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Perché i Comici Sono Spesso Brutti

Durante una puntata del Maurizio Costanzo show, Paolo Villaggio raccontò di come la notorietà aveva cambiato drasticamente il suo rapporto con le donne, o meglio l’atteggiamento delle donne nei suoi confronti.

L’attore, classe 1932, rivelò che fino ai 33 anni, cioè quando cominciò a diventare un famoso cabarettista, le donne non lo filavano di striscio, e che solo il successo riuscì parzialmente a redimerlo da quella condizione.

In un’altra intervista ricordò le discriminazioni subite in giovane età a causa del suo aspetto fisico; in particolare di quando, al liceo, i suoi compagni lo nominarono per due anni consecutivi “il più brutto della scuola”.
La fama del brutto perseguitò Villaggio per tutti i suoi anni giovanili e minò la sua autostima al punto che una volta arrivò persino a scusarsi con una ragazza che gli piaceva per il solo imbarazzo che avrebbero potuto causarle le sue attenzioni.

Sarà stato forse in reazione a questi continui rifiuti e prese in giro che l’attore, per sdrammatizzare la propria situazione, sviluppò quel senso dell’umorismo e dell’ironia che poi lo resero tanto celebre e apprezzato nel mondo dello spettacolo? Può darsi.
Certo è che il livello estetico medio di chi si contaddistingue al cinema e in televisione per la propria comicità è generalmente molto basso.
Woody Allen, Danny DeVito, Checco Zalone, Roberto Benigni, Rowan Atkinson, John Belushi… se avessero mandato il loro curriculum per un posto da lavacessi, la responsabile lo avrebbe cestinato senza neanche leggerlo, sulla base della fotografia.
E invece come comici hanno ottenuto una popolarità straordinaria e una valangata di denaro.

La bellezza, che è un passepartout per ogni circostanza del vivere sociale, quando si tratta di divertire gli altri sembra invece essere un limite. Viene spontaneo chiedersi il perché di questa contro-tendenza: come mai così tanti comici sono brutti?

Per millenni gli uomini si sono chiesti quali sono i meccanismi che portano le persone a ridere. Tutti noi in maniera intuitiva capiamo cos’è l’umorismo, sulla base delle sensazioni che ci provoca quando lo sperimentiamo, ma spiegarlo a parole è decisamente più complesso.
Ci sono state nel corso della storia diverse teorie, ma ce n’è una che è particolarmente azzeccata per dimostrare il ruolo dell’estetica (o meglio della mancanza di essa) nell’umorismo.
Risale addirittura ai tempi di Platone, e individua come ingrediente fondamentale dell’umorismo un fattore in particolare: il senso di superiorità. Secondo Platone e altri filosofi greci noi rideremmo di persone o eventi che possiamo permetterci di guardare dall’alto in basso.
Il bambino che ruzzola a terra, l’ignaro protagonista di una candid camera, il tizio che fa una figuraccia davanti a una folla, sono eventi che generalmente fanno ridere proprio perché mettono lo spettatore in una confortevole posizione di superiorità.
Per questo le persone trovano fastidioso che si rida di loro, è il pratica il segnale che la persona divertita ci reputa inferiori secondo i suoi standard.
Ci si può divertire abbassando lo status di chi sta più in alto rispetto a noi, come accade con le classiche battute sui politici o sui potenti, ma cosa c’è di più istintivo che ridere di un poveraccio brutto? Quale cosa può farci sentire più superiori dell’osservare le molteplici sfighe di uno al quale Madre Natura ha rifilato un aspetto grottesco?
Il brutto, con il suo pacchetto completo di disgrazie, è proprio il soggetto ideale per una sana risata.

Christian De Sica sintetizzò perfettamente il concetto quando in un’intervista disse che “è impossibile ridere di qualcuno che potrebbe trombarti la moglie”.

Il personaggio che più di tutti ha reso Paolo Villaggio famoso, Ugo Fantozzi, chi altro non è se non il prototipo dello sfigato medio?
Villaggio raccontava meravigliato che i suoi ammiratori, quando lo incontravano dal vivo, dopo pochi secondi iniziavano a dirgli cose tipo “Fantozzi è preciso sputato a mio cognato”, “Fantozzi è tale e quale a un mio collega”. Ciò che stupì l’attore è che tutti rivedevano in Fantozzi un loro conoscente, ma mai nessuno che dicesse, in uno slancio di onestà: Paolo, Fantozzi sono io.
In una delle sue interviste Villaggio osservò con molta lucidità che “Il mondo è fatto per la maggior parte da persone che nella vita hanno fallito. Grazie a Fantozzi ho fatto in modo che alcuni neppure si accorgessero di essere nullità. O al limite ho fatto sì che non si sentissero soli.

Se ci pensate oggi un film di Fantozzi non farebbe più ridere come un tempo. Se mostrate un film a un ragazzo che oggi ha 20 anni difficilmente capirà la portata comica che questa serie cinematografica ha avuto nei decenni passati. Questo perché la società italiana è molto cambiata dagli anni ’70, e per diversi aspetti la qualità della vita dell’uomo medio è persino peggiorata.
Fantozzi veniva visto come un coglione, ma tutto sommato aveva un lavoro decente con un contratto a tempo indeterminato, una casa di proprietà, un’auto di proprietà, una famiglia che riusciva a mantenere con il suo unico stipendio, un futuro, una pensione, la possibilità di andare un mese all’anno in vacanza, tutte cose che 40 anni fa venivano date per normali mentre oggi rappresentano una specie di conquista.
Un uomo di oggi guarda queste cose e pensa alla sua condizione di precario sottopagato, al mutuo che non finirà mai di pagare, a tutti i pali che prende quando si relaziona con le donne. Ecco che, improvvisamente, viene difficile guardare a Fantozzi con superiorità. E la sua vita non fa più tanto ridere.

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Anonimo
Anonimo
4 anni fa

i comici sono brutti perché quando un brutto inciampa nelle disgrazie fa ridere: mentre un bello fa piangere.
Inconsciamente, ci si immedesima nel bello, e si prova compassione quando lui inciampa.
Al contrario, ridendo del brutto, inconsciamente, ci sentiamo distanti dalla bruttezza.

Mark Jenkins
Mark Jenkins
3 anni fa

Non solo sono d’accordo in generale. Ritengo anche che l’analisi sociologica di questo post sia assolutamente perfetta. E sia una amara riflessione sulle condizioni di vita odierne. La “modernità” e gli immensi errori sociologici commessi (tra cui il femminismo) ci hanno portati a una società per molti versi peggiore di quella degli anni ’70

Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec
1 anno fa

Per chi considera casi anomali De Sica, Angelo Duro, ecc, attenzione: dovete distringuere tra il comico autocommiserante/sfigato (Villaggio, Boldi, Abatantuono, ecc) dal comico bullo/chad (Guzzanti, Ruffini, Angelo Duro ecc). Sui primi ha già parlato abbastanza l’articolo, i secondi fanno ridere prendendo in giro qualcun altro e non loro stessi. Quando Ruffini si è trovato in difficoltà alla presentazione del David di Donatello è stato perché la situazione era completamente anomala e nuova, direi ribaltata, per lui: da chad che prende in giro gli altri, dopo aver tentato invano di fare il passo più lungo della gamba tentando inutilmente di prendere in giro Sofia Loren, si è ritrovato smerdato da Valerio Mastandrea; è stata una situazione paradossale, infatti normalmente i ruoli, se si seguono i dettami del DNA per cui è alfa chi ha il dna e quindi L da alfa, sarebbe stato l’opposto: per dire…. se qualcuno scrivesse una commedia con Ruffini e Mastandrea sarebbe Ruffini il maschio alfa e Mastandrea il beta. Invece in quell’episodio è avvenuto il contrario. Quindi, sì, il bello può essere divertente, ma lo sarà perché dice qualcosa di “presumibilmente” brillante e mai autocommiserativo. Ho detto presumibilmente perché capita spesso al pub che l’incel fa una battuta brillante, nessuna lo caga, poi il chad dopo 10 secondi gliela ruba ripetendola e tutte le oche a ridere; oppure può essere il caso della stramaledetta cena aziendale di Natale in cui l’amministratore delegato fa una battutina stupida e tutte le impiegate ridono. Quindi il brutto avrà successo come comico autocommiserativo che interpreta un personaggio perdente, il bello come chad che prende in giro gli altri. E il cerchio si chiude: è sempre il DNA che ti rende vincente.

Boucaneer
Boucaneer
1 anno fa

Adesso mi sento proprio meglio! Ora so perchè alle mie battute non ride mai nessuno!!! Red non solo mi hai tolto un peso dal cuore (ho sempre avuto il complesso di essere una perosna noiosa e con un senso dell’ironia scadente), ma addirittura mi hai confortato: è solo perchè sono strafico!!! Ahahahah!!! Grazie!!!
Scherzi a parte, alle mie battute non ride mai nessuno perchè in effetti sono molto “british”, e figurarsi se nella terronia d’Europa abituati come sono al cinepanettone capiscono l’algido “sense of humor” di Her Majesty…
Detto questo, a parte la stabilità economica e il relativo benessere, credo che dell’Italia fantozziana non ci sia assolutamente nulla da rimpiangere.
Una società molto piatta, borghese e mediocre, completamente a-spirituale (nonostante il bigottismo cattolico di facciata), egregiamente rapresentata dai cessi di città che quel periodo ci ha lasciato (colate di cemento, zero spazi verdi, palazzine orrende dal look molto soviet, quartieri dormitorio senza servizi, ecomostri…) come un gregge di pecore al suo passaggio lascia zecche e merde.
Scusate l’off topic, ma a volte penso che anche l'(i)talia abbia avuto la sua buona dose di “periodo sovietico” (pur facendo parte del blocco occidentale) a livello cultural-filosofico, avendo in quel periodo creato un modello di società standardizzato (grazie al connubio tra comunisti e democristiani) che replicava su scala nazionale l’organigramma della FIAT o di qualche altra grande azienda italiana: un vertice di pochissimi e una moltitudine di grigie figure ragionieristiche e una ancor più grande moltitudine di bluastre figure proletarie.
E da una società del genere non poteva certo emergere una gran vitalità artistica, intellettuale, culturale e, perchè no, spirituale. Specialmente se si considera il fatto che tali ambiti (eccetto quello spirituale) erano per lo più monopolizzati dalla sinistra e dalla sua incapacità di elevarsi oltre la propria tendenza a politicizzare tutto.
E laddove la sinistra non faceva presa, cosa c’era? La peggior forma di credo religioso che sia mai esistita al mondo: il cattolicesimo democristiano italico. Bigotto, piatto, freddo, conformista, mediocre, privo di fantasia… poichè totalmente privo di spiritualità.
Nel rinnovare le mie scuse per l’off topic, voglio dire che tale periodo “catto-sovietico” è alla base di tante dinamiche distorte nel mercato sessuale italico che hanno reso il nostro paese la teovaginocrazia matriarcale del “Melanzanistan”…

Mark Moretti
Mark Moretti
1 anno fa

Concordo pienamente sul fatto che oggi la condizione di un Fantozzi è quasi invidiabile. Sapete quanti giovani conosco che fanno i camerieri in mezza Europa e da over30 ancora condividono un appartamento con altri? Non hanno nemmeno un appartamento loro, spesso manco una macchina, campano giusto con quel che lavorano, quasi zero risparmi, vita privata al minimo.

La generazione dei millennial e quella dopo, e qui parlo dei normaloidi, è una generazione di sub-Fantozzi…oggi si ride di malati di mente come Trucebaldazzi e Giuseppe Simone, un Fantozzi fra poco diventerà quasi invidiabile se andiamo avanti così.

Lino
Lino
1 anno fa

Vale anche per la musica, pensiamo a Elio e le Storie Tese oppure, se li conoscete e seguite il metal, i Nanowar of Steel (dove tra l’altro l’unico carino, Mr.Baffo, viene imbruttito apposta per l’effetto comico, anche se poi tutti si vestono in modo buffo).
Sono band, la prima la conoscete tutti, la seconda è più conosciuta all’estero (ma di base ancora di nicchia) che fanno musica comico-parodistica-demenziale (e la fanno molto bene), se avessero fatto musica “seria” proprio perchè band non composte da bellocci non credo avrebbero avuto successo (te li immagini i Maneskin fare musica comica? no, perchè non sarebbero credibili).

La danza invece è anche peggio, scordati di avere una carriera da ballerino ad alti livelli se non sei un figo.

Boomer del "piffero"
Boomer del "piffero"
1 anno fa

Mi viene in mente un caso abbastanza singolare di comico. Mi riferisco ad Angelo Duro. E’ sicuramente un belloccio se non un chad, ma nei suoi spettacoli, la gente non smette più di ridere… Ma solo uno bello come lui, per assurdo, può dire certe cose così crude ed estremizzate nella loro verità e riuscire a fare ridere. A volte maltratta anche il pubblico, soprattutto se femminile. E queste babbee ridono come galline isteriche! Non riderebbero se fosse un brutto a dire quelle cose. Lo caccerebbero a fischi!

Emanuele
Emanuele
3 anni fa

Articolo molto interessante. Il comico è quasi sempre brutto perché è "una parodia". Voi ce lo vedreste un Brad Pitt, un George Clooney, un Richard Gere a fare la parodia buffa e comica? Mentre uno basso, goffo, dal naso grosso, col doppio mento è più naturale vederlo in tale ruolo.
È un po' come il caso opposto: come mai gli eroi sono sempre giovani, alti, belli, atletici? Voi ce lo avreste visto un Paolo Villaggio a fare l'eroe in stile hollywoodiano? Beh no.
Questo articolo mi ha fatto venire in mente un articolo di una 15ina d'anni fa e parlava di come mai i comici nei circhi, teatri, cabaret spesso vestono in modo bizzarro, strampalato? La risposta fu che quando si scherza si può osare di più. Cosa che invece un giornalista, un conduttore, un cantante lirico invece deve essere sempre impeccabile.
Sarà un caso che un professore alle superiori mi disse che mi vedeva bene come attore comico?

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

Curioso che questa cosa della bellezza la abbia detta proprio Christian de Sica che è ed è sempre stato un bell'uomo.

Alex Le Large
Alex Le Large
1 anno fa

Di quest’articolo (letto purtroppo tardi) mi piace soprattutto la parte di Fantozzi, personaggio che col tempo diventa sempre meno ridicolo man mano che peggiora la situazione in Italia.

Negli anni ’80 e ’90, col benessere gonfiato e tutti che facevano spese pazze, “essere un Fantozzi” equivaleva a essere un reietto totale, mentre nel decennio precedente erano un pò tutti a identificarsi in lui. Ora l’onda lunga del benessere va sfumando, la classe media va in paradiso (in fondo è stata creata dalle elites stesse per guadagnare sui grandi numeri) ed ecco che Fantozzi diventa quasi invidiabile.

Piccolo appunto: Fantozzi non aveva casa di proprietà, bensì un appartamento ad equo canone, ovvero con affitto calmierato dallo Stato (come del resto acqua, corrente e tanti altri servizi essenziali che prima erano a prezzi accessibili e fissi e poi sono stati affidati alle fauci dei privati).

Last edited 1 anno fa by Alex Le Large
cane.pb
cane.pb
1 anno fa

Fantozzi nel mondo di oggi infatti sarebbe un privilegiato, un posto fisso da ragioniere in una grande azienda? Per farlo oggi ci vogliono 16 lauree e 20 dottorati, poi forse vieni preso come stagista per 6 mesi a 400€

Chinaski
Chinaski
3 anni fa

Che ne pensate della comicità femminile ? Oltre la Littizzetto( quando rivedo la tamarra meridionale residente a Torino ancora mi piego), vale lo stesso discorso? A guardare la Ocone, Guzzanti, Raffaele e altre direste che sono brutte?

Anonimo
Anonimo
5 anni fa

Non è la prima volta che sento citare Paolo Villaggio come esempio di uomo poco avvenente. Ok che era basso e tracagnotto ma, a livello di lineamenti di viso, ho in mente uomini molto meno avvenenti.
Lo definirei come uno un po' sotto la media, ma non di più…

Henri de Toulouse-Lautrec
Henri de Toulouse-Lautrec
1 anno fa

Ad onor del vero però Fantozzi oggi non fa più ridere non solo per il motivo già detto da tutti cioè che oggi sarebbe un quasi-privilegiato, ma anche perché ormai siamo fuori epoca. Fantozzi era una caricatura degli anni 70, chi non ha vissuto quegli anni non può ridere sull’iperbole della mania per il telecomando di Fantozzi contro tutti (per fare un esempio), oggi probabilmente Fantozzi sarebbe incollato allo smartphone. Pensate ad esempio ai Promessi Sposi del Trio Lopez Marchesini Solenghi, una parodia degli anni 80 con Pippo Baudo, Vanna Marchi, le soap opera, i videogames cabinati a cui giocano le suore… un generazione Z non capirebbe quell’umorismo.
P.S. Sono geniali solo i primi 2 dove peraltro non veniva mai messo di mezzo il sesso come elemento per far ridere. No, non sono un bacchettone, se voglio guardare un porno me lo guardo volentieri, ma le commedie che cercano di far ridere parlando di sesso le trovo di una tristezza infinita.

Paradiso Perduto
Paradiso Perduto
1 anno fa

C’è anche da dire chi i comici non sono brutti, ma vengono volutamente imbruttiti…
L’attore che faceva il ruolo di Steve in “otto sotto un tetto”, per obblighi di contratto, non poteva fare attività fisica, non poteva cambiare taglio di capelli e non poteva cambiare occhiali…
Ora è un uomo anche attraente, sebbene non certo un adone

Raiden
Raiden
1 anno fa

Aimè concordo anche con l’ultima parte dell’articolo.. il precariato genera ansia

Paradiso Perduto
Paradiso Perduto
1 anno fa

C’è il comico che fa ridere con battute divertenti, e questo può essere anche un Chad, e il comico che si umilia anche fisicamente inscenando falsi incidenti, e qui è vero che sono esteticamente di scarso valore…
Che si può dire? È la vita!

Cristian
Cristian
1 anno fa

Ma sopratutto vi siete mai chiesto come mai non esistono donne comiche brutte e se esistono non fanno ridere?? Probabilmente perché la donna avendo potere sessuale, la vagina ha valor e biologico e percepita come superiore a priori dato che la la comicità si basa sul senso di superiorità che la gente ha sul comico che reputa inferiore

Charmfree
3 anni fa

Ma come si fa a invidiare qualcosa nella vita di Fantozzi, a parte il posto fisso? Fantozzi è proprio un bell’esempio di squallore e tristezza del matrimonio e della famiglia patriarcale. Mogli spostate a 20-25 anni, vergini o semi-vergini, che si sposano perché fa comodo stare a casa al calduccio mentre il marito si fa il culo per mantenere una famiglia che non vede e non vive mai.
La famigliola che serve solo per andare a fare le patetiche foto al mare e per andare ai veglioni di capodanno, a fare vedere che si è “padri di famiglia”.
Mogli che dopo una manciata di anni si stenta a riconoscere e ci si chiede “Come ho fatto a sposarla” (parole di Fantozzi tutte le mattine).
Mariti che sognano di tradire la sciatte mogli con la prima collega un po’ più “vamp” che passa, mentre le mogli li incornano con il panettiere marpione o il lattaio. False vite di coppia trascinate per abitudine, dove le mogli non amano i mariti, bensì li “stimano” soltanto, come dice la Pina stessa a Fantozzi. Contenti voi… tutto questo per avere un buco fisso in casa e lo status primitivo di “padre di famiglia”.
Mi fa proprio tristezza vedere che tanti “redpillati” vorrebbero avere quella vita, anziché ribellarsi e darsi da fare per togliere il potere sessuale alle donne e cambiare le cose. Certo fa più fatica.

Albx
Albx
4 mesi fa

Beh, non c’è che dire, concordo al 100%, poi però ci sono comici come Benigni, Paolo Villaggio, Alvaro Vitali, Woody Allen, Boldi, Lino Banfi che sono brutti veri e le loro storie d’amore nella vita reale sono state scarse….Tutti tranne Rowan Atkinson che ha avuto 3 storie, una delle quali con una donna da 7,5/8….Probabilmente tanto brutto se non fa lo scemo(ironia della sorte ha un QI da 170) non è.

MimmoMammo
MimmoMammo
1 anno fa

Ho sempre fatto ridere la gente, molti mi considerano simpatico e grazie alla simpatia sono riuscito anche a scopacchiare delle pariestetiche o poco sotto. Nulla di eclatante essendo io stato quasi tutta la vita sulla soglia dell’obesità e pure conciandomi male perché “dovevano amarmi per quello che sono dentro” Anni fa ho lookmaxato, passando da un insufficienza grave ad almeno una sufficienza buona.
Incredibilmente la mia simpatia è diminuita, soprattutto con le donne. Miei liet motiv che avevano sempre funzionato, hanno smesso di far ridere.
Banalmente ogni tanto parlando di jogging dicevo: “correre è in attività che ha senso solo se ti insegue qualcuno per ammazzarti”. Prima quando ero grasso faceva sbellicare la gente. Da normo peso (con anche qualche muscolo) la battuta ha perso qualsiasi componente comica.

Paradiso Perduto
Paradiso Perduto
1 anno fa

Mi viene in mente un esperienza personale, che mi fa ribaltare il discorso della discussione: un bello, fino a che punto può spingersi?
Nel 2003 ero a casa di un ragazzo Chad, e stavamo guardando MTV, la madre (divorziata ma amante dei begli uomini, visto la qualità estetica del figlio), quando vide per la prima volta il video di “rock DJ” di Robbie Williams (un bel uomo, innegabile, sebbene non da 10), rimase disgustata e disse che “avevano fatto bene a censurarlo!”
La domanda è spontanea: avrebbe fatto lo stesso ragionamento per un video degli AC/DC? Gruppo che ebbe problemi in passato ma che oggi non sconvoge nessuno, solo perché i membri non sono certo degli adoni?
Dite pure cosa ne pensate!

moverimmchessuccer
moverimmchessuccer
1 anno fa

vidi una volta una comica molto figa.
parlò per venti minuti netti senza strapparmi un sorriso. uno.

Rapahel
Rapahel
1 anno fa

Basta vedere l’attore Daniel Radcliffe… dopo Harry Potter viene scelto per film comici e mediocri, ogni tanto viene sfottuto sui giornali gossip per la sua altezza. La triste fine di attore che non rispetta i cannoni di bellezza nel cinema.

Flyingsoul
1 anno fa

Partiamo dal presupposto che non tutti i comici sono brutti, anzi, come te citato il grande christian de sica ne è un esempio.
Non si ride di una persona a noi inferiore e nel caso di fantozzi si ride forse proprio perché, almeno all’epoca, ci si sentiva un po’ tutti fantozzi e non dimentichiamo che alla fine fantozzi si tromba la signorina silvani che rimane sconvolta dalle capacità dell’ugo nazionale, quando per lui subito dopo, diventa una zecca di cui liberarsi.