“Non Riesco a Smettere di Pensare a Lei”
Non pochi uomini, soprattutto nell’adolescenza o prima giovinezza, sperimentano quella che nel gergo anglofono dell’androsfera viene definita ONE ITIS, e che in italiano viene tradotta con monomania, ovvero un’infatuazione per una singola ragazza che però non contraccambia i sentimenti.
Che si tratti di un’amica, di un’ ex fidanzata, di una con cui avete avuto un breve flirt o di una semplice conoscente, la caratteristica che accomuna la ragazza oggetto di monomania è una sola, e cioè l’essere vista nella mente dell’uomo come unica e insostituibile.
L’uomo che soffre di one itis arriva a sviluppare un attaccamento morboso e ossessivo verso quella singola donna, che fa spegnere ogni barlume di razionalità e porta il poveraccio invaghito ad idealizzarla -un po’ come Dante con Beatrice (quello del Sommo Poeta verso la sua amata è probabilmente il più famoso caso di one itis della storia)- e a credere che la vita possa essere felice solo se lei ricambia l’affetto.
I comportamenti tipici del soggetto monomaniaco comprendono:
- Orbitare intorno alla propria monomania, spesso zerbinando, nella speranza che qualcosa si smuova e lei improvvisamente si innamori.
- Ignorare cocciutamente ogni singolo difetto e campanello d’allarme di quella specifica ragazza, arrivando nei casi più patologici anche a negare l’evidenza.
- Fare proiezioni romantiche su di lei, immaginando week end in città d’arte, vacanze natalizie in montagna facendo l’amore nudi davanti al caminetto, matrimonio e figli.
- Se è single, indagare scrupolosamente sugli uomini che frequenta, facendo attenzione ad ogni minimo segnale di interesse verso altri; se è fidanzata gufare affinché la storia vada a rotoli.
- Fantasticare su dialoghi con lei e scenari che non avverranno mai.
- Vivere invece con apprensione gli scenari sociali che si verificano, preoccupati di fare la figura dell’imbranato con lei.
- Scombussolare tutte le proprie abitudini e ritmi di vita solo per avere più occasioni di incontrarla (molti uomini frequentano un certo bar solo perché stanno in fissa con la barista)
- Analizzare in dettaglio e rimuginare su ogni singolo comportamento, attribuendo significati ad azioni insignificanti.
- Essere possessivo e geloso e pedinarla, controllando ogni cosa che fa sui social, ogni amico che aggiunge e ogni like che mette.
Ho indovinato? La monomania è una brutta bestia. Prosciuga inutilmente tempo ed energie mentali che potrebbero essere invece utilizzate per costruire qualcosa che aggiunge valore alla nostra vita (o anche semplicemente per goderci la nostra vita), e fa perdere occasioni con altre ragazze che magari ci starebbero, ma che però il monomaniaco non prende in considerazione perché ha in testa solo l’altra donna e ritiene che nessun’altra possa competere con lei e renderlo felice come lei.
Ma soprattutto è un cancro per l’attrazione. Mettere la donna sul piedistallo come fa chi sviluppa una fissazione, a livello comportamentale è quanto di più nocivo possa esistere. Non solo essere reverenziali e appiccicosi non ti farà ottenere la ragazza, ma ti mette nella condizione di avere ancora meno chances con lei. Le donne ambiscono agli uomini che stanno in alto, non a quelli che stanno in basso. Figuriamoci poi quelli che stanno in basso per sorreggere il trono su cui decidono di metterla.
Amare una persona che non puoi avere è puro masochismo, e mantenere una visione cinica e disincantata dei rapporti umani è una sorta di vaccino contro la sofferenza che in un modo o nell’altro può arrecarti un’aspettativa non soddisfatta.
Le femministe parlano di combattere l’oggettificazione del corpo femminile, ma oggettificare una donna sulla base della sua bellezza (così come la donna fa con gli uomini per i loro soldi, trattandoli come bancomat ambulanti) è uno dei tanti meccanismi protettivi che gli uomini inconsciamente adottano per essere meno vulnerabili al fascino femminile.
E’ molto più facile gestire la perdita di un pezzo di carne con tre buchi che il rifiuto o l’abbandono di un essere umano che prova dei sentimenti. La oneitis è quanto di più vulnerabile perché è proprio l’opposto dell’oggettificazione. La donna viene sublimata e innalzata ad una dimensione divina. Agli occhi del monomaniaco appare come un essere angelicato, innocente, asessuato.
Perché Nasce una One Itis
Per cercare di risolvere un problema è necessario anzitutto iniziare a guardarlo dal corretto punto di vista. Occore capire che l’anima gemella non esiste. Ci sono oltre tre miliardi di donne del mondo e nessuna è perfetta o insostituibile.
Quella che l’infatuato prova per la sua monomania è solamente una percezione distorta della realtà, che per quanto ho osservato si presenta tipicamente in uomini che:
- Hanno scarsa vita sociale. Sono uomini che hanno pochi e freddi rapporti con il genere femminile, e che quindi non hanno opzioni né termini di confronto con altre donne.
- Hanno un basso valore di mercato. Sono bruttini, non risultano attraenti per le donne, non ricevono mai segnali positivi.
Gli uomini vincenti difficilmente sviluppano un’ossessione verso una singola ragazza. Certo, anche nella loro vita talvolta capita una donna che li colpisce maggiormente, ma non si fanno stravolgere l’esistenza da lei perché sono continuamente gratificati anche da altre donne. Uno che invece è bruttino, vive un isolamento sociale, ha scarsi contatti con le donne e quelle poche lo schifano come un cane bagnato, se ha una personalità romantica ed è emotivamente vulnerabile può facilmente perdere la testa per la prima ragazza la cui unica prerogativa è quella di riservargli un briciolo di gentilezza, o anche solo di rivolgergli la parola. Quelli che non riescono a smettere di pensare alla ex invece sono ostaggio del fatto che la ex era l’unica (o la meno peggio) che gliela dava. Quando poi iniziano a trovare una nuova ragazza ecco che dimenticare la ex (o perlomeno lasciarsi alle spalle il dolore per la rottura del rapporto) diventa molto più facile.
Come Liberarsi di una One Itis
Il primo passo per liberarsi da una monogamia è quindi quello di spostare il focus dalla ragazza a noi stessi, comprendendo che ciò che stiamo vivendo è solo un brutto scherzo della mente, dovuto alla nostra mancanza di potere contrattuale nelle relazioni. Prendere coscienza che non è speciale e che la stiamo idealizzando solo perché non abbiamo abbastanza valore e possibilità di fare sesso con altre donne.
Molti non a caso, come rimedio alla one itis, consigliano di uscire a scopare il maggior numero di donne possibili. Will Smith nella sua biografia ha raccontato di aver superato la rottura con una sua ex fidanzata facendo una valanga di sesso, ogni giorno con due donne diverse per nove mesi. Però lui è Will Smith, è una star, ha tutte le donne che vuole.
Il profilo del monomaniaco medio, come abbiamo detto, è esattamente l’opposto al suo: soffre proprio perché di donne non riesce a trovarne. Un ragazzo medio di 26 anni ha avuto circa 5 partner sessuali in tutta la sua vita, come si può pretendere che in breve tempo trovi 10 infermierine? E’ un discorso senza senso.
Per cui, ok uscire di più, ok relazionarsi con più donne, ma la one itis è un problema serio e richiede una cura più aggressiva. Chiedetevi:
– Da quanto tempo sto dietro a questa ragazza? Nel mio articolo sulle donne profumiere ho parlato dell’importanza di fissare uno stop loss alle frequentazioni con le donne, un limite di tempo oltre il quale è meglio disinvestire in perdita.
– Che risultati ho ottenuto? Mi sta dando segnali positivi? Vedi: Come capire se una donna è attratta
Se state perdendo tempo dietro una ragazza che non vi ha dato nulla e non vi dà alcuna speranza (o peggio vi ha messo in friendzone), e che per giunta vi condiziona la vita in negativo, allora siete di fronte a una dipendenza, ed è necessaria una terapia d’urto: Eliminatela dalla vostra vita.
Non vi sto ovviamente suggerendo di andare a cercare un sicario nel deep wep per farla fuori, ma solamente di rimuovere il suo pensiero dalla vostra mente rimuovendola prima di tutto dai vostri occhi.
Eliminate ogni contatto con lei. Bloccatela su tutti i social, cancellate le conversazioni e le foto che avete di lei, cambiate percorso se la incrociate per strada, cambiate luogo se lì c’è l’occasione di incontrarla. E iniziate a riempire il tempo che prima dedicavate a lei distraendovi con altre attività o persone. All’inizio sarà dura, ma col tempo riprenderete in mano la vostra vita.
Sei arrivato a un punto tale di sapienza che andresti insegnato nelle scuole per salvare quanti più ragazzi possibili.
Penso che quasi tutti abbiamo avuto una monomania in gioventù (il noto “ho visto la Madonna” di un famoso film), certo che se con gli anni e con i rifiuti non si impara la lezione LMS, allora la cosa diventa patologica.
Solo su un punto non sono d’accordo: che gli high LMS non siano esenti da monomanie. Proprio perchè non abituati ad essere mollati, se trovano una tipa che li coinvolge particolarmente (magari stordendoli a forza di sesso), al momento dell’addio da parte di lei rischiano di essere MOLTO più possessivi e pericolosi rispetto a un medioman bene o male abituato a prendere pali.
Non a caso, nei casi di stalking o “femminicidio”, è molto più frequente il palestrato tatuato che non l’incellone frustrato nelle sue fantasie platoniche: il testosterone è molto più violento dell’ossitocina.
Direi comunque che dai 15 ai 20 anni massimo, le monomanie sono comprensibili e necessarie per iniziare a prendere lezioni di pillola amara dalla vita.
Io considero gli episodi di dipendenza emotiva verso una persona in particolare come altri tipi di dipendenze molto robuste, come quella dalla nicotina, dall’alcol o anche dall’eroina, e come tale andrebbe trattata. Ci sono principalmente due approcci alla disintossicazione, l’approccio a riduzione progressiva della dose (spesso viene utilizzato con il fumo), in cui giorno dopo giorno si cerca di ridurre la quantita’ di sigarette consumate o di sostituire, almeno parzialmente, la modalita’ di assunzione con un’altra, nell’ottica di ridurre con il tempo, e l’approccio “da oggi questa cosa non devi nemmeno più guardarla”. E’ un approccio molto aggressivo, il classico approccio da “alcolisti anonimi” che fanno il conto di dei giorni da cui non hanno più bevuto, e se toccano anche solo un goccetto il conteggio si resetta, e in cui si cerca di non mettersi proprio in situazioni in cui si incontra la sostanza di cui si tende ad abusare (o il qualcosa, può essere anche il gioco d’azzardo, o appunto una persona in particolare per cui si è sviluppata una mania).
Il secondo approccio sinceramente l’ho usato poche volte nella mia vita, ed è veramente dura rimanere ligi con sé stessi e non contattare la persona che ci si è ripromessi di rimuovere dalla propria vita, non andare a vedere i profili social, non vedere gli ultimi accessi e cose varie, fino anche a cancellare le conversazioni ed il materiale che la riguarda. Però le cose vanno prese seriamente, l’alternativa quale è, buttare la propria vita per qualcuno che di noi non ha stima e di che non farebbe mai la stessa cosa per noi? A posteriori, a freddo, ripensando ai momenti passati a guardare il telefono nell’attesa di una risposta ai miei messaggi che non arrivava, mi viene da chiedermi, sapendo quale è la risposta, se la persona dall’altra parte del telefono abbia mai fatto la stessa cosa per me. La risposta nella maggior parte dei casi è no, e questo basta per desiderare di tornare indietro nel tempo e prendere a schiaffi il me più giovane. Bisogna trattare le relazioni tossiche (non solo con le donne, con tutti) come una qualsiasi altra dipendenza o abuso di qualcosa di dannoso, prendere la cosa alla leggera o credere che perseverando daremo prova del nostro reale interesse e le cose improvvisamente cambieranno è un po’ come ubriacarsi fino a crollare ogni sera, ripromettendosi ogni volta che è l’ultimo giorno che si fa.
Articolo perfetto, se un giorno dovesse uscire un libro lo comprerò.
Anch’io ho fatto questi errori, e ha ragione, essendo un uomo con scarso valore sociale ammetto che mi sono fissato più volte con una donna, e di conseguenza dargli delle attenzioni che nemmeno se lo merita.
Il redpillatore, per come vanno le cose in Occidente, sei una manna dal cielo per noi uomini comuni, e sopra tutto io che sono una persona molto emotiva con scarsi amici e relazioni sociali.
Bell’articolo, sicuramente utile.
Aggiungerei un altro punto: le donne interessate hanno memoria di ciò che ti riguarda e si ricordano le date, come ad esempio quella del tuo compleanno.
A me capitò l’ultimo anno delle superiori con una compagna di scuola e si protrasse per diversi altri mesi dopo, poiché ci vedevamo spesso in comitiva.
Ricordo che un giorno si dimenticò clamorosamente che dovevamo incontrarci, mentre io ci avevo pensato per tutto il giorno, lei si giustificò dicendo che le era passato di mente. Quell’episodio mi diede la forza di staccarmi definitivamente.
Invece un caro amico incel (tuttora incel) rimase fissato con una per circa 15 anni. Lei aveva una relazione a distanza e loro due erano spesso insieme, perché lui riempiva i vuoti generati dalla mancanza del fidanzato di lei.
Lui era cotto, pensava che dato che era così tanto presente nella sua vita, lei ricambiasse i suoi sentimenti, in realtà per lei lui era talmente innocuo che avrebbe potuto anche dormire nel suo stesso letto continuando a vederlo come essere asessuato.
A me è successo nel 2018 con una 7.5 bionda occhi azzurri alta 1.75 con cui sono uscito una sola volta e quella volta ci siamo limonati per tutto l’appuntamento.
Era una figa stratosferica rimorchiata su Instagram, aveva 17 anni, andava in una scuola di sole femmine e aveva poca vita sociale (infatti questa combo fu una grande fortuna per me, sennò non mi avrebbe cagato).
Fatto sta che malgrado mi baciò più volte in autobus davanti a delle amiche, il giorno dopo l’uscita mi scrisse che era stata davvero bene con me ma mi vede solo come un amico e poi non risposte più e smise di seguirmi su Instagram.
Io anche se dopo di lei sono usciti con diverse ragazze, sono stato 2 anni interi a pensare a lei almeno una volta al giorno, perché era davvero troppo bella e l’avrei desiderata più di ogni altra cosa.
Poi qualche anno dopo ho smesso di seguirla anche io e ho smesso di pensarla pensando che tanto a lei di me non gliene frega un cazzo e che non ha senso pensare a una che non ha voluto il secondo appuntamento e non mi ha mai più cagato (nonostante ci siano limonati più volte).
Il rimedio esiste.
Ma il risultato può provocare anche danni permanenti per chi nutre una sensibilità più accentuata.
Mi spiego meglio, nel mio percorso di vita ho osservato due modi di dare un taglio netto ad una corsa frenetica dietro ad una ragazza che non ci considera più o che non ci ha mai considerati, che inspiegabilmente abbiamo mistificato ai limiti dell’assurdo.
Il primo è quello di sotterrare il ricordo della suddetta sotto tonnellate di rapporti occasionali con altre ragazze, ma ovviamente parliamo di *quel* tipo di maschio che.. se lo può permettere.
Nel mio caso, si tratta invece di una tecnica masochista ma pragmatica e utile.
Che sia una donna con cui ho avuto in passato a che fare, che ora non mi considera più o che sia una ragazza che nemmeno è a conoscenza della mia esistenza, ma che per malriposto romanticismo ho divinizzato, per non portarmi appresso il peso di doverle dire chissà poi che cosa, molto semplicemente mi “dichiaro” nel modo più banale e schietto possibile.
L’idea di partenza ovviamente deve essere ben lucida e priva di false speranze, in poche parole l’approccio parte da un presupposto di totale egoismo, in cui semplicemente tu dici la tua e non hai bisogno di una risposta.
Il tuo unico intento è quello di toglierti un peso e letteralmente passare la palla.
Fine. Facile e conciso, una volta espostomi il tempo mi ha sempre aiutato a dimenticare ragazze che ritenevo divine per poi vederle semplicemente per ciò che sono..
A me capitò in passato almeno 3 volte di perdere la testa per delle donne che avevano alcune caratteristiche ‘straordinarie’ nel senso che non le ritrovavo in persone ordinarie, ci soffrii molto ma poi mi passò. Risolsi poi il problema in maniera razionale, ho sposato una donna ordinaria con cui mi trovo bene e, se voglio trasgredire e mettere un po’ di pepe mi rivolgo a pagamento ad una sex worker. Mi diverto, pago e la cosa finisce lì. Non a caso Montanelli sosteneva che le case chiuse erano la migliore garanzia di tenuta dell’istituto matrimoniale.
Questo articolo lo approverebbe anche Il Sensei.
Io ho sempre avuto folli perdite di testa per le ragazze di cui mi sono invaghito e altrettanto ho avuto folli dolori, sempre, puntualmente.
Sono passati ormai 10 anni dall’ultima volta in cui mi sono innamorato pazzamente, per questo ho acquisito serenità stando per conto mio. Non so come si chiama questa mia condizione: anche quando conosco nuove ragazze, la mia testa mi dice che devo assolutamente evitare di perdere la testa e di rinunciare anche solo al rischio di giungere ad una uscita.
Purtroppo ci sono passato anche io….e mi sono riconosciuto pienamente nei nove comportamenti elencati nell’articolo. Che dire io mi sono innamorato di una ragazza che non mi voleva e che stava con un ragazzo “belloccio” che la tradiva continuamente. Ci sono stato male e questo ha influito sul mio percorso universitario che con fatica sono riuscito a portare a termine…
c’è stato un tempo…circa trentanni fa,in cui perfino io ero un coglione romantico.
e come capita spesso ai coglioni romantici,mi sono scottato con una che non solo non mi amava…
ma gli stavo antipatico,proprio:
una collega di lavoro,che mirava alto e non gradiva i miei approcci.
siccome però ero un tipo piuttosto concreto fin da allora,quando ho visto che
non avevo speranze ho istintivamente trovato un percorso di disirincoglionimento rapido:
infatti ho cominciato ad immaginarmela in situazioni scabrose o disgustose,
tipicamente mentre spingeva sulla tazza,mentre vomitava,mentre si scaccolava
ecc.
il che unito alla rabbia del rifiuto mi ha fatto passare da coglione innamorato a semiindifferente in meno di una settimana…
cosa che mi ha aiutato parecchio,visto che ho dovuto lavorare con lei ancora per tre mesi buoni.
che dire?
non è il classico chiodo scaccia chiodo,ma garantisco che funziona benissimo.
c’è poi una appendica curiosa:
la ragazza in questione ha notato il mio cambiamento di atteggiamento…
e negli ultimi gg di collaborazione lei stessa è
entrata in argomento,accusandomi in pratica di essere il classico uomo che cercava solo divertimento,
e rimarcando che aveva fatto bene a non darmi corda,visto il tipo che ero.
ma è cascata male,immagino:
siccome a suo tempo mi piaceva parecchio…
e il dente un pò avvelenato mi era rimasto comunque,gli ho spiegato sinceramente i miei sentimenti,al momento del suo rifiuto….
e gli ho chiarito con dovizia di particolari il metodo da me usato per togliermela dalla testa.
inutile dire che non ha apprezzato:
ha cambiato parecchi colori,ha insultato…
e si è allontanata,
molto velocemente:
e non si è MAI più avvicinata,anche se ho avuto più occasioni di reincontrarla…
ma che strano.
Fase che ho vissuto fino ai 23 anni nei confronti di 4 ragazze (sparse nei vari anni precedenti). Poi ho smesso, ho capito il gioco ed ora sono completamente impassibile nei confronti dell’ amore.
Solo una nota su Will Smith: dopo tanto esercizio quotidiano si sposa e figlia con una nana (35 centimetri meno di lui) con l’alopecia la quale 1) lo cornifica (almeno una volta, ma sappiamo come ragionano le donne) 2) lo racconta pure in pubblico.
Per mettere una pezza sullo sputtanamento ventila di essere in un “matrimonio aperto”.
Morale: la dignità non si compra neppure con un miliardo di dollari.
“(molti uomini frequentano un certo bar solo perché stanno in fissa con la barista)”
Sono uno di loro, sono un rider ed è naturale per me stringere amicizie con bariste. Frequento una catena di locali durante il turno di lavoro.
Ovviamente tutte superfidanzate e sposate, ma si parla di una catena di locali che assume delle 9. Delle vere e proprie modelle.
C’è un però, non ho mai sofferto di one-itis, e dato che il mio guadagno viaggia sui 2000 al mese vado abitualmente a escort.
Ho fatto e continuo a fare sesso con donne ancora più belle di loro, quando voglio. A pagamento ho pure perso la verginità, figuriamoci. Altro che one-itis, apro il portafoglio e vado dritto al punto, per poi augurare una buona giornata (solitamente con un abbraccio e una limonata finali, perché le sex workers mi trovano attraente).
Mai stato fidanzato, mai incontrate ragazze libere e pure poco attraente da adolescente.
Perché allora le frequento, queste bariste? Perché potrebbe sempre capitare che una di loro si lasci, e io l’abbia nel frattempo incuriosita e invogliata a sufficienza ?
Ragazzi, amate voi stessi. È l’unico modo per uscirne sani di mente.
va beh basta leggere Ovidio “remedia amoris”
li ci sono le strategie opportune, che da duemila anni funzionano benissimo
Ciao Redpillatore trovo che nella tua disamina sulla one itis manchi una casistica abbastanza diffusa e che conosco bene. Una altra situazione che può portare alla monomania è quando hai una ltr con una ragazza dalla bellezza molto elevata e dalla bravura a letto altrettanto elevata. Quando termina la ltr in questione tornerai sempre col pensiero a lei nonostante poi c’è ne possano essere altre. Una delle ragioni è sicuramente che la combinazione bellissima più brava a letto è comunque molto rara e quindi una con la bellezza equivalente la potrai anche trovare ma magari a letto ti ga sbadigliare oppure viceversa una a letto scatenata ma non fa voltare i maschietti per strada. Nel mio caso sono passati dodici anni, in questo periodo si sono susseguite una ltr ancora attiva e altre tre precedenti ma il ricordo e comunque molto vivo, a riprova di ciò mi capita tuttora che qualche amico mi chieda notizie della f…a in questione oppure chiami col suo nome la morosa attuale (qui poi iniziano i c…i ). Probabilmente l unico sistema per cancellarla e riuscite a trovarne una con entrambi i valori almeno al suo livello ma in certi casi è veramente difficile
sono in one itis da anni di una ragazza, con la quale sono stato 2 anni e che ho lasciato io. Questa forse è la cosa atipica.
L’ho lasciata io e lei ha continuato a cercarmi ma non avevo alcuna intenzione di tornarci.
Eppure ci penso ogni giorni più volte al giorno.
Come si chiama questa cosa?
Dopo di lei ho avuto tante ragazze, anche più belle, tranquille, mature.
eppure le lasciavo tutte perchè mi tornava sempre in mente lei.
Ormai c’ho messo una pietra sopra, preferisco stare solo che rivedere il suo fantasma in ogni ragazza che frequento.
Il punto però, è che non ci tornerei mai insieme, era tremenda.
ormai neanche scopavamo più, era un litigio continuo, mi umiliava, usava. Insomma ci penso tutti i giorni ma non ci tornerei insieme neanche se mi pagassero. Perchè?
Non rilevo errori nell’articolo e lo dico che ho avuto 2 one itis.
Mi vergogno un pò a dirlo, ma a onor del vero bisogna dirlo, io sono stato definitivamente curato dalla monomania (e non ne sono mai più entrato) da quando ho letto il libro di Neil Strauss, questo perché:
-alla fine quel libro mercificava la donna facendola vedere come una cosa soggetta a un rigido principio di causa effetto (purtroppo nella realtà l’effetto desiderato non è dovuto alle cause identificate da lui)
-a più riprese attaccava chi era un monomaniaco dicendo che il monomaniaco è percepito come un uomo di basso valore, che ci si allontana dal risultato e anche sottolineando che la donna amata dal mono maniaco andava con chi non se la filava (mi sembra che c’era proprio una scena su questo)
-la strategia di marketing che c’è dietro quel libro è aprirti nuove possibilità (con lo scopo di intrappolarti nel suo mondo, ma per fortuna non ci sono mai cascato perché ritenenvo un’umiliazione pagare per qualcosa che hanno già scoperto tanti altri e che quindi non era difficile da scoprire), e quando a una persona gli apri nuove possibilità quelle vecchie le butti
-esaltando, nella prima parte del libro, la vita poligama e poligamia e monomania sono opposti.
-dicendo che l’attrazione ha tempi molto veloci, quindi non ha senso soffermarsi su una, perchè tanto è no.
SIA CHIARO NON INTENDO DIRE CHE IL LIBRO DI NEIL STRAUSS VADA LETTO (PERCHè ALLA FINE HA LO SCOPO DI FARTI ENTRARE IN UNA TRUFFA), VOLEVO SOLO ELENCARE DEI PUNTI CHE POTREBBERO AIUTARE CHI SOFFRE DI MONOMANIA.
Possono esistere one itis che colpiscono donne e hanno come oggetto uomini?
Ci sto passando in questo momento con una collega. Ho iniziato ad ignorarla, parlando solo di lavoro ed il meno possibile. Ora ho appena letto questo articolo e penso di essere sulla buona strada. Per quanto riguarda il pensiero che sto maturando sulle ragazze di oggi è che se non sei figo e se non vai nel locale e posti la foto col drink, ma al contrario ti fai il culo per crearti un futuro quanto più stabile possibile economicamente perchè vieni da una famiglia povera, allora, caro amico, vai a prostitute, almeno sai già che quelle lo fanno per lavoro, inoltre risparmi è hai un servizio di qualità. Prima o poi quella giusta la si incontra
Ossessione va via solo quando ne trovi un altra, passano in media 4/5anni per un normie
Pur non avendo presentato nessuno dei nove sintomi qui elencati, credo che la mia “one itis” da diciassettenne si possa porre (per gravità, non certo per livello della produzione poetica conseguente) sul podio “letterario”, assieme a quella di Dante per Bice e a quella (per me ancora superiore) di Petrarca per Laura.
Essendo sempre stato da adolescente (al contrario di ora) molto “più maturo della mia età”, capii l’impossibilità di un tale “amore” (anche se nel 1996 non parlavo esplicitamente di “valore di mercato”) e presentii tutti i pericoli (friendzone o delusione inconsolabile nel migliore dei casi, zerbinamento o umiliante ridicolo nel peggiore) del “farmi avanti”.
Scelsi allora, con una saggezza giovanile che continua a sorprendere il me stesso più vecchio e rincoglionito di oggi, non solo di mascherare la mia attrazione per gentilezza distaccata e la mia passione per ironica freddezza, ma pure di fare in modo di non poterla mai più rintracciare in futuro (qualora avessi cambiato idea).
All’epoca bastava non chiedere nome e indirizzo nel caso di “flirt balneari”. L’assenza di internet, la lontananza e le vacanze che cambiavano di anno in anno facevano il resto.
Mi sono sempre detto che la mia scelta fu buona: mi permise da un lato di evitare inutili rischi, sofferenze e umiliazioni (nonché un sicuro ulteriore anno scolastico infernale conseguente la negazione di un disio suscitato e di un apprezzamento creduto possibile), dall’altro di mantenere comunque “dolce ne la memoria”, quella momentanea e illusoria felicità, quell’immagine di idealità armoniosa e beata, quell’alone di luce diffusa che hanno sempre i sogni prima di svanire (e di cui nessun uomo, per quanto redpillato, può fare a meno).
Quanto davvero fosse buona mi è stato chiaro un quarto di secolo dopo: è bastato il lockdown (e la voglia di approfittarne per fare il punto sulla mia vita) per far riemergere con esattezza impressionante volti, immagini, sensazioni, episodi, luoghi, stati d’animo e persino dialoghi e battute di quella breve e lontana estate della mia prima gioventù. Che si riversarono nel romanzo. E così senza rendermene conto, a 25 anni di distanza, sono tornato vulnerabile come e più di allora. Scegliendo la follia di fare alla riapertura “ciò che non ho mai fatto” (e cioè provarci) ho subito in un solo anno (quello da sugardaddy) tante e tali fregature, bruciature e illusioni come mai ne subii in un quarto di secolo. Facendo pure la figura dello sprovveduto come mai lo ero stato nemmeno da adolescente. È bastato ad una bella incontrarmi nel momento giusto per avere un telefonino da 1000 euro e ad un’altra recitare la parte della protagonista del mio romanzo per spillarmi soldi fingendosi fidanzata da lontano come nel caso Cazzaniga.
Morale della favola? Nulla (anche a distanza di anni) è più potente e dannoso di una “one itis”. Quindi, ragazzi, seguite il Redpillatore e non i romanzieri dell’amore!
Articolo interessantissimo, mi ci riconosco alla grande, sia nel mio io adolescente più soggetto ai colpi di fulmine, sia nel mio attuale più maturo e razionale.
Osservo, da ignorante, che non viene menzionato – o non ho riconosciuto – il caso di ossessione (pur essendo la metà di una coppia stabilissima) nei confronti di una donna, amica, che corrisponde quantomeno in parte l’ossessione, perciò non proprio l’identikit della donna dell’articolo che non calcola lo spasimante; magari è solo voglia di poligamia o qualche altro stato di instabilità sentimentale?!
PS: complimenti per il blog, ricco di argomenti affascinanti. Peccato averlo scoperto solo oggi.
Già. Bell’articolo. Hai colto il punto della questione.
A volte sento parlare anche della cosiddetta:” The One” ovvero una ragazza che catalizza il tuo interesse a livelli importanti.
In quel caso però si tratta di una condizione diversa dalla One ITIS perché presuppone che tu abbia già delle donne con cui esci ecc… Ma è quella che consideri eccezionale e non corrisponde questo sentimento.
Quasi tutto giusto, ma in realtà la monomania è più diffusa fra le donne, le cosiddette vedove alpha che passano la vita a scartare i normaloidi preferendo appunto rimanere vedove alpha.
Beh, e io che sono una donna e sono in situazione simile?
Sono ormai 3 anni che amo un uomo e nemmeno abbiamo qualcosa, non l’ho mai baciato, mai usciti insieme, niente niente.
Io ho 25 anni e lui 58! Io non ho mai baciato qualcuno, sono vergine, forse è per questo che l’ho idealizzato tanto… ho sempre desiderato rimanere per sempre con un solo uomo per tutta la vita.
Cosa mi suggerite?
Secondo i miei conosciuti sono bella, ma ho ingrassato un po’. Forse è questo che mi sta facendo impazzire? O forse sono assessuale? O autistica? Situazione terribile…
Beh, e io che sono una donna e sono in situazione simile?
Sono ormai 3 anni che amo un uomo e nemmeno abbiamo qualcosa, non l’ho mai baciato, mai uscite insieme, niente niente.
Io ho 25 anni e lui 58! Io non ho mai baciato qualcuno, sono vergine, forse è per questo che l’ho idealizzato tanto…
Cosa mi suggerite?
Secondo i miei conosciuti sono bella, ma ho ingrassato un po’. Forse è questo che mi sta facendo impazzire? Ho forse sono assessuale? O autistica? Situazione terribile…
Tanto non scopo comunque. Sono un incel a 26 anni e la mia gioventù ormai è andata. Tanto vale avere un ideale di donna, seppur irraggiungibile, a cui tendere.
Non so se vi sia capitata una ‘variante leggera’ della monomania, mi spiego peggio:
A me è capitato di avere una sorta di abbozzo di flirt con una ragazza, una Donna Vera in tutti i sensi (anzi, forse ‘piatta/monotona’ come stile di vita): scambio di sguardi prolungato, quella sensazione che potresti interpretare come “dai, imbecille, vai all’attacco!” (forse chimica? Tensione sessuale? Non lo so) e come ‘una certezza’ di poter andare tranquillo all’approccio.
Eppure, complice L, suo, da 10 (letteralmente, signori, è così bella che toglie il fiato. Le farei un torto se scadessi in ‘volgarità’ descrivendo le sue forme) ed una certa ristrettezza da parte sua nei contatti con “l’esterno” (una con le sue qualità estetiche e femminilità, avrebbe potuto ottenere qualsiasi cosa. Eppure ha 1/2 amiche, fa la commessa sottopagata per campare il figliuolo, eh sì, messo al mondo con un ragazzo comunque serio)…MAI ho avuto il coraggio di provarci. Anzi, di PARLARLE!
Ed oggi sono BLOCCATO. Io, sto cercando una donna che mi dia le stesse sensazioni, la stessa “chimica”. Ed al diavolo l’ipocrisia: la stessa femminilità e bellezza. Tutto il resto non conta.
Ma sono passati anni. Qualche abbozzo c’è stato con qualcuna, ma parliamo di bruscolini a confronto. MAI come con questa Donna.
Non so definire la sensazione. Spero che chi leggerà, capirà cosa intendo.
Oggi mi consolo passando davanti al suo negozio, cercando di rubarle uno scambio di sguardi. Quando succede, noto, ci soffermiamo più a lungo.
Forse è una convinzione errata.