Nelle Navi da Crociera si Scopa?
Ciao Red, e ciao a tutti gli Utenti di questa community.
Non mi aspetto che questo scritto venga pubblicato, anche perché non è la prima volta che scrivo qualcosa per questo blog (alcuni forse si ricorderanno di quando ho raccontato la mia tragedia di Erasmus a Valencia). In fondo, però, ritengo che una tematica di questo genere potrebbe non guastare all’interno del blog, dato che, almeno qui in Italia, nessuno ne ha ancora mai parlato. Questo anche perché, quella in questione, non è una strada che tutti possono/vogliono intraprendere, perciò è anche difficile trovarne delle testimonianze.
Mi riferisco al mondo delle crociere e alla vita che si fa a bordo di questo tipo di navi, o meglio, alla vita a bordo di queste città galleggianti vista dall’altra faccia della medaglia; ovvero dal punto di vista di chi su quelle navi ci lavora, vivendoci (e vivendole) per diversi mesi di fila.
Andiamo, chi non è mai rimasto affascinato dalle navi da crociera? Chi non si è mai lasciato trasportare, anche solo per un istante, vedendo quei giganti bianchi salpare con la prua puntata verso l’orizzonte, e i ponti colmi di migliaia di turisti abbronzati, felici e costantemente sbronzi che vanno alla scoperta dei posti più belli del globo…? Immaginarsi lì, in mezzo a loro, a vivere tutte quelle avventure nella spensieratezza più totale, perché tanto, quello che succede tra le murate di quello scafo, lì rimarrà, per sempre. Al di là del romanticismo e della loro presenza scenica, a me ha sempre affascinato ciò che si nasconde dietro a tutto questo: perché nel retroscena della settimana da sogno del passeggero, si cela letteralmente un mondo, non tanto per il lavoro che c’è dietro (che c’è, ed è qualcosa di assurdo), quanto per l’enorme numero di nazionalità diverse che si trovano a bordo a lavorare e la rapidità con la quale si sviluppano le relazioni interpersonali. Inoltre, sicuramente ognuno di noi avrà sentito dire che, lavorando in questo tipo di ambiente, si hanno una quantità innumerevole di “opportunità” con l’altro sesso. Opportunità che possiamo cogliere senza starci a preoccupare di niente, dato che l’altra persona, nella quasi totalità dei casi, proviene dall’altra parte del mondo. Il sogno di tutti, insomma. Purtroppo, nella realtà non funziona proprio così. Sì, cambiano le tempistiche, cambiano i freni inibitori, nonché alcuni particolari dovuti alle diverse culture d’origine o altro, ma i meccanismi che regolano queste relazioni, purtroppo, sono gli stessi che si trovano ovunque nel mondo. Insomma, è il sogno di tutti, che anche in questo caso, vivono solo pochi eletti. La nave deve essere vista come un micromondo, popolato da gente che (nella maggior parte dei casi) non rivedremo mai più nella vita, dove si può essere chi si vuole senza grandissime ripercussioni a livello sociale (anche se con la dovuta cautela), ecc.., che però non deve essere visto come un’Oasi, dato che i privilegi, pure in questo caso, come in Erasmus, saranno in mano ai top. Premetto di non essere stato il solito pollo che partì per la Spagna nel 2019, dato che a questo giro ho cominciato con un approccio completamente diverso, ma a questo ci arriveremo poi. Come detto, le dinamiche sono sempre loro, ma cambiano nei particolari. Il valore di mercato, ad esempio, ho notato essere dettato da fattori diversi, che mi piace identificare come PNL:
- Privilegi (status): più si è alti di grado, più privilegi si hanno: alcuni esempi sono la cabina singola, l’accesso alle aree passeggeri (ristoranti, spa, e altro), ecc…
- Nazionalità: Provenendo in gran parte da paesi del terzo mondo, o comunque non all’avanguardia, le nostre amiche, specie le più anziane a cui piacerebbe sistemarsi ed avere una vita migliore, stanno piuttosto attente al passaporto
- Look
Ho deciso di dividere lo scritto in più parti, dato che ogni periodo ha avuto sfaccettature abbastanza diverse:
Intro
Questo è stato il mio primo imbarco, della durata di sei lunghi mesi, alcuni dei quali sono letteralmente volati, mentre altri sono stati una vera e propria agonia. L’itinerario è stato tutto sommato noioso, ma nonostante ciò sono riuscito ad apprezzarlo abbastanza, e a scoprire che figa gira in alcune particolarità di una meta, a mio avviso, piuttosto sottovalutata: L’Alaska, della quale, magari, potrei parlarvi in futuro. Tornando a noi, ero imbarcato come allievo di coperta (c.d.: “futuro capitano”, come adorava chiamarmi una ragazza), praticamente sto facendo come un tirocinio che poi mi servirà per prendere la licenza e diventare un ufficiale vero e proprio. La paga è buona e le prospettive di carriera ottime (è la terza compagnia crocieristica a livello mondiale quanto a flotta e passeggeri annui trasportati) A questo giro, quindi, partii con l’idea di concentrarmi solo ed esclusivamente sul lavoro, ma…
Parte 1: “Se il paradiso avesse un nome, sarebbe lo stesso che ha questa nave” … o almeno così sembrava
…Non appena giunsi a bordo, mi accorsi da subito che stavo ricevendo non poche attenzioni, tra l’altro anche da parte delle più carine che erano presenti a bordo. Inizialmente non ci ho dato affatto peso, ero disorientato come un ratto sull’autostrada del sole, e stare a perdere tempo ed energie dietro ad una ragazza era l’ultimo dei miei problemi e pensieri. Non resistetti a lungo, specialmente perché, nei confronti di una di queste, l’interesse era ricambiato. Le più “appagate” sembravano lei ed un’altra, entrambe Argentine, che poi scopro essere pure compagne di cabina. La mia “preferita”, a quanto pare, ha iniziato ad aumentare il suo interesse verso di me sentendo l’altra (che friendzonai a causa della nostra elevata differenza d’età) parlare continuamente di me (preselezione). Resistetti un mesetto senza fare alcuna mossa, poi dopo alcuni dei famosi “SEGNALIH!!1!!1!” da parte sua, decisi di buttarmi. Finì che cominciai a frequentarmici, e mi ci affezionai, mi ci affezionai troppo. All’inizio sembrava tutto perfetto, tanto da farmi credere di aver finalmente trovato la persona giusta dopo anni di pali, umiliazioni e sofferenza, arrivando addirittura a sperare che la cosa continuasse, in qualche modo, anche in futuro. Fu abbastanza dura, ma sembrava davvero che fossi riuscito a cuocerla per bene, e che a breve sarei pure riuscito ad assaggiarla… Sembrava…
Parte 2: Non è tutto oro ciò che luccica
…Sì, perché affezionandomi parecchio, cominciai a darle sempre più attenzioni, che iniziarono a diventare troppe e a farle perdere interesse. Al solito, parte di questa sua “infatuazione” era dovuta proprio al fatto che, all’inizio, la ignoravo quasi completamente (solo per il fatto di aver cose molto più importanti da fare e a cui pensare). Ma ciò che probabilmente fece iniziare il declino, fu quando si accorse che, in realtà, non ero proprio quello che credeva: lei inizialmente vide uno che aveva a che fare con gli ufficiali e il comandante (il top del top, in pratica), quindi, molto probabilmente, mi avrà immaginato sopra di lei su un bel letto oversize di una cabina senior col servizio in camera. Ma il fatto di trovarmi tra i top, non per forza significa che io sia uno di loro. Perciò, tutto ciò che potevo offrirle era una cabinetta doppia, larga quanto uno sputo, e solo nelle ore in cui il mio coinquilino era altrove. In altre parole, a orari improponibili. Non vi sto neanche a dire che, la ragazza in questione, cambiò completamente atteggiamento nei miei confronti, tanto da sembrare addirittura un’altra persona. Probabilmente, anzi, sicuramente, era un’altra persona, ed io mi innamorai di qualcuna che semplicemente non esisteva. Da sentirmi dire continuamente “piace un sacco pure a me!” “ci sono stata pure io/vorrei tanto andarci pure io”, ecc.., da sentirmi fare dei complimenti che NESSUNA mi ha mai fatto prima d’ora, da vederla essere pure una sottona incredibile, da un giorno ad un altro ha tirato fuori il suo vero essere: acida, fredda, insicura, femminista libertina di sto gran cazzo e pure bisex (sponda su cui, da dopo quest’altra deludente esperienza, ho messo una croce grossa come una casa, e che odio con tutto me stesso). Mi evitava, mi rispondeva a monosillabi, mi dava buca all’ultimo momento, e tutto ciò durò una settimanetta, fino a quando non sbroccai, e lei oltretutto rigirò la frittata con una scusa della serie “mi hai trattata troppo male, è meglio finirla qui”. Ah sì? Non vedevi l’ora, e cercavi l’occasione che ti ho appena servito su un piatto d’argento per liquidarmi, ve’? Ma questa pagliacciata, amici miei, non finisce qui. Giorni dopo, viene fuori che, in realtà, avrebbe voluto che rimanessimo trombamici (pur non avendo ancora mai chiavato), e guarda caso, invitandomi proprio durante quelle sere in cui ero occupato. Essendo ancora preso, ricominciai a sbavarle dietro, nella speranza che, prima o poi, ci avrei ficcato. Ciò non successe, tra noi ci fu solo un misero bacio, e questa farsa mi costò (in tutto) quasi un mese di tempo. Purtroppo, essendo rimasto preso per “la lei che avevo conosciuto”, non riuscivo a vederla con gli stessi occhi di ora che ragiono di questo fatto a mente lucida, e ci stetti male, molto male, in quanto caddi nella trappola della Oneitis…
Parte 3: La maledizione della Oneitis e la conseguente depressione
…In fondo, pur essendo apparso all’ inizio come un (quasi) Chad, che addirittura si è potuto permettere di scegliere chi frequentare, alla fine rimango pur sempre il ragazzino insicuro ed inesperto che sono sempre stato, e che sono tutt’ora (ancora non sono riuscito a consumare né avere una relazione). Perché sì, nonostante abbia provato ad aprire gli occhi su certi aspetti, sono tutt’ora l’equivalente di come potevo essere a 15/16 anni. Evidentemente, il modo in cui si è comportata lei all’inizio, mi aveva fatto ricredere su alcune cose che, con fatica e dopo un bel po’, ero riuscito a realizzare. La pillola rossa, a quanto pare, non aveva fatto effetto. Fu così che, per un po’ di tempo a venire, caddi in depressione. Mi ci volle un po’ per realizzare che in realtà, come ho già detto, la persona di cui mi innamorai non esiste. Le mie performance sul lavoro, di conseguenza, peggiorarono, ed ero ad un passo dal farmi mandare a casa… “Ma vabbè dai, vedrai che ti passa e le cose andranno meglio, ora imbarcano le ballerine” … Che culo. Da lì a poco, come detto, arrivarono queste. Che dire, fighe assurde, ma che ho iniziato ad evitare come la peste fin dal primo momento in cui le ho sentite aprir bocca. E penso fosse proprio questo il motivo per il quale non mi avevano tanto a genio: ero l’unico a non dar loro attenzioni. Un po’ per il fatto che fossero delle oche allucinanti, e un po’, ancora, per via del palo che non mi sarei aspettato di prendere. Dopo poco, inoltre, arrivò la persona di cui proprio non avevo bisogno, colui che si vendette addirittura come il mio angelo custode… IL PUA.
Parte 4: L’angelo custode
A una certa, forse mosso dalla disperazione che sprizzavo da ogni poro, cominciò a darmi un mucchio di consigli che non gli avevo mai chiesto, spiegarmi le dinamiche sociali e come evolvono i rapporti tra uomo e donna, raccontandomi di essersi trovato pure lui, alla mia età, nella mia stessa situazione. Continuava a dirmi che, se avessi voluto, mi sarei potuto fare chiunque io volessi, provando a dimostrare il tutto tramite trucchetti patetici, che tutto erano meno che efficaci. Alcuni esempi:
- “guarda che carina quella là, è già da un po’ che la adocchio, me la farei molto volentieri… sta a vedere”. Poco dopo va, le offre una birra e torna da me. “Aspetta massimo cinque minuti, vedrai che verrà a parlarmi”, mi disse. Aveva ragione, lei dopo qualche minuto arrivò ringraziandolo e complimentandosi per la scelta. “visto? Che ti avevo detto?” Sì, ho visto, ma ho visto pure quando è andata a dormire dal primo ufficiale due giorni dopo… Sipario.
- Una volta, per curiosità, gli chiesi quante se ne fosse fatte, grazie alla sua maestria, dopo quasi 10 mesi a bordo: “eh no, sai, a questo giro sono stato sfortunato, ma la colpa è sicuramente di questa nave, non ci sono abbastanza ragazze, le poche che ci sono se la tirano, ecc… Ma durante il contratto precedente mi è andata molto meglio, non ti puoi immaginare, me ne sono fatte 7 in due mesi, tutto documentato, e la mia attuale ragazza (un cesso a pedali indonesiano) sono addirittura riuscito a rubarla ad un ufficiale” Peccato che tutte le prede di cui si vantava, fossero nient’altro che spazza scale filippine, che pure io avrei potuto timbrare senza praticamente muovere un dito, e che inoltre l’ambiente fosse piuttosto diverso: la nave era più grande, quindi c’erano più cabine singole a disposizione (fattore P più elevato), e in più a questo sì aggiungeva un passaporto Europeo (fattore N), il tutto in un ambiente più ricco di fagiana (il che comporta un livello generale di “tiraggio” più basso). E riguardo alla sua “vittoria”, quella della quale si vantava tanto, che dire, chapeau… Ma il fatto che questa abbia ipogamato di brutto, mollando l’altro per mettersi con lui, credo sia stato solamente un caso. Poi, più che altro, capisco che l’aver saputo che questa abbia tradito e lasciato un altro con sia LMS che PNL nettamente superiori al suo, possa avergli dato una botta di autostima esagerata, ma questa qui, tra l’altro, si trovava su un’altra nave mentre lui me lo raccontava, quindi, chi gli dice che non stesse facendo lo stesso a lui? “eh ma è persa, fidati” … CREDICI.
Al solito, le basi della teoria Redpill l’hanno fatta da padrone, dopo un po’, ma si sono rivelate veritiere. L’unica cosa per cui ringrazio questo individuo, però, è il fatto di aver sputtanato quella vacca di cui mi ero innamorato. Mi permise di scoprire che, in realtà, non era quella ragazza innocente, tenera e tranquilla che mi si era presentata, bensì una scrofa da monta che si è fatta cavalcare da parecchia gente, dandola ai fortunati dopo poco, pochissimo tempo. Oltre ad aver ricevuto quella che era letteralmente un’RKO emotiva, mi accorsi di un particolare che accomunava tutti quelli che “ce l’hanno fatta”: proprio lei, la cabina singola. Da qui capii che, in realtà, questo micromondo non cambia affatto rispetto al mondo vero e proprio. Come ho già accennato, cambiano gli ingredienti, ma la zuppa è la stessa. In definitiva: la figa è come i soldi, non sarà mai distribuita in maniera equa. Ci sarà sempre chi ha troppo e chi invece non ha abbastanza, se non addirittura niente. Se solo potessero parlare, se solo potessero dirci qualcosa su cosa hanno visto, queste cabine senior, rimarremmo esterrefatti, e anche abbastanza disgustati. Poco prima di venir via, mi è stato raccontato, proprio da uno di questi senior, che nel suo corridoio, ogni notte, c’era un via vai di scrofe a girare per queste cabine, paragonandolo addirittura al quartiere a luci rosse di Amsterdam. Come a terra cercavano quello che le stantuffasse nella sua casa di proprietà, dopo averle scarrozzate in Mercedes a mangiare il crudo di mare, in mezzo all’Atlantico cercano quello che le può riempire su un letto più comodo del loro, che può portarle a mangiare al ristorante anziché alla mensa, ecc… Cambiano i dettagli, ma come ho già detto, il sistema è il medesimo, purtroppo non si scappa. Arrivato a quel punto mi rassegnai, e comincia il periodo del totale disgusto.
Parte 5: Meglio puntare alle locali
La fine del mio contratto è sempre più vicina, manca appena un mese e mezzo e posso finalmente tornare a casa. In questo periodo, non nego di aver avuto alcune occasioni, che non ho colto proprio a causa di questo sdegno, cosa di cui non mi pento affatto, conoscendomi mi sarei solamente fatto del male. Le performance lavorative però migliorarono di brutto, il che mi rese più felice e sicuro di me. Inoltre, la vacca argentina che mi fece dannare per buona parte dell’esperienza sbarcò, il che mi diede un certo sollievo. Parlando poi con un mio amico, mi consigliò di provare a scaricare Tinder e puntare alle locali nei porti. Provai, ma senza sperarci un gran che, d’altra parte eravamo in Alaska, dove i paesini hanno tre abitanti in croce, inoltre pensai che le locali, belle com’erano, non mi avrebbero filato di striscio. Mi sbagliai di brutto, dato che i match arrivavano. L’unico problema fu il pochissimo tempo a mia disposizione: in porto ci stavamo solo mezza giornata, e se avevo la possibilità di uscire, si trattava al massimo di un paio d’ore. Perciò, nonostante i buoni feedback, neppure a questo giro, riuscii a combinare niente (peccato). L’ho trovato, però, come un ottimo pretesto per tornarci, eventualmente, per una futura vacanza.
Parte 6: L’ultimo mese e il ricordo più bello
Mancava un mese dal mio ritorno a casa, ero esausto, completamente. Già stavo a pensare a cosa fare non appena rientrato. Di ciò che accadeva su quella nave non volevo saperne più niente. Forse per questo non mi accorsi dell’ultima occasione interessante che mi capitò. Si trattava di una ragazza filippina (una delle tante), che però era molto carina a livello estetico (sicuramente mulatta), me ne accorsi all’ultimo, esattamente il giorno in cui sbarcai, e fu la sua amica a farmelo notare (figura del babbeo: fatta). Mancano poi tre settimane, ci troviamo a Vancouver per l’imbarco dei nuovi passeggeri e l’inizio della crociera successiva. Mi concedo, al solito, un paio d’ore per fare una passeggiata sul lungomare. Mentre camminavo, mi cadde l’occhio su questa ragazza seduta su una panchina, che messaggiava al cellulare. Che dire, molto carina: Capelli biondo cenere, occhi azzurri, viso assolutamente niente male, bassina e un pochino in carne, quella percentuale che mi piace chiamare “abbondante bello”. Ma io non ero venuto per prendere altri pali, perciò tirai dritto ignorandola completamente. Qualche metro dopo, però, mi accorsi che stava camminando accanto a me, al mio stesso passo. Ci guardammo, e mi tirò quello che credo sia stato il sorriso più onesto e spontaneo che mi sia mai stato fatto. Non mi era mai capitato, e non me lo dimenticherò mai. Il tempo purtroppo sta già affievolendo i lineamenti del suo viso, a breve mi scorderò completamente che faccia avesse, ma quel sorriso, credo mi rimarrà sempre stampato nella memoria. Riaffiorerà sempre, non appena sentirò partire una canzone in particolare. Non l’ho sentita in quel momento, ma mi accorsi, ascoltandola successivamente, che sembrava letteralmente scritta apposta per raccontare quella vicenda, e per rievocarla anche dopo anni. Mi venne l’istinto di provare ad approcciarla, anche perché l’occasione era letteralmente servita, ma venni subito annichilito dall’overthinking e dai vari mostri che tutt’ora mi ronzano nella testa, e che purtroppo credo mai se ne andranno. “che te ne fai? Tra un’ora devi rientrare” “Lascia fare, la farai asciugare non appena aprirai bocca” “Vai tranquillo che la annoierai, lascia perdere”. Questo mi dicevano, a oltranza, fino a farmi rinunciare, e fino a farla andare via. Di questa cosa ne ebbi il rimorso per tutte e due le settimane a venire. Sperai addirittura di ritrovarla nel solito posto, più o meno a quell’ora, quindi nel dubbio appena ci ricapitai, ci ripassai. Ma purtroppo questo non è un film, e Vancouver non è la cittadella del cazzo di provincia in cui vivo. Perciò, inutile dire che, stavolta, lei non c’era. Il ragazzino che è in me ci sperava, quindi ho voluto dargli retta, non avendo nulla da perdere. Qualcosa, in realtà, l’ho perso: l’attimo, quell’attimo che purtroppo non tornerà più.
Sommario
In generale, questo imbarco mi ha insegnato diverse cose:
- Tutto il mondo è paese: non facciamoci incantare dalle favole che in Sudamerica e in Asia le donne sono molto meglio delle nostre a livello umano. Da quando si sono diffusi i Social, l’occidente ha avuto modo di esportare ovunque nel mondo tutti i suoi aspetti più tossici e lo schifo che sono diventati il nuovo mindset generale ed il nuovo modello da seguire. Le Sudamericane, le Indiane, le Filippine, ecc.., in quanto donne moderne, sono tali e quali alle nostre, tengono solo la testa bassa in attesa di trovare l’addormentato che se le prenda e le porti in Europa o in Nordamerica. Attenti.
- Come ho ripetuto a oltranza precedentemente, il meccanismo è sempre quello, ed è impossibile sfuggirvi
- Come si suol dire in termini anglofoni: Job First, le donne vanno e vengono, la carriera (se ti fai il mazzo) è per sempre
- La più importante: Cogliere l’attimo. Sembra banale, ma purtroppo è un aspetto della vita che viene sottovalutato da molti, ed è l’unico che ci può impedire di vivere con ogni tipo di rimpianto: Ti va bene? Ottimo. Ti va male? Pazienza. Ma FALLO, o te ne pentirai a lungo. Lei chissà, avrebbe potuto essere la svolta della vita, come anche l’inizio della mia fine. Non avendo provato, non lo saprò mai.
Ah, dimenticavo, in molti avrete pensato “ma le passeggere?” Ecco, da membri equipaggio, bisogna SCORDARSI delle passeggere. Pena il licenziamento in tronco.
Ciao Carissimi
-Steriux
E i fattori LMS colpiscono ancora, il nostro amico ha comunque scoperto una grande verità “le donne vanno e vengono, la carriera (se ti fai il mazzo) è per sempre”, ci aggiungerei se fai abbastanza carriera anche se non hai livelli molto elevati di L puoi scopartene un sacco, perché M e S attirano molto le fighe, sia quelle esplicitamente pay che quelle fintamente free, perché ricordiamocci sempre che in un modo o nel altro, direttamete o indirettamente, un uomo paga quasi sempre per scopare, ci sono eccezioni ma sono appunto delle rare eccezioni.
Non mi stancherò mai di ripetere che il futuro sono : gli uomini a prostitute quando vogliono e le donne single e con il caneesra e’ la migliore soluzione vista la natura umana della femmina. E chi vuole figli li fa con fecondazione assistita o compra lo sperma su internet e se li cresce da sola
Stai facendo il tuo percorso nella redpill. Ancora fai errori di valutazione ma quanto scrivi nel Sommario denota che la strada è giusta.
Ti faccio notare alcune cose.
1. “sicuramente ognuno di noi avrà sentito dire che, lavorando in questo tipo di ambiente, si hanno una quantità innumerevole di “opportunità” con l’altro sesso”
Quanto senti un “sentito dire” al 90% sono cazzate. Quando una cosa è reale ci sono fatti a dimostrarlo, i sentito dire senza evidenze vanno considerati per quello che sono: cazzate.
2. “Ciò non successe, tra noi ci fu solo un misero bacio, e questa farsa mi costò (in tutto) quasi un mese di tempo”
Qui hai fatto l’errore di rimanere imbambolato e ricadere nella blupill più assoluta. Quando stai dietro ad una ragazza ogni giorno devi chiederti: nel tempo che ho passato dietro a questa qui, alle stesse condizioni, un chad avrebbe già scopato?
Nella tua particolare situazione con la ragazza argentina ti posso assicurare che anche con una cabinetta del cazzo e facendo il lavacessi un chad l’avrebbe chiavata più volte nel giro di pochi giorni. Questo ovviamente vuol dire che tu stavi dalla parte del “beta providing” della medaglia offrendo P e N. E il fatto che tu hai continuato a frequentarla hai sostanzialmente scelto di stare da quel lato e lei ha preso tempo per capire se i tuoi P e N fossero abbastanza elevati da valerne la pena di concedersi. Così non è stato.
Io personalmente piuttosto che stare nel lato del “beta providing” preferirei andare a prostitute. Ma ognuno sceglie quello che reputa meglio per sè. Quello che ti è mancato è la lucidità di capire dopo i primi giorni che per lei stavi nell’insieme dei “beta provider” di ambito marinaresco.
3. “In fondo, pur essendo apparso all’ inizio come un (quasi) Chad, che addirittura si è potuto permettere di scegliere chi frequentare”
SBagliato. Non avevi il fattore L per apparire un Chad. E questo era evidente a tutte da subito.
4. “Fu così che, per un po’ di tempo a venire, caddi in depressione. Mi ci volle un po’ per realizzare che in realtà, come ho già detto, la persona di cui mi innamorai non esiste. Le mie performance sul lavoro, di conseguenza, peggiorarono, ed ero ad un passo dal farmi mandare a casa”
Questo è uno dei motivi per cui è meglio andare a prostitute piuttosto che beta provvedere o peggio stare nella fase di valutazione con una ragazza.
5. “E penso fosse proprio questo il motivo per il quale non mi avevano tanto a genio: ero l’unico a non dar loro attenzioni”
Non stavi a genio perché non davi attenzioni E non avevi un fattore L adeguato per potertelo permettere ai loro occhi. Ti faccio notare come le ballerine, a differenza delle ragazze del personale di bordo, avendo una posizione “privilegiata” rispetto alle altre ti hanno subito trattato con distacco non avendo bisogno di valutare il tuo potenziale di beta providing e non avendo tu gran che da offrire in termini di L.
6. “A una certa, forse mosso dalla disperazione che sprizzavo da ogni poro, cominciò a darmi un mucchio di consigli che non gli avevo mai chiesto, spiegarmi le dinamiche sociali e come evolvono i rapporti tra uomo e donna, raccontandomi di essersi trovato pure lui, alla mia età, nella mia stessa situazione”
I PUA finiscono nel momento in cui gli chiedi di presentarti fisicamente qualche ragazza o di tacere.
7. “Mi venne l’istinto di provare ad approcciarla, anche perché l’occasione era letteralmente servita, ma venni subito annichilito dall’overthinking e dai vari mostri che tutt’ora mi ronzano nella testa”
Chiedere un contatto non costa mai nulla e basta chiarire la situazione, poi fidati che un Chad sono loro per prime a far accadere le cose.
Beh, nulla di nuovo all’orizzonte, vale sempre la regola della teoria LMS, o almeno una o due componenti di questa.
La nave da crociera, come ibpisti di vacanza ecc…. sono null’altro che l’estensione di quello che hai quotidianamente in città.
Se in città rimorchi, o ci provano con te le cesse, anche in questi luoghi sarà lo stesso.
Sempre che tu sia disposto ad accontentarti come in città se lo fai.
Oppure, non ti fila nemmeno una melanzana ammuffita in città, non lo faranno nemmeno quelle in vacanza e in crociera.
È inutile…. chi è condannato ad avere gli scarti o il nulla. Ovunque avrà gli scarti o il nulla.
Non credeteci chi vi dice che nei paesi asiatici tromba in una settimana ciò che non fa un un anno.
E se è vero è perché ha un elevato fattore M reale o percepito da quelle parti che lavora per lui.
Sesso di transazione…. prostituzione celata sotto la farsa di avventure estive.
E poi si continua a credere che le straniere siano meglio delle italiane.
Tutto il mondo è paese!……
Testimonianza interessante su un ambiente a molti sconosciuto (non sono mai andato in crociera, è il completo opposto del mio concetto di vacanza).
Le regole LMS sono sempre quelle, e in un ambiente come quello crocieristico immagino contino ancora di più; immagino che giusto l’esotismo e la curiosità per lo straniero abbassino un poco gli standard richiesti.
E difatti il protagonista, bene o male, ha avuto sempre un minimo di validazione: il famoso “fascino della divisa” fa intuire alla femmina possibili vantaggi, ma inizia a venir meno quando oltre alla divisa non c’è uno status reale alto.
Quindi alla prossima direi di ipogamare come ha fatto il PUA. Nota: sia a terra che per mare troverai uno che a parole ha sventrato un mare di fighe, quando le conquiste reali sono quattro cozze. I sedicenti Casanova sono una costante di ogni vacanza.
Complimenti per l’articolo! L’ho trovato interessantissimo!
Ogni volta che ho vissuto l’esperienza dei “micro-mondi a tempo” (come la crociera, l’erasmus, la gita, il grest e il villaggio turistico) ho sempre visto che si creano sempre le stesse dinamiche che rispondono in parte alla teoria LMS ,la quale è universalmente valida, ma poi nella realtà specifica può subire delle variazioni significative seppur non distorsive della medesima.
Tipo che a volte le più fighe finisce che non la danno a nessuno, semplicemente “vegetano” in uno stato di semidee adorate da uno stuolo di zerbini, beta allies, e “protette” da qualche chad “alfa allies”, ossia un chad alfa col quale si accompagna col reciproco vantaggio lei di “stare nel giro che conta” e lui della preselezione (dando l’idea di scoparsi la più figa del villaggio, non fa altro che attirare ancor di più tutte le altre).
In ogni caso al nostro amico auguro di cuore di rifarsi al prossimo imbarco e di affrontare la cosa con uno sguardo più lucido, al fine di non mancare qualche bella filippina 😉
Questo ragazzo è onesto, almeno l’ ha ammesso palesemente che non ha rimediato un cavolo, a differenza di certi soggetti che raccontano cose mirabolanti avvenute, guarda caso, sempre lontano dal luogo di residenza, cosicchè nessuno può controllare se siano vere o meno.
Sul piano concettuale non c’è molto da dire, la nave da crociera è un microcosmo in cui vengono riprodotte nè più nè meno che le dinamiche sociali del mondo di tutti i giorni, ma con più importanza dei fattori M e S (ricordatevi la trò moldava che intratteneva il comandante Schettino, esteticamente repellente). In generale comunque le occasioni per rimorchiare non sono molte, perchè prima di tutto le crociere sono appannaggio di pensionati/e, mentre le clienti giovani sono quasi tutte accompagnate : inoltre quelle poche libere, a meno che tu non sia un ufficiale, ti vedono poco più che uno schiavo.
In un suo film Enrico Brignano spiega il concetto in un’ unica battuta : la società umana è come uno zoo, in cui tutte le specie stanno lì, ma non si incontrano mai.
Amico caro, a quelli come noi opportunità ne capitano veramente poche, e noi dobbiamo essere sempre pronti a sfruttarle. Quando quella ti ha sorriso, dovevi semplicemente buttarti, perché era semplicemente un invito a farlo. Peggio per te insomma.
Si rischiano di fare le vacanze come Fantozzi, piene di mazzate psicologiche, se ci si illude che in altri contesti cambi la solfa, cioè l’ipergamia femminile e tutto ciò di cui parla il blog…
L’unico modo per evitare di foraggiare questo sistema con le tasse sono le scommesse clandestine: quando vinci incassi, quando perdi scappi. Zero rischi (a parte la vita), guadagni garantiti e in più ti giri anche il mondo a forza di sfuggire ai creditori. È il futuro.