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Perché i Giovani Uomini non hanno più Voglia di Lavorare

“Non ho Voglia di Lavorare”

Caro Redpillatore (scusami ma non conosco il tuo vero nome), ti scrivo di nuovo, ma questa volta per chiederti se puoi inviarmi l’articolo che hai scritto qualche settimana fa in cui parlavi della storia usando un personaggio immaginario chiamato Giuseppino . Vorrei inviarlo ai miei amici e condividerlo perché sono sicuro che interesserebbe a molti. Beh, ti posso dire che siamo in molti a rispecchiarci in quel personaggio. Io stesso ad esempio, sono figlio di dentisti , i miei genitori hanno delle cliniche e buoni introiti, ma non mi sono mai sentito motivato a diventare anch’io un dottore di successo.
 Probabilmente , anzi , sicuramente ha influito anche il fatto che non ho mai scopato in Italia, quindi ad un certo punto ho deciso che la mia vita dovesse prendere un’altra direzione, quella di non voler fare sacrifici per avere uno status sociale, guadagnare ancora più soldi e forse sperare di scopare. Certo non sono un modello, ma nemmeno tante mie coetanee nella
media lo erano, però loro al contrario mio erano altamente pretenziose e presuntuose, mentre io mi sarei accontentato anche di una ragazza della mia bellezza pur di fare la mia sborrata quotidiana. Io sono alto ,175, corporatura magro tonico, viso abbastanza regolare , ma questo non è mai bastato per farmi scopare , poi a questo si è aggiunto il fatto che sono stato sempre una persona un po’ riservata e leggermente introversa; oggi all’età di 36 anni, posso dire di essere ancora convinto di aver fatto la scelta giusta, cioè quella di non aver voluto intraprendere le orme dei miei genitori , portare avanti una piccola azienda con dipendenti, laurearmi, studiare duramente, fare sacrifici e guadagnare ancora più soldi; ho preferito scegliere la via più facile, quella di vivere con l’affitto di due appartamenti di proprietà dei miei genitori e di passare il tempo a fare le cose che mi piacciono PER ME STESSO.  E poi l’idea di dover fare sacrifici e guadagnare soldi, anche tanti, per poi doverli magari dare ad una donna che avrebbe approfittato di me e del fatto che avevo bisogno di  scopare, mi dava troppo fastidio.
Ad un certo punto ho iniziato a ragionare in questo modo: se le donne non mi hanno mai dato niente, né la dose di figa che spettava
da giovane, le esperienze sessuali, il presunto affetto o infatuazione ecc ecc.. perché dovrei dare qualcosa in cambio a questa società che discrimina la sessualità del maschio e mette le donne sul piedistallo.
Io non voglio dare niente a questa società. Sono sicuro che se fossi nato 80 anni fa, probabilmente avrei avuto più esperienze sessuali ,
magari quando c’era il patriarcato e anche la prostituzione in Italia era legale. Ne sono sicuro, perché ho scoperto che anche mio padre da
giovane ha avuto diverse donne e fidanzamenti, scopava più di me, e ti posso assicurare che non è di certo un bell’uomo. Io comunque, anche non essendo soddisfatto di questa società è di come è collocato il maschio all’interno dal punto di vista sessuale e dei rapporti con la donna, posso dire di prendermi le mie piccole soddisfazioni, vado spesso a prostitute, anche tanti miei amici lo fanno, e l’unico modo per scopare in Italia se non si hanno BMS (BEAUTY, MONEY E STATUS). Spero che un giorno venga decriminalizzato il sex work,  noi uomini meritiamo una società dove possiamo liberamente andare a prostitute e pagarle il giusto, magari anche poco, senza che le donne abbiamo tutto questo potere sessuale e valore biologico, sono sicuro che un giorno accadrà, mi piace pensare ad una società come quella descritta da Huxley nel romanzo “Il nuovo mondo”, ad un punto del capitolo afferma: “La vita si svolge infatti in una routine di lavoro leggero e privo di difficoltà, seguito da notti di vita sociale e sessuale sfrenata. Nessuno ha mai fatto esperienza di desiderio insoddisfatto, di bisogno, di frustrazione, di malinconia o anche solo di malattia. Tutto ciò che costa fatica, infatti, non vale neppure la pena di essere inseguito: per esempio, la donna desiderata (nel raro caso in cui non si conceda immediatamente) può essere sostituita da dozzine d’altre.  La scienza farmacologica ha fatto tali passi da gigante che a tutti è garantita giovinezza e bellezza fisica fino alla morte…”
E’ tutto, spero di continuare a leggere altri tuoi articoli interessanti in futuro.
Un abbraccio

 

-lettera firmata-

Il Redpillatore Risponde: 

Ciao, la storia di Giuseppino a cui fai riferimento si trova in questo articolo.
Devo ribadire però che non si tratta di un personaggio immaginario, ma di un utente reale del blog che ha adottato una filosofia di vita a mio parere molto valida.

Detto questo, ti ringrazio per avermi raccontato la tua storia, che ti assicuro è molto più comune di quanto tu creda.
La mancanza di voglia di lavorare che hanno le nuove generazioni è un tema sempre molto di attualità, ma penso che i media e le istituzioni continuino ad affrontarlo dal punto di vista sbagliato, rifiutandosi di cogliere la vera essenza del problema.
Tutti continuano a fare analisi tecniche e giuridiche sul mercato del lavoro in Italia, cercando di capire come si sia inceppato il meccanismo e come si possano ricomporre i pezzi del sistema, ma si dimenticano che i lavoratori non sono parti meccaniche, non sono numeri, ma sono persone, e come tali hanno bisogni, desideri, ambizioni.

Quando io dico che c’è una massa di potenziali lavoratori rappresentati dai giovani uomini che non ha più stimoli a lavorare semplicemente perché non ha accesso al sesso e si vede negata la possibilità di farsi una famiglia a causa del libertinismo dilagante, vengo preso come un pazzo delirante.
Ma io non cambio idea, e leggo e ascolto sempre più racconti come il tuo che rafforzano la mia convinzione. Molti giovani uomini magari in pubblico non lo vogliono ammettere – e del resto in zone come la provincia padana ad esempio c’è un culto del lavoro così esasperato che si fa più bella figura a definirsi coprofagi che a dire che non si ha voglia di lavorare- e preferiscono dire che “non trovano”, ma la verità è che quando hai un tetto sopra la testa, cibo in pancia e una connessione internet le motivazioni per sbatterti prima a cercare un lavoro e poi a faticare sono pari a zero, specialmente se sei un po’ depresso perché non hai una vita sessuale-sentimentale e sai perfettamente che la situazione non si risolverà prendendo semplicemente uno stipendio.

Queste problematiche, d’altro canto, non toccano le donne.
La donna è fortemente motivata a realizzarsi professionalmente. Da una parte ha un forte complesso di inferiorità nei confronti dell’uomo da superare, dall’altra ha intorno a sè una società che continua a ripeterle che “lei vale” e la stimola a dare sempre di più.

Ha la convinzione (errata) che facendo carriera aumenterà la propria attrattività e potrà ambire a uomini di valore di mercato più elevato, soddisfando così la sua ipergamia. E per finire, avendo ovviamente una vita sessuale da godersi, le fa molto comodo uno stipendio per andare a vivere da sola.


Vedi: Quanto Costa Andare a Vivere da Soli?


La donna d’altra parte, si scontra con altri problemi: dedicandosi a carriera e libertinismo spesso si ritrova a oltre 30 anni frustrata perché non è riuscita a farsi una famiglia e va in depressione.
Nel Regno Unito negli ultimi 10 anni c’è stata un’impennata di donne 40enni che congelano i propri ovuli, quasi sempre tipe che per dedicarsi alla carriera si dimenticano del proprio orologio biologico e ad un certo punto si ritrovano fuori tempo massimo.

Questa è la bellezza della società progressista. Hanno voluto l’emancipazione della donna, la libertà sessuale e tutto il resto? Ecco i risultati: generazioni di uomini che non vogliono lavorare perché depressi e di donne depresse perché vogliono lavorare.

Mi dispiace solo per quegli uomini che purtroppo non hanno un’agiatezza economica famigliare alle spalle e sono costretti a lavorare per mantenersi.
Magari devono passare per quel cancro che è la selezione del personale
(risorse umane), spesso in mano a qualche femminista esaltata che ti
nega il lavoro anche solo perché ha visto su fb che hai like alla
pagina di Salvini, magari si ritrovano condividere l’ambiente lavorativo
o peggio a prendere ordini da donne, e la loro situazione depressiva peggiora ancora di più. Questa sì che si può chiamare violenza.

Ciao, e grazie di seguirmi! 

 
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Enrico
Enrico
3 anni fa

I giovani non lavorano solo perché non ne vale la pena,con stipendi da fame e sfruttati.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Io sono convinto di una cosa, il capitalismo usa la repressione sessuale come mezzo o stimolo per far girare l economia e per far spendere. Se ad esempio io Paolo Rossi scopassi facilmente in Italia che bisogno avrei di acquistare una bella macchina, oppure andare da Zara o Calvin Klein a spendere soldi per vestirmi di marca per poi passare dal Negozio sector e comprarmi un bell orologio e finire la giornata andando in palestra e poi prendendo integratori per avere una bella massa muscolare. Voglio dire sono tutti bisogno indotti dalla pulsione sessuale. Secondo voi se la prostituzione fosse legale, gli uomini spendrebbero ancora soldi per tutte queste cazzate per apparire belli sperando di poter cosicere una donna oppure andrebbero direttamente nel bordello e smettere nero di spendere per cazzate inutili? Io credo di più la seconda ma l economia capitalista così si fermerebbe. La donna (ovvero la sessualità della femmina) insomma viene usata dal capitalismo per vendere e far girare l economia. L empowerment femminile è stato creato appositamente per rendere la donna difficile, pretenziosa che deve richiedere energie soldi ma sopratutto beni materiali prodotti dal capitalismo in modo che l uomo poi possa spendere e far girare l economia .. Ecco perché dinnanzi a questa truffa mascherata la cosa migliore che può fare un uomo oggi e' andare mgtow

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Ciao a tutti. Premetto che sono una donna, ho quasi 30 anni. Sono mamma e casalinga per scelta mia e di mio marito. Siamo soddisfatti di questa scelta, grazie alla quale lui sta riuscendo a fare carriera senza dover pensare alla casa o ai bambini perché ci sono io. Proveniamo entrambi da famiglie povere e secondo noi questa era l'unica scelta possibile per salire un pochino di livello sociale. Invece di fare due lavori da operai, abbiamo optato per dividerci i compiti. Non avete idea di quanto la nostra scelta sia guardata con sospetto dai parenti e con commiserazione dalle mie amiche, che a parte qualche eccezione, lavorano tutte. Non che siano astrofisici o medici, sia chiaro. Però si sentono delle donne in carriera per quattro spicci che riportano e che, come diceva un ragazzo qui sopra, spendono per stupidaggini inaudite. Onestamente sono stanca di essere presa in giro perché mi sento realizzata così. Ci rimango male. E niente, piccolo sfogo. Spero che quando saranno grandi le mie figlie le cose tornino alla normalità e ognuno abbia di nuovo il ruolo che per natura gli è più congeniale. Un saluto a tutti

DM
DM
4 anni fa

Chi è nato dagli anni 80 in poi si è trovato una situazione economica disastrosa, un Paese al collasso. Ci è stata riempita la testa di cazzate come carriera, laurea, gratificazione lavorativa, tutte puttanate che si sono poi scontrate con la realtà dei fatti, ovvero lavori miseri, sottopagati, senza alcun valore aggiunto (infatti la produttività del Paese è ferma da 20 anni), ma soprattutto INUTILI.
E già ragazzi, una buona fetta dei lavori (per non dire la maggioranza), non serve a niente, sono attività superflue, già oggi rimpiazzabili da macchine o programmi, o tenute in piedi da corporativismi e burocrazia; mi dite che minchia fa uno che lavora nel campo della "Communication" o del "Management"? Paroloni inglesi messi lì che non vogliono dire nulla. Per non parlare di tutti i passacarte/scaldasedie che riempiono gli uffici (tra cui ci sono anche io BTW), o le varie attività praticamente fallite, i negozietti con un piede nella fossa ecc…
Alla fine un povero cristo che si ritrova in sto bordello, senza gratificazioni di altro tipo (sentimentali/sessuali) cosa fa? L'unica cosa sensata; tira a campare.
Se ne frega di dare il suo "Contributo alla società" (altro concetto oramai privo di significato) e cerca di vivere col minimo sindacale. E' una vita di merda? Abbastanza, ma l'alternativa è farsi un mazzo per non avere comunque poi niente in ogni caso, visto che ricco col lavoro (tranne rari casi) non lo diventi.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Il discorso sessuale non è da trascurare, ma va anche considerato che è il lavoro in sé ad essere diventato mediamente meno appetibile.
Raramente si tratta di cose come coltivare la terra o aiutare il prossimo in difficoltà; il più delle volte sono lavori assolutamente inutili con nomi inglesi del cazzo e paghe ridicole.
Le 8 ore sono ormai un miraggio, nella maggior parte dei casi occorre darsi anima e corpo. Per i pochi lavori realmente seri e utili non esiste una vera offerta formativa, al netto dei corsi fuffa del FSE. I centri per l'impiego vengono finanziati per i disoccupati che li frequentano, non per quelli che vengono collocati, pertanto il loro scopo è farti girare continuamente attorno a un palo senza concludere nulla. E tante altre cosucce di questo genere, non ultimi quelli che dopo decenni di sacrifici finiscono comunque a vivere in macchina e ci ricordano che si tratta di un azzardo a tutti gli effetti. Devi sacrificare la tua vita ma non sai se avrai mai qualcosa in cambio, a parte il potersi vantare sui social che io mi faccio il mazzo mica come gli altri. Al lettore che guadagna belle cifre e sogghigna pensando che a lui/lei non capiterà, vorrei presentare un paio di amici che ne erano altrettanto sicuri.
Per molti l'alternativa non è morire di fame bensì limitare le spese e vivere in famiglia, che non è così male. Ecco perché la famiglia tradizionale è sotto attacco da parte dei grandi potentati economici internazionali, perché è una valida alternativa alla schiavitù.
Ed è anche l'ultima.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Mah, sapete ragazzi, io non sono per niente d’accordo.
Mi spiego meglio: non è che voglia dare giudizi sulle scelte altrui, è che sinceramente vivo diversamente la mia vita.
Ho un lavoro che mi consente di guadagnare dignitosamente (circa 2500 netti al mese), vivo nella casa dei miei genitori e non ho mutui nè affitti.
Posso quindi permettermi tranquillamente alcuni extra, primo fra tutti quello delle pro. Ci vado quasi una volta alla settimana spendendo circa 100 a botta.
Spesso mi capita di andare in Germania e lì ci vado anche tutti i giorni o quasi per una settimana di fila…
Se penso che c’è chi li spende molto di più per mantenere moglie e figli mi reputo un uomo fortunato.
Senza il mio lavoro non potrei permettermi questi e altri extra e, soprattutto, mi annoierei a morte.
Diciamo che un padre di famiglia lavora per gli altri,
io lavoro per me stesso.
Certo, non avró figli, ma penso che sia uno di quei desideri stupidi che la società (o la natura) ci ficcano in testa per incularci meglio, piegandoci ai loro scopi.
Non invidio nemmeno un solo amico che abbia figli. Anzi, sono loro a invidiare me.
Onestamente mi pare davvero poco furbo ammazzarsi di lavoro solo per avere la “soddisfazione” di dire “ho trasmesso i miei geni alla generazione futura”.
Sai quanto me ne frega… io saró morto comunque.
Se avete queste fissazioni, che vi devo dire, andate alla banca del seme e offritevi come “donatori”…
Tutto questo potrà sembrarvi egoista, ma che significa? Cos’è l’egoismo? L’atteggiamento di chi cerca il bene maggiore per se stesso?
Se è così, allora viva l’egoismo! Tutti siamo egoisti perché tutti cerchiamo il nostro bene. Semmai c’è qualcuno che o non riesce a individuare quale sia il suo bene, oppure è ipocrita e dice di perseguire altri scopi.
Non è il mio caso, evidentemente.
Si vive una volta sola e non c’è tempo per le seghe mentali.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Si fa tanto parlare di sesso, di "scopare" a destra e a manca come se fosse una realizzazione.
In realtà il dramma è la realizzazione affettiva, l'AMORE, è quello che manca e che è reso difficile dalle questioni potere-dominio e rende tutto precario.
Penso che la prostituzione legale e con basso costo risolverebbe poco, non si tratta di beni di consumo, ma di realizzazione affettiva, come già detto.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Cari ragazzi buongiorno! Intanto complimenti a tutti per il forum, per gli articoli e i commenti. Trovo molto gradevoli (e condivisibili) sia i contenuti che la forma. C'è molta educazione, rispetto e (contrariamente a quello che potrebbe dire qualche femminista/progressista) il livello di onestà intellettuale è molto buono.
Già molto è stato detto nei precedenti commenti, quindi non ho tantissime cose da aggiungere. Ne approfitterei, se possibile, per introdurre un tema che si ricollega parzialmente al topic dei commenti, ossia le donne e il loro tenore di vita. Noto infatti che da un bel po' di tempo anche ragazze fisicamente belle ma "professionalmene" normali (nel senso che fanno mestieri normali come commessa, parrucchiera, impiegata, ecc.) sfoggiano sui social dei tenori di vita che, dal mio punto di vista, non rispettano il livello di reddito delle loro professioni. Forse sto commettendo il peccato di "fare i conti in tasca agli altri (o meglio, "alle altre")", ma è una cosa che mi incuriosisce e mi sconcerta allo stesso tempo. Dico… con uno stipendio da 1300/1500 Euro come fai ad andare a mangiare pesce crudo ogni week end, in vacanza ai tropici ogni 6 mesi, a fare shopping (e spendere una barca di soldi in borse/scarpe/ecc.), a pagarti un affitto/mutuo + bollette + spesa, a pagarti la macchina (anche qui, una volta giravano con utilitarie tipo la C3 o la Y10… adesso si stanno orientando ai suv o mini suv (anche se di marche come Nissan, Ford, Renault, restano pur sempre macchine un po' più "up", non so se mi spiego…). Dico questo perchè io faccio un lavoro pagato il doppio delle cifre sopra riportate, arrivo a fine mese tranquillamente però devo comunque farmi qualche conticino (anche perchè desidero mettere via qualcosa ogni mese). Queste invece sembra che siano sempre in vacanza con l'all inclusive già pagato. Allora mi sono dato tre possibili risposte:
1) stanno in bolletta, anche se non lo lasciano trasparire. Magari sono di quelle che fanno finanzimenti per comprarsi l'ultimo smartphone;
2) sono foraggiate da qualcuno (che siano i genitori, il compagno… magari hanno qualche rendita nascosta derivante da investimenti fatti dai loro nonni…);
3) fanno le escort. Ogni tanto (o spesso) arrotondano così. Secondo me questa è la casistica più diffusa laddove si vedono tantissime foto di loro a borod piscina, su una spiaggia caraibica, al ristorante o semi sdraitae sulla prua di una barca con un unico particolare ricorrente: nelle foto sono sempre da sole. Mai un compagno, qualche amica/o… Io se dovessi condividere foto sui social, senz'altro ne metterei alcune/molte dove sono con i miei amici… Ma queste si fanno fotografare da qualcuno, ma non si sa bene chi. Quindi mi sono pensato: fanno la vacanzetta pagata dal "cliente", dopodichè si fanno immortalare in pose da diva dal cliente stesso (raggiungendo così il duplice scopo di egoboostarsi sui social e di farsi pubblicità per futuri aspiranti clienti… inaffti alcune lasciano il contatto e-mail in calce).
Sapevo che le escort lo facevano già da molto tempo, ma che questa usanza (o meglio, questo secondo lavoro) si sia diffusa anche presso le ragazze normali? Sia chiaro, sicuramente qualche caso ci sarà, ma sto parlando di un fenomeno che dal mio punto di vista si è massificato assai… E voi cosa ne pensate?

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Caro redpillatore, sono VeroAnonimo ti ho scritto in via privata qualche tempo fa. Anche io ho attraversato un lungo periodo della mia vita in cui non avevo voglia di darmi da fare: passato il periodo dell'adolescenza in cui studi perché 'così si fa', non avendo accesso al sesso da 'grande' giravo 'a vuoto'. Poi ho scoperto il mondo delle pay e li ho trovato una nuova molla abbastanza efficace: ora guadagno e spendo solo con loro. Le pay non ti danno affetto ne amore solo sesso ma chi si accontenta gode….e poi mi è capitata anche qualche pay nominalmente interessata ad una relazione: "mi piacerebbe, sarebbe bello ma non posso" e qui si aprirebbe una parentesi infinita sui giri in cui si trovano molte pay che non mi pare il caso di aprire.

Van
Van
4 anni fa

Concordo sul fatto un certo tipo di selezione personale oggi sia un cancro. Facebook già toglie la privacy alle persone..
Come avete detto in molti casi basta mettere un like al politico che a "loro" non piace, per rischiare di perdere l'occasione di lavoro. Bella libertà…
Mi sembra sbagliato che venga controllato un profilo prima di decidere chi assumere. Questo prima della "meravigliosa" dittatura progressista, non succedeva.
In questi ultimi anni, questo fenomeno si è estremizzato..
Mi è capitata proprio una cosa simile, una volta:
Ti chiedono il profilo Facebook anche per affitarti una camera in certe zone della Germania. Mi è capitato in una casa di femministe.
Non solo mi hanno chiesto il profilo ma anche le idee politiche, il "requisito" per affittare era essere progressista e di sinistra.
Ovviamente appena vista la domanda nel questionario, mi sono alzato e me ne sono andato. Non prenderei mai una casa con gente esaltata che mette requisiti del genere, imponendo una dittatura di pensiero. Non la avrei presa nemmeno se fossi stato dalla loro parte politica.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Cit. dall'articolo "La donna… ha la convinzione (errata) che facendo carriera aumenterà la propria attrattività e potrà ambire a uomini di valore di mercato più elevato, soddisfando così la sua ipergamia. E per finire, avendo ovviamente una vita sessuale da godersi, le fa molto comodo uno stipendio per andare a vivere da sola."

Redpillatore, personalmente questa visione mi sembra non solo parziale ma anche errata. La maggioranza delle donne SA che, facendo carriera, non aumenterà la sua attrattività, anzi spaventerà gli uomini, almeno per una LTR. Lo fa perché si vuole garantire cmq una sicurezza materiale nel caso non incontrasse una persona con la quale valga la pena di condividere l'esistenza o nel caso infausto in cui questa venisse a mancare, per lutti o abbandoni. Fino a poche decine di anni fa molte donne accettavano di sposarsi con uomini che non solo non amavano ma lontanissimi dalle loro aspettative, a cui rimanevano legate anche se infelici, solo perché rimanere zitella era disonorevole e non avevano altre fonti di sostentamento (non tutte nascevano in famiglie ricche disposte a riaccoglierle dopo una separazione o una vedovanza). Poi le più fortunate che amano il loro lavoro lo fanno anche per dare un contributo tramite esso alla società (è una minoranza, lo ammetto…).

Senza contare che molte donne nate negli anni 60-70-80 sono state spinte ad andare a vivere da sole anche perché le famiglie le controllavano ed esigevano molto di più da loro rispetto ai fratelli maschi. Non è solo e neanche soprattutto questione di libertà sessuale, ma anche di oneri domestici (normalmente ad una ragazza si chiedeva nel passato molto di più in termini di collaborazione per pulizie ed altre incombenze affini).

Insomma, mi sembra che ci siano diversi elementi che NON consideri 😉 …

Osservatore Romano
Osservatore Romano
3 anni fa

Di sicuro la CovidEconomics tanta voglia non la fa venire.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Non sono del tutto d’accordo…
Intanto, non è vero che le persone lavorino solo per la prospettiva di avere una famiglia: possono benissimo farlo per soddisfazione personale.
Oppure, per accumulare il denaro da spendere con le prostitute, che peraltro solitamente costano meno, a conti fatti, di una relazione.
Personalmente vivo più o meno come questo ragazzo; anche se ho il mio lavoro (che mi piace), mi godo la vita e, quando mi va, ricorro alla prostituzione. Francamente, l’ultima cosa che rimpiango è di non avere una famiglia.
Perché questo soprattutto è il punto che non mi convince. La società di una volta era diversa: ti sposavi a vent’anni e avevi figa assicurata per il resto del tuo matrimonio, su questo siamo d’accordo.
Avevi peró anche molte più responsabilità, perché da te dipendevano diverse persone; senza considerare che tua moglie invecchiava, diventava brutta, magari pure rompicoglioni, e tu te la dovevi tenere (non esistendo il divorzio).
Ora, siamo proprio sicuri che fosse meglio così?
Dite quel che volete ma io mio nonno non lo invidio affatto: stare a spaccarsi la schiena per una vita per mantenere 8 persone… senza considerare il fatto che, di tanto in tanto, ti toccava pure andare in guerra.
Ecco, sinceramente io mi ritengo più fortunato di lui: ho un lavoro leggero, niente rotture di palle, sesso se e quando ne sento la necessità.
Sicuramente per l’umanità nel suo complesso era meglio il modello di prima, ma per me stesso preferisco questo.

ugopertutti
ugopertutti
3 anni fa

Aggiungi 1 anno di quarantene e coprifuochi e via! Non vedo l’ora di suicidarmi!

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

@Andy

naturalmente avresti ragione, ma perchè sforzarsi? una straniera scelta bene ti può dare le stesse soddisfazioni con metà delle rotture di coglioni; in più impari una nuova lingua, viaggi, conosci posti nuovi… c'è la globalizzazione per tutto (per la prostituzione decenni), usiamola a nostro favore 😉

Coglioni frantumati
Coglioni frantumati
4 anni fa

Tirare avanti a forza di lavoretti poco responsabilizzanti quasi tutti, se non hanno famiglia. Campi da Dio. Senza figa ma campi da Dio.

Van
Van
4 anni fa

Faccio una domanda alla base, che magari si distacca leggermente da altre considerazioni, ma la ritengo importante.
Siete sicuri che i giovani non abbiano voglia di lavorare? in particolare gli italiani?
Cito solo alcuni dati: Concorso per operatore ecologico(spazzino) in Veneto: 1700 domande.
Altro concorso in Umbria: 2200 domande per 8 posti come spazzino.
E non stiamo parlando di lavori di alto livello.. figuriamoci chi ha la possibilità di accedere a un posto per il quale ha studiato.
Sicuramente ci saranno "persone" che non hanno voglia di lavorare, esistono, ma questi e altri dati dimostrano il contrario della tesi che troppo spesso da parte di politici viene data come "preimpostata".
Aggiungerei che per molti lavori anche umili, in Italia, chiedono 2 anni di esperienza continuativa che molti giovani non hanno e non possono avere perchè non gli viene permesso di acquisirli.
Anche stage, corsi, lavoro gratis, tirocini, senza quei 2 anni di "requisito" non valgono.
In altri paesi come in Uk, per gli stessi lavori esistono maggiori possibilità di riqualificarsi ergo.. imparare un nuovo mestiere anche da zero.

Batacchi
Batacchi
4 anni fa

Ho fatto quasi 20 lavori in vita mia.Parecchi miei datori di lavoro (sia maschi che femmine)mi hanno detto: "basta sono stufo/a! non assumero' mai piu' donne!Poi invece lo hanno fatto.E perché?Perchè se assumi una donna hai degli sgravi fiscali mentre se assumi un uomo no.E allora perché assumere un uomo che ti costa il doppio di una donna?E' ovviamente una gravissima discriminazione nei confronti degli uomini ma chi ne parla?Lo stesso accade se vuoi fare l'imprenditore.Se sei una donn hai delle agevolazioni fiscali se sei un uomo no.Mettiamo che ci siano 2 imprese uguali in tutto e per tutto una gestita da una donna e una da un uomo.Quale sara' piu' competitiva sul mercato visto che solo quella gestita dalla donna gode delle agevolazioni?

Emanuele
Emanuele
4 anni fa

Visto che il tema è stato evocato più volte nei commenti, segnalo un interessante articolo di Eugenio Benetazzo sulla possibile regolarizzazione normativa della prostituzione:

eugeniobenetazzo.com/tassazione-prostituzione-legge-merlin/

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Ma come mai negli Usa si parla tanto di uomini Mgtow mentre in Italia poco? Orde di uomini che si sono rotti i coglioni di questa società che valorizza le donne e da loro potere sessuale e giurisdizione , tanto che hanno deciso di non voler più inseguire le donne e rinunciare a loro completamente. Oggi L Italia è il paradiso per le donne anche una straniera che viene in Italia pensa : Mmmm qui ho mille attenzioni mentre nel mio paese no, quasi quasi mi ci trasferisco. Se non verrà legalizzata la prostituzione finirà male per il nostro paese per diversi motivi, la prostituzione servira' ad aggiustare i danni che ha detto il nazifemminismo creando divisione e odio tra maschi e donne e un ideologia tossica secondo la quale l uomo ha meno valore della donna. Quando i media affermano che L Italia ha una natalità bassissima, nessuno dice la verità cioè che non si fanno figli sopratutto perché non esistono più le donne ma al loro posto ci sono delle UOME a cui è stato detto che la maternità è un handicapp e che essere femminili e' segno di debolezza, bisogna quindi emulare e competere con i maschi, la crisi economica c entra poco non a caso infatti la Germania ha un welfare ottimo ma una bassa natalità. Non è vero nemmeno che l uomo deve corteggiare una donna, un uomo deve dare ATTENZIONI ad una donna SOLO se lei mostra interesse e da' segnali, ma questo oggo non avviene mai perché il femminismo ha insegnato alle donne che loro valgono e perciò non devono abbassare la loro autostima dando rilevanza e importanza a un uomo. Solo la legalizzazione della prostituzione potrà salvare l Italia dall estinzione perché creerà di nuovo coesione sociale tra uomini e donne, farà da collante, la prostituzione fa diminuire la percezione alle donne che loro hanno potere sessuale e valore. Andate a guardarvi le Interviste di Pasolini sul sesso negli anni 80 e notate come gli uomini non erano incazzati come oggi..

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Non essere appagato dal punto di vista sessualità fa veramente venire viglia di starsene chiuso in casa tutto il giorno a dormire e a giocare ai videogames

Emanuele
Emanuele
4 anni fa

Red, ho appena guardato il video "Rimorchiare su Tinder da ricchi e da poveri" che hai linkato sulla pagina Facebook ( youtu.be/vMBRoRd5OHQ).

Ti ringrazio, è il genere di video che fa venir voglia di suicidarsi ma che ha il pregio di sbattere in faccia la verità nuda e cruda.

P.S. Interessante notare come finora nessuna donna abbia commentato sotto al video su Youtube, ad eccezione di una che si è limitata a fare gli auguri di buon compleanno all'autore dell'esperimento.

axlrov
axlrov
4 anni fa

ma?! e in quanti si possono permettere di vivere senza lavorare??

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

@anonimo che non lavora. La tua non è vera libertà perché è condizionata dall'aiuto e dall'esistenza altrui. Non sei meno ammanettato di un uomo medio succube dei condizionamenti sociali. Però se sei veramente felice e soddisfatto, buon per te.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Io lavoro in ufficio con tutte donne, prendo gli ordini da loro, mangio merda tutto il giorno però la paga è ottima. Quanto resisteró? Me lo chiedo tutti i giorni. Preferirei prendere meno soldi ma avere una vita meno stressante.
So che in un momento come questo lamentarsi per il lavoro è una bestemmia, considerando la fame che c'è in giro. D'altra parte anche io sono stato disoccupato per qualche mese e devo dire che è proprio una merda stare senza lavoro specialmente se ti sei fatto il culo anni sui libri.
Discorso donne e aspetto fisico a parte, quanti di voi hanno avuto le palle di mollare un lavoro sicuro e rimettersi in gioco?
Chi di voi si è messo in discussione e ha cambiato vita?

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Scusate non mi sono firmato, Anonimo 29 luglio 2019 17:32 sono Gino.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Moltissimi vivono oltre le proprie possibilità, io prendo 1000 euro al mese quando va bene e non mi manca nulla…certo non ho un'auto sportiva ma una dignitosissima utilitaria di 10 anni, ho uno smartphone da 150 euro che ha ormai tre anni, sto in affitto in un bilocale (per fortuna pago pochissimo), la birretta o la cena fuori per un compleanno non me la nego, per fare sport uso la bicicletta, compro i vestiti quando ci sono i saldi…sto molto attento alle spese. Ho anche amici, che vi assicuro non guadagnano molto più di me, che invece ostentano come se prendessero 5000 euro al mese…anche uomini eh, quindi in questo sollevo le donne dall'essere le uniche "esagerate". La rovina di queste persone sono i finanziamenti…io quando affronto l'argomento rimango basito su come la gente sia convinta di risparmiare tirando fuori 150 euro al mese per un anno piuttosto che 1000 tutti insieme. Su alcuni beni fondamentali sono anche d'accordo che possa essere l'unica soluzione (un elettrodomestico che si rompe, un intervento dal dentista), ma per un cellulare, un home theater o il suv anche no. Eppure se ci parlate hanno trovato, a loro parere, l'uovo di Colombo.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Una causa puo essere la scomparsa della figura paterna nelle famiglie. Il padre figura che poneva limiti, rassicurava e spronava il figlio all azione e stato annientaro dal femminismo, spesso oggi il figlio maschio vive con la madre divorziata dal padre. Ma anche quando il padre c'e il rapporto con il figlio e piu come quello di un amico che una figura che incute soggezzione

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Marco bux/pillolar su instagram e youtube mette alle strette il movimento incel: cercatevi su youtube i seguenti video : Daily pill sulla bruttezza
Il resintemento é la cosa peggiore che tu possa infliggere a te stesso
Cosa ne penso degli incel/redpillati e il forum dei brutti(questo video si trova nelle video stories dell suo instagram: pillolar/marco bux)

Gigi
Gigi
4 anni fa

Si, tutto vero, però rimettiamo le cose al loro posto.
Il problema, con il lavoro e lo studio, non è dato tanto dal femminismo (e relative conseguenze), quanto piuttosto dalla crisi economica.
Se un laureato avesse,come ha in buona parte del mondo, la prospettiva di guadagnare somme decenti (tipo 3.000- 5.000 euro o più) allora vedreste le università molto più frequentate.
Perchè è evidente che il denaro guadagnato con il lavoro gli consentirebbe comunque di permettersi viaggi, cibo, automobili e altre fonti di divertimento (non ultime, le pro…).
Insomma, se c'è la prospettiva di guadagnare bene, non si lavora "per dare il proprio contributo", ma per sè stessi.
Viceversa, essere costretti a lavorare solo per mantenere una moglie e un marmocchio -come facevano i nostri nonni- non è esattamente una prospettiva allettante!
Per questo è forse persino un bene che i giovani oggi non mettano su famiglia e non si riproducano, perché viceversa si farebbero piacere lavori odiosi e magari anche pericolosi solo per mantenere la famiglia!
Concludendo, se la gente non ha più voglia di lavorare non è tanto perché non abbia una famiglia (ripeto, cara grazia che non ce l'abbia, a queste condizioni!), ma perché il lavoro rende una tale miseria che davvero a questo punto diventa più conveniente starsene a casa e vivere come si può.