Cultura e Società

Alle donne i soldi non bastano più

l valore di mercato di un uomo, ovvero il suo potenziale attrattivo, è dato da una combinazione di buoni geni (estetica) e risorse (status socioeconomico). Tuttavia questi fattori non hanno lo stesso peso in qualunque luogo e circostanza.Nel mondo occidentale, soprattutto tra i giovani, l’aspetto fisico assume un ruolo predominante, rendendo sempre più complicato cercare di compensare eventuali carenze con il denaro.

Alle donne i soldi non bastano più

Molti lettori si chiedono qual è la quantità di denaro e prestigio sociale necessaria per compensare un aspetto fisico che potrebbe essere considerato poco attraente.“Quanti soldi devo avere o guadagnare per essere un 7 economico?”; “Che punteggio di status ha un medico?”. Domande come queste si leggono spesso, forse perché mentre l’aspetto estetico è quello che è e c’è un margine d’azione molto limitato, il miglioramento sociale ed economico si presenta come un’opportunità molto più democratica e meritocratica. La maggior parte delle persone tuttavia sottostima la quantità di denaro di cui necessita un uomo di aspetto medio per risultare attraente, e in questo articolo cercherò di spiegare perché.

Cominciamo col dire che mentre la bellezza è in buona parte misurabile secondo una scala da uno a dieci, lo stesso non si può dire dello status, che è un fattore con più margini di soggettività. I soldi sono misurabili più dello status (hanno pure il numerino impresso sopra) però tradurli in attrattività è ugualmente complesso. Ad esempio cosa prendiamo come riferimento, il capitale o il reddito? E’ più ricco un uomo che ha 500k euro e nessun reddito a parte quello dato dagli interessi sul capitale, oppure un uomo che non ha risparmi ma un entrata mensile di 30k euro al mese? Alla fine la donna non è attratta tanto dai numerini del conto corrente, quanto piuttosto dallo stile di vita che quei numerini consentono. Quindi, sotto questo profilo,un uomo che guadagna molto e non spende dovrebbe essere equivalente a un uomo che guadagna meno ma spende tutto.

Possiamo tuttavia fare qualche ragionamento sul denaro. Ci saranno alcune imprecisioni, ma non stravolgeranno troppo il senso del messaggio conclusivo.
In Italia, secondo i dati ISTAT più recenti, il reddito medio è di circa 1800 euro mensili (netti). Ciò ovviamente si basa sulle dichiarazioni dei redditi e non fa distinzione tra Nord (dove si guadagna di più) e Sud (dove si guadagna di meno), tra uomini (guadagnano di più) e donne (guadagnano di meno, ma non per le ragioni delle femministe) , tra vecchi e giovani, tra autonomi e dipendenti, tra iper-ricchi e iper-poveri, tra evasori e non.

L’Italia è un Paese abbastanza diseguale sul piano economico e con 2600 euro mensili circa si entra già a far parte del 5% della popolazione con reddito più elevato. Con 4300 euro dell’1%.

Se prendiamo un uomo relativamente giovane, diciamo fra i 30 e i 35 anni, credo che con 3000 euro si entri già tranquillamente nel 1% più elevato. Avere un reddito di questo livello ti porta generalmente ad essere considerato un uomo di successo dalle persone comuni. In fondo, guadagni il doppio di loro.

Facendo un parallelismo estetico, un uomo che guadagna 3000 euro al mese sarebbe già considerabile “un bello”. Calcolate che nel 20mo percentile superiore la generalità delle donne inizia a trovarvi esteticamente interessanti, nel 5% superiore vagamente attraenti (in media una donna su Tinder mette match a un uomo su 20) e nell’1% indiscutibilmente attraenti.

Tuttavia si capisce fin da subito che essere dei “belli economici” non è esattamente come essere dei belli estetici. Chi pensate abbia più successo con le donne, un uomo bello da 7 con uno stipendio medio o un normaloide che guadagna 3000 euro al mese? La risposta è scontata, ed è scontata perché in Occidente, e soprattutto nella fascia giovanile, estetica e denaro non hanno lo stesso peso.


L’estetica conta di più perché viviamo in un’epoca di benessere in cui le basilari esigenze fisiologiche e di sicurezza sono ampiamente soddisfatte, per cui ci si può soffermare su aspetti più frivoli.

Il consiglio “Studia, impegnati, lavora sodo, fai carriera e vedrai che alla fine troverai una brava ragazza” che veniva dato ai nostri nonni e che ai loro tempi funzionava perché le donne erano povere, cattoliche, sessualmente represse e con l’ambizione massima di trovare un marito ora, con l’emancipazione femminile e l’innalzamento dei nostri standard di vita, è diventato velleitario e obsoleto.
Non è che le donne abbiano perso interesse per il denaro (è nella loro natura cercare risorse in un uomo), semplicemente la donna è ipergamica. Per sentirsi pienamente attratta da un uomo è fondamentale che questo guadagni più di lei, e sia in grado di migliorare la sua vita in maniera significativa.

Se si considera che oggi le donne lavorano e spesso hanno consistenti patrimoni famigliari alle spalle (papino che ha fatto i soldi con l’aziendina negli anni del boom economico), se si considera che dispongono di diverse fonti di guadagno alternative (instagram e onlyfans) e se si considera che gli uomini realmente ricchi sì sono pochi, ma quei pochi fanno una spietata concorrenza al rialzo (Berlusconi regalava 3k euro alle ragazze che invitava a cena solo per la loro presenza, senza neanche farci sesso), appare chiaro come anche un reddito che può sembrare buono ormai non offre più un bonus consistente con le donne, se mancano i presupposti estetici.

Una ragazza giovane e carina ha tutto pagato in qualunque posto lei vada, ha offerte continue da parte degli uomini tanto che se volesse potrebbe scroccare pranzi e cene quotidiani per un periodo di tempo indeterminato. Quei 1500 euro che guadagni più di lei spariscono in mezzo pomeriggio di shopping senza problemi, in fondo sono l’equivalente di una borsetta Gucci.

Come dimenticare il missile terra-aria che un’aspirante sugarlady lanciò al nostro affezionato lettore, docente universitario, durante una cena: “Hai solo i soldi di un lavoro da insegnante”

Sconfortante? Lo è parecchio. Soprattutto se si considera quanta fatica e sacrifici sono richiesti oggi ad un uomo per farsi strada, in un mercato del lavoro sempre più saturo e gerontocratico.

Paradossalmente guadagnare di più può addirittura diminuire le opzioni sessuali anziché aumentarle, soprattutto se il guadagno si accompagna ad un’istruzione elevata.
E’ ad esempio evidente a tutti come la difficoltà a trovare una donna colpisce in proporzione di più ragazzi/uomini di istruzione medio-alta, e spesso di famiglia benestante (attenzione: benestante, non ricca).
Ovvero coloro che hanno come target di riferimento quelle ragazze che stanno bene di famiglia, vanno all’Università e quindi sono piene di ambizioni e pensano a godersi la vita al massimo, illudendosi poi di poter trovare chissà quale marito solo perché hanno preso una laurea.
I ricchi veri non faticano a trovare donne perché, ovvio, sono ricchi.
I poveri faticano un po’ di più, ma le donne povere sono più pragmatiche e hanno meno grilli per la testa.

Chi ha un livello di istruzione e di reddito medio alto partecipa al campionato più difficile perché:
-le donne di classe sociale più elevata lo vedono come un morto di fame
-le donne di classe sociale più bassa lo percepiscono come troppo sofisticato e manca il dialogo.
-le donne della medesima classe sociale non hanno bisogno di un uomo perché sono emancipate e quindi alzano irragionevolmente i loro standard

Un medico ospedaliero bruttarello o normobruttarello è rifiutato dalle colleghe che non danno peso al suo status, perché possiedono il medesimo e quindi hanno ambizioni su colleghi più belli o suo uomini di status superiore. Potrebbe tecnicamente sfruttare lo status acquisito con donne di status più basso, magari immigrate est europee, ma 1. generalmente queste frequentano ambienti diversi 2. manca il dialogo 3. “Muh, viene con me solo per i soldi e non c’è validazzioneh”

Sempre più spesso nel mondo di lavoro si parla di “great resignation“, ovvero il demansionamento o addirittura l’abbandono volontario di massa del posto di lavoro.
Secondo una recente indagine fra i lettori del Corriere della Sera, un lavoratore su due sarebbe disposto a farsi ridurre lo stipendio pur di lavorare di meno. La ricchezza costruita dalle generazioni precedenti ha creato una base di sicurezza economica che ha portato le nuove a non dare più così tanta importanza al denaro e a riconsiderare le priorità della vita. Manca la fame dei nostri nonni e il loro desiderio di riscatto sociale. Mancano anche reali opportunità di tale riscatto. L’ascensore sociale è inceppato e molte persone si trovano a svolgere lavori poco gratificanti e con flebili prospettive per accumulare denaro di cui non sentono realmente la necessità.

Tuttavia una delle cause è anche la crescente difficoltà per gli uomini di trovare una compagna a causa dell’emancipazione femminile, che ha reso insostenibile la quantità di sforzo e denaro di cui necessita un uomo medio per apparire interessante agli occhi di una donna.

In pratica siamo passati dal “chi non lavora non fa l’amore” di Celentano, al “chi non fa l’amore è un pirla se lavora”.

Gli obiettivi biologici principali sono sopravvivenza e riproduzione e la stragrande maggioranza dei consumi risponde a queste esigenze.
Tolti i soldi necessari per cibarsi e mantenere la casa, che peraltro per circa il 70% degli italiani è già di proprietà, la rimanente spinta al consumo è perlopiù un fenomeno correlato alla competizione maschile, che motiva gli uomini a consumare o acquistare beni e servizi al fine di dimostrare il proprio status sociale o il proprio successo rispetto agli altri, per attrarre donne.

Ma una volta che la competizione si attenua o viene abbandonata perché ritenuta insostenibile, il motivo principale per il consumo perde rilevanza, e di conseguenza il desiderio di acquistare può diminuire. Così, sempre più uomini ritengono che per la propria qualità della vita sia più intelligente risparmiare i soldi, tagliare il superfluo, vivere con poco e optare per un lavoro meno stressante e che ti permette di goderti appieno il tuo tempo libero, anche se ciò diminuisce l’energia creativa ed espansiva della società.

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Night Driver
Night Driver
1 anno fa

Nel momento in cui si abbandonano le spese legate all’idea di fare colpo sulle donne, o andare incontro a loro richieste, la vita diventa incredibilmente più economica.

NicolaG
NicolaG
1 anno fa

Ho 41 anni, sbattendomi dalla mattina alla sera per ritrovarmi spiantato e senza una relazione, dunque la fatidica domanda è: CHI ME LO FA FARE ??? Il patto sociale è saltato, ovvero niente più carota nel farmi marciare… per qualcosa che già so non arriverà mai. Moltiplichiamo questa mia disillusione per milioni di individui ed ecco una gran bomba sociale in arrivo. Farò comunque la fame? Creperò ugualmente solo? E allora tanto vale io faccia quanto preferisco, anziché restare in un gioco nel quale comunque perderei.

Solunto
Solunto
1 anno fa

Ragazzi, ho qualche anno più di voi (45) e devo dirvi una cosa che nella vita ho osservato fino alla nausea. Le donne percepiscono come attraente un uomo che ha soldi e status. E’ un dato di fatto. Ma si tratta di un’attrazione “tiepida”. Una volta che l’uomo in questione si sposa con la donna in questione, la donna percepisce come proprio i soldi e lo status dell’uomo. E spesso smette di rispettarlo. La donna rispetta profondamente e unicamente solo l’uomo che la fa bagnare. Se tutto ciò che l’uomo ha da offrire è status e denaro le corna incombono come un’ombra sulla relazione. La donna vivrà una situazione di quiete spirituale, che però può essere sconvolta in qualsiasi momento dal collega ormonico, dal vicino testosteronico, dal cliente caliente, ecc…
Un uomo che ha solo soldi e status verrà ricordato post mortem come “un buon compagno”. Un uomo che fa bagnare la donna verrà ricordato post mortem come “l’amore della vita”. La donna dimentica subito chi è stato un buon compagno e rimane fedele per sempre alla memoria dell’amore della vita. Il mio consiglio: fate soldi e migliorate il vostro status per voi stessi. Non per pagare i conti delle donne.

Solunto
Solunto
1 anno fa

Rassegnatevi cari, la guerra dei sessi è finita e l’hanno vinta le donne.
Gente con lauree ridicole in cavolate umanistiche che vive alla grande prima coi soldi di papà e poi con quelli del compagno.

Approfitto per salutare le suprematiste rosa che metteranno pollice in giù a questo commento.

DarkTechno
DarkTechno
1 anno fa

RIFLESSIONI DI UN QUARANTENNE (sull’importanza di Money).

Sono d’accordo e non sono d’accordo su questo articolo. M, il Money, è tutt’ora centrale per fare sesso, per godersi la vita, per raggiungere una libertà finanziaria. Chi ha Money, per esempio, può facilmente avvalersi di professioniste. E qui si apre un discorso potenzialmente infinito.

C’è chi dice che pagare non vale, c’è chi dice che non c’è validazione, che non c’è desiderio da parte della donna, che è da sfigati, e tutta una serie di critiche che partono in automatico, come quando ti partono le chiamate sul cellulare. C’è del vero in tutto questo, così come c’è del vero in molte argomentazioni umane. C’è del vero, ma ci sono anche troppe approssimazioni e molto falso. 

1) VEDIAMO DI NON FARE COME I PUA. 

Vediamo di non fare come gli artisti del rimorchio: i Pick Up Artist, appunto. Se contatti o segui un PUA (e mi auguro per te di no!), la prima cosa che noterai è che colpevolizzeranno e scaglieranno merda contro chi usufruisce di accompagnatrici. I soliti noti della Playlover pare abbiano pubblicato un video appositamente studiato per svergognare i ragazzi che si accompagnano pagando.

Famosi PUA statunitensi pubblicano periodicamente video contro chi frequenta PayGirls. Un famoso PUA di New York, tutto puntato sull’idea del maschio alfa (e ti pareva!), ha pubblicato un video in cui sostiene che pagare per scopare sia la cosa più beta che esista. Pagare e scopare – secondo lui – è da sfigati, certo, mentre pagare il conto al ristorante, fare favori, zerbinare, mendicare sesso da una ragazza che non si prostituisce (ma viene con te perché sei un “alfa-percepito”) è da vincenti.

Queste critiche, dette dai PUA, ci sembrano assurde. Ma stiamo ben attenti a non proporre la stessa solfa dei PUA anche in chiave RedPill, Mi spiego. Se diciamo che la prostituzione non dà validazione, che è una transazione, che scopare PayGirls non conta, e tutto ciò che purtroppo capita di leggere anche in ambienti RedPill, non stiamo facendo altro che riproporre sotto altra luce le stesse argomentazioni dei PUA. Magari i RedPillati sono più attenti, più sottili, più cauti, ma stanno tecnicamente dicendo la stessa cosa.

Non dimentichiamocelo mai: i PUA lanciano continuamente cacca contro la prostituzione, perché sanno benissimo che la prostituzione funziona.

2) BUON SESSO E CATTIVO SESSO. 

La vera distinzione non è fra validazione e transazione. L’unica distinzione che conta è quella fra buon sesso e cattivo sesso. Un uomo dovrebbe conoscere se stesso e capire che cosa vuole. Certo, se vuoi a tutti i costi questa fantomatica “validazione”, devi trovare una donna che viene con te per pura attrazione. Volenti o nolenti, il discorso è questo. Ma nel mentre cerchi questo fiore raro, non sarebbe male frequentare qualche PayGirl, scoprendo magari che anche il sesso a compensazione economica ha il suo buon sapore, che alla fine il buon sesso si può trovare, con un po’ di fortuna, anche fra le braccia di una brava professionista.

Alla fine, il sesso a pagamento è “la seconda migliore opzione”. Certo, a chi non piacerebbe essere un GigaChad che va a letto con qualsiasi donna del mondo? Ma uomini del genere sono una rarità estrema e, credetemi, capita anche a loro di incappare nel cattivo sesso, nella brutta scopata. Capita anche a loro di ipogamare. Neanche un GigaChad trova tutte donne che sono a lui affini sessualmente. Un uomo che selezioni attentamente e sappia cogliere le sfumature necessarie (esempio banale: scegliere ragazze dell’etnia a lui più conforme) per gustarsi un buon rapporto Pay, può garantirsi ottimo sesso, anche se lui non è un “bello”. 

Non mi credete? Vi lancio una provocazione. Se non mi credete, cercate dei filmati amatoriali su qualche sito porno. Non parlo di film pornografici prodotti con famosi attori ed attrici, ma proprio di filmati amatoriali. La maggior parte di quei filmati sono realizzati da uomini di aspetto fisico normalissimo che hanno chiesto il permesso a un prostituta o alla massaggiatrice di turno di filmare l’incontro. Tutto qui. Ne vedrete di cotte e di crude. Gente che se la spassa alla grande. Io stesso, guardando qualche porno amatoriale, mi sono reso conto dell’estrema disponibilità del sesso, della facilità di ottenere (ottimo) sesso, se si hanno due spicci in fondo alle tasche. 

3) LA MALEDIZIONE DEL CONCETTO DI “COPE”. 

Altro problema che affligge la RedPill: pensare che ogni soluzione sia un “cope”. – “Muh, fratello! smetti di divertirti andando a PayGirls, è solo un cope, non vale!”.

Ora, ogni piacere della vita è un cope. Perché scelgo di mangiare in una buona trattoria e non mi va di sfamarmi con la minestrina liofilizzata? Mangiare bene è un cope. Fumare un buon sigaro è un cope. Scegliere il piacere è un cope. Quasi tutto è cope in questo mondo: se non ti piacciono i cope, la cosa migliore da fare è chiedere asilo in un monastero di clausura e scegliere la vita contemplativa. Sicuramente lì non ci sono cope. Frequentare prostitute è un cope? Ma certo. Soltanto, non lo è né più né meno di tante, tantissime, altre cose. 

4) LA CENTRALITA’ DEL FATTORE M.

Verissimo che le donne attuali cercano anche altro: cercano prima di tutto Looks, e sono praticamente impossibili da accontentare. Questo però non esclude completamente il fattore Money, che resta in gioco. Anche se le donne non vedono (o non vedono più) Money come fattore determinante per “accendere” il desiderio, Money continua a giocare un ruolo potentissimo nella mente di un uomo. Possedere Money non ti rende automaticamente più attraente, certo. Ma, se hai Money, con ogni probabilità hai anche più opzioni. Per esempio, con Money potresti permetterti di viaggiare, di muoverti. Con Money, potresti permetterti prostitute molto belle. Con Money potresti permetterti di scegliere con chi lavorare, saresti il primo a mandare a quel paese la femminista di turno che fino a ieri ti scassava le scatole in ufficio. Io sono un uomo che – a un certo punto della sua vita – ha iniziato a stare benino economicamente. Niente di particolare, ma la prima cosa che ho fatto, appena createsi le condizioni, è stato sfanculare due femministe con le quali ero costretto ad avere rapporti lavorativi. Ok, Money non è tutto, ma è tanto. Belli o brutti, con Money dalla nostra parte possiamo trinciare tanti rami secchi, mandando a quel paese – senza se e senza ma – un sacco di gente tossica che ci opprime la vita e non ci offre nulla. Con Money dalla nostra parte, possiamo concederci viaggi, vacanze, aperitivi e bevute, brindando allegramente alla brutta faccia di tutti quelli che ci vogliono male. E non è poco. 

Quindi, ragazzi, non ci illudiamo. Money riveste un ruolo chiave. Considerando sopratutto che, per un VERO RedPillato, la cosa più importante della vita non è accumulare donne su donne, ma raggiungere la libertà finanziaria. Il RedPillato VERO cerca sopratutto di non essere uno schiavo. Non essere uno schiavo delle donne, certo. Ma anche e soprattutto non essere uno schiavo sul posto di lavoro. La libertà finanziaria è troppo più importante del successo con le donne. Non dimentichiamocelo mai.

Last edited 1 anno fa by DarkTechno
DarkTechno
DarkTechno
1 anno fa

A SCUOLA DI SEDUZIONE: SOLDI E SFUMATURE LINGUISTICHE.

– Fratello! che fai!? – Disse il Maestro di Seduzione – Spendi 80 Euro per andare con una professionista? Che sfigato! Se tu fossi un vero figo, spenderesti appena 800 Euro per una consulenza Skype con me! Solo così CONOSCERAI tantissime donne, nella vita reale!

Avete notato una cosa? I FuffaGuru delle “scuole di seduzione” usano spesso parole come CONOSCERE, INCONTRARE, MATCHARE, APPROCCIARE… Dicono: “Il nostro corso ti farà CONOSCERE tantissime nuove donne, ti darà il coraggio ad APPROCCIARE. E balle varie.
Parlano di CONOSCERE, di INCONTRARE. Non parlano di “finirci a letto”. Non parlano più nemmeno di “sedurre” (termine che farebbe almeno intuire un esito non solo “Platonico”). Certo, sarà per il politicamente corretto: certe cose meglio non dirle. Ma io ritengo che il discorso sia ancora più subdolo e truffaldino.

Chi, come me, era già grandicello negli anni 90/2000, si ricorderà di quei loschi individui che vendevano in TV dei numeri “speciali”, da giocare al Lotto. Non dicevano mai apertamente: CON IL MIO METODO VINCERAI DEI SOLDI, ma dicevano idiozie del tipo: “la fortuna entrerà nella tua vita”, oppure dicevano: “potresti vincere”. Cioè, parlavano sempre in modo da salvarsi il culo, in modo perennemente “ipotetico”, al condizionale. Ovviamente sapevano delle idiozie spudorate che stavano vendendo. Ora quelle cazzate non vanno più di moda. Il pubblico è cambiato, ma il giochino dei Maestri di Seduzione è esattamente lo stesso.

Molti uomini che sono finiti “a scuola di seduzione” riportano che, seguendo il corso, hanno di fatto migliorato un pochino certe aree del loro carattere o della loro vita, e – con un carattere migliore – adesso riescono più facilmente ad avere AMICIZIE femminili. Ma attenzione: fra AMICIZIA e SESSO corre più distanza che da qui alla Nuova Zelanda! Ma intanto tu hai pagato. Hai pagato centinaia, talvolta migliaia di Euro, per finire in zona amicizia con un briciolo di stile in più (nel migliore dei casi). Paghi per avere “l’onore” di offrire il Sushi alla scrocca-Sushi di turno, a tempo indeterminato. Paghi – e di nuovo parliamo di soldi – per essere sufficientemente qualificato a diventare il perfetto zerbino della prossima profumiera.

Bob
Bob
1 anno fa

Un saggio detto familiare dice:
se vuoi sapere in che veri rapporti sei con una donna e’ sufficiente che non paghi x lei.
Subito si divide il fango ( il termine giusto non e’ questo) dall’oro……se avete i Maroni x farlo….. Scoprirete la redpill

Nicola
Nicola
1 anno fa

Tutto giusto tranne una parte, che devo confutare totalmente: la frase “un uomo che guadagna molto e non spende dovrebbe essere equivalente a un uomo che guadagna meno ma spende tutto” : NO. Ma proprio NO secco. Un uomo che non spende é percepito anche meno di un povero, disprezzato in quanto TIRCHIO – la tirchieria é uno degli atteggiamenti più detestati dalle donne. Come hai giustamente scritto le donne sono interessate non al denaro in sé ma allo stile di vita che il denaro CONSENTE di fare. Ma se uno il denaro lo ha ma quello stile di vita non lo fa, lo rende percepito come grandemente strano, con dei problemi. Perché non si gode la vita già che potrebbe? Meglio stargli alla larga, uno così non dá niente. Infatti esiste un detto che recita più o meno in questo modo: “tirchio coi soldi, tirchio anche coi sentimenti” – che non è necessariamente vero, ma è una maniera come un’altra di marchiare con l’infamia una persona che si comporta differentemente dai dettami comuni.
Ed è similmente mal percepito chi guadagna bene e sí li spende, ma non in cose che le donne comprendono: pensiamo a uno che spende tutto nei suoi hobby, ad esempio ama la pesca e consuma tutto lo stipendio in canne in carbonio iperleggere, esche, ecc. Le donne percepiscono come ben spesi i soldi in: viaggi, abiti e accessori alla moda/di marca, cene di pesce in località marine, macchinoni, aperitivi, feste e regali, vita mondana, ecc. In sostanza: frivolezze. Non c’è modo migliore se sei già bello di attirare donne come falene al lampione di mostrarsi sui social a fare una gran frivola vita sociale. Tutti gli altri modi di impiegare i soldi sono di fatto ritenuti come spreco, un’occasione persa da parte delle donne: non possono capire come uno possa impiegare denaro per cose fisiche per le proprie passioni – giacché passioni loro non ne hanno. Non ci sono più ormai giovani donne che hanno gli interessi femminili di un tempo, già poche sanno cucinare che non sia scaldare prodotti pronti, nessuna sa più cucire o fare a maglia. Basta vedere i loro profili, fatti con lo stampino: amo il cinema, uscire, i viaggi, leggere. – Questo merita un capitolo a parte: le donne effettivamente comprano più libri degli uomini, e se ci fermassimo a questo dovremmo ritenerle essere decisamente acculturate. La verità è che quella dei libri é un feticcio per darsi un tono. Se ne acquistano dieci ne leggono uno e ne assimilano mezzo, a star larghi.

Il Conte di Lautréamont
Il Conte di Lautréamont
1 anno fa

Ormai potete calare il bandone. Una donna scrive la seguente perla così riassumibile: “L’uomo alfa è colui che domina gli altri uomini all’esterno, ma accetta il ruolo biologico di farsi dominare dalla donna nel rapporto di coppia, mentre il beta è quello che inverte questo ruolo naturale e pretende di dominare la donna nella vita di coppia, mentre non riesce ad emergere all’esterno nella vita sociale con i suoi simili”. Al di là del guazzabuglio ideologico che fa l’elogio del bullo avvalendosi dei dettami spiccioli del darwinismo sociale ( totalmente inesistente nello spiegare i rapporti uomo-donna nelle società tradizionali ), quello che deve perplimere è la giustificazione di un rapporto malato tra i due sessi dove necessariamente ci deve essere uno che sta sopra e uno che sta sotto. Neanche le passa dall’anticamera del cervello che il rispetto della persona passa nel trattarsi da pari a pari e che in un rapporto di coppia quello che va in scena tutti i giorni è la RECIPROCITÀ e non la DOMINANZA di chicchessia sulla controparte.

benzina
benzina
1 anno fa

I MASCHI OCCIDENTALI sono seduti su una polveriera ,la cui miccia è gia’ stata accesa .
una trappola in tre fasi ; la prima quella che si sta svolgendo adesso è la progressiva presa di potere economico e legale ;bonus alle donne ,e predominio legale assoluto ,ovvero le donne hanno sempre ragione ,gli uomini hanno sempre torto .
seconda fase ; mettere la prostituzione totalmente fuori legge ,come tutto quello che non interessa alle donne .cose tipo armi ,sport ,motori sportivi , eccetera …
solo l esibizionismo on line sara’ tollerato ma a prezzi altissimi , 100 /200 euro per vedere un piede …figuratevi una vagina …considerate il potere economico che cio’ comportera’ …

terza fase ; fecondazione artificiale assistita e gratuita dello stato , stato sociale assoluto e totale a favore della donna , ovvero le famiglie a basso reddito mantenute dallo stato ,i singoli a lavorare . poi bonus di qualsiasi tipo alle donne dai pannolini alle tisane …comprenderanno tutti i tipici consumi femminili …

avevo sempre considerato paesi come l iran ,arabia saudita ,marocco , come paesi ottusi ,retrogradi ,stupidi …mi sono ricreduto ,ho cambiato idea …

Nadezda
Nadezda
1 anno fa

Io sono d’accordo su quasi tutto ciò che dice il redpillatore, però su una cosa non sono d’accordo. Le donne cercano un uomo con status e soldi, ma non sono sinceramente attratte da lui. Mio cugino è bruttino ma ricco ed ha sempre avuto donne belle, ma lo cornificavano e lo scaricavano alla fine. Io, come donna, potrei essere intrigata da un uomo ricco, ma alla fine dei conti, la vera attrazione animalesca la riservo per uno che mi piace davvero fisicamente, anche se è squattrinato. Per cui chiedo sempre agli uomini se vogliano davvero una compagna che sta con loro per i soldi e lo status e che magari li cornifica con uno per cui sente sincera attrazione. Io, se fossi uomo, preferirei stare sola. Per come la vedo io, deve essere terribile sposarsi con una donna che non prova sincera attrazione per te, che finge, lo fa con gli occhi chiusi. Non esiste. Meglio una dignitosa solitudine. Io vedo mio cugino come si spertica per la sua attuale moglie, le fa regali, la porta in località esclusive. A che pro? Io lo vedo chiaramente che lei non prova attrazione per lui. Di contro, vale anche per le donne. Molte donne rimangono in relazioni in cui l’uomo non prova alcuna attrazione. Secondo me, la maggior parte delle relazioni sono fasulle.

Alle
Alle
1 anno fa

Osservo questo fenomeno sociale ogni volta che posso uscendo coi miei amici, uno di questi non è obiettivamente bellissimo, ma i suoi tratti fisici e facciali sono molto virili, non ha un euro in tasca ma alle donne non interessa, è famelico, senza paura e io che sono uomo percepisco da parte sua una carica ormonale gargantuesca, figuriamoci le donne.
Il secondo è vicinissimo all’essere considerato il bello per eccellenza, quel tipo di ragazzo che non ha bisogno di impegnarsi, nonostante sia anche ricco, viene percepito come il “ bello che non balla “, a volte persino noioso!
Il terzo, ha un aspetto normale, tendente al bruttino, ha un buon lavoro e guadagna bene, ha diverse “ amiche “ e la sua sicurezza nell’approcciare le donne è basata completamente sul fatto che ha molta liquidità. Quello che viene percepito come miglior partito è il primo.
Io non sono stato baciato dalla fortuna, non ho una gran genetica e non ho soldi, per cui non vengo percepito in nessun modo, mi limito a far presenza quando ci sono ragazze nei dintorni. Ma come ho già scritto in un mio vecchio commento, posso permetter Di affrontare tutto questo con filosofia grazie a quella santa donna di mia MADRE, sostenitrice della teoria redpill che mi ha insegnato tutto sulle donne e sul modo che hanno di percepire gli uomini. Quando ero un ragazzino molte sue lezione mi colpirono le profondo, mi fecero soffrire, ma ora posso solo ringraziarla perché ogni volta che vedo negli occhi di una donna l’indifferenza totale alla mia presenza, so darmi una risposta.

DarkTechno
DarkTechno
8 mesi fa

I soldi non servono per sedurre le donne. I soldi non servono per sbatterli in faccia alla gente. I soldi servono per godersi la libertà.

Giacomo
Giacomo
11 mesi fa

Riflessione dopo una delle numerose riletture dell’ articolo. Verso metà anni 90 un mio amico, nonostante la giovanissima età, aveva già capito tutto. Io, da normaloide, ero convinto che per il fatto che ero di famiglia non ricca, ma moderatamente benestante, in tante mi sarebbero corse dietro. Lui mi disse “Sai, secondo me no. Vedi, viviamo in un paese dove c’è chi sta meglio e chi peggio, ma che sta proprio male non c’è nessuno, e allora le ragazze scelgono quelli più fichi”. Inutile dire che ha avuto ragione lui.

La dura realtà
La dura realtà
11 mesi fa

Per tutti: vi siete mai fatti l’illusione che le persone, in particolare la donne, potessero capire il vostro stato d’animo?

A me capita spesso: se sto male, dentro di me mi illudo che la gente possa in qualche modo capire come sto.

La realtà, la dura realtà, è che a nessuno frega niente di te. Nessuna empatia, nulla di nulla.

La dura realtà
La dura realtà
1 anno fa

Voglio dare uno spunto per un possibile nuovo articolo di Red.

I cosiddetti normaloidi, ne faccio pienamente parte essendo io all’incirca un 6, non sono abituati a ricevere complimenti e attenzioni dalle donne, nemmeno apprezzamenti per l’intelligenza (ove presente). Nelle discussioni con altri uomini soccombono sempre perché di norma le ragazze danno sempre ragione al bello, al personaggio, al leader (il famoso conformismo delle donne si evidenzia molto anche nelle questioni di attualità o politiche).

Ma il punto su cui vorrei far riflettere tutti è questo: il normaloide è talmente disabituato a ricevere attenzioni e segnali positivi dalle donne che quando questo accade, è del tutto impreparato ad affrontare la situazione, anzi è persino incredulo: gli appare come una cosa impossibile, non vera, da scartare.

A me è capitato nelle rare volte un cui ho ricevuto segnali positivi. Ho reagito in modo, per così dire, quasi infantile. Sono scappato da una situazione che non era da me gestibile.

È accaduto anche a voi ?

La dura realtà
La dura realtà
1 anno fa

Ragazzi, una domanda per tutti: quando è stata l’ultima volta che una ragazza vi ha detto “Ti amo”?
Intanto rispondo io: 21 ANNI FA !

Quante donne riuscirebbero ad essere single per 21 anni? Nessuna

Aajsjs
Aajsjs
1 anno fa

I soldi non bastano più finche tiene il welfare state e/o la società post-scarsità
Dovessero venire meno queste cose il comportamento cambierebbe

Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec
1 anno fa

“Fatti il culo in una facoltà STEM e poi vai a lavorare a Milano” – ti dicevano; “sarà bellissimo perché avrai carriera, successo, soldi e fighe” – “ti dicevano”; parafrasando una pubblicità su youtube di mettersi in proprio di qualche anno fa. Questo poteva essere vero fino a metà anni 90, dopo si è rivelata una grossa bugia: finirai a fare lo stagista a Milano e, nella migliore delle ipotesi, a fare il consulente co.pro in una di quelle aziende dove smonti alle 21 di sera e se vai via alle 18 ti dicono “oggi metà giornata?”; e soprattutto, se non sei BELLO, niente sesso, quantomeno niente sesso gratis, cioè niente validazione.

Alex Le Large
Alex Le Large
1 anno fa

Finalmente una considerazione giusta, che peraltro avevo espresso più e più volte. Nella società competitiva iperliberista, il limite oltre il quale un uomo può considerarsi validato è virtualmente inesistente.

Fermo restando che uno che fa il chirurgo avrà sempre più potenziale di uno che pulisce le scale (fatta eccezione per i dark triad tatuati e squattrinati, le cui consorti sono sempre ben disposte ai creampie ripetuti, con conseguente numerosa prole urlante), questo risultato è la naturale conseguenza del liberismo economico estremo.

Ovvero, o sei al top, oppure niente. Il “medio” non è nemmeno contemplato: una donna di pari classe sociale, spinta dall’ipergamia estrema derivante dall’ iperliberismo sociale che si accompagna a quello economico, andrà sempre più spesso in cerca di uno migliore di lei (classe alta), e, in qualche caso, spinta dall’ibristofilia, anche in cerca del balordo squattrinato e dello svago nero da una notte.

La meritocrazia è una truffa per spremere maggior plusvalore, facendo credere al travet stritolato dagli straordinari che un giorno potrà ambire, come 40 anni fa, al paradiso della sicurezza sociale e affettiva. Nei fatti chi se la passa meglio è chi sfrutta quel plusvalore, o chi non lo produce affatto. Ecco il perchè della “virtus che non sta nel medio”.

Nella società di oggi, la validazione è un punto di certezza, e oggi i punti di certezza sono riservati alle classe elette, non ai lavoratori.

Il problema rimane abbinare questa considerazione alla famosa “svolta” di qualche articolo fa, che attribuiva tutte le responsabilità al singolo (approccio automigliorativo/motivazionale anzichè socioambientale). Ma su questo non mi esprimo.

Il giorno in cui gli uomini scopriranno che l’automiglioramento (a parte quello necessario e sacrosanto per stare bene economicamente e socialmente) è una partita truccata a monte, saranno fuochi d’artificio, ma quel giorno è ancora lontanissimo.

Last edited 1 anno fa by Alex Le Large
La dura realtà
La dura realtà
1 anno fa

PARLIAMO DI NUMERI

Riflettendo sulla mia classe alle superiori, ho fatto due conti su quanti maschi e quante femmine hanno avuto una relazione ai tempi della scuola superiore.

🚦 Maschi: 50%
🚦 Femmine: 80%

Nella mia classe era presente un “chad” ripetente che, è scontato da dire, aveva la fila.

Sono certo che anche nelle.classi vostre la situazione era molto simile, a dimostrazione del fatto che le ragazze hanno molte più possibilità di un ragazzo, anche se di livello estetico molto basso.

casanuova forever
casanuova forever
1 anno fa

Bell’articolo e nel complesso bei commenti. Aggiungerei solo un elemento, il ruolo dell’immaginario.

Distinguo 2 periodi, prima e dopo la rete. Prima della rete l’immaginario era formato soprattutto sull’esperienza concreta, diretta. Sì, il cinema, i rotocalchi etc., ma erano discontinui e limitati. Con la rete l’immaginario si forma sulle immagini, immagini di mondi dorati. Quotidianamente accediamo e astrattamente partecipiamo allo stile di vita delle star e dei magnati di tutto il mondo.

Il porsche in leasing non ci impressiona più perché lo confrontiamo direttamente con i garage di Dubay. Idem il week end al lago in un hotel 4 stelle: che cos’è rispetto alla villa di George Clooney? O lo champagnino in una spiaggia con lettini carini da 250 euro il giorno: non impallidisce la situazione rispetto ai drink sul panfilo da 300 milioni di dollari? Week end romantico a Parigi? Bene, ma se ci vai con l’aereo personale con destinazione suite al Ritz…

La segretaria- stereotipo esemplificativo- degli anni Ottanta confrontava il suo contesto ristretto con quello del dirigente o del professionista di medio calibro e ne rimaneva fatalmente attratta.

La segretaria di oggi confronta il contesto del dirigente o del professionista di medio calibro con lo stile di vita delle star e dei magnati, stile di vita al quale virtualmente lei partecipa ogni giorno. Un confronto impari dal quale dirigenti, professionisti etc. escono con le ossa rotte.

La rete ha determinato a livello cognitivo la scomparsa di quella scala intermedia dei desideri materiali che aveva il corrispettivo socio-economico nei corpi intermedi.

Prima la posta in gioco era il miglioramento graduale. Oggi è il salto dalla base alla cima.

Poi certo esistono i compromessi, le sfumature. Ma il desiderio si accende non se regali due volte l’anno una borsa di Gucci, si accende se gliene puoi regalare due al giorno con cenetta susseguente in un tre stelle Michelin perché lei vede immagini di donne che ne comprano due al giorno e che ogni giorno cenano in un tre stelle Michelin.

A quel punto, pensa la segretaria, meglio una borsa di Zara e una cena in un fast food con un bel tamarrone aitante che una borsa media e un ristorantino medio con un flaccidone attempato.

Far circolare il sesso e far circolare il lusso è stata una duplice mossa geniale.

La dura realtà
La dura realtà
11 mesi fa

Sono ormai molti anni che non vengo ricambiato sentimentalmente da una donna.

Un tempo, prima di facebook, avevo una certa intraprendenza. Ricordo le chat in cui parlavi con una senza che sapesse nulla di te, nemmeno il tuo volto.

Poi nell’era iniziale di facebook si lavorava cercando di chiedere l’amicizia alle ragazze che ti interessavano di cui in qualche modo avevi scoperto il nome.

Con l’arrivo di Instagram è finito tutto. Instagram fornisce una illusoria possibilità di conoscere qualsiasi donna e di poter interagire con lei. Se una donna vede una tua storia, vai a pensare che lei abbia un interesse, ma non è così: è tutto finto, artefatto, studiato per i belli.

🔴 CHIEDO A TUTTI: siete mai usciti con una ragazza conosciuta su un Instagram?
Vi dico la verità: io mai.
Nell’era di Facebook invece con qualcuna ero riuscito ad uscire.

La dura realtà
La dura realtà
1 anno fa

Vi racconto questa situazione che rappresenta forse la dura vita del nornaloide medio.

Anni fa mi trovai a parlare con una ragazza davvero molto bella. Fui visto da un mio “amico”-conoscente che, tempo qualche ora, aveva raccontato il fatto a tanti miei amici, con tono derisorio.

Eh già, secondo molti al normo-sfigato non è mai concesso il successo né sentimentale né lavorativo. Il normaloide non può uscire dal suo ruolo anonimo che la società e lui stesso di è assegnato

NicolaG
NicolaG
1 anno fa

Sul clamoroso traguardo dei 500 commenti, si deduce che risultano davvero pochi gli uomini sinceramente avvelenati verso le donne… di fatto silurando la loggia femminista, secondo la quale saremmo tutti misogini. Nemmeno l’incursione di una donna fra i commenti, ha scatenato invettiva & scherno concreti. Macché… solo gemiti pepati di testosterone, tutto qua. Perfino la deriva nel sincero odio di una irrilevanza di commentatori, risulta più che altro misantropia, nella quale la donna ci scivola paritariamente assieme ad un qualunque altro essere umano. Una rinfrescata di figa a tutti quanti su questo blog… ed il Redpillatore dovrebbe cambiare tematica per racimolare seguaci. Perciò, tutte cazzate che la donna viva una perenne condizione di pericolo, assediata dall’uomo bruto “da educare”. Puttanate, si celi un potenziale violento dietro ogni maschio, altrimenti la temeraria commentatrice da 100epassa repliche, avrebbe subito qualsivoglia genere di offesa… anziché cavarsela con del pungente sarcasmo. Ma no… tutti bravi ragazzi in fin dei conti, soprattutto se contestualizzata ogni loro affermazione nella tangibile sofferenza. Vada al diavolo chi non concede l’attenuante, probabilmente il medesimo ad esigere la limpidezza dei sensi nel mentre di una qualunque aggressione. Ci illustri lui o lei, quale modo esista per una imperturbabilità adamantina. Io per primo, talvolta irascibile e feroce, nella mia quotidianità mi impegno a conquistare la pace… anziché covare rabbia & rivalsa verso miei vessatori e vessatrici. Ma dov’è ‘sto mondo di uomini orchi??? Vivo circondato da maschi affamati di sesso e comprensione femminile, eppure nessuno mai ha condiviso con me infelici intenzioni verso le donne. No, no e no, tutte balle carissime femministe, voi a caccia di alibi per un mondo meglio “girlish friendly”…ragazzine viziate quali siete. Anzi, andate proprio a fan***o, che mi sono rotto i cog***i della quotidiana vessazione, per l’essere banalmente “peccatore” del non rientrare nei vostri fot***i canoni. Con le mie doti ho generato la meraviglia e stupito innumerevoli individui, coadiuvando la bellezza con la cultura… la sorpresa con la gioia… eppure valgo niente al cospetto del chad analfabeta con usta africana, agli occhi della femmina tipica. Femministe fuori da questo pianeta grazie.

Sultano di Costantinopoli
Sultano di Costantinopoli
1 anno fa

Chi è il genio? Colui che riesce a dare risposte semplici e chiare (more geometrico demonstrate) a problemi apparentemente complessi o poco spiegabili analiticamente.
Come Einstein, che con la relatività semplificò la spiegazione del mondo (“in tutti i sistemi di riferimento vale la prima legge del moto, semplicemente in alcuni è lo spazio a curvarsi…”) unificando la trattazione di diversi fenomeni (la gravitazione, l’elettromagnetismo, ecc.) prima pensati separatamente.

Chi è il poeta? Colui che riesce, attraverso la propria esperienza soggettive, a cogliere le cose “necessarie, universali, perpetue”, fino a riuscire ad esprimere in maniera unica quanto tutti provano.
Come il Leopardi, il quale, con la sua lirica, descrisse i tratti fondamentali della “nuda” condizione umana (i “giorni orrendi in così verde etade”, le speranze ingenue destinate a scontrarsi con la cruda realtà – a volte pure nelle forme della “fredda morte” e della “tomba ignuda” – la noia che prende puntualmente il posto delle gioie vagheggiate soltanto il giorno prima, il “piacer figlio d’affanno” come unica forma di ristoro, l’intrinseca mancanza di senso di chi nasce sapendo di dover tornare al nulla), facendo del “Passero solitario”, di “Silvia”, della “sera del dì di festa”, della “quiete dopo la tempesta”, del “pastore errante dell’Asia” paradigmi universali in cui ancora oggi può identificarsi fin dall’adolescenza chiunque abbia passato un po’ di tempo giovanile sui libri, abbia avuto un sentire ingenuo e puro, si sia annoiato di domenica dopo aver sperato di sabato, abbia puntualmente ritrovato un’effimera eppure necessaria gioia al suono liberatorio della campanella di fine giornata o al momento dei compiti terminati e si sia interrogato almeno una volta con angoscia sul senso della vita prima di addormentarsi.

Chi invece è lo scienziato? Colui che tratta i fenomeni sotto il loro aspetto quantitativo, a costo di renderli asettici in nome dell’oggettività. E a costo di renderli complessi quando i calcoli sono lunghi (ve lo dice qualcuno che, essendo bravino ma non geniale, pubblica articoli con centinaia di equazioni…).
Apparentemente, l’opposto del poeta. Spesso l’opposto pure del genio…

Einstein è stato uno dei pochi scienziati ad essere anche un genio.
Leopardi uno dei pochi geni ad essere anche poeta.
E il Redpillatore, secondo me, è tutte e tre le cose ed è pertanto destinato a lasciare su questo secolo la propria firma, come il Leopardi nell’Ottocento ed Einstein nel Novecento.

Grazie a lui oggi (per dirla con D’Annunzio) “la donna è una scienza” (ma nel caso del Redpillatore ci sono dati e statistiche a corroborare le affermazioni, nono solo motti da scrivere sulle dediche…).
Grazie alla sua teoria, molte cose un tempo studiate separatamente e ritenute complicatissime o addirittura imprevedibili (trovare/non trovare una ragazza, valutare al bellezza, prevedere il proprio successo socio-sessuale) si spiegano con facilità disarmante.
Grazie a post come questo, poi, il “mal di vivere” di intere generazioni ha la propria opera di “genio” in cui tutti possono ritrovare le proprie esperienze, le proprie sofferenze, le proprie gioie sperate e non vissute.

Nel mio caso, ad esempio, vedo tutta la mia vita in questo post.
Ora tutto mi è chiaro, nel bene e nel male.
Tutto quanto avevo soltanto intuito e/o ricostruito ha tratti ha ora, grazie alla redpill, una spiegazione complessiva.

Da adolescente, pur vivendo da incel per via dello studio matto e disperatissimo, mi sentivo vivo e pieno di speranze. Ragionavo senza saperlo infatti come se ancora vigesse il modello del secolo scorso, con la quasi sicurezza di poter diventare un “buon partito” grazie ad un buon lavoro conseguente ad una laurea di prestigio. Neppure le “crudezze balneari” vissute davanti alle “vaghe donzellette” che vedevo come le mie “Laura” e le mie “Beatrice” mi ferivano troppo, tanta era la certezza del mio avvenire radioso in senso economico-sessuale.

Ho smesso di sentirmi vivo nel 2004 quando, dopo la laurea, scoprii di appartenere alla generazione mille euro a prescindere dai meriti di studio.
Io pensavo a questa o quella ingiustizia personale o socio-politica, mentre i detrattori dicevano: “perché ti sei lasciato abbattere alla prima difficoltà” o “perché non hai altri meriti oltre allo studio, o lo studio non conta niente”. Il Redpillatore dimostra, dati alla mano, che tutto rientra semplicemente nella statistica delle retribuzioni in calo, della gerontocrazia, dell’immobilismo sociale. Dovuta a cause macro-economiche o, se vogliamo, macro-politiche (nel senso di decadenza spengleriana) su cui ben poco possono fare colpe e meriti dei singoli individui.

Dopo vent’anni di precariato, sto ri-entrando ora nella scala sociale e sessuale in maniera dignitosa e non sono più un vero incel, ma nonostante questo mi sento molto più disperato e frustato di quanto non fossi dieci anni fa (quando ero un precario sottopagato e addirittura dovevo andare in esilio all’estero per campare, senza alcuna prospettiva concreta per il futuro e, per poter comunque vivere, cercavo di pensare il meno possibile, riempiendo il tempo di gite solitarie fra i monti, gare di kart e militanze immaginarie nelle milizie islamiche). Le sugarbabies hanno acuito il mio malcontento anziché lenirlo.
Crisi di mezza età come dicono le donne da tre soldi? Pretese assurde sulla bellezza femminile come diceva qui Infiltrata? Incontentabilità congenita come dice papà?

In realtà la spiegazione è matematica.
Mettiamo assieme i tre aspetti: aspettativa adolescenziali, posizione socio-economica e figa. E vediamo, con la scienza redpillata, di quantificare il tutto.

PRIMO ASPETTO: LE ASPETTATIVE ADOLESCENZIALI
Ho vissuto fin dal primo giorno di prima elementare come “primo della classe” (dove, per la cronaca, eravamo in ventisette), con tanto di mio primo tema letto ad alta voce dalla maestra a mo’ di esempio. Ho esteso questa “sindrome” allo “status delle quattro pareti” al liceo, dove i professori mi ricordano ancora dopo un quarto di secolo (non solo per essere stato la “prima pagella” di tutto l’istituto ma anche per aver dato prova di capacità “oratorie” in certi contesti).
All’università ho scelto una laurea STEM ritenuta fra le più difficili (al tempo il novanta percento l’abbandonava al primo anno, pochi restavano in corso, pochissimi si laureavano a pieni voti). Ed anche lì ho preteso di “viaggiare con i primi” (con la maggiore età persino io ho capito che essere sempre primo non era realistico…). Al test d’ingresso, ad esempio, mi classificai nei primi dieci su mille partecipanti (dato statisticamente più significativo di quello, ovvio, sull’uscita con lode e media del ventinove virgola ventotto). 
Quantificando, posso ragionevolmente ritenere (basandomi sui numeri) di essere stato nel “top 1 percento” alla voce “studio” (che, per un secchione, “setta” le aspettative almeno di M ed S).

SECONDO ASPETTO: LA FIGA
A vent’anni come ora, tendevo a segarmi su un determinato genere di donna, che si trova più facilmente sulle pubblicità generaliste che non sui porno. Più elegantemente vestita (anche se succintamente) che non nuda (se non nelle foto “artistiche”). Fenotipo est-europeo, alta statura, bel portamento, sedere all’insù, gambe lunghe e modellate (la prima cosa che guardo).
Non necessariamente bellissime di viso. Eppure sempre accostate ad una versione moderna di quell’ideale estetico nato con lo Stilnovo e divenuto eterno con Petrarca.
Sia che le incontrassi fortuitamente per via o in disco, sia che le vedessi partecipare alle selezioni di Miss Italia o di Veline, dedicavo ad esse sonetti “dannunziani” (spiegare il senso delle virgolette in questo aggettivo sarebbe lungo e porterebbe fuori tema).
Non ho mai preteso di “avere l’impossibile” (come venni accusato da Infiltrata), ossia Claudia Schiffer o Cindy Crawford (che comunque non mancavano nella gallery come “modelle”), ma almeno la più figa della mia classe o dell’altra, le più gnocca della spiaggia o dell’hotel, o, se vogliamo, le meno “racchie” fra le italiane.
Quantificando anche qui, si tratta di un target che, con buona approssimazione, pur essendo parecchio sopra la media (specie in Italia), sta forse anche sotto l’1 percentile (mi pare che il redpillatore difficilmente consideri over 7 le concorrenti di Miss Italia, anche quando si spacciano per modelle).

TERZO ASPETTO: IL MONEY
Nemmeno ora guadagno (di mio) tanto più dei 2000 euro mensili dello “beta medio”, ma ho sempre potuto contare su una capacità di spesa almeno doppia grazie a papà ed alle “rendite di posizione” (come le “consulenze” che, spero, prenderanno il posto del primo il più tardi possibile).
Nonostante questo non mi sento affatto ricco. Anzi, quei 4000/5000 euro sono sentiti come il minimo per sopravvivere (i miei hobby costerebbero di più: una gara in auto 10k, una modella di Venusescort 5k, altro che weekend in montagna…). Pretese insensate? No, semplice corrispondenza numerica con le aspettative adolescenziali.
Considerando che ho potuto disporre di quella cifra mensile per tutto il periodo fra i 30 e i 40 e che anche ora che sono negli anta nessuna mi prende per un ultratrentenne, scopro ora, secondo i calcoli del redpillatore, di potermi ritenermi esattamente nel “top 1 percento” di M (sotto le voci “capacità di spesa mensile” e “qualità di vita da sfoggiare).

CONCLUSIONE
E allora, unendo i punti: mi sono formato studiando ed essendo nel top 1 percento dello studio, come riflesso condizionato (dall’essere secchione) ho pensato che a ciò dovesse corrispondere una posizione simile nella scala di S ed M e percepisco ancora oggi come invivibile una vita al di sotto di quei livelli (nonché come non etico uno stato che non garantisca tale corrispondenza). Persino la mia eccitazione sessuale si trasforma in depressione se non può sfogarsi su donne di livello estetico aritmeticamente corrispondente a quella percentuale!

La precisione di questi rapporti numerici (che solo leggendo questo articolo ho scoperto) è quasi commovente. Anche se non risolverà i miei problemi esistenziali, la lettura di questo post è come un’opera di Leopardi: anche quando (o, proprio perché) mostra senza veli tutta la crudeltà dell’esistenza, riesce comunque ad essere di consolazione!

P.S.
Per chi ha avuto pazienza di arrivare fino a questo punto, ammetto che sono io (e chi altri?) l’affezionato lettore destinatario del “missile terra-aria” di cui parla il Redpillatore.
A beneficio di chi non ha letto la mia storia, preciso che l’autrice della frase era una italo-iraniana wallata (37 anni) senza nemmeno i soldi per pagarsi la spesa a domicilio (eravamo in periodo di lockdown e lei aveva appena perso il suo lavoro di segretaria pseudo-dirigente per il fallimento della ditta).
Era evidentemente in cerca di un beta-provider, ma la sua arroganza di donna laureata e ipergamante non la faceva smettere di ritenere un motivo di vanto l’essere “stata coi calciatori” e di credere che io (nonostante il mio studio e la mia “testa” da lei apprezzata a parole) dovessi solo ringraziare il cielo ad avere una possibilità “con una gnocca come me”.
Sì, era una bonazza mora come piace a me, nelle foto aveva un fisico da copertina ed un bel culetto, ma io ero già in modalità “sexual revange” e non accettavo di dover elemosinare sesso e attenzioni come fossi ancora uno sfigato del liceo (ora che, dopo tanto tempo e fatica, finalmente avevo raggiunto l’età e la posizione per contrapporre M ed S al potere sessuale femminile).
E allora risposi con il memorabile: “sono docente universitario, stronza!”
Non eravamo a cena, ma ancora soltanto in chat. Comunque la sostanza non cambia (perché anche quelle con cui sono stato a cena o a prendere l’aperitivo mi dicevano implicitamente le stesse cose).
Morale della favola: lei avrà impattato il muro, mentre io ho trovato Britney.

Ed è stato passeggiando con la mia “baby” per una famosa località dolomitica che ho letto ad alta voce questo articolo appena è stato pubblicato. Commentandolo con lei (redpillatissima) e fregandomene di chi sentiva. Certe soddisfazioni non hanno prezzo. Per tutto il resto c’è Mastercard.

Jurij Gagarin
Jurij Gagarin
1 anno fa

ma scusate una domanda, ma da dove vengono tutte queste spolliciate giù? colpiscono praticamente tutti i post ahahahah. immagino che qualche femminista postwall con occhiali tondi enormi abbia trovato un nuovo scopo nella vita.

Andy
Andy
10 mesi fa

Non so ma da qualche tempo a questa parte, sarà perché le donne mi hanno sempre trattato con distacco e da beta prendedomi per il culo e ho come si suol dire il dente avvelenato, partono certi automatismi mentali del tipo, quando vedo una ragazza/donna. particolarmente carina inizio a pensare tra me e me: “bella figa, ma chissà che rompicoglioni”, oppure vedo chi l’accompagna e penso: “poveraccio, scoperà col contagocce e dovrà fare il tappetino e il cagnolino ai capricci di lei” o infine ancora “chissà che psicopatica!”… e via di questo passo… Non so per me l’essere donna mi inizia a dare l’idea di qualcosa di precario, instabile, ondivago e per niente rassicurante. Sarà che ne ho frequentate poche, che mi dite, sono vaneggiamenti?

benzina
benzina
1 anno fa

questo lungo argomento redpill dei soldi sta diventando uno dei piu’ belli e interessanti ,complimenti al redpillatore .
mi sto leggendo tutto e nonostante la dimensione di interventi e risposte tutto è molto interessante .
due considerazioni :
la prima è che noto che nonostante il sito che “dovrebbe”essere di furbi e sgamati con le donne ci sono posizioni molto ingenue (forse date da una giovane eta’) e idealiste , tipo …se guardo troppo la realta’ nuda e cruda mi conviene buttarmi giu’ perchè sono giovane e squattrinato e allora vai di blupill a manetta anche qui .

seconda considerazione :carissimi ingenui di questo sito considerate che le donne sono furbissime e ciniche di base, le migliori venditrici del mondo (del loro prodotto ) altro che i piazzisti di pentole ,temprate da millenni di lotta per sopravvivere in un mondo maschile e che proprio ora che sta crollando tutto il catafalco tarlato del maschilismo si apprestano a farcela pagare carissima .
la crudelta’ femminile non ha eguali carissimi amichetti di tastiera …
un esempio …se da una parte stanno per lanciare sul mercato i reggiseni con i finti capezzoli sporgenti arrapantissimi, (andate a vedere su internet ) dall altra saranno pronte a denunciarvi anche solo per un complimento al grido di noi sante e belle e voi brutti e porci …
ne vedremo delle belle in futuro ….
una grandissima pacca sulla schiena …

Fluffy
Fluffy
1 anno fa

Che si fottano. Per un uomo, specialmente superata una certa età, conviene andare a pay. L’alternativa è fare un sesso transazione mascherato da validazione, dove magari spendi anche più soldi tra cene, regali, uscite…
Se si ha buon L si può puntare a ONS o brevi frequentazioni, ma comunque non è alla portata di tutti, quindi ciò che ho scritto mi pare la via più logica.

Alex Le Large
Alex Le Large
11 mesi fa

Comunque allegri, da oggi anche il periodo di convivenza vale ai fini dell’assegno in caso di fine del matrimonio. E da lì il passo verso gli assegni per sola convivenza (già in auge altrove) è brevissimo. Occhio ormai non solo al matrimonio, ma a convivenze, rapporti di una notte….praticamente a tutto. Forse è meglio farsi monaci.

Alle
Alle
1 anno fa

Infine, ci stiamo avvicinando ad un’era di sempre maggior consapevolezza, il maschio medio ormai ha totalizzato il massimo del punteggio in questo test propostoci dall’evoluzione ma ironia della sorte il massimo dei voti significa posizionarsi sull’ultimo gradino della catena alimentare.
Sempre più uomini appesantiti dal giogo divino del non essere belli si ritirano dal gioco chiamato corteggiamento la cui meccanica ormai è fin troppo chiara per tutti: la donna gestisce il banco, detta le regole, sceglie chi può partecipare e soprattutto chi vince viene scelto prima ancora di iniziare la partita.
Alcune si stanno avvicinando a questo mondo nel tentativo di carpire qualche informazione in più dalla mente maschile, ma io altro non vedo se non un vanaglorioso tentativo di studiare la creatura vinta.
Sui social si leggono commenti di donne annoiate dal fatto che l’uomo abbia smesso di corteggiare, il numero di uomini che scelgono di pompare gratuitamente l’ego femminile sta diminuendo.
Le donne hanno sempre difeso il loro status estetico autodefinendosi obiettivamente più belle di noi, ma la realtà dei fatti è che risulta fin troppo facile sembrare e sottolineo sembrare più affascinanti con tonnellate di trucco, tacchi che slanciano anche le piu basse, push up che tirano su cose che non sono cose ecc ecc ecc

Per alcuni questa presa di posizione da parte dell’uomo metterà in difficoltà la donna, per altri invece non stiamo che facendo loro un favore.

Quale sarà il destino delle nuove generazioni !?
Come si ridurrà il maschio medio nel futuro ?
A cosa porterà la totale mancanza di sesso nella vita di uomo ?
Quando arriverà il giorno in cui la donna ammetterà di essere l’artefice delle migliaia di uomini che attendono in silenzio un tocco gentile dell’altro sesso che non li sfiorerà mai ?

Ad oggi, di fronte ai miei 30 anni di vita sessuale sprecata, posso solo augurare a tutti i più giovani i miei migliori auguri sperando che il vostro domani sia migliore.

Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec
1 anno fa

I benestanti incel dovrebbero tutti votare partiti di destra stronzi, la destra liberista (non quella sociale), quella del libero mercato e ognun per se.
Finora l’accordo tacito era: una donna per ciascuno e il benestante con le sue tasse pagava il welfare dei poveri.
Adesso il chad si accaparra tutte le donne (perché è questo il principale problema*), cioè dopo essersi fatto le piu’ belle, per il gusto di farsele tutte, si fa anche le normocarine e normaloidi, non lasciando niente ai maschi normaloidi.
Allora per quale motivo il normaloide benestante dovrebbe rinunciare a un po’ di ricchezza per finanziare il welfare, la sanità e la scuola del chad povero? A questo punto che il chad povero si fotta, ognun per se.
Perché ci deve essere il socialismo del denaro se c’è il capitalismo piu’ sfrenato del sesso?
(*) io ce l’ho più coi chad slayers che ipogamano per abbuffarsi di sesso che non con le ragazze, sono i chad slayers all’origine del circolo vizioso dell’ipergamia

Last edited 1 anno fa by Henri de Toulouse-Lautrec
Martino90
Martino90
11 mesi fa

Ma appunto sarà sempre più cosi, a meno che non ci siano crolli assurdi del sistema economico tali da tornare ad almeno 3 quarti di secolo fa. Ho l’esempio di una mia ex collega di lavoro, con le mani letteralmente bucate e di cui ho talora parlato per come sperpera i soldi, una wallata (e quindi già con segni notevoli di decadenza fisica e con volto non certo bello, diciamo dal 5 al 6-, ma in rapida discesa per ovvi motivi anagrafici). Una volta come battuta, visto che ossessionata dal voler far fronte alle spese e alle rate che ha accumulato in genere per scemenze le ho fatto la battuta che con i siti di webcam alune fanno soldi…lei piano piano di nascosto si è messa a farlo e adesso anche se senza lavoro fisso (lo ha perso perche ha cambiato per stare appresso a uno, chaddino, che ha 7 anni di meno e che manco la calcola e al quale fa, raramente, da sborratoio, e per il quale lei ha speso finora in vaccate un mare di soldi, e che secondo lei NON deve sapere assolutamente di questa ultariore sua attività), comunque guadagna buoni soldi anche se a breve troverà un altro lavoro fisso e ha gia messo in previsione che poi se continua aguadagnare bene farà comunque part time…ora premesso che io sono convinto che questa a 40 anni si troverà sommersa da debiti (come spesso le capita) perche può guadagnare fin che vuole ma tanto quanto guadagna lo spenderà in vaccate (del tipo “ho fatto affarone, una borsetta da 3000 euro comprata a 1700, che “furba” che sono stata…) , però quello che piu fa riflettere è che se una wallata non bella può guadagnare un sacco di soldi non facendo nulla se non mostrandosi per la quantità smisurata di mdf che pagano per vedere una su uno schermo, e che spera di poter poi campare magari cercando di fare filmati in posti esotici o dove le piace viaggiare (adesso è a formentera per le ferie visto che il chaddino che non la calcola è là, e lei vuole fare un figlio e cosi fregarlo, ma questo è tutto altro che allocco da mettersi con una cosi anche perchè poi sarebbe la sua rovina , anche economica), questo fa capire come un uomo che abbia un netto di 3000 euro sia in genere trasparente o invisibile per una normale ragazza, normale e non in condizione di disagio economico…da mgtow che sempre via via più io sono, mi rendo conto che se potessi rinascere con la testa di adesso, vorrei nascere donna e strafiga, “lavorererei” come sopra riportato dai 18 ai 30 in modo molto serrato ma curatissimo e attentissimo, e dopo ai 30 andrei in pensione avendo investito nel frattempo oculatamente i soldi accumulati, senza aver davvero mai lavorato peraltro.

Last edited 11 mesi fa by Martino90
Gigi
Gigi
1 anno fa

Sottoscrivo tutto. L’unica soluzione è abbassare i propri standard verso la classe medio bassa e cercare donne in difficoltà economiche. Magari qualcosa si trova. Tanto anche quelle medio-alte non ragionano e il dialogo con queste galline serve a poco se non a nulla.

Stevenson
Stevenson
1 anno fa

Questo é vero soprattutto con le donne giovani, quando il padre é vivo, lavora e le finanzia…
Basta spostarsi su donne di 35-40 anni ed, all’85%, sono piene di debiti!
Non solo le madri single (come tutti potrebbero pensare): ma soprattutto quelle che hanno vizi che non riescono a controllare, come shopping (compulsivo), uscite continue e i “viaggeddih”…
Quelle che hanno la passione per i “viaggeddih”, poi, di norma hanno pure la casa avita ipotecata.

In un simile contesto avere “S” e “M” diventa essenziale: ma é importante pure avere “carattere” e, soprattutto, una certa “dark triad”.
Infatti, quando arriva giugno e la tizia “dà di matto”, perché vuole spendere tutto per andare più di un mese nel solito posto del cazzo (quest’anno la “truffa” era l’Albania), …con le buone o con le cattive devi essere in grado di farla smettere!

Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec
1 anno fa

Quanti soldi devo avere o guadagnare per essere un 7 economico?” Nessuno, o meglio, “più infinito”, cioè nessuna cifra oggigiorno ti fa diventare un 7 economico; certamente con i milioni di euro puo trovare ragazze bellissime ma saranno ragazze interessate al tenore di vita e non attratte da te, è quindi sesso transazione come nei numerosissimi casi di vip accompagnati da donne piu’ giovani e belle (i casi sono molteplici e qualcuno pure grottesco).
Ora, a parte che i milioni di euro non li ho, ma anche se li avessi non sarei molto gratificato dall’avere una donna che mentre ci faccio sesso chiude gli occhi e spera che finisca il prima possibile come una pro e che quando mi faccio avanti magari mi dice “no amore dai lo abbiamo già fatto ieri” come fosse un dovere anziché un piacere e che mentre glielo sto per mettere dentro mi dice “allora amore quand’è che mi regali quel rolex che mi hai promesso” (facendomelo ammosciare immediatamente); insomma, il beta providing, o beta buxing, che porta sicuramente ad essere cornuti;
viceversa se fossi povero ma bello avrei accanto a me una ninfomane ingrifata di me che non vede l’ora di farsi sbattere e che sarei io a dirle “scusa amore non ce la faccio, oggi lo abbiamo già fatto 2 volte”… e che mentre la scopo mi bacia appassionatamente e si dimena di piacere, un sogno.
La maggior parte delle situazioni pero’ sono una via di mezzo tra le due, dove la donna ha scelto un compagno che non le fa schifo ma che comunque le è comodo anche per altri punti di vista.
Quello che scrivi è verissimo: non essendoci piu’ carenza di M, quello che conta è L. Chi è carente in L cerca di geomaxare andando in posti dove ancora M è scarso. Verissimo anche il quiet quitting: “chi ca..o me lo fa fare di farmi il mazzo per mandare avanti una società che spala merda su di me?”

Cippolippo
Cippolippo
1 anno fa

Alla luce di tutto ciò, mi domando come sarà il futuro.
Dico per chi oggi ha diciott’anni.
Le donne saranno sempre più selettive e sdegnose (e ne hanno tutto il diritto, sia chiaro).
Si imporrà il modello svedese. I figli saranno fatti sempre più tramite inseminazione artificiale, con il seme di maschi eugeneticamente selezionati, o tramite rapporti occasionali con “maschi alfa”.
Ciò forse gioverà, complessivamente, alla specie.
Lo “stato paggetto” si accollerà tutto.
La prostituzione, indipendentemente dal fatto che sia resa illegale (com’è probabile) o meno, avrà prezzi esorbitanti. (In fondo cos’è meglio, una bottiglia di vino pregiatissimo o una scopata ben fatta?).
L’influsso culturale dei migranti islamici potrebbe invertire la rotta. Ma non credo. Gli immigrati, e soprattutto le immigrate, sono ben lieti di assimilarsi alle nostre consuetudini odierne (lo vedo anche a scuola).
Del resto, l’integralismo islamico è forse ancor peggio del modello svedese (che se non altro salvaguarda la libertà di coscienza, di pensiero e d’espressione, almeno finché non si vanno anche solo a sfiorare certe minoranze).
Cosa potrà fare, dunque, l’ottanta o forse novanta per cento dei maschi?
Trarre il massimo piacere dall’autoerotismo, con giocattoli sessuali sempre più evoluti, e forse (femministe permettendo) donne robotiche (“real dolls” molto perfezionate) che almeno si avvicinino a cortigiane umane. Ovviamente avranno prezzi elevatissimi.
Ricorrere ad “anafrodisiaci” (nei periodi di ristrettezze economiche, le quali precludevano l’accesso alle meretrici, ho verificato che la Vitex Agnus Castus, usata dai monaci medievali, effettivamente funziona) che sedino il desiderio, così da pensarci il meno possibile.
Riscoprire una qualche forma di morale o mentalità di tipo ascetico, che favorisca introspezione, meditazione, autocoscienza. Non sono queste, in fondo, le grandi virtù antitetiche al “maschilismo tossico”? Ma a ricorrervi dovranno essere (e già perlopiù sono) proprio gli uomini rifiutati dalle donne.
Forse diventare omosessuali (pare che negli ambienti omosessuali ci sia più promiscuità e meno selettività, anche se ne dubito).
Chi avrà voglia di sgobbare? Ci saranno sempre più Neet e Hikikomori, o semplicemente nuovi eremiti.
Largo alle donne. Che sgobbino loro.
Sarà un mondo più pacifico, forse. Chi ci andrà in guerra? Per cosa?
Solo nazionalisti e integralisti. Chissà, forse una qualche civiltà in cui ancora gli uomini sono disposti a combattere per il possesso dei beni e del potere (e dunque anche delle donne) – possesso che, in fondo, è sempre stato il pretesto dietro i più alti ideali, per quanto da alcuni sinceramente abbracciati – fagociterà la nostra, assorbendo le nostre tecnologie e adattandole ad un modello ancora “patriarcale”.
Ma saremo già tutti morti.

Veneto
Veneto
1 anno fa

sui medici visti come non di successo secondo la mia esperienza personale ti sbagli…avevo un amico normaloide che fino a che non si è laureato arrancava parecchio in fatto di d, quando si è laureato ha cominciato ad andare meglio, quando poi stava finendo la specializzazione ho assistito personalmente a scene notevoli tipo andavamo a far serata magari con ragazze mai viste lui diventava l’attrazione principale (scene MAI viste negli anni precedenti) ed infine si è messo insieme a quella che era stata per molti anni il suo sogno di liceale (e prima non lo cagava di striscio …), un altra mia amica (un 7 abbondante, laureata e con un buon lavoro di prestigio) dopo morosi piu o meno alla sua altezza come L e MS discreti è andata a convivere con un chirurgo che è un 4 (brutto vero senza possibilita) il quale mi ha pure lui raccontato che fino a che non ha cominciato a lavorare non batteva chiodo (chissa come mai..)

Steriux
Steriux
1 anno fa

Non credo che sia questione di prediligere la bellezza, lo vedo più un fattore di puro Status. Queste, oltre a tanti soldi da far sputtanare nei loro vizi e nelle loro “passioni”, cercano la rilevanza sociale, cercano qualcuno che renda bene se sfoggiato in combo alla borsa da 2k euro e che possa (potenzialmente) introdurle in una cerchia più elitaria. Tra un idraulico che lavora in proprio e il classico avvocatino della minchia è ovvio che la scelta andrà a ricadere sul secondo, nonostante il primo possa portare a casa la stessa cifra ogni mese se non di più. Tutto questo è anche frutto dello svilimento che hanno subìto i lavori manuali durante gli ultimi anni, un attacco continuo che ognuno di noi ha riscontrato ovunque fin da quando ne ha memoria; sia a scuola, ad opera dei docenti e dei vari compagni di classe/coetanei figli di medici, ingegneri, notai, e via discorrendo, che all’interno delle mura di casa. Scommetto che ognuno di noi si è sentito dire almeno una volta dai propri genitori frasette come “Sarà meglio che tu studi, altrimenti finirai col fare il manovale tutta la vita”, come se quei lavori valessero meno rispetto a quelli da ufficio. Ed ecco come ci siamo ritrovati nella situazione in cui viviamo oggi, con sempre meno apprendisti perché “keskifo i lavori da operaiooohh!!!1!!1!!” e sempre più persone parcheggiate nelle università nonostante non ne siano portate, nella speranza che quella laurea, un giorno, li faccia entrare a far parte dei colletti bianchi, salvandoli da quell’altra categoria che ormai è vista come la casta degli intoccabili. Peccato che i posti siano sempre quelli, e mentre tutti i laureati in sovrannumero iniziano a fare i conti con la realtà, i pochi che hanno avuto il coraggio di fare gli operai se la passano pure meglio, visto che, essendo un settore con tanta richiesta e poca domanda, gli stipendi sono medio-alti fin da subito, proprio per incentivare eventuali nuovi arrivati; per esempio un mio amico, da operaio alla Piaggio, è arrivato a prendere oltre 2000 euro in un mese con qualche notte e qualche oretta di straordinari, A 20 ANNI. Sono pure io in quella fascia di età, e noto con estremo dispiacere che le nostre carissime amiche sbavano dietro agli studenti di ingegneria, medicina e giurisprudenza, che spesso e volentieri non hanno una lira in tasca e vivono ancora nel mondo delle favole in quanto studenti, e non degnano di uno sguardo chi invece lavora in fabbrica o comunque ha scelto di iniziare a lavorare subito dopo il diploma, e a conti fatti se la passa pure meglio e ha una mentalità molto più adulta, ma hey, “lui un domani sarà ingeNNiereeehhh!!! :Q” (come se fosse una garanzia).
Il tempo ci darà tutte le risposte…

Cippolippo
Cippolippo
1 anno fa

Io da quest’anno sono in part-time.
Una puttana ogni tanto (sempre meno) e pace.
E’ un po’ come essere già morti.
Ma è dalla nascita che è così, in fondo.
Non è che fra duemila e mille e cinque ci sia poi sta gran differenza.
E’ comunque una vita insulsa.
(Verissimo il discorso della drammatica discrepanza fra livello culturale elevato e livello economico medio-basso. Rende un uomo un disadattato).

pino
pino
1 anno fa

un zacco de SORDI

Pugliesaccio
Pugliesaccio
4 mesi fa

ho rimesso sull’aereo dopo 1 giorno una tizia molto bona che campava su instagram e riteneva di venire a farsi 10 giorni di vacanza in puglia a spese mie. si è lamentata di aver speso 40€ in due giorni. Non me la sono scopata e l’ho accompagnata al treno regionale che la portava al fanculoporto. Era convinta che sarei salito sul treno con lei pagando emtrambi i biglietti. Ha pure chiesto di pagare lei il gasolio per farsi accompagnare all’aereo. La risposta è stata sempre e solo No.
Imparate a fare gli uomini dal turco che spara a occhio nudo in ciabatte e prende la medaglia d’argento.

Samoth
Samoth
1 anno fa

Sabato ho avuto un’esperienza illuminante.
Serata con compagnia maschile in gran parte sconosciuta, con aperitivo in ricca città del Nord Est.
Età dei compari compresa tra i 33 ed i 52 (era un addio al celibato), l’unico single era il più giovane (normocarino e nulla più, gran chiacchera comunque), che ho iniziato a tampinare per interessi documentaristici.
Ritrovandoci circondati nei vari locali da fagiana dai 20 ai 30, alla domanda “Ma per portartene una letto che cavolo devi fare?”.
Mi ha detto che lui sì scopa e non si lamenta, ma che dove eravamo noi in zona fighetta la legge è No Money, No Love (che guarda caso è il titolo di una canzone del gruppo rock bandiera di quella città del Nord Est dove eravamo).
Bisogna ostentare e averne tanti, o le fighette di 20-25 le puoi vedere solo su Instagram, le pretese sono aumentate in maniera assurda su quella fascia di età.
Quando gli ho chiesto dove scopasse, molto semplicemente mi ha detto che eravamo nel lato sbagliato della città: in un altro quartiere (meno dorato, più liberal e comunque frequentato anche dalle fighette di identica estrazione sociale a quelle della piazza dover eravamo) a mettercisi di lena e combattendo qualcosa si rimedia sempre (a patto ovviamente di avere in ogni caso L, M e S ma con M in misura molto minore).
A patto di diminuire le pretese sull’età: dai 30 in su pare essere proprio un altro film, ed il denaro inteso come sfoggio e opulenza conta parecchio di meno.
Ora, io il normocarino non lo conoscevo ma mi hanno confermato che non cacciava balle ed un suo socio (questo fidanzato e un pelo più vecchio) mi ha confermato che in certe aree della movida si può ambire sia a ONS che a LTR senza essere per forza miliardari.

Frankenstein
Frankenstein
1 anno fa

… pecunia e zignorine? … D: cosa ha zignorina specifica da offrire che 10 000 altre non abbiano. R: niente – ZERO…e: mettile sotto pressione, in due minuti,si trovano in tutte almeno 5 difetti estetici (ahh, diventano poi insicure, p o v e r i n e ) – allora: uno deve investire soldi&tempo in una scatola incartata da regalo imbroglio? …meglio investire 5 000 eur/anno sostenendo i leopardi delle nevi della Mongolia – che qui saluto. Loro piu’ intelligenti e con pochi difetti (se mai) …

Leo
Leo
5 mesi fa

Nella parte finale descrivi esattamente la scelta del MGTOW Monk minimalista(MGTOW Livello 3)

Night Driver
Night Driver
1 anno fa

Uno dei punti principali, che a mio parere molti sedicenti “redpillati / blackpillati” non colgono, è che non si tratta di stabilire quale sia il proprio voto, o il proprio livello, trovando un numeretto che sia una garanzia di qualcosa, perché il mercato relazionale non è come una classe delle elementari, in cui tutti potrebbero prendere 7, in quanto il loro livello è da 7, o tutti 8, o, potenzialmente, anche tutti 10, così come potrebbero essere tutti bocciati. Non c’è la valutazione limitata al livello dell’individuo rispetto ad una scala di misurazione assoluta, si parla più verosimilmente di una graduatoria, con tanto di valor soglia.

Questo tipo di graduatorie vengono utilizzate in alcuni concorsi, ad esempio quelli per l’ammissione a corsi universitari di area sanitaria, tipo medicina e chirurgia, o radiologia, o fisioterapia, ci sono un tot di posti disponibili, ed un punteggio soglia minimo che occorre superare per essere ammessi. Nel caso in cui non si superi il punteggio soglia minimo, non è proprio possibile essere ammessi, indipendentemente da quale sia il punteggio fatto dagli altri, e, in alcune università, anche se si è troppo carenti in uno specifico argomento, anche se si è superato il valor soglia, sarebbe necessario fare degli specifici esami di recupero, perché la carenza è troppo grave per essere ignorata a fronte dell’esito complessivo.

Tuttavia, non basta aver raggiunto il punteggio soglia, quello è il minimo, una conditio sine qua non, ma buona parte delle persone interessate al posto riuscirà a superarlo. Ciò che veramente è necessario è piazzarsi alti in graduatoria, all’interno delle posizioni coperte per l’ammissione. Riuscire a superare il valor soglia della “decenza”, ma senza risultare abbastanza in alto da accaparrarsi un posto, non serve a niente, ai fini del concorso. Certo, se non si riesce ad entrare, ma ci si piazza non così male, si può essere fiduciosi di riuscire a passare il concorso l’anno successivo, studiando ancora di più, ma di fatto l’obiettivo in quello specifico momento non è stato raggiunto. Non è possibile che tutti siano giudicati buoni abbastanza, in quanto per essere giudicati buoni abbastanza occorre essere tra i migliori, e non è possibile che siano tutti i migliori.

Se anche tutti diventassero bravissimi si andrebbero a vedere le differenze in quarti di punto, i titoli, i campi in cui le prestazioni sono state migliori, valutando come più adeguato il candidato che è risultato migliore nelle aree più importanti. In ogni caso, non possono essere tutti i migliori, solo i migliori possono essere i migliori.

Il paragone con la capacità di suscitare interesse (che non è un sinonimo di attrazione, non quella genuina) si fa praticamente da sé. Occorre superare un certo valor soglia, senza risultare troppo carenti nei singoli settori (essere molto ricchi, ma anche particolarmente brutti, sebbene nel complesso possa sembrare equilibrato, in realtà non lo è, perché la carenza è troppo grave per essere ignorata, così come avere un bel viso, ma è essere troppo bassi, o fisicamente minuscoli o disarmoniosi). Ma, anche superato il valor soglia per non essere scartati a priori (dalla attrazione genuina, poi si può essere sempre “interessanti”, ad esempio come provider), non è detto che si rientri in quella percentuale di graduatoria valida per l’ammissione.

La vita non funziona allo stesso modo soltanto nella attrazione, ma praticamente in ogni campo, a partire da quello lavorativo. Se tutti improvvisamente diventassero dei “7”, indipendentemente da ciò che si intende per “7”, quella sarebbe la nuova norma, e quindi essere a quel livello non sarebbe nulla di speciale, la cosa importante rimarrebbe in ogni caso essere migliori degli altri, e rientrare in quella percentuale apicale che desta interesse.

Last edited 1 anno fa by Night Driver
Mari
Mari
1 anno fa

Sarebbe davvero interessante leggere un articolo sulle dinamiche che si innescano quando gli uomini si relazionano a donne che hanno maggiore disponibilità economica rispetto a loro.

Purple Guy RiverTravo
Purple Guy RiverTravo
1 anno fa

“mancano anche le reali opportunità per tale riscatto”… finalmente, dio ca, qualcuno che lo dice, in mezzo ai tanti trogloditi che credono che tutto sia possibile, purtroppo presenti anche in questo ambiente

Cippolippo
Cippolippo
1 anno fa

Comunque stando alla stilometria computazionale (che identifica anche il “genere” dell* scrivente) Jupi è davvero una donna.
Non è un troll. O se lo è è un troll femmina.
Una donna che non ci tratta come le merde che effettivamente siamo merita rispetto.