oggi coi social è tutto più difficile, però davvero se ti impegni puoi diventare un Tommaso o comunque un Tonino migliore. Goditi le opportunità infinite della grande città e potrai trovare la donna giusta… Basta uscire dal tuo guscio di autocommiserazione e disfattismo!

Cane da compagnia
Cane da compagnia
3 anni fa

Aggiungerei, anche per esperienza che ormai i social non sono più appannaggio solo delle ventenni ma pure delle over 40, non a caso se trovi una su tinder o socia vari, nel 98% dei casi trovi la divorziata con prole che cerca un secondo padre per i figli o il restante 2 % sono tizie problematiche, insicure croniche che cercano il cane da compagnia io purtroppo ricaddi in questa categoria, che forse è la peggiore.
Avendo un parco di scelta e orme fanno pure le preziose, morale i più furbi e esteticamente sopra la media si fanno un piccolo harem di sbrarratoi a basso investimento.

Marco
3 anni fa

Questo articolo ha un elevato valore sociologico, come molti altri di questo blog del resto. Sono tesi che meriterebbero di essere pubblicate sulle apposite riviste di sociologia.