vivere coi genitori a 30 anni |
Vivere Coi Genitori a 30 anni
Uno dei grandi cavalli di battaglia di chi vorrebbe spiegare a noi redpillati il motivo per cui non troviamo una donna è la cd. “immaturità”, termine che in lingua femminesca significa più o meno “impossibilità o rifiuto di un uomo di soddisfare le mie esigenze economiche ed esistenziali ora che sto diventando vecchia e ho finito di spassarmela coi fighi”.
La grande recriminazione che viene fatta dalle paladine della maturità è quella relativa al “non avere un lavoro-carriera” e “vivere ancora con mamma”.
Da notare come il termine “mamma” venga spesso usato con accezione denigratoria al posto del più generico “vivere coi genitori” o “vivere in famiglia”, nonostante praticamente tutte le mamme di questo mondo vivano in realtà in case che è stato il realtà il padre a costruire o acquistare.
Quella del vivere in famiglia è una problematica è molto sentita tra i gli uomini di 30-35-40 anni, perché poi in genere i genitori schiattano, erediti la casa,e nessuno ti può più accusare di vivere coi tuoi se i tuoi sono crepati.
Il decesso dei tuoi vecchi ti rende quindi improvvisamente maturo agli occhi delle donne, la morte come atto di responsabilizzazione genitoriale.
Come ho avuto già modo di analizzare in passato, il tema riguardante il rapporto tra sfiga e vita in famiglia viene a mio avviso generalmente affrontato da un punto di vista che è esattamente l’opposto di quello effettivo.
Generalmente si attribuisce il non avere ragazze al fatto di vivere ancora coi genitori, quando invece è l’esatto opposto e cioè che uno vive coi genitori perché non ha una ragazza.
Se non ci sono motivazioni aggiuntive come il trovare lavoro in un’altra città o un rapporto fortemente logorato coi genitori, normalmente è solo la convivenza con la fidanzata a portare un uomo a lasciare la casa di famiglia.
In caso contrario generalmente si tende a rimanere in casa il più a lungo possibile perché vivere da soli ha un costo molto elevato e stando a casa coi genitori si risparmiano parecchi soldini.
In buona parte dei Paesi europei effettivamente i giovani lasciano presto la famiglia per vivere da soli, ma è anche vero che si tratta di Paesi in cui ci sono sistemi di welfare, ci sono redditi di cittadinanza, ci sono percorsi di formazione che effettivamente offrono ai giovani prospettive di carriera mentre in Italia c’è una forte disoccupazione giovanile e zero sussidi, almeno finché non provvederà Giggino Di Maio.
Vivere coi Genitori per Scelta o Costrizione
Chi non ha un lavoro/fonte di reddito oppure vive di lavori precari è per forza di cose costretto a vivere coi suoi, a meno che non abbia genitori così ricchi da decidere di mantenerlo fuori casa pagandogli le spese.
Io conosco alcuni coetanei in questa situazione,disoccupati che vivono in seconde case di famiglia e ricevono soldi dai genitori e paradossalmente subiscono minore pressione sociale dalle ragazze di chi magari lavora 12 ore al giorno e vive ancora coi suoi, ma a questo punto non mi si venga a parlare di “immaturità”.
C’è poi la situazione di chi ha un lavoro e vorrebbe andarsene via di casa per
- Essere più indipendente
- Aumentare le proprie probabilità di rimorchiare.
Riguardo al primo punto ho i miei dubbi, non so quanto si possa definire indipendente uno che deve svenarsi per arrivare a fine mese.
Riguardo al secondo punto, effettivamente se uno ha una casa può essere che riesca ad avere più probabilità di rimorchiare qualche poveraccia che è stanca di pagarsi affitti e bollette.
Le baby mama sono infatti spesso in cerca di uomini con una loro casa su cui parassitare, dopo aver fatto i figli con il figo, che però non può mantenerli perché è disoccupato e vive con mamma.
Voglio però fare presenti 2 punti:
- State rimorchiando grazie alla LMS theory, e non ad una presunta maturità. State rimorchiando grazie al denaro (che viene impiegato per mantenervi) e state rimorchiando grazie allo status (dato dal lavoro che serve per mantenervi). Cercare di negare la LMS theory e poi rinfacciare a qualcuno che non rimorchia perché è un bamboccione che vive coi suoi è quindi da incoerenti.
- Siete dei puttanieri. Scusate la crudezza, ma se il pagarvi un affitto è una condizione necessaria per avere una vita sessuale di fatto non state rimorchiando, state pagando, esattamente come se se andaste in tangenziale.
La questione è molto semplice: la tipa che sta in casa vostra ve la darebbe ugualmente se viveste coi vostri genitori?Se la risposta è no, allora quello che state facendo è pagare un tetto sopra la testa a una in cambio di sesso.
E’ una forma di prostituzione bella e buona, solo con l’approvazione della società.
Se però vi accollate tutte le spese solo per trombare siete dei fessi, perché con i soldi che spendete solo di affitto potete andare a prostitute per due volte a settimana che, per inciso, è una frequenza maggiore di quella con cui trombano molti uomini sposati.
Insomma, la morale delle storia è: vivete dove diamine vi pare, andate pure a vivere sotto un ponte se volete, e non fatevi mai dire perché non trovate una donna da soggetti che l’unica fatica che devono fare per trovare un partner sessuale è il login sul proprio profilo online.
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Anche se ho più di 40 anni, ho sempre vissuto con mamma e papà e sinceramente intendo continuare così.
Quando me ne si chiede il perché, rispondo: e perché non dovrei farlo?
Per quale motivo dovrei foraggiare il sistema bancario sganciando 500 dei miei preziosissimi euro ogni mese per buttarlo in un buco nero?
Soprattutto, è vero che scopare con una che viene con te solo perché hai una casa è a tutti gli effetti una forma di prostituzione.
Solo che è economicamente svantaggiosa.
Con quello che risparmio, pur non guadagnando molto (1.300 euro) posso permettermi tanti svaghi (mignotte incluse) e avere una qualità della vita ben superiore.
Oltretutto, posso essere d’aiuto ai miei vecchi che ne hanno bisogno.
E, lo vorrei ricordare a tutti, i nostri vecchi sono le uniche persone che saranno sempre e comunque dalla nostra parte. Di conseguenza sono anche gli unici a meritare la nostra solidarietà.
Dovrei trascurare loro, versare metà del mio stipendio in mutui e bollette, rinunciare a tante belle cose, il tutto per quale motivo?
Perché qualche coglione mi consideri “maturo” e una stronza mi sfrutti come un bancomat, per darmela una volta al mese?
Ma fatemi il piacere…
Questo articolo insieme alla maggior parte dei commenti qui sotto mi fanno alzare il morale. Sul web ne leggo di tutti i colori contro le persone che vivono con i genitori e purtroppo io non riesco ad ignorare certe cose e fregarmene, e questo mi demoralizza e me la vivo malissimo. Pensa che pochi mesi fa su Youtube mi è stato detto che la normalità è lasciare la casa natale e che il contrario significa essere limitati e avere problemi a prendersi responsabilità. Che la normalità è vivere soli o con la propria compagna e non con “mammina”. Ah oltre a questo (sempre la stessa persona) ha detto che non lasciare casa equivale ad avere problemi mentali. Mi sembra di vivere in un mondo dove le persone per sentirsi meglio devono sminuire e offendere gli altri. Per me una persona finché non danneggia altri deve sentirsi di vivere la vita come vuole e con chi vuole. Concludo dicendo che son contento di aver trovato questo articolo, è una manna dal cielo.
Scopro solo adesso questo articolo, come al solito interessantissimo. Mi vengono da fare le seguenti riflessioni.
1) Che le ragazze (almeno dalle mie parti) cerchino il ragazzo che lavori, con reddito ecc. è una scemenza. Anzi, qui da me quelli che sono più cercati sono gli sfaccendati tatuati, che (quando si poteva) tiravano a tarda notte al pub, si svegliavano alle 12 e facevano uso di cannabis o alcool (quando va bene) che sfrecciano nella ZTL con l’automobilina trendy, che la parcheggiano in doppia fila o in divieto perché eludere le regole fa figo; e non mi sembrano esattamente esempi con la testa sulle spalle come ai tempi dei nostri genitori. Quindi il lavoro è solo una scusa per non dire che sei brutto/sfigato/non interessi.
2) Vivere solo o non vivere solo è indifferente, conosco persone di oltre 30 anni che vivono in famiglia con la fila di ragazze e incel che vivono soli.
3) Tranquilli che se alle ragazze non piacete, qualunque cosa facciate avranno da ridire. Vivi solo? Sei un asociale, menefreghista, eremita, ma come fai a stare solo? Come ti passa per la testa? Vivi coi genitori? Sei un bamboccione pigro.
4) È pur vero che esiste una fetta di persone (ambo sessi) che sola non riesce a stare e vedo spesso che alternano convivenza nella casa ereditata da qualche nonna al lasciarsi e tornare dalla famiglia; non riescono a starsene da soli senza nessuno.
5) Io purtroppo non lavoro, ho quasi 40 anni, ma se avessi un reddito fisso, andrei a vivere solo senza esitazioni; senza però sposarmi.
Scusate ragazzi ma fra lo scopare con un uomo in cambio di 100 euro e farlo perché ti offre un tetto e ti mantiene non vedo grandi differenze.
Sono entrambe forme di prostituzione.
Io scelgo la più economica…
Non solo non c’è niente di strano a vivere con i genitori, ma è stato così per gran parte della storia umana. In Italia la famiglia “tradizionale” consisteva in tre generazioni che vivevano sotto lo stesso tetto. In molti film degli anni 60/70/80 se ci pensate la figura del “nonno” o della “nonna” che viveva con figli e nipoti era molto comune, mentre oggi è quasi scomparsa.
Io sono figlio unico, vivo con i miei ed ho intenzione di continuare. Non ha senso lasciarli soli a quasi 70 anni per andare a buttare migliaia di euro in affitti e spostamenti, meglio ritrovarseli in tasca per andare al Wellcum ogni tanto!
Tra l'altro col welfare del cazzo che c'è in Italia se il genitore (che all'80% dei casi è un pensionato inabile alla ginnastica) non è autonomo o ci badi tu o cacci uno stipendio per un/a badante, sicchè di stipendi devi guadagnarne 2 (ovvio, sempre che il genitore non sia benestante, ma in quel caso tu non sei uno sfigato bensì uno che ha già avuto culo nella vita e il problema non ti sfiora dalla partenza).
Alla fine è questione di bilancio, non di psicologia (chi ha il krano, per dire, le camicie le fa stirare in tintoria, chi no le fa da solo: avete idea di quanto ci voglia a stirare 7 camicie? fate una prova e poi capite a cosa serve una madre anziana)
Questo articolo non mi trova totalmente d'accordo. Ci sono figli che restano in famiglia perché disoccupati, studenti..e ci sta, però per molti altri restare a casa dei genitori diventa una comoditá e passata una certa fase d'etá, non hanno neanche più l'impulso a lasciare il "nido".
Conosco personalmente gente di 40anni ancora a a casa dei genitori, con la mamma che prepara, lava e stira e guarda caso sono senza donna. Non voglio dire che se vivessero da soli sarebbero sommersi di patata, perché è ovvio che non sia così, ma certo quell'atteggiamento da "bambinoni" non aiuta. Alcuni creano rapporti morbosi con la mamma, addirittura le telefonano tutti tutti i giorni, più volte al giorno.
È ovvio che andare a vivere da soli comporta maggiori spese, ma come ogni cosa nella vita. Se viaggi, se vai a sciare, se ti compri una giacca ecc..
ammetto che prima di trovare il redpillatore soffrivo molto per questo appellativo di bamboccione.. come vengono definiti quelli come me che vivono ancora a casa con la madre e la nonna.. 4 anni fa mi fidanzai con una ragazza che ho conobbi su face mesi prima, dopo neanche 2 mesi che stavamo insieme iniziò subito a lamentarsi del fatto che non vivevo da solo(e io risposi la stessa cosa dell' articolo ma che cavolo ti ho appena conosciuta e se sono single che senso ha vivere da solo con 4 spiccioli per fare la fame?)sapere che ci sono altri che capiscono come mi sento mi tira un pò su.
Sono il parassita
Mi fa piacere l'articolo, come i commenti.
Non tanto sulla questione vivi in casa/vivi fuori: sono scelte di vita, e vivere fuori -ma da soli, non in coabitazione, come sottolineava Van- è sicuramente più utile se vuoi portarti una a casa (a meno che la casa in cui vivi coi tuoi non sia una villa a ingressi indipendenti). Il mio piacere deriva dalla concordia nell'aver individuato la ragione della demonizzazione.
Bamboccioni, nitpicker, quando usati da chi detiene il potere mi suonano come semplici incazzature perché non si è produttivi o non si fa girare l'economia spendendo in affitto (che produce comunque tasse).
Se poi, come faceva notare l'Anonimo subito sopra me, uno dei tuoi genitori diventa non autosufficiente, ecco che devi pagare una badante (e fai girare ancora di più l'economia).
La trovo una situazione simile alla manfrina del dover far entrare immigrati perché ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare.
No: ci sono lavori che gli italiani non vogliono fare a certe condizioni, come turni massacranti/paghe di merda. Se mi pagassero 3000 euro al mese, per 8 ore/giorno, io mollerei il mio lavoro e andrei a raccogliere pomodori: guadagnerei in abbronzatura e in meno stress. Se la paga fosse 1000, non ci andrei, ma in parecchi ci andrebbero. Se vogliono pagare 15 euro al giorno, per 12 ore, non ci va nessuno. E diventa un "lavoro che gli italiani non vogliono più fare."
Ma qui sto parzialmente deviando dal discorso (anche se rientrava nella casistica del cosiddetto nitpicking).
@Anonimo 25 giugno 2020 21:59: mi verrebbe da porti una domanda, alla quale ovviamente non sentirti tenuto a rispondere: ti sei interrogato quando (speriamo il più tardi possibile) i tuoi non ci saranno più? Perché ho in mente più di una persona che sembrava convintamente MGTOW con regolare ricorso alla prostituzione che poi, una volta venuti meno i genitori o anche solo uno dei due, ha optato per la vita di coppia. Qualche volta la lei in questione era straniera di qualche paese più povero molto più giovane, e si sono presi a carico pure i loro figli di unioni precedenti, ma ho in mente anche un caso di uno che faceva tanto il selettivo che poi si è ritrovato accanto una quasi dieci anni più grande di lui non esattamente bella secondo i canoni più comuni perché "da lei mi sento capito". E noto che questo accade soprattutto se si è figli unici…
Il barbone non vive con mamma… eppure non mi sembra che abbia una donna accanto che lo ami.
E' pieno di malavitosi che vivono con mamma… e hanno sempre una donna accanto che li ama.
E' pieno di gente che vive con mamma ed è capace, con le mani, di fare praticamente tutto, e di sguazzarsela, tra l'altro con naturalezza, anche nel meschino sudiciume della burocrazia, come mosche nella me..a .
Non confondiamo capacità di essere autonomi con il vivere con mamma; e sopratutto non confondiamo l'autonomia con l'avere alti livelli di LMS. Senza quest'ultimi l'autonomia sarà apprezzata, ma difficilmente sarà erotizzata.
Premetto di essere dell'idea che, più che lo stare in famiglia o per conto proprio, sia decisivo il MODO in cui ci si vive (si può stare in modo adulto pur in famiglia e discutibile per conto proprio), mi riallaccio in modo sparso agli ultimi interventi, in cui ci sono alcune critiche fondate, per illustrare alcuni scenari che vedo frequenti.
Intorno alla trentina, una volta trovato un impiego stabile e sufficientemente pagato nella città dove vivono i propri genitori o almeno facilmente raggiungibile facendo i pendolari, normalmente i genitori riescono a trattenere i figli di entrambi i sessi a casa, soprattutto se figli unici o rimasti i soli che vivono in famiglia, con la motivazione: "Ma che vai a buttare al vento almeno il 40% dello stipendio per andare a vivere da solo/a… Resta con noi, quei soldi che andrebbero in affitto li metti da parte e poi, tra qualche anno, con quelli ed un po' di aiuto da parte nostra la casa te la compri". Ragionamento teoricamente giusto, ma poi possono subentrare i seguenti scenari, che non si escludono tra loro:
– il/la figlio/a convivente quei soldi dell'affitto NON li mette da parte, ma li spende in cose discutibili e voluttuarie. Il gruzzoletto quindi non si forma…
– passano gli anni e un genitore viene meno, o non è più autosufficiente sul lungo termine, e si finisce così per diventare i genitori dei propri genitori e, normalmente questo finisce per rendere davvero difficile la possibilità di costruire qualcosa con un/a partner, per quanto comprensivo/a e ben disposto/a possa essere…
Inoltre invito a valutare anche un fattore, che per adesso non è stato minimamente considerato: le oscillazioni del mercato immobiliare. Acquistare oggi una casa, anche nei grandi centri urbani, è sulla carta molto più conveniente rispetto a quanto lo fosse dieci anni fa…
Consiglio di non credere a chi vi dice: "vai a vivere da solo che rimorchi".
è una sciocchezza colossale per due motivi:
1)rimorchi se piaci… (sembra banale ma non lo è). Se piaci trovi anche se abiti con la tua famiglia, al massimo la fidanzata potrà chiederti di affittare un posto per stare soli(in seguito..). Ma rimorchi..
Al contrario se non piaci te ne stai nella tua casa e non rimorchi lo stesso. Ergo: non è la casa a far rimorchiare, a meno che non abbiate un edificio di livello medio alto, appartamento costoso, ma a quel punto salirebbero soprattutto M e in parte S, e come già detto ma in altri termini.. sarebbero principalmente i tuoi soldi e le tue possibilità economiche ad attirare la tipa, non tu.
2)Dietro allo spingere ad andare ad abitare da soli, senza una reale necessità molti giovani chiamandoli bamboccioni, si nascondeva una vera truffa finanziaria.. Non ha fatto altro, in alcuni paesi del nord Europa che finanziare la bolla speculativa finanziaria dal valore inestimabile.
Ci sono stati periodi nei quali un appartamento a Dublino in certe zone poteva costare anche 3000 euro al mese solo di affitto. Poteva permetterselo solo chi faceva un lavoro di livello piuttosto alto. Nel frattempo, moltissimi che facevano lavori poco pagati, andavano a finanziare approfittatori che affittavano "buchi schifosi" di stanze, in appartamenti condivisi e ultrasub-affittati nei quali potevano vivere 5/6/7 persone nella stessa casa. Pagando quasi tutto lo stipendio a volte.. quindi immaginate che vita potessero permettersi.. Anche spendendo 600/800 e qualcuno persino 1000 euro al mese per "camere singole" in zone "particolari". Quindi, in questo caso scordatevi la privacy con la fidanzata e l'indipendenza comunque.. siete con altri.. fra l'altro sconosciuti a volte.
In conclusione: sono per l'indipenza? si, è una bella cosa, ma "solo" per "se stessi". Non "per rimorchiare". E ci devono essere le condizioni economiche prima di tutto(ergo reddito) che al giorno d'oggi soprattutto tra i giovani non è sempre scontato.
Ricordate che l'Italia ha una altissima disoccupazione giovanile e un alto numero di precari. Ergo: quelli che non hanno una situazione rosea, la prima cosa a cui devono pensare è sopravvivere. Se hanno una casa di proprietà, anche se di famiglia è una fortuna da sfruttare, non da snobbare.
è solo il mio parere.
Io sono andato a vivere da solo a 28 anni, grazie all'aiuto dei miei genitori, però me la cavicchio, sia con i soldi che con tutto il resto nonostante il mio lavoro sia un lavoraccio dal punto di vista dello stipendio. Concordo con chi dice che la casa in sè non porta figa, però io anche a costo di avere qualche euro in tasca in più non tornerei mai indietro. Purtroppo chi arriva a 40 anni in casa (esclusi quelli che davvero hanno grosse difficoltà economiche) fa una enorme fatica ad andarsene. Conosco uno che ha 47 anni, incel da competizione, che lavora da una vita e vive ancora con i suoi. Non ha un'auto, nè altri mezzi motorizzati, non va mai in vacanza, non gioca d'azzardo e non va a pro…non si capisce che se ne fa di tutti quei soldi che ha da parte. Consoco anche un paio di donne, in pratica il loro stipendio normale se ne va in ristoranti, vestiti, qualche viaggio, estetisti e parrucchieri. E' ovvio che nel momento in cui dovessero andare a vivere da sole tutto questo godere andrebbe ridimensionato. Ecco che allora serve il beta che possa consentire loro di continuare a utilizzare il loro stipendio, con cui si professano indipendenti, per continuare questi vizi. In sostanza quindi è vero che un normaloide con uno stipendio normale che va a vivere da solo abbassa ulteriormente il suo punteggio M senza andare ad aumentare il suo punteggio S, però almeno farebbe qualcosa per sè. E se non rimane spazio per qualcos'altro pazienza, tanto non l'avrebbe comunque.
Andare a vivere fuori casa (salvo attriti familiari) è due volte stupido: chi lo fa, porta soldi ad estranei, e, così facendo, incrementa il sex appeal di quest'ultimi, non senza decrementare anche il proprio!
Inoltre, mi pare (ma non vorrei sbagliarmi) che "er mutanda" (Antonio Zequila) abbia tutt'ora la residenza, a 56 anni, presso la casa di famiglia, e non mi pare abbia mai avuto seri problemi di incellitudine.
È la voglia di farcela da soli a costo di ogni cosa
quella che manca oggi. Ed è questa che viene valorizzata nella esperienza evolutiva personale . I genitori dovrebbero assecondare questa voglia dei figli aiutandoli a diventati autonomi il prima possibile . Invece questo non succede e si creano figli in casa dei genitori .
Sono finito su questa pagina cercando info su genetica e fenotipi e ho letto vari articoli. Liberissimi di avere le vostre teorie ma mi sono chiesto dove viviate e quanti anni abbiate. Parlando da persona sopra i trenta: le donne e gli uomini che conosco, tra cui anche i single, lavorano praticamente tutti e al 90% hanno una casa o si pagano l'affitto. Tutte le donne che conosco lavorano e si arrangiano da sole (una buona parte vive anche da sola). A leggere i vostri articoli invece pare che tutte le donne siano degli organismi parassitari, quindi mi chiedo se forse non siate voi a cercarvele stronze. Va beh, in ogni caso, la parte di genetica l'ho trovata interessante.