Arnold Schwarzenegger
Arnold Schwarzenegger è l’uomo che forse più di tutti rappresenta il prototipo del vincente: campione di culturismo, lauree, soldi, star di Hollywood, governatore della California, donne a volontà.
Se il sogno americano realmente esiste, deve avere per forza il volto della quercia austriaca.
La maggior parte degli uomini lo considera sicuramente un modello da seguire, e lui per primo non ha mai risparmiato ottimi consigli su come raggiungere i propri traguardi nella vita.
Nella sua biografia Total Recall propone una serie di regole, tra cui: essere sempre ambizioso, essere costante, non seguire il gregge, individuare e correggere le proprie debolezze, non rimuginare, non aver paura di fallire, sapersi vendere ecc. Tutti consigli che, per carità, sono sensati. Il punto è che facendo un’analisi critica della sua vita, quello che colpisce maggiormente è ben altro, e cioè l’incredibile sequenza di circostanze fortuite nelle quali è sempre incappato fin dalla sua nascita, che mi portano a concludere che, per quanto tu possa impegnarti o fare le scelte giuste, quello che determinerà la qualità dalla tua vita alla fine sarà sempre una combinazione di eventi casuali, principalmente riconducibili a genetica e ambiente.
Scendiamo in dettaglio.
La fortuna comincia già con il suo anno e luogo di nascita, l’Austria del 1947, appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale. Arnold è uno dei cd. Baby Boomer, a mani basse la generazione più fortunata dello scorso secolo. (ambiente favorevole).
Fin da piccolo appare molto dotato. Ha un QI >130 (genetica) ed è un ottimo studente.
Il padre è un ex nazi, come tale fissato con l’eccellenza fisica, quindi cresce il figlio secondo rigore e disciplina e incoraggiandolo sempre a fare sport e ad eccellere (ambiente).
Arnold scopre così di avere un corpo adatto per il sollevamento pesi (genetica): nordocromagnoide alto 188cm, mesomorfo, ottime proporzioni e muscoli che acquistano facilmente volume.
Da adolescente inizia a lavorare come muratore e non se la passa benissimo economicamente, però conosce uno dei più grandi culturisti austriaci, Kurt Marnul, che inizia a seguirlo negli allenamenti e che a 19 anni lo porterà ad arrivare secondo a Mister Universo.
Questo risultato gli permetterà di farsi notare da personaggi illustri del mondo del Body Building, tra cui Reg Park e gli aprirà una serie di opportunità. (ambiente)
Nel 1968 giunge in California per dedicarsi alla carriera di bodybuilder sotto l’ala protettiva di Joe Weider.
Qui una breve parentesi.
Gli anni in cui Schwarzenegger è all’apice della forma fisica (’60-’70) e stravince ogni competizione coincidono con gli anni d’oro del bodybuilding (ambiente).
Nei decenni precedenti gonfiarsi i muscoli ed esibirsi era considerata una pratica da omosessuali, nei decenni successivi sarà una roba da freak (i corpi degli attuali Mr. Olympia, per quanto sono gonfi di schifezze, fanno sembrare Schwarzenegger un anoressico).
Ma negli anni ’60-’70 la gente inizia a guardare a questo “sport” con attenzione e, se vogliamo, rispetto, tanto che il primo Mr. Olympia è proprio del ’65. Allo stesso tempo però c’è ancora poca concorrenza e una maggiore consapevolezza rispetto agli effetti delle varie sostanze dopanti, che sono quelle che poi alla fine hanno fatto fare ad Arnold un salto di qualità a livello fisico che non aveva precedenti nella storia. (genetica + ambiente)
Negli USA inizia a dedicarsi all’imprenditoria edilizia insieme all’amico Franco Columbu. Non fosse bastata la fortuna di iniziare l’attività poco prima che il mercato immobiliare esplodesse, non fosse bastata la fortuna di riuscire a monetizzare le conoscenze di un lavoro iniziato da ragazzino per necessità, nel 1971 la California è colpita da un fortissimo terremoto (ambiente), e l’azienda dei due fa una valanga di soldi. Arnold negli anni reinvestirà i profitti in svariate attività e prima di compiere 30 anni sarà già milionario.
Quegli anni sono famosi anche per un altro aspetto: il sesso. Il 1968 è l’anno della liberazione sessuale e Arnold è un manzo nel pieno della sua giovinezza in un area del mondo così ricca di belle e disponibili donne che persino Hugh Hefner in quegli anni deciderà di spostare proprio lì la sua Playboy mansion. Mentre i suoi coetanei statunitensi sono in Vietnam a farsi ammazzare, Arnold prende il sole in spiaggia sollevando pesi e rimorchiando belle fighe (ambiente).
Anni ’80, Arnie non è più un ragazzino e ha smesso di competere nel body building. Nel frattempo ha provato ad intraprendere la strada del cinema, pur senza avere particolari doti recitative. L’età media dei protagonisti dei film di azione secondo diversi studi effettuati è di 35 anni, e Arnold a 35 anni dov’è? Diventa star internazionale con Conan il Barbaro (1982).
Sono gli anni d’oro del cinema d’azione. Ancora una volta Arnold riesce ad inserirsi nella nicchia giusta (l’unica percorribile nel suo caso) al momento giusto (ambiente).
Con un valore di mercato alle stelle conosce, si fidanza, sposa e pluricornifica Maria Shriver, giornalista gnocca imparentata coi Kennedy. Avranno quattro figli, a loro volta ovviamente belli. La figlia maggiore sta con Chris Pratt, uno dei 7 uomini più attraenti al mondo, un Chaddino che è stato scoperto da una regista durante un viaggio alle Hawaii. All’epoca ventenne, lavorava lì come cameriere in un bar e viveva come un barbone dormendo in tenda sulla spiaggia. Da poco i due hanno avuto un figlio. Il circolo virtuoso riparte.
Anni 2000. Schwarzenegger si buttato in politica e nel 2003 gareggia per diventare Governatore della California. Il suo diretto avversario è un nano grasso e pelato che si chiama Cruz Bustamante. Secondo voi chi votano i californiani: Charnold Schwarzenegger, famoso e amato a livello planetario, oppure tizio random che si chiama “Bustamante”? Sapete già la risposta.
Per Arnie ha dunque inizio una carriera da politico, con la popolarità da attore, grazie al successo da bodybuilder, dovuto a una genetica da campione che al mercato suo padre comprò.
Intendiamoci, Arnold Schwarzenegger ha sicuramente moltissimi meriti propri. Dietro il suo successo ci sono anche impegno, disciplina, duro lavoro. C’è chi nasce con il giusto potenziale e non riesce tuttavia a metterlo a frutto. Ma, prima di discutere sui fattori modificabili, immaginate cosa sarebbe successo se Arnold fosse stato un medioman di 175cm con un QI e una genetica nella media. Probabilmente oggi sarebbe stato un ottimo muratore!
Il successo non è democratico, l’eccellenza rimarrà sempre il risultato di fattori e qualità che ci arrivano per caso, senza meriti speciali.
L’eccellenza è per sua definizione elitaria.
Comprendo che l’articolo sia una critica a certe americanate prive di fondamento come il pensiero positivo, la legge di attrazione, le vibrazioni quantiche dell’anima, e il “just be confident” che ha fatto la fortuna di molti personaggi discutibili.
Una risposta agli ingenuotti che quando parli di problemi maschili, ti portano l’esempio di Petrucciani che da nano e pelato era considerato un gran donnaiolo, o di Nick Vujicic, il motivatore di origini serbe nato senza gambe nè braccia, che si è riscattato dal bullismo adolescenziale ed oggi è sposato e ha 4 bambini.
Tuttavia lo trovo venato da un pessimismo di fondo nemmeno troppo velato, che rischia di farlo sfociare nel LDARing.
Sembra quasi uno di quei discorsi da vecchi nostalgici che si lamentano della mancanza di figure musicali di spicco nelle scena contemporanea, causa mancanza di ambiente favorevole: “Se Beethoven fosse vissuto oggi, epoca di talent-show ed EDM, non sarebbe diventato Beethoven”. “Se Hendrix fosse vissuto oggi, anzichè fare la rock star avrebbe servito le patatine al McDonald”.
Se Beethoven e Hendrix fossero vissuti oggi, avrebbero fatto rap, o avrebbero fatto gli artisti concettuali, o gli street artists. Avrebbero trovato altri modi di esprimere la propria creatività e avere successo, perchè quando hai qualcosa di interessante da dire, il modo di emergere lo trovi comunque, in qualsiasi epoca storica tu viva. E poco cambia che tu ti esprima con un pianoforte, un microfono, oppure un pennello, l’importante è esprimersi.
Ho conosciuto un 28enne che ha messo in piedi una community per aspiranti modelle che è un win-win-win per tutti. Per lui, che fa sesso con belle figliole appena maggiorenni anche in FFM, per i fotografi, che ampliano il proprio portfolio e crescono professionalmente, e naturalmente per le ragazze, che ottengono visibilità social, soldi su onlyfans grazie ai video che girano insieme a lui, sesso easy (anche lesbo), e viaggi nelle più belle città d’Italia come Roma, Firenze, Venezia. Quando mi ha fatto vedere del materiale sul suo telefonino non credevo ai miei occhi, sia per l’idea, sia perchè lui non è certo un adone. Ha un viso sul 6 con sguardo da trota. L’unico merito è quello di avere un buon fisico che lo fa percepire meglio di quanto sia realmente, e il look da trapper “raffinato”. Una sorta di Fabri Fibra versione dark dopo 2 anni di palestra.
E’ uno che non ha lasciato nulla al caso, ha maxato tutto il maxabile e ha sfruttato a proprio vantaggio l’epoca digitale in cui viviamo.
Una cosa del genere ai tempi in cui Schwarzenegger vinceva Mr.Olympia sarebbe stata impossibile.
Tutti gli elementi citati come “ambiente”, sono semplicemente il frutto di un lavoro fatto a monte, non di una fortuna piovuta dal cielo, cosa che si può leggere tra le righe nel penultimo paragrafo.
Inizi a sollevare pesi -> conosci le persone giuste delle palestre
Conosci le persone giuste nelle palestre -> ottieni un fisico top del mondo e vinci le prime gare
Hai un fisico da top del mondo -> vieni assunto nel ruolo del duro nei film di azione e diventi famoso.
Sei un attore famoso -> ti sposi una bella figliola e ci fai tanti figli.
Sei un ex-attore famoso, padre di famiglia -> ispiri fiducia e vieni eletto governatore
Non è una serie di eventi scorrelati tra loro e governati dal chaos, in realtà è una scalata continua dove si passa dal livello N al livello N+1. Completi delle quest ed accedi al livello successivo dove ottieni premi migliori, come accade nei videogames.
Tutto questo è stato possibile da una genetica top, ma è una eccezione. Escluso Arnold, tutti i più grandi attori e donnaioli hanno una genetica mediocre, che a volte nemmeno sfruttano.
Schwarzenegger ha avuto la fortuna di vivere negli anni d’oro del bodybuilding e del cinema di azione, ma se fosse nato qualche decennio più tardi sarebbe stato forgiato da altri eventi e avrebbe percorso altre strade. Scuola di recitazione? Nuotatore? Influencer alla Gianluca Vacchi? Chi può dirlo…forse sarebbe rimasto in Austria a fare torte sacher, o forse no.
Quel che voglio dire è che la nostalgia per i bei tempi che furono lascia il tempo che trova. A meno di essere un goblin o essere nati con 1 gamba, ogni epoca storica offre possibilità per ritagliarsi un pezzettino di felicità.
Se poi il metro di paragone per essere felici è diventare un attore di Hollywood, con passato da 1° al mondo nello sport, e oggi politico affermato…beh, lì è durissima per tutti e si fa prima a darsi all’LDAR.
Paragonarsi agli altri è l’autostrada per l’infelicità, specie in questa epoca che spinge continuamente a confrontare le nostre vite con quelle di perfetti sconosciuti. Quando avevamo 7 anni, mamma misurava la nostra altezza rispetto alla nostra altezza dell’anno scorso, non rispetto a quella di nostro fratello.
Qualcuno ha detto: “Se il duro lavoro facesse davvero diventare ricchi, i minatori sarebbero miliardari”
Quando parti in pole position l’unica cosa che devi fare è rimanerci, limitandoti a manutenere quello che già hai ed eventualmente correggere imperfezioni minori strada facendo.
Il successo è un mix di fortuna, audacia, contatti giusti e un po’ di talento (neanche a farlo apposta, l’acronimo sarebbe F.A.C.T.). Il duro lavoro serve a tenere incollati questi quattro fattori, ma non è il segreto del successo per sé.
Le persone che partono dalle retrovie e guadagnano terreno con gli anni fruiscono di un’esperienza di vita più ricca, ma non sono necessariamente più soddisfatte. Personalmente ho sgobbato (troppo) ed ottenuto infine un discreto successo professionale e personale, ma baratterei tutto per riavvolgere il tempo ed avere una partenza meno svantaggiata di quella che ho avuto.
Anche questo un bell’articolo del mitico redpillatore. Concordo con le conclusioni: genetica e ambiente sono tutto. Per cui, indefinitiva, pochissimo dipende dalla persona e moltissimo da fattori esterni al di la del suo controllo. Avere un fisico che risponde bene alla palestra e metterlo al lavoro sotto i pesi e già di per se bastevole a garantire, come minimo, un discreto afflusso di gnocca nella propria vita.
Non sono tuttavia convinto che un alto IQ sia sempre un vantaggio.
Nei circoli che muovono i soldi i troppo intelligenti sono malvisti: sono critici, non sono gregari e, in genere, riconoscono e rispettano la potenza della verità per cui tendono a mentire il minimo indispensabile.
Viceversa si apprezzano persone con doti intellettuali magari più modeste che però siano obbedienti.
Ricordo un’intervista a Licio Gelli di anni or sono: un giornalista gli fece una domanda stupida che ora non ricordo con precisione. Tipo ‘chi è l’italiano più potente’ o qualcosa di simile. Gelli rispose: nessuno qui è potente, tutti sono obbedienti….
Anch’io ho sempre sostenuto che la vita al 99% è questione di fortuna
immagina se schwarzy fosse nato in congo
altro che attore di hollywood
Si, ma come mai sento sempre donne che dicono che il culturista non piace? Era di moda un tempo? Poi non mi sembra che Schwarzenegger sia il più gettonato dal gentil sesso, anzi…fra gli attori di Hollywood noto che il macilento Depp va per la maggiore… Poi certo, con il senso dell’articolo sono d’accordo…
Due commenti.
1) Capisco il punto che vuoi sostenere con questo articolo, ma secondo me hai scelto l’esempio sbagliato perché Arnold Schwarzenegger mi sembra uno dei pochi che ha almeno il merito di essersi sempre impegnato seriamente per mettere a frutto quanto la fortuna gli ha dato. Credo infatti che si debba fare un bel distinguo tra chi ha la fortuna di nascere con un IQ alto o un fisico che risponde bene alla palestra, che sono cose che per essere messe a frutto richiedono anni di sacrifici e disciplina (e che, per quanto riguarda l’IQ, hanno anche una ricaduta positiva sulla società), e la fortuna di chi nasce belloccio o ricco e può passare la vita a parassitare, scopare e cavalcare le mode del momento (magari facendo pure la morale a chi nasce povero e retruso). E di gente in quest’ultima categoria ce n’è da vendere, dagli influencer di Instagram, ai tronisti di Amici, a Fedez, Achille Lauro, Corona… quindi boh, non capisco la scelta che hai fatto.
2) So che non gradisci link esterni, ma questo provo a condividerlo perché è allineato al 100% coi contenuti del forum (il tizio che parla è un professore universitario dell’università del Texas a Austin): https://www.youtube.com/watch?v=LmYs6C8yPq0.
Articolo assolutamente condivisibile, però c’è da dire che il successo ad Arnold non è esattamente cascato dal cielo, si è sempre dato da fare e non si è mai lasciato sfuggire nessuna opportunità, anche a costo di emigrare in un paese che negli anni 60 era ancora una terra un po’ misteriosa (ed emigrare in generale ai tempi non era facile, a parte i costi alti si trattava proprio di sradicare la tua vita ed interrompere i contatti con i tuoi cari per mesi se non anni, dato che internet non esisteva).
Sarebbe corretto dire che sì, le opportunità contano molto, ma conta anche l’abilità di saperle riconoscere e sfruttare. E in questo Arnold è stato senza dubbio straordinario, a prescindere da tutti gli altri (innegabili) colpi di fortuna.
Sì, genetica e ambiente condizionano molto la nostra vita, questo bisogna riconoscerlo. Ma bisogna anche capire che all’interno di tutto questo karma possiamo ritagliarci il nostro spazio in questo mondo, e per quanto piccolo quello spazio possa essere è sempre meglio che ridursi a non fare nulla e lamentarsi. Anche cambiare ambiente può essere una scelta che rientra nella nostra sfera di azione e che apre altri scenari nella vita.
In genere ci si abitua così tanto all’idea del fallimento e all’immagine di noi stessi come medioman o incel che azioni come cambiare ambiente o fare un intervento di chirurgia plastica fanno paura perché sappiamo benissimo che con i pensieri deprimenti di cui siamo pervasi non riusciremmo ad avere un briciolo di successo nemmeno se la fata turchina trasformasse il nostro viso in quello di un chad.
Forza ragazzi, chiudersi nella stanza a ruminare sulla propria sfiga può solo incrementare questa sfiga e condurre ad un futuro ancor più misero del presente
Ottimo articolo come sempre. Sentivo dire che Arnold, prima di andare negli USA, provò a stabilirsi in Germania, ma non ebbe successo.
Un altro personaggio che è molto simile come mix di genetica/ambiente/fortuna è stato il nostro Bud Spencer.
Nasce a Napoli da una famiglia bresciana, sin da ragazzino più alto e massiccio della media. Fa il pugile peso massimo e vince 10 match per ko.
Passa al nuoto e sostiene vari campionati italiani e partecipa a due olimpiadi. Pare che vinse alcune gare trascurando anche gli allenamenti. Si laurea in legge; si fidanza e poi sposa una ragazza figlia di uno dell’ambiente cinematografico, e riesce a fare delle comparse da Quo Vadis, fino ai vari spaghetti Western.
Grazie a un’altezza di 1,93 (genetica), quando in Italia la media era 1,65, viene preso per un ruolo di rilievo in Dio perdona, io no.
Da lì è un continuo apparire nei vari spaghetti western. Si trasferisce negli USA e impara rapidamente inglese e spagnolo. Ottiene il suo primo ruolo da protagonista in Lo chiamavano Trinità, che lo consacrerà nel cinema.
Dotato di grande forza fisica, pare che riuscisse a sollevare le altre persone e a spostarle di peso e che la scena dell’aereo al luna park di Altrimenti ci arrabbiamo sia autentica.
Si appassiona al volo durante le riprese di Più forte ragazzi e consegue il brevetto di pilota di aerei ed elicotteri (molte trasferte all’estero le fece in proprio con l’aereo) e fonda una fabbrica di aerei.
Col suo look alto, imponente, con la barba, ha saputo inventare un personaggio.
Se Carlo Perdersoli, fosse nato anche lui alto 1,75, e senza queste fortune, oggi non esisterebbe Bud.
Ottima sintesi, a cui aggiungo giusto una nota teNNica e gossippara: il mascellone ad Arnoldo nostro è venuto su negli anni a forza di anabolizzanti.
Da regazzino era nella media (ossea, intendo), difatti suo figlio maggiore nemmeno gli si avvicina, per struttura.
Quanto a professionalità nel suo sport, il bodyB, Schwarzy s’è guadagnato la fama col sudore, letteralmente. Certi suoi allenamenti sono sconsigliati persino ai freak odierni perchè stroncherebbero il sistema neuromuscolare dimezzando la carriera.
Cosa sarebbe diventato se alto 175 cm? Franco Columbu II, che domande.
Concordo più o meno con l’articolo in quanto, per usare una metafora calcistica, lo Scudetto non lo vinci né se hai culo né se hai una buona squadra, servono tutte e due le cose. La buona squadra sono i valori di LMS, il culo è il culo. Diciamo che per riuscire nella vita o vincere lo Scudetto serve dapprima avere buoni talenti
Poi, siccome buoni talenti non ce l’avrà una sola persona ma 5, 6, 10 nella stessa identica situazione, per emergere serve quel pizzico in più che solo il culo può dare
Quel po’ in più è la differenza tra un secondo e un primo posto a Mr Olympia, un ruolo per un film che si contendono 2 chaddoni e che porta chi lo ottiene a diventare una star di Hollywood e chi non lo ottiene a non sfondare mai nella vit, ecc.
Insomma, innegabile essere nato per fare quella carriera ma quanti come lui sono partiti dal suo stesso livello e si sono fermati prima?
Ambiente e Genetica hanno un peso quasi totalizzante inutile negarlo.
Pensate agli sportivi professionisti ad esempio, nel loro caso la genetica è qualcosa di devastante. Un esempio.: Si stima che solo una persona su qualche migliaio possa correre i cento metri sotto gli undici secondi anche iniziando con allenamenti specifici all’età giusta e la cosa buffa è che ciò ti può al massimo garantire qualche piazzamento discreto ai campionati regionali.
Poi c’è il discorso ambiente. Forse Io (o tu che leggi) potevo essere destinato a diventare un nuovo Tiger Woods.. Il punto è nessuno in famiglia ha mai preso in mano una mazza da golf e io, pur avendo FORSE una genetica mostruosa per il golf non ho mai iniziato in età utile.
Verissimo. Mi sono chiesto anch io tante volte se fosse nato una trentina d anni dopo, magari in un paesino sperduto del sud italia dove, oltre ad essere povero, sei costretto a fare lavoretti umilianti fin da ragazzino e non c hai il tempo di allenarti in palestra (e forse manco trovi una palestra)… per non parlare poi della mentalita’ provinciale dei compaesani che, vedendolo crescere “diverso dagli altri”, non avrebbero risparmiato giudizi e critiche compromettendone l autostima… ecco, mi sono chiesto tanto volte se fosse diventato Arnold Schwarzenegger anche in un contesto del genere
Io dico solo una cosa….che di bodybuilders gonfiati ce ne sono tanti……ma di TERMINATOR e CONAN ce ne è uno solo….quest’uomo non è solo muscoli ma una leggenda! 😀
avrei molto a dire su questo, Arnold e’ sempre stato il mo mito, e’ stato il mito di molti cresciuti negli anni 80-90…
Ho letto la sua biografia, e che sia nato fortunato, mah non direi, nacque nel 1947 nell’Austria post WW2, un Paese distrutto e in una famiglia con pochi mezzi, la sua fortuna fu la genetica (il fisico, il QI, il bel viso), ebbe l’intuizione di investire nel body building per far fruttare le sue doti fisiche, ma, come lui stesso ha ammesso, la sua grande intuizione fu di riuscire a emigrare negli U.S.A., la vera terra delle opportunita’, specie a quei tempi!
come lui stesso disse: la mia carriera non sarebbe stata possibile se non fossi andato negli USA, che mi accolsero a braccia aperte…morale: io credo che moltissimo dipende dal paese in cui si nasce e in che epoca storica…
Schwarzy se fosse rimasto in Austria o in Germania sarebbe stato un megachad pure la’, ma non credo sarebbe mai stato re di Hollywood nei dorati anni 80, e tutto cio’ che ne consegui…
“cosa sarebbe successo se Arnold fosse stato un medioman di 175cm con un QI e una genetica nella media.”
Beh….Sylvester Stallone corrisponde a questa descrizione……e come successo siamo lì….
però ha la voce da deficiente e quando parla sembra una scimmia a cui hanno esportato il cervello
Per esperienza personale ti posso dire che nella vita conta avere dei buoni genitori, se hai la sfortuna di avere “genitori tossici” non c’è genetica che tenga.
Inoltre Arnold non ha subito ripercussioni dall’utilizzo di sostanze dopanti, mentre altri culturisti della sua generazione, come Mentzer, hanno pagato con la pelle il successo nella golden age del bodybuilding. Arnold sembra quasi il prescelto di un dio; mandato sulla terra per conquistare tutto ciò che un mortale può desiderare, senza scontare nessuna pena.
Manca la chiosa di chiusura a questo articolo: non leggere mai libri motivazionali sul come farcela nella vita scritto da persone che hanno vinto la lotteria genetica e ambientale (boomer). Il tuo fegato ringrazierà e non spenderai soldi in libri inutili rendendo ancora più ricchi gli autori.
La fortuna è tutto, e del resto lo diceva anche Einstein che nel blocco spaziotemporale passato, presente e futuro coesistono. Ovvero il futuro già è scritto.
Siamo sempre lì. Uno non decide nulla poiché la genetica non la scegli e neanche l’ambiente. La tua capacità di volere è a sua volta frutto di questi parametri, ragion per cui non ci sono particolari meriti o demeriti nell’essere volitivi o debosciati.
Questo concetto è espresso anche nelle principali religioni. Ovvero che non possiamo fare nulla senza Dio (o il caso, per chi non crede).
ma la morale della favola per noi comuni mortali sarebbe? Spero non “ammazzati perchè tanto più di là non si va”…
Ecco perchè dobbiamo sempre diffidare dei presunti “self-made men” che definiscono conquiste quelli che sono dei semplici correttivi.
In realtà il buon Schwarzy, sia pure graziato da Dio, negli anni 70 non aveva comunque un livello di raccomandazione sufficiente nel mondo dello spettacolo. E proprio perchè in quegli anni i muscoli a pallone erano roba apprezzata da omosessuali, si fece fare un bel “servizio” fotografico da Robert Mapplethorpe, fotografo di fama mondiale, potente quanto pervertito, visto che si fece un autoritratto con un manico di frusta nel culo (lui, non Schwarzy).
Tali foto, che sembra siano assai hard, sono ancora nell’archivio di Mapplethorpe in quanto l’entourage politico di Schwarznegger fece di tutto per non farle diffondere, e dato che il buon fotografo potente e gaio è morto nel 1989, molto probabilmente resteranno un segreto probabilmente per sempre.
Il resto poi è venuto da sè: una volta “sfondati” certi ambienti, ci si copre a vicenda e si possono fare ulteriori scalate anche in politica, dove ci si copre ancora di più.
Questo per dire che anche da graziati, in “certi ambienti” a volte ci si deve fare il culo…lol.