La teoria LMS ha illustrato in maniera assolutamente esaustiva la modalità tramite la quale le donne scelgono i partner ricorrendo all’ipergamia, e dunque, come la stragrande maggioranza degli uomini si deve accontentare di una ragazza con gradiente estetico inferiore al suo se non ha soldi o status sufficiente che consentono loro di guadagnare punti. Però può capitare di piacere ad una ragazza nettamente più bella di te di anche due punti. In tal proposito vorrei raccontare la mia esperienza sperando che possiate farne tesoro e possa risultarvi utile.
In passato mi capitò di incontrare su un luogo di lavoro nel quale avevo appena preso servizio da poco una mia collega. Questa ragazza era oggettivamente molto bella, molto sexy, tanto da attirare la attenzioni di tutti gli altri colleghi che facevano a gara per ottenere le sue attenzioni, e molto femminile. Io, concentrato sul lavoro non l’avevo mai calcolata e pensavo ai miei affari, in primis per motivi deontologici: sul lavoro sono serio ed anche perché, essendo sinceri verso se stessi, era il tipo di ragazza che di certo non esce con un tipo come me. Lei mi avvicinò e cominciò la conversazione, io mi limitavo a rispondere in maniera sufficiente.
Dopo varie volte che insisté nel vederci per prendere un drink insieme, alla fine accettai, incuriosito, di uscire. Pensai tra me e me di farmi una scopata e successivamente affiggere al petto la medaglia al valore per l’ottimo acchiappo. Già dico in maniera anticipata che avevo fatto i conti senza l’oste. Cominciammo a frequentarci, quando uscivamo era sempre molto provocante: leggins attillati, decolté pushappato etc.; tanto che all’inizio pensavo che volesse mandarmi dei messaggi espliciti e che fosse una conquista facile invece ci misi circa un mese solo per baciarla!E’ stata la prima volta che ho conosciuto una ragazza del genere: quando mi incrociava a lavoro mi faceva dei grandi sorrisi a 32 denti e mi folgorava coi suoi occhi azzurri, un misto sia di dolcezza che di malizia, mi faceva sempre molti complimenti, non ne avevo mai ricevuti così tanti nella mia vita, mi faceva sentire speciale, del resto in quel luogo di lavoro c’erano molti colleghi ed avere le attenzioni da parte della “reginetta” sicuramente una cosa lusinghiera; del buon cibo per il mio ego!
Senza scendere in inutili descrizioni fisiche dirò solo che la tipa in questione è un’atlantica, ergo l’élite estetica dei caucasoidi.
Uscendoci e passandoci del tempo cominciai a spostare la mia attenzione anche sul suo lato umano, ero interessato ed incuriosito dal suo carattere enigmatico, cominciai ad aprirmi e a raccontarmi (ingenuamente), lei obiettivamente meno; e passando del tempo cominciò una certa affezione di parte mia. Ogni giorno un sentimento indefinito d’attrazione cominciò a montare. I suoi modi in apparenza gentili ed affabili, le maniere nello stesso tempo dolci e sensuali, le piccole attenzioni che aveva verso di me, mi avevano suscitato delle emozioni. Lo sguardo di ghiaccio con quegli occhi azzurri, quel modo di guardare aggressivo da sgualdrina combinato ai modi garbati mi fecero sbandare come un auto in corsa che becca una macchia d’olio. Non sapevo se mi potessi fidare o meno, ma obnubilato mi lanciai in quella avventura e decisi di abbassare la guardia. Abbandonai lo scudo protettivo in un momento preciso.
Una volta ero vestito normale, con pantalone ed una camicia di flanella a quadri. Ora dirò una cose che sembra strana. Le camicie a quadri, specie se di flanella mi piacciono molto. Esse rappresentano quello che sono, cioè un tipo semplice, spartano, a tratti rozzo, alla mano, senza nulla a pretendere ma anche rigido e quadrato come la fantasia della camicia. Questo tipo di vestiario alle donne fa letteralmente cagare, infatti ho sempre avuto commenti negativi da parte delle mie amiche, ma noncurante mi sono sempre vestito come volevo. Quando mi incontrò, vestito in tal maniera, mi disse che le piaceva molto come ero vestito e che ero molto sexy tanto che avrebbe voluto farlo stesso lì! Io rimasi estremamente lusingato perché quel complimento lo lessi così: “Mi piaci, ti stimo, ti apprezzo e ti accetto per quello che semplicemente tu sei!” Ne fui avvinto!
Non era sempre disponibile: anche se ci incrociavamo quasi ogni giorno a lavoro, noi uscivamo una volta ogni due settimane in media. Diceva di esser sempre molto impegnata in varie cose e in poche parole, avevo la sensazione che lei uscisse con me solamente quando non aveva di meglio da fare. Non volle mai uscire o quasi nei giorni “migliori” come il venerdì o il sabato; mi dovevo accontentare dei mercoledì o delle domeniche pomeriggio! Il suo ritrarsi aumentare il desiderio in me.
Non capivo. Ciò creava in me una dissonanza cognitiva tra ciò che diceva e ciò che faceva: se una persona ti piace molto cerchi di vederla più spesso possibile, specie se si è all’inizio di una frequentazione, invece lei mi lusingava tanto con complimenti e roba varia ma negava spesso di uscire, dovevo creare delle belle situazioni prima che mi “venisse concessa udienza”. Di certo a livello psicologico ha fatto leva sulla mia sindrome dell’abbandono, ed io lì mi sono agganciato. Mi sono agganciato anche perché lei mi chiedeva delle cose, sia piccoli piaceri a livello lavorativo che piccoli regali, attenzioni di vario genere, supporto emotivo, approvvigionamento narcisistico (infatti mi chiedeva di farle sempre dei complimenti su tutto) ed altro. Quando dai, è come se facessi un investimento e quindi di coinvolgi nella cosa.
Già dopo un mese e mezzo di frequentazione avevo capito in parte con chi mi stavo relazionando. Capii che era una tipa “autarchica” nel senso cattivo del termine. Aveva un lavoro, anzi due, proveniva da una famiglia agiata, aveva centomila ammiratori che fungevano da cavalier serventi, delle amiche, una famiglia che la supportava in tutto ed una forte carica energetica; dunque aveva tutto ciò di cui aveva bisogno, di certo avere un uomo era un optional. Mi era parsa una cavalla selvaggia impossibile da domare. Infatti una volta disse che in futuro avrebbe voluto un figlio con o senza un uomo. Un fidanzato era davvero un accessorio di cui fare a meno;
infatti non era fidanzata da diversi anni ed inoltre mi aveva confessato che non aveva mai perso la testa per nessuno e che spesso gli uomini la volessero bene più di quanto lei gliene volesse loro. Ella non sottostava a nessuna regola, faceva solo quello che le pareva quando le pareva e sotto la facciata della gentilezza e dell’affabilità c’era solo manipolazione degli altri ed amore solo per se stessa. Infatti a lavoro aveva creato una sorta di harem al maschile dove tutti i maschi zerbinavano portando lei caffè, bottiglie d’acqua e quant’altro. Era spigliata e socievole, amava esser corteggiata ed ammirata, spesso prendeva lei l’iniziativa, abile nel gioco della seduzione, era capace di imprigionare tutti i pesci nelle sue trame.
Ad un certo punto lei diviene senza motivo più fredda con me, trovava inutili appigli di diatriba e cominciava a criticare il mio modo di vita. Infatti a quel tempo frequentavo un’associazione politica e lei mi disse ad esempio che ci passavo troppo tempo. Le risposi che io cercavo di fare qualcosa di bene per me e per la collettività, qualcosa di spirituale per certi versi e che ciò era meglio di andare a fare le sciacquette in discoteca! Lei cominciò a dire che sono rozzo e provinciale, nonché ignorante perché giudicavo male le ragazze che vanno in discoteca e che si vestono in un dato modo e che potevo leggermi tutti i libri che volevo, farmi un grande cultura ma rimanevo un animale senza spazio alcuno di miglioramento personale! Una cosa notai: era permalosissima a qualsiasi tipo di critica!
In quel periodo litigavamo spesso, sempre discussioni che non sto qui a riportare, io l’accusavo di sfruttarmi e che le piacesse farmi soffrire, lei smentiva queste cose portando ottime argomentazioni, bisognava ammetterlo che era abile con le parole tramite le quali riusciva a disorientarti. Poi era molto strana: non rispondeva mai al telefono, per concordare una chiamata bisognava fare domanda in carta bollata e ai messaggi rispondeva dopo molto tempo. Nonostante tutto alla fine facevamo sempre pace, c’era sempre un riavvicinamento; anche quando decidevo o decidevamo che la nostra frequentazione fosse giunta al capolinea, lei con una scusa riallacciava i rapporti; avevo la sensazione che non mi lasciasse libero di andare in pace. Inoltre eravamo due tipi molti diversi: io di ceto piccolo borghese su rischio di retrocessione, lei di classe media, io rozzo, semplice, tradizionale e patriarcale, lei raffinata (frequentante i bar, ristoranti e luoghi di vacanza “giusti”) ed “emancipata”, io frequentatore di spartane palestre di boxe, lei nelle migliori sale attrezzi da fighettini, io poche esperienze in ambito sociale, lei a bizzeffe. Due mondi totalmente inconciliabili eppure ero attratto da lei, soprattutto per la bellezza: in Italia è stata la ragazza più bella che avessi mai frequentato, inoltre era attiva in tante cose, io ero più tranquillo e dunque pensavo che potessi imparare delle cose da lei e quindi tendere ad un miglioramento. Facevamo sempre questo: un allontanarsi ed un riprendersi. La cosa mi faceva molto soffrire, lei lo faceva di proposito, come dirmi che voleva andare a lavorare fuori e che in estate se ne sarebbe partita par andare su qualche isola vip. La cosa che mi faceva soffrire era che io desideravo ardentemente la sua compagnia ma lei spesso mi ha tirato il bidone inventandosi una scusa all’ultimo momento.
Dopo 4 mesi di frequentazioni fatti di alti e bassi, complimenti ed insulti, allontanamenti e ritorni mi sono reso conto che c’era qualcosa che non andava in lei, per quanto le ragazze siano strane lei lo era in maniera eccessiva. Ad un certo colpo mi saltò alla mente una vecchia lettura di psicologia. Andai a consultare il testo relativamente ai disturbi di personalità e mi ero reso conto che aveva tutti i tratti di una persona affetta da disturbo narcisistico! Mi sentii illuminato, tutto fu chiaro come il sole, avevo sempre avuto una sensazione che ci fosse qualcosa che non andasse a livello istintuale ma a livello razionale non ero mai riuscito a darmi una spiegazione fino ad allora!
Mi sentivo umiliato, mortificato ed arrabbiato; verso di lei indubbiamente, ma soprattutto verso me stesso perché non avevo capito con chi mi stavo relazionando, in maniera particolare perché come una mosca ingenua ero caduto nella ragnatela. Avevo deciso di fargliela pagare. Non sapevo bene come. Non ero di certo abile nel suo campo di azione, allora decisi di fare un attacco frontale: una volta profittando di una situazione la invitai per un caffè dopo una lunga giornata di lavoro. Le rinfacciai tutte le cose brutte del suo carattere/personalità disturbata. Inizialmente la prese a ridere, sicuramente non se lo aspettava. Ad un certo punto si trasformò: da pacata qual era in apparenza, le feci uscire il suo demone interiore! Cominciò a inveirvi contro. In maniera poco originale pure. Tutte le accuse che le muovevo me le gettava contro. Cercava di rigirare la frittata facendo passare me per quello difettato. Ma visto che avevo previsto le sue mosse, malgrado le sue migliori capacità manipolative e di distorcere la realtà, me la cavai molto bene, considerando la rabbia, l’utilizzo del dialetto (che mai aveva usato) ed il turpiloquio!
Dopo una discussione violenta, in tutta onestà ne uscii stremato, fisicamente e mentalmente, comunque mi portò dello stress. Ad un certo punto gli animi si placarono e ci fu il silenzio. La cosa stranissima è che lei tentò di abbracciarmi ma io mi chiusi in difesa e la respinsi. Quando fummo in macchina lei tentò una riappacificazione e ci baciammo ardentemente, come ardente fu la discussione. Questo fu un mio errore, lo ammetto, non riuscii a resistere alla sua bellezza ma emotivamente ero già decoinvolto da un po’. Una persona normale avrebbe troncato il rapporto, già minato dalle fondamenta, invece lei si nutriva della sofferenza che generava negli altri. Da quell’episodio capii questo: provava un vero e proprio piacere erotico vedendo gli altri in balia del suo fascino.
Conclusioni
Sono un uomo medio, un uomo semplice come la maggioranza delle persone e come la maggior parte di voi che state leggendo questo pezzo. Noi portiamo nel nostro cuore delle “ferite narcisistiche”! Molti tra noi, specie nel periodo tra l’infanzia e l’età adulta abbiamo avuto difficoltà ad integrarci nei vari gruppi. Abbiamo dovuto patire il dolore di essere esclusi, messi da parte e poco considerati; sia da altri maschi ma soprattutto dalla ragazze, le quali alcune volte ci hanno messo alla berlina. Questa esclusione ha generato in noi delle ferite che malgrado gli anni le abbiano cicatrizzate, esse solcheranno per sempre la nostra anima. La tipa di cui ho parlato è come se mi avesse catapultato indietro con gli anni. Mi sono sentito come se avessi avuto l’opportunità di disputare un secondo round, questa volta in maniera vincente, in cui ora ero io ad avere tutte le attenzioni da quella più “figa della scuola” togliendomi così le mie soddisfazioni dopo anni passati da semi-reietto sociale. Quando andavo da qualche parte, non nascondo che per mi sentivo gratificato ostentando la bellezza della tipa che avevo al fianco e suscitando l’invidia degli altri uomini; nutrivo così il mio ego.
Se doveste incappare in una ragazza nettamente più bella di voi, state attendi e guardia alta. Quasi sicuramente sarete incappati in qualche disturbata mentale che vedendo la malinconia e l’animo ferito che traspare dai vostri occhi (loro lo vedono ed hanno fiuto; siamo esseri energetici che emaniamo un’aura) vorrà sfruttarvi ed annichilirvi col suo potere da “strega malefica” tirando il tessuto della vostra vita finché non resterà altro che un filo!
maggio 2018
Di Napoli
"Mai cacare dove si dorme": narcisiste o meno il posto di lavoro è tabù.
La troia ci mette un attimo a mobbarti indirettamente mentre se le rispondi per le rime vieni massacrato dai white knights. Inoltre tu non sei una quota rosa, lei sì.
Ciao, so che il post è vecchio, ma l'ho letto solo ora. Ho conosciuto una persona simile, una narcisista patologica. A me ha fatto poco danno, ma un mio amico ha sofferto tantissimo e si è ripreso dopo parecchi anni.
Non era particolarmente bella, anzi a mio parere era bruttina, aveva però intorno un buon numero di ragazzi. Sì atteggiava infatti a damigella in pericolo e bisognosa di attenzioni e lasciava sempre intendere che tra lei e il malcapitato di turno potesse esserci qualcosa di più. Era fidanzata con un ragazzo molto più grande di cui parlava sempre malissimo. S dichiarava prigioniera di quella relazione che non osava interrompere per non farlo soffrire.
Confesso che, giovane e ingenua com'ero, mi ero bevuta queste fregnacce. In realtà a lei faceva comodo avere uno schiavetto da sfruttare e di cui contemporaneamente lamentarsi, lasciandosi pure aperte altre opzioni. Ad un certo punto diventammo ottime amiche. Aveva modi molto dolci e gentili ed io avevo sempre avuto pochissime amiche, per cui non mi pareva vero di averne trovata una! Notavo però che non era onesta con un nostro comune amico, che si era profondamente innamorato di lei. Non lo accettava, né lo respingeva. Formalmente erano amici, ma guai se lui si allontanava troppo, d'altro canto non aveva la.minima intenzione di mettersi con lui. Notai diversi comportamenti poco onesti anche nei miei confronti, in particolare impiegava il suo solito atteggiamento seduttivo anche nei confronti del ragazzo che interessava a me (e lo fece solo dopo aver scoperto che mi interessava, come a volersi mettere volutamente in competizione). Provai ad avvisare l'amico innamorato di stare molto attento, ma lui era perso e reagì sdegnato.
A quel punto cominciai ad allontanarmi un po' da lei. Mantenevo rapporti gentili e amichevoli, ma non la cercavo tanto spesso e non le facevo più confidenze. Lei tentò di riavvicinarsi,ma io mantenni le distanze, pur rimanendo gentilissima.
A quel punto si trasformò in una belva.
Ogni occasione era buona per attaccarmi, anche in pubblico, con una virulenza che lasciava tutti stupiti. Io mantenni sempre il controllo, perché ormai avevo capito il tipo. Risposi sempre con freddezza ed in modo educato. Lei tentò di farmi terra bruciata attorno con tutti gli amici. Non ci riuscì, perché io apparivo sempre gentile ed educata, mentre lei attaccava in modo sempre più cattivo e scomposto. Pian piano perse la sua corte e si ritirò offesa e amareggiata. Ad un certo punto cadde in una brutta anoressia. Siccome mi faceva pena, tentai di riavvicinarmi per aiutarla, ma ne ricavai solo insulti. In seguito ogni frequentazione tra noi cessò.
Credimi, prima di leggerlo da te, lo avevo intuito poche righe prima che si trattasse di una Narcisista! Diciamo, se posso permettermi una mia riflessione, forse ha visto la tua parte empatica ed ha fatto leva su quella. Gli altri colleghi gia nutrivano, col loro zerbinare, il suo ego ma tu hai rappresentato una sfida (posso scommettere che, per puntiglio, non te la filavi all'inizio). Ci sarebbe tanto da scrivere (anche io ho avuto un'esperienza simile) ma ,in ultima analisi, un Narcisista non deve essere per forza bello, anzi, non si vedono belli, hanno bisogno di persone come te e colleghi per credersi belli e riparare così alle 'loro' ferite narcisistiche che hanno imparato bene a nascondere. Un consiglio sacro: No Contact. Nessun contatto, ne telefonico, ne social, non spiarla e non parlarci (men che meno dei fatti tuoi) e se ti chiede qualcosa (altro prezioso consiglio, visto che, essendo collega, non hai modo di tagliare i ponti totalmente) solo frasi brevi, risposte banali e a monosillabi. In gamba!
Molto semplicemente ti usava come 'Tampone Emotivo' quando non aveva null'altro da fare.
Esperienza, signori, Esperienza!
Non ho capito se almeno sei riuscito a sdraiarla o se è stata tutta fatica inutile.
Caro Mario dopo aver letto il tuo articolo ti volevo dare il mio giudizio – senza voler essere giudicante o criticante, ovviamente. Io credo che tu e questa ragazza vi siate semplicemente manipolati a vicenda, al di là dell'attrazione che sicuramente c'è stata da entrambe le parti. Lei ti ha "usato" per nutrire il suo narcisismo ed egocentrismo, mentre tu l'hai "usata" per lenire per quanto possibile le ferite del passato e cercare un po' una rivincita.
Tutto comprensibile, in realtà, solo che vedo sempre disastri – anche nelle mie stesse relazioni – quando i propri problemi e il proprio passato ha un peso così forte nella relazione attuale. Meglio sempre cercare di lasciare queste cose fuori secondo me 😀
bellissime le tue ultime considerazioni e pura verità “annusano” le loro prede proprie perchè privi di empatia e loro hanno bisogno della tua per sopravvivere:
“… che vedendo la malinconia e l’animo ferito che traspare dai vostri occhi (loro lo vedono ed hanno fiuto; siamo esseri energetici che emaniamo un’aura“
Fin dalle prime righe che ho cominciato a leggere ero certo che stavi parlando di una donna affetta dal disturbo narcisistico di personalità.. una narcisista in poche parole. Il Love Bombing iniziale è il primo segnale. Ho avuto a che fare in amicizia per molti anni prima di informarmi e scoprire di queste persone malate prive di empatia, sadiche, i continui alti e bassi che sviluppano in te una dipendenza, che mettono una maschera per copiare la tua personalità e altre migliaia di sfaccettature che solo chi ha vissuto questa terribile esperienza (e soprattutto documentandosi se ne è reso conto). Ti devastano l’anima ancor più in una relazione sentimentale.
La parola chiave è " istinto"! Credo di somigliarti. Da persona percettiva mi basta poco per capire chi ho di fronte, se il mio istinto mi da delle bandiere rosse lo assecondo immediatamente e mollo l' osso avvelenato ( in questo senso non sono un pitbull che preferirebbe farsi ammazzare piuttosto che mollare la presa ma piuttosto un grosso labrador).Posso dunque dire di non aver mai sofferto seriamente per amore, nessuna donna è riuscita a manipolarmi ( un paio anche più belle di me), ma, appunto, solo grazie al mio fiuto che all' intelligenza.
Non so se anche la “mia” ( perché alla fine mai lo è stata ) Lei fosse affetta dallo stesso disturbo …ma per come si è evoluta la cosa , soprattutto per il troppo tempo investito , sono Io che sono stato colto dalla sindrome del secondo round..
Lei splendida ( ai miei occhi, ma oggettivamente molto carina) idolatrata da ogni morto di figa e non possibile …che sceglie me…e si cade nel vortice..��