Bellezza

Effetto Cheerleader: sembri più bello se sei in gruppo

Effetto Cheerleader: Cos’è?

Avete presente le cheerleader? Quelle che noi in italiano chiamiamo “ragazze ponpon”. In pratica sono atlete che svolgono coreografie di danze acrobatiche durante le partite, allo scopo di incoraggiare la propria squadra. Nelle commedie USA la cheerleader è per definizione la ragazza strafiga e ambita da tutti, rigorosamente fidanzata con il quarterback muscoloso e popolare (salvo poi ammattire e innamorarsi del nerd sfigato alla fine del film). Ma quanto c’è di vero in questo stereotipo?
In una puntata di How I met your mother, Barney Stinson commenta un gruppo di ragazze sedute ad un tavolo dicendo che non sono poi così tanto belle, ma lo sembrano solo per via dell’“Effetto Cheerleader”. Il playboy spiega ai suoi amici che le cheerleader in realtà sono fighe più che altro perché stanno in gruppo, mentre se le prendiamo da sole ci accorgiamo che le stiamo sopravvalutando.

Solo una battuta comica o c’è un fondo di verità? In realtà c’è più di un fondo di verità. Negli anni diversi studi hanno dimostrato che l’attrattività di un gruppo di persone è maggiore dell’attrattività media delle singole persone che compongono quel gruppo e che una persona che viene valutata mentre si trova all’interno di un gruppo ottiene un giudizio estetico migliore di quello che otterrebbe presa singolarmente.

Siamo animali sociali e la nostra vita è legata a doppio filo con le altre persone, per cui è normale subire il confronto con chi ci circonda e apparire più o meno positivamente sulla base di questo confronto.
Chi sa stare fra la gente dimostra capacità sociali; partecipare ad eventi di gruppo ci fa apparire più socievoli, amichevoli, a nostro agio in società. Tutte caratteristiche che aumentano la nostra attrattività. Le donne, in particolare, prestano molta attenzione alle frequentazioni e alle amicizie che un uomo ha. Valutano chi sono i suoi amici (sono dei vincenti oppure degli sfigati?), che legame ha con loro (è leader o gregario?) e in generale come le persone lo trattano. Se l’uomo in questione poi è spesso in compagnia di donne, entra in gioco il meccanismo di preselezione, per cui se sei già stato selezionato da altre donne, soprattutto se queste sono carine, devi avere per forza un elevato valore sociale.

Tuttavia questo non basta a spiegare l’effetto cheerleader. Dietro all’attrazione di gruppo ci sono meccanismi più complessi che riguardano proprio la percezione visiva della bellezza. Il concetto fondamentale è che quando noi guardiamo un oggetto,una persona o una scena, il nostro cervello è portato a semplificare le informazioni che riceve su ciò che sta osservando. Per farlo si basa su altre informazioni che già possiede (la nostra esperienza, i nostri pregiudizi) sul contesto di riferimento, sul nostro bisogno di confermare una determinata idea e su molto altro.
Osservate i due cerchi arancioni in questa immagine. Qual è più grande dei due?

Ad un primo sguardo sareste portati a pensare che la sfera arancione di destra sia più grande. In realtà non è così, si chiama Illusione di Ebbinghaus: le due sfere hanno le medesime dimensioni, ma quella di destra appare più grande perché osservata in relazione ad altre sfere più piccole.

Le spiegazioni proposte per l’effetto cheerleader sono principalmente basate sulla teoria dell’elaborazione dell’informazione. Una spiegazione proposta è che quando una persona vede un gruppo di individui, il cervello elabora l’informazione in modo combinato e cerca di calcolare una sorta di media di bellezza del gruppo. In altre parole, quando si guarda un gruppo, il cervello tende a rispondere alla domanda “questo gruppo è attraente o meno?” piuttosto che a “quell’individuo è attraente o meno?”. Questo processo di elaborazione combinata porta a un aumento dell’attrattiva percepita del singolo individuo all’interno del gruppo.
La persona comune ha sempre qualche disarmonia più o meno evidente: c’è chi ha il viso troppo lungo, chi troppo corto, chi ha gli occhi troppo distanti, chi troppo vicini e via di seguito. Si può dire che in pratica l’effetto cheerleader è generato da un cervello che tende ad appianare le disarmonie delle persone e a farle percepire con la faccia della giusta lunghezza e gli occhi alla giusta distanza.

L’effetto cheerleader è massimo quando riguarda gruppi di esseri umani simili per sesso e altre caratteristiche. Nello specifico le cheerleader ad esempio sono tutte ragazze, tutte più o meno della stessa età, con statura e corporatura simili, e con gli stessi abiti. Al maschile lo stesso esempio si potrebbe fare per le boyband.


ll medesimo discorso è però applicabile anche ai gruppi misti di uomini e donne.

Quanto deve essere numeroso il gruppo per innescare l’effetto Cheerleader? A partire da 4 persone si notano i primi effetti, mentre ad esempio non sono state riscontrate grosse differenze nei risultati prendendo in esame gruppi di 4 e di 16 persone.
Chi beneficia maggiormente dell’effetto Cheerleader? Tendenzialmente chi è più brutto beneficia di più, parassitando un po’ della bellezza altrui.

Alla luce di quanto abbiamo appena detto, possiamo dunque ammettere che la bellezza è davvero negli occhi di chi guarda? Non proprio. Possiamo dire che ciascuno di noi elabora la bellezza in maniera parzialmente soggettiva e che nel farlo spesso fa degli errori.

Capire come funziona la nostra percezione è utile per minimizzare quegli errori e avere una visione più lucida delle cose.

In Conclusione

Come possiamo usare l’effetto cheerleader a nostro vantaggio? Le aziende sfruttano continuamente questo principio come parte della loro strategia di marketing, presentando i loro prodotti (in particolare quelli a basso costo) in un contesto di gruppo piuttosto che in un contesto individuale, per aumentarne l’attrattività.
Allo stesso modo anche noi possiamo usarlo nel nostro piccolo per essere più competitivi nel mercato delle relazioni. Anziché limitarci a postare sempre i soliti banali selfie, proviamo ad arricchire il nostro profilo instagram o tinder aggiungendo foto coi nostri compagni di palestra, mentre siamo impegnati in qualche attività sociale oppure mentre siamo insieme ai nostri amici o famigliari. Semplice ma efficace.

Bibliografia

  • Drew Walker (2014) Hierarchical encoding makes individuals in a group seem more attractive
  • Daniel J. Carragher (2019) The cheerleader effect is robust to experimental manipulations of presentation time
  • Carragher et al. (2021) The dissociable influence of social context on judgements of facial attractiveness and trustworthiness
  • Y van Osch · (2015) A Group’s Physical Attractiveness Is Greater Than the Average Attractiveness of Its Members: The Group Attractiveness Effect
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Filippo
Filippo
1 anno fa

Articolo veritiero. Personalmente, in università, noto questo fenomeno spesso. Tuttavia, l’effetto positivo di essere parte integrante di un gruppo di persone esteticamente più belle di te ha un effetto temporaneo. Le persone estranee al gruppo ti sopravvaluteranno ma questo non credo che possa aiutare più di tanto. Le persone del gruppo tenderanno ad ignorarti (anche inconsciamente) e preferite i contatti con i pariestetici, stessa cosa per le persone esterne. Vedo queste situazioni quotidianamente e provo una grande tristezza nel vedere i “bruttini”, molte volte esclusi o non interpellati, che provano a prendere parte alla discussione o a qualsiasi cosa il gruppo stia facendo, non riuscendoci.

Stevenson
Stevenson
1 anno fa

E sì, il gruppo aumenta “S” di molto; ma deve essere un gruppo di normie sul “6”…
Se fai un gruppo di 4-5 sub 4, anche le vecchiette – spaventate – chiamano la polizia! ?

Sansone
Sansone
1 anno fa

Sono dei piccoli accorgimenti che posso fare la differenza per uno esteticamente normaloide. Anche io li avevo inconsciamente adattati mettendo foto profilo con i miei amici invece che da solo oppure quando parlo dal vivo con una ragazza racconto spesso quello che ho fatto con gli amici in modo da dare l’impressione di essere ben inserito in società

Lino
Lino
1 anno fa

Rimorchiare in solitudine, d’altronde, se lo possono permettere solo i belli, per tutti gli altri meglio avere intorno uno o più gruppi “utili” (oltre al fatto che le relazioni spesso nascono tra conoscenze in comune quindi aiuta).

flyingsoul
flyingsoul
1 anno fa

Sui social tutto è ridimensionato. Vero che l’effetto esiste anche sui social, ma è irrilevante se paragonato alla vita reale. Non aspettatevi di avere schiere di vaginomunite pronte a sollazzarvi solo perché avete un paio di foto di gruppo. Ma a me sembra di dire ovvietà, Ormai quasi tutti hanno provato i social in tutte le salse, app di incontri incluse (dove questo effetto è praticamente nullo)

Veneto
Veneto
1 anno fa

Un effetto che sin da ragazzo ho notato ed usato (anche se come sempre la tua spiegazione scientifica è notevole!) Quando cominci le uscite in compagnia (possibilmente da giovane) capisci immediatamente che un gruppo sufficiente numeroso (una decina di coetanei) è meglio che andarsene in giro in 2/3 (o da soli..) e sopratutto che uscire con la compagnia ‘giusta’ vuol dire poter pescare mentre la compagnia ‘sfigata’ vuol dire non portare a casa niente ….

Rana
Rana
1 anno fa

È il motivo per cui le belle ragazze vengono prese in simpatia da quelle ingenue e bruttine. Vogliono essere amiche di quella bella perché ci guadagnano in visibilità. Ci tengo a specificare “INGENUE e bruttine” perché quelle non-INGENUE sanno come funzionano le cose e sanno di non poter reggere il confronto con una bellona, ad un’analisi ravvicinata. Quindi rosicano e le odiano

Impietrito
Impietrito
1 anno fa

Ho un amico con basso quoziente intellettivo ma bello che è in grado di uscire con qualsiasi ragazza. Basta che segua una ragazza su Instagram, lei ricambia subito, poi qualche messaggio e nel giro di 2-3 giorni scatta l’uscita.

Io che ho mille interessi e un’alta cuitura, essendo non bello, se seguo una ragazza su Instagram, è rarissimo mi segua anche lei e mai e poi nai rispondono ai miei messaggi.
In questa condizione è praticamente impossibile per me anche solo farmi conoscere da una ragazza.

L’ultima volta che sono uscita con una donna è stato 6 anni fa.
6 anni senza nemmeno un abbraccio da parte di una donna. Solo per il fatto di essere normo-brutto.
Ogni tanto prendo una cotta per qualche brava ragazza che mi fa stare male per un po’ e che poi puntualmente finisce con il frequentare il solito bello che la scarica dopo una settimana. Non parlo di ragazzette ma di donne di 28-35 anni.
La situazione è veramente grave. Vorrei tanto non innamorarmi mai, essere freddo, distaccato e calcolatore

Kalisfera
Kalisfera
1 anno fa

Foto con i compagni di palestra?
Vado in palestra da 20 anni e non sono mai diventato amico di nessuno né sono mai riuscito ad uscire con ragazze conosciute in palestra.
Solo ciao e arrivederci.

Il Toscano
Il Toscano
1 anno fa

“Chi beneficia maggiormente dell’effetto Cheerleader? Tendenzialmente chi è più brutto beneficia di più, parassitando un po’ della bellezza altrui.”

Posso confermare questo fatto, così come il suo contrario.
Porto un’esperienza personale a riguardo.

Nel mio gruppo di amici (misto uomini-donne sui 40 anni, siamo in una decina), le donne mi considerano “il belloccio” della comitiva.
In effetti, sono sul normaloide-carino andante.
Gli altri vanno dal bruttino al brutto vero.

Questo mi viene a vantaggio da un lato, a svantaggio dall’altro.
Il vantaggio è che le tipe del gruppo mi hanno sempre accolto bene, mi hanno dato confidenza fin dall’inizio.
Questo pur avendo un carattere un po’ burbero, scontroso, a tratti snob, anticonformista e tendente allo scazzo.
Tutto ciò mi è stato “perdonato” dalle donne e di conseguenza anche dagli uomini della comitiva, che sul medio termine sono riusciti comunque ad accettarmi.
Tuttavia, questi ultimi ancora non si risparmiano, di tanto in tanto, battutine e frecciate varie dettate magari da un filo d’invidia: ad esempio mi danno scherzosamente del gay (non faccio lo zerbino con le donne, nè le metto sul piedistallo), oppure mi chiamano “lampadato” (ho carnagione scura di natura), dicono che mi tingo i capelli (sono castano scuro, con pochi ciuffi grigi ai parietali) e roba del genere.
Questo rappresenta il primo svantaggio, l’altra faccia della medaglia.

Altro svantaggio è il fatto che il mio teorico vantaggio estetico, nell’atto pratico venga appianato al ribasso.
Sia agli occhi esterni che persino a quelli delle donne del gruppo.
Dicevo prima del fatto che queste abbiano sorvolato più volte riguardo a certe mie pecche caratteriali, quando per contro si dimostrano impietose nei confronti di quelli più bruttini, anche per questioni di poco conto.
Dall’altro lato, tuttavia, la mia presenza tende a far percepire come “non brutti” certi componenti del gruppo oggettivamente bruttarelli (ecco l’effetto cheerleader).
Le donne stesse, se da un lato mi considerano piacente, dall’altro magari mi consigliano di mettere su qualche chiletto, facendomi notare il fatto che sono troppo magro.
Ancora, mi considerano automaticamente come materiale da “botta e via”: ecco dunque che vengo automaticamente archiviato da quelle che invece tendono a cercare qualcosa di più serio.
Nonchè a generare incertezza nel caso di tipe “confuse/deluse”: una su tutte, ma questa è un’altra storia.

Il fatto che si parli di donne fra i 35 ed i 50 anni, probabilmente ha il suo peso.

Quindi sì, tale effetto esiste, ma in entrambe le direzioni: i bruttini vengono percepiti come più piacenti, mentre il normale-carino finisce col perdere qualcosa in termine di attrattività percepita.
Soprattutto se viene inserito in un gruppo dove l’estetica maschile si attesta su livelli bassi.

Emanuele
Emanuele
1 anno fa

Interessante “pezzo”. Dal punto di vista “pratico” però, se sei brutto o normale, faticherai moltissimo ad entrare anche in gruppi di soli uomini, A MENO CHE non si tratti di gruppi legati ad una nicchia di appassionati di… Qualsiasi cosa, ANCHE SE per compensare l’aspetto fisico,anche lì, dovrai comunque compensare con altre doti e/ o ” fare i compiti a casa” = informarti e studiare nei dettagli il tema che vi unisce per poi poter dare consigli agli altri e / o risultare sorprendente…

sospetto
sospetto
1 anno fa

ok tutto molto bello però fate attenzione a non uscire mai con gente che vi mogga di brutto o vi farete del male da soli, massimo mezzo punto estetico perché vi assicuro che se siete un gruppo di 6 e c’è un 7 questo spicca bellamente (bellamente lol); le foto ok ma solo se voi siete venuti bene ovviamente. e una cosa da non dimenticare MAI è l’altezza.
io non esco mai con gente più alta di me e se uno spilungone mi si avvicina troppo o mi dà la schiena io d’istinto evito di guardarlo e mi giro rapidamente da un’altra parte

Axel
Axel
1 anno fa

Ma secondo me può mettere in più evidenza i tuoi diffetti,cose sei il più basso del gruppo, l altezza degli altri sottolinea la tua bassezza, o uscire con gente più brutta di te ,evidenza di più la tua bellezza, così come uscire con un grassone ti farà vedere più snello, perciò non sono molto d’ accordo con questa cosa

Last edited 1 anno fa by Axel
Anonimo
Anonimo
1 anno fa

Ero certo non appena letto il titolo che avresti citato la scena di How I met your mother, e non mi sbagliavo! ? Ottimo articolo comunque

Signal
Signal
1 anno fa

Io tanti anni fa ho frequentato gruppi di brutti e gruppi di carini/belli. Era meglio stare nel gruppo di brutti perché le loro amiche ti cagano di più che in un gruppo di belli

Diego Moro
Diego Moro
1 anno fa

Questo spiega perché vengo isolato e nessuno mi vuole nei loro gruppi: abbasserei il valore estetico globale.

Panda Pandaro
Panda Pandaro
1 anno fa

Domanda da 4 milioni di dollari:
un uomo di 1,90 m, faccia 5,5:e fisico 8, in quale categoria va inserito?