Caro Red, o caro qualunque altro sia il tuo nome/pseudonimo, sono una ragazza di 21 anni e sono per la prima volta stasera approdata sul tuo magico “blog”. Non so neanche bene il perché io ti stia scrivendo, forse perché la mia fiducia nel genere umano è inesauribile e continuo a credere che le persone possano sempre rivedere le proprie idee, ma anche per avviare con te un confronto che sia civile ed oggettivo, senza pregiudizi. Vorrei intanto ricordarti che la società è costituita prima di tutto da PERSONE, ossia individui dotati di sentimenti ed intelletto, capaci di intendere e di volere, e solo dopo da “uomini” e da “donne” (ti sei mai chiesto se questa differenziazione abbia una causa PURAMENTE convenzionale? e.g.: avrei potuto tranquillamente chiamare gli uomini “pappagalli” e le donne “pettirossi”, senza perdita di generalità). E guarda un po’, dotati di stesse IDENTICHE facoltà intellettive, nonché di doveri, diritti e responsabilità. Quindi la domanda sorge naturale: Cos’è che ti dà il diritto (dall’alto del tuo cosa esattamente?) di classificare le donne come “esseri inferiori” rispetto agli uomini (perché, parliamoci chiaro, è esattamente quello che fai nei tuoi “articoli”) in base, tra l’altro al semplice fatto che le donne, a tuo dire, tendono ad essere più emotive e sentimentali rispetto agli uomini (cosa tra l’altro chiaramente falsa, questo distinzione categorica è assolutamente insoddisfacente, perché non tiene conto di nessuna sfumatura intermedia o estremale); di denigrare PERSONE, prima che donne, e a quale scopo? Sentirti un outsider? Spoiler: sembri semplicemente un retrograda. Aumentare la tua “mascolinità”? Altro spoiler: è il rispetto e l’empatia a fare di un uomo (o di una donna) un essere umano. Non mi vengono al momento altre motivazioni in mente, sarei ben lieta di ascoltare le tue. Altra questione su cui vale la pena porre l’accento: appurato il fatto che uomini e donne, in quanto persone, godono di stessi diritti e doveri, perché io, donna, non posso vivere la mia vita con la stessa libertà (sociale, sessuale, LAVORATIVA, politica, etc..) di un uomo, senza sentirmi una “ribelle”, una ” poco di buono”, “manipolatrice sessuale” (cit.) o quant’altro? Perché non posso uscire di casa, da sola, a fare una banale passeggiata, senza sentirmi un oggetto sessuale da “stantuffare” (cit.) ?Credo di aver esaurito i quesiti, probabilmente nell’ultimo mi sono avventurata in argomenti un poco oltre il limite che mi ero prefissata
Ti ringrazio dell’attenzione.
Il Redpillatore Risponde:
Ciao, hai fatto solo un paio di richieste, ma servirebbero ore per snocciolare il discorso e visto il numero di messaggi che arriva in posta mi sembra un po’ eccessivo pretendere di monopolizzare il confronto in una discussione privata. D’altra parte, però, fra le mie oppositrici sei una delle poche che in questi giorni perlomeno mi ha scritto educatamente in mezzo a uno dei più grandi linciaggi che ho subito da quando ho aperto il blog, quindi dopo tante bastonate trovo sollievo nella tua clemenza e la contraccambio rispondendoti in un singolo articolo così da fare cosa utile anche ad altri che leggeranno con in testa le medesime domande.
Chi mi dà il diritto di classificare le donne come inferiori rispetto agli uomini. Al di là di tutto il gergo, le battute, le provocazioni e tutto il resto che ruota intorno al blog e che è più che altro “folclore” e intrattenimento, e come tale non va preso troppo sul serio, non considero le donne inferiori in assoluto rispetto agli uomini, semplicemente diverse. Essere irrazionali ed emotive non significa essere moralmente inferiori, però è un dato di fatto che è un grosso limite in molte situazioni della vita quotidiana. Lo è ad esempio quando devi affrontare un dibattito serio su un tema e servono fatti, dati, logica. Quando scrivo un post provocatorio sono tutte in fila per intervenire, ma quando posto un contenuto più elaborato, che contiene dati e numeri, dalla platea femminile chissà perché c’è il silenzio. Sarà un caso che gran parte delle donne che appoggiano il blog siano anche laureate o frequentino facoltà scientifiche (quindi hanno un cervello più razionale della media femminile)? Uomini e donne hanno diversi punti di forza e debolezza. Gli uomini sono oggettivamente sono più bravi a organizzare una società e a produrre ricchezza. E’ ciò per cui si sono evoluti: competere con gli altri uomini e ottenere risorse. La donna non è in grado di guadagnare tanto quanto l’uomo? Pazienza. Non dovrebbe sentirsi fallita per questo. In una società sana queste disuguaglianze non sarebbero un problema. Lo sono perché viviamo in una società malata che anziché capire e valorizzare le differenze tra uomo e donna, spinge verso l’omologazione cercando di trasformare le donne in uomini e gli uomini in donne. Una donna che ha propensione per una materia scientifica e decide di scegliere quel percorso professionale non dovrebbe essere discriminata in quanto donna. Ma concedere l’Università gratis alle donne che scelgono facoltà scientifiche dando per scontato che la loro minore presenza sia da imputare a pregiudizio maschilista e non semplicemente ad una diversa attitudine che le donne possiedono è una bestialità. E’ una discriminazione verso gli uomini.
In generale ho una bassa considerazione delle donne contemporanee occidentali, che spesso sono completamente avvelenate da questo tipo di propaganda e non vogliono sentire l’altra campana, che non fanno altro che piangere e pretendere diritti su diritti lamentandosi dei propri svantaggi, tacendo però con un’omertà mafiosa i propri privilegi, e fregandosene delle problematiche degli uomini perché sotto sotto appoggiano una cultura che spinge ad odiarli. Tu parli di empatia, dici che è quella a definire un essere umano, ma qual è l’empatia che la donna di oggi mostra verso la sofferenza degli uomini?
Da giorni non fanno che menarla con questo catcalling, Povere queste donne che camminano per strada e si sentono infastidite dai commenti. Dobbiamo fare assolutamente qualcosa. E via al dibattito, con uomini che mostrano solidarietà ed empatia. Ma se una donna ha il problema di essere troppo sessualizzata, buona parte degli uomini lamenta quello opposto: l’invisibilità. Essere costantemente emarginati è una situazione anche più dolorosa. Porta alla depressione, all’abbassamento dell’autostima, riduce l’aspettativa di vita. Ma quando si parla della solitudine maschile qual è la reazione della donna media? Il disprezzo, la negazione del dolore, l’accusa, la colpevolizzazione.
E tu che ti lamenti che non puoi camminare per strada senza essere considerata un oggetto sessuale, ti sei mai messa nei panni di un tuo coetaneo che non ha mai avuto un bacio o nemmeno abbraccio da una ragazza, che riceve sempre solo no quando va bene e bullismo e derisione quando va male, che diventerà un adulto disfunzionale senza aver sviluppato una maturità sentimentale, che trascorrerà i suoi anni migliori senza avere uno straccio di ricordo di natura romantica? Io ho 35 anni e le mie esperienze le ho avute, ma nei panni degli altri mi ci metto. La donna è incapace di riconoscere il fatto che alcuni uomini siano esclusi dal sesso non per loro scelta, ed è ironico che molte di quelle come te che si lamentano di essere giudicate per la propria vita sessuale poi siano anche le stesse che utilizzano quella degli uomini per insultarli. Se tu sei libera di vivere come vuoi la tua vita, perché un uomo non può essere libero di discutere le ragioni per cui la sua non è come vorrebbe che fosse senza essere umiliato e mortificato? La libertà non funziona a senso unico.
Ho fiducia che tu possa riconsiderare anche solo in parte le tue idee come tu l’hai avuta (invano) nello sperare di cambiare le mie. Saluti!
In tanti mi avete chiesto qual è stata la replica della ragazza dell’ultimo articolo.
In sintesi, mi ha ricontattato in privato scrivendomi un altro lungo messaggio dicendomi di portarle dei dati perché non ne ha mai visti, chiedendomi quali sono i fantomatici privilegi femminili (sì, dopo aver letto l’articolo mi ha fatto proprio questa domanda) e in generale facendo un altro lungo discorso femminista. Ho tagliato
corto dicendole che non avrei più discusso con lei perché le posizioni erano troppo distanti e sarebbero state solo chiacchiere sterili. Lei mi ha scritto un ultimo messaggio mezzo offensivo
dicendomi di imparare a scrivere articoli scientifici (non ho mai avuto la pretesa di scrivere articoli scientifici, ci mancherebbe), definendo il mio blog “giornalismo” tra virgolette (neanche ho la pretesa di essere giornalista, vabbè). L’ho ignorata.
E’ venuta fra i commenti (instagram) a lanciare altre provocazioni. L’ho bloccata.
Ecco, molti qui si lamentano che non blocco abbastanza persone, altri invece che qui non c’è libertà di espressione e banno tutte le opinioni contrarie (questi qui sono gli stessi che poi fanno le segnalazioni di massa per togliermi dal web).
Vediamo cosa è successo qui. Una completa estranea spunta da non si sa dove. Non ha mai letto mezzo articolo
del blog, neanche quello introduttivo ultrasintetico che richiede 4 minuti di lettura (in cui ci sono diversi dati e grafici), ma PRETENDE di avere un confronto con me, per giunta con un post passivo aggressivo in cui scredita il mio blog mettendolo tra virgolette, mi
parla con tono da maestrina anche se ha 14 anni meno di me, e parte dal presupposto che sia io a dover cambiare opinione.
Non solo le rispondo, ma le dedico un intero articolo, quando purtroppo sono costretto a scartare molti articoli dei lettori, perché riconosco che le sue obiezioni sono comuni fra le donne che leggono e quindi una risposta potrebbe essere di interesse generale anche per i miei detrattori.
Non faccio quindi un favore solo a lei, ma a tutte quelle che in questi giorni mi stanno insultando senza neanche conoscermi. Il risultato?
Nessuna delle tante che mi accusano di misoginia è intervenuta per un commento, per aprirsi al dialogo. La diretta interessata mi
ha risposto con sarcasmo rimanendo ferma nelle sue posizioni. Io ho letteralmente buttato del tempo che avrei potuto spendere a fare qualcosa di piacevole, mi sono fatto il sangue amaro, e nessuno dei due ha cambiato la sua opinione. Immaginate se dovessi fare lo stesso anche con tutti gli altri hater che pretendono un confronto, in un blog che ogni mese ha 200k visualizzazioni, stare lì pazientemente a spiegare il mio punto di vista e rispiegare cose che ho già detto più volte e l’interlocutore non ha voglia di leggersi.
Ecco perché rifiuto il confronto. Non ci può essere nessun confronto con persone che partono da posizioni troppo distanti.
E lo stesso consiglio do a voi che vi trovate a discutere in giro: lasciate perdere. Non ne cavate un ragno dal buco, e già concedere a certa gente il ruolo di interlocutore è un favore che non meritano.
“perché io, donna, non posso vivere la mia vita con la stessa libertà (sociale, sessuale, LAVORATIVA, politica, etc..) di un uomo, senza sentirmi una “ribelle”, una ” poco di buono”, “manipolatrice sessuale” (cit.) o quant’altro?”
In questa domanda è racchiusa tutta la follia femminista!
A voi non basta che la LEGGE non punisca certi comportamenti, VOI avete addirittura la pretesa di essere amate e apprezzate per certi comportamenti”.
“Le donne non possono invecchiare”, “le donne devono depilarsi”, le donne qui, e le donne qua…
Esiste forse una legge che sanzioni le donne che non si depilano o altro? No.
Eppure non basta. Avete la pretesa di essere amate, sempre, anche quando affondate nello sterco.
E, assurdamente, avete la pretesa di legiferare in merito.
No cara femminista, tu vivi (forse ancora per poco) in un Paese civile e libero proprio perché esistono sia persone che ti disprezzano per i tuoi comportamenti sia persone che ti ammirano proprio per i medesimi.
Dove c’è omologazione dei comportamenti e dei giudizi – per indottrinamento o imposizione – giusto là ci sono le dittature, le teocrazie, le sette, … e lo svilimento della scienza, con tanto di psicosi pandemica incontenibile!
Cara lettrice, ho perso interesse nel tuo intervento quando hai accusato Red di ritenere inferiori le donne. E’ una delle classiche tattiche delle femministe e della sinistra in generale. Metti in bocca eccessive semplificazioni e parti con i tuoi preconcetti elevati a dogmi.
Invero, ti stupirebbe sapere che gli uomini sono effettivamente superiori alle donne in ogni campo in cui la competizione sia possibile (ovviamente per generare figli ed allattare le donne sono superiori). Se mai avrai qualche interesse o passione, scoprirai che l’eccellenza e il genio sono sempre maschili (sport, arte, balletto, musica, scacchi, q.i., velocità, resistenza… praticamente in ogni cosa l’uomo è effettivamente superiore).
Nel caso in cui tu non abbia già smesso di leggere, ti ribadisco però, come fatto anche da Red, che tale superiorità non si estende al livello morale, dunque nessuna persone sana di mente (e qua dentro in tanti sono fin troppo sani di menti, ti assicuro) vorrebbe lo sterminio delle donne.
Ciò che facciamo qui dentro è discutere dell’immenso potere che le donne hanno soprattutto in Occidente nelle relazioni con gli uomini. Se tu avessi voglia e passione per interessarti dell’argomento, come molti di noi rimarresti disgustata dalla misandria imperante nella società Occidentale.
Ma non hai voglia, ovvio. Probabilmente sarai una ragazzetta caruccia, se non bella, e ti godrai appieno le immense opportunità che la vita oggi ti offre. Fai bene, ma non permetterti di pontificare su cose che non conosci e non hai reale desiderio di conoscere.
La donna è un bambino. Non è una presa in giro. È così. Il fenotipo femminile si ottiene prendendo il maschile e turandogli i recettori degli androgeni (cercasi “sindrome delle belle donne” Per conferma).
In quanto bambino storicamente la donna era in Mancipio dell’adulto più vicino; padre o marito. Autorità molto inferiore ma anche imputabilità inferiore. Situazione bilanciata.
Dato che non abbiamo modo di eliminare la sacrificabilità maschile sessuale e la maggiore sua percezione di imputabilità allora qualsiasi sistema che punti alla parificazione dell’Autorità tra uomo e donna creerà sbilanciamento in favore femminile col tempo destinato a crescere fino a diventare insostenibile. L’uomo perde autorità ma mantiene la sua irrilevanza sessuale e quindi deve fare più della donna per esser attraente ma avendo pari autorità se non inferiore. Le donne infatti mantengono le stesse aspettative dall’uomo che avevano prima. Non è un caso che le civiltà che hanno seguito questo modello sono TUTTE collassate in poche generazioni (Etruschi prima Romani poi, tra le tante) e sono state conquistate da società che invece irregimentavano la natura umana meglio di loro (ancora Romani contro Etruschi prima e Goti contro Romani poi).
Mi si permetta di sviluppare un certo astio verso le donne se mi trovo costantemente di fronte a soggetti che puntualmente hanno più autorità di un uomo ma meno imputabilità di un bambino pretendono che sia tutto giusto e normale così.
PS: correggo una cosa anche a Red. Questa società ha fatto tutto fuori che trasformare le donne in uomo. Stupidaggine immensa purtroppo ripetuta a pappagallo in tutti i circoli conservatori.
Le differenze di genere sono molto più accentuate nei paesi più liberali e meno accentuate nei paesi nei paesi tradizionali (il più alto numero di donne ingegnere per nazione è registrato in Algeria o in Arabia Saudita. Ergo le donne sono obbligate ad essere maschili molto più li che qui). Questa società ha esacerbato le differenze rendendole incomunicabili. Le donne hanno moltiplicato tendenze femminili come l’ipergamia, la passività verso l’uomo medio, l’assenza di proattività etc mentre gli uomini per essere visti attraenti devono portare a mille caratteristiche maschili di LMS (statura fisica, soldi, triade oscura, indipendenza socio-economica che sfocia nell’essere dei ricconi etc). A breve probabilmente diverrà sempre più diffusa la poligamia dove più donne si butteranno sullo stesso uomo di alto LMS e si tornerà a stadio bestiale.
L’egualitarismo sessuale NON funziona nelle specie sessualmente dimorfiche. Punto.
Cara lettrice, come caxxo ti chiami o chi sei , vorrei risponderti anche io :
si io ce l’ho con le donne, ho un grosso problema con le scroccasushi.
Quanto fastidio che da questa redpill eh ?
Degli uomini cattivi si permettono di dire come la pensano, che scandalo, che sessismo, che razzismo, come si permettono ????
A me state sul caxxo ! Tutte ? Non ho avuto il privilegio di conoscere tutte le donne che ci sono al mondo, pensa un pò , quindi è difficile che mi stiate tutte sul caxxo – così come non mi stanno antipatiche certamente tutte le ragazze che ho incontrato.
Diciamo che dopo aver letto alcune cose di questa redpill, sono giunto a conclusione che non ero il solo a pensare alcune cose, ma c’era una marea di gente che la pensa come me.
Quindi si : odio l’idea di una certa donna che ci tocca vedere : penso che molti di noi si siano incattiviti al massimo, è così.
Sono bello, brutto, sfigato ? Non lo so più : ho un certo odio quando vedo una tipa con culo tirato al massimo e unghia lunghe che ti guarda schifata se solo le volgi lo sguardo, e potrei continuare per ore .
Non me ne può fregare di meno dei vostri discorsi, diritti, doveri, non me ne frega un caxxo, ma zero proprio !!! Per me è una barzelletta il 95% di ciò che esce dalle vostre bocche, una barzelletta !!!
Non ho niente da dimostrarvi : siete libere di fare il caxxo che vi pare , andate libere per la vostra strada.
Ascolta bene tu e tutte quelle che leggono : molti si sono stancati .
Cosa succederà ? Probabilmente nulla, rimarremo soli come già siamo, niente di più !!!!
Voi ve ne starete brave con quei quattro stronzi che vi prendono a calci in faccia, con chi si fa il culo in quattro o ruba per mantenervi, con quelli che fanno la scalata politica, con i ragazzi sensibili, a fare i vostri discorsi senza senso sull’aspetto , il carattere, il bravo ragazzo e troiate conformiste del genere, e la storiella si ripeterà come da sempre.
Alcuni di noi invece smetteranno di farvi favori, io ho già iniziato per esempio : smetteranno di sbavarvi dietro, anche alle più cesse ! Perché ci siamo resi conto che abbiamo solo da perdere !
Poi magari un giorno, chi lo sà, anche noi incontriamo quella BONA, BRAVA, INTELIGGENTE, CHE SA CUCINARE , RICCA ED HA PURE UN BEL CARATTERE, pensa un pò, che sogno !!! 😀
Vi da fastidio tutto ciò ? Pazienza !!!!
ciao ciao lettrici
Sarei pronto a scommettere qualsiasi cosa che la lettrice in questione si comporta come il 90% della popolazione femminile, discriminando un uomo per il suo aspetto fisico, il suo lavoro, quanto guadagna, l’automobile che guida, ecc.ecc.
Solo che tale comportamento è ormai talmente innato da non rendersene conto.
E poi vengono a parlarci di persone e sentimenti.
Quello che mi fa più pensare è che lei, dopo aver appena scoperto il blog si decide a scriverti la sera stessa, dandoti contro non per le teorie del blog (teoria LMS, ipergamia femminile nemmeno citate per sbaglio), ma per i tuoi toni (o di quelli degli utenti, senza nemmeno capire che acronimi come NP sono fatti per far ridere). Io non ce l’ho assolutamente né con lei men che meno col sesso femminile, ma questo la dice lunga sulla sua capacità di analisi. Tutto qui.
“E’ il rispetto e l’empatia a fare di un uomo (o di una donna) un essere umano”. Il giorno prima magari era farsi caricare dal “fratello Bianchi” di turno.
I tentativi di controllo emotivo da parte dell’autrice tramite i maiuscoletti sono assolutamente stucchevoli. “PERSONE!!1!”, “vita LAVORATIVA!1!!”, “guarda un po’ IDENTICHE!!1!”… e poi “oh, spoiler!!!” Come a dire guarda che sei fesso, questo non l’avevi neanche lontanamente considerato!!!
…
Ma crepa, cogliona.
Avrei risposto più o meno lo stesso, chiedono sempre che ci si immedesimi, ma le donne non possono rendersi conto di come sia essere invisibili più di quanto non possano immaginare di vivere su plutone, è qualcosa di completamente estraneo alla loro esperienza. Se si affronta il discorso rispondono che se loro hanno tante possibilità, le hanno con uomini, quindi ci sono tanti uomini che hanno possibilità. E invece…
Le prime righe facevano anche ben sperare, ma invece no. Già me la immagino tutta sudata per lo sforzo di essersi trattenuta all’inizio per poi cedere al solito polpettone nazi-isterico-femen… E non oso immaginare i toni della discussione con Red…
Detto questo mi soffermo sul fatto che anche questa (come molte altre) tirano ancora in ballo la storia che “essere donna” comporti sempre e comunque qualche tipo di discriminazione, difficoltà, ecc.
Posso dire che nel 2021 hanno rotto il cazzo con questa storia? Perchè il vero problema per loro è proprio l’esatto contrario: l’estrema libertà di cui godono e l’assenza di discriminazione e la relativa assenza di rischi.
Non esiste nessuna legge che vieti alle donne di vivere come meglio credono.
Nonostante le lamentele e i piagnistei, basta andare a fare jogging e le si vede vestite con dei leggins ultra aderenti dove si intravede “el tajo” (che spettacolo! =)).
Basta andare in piazza o al centro commerciale e le si vede tirate come se dovessero andare a fare “l’ape ai navi” a Milano.
E anche sul posto di lavoro non sono da meno.
Non parliamo poi di cosa pubblicano sui social (Instacaz, Faccia-Buco-Del-Culo, e gli status di Watsapp)… quanti selfie provocanti e quanti post stracarichi di allusioni sessuali.
Sia chiaro, va benissimo così (soprattutto i leggins ultra-aderenti, eheheh). Ma per l’appunto, tutta questa pressione sociale sui loro usi&costumi o la perenne minaccia di molestie sono dei falsi problemi. Non vedo schiere di donne terrorizzate e/o chiuse in casa per evitare le molestie o il giudizio negativo di una società maschilista. Anzi, mi sembrano più edoniste e ruspanti che mai.
Non so se vi ricordate, ma qualche anno fa andava addirittura di moda la donna-ninfomane. Svariati media (alcuni dei quali anche “autorevoli”) non facevano altro che riportare tutta una serie di studi scientifici fake dove si evidenziava l’estrema necessità della donna di essere appagata sessualmente (e ovviamente la contestuale incapacità del maschio occidentale a farvi fronte).
E poi mi ricordo il doppiopesismo sul turismo sessuale:
-“un maschio bianco eterosessuale va in Thailandia/Brasile/… per cuccare= maledetto porco”;
-“una donna va a Cuba/Santo Domingo/ Zanzibar per cuccare=donna libera ed emancipata, consapevole di sè stessa e delle proprie necessità sessuali, che vista la scarsità di performances e di dimensioni dei maschi bianchi eterosessuali, è costretta a riparare sulla “frutta tropicale”, e così fa pure beneficenza per quei poveri ragazzoni, perchè è cosa buona e giusta”…
Il problema è che ora, godendo di una libertà pressochè illimitata, non sanno che farsene (non tutte ovviamente… ma sicuramente tutte quelle che si lamentano delle cose di cui sopra).
E soprattutto le manda in crisi non tanto (il presunto) l’atteggiamento prevaricatore del maschio cattivo, quanto la crescente e serpeggiante indifferenza liberale che l’uomo occidentale le sta riservando proprio sul piano delle libertà e degli usi e costumi. E’ come se volessero a tutti i costi avere un muro su cui sbattere la testa, un limite (anche psicologico) col quale misurarsi, un “cattivo” da designare come causa di tutti i loro mali (e al quale presumibilmente scaricare la colpa di tutti i loro insuccessi, fallimenti, mancanze,…).
«[…] non considero le donne inferiori in assoluto rispetto agli uomini, semplicemente diverse. […] Uomini e donne hanno diversi punti di forza e debolezza. […] viviamo in una società malata che anziché capire e valorizzare le differenze tra uomo e donna, spinge verso l’omologazione cercando di trasformare le donne in uomini e gli uomini in donne. Una donna che ha propensione per una materia scientifica e decide di scegliere quel percorso professionale non dovrebbe essere discriminata in quanto donna. Ma concedere l’Università gratis alle donne che scelgono facoltà scientifiche dando per scontato che la loro minore presenza sia da imputare a pregiudizio maschilista e non semplicemente ad una diversa attitudine che le donne possiedono è una bestialità. E’ una discriminazione verso gli uomini. […]».
È questo un estratto, forse il più significativo dell’intero articolo, su cui occorre meditare, e che desidero mettere in evidenza senza nulla aggiungere.
Non ti scoraggiare Red, vai avanti. Ti voglio bene. Se mettessi i tuoi contenuti su OnlyFan, ti pagherei pure.
E questa chi sarebbe, Diavoletta00?
Prova a far leggere il blog al tu’ babbo (se è ancora nei paraggi), poi discutetene ben lontani dalla mamma: ci penserà lui a spoilerarti per bene.
sembrava partire bene, educata…
poi è scaduta nella solita insofferenza e slogan femministi.
ho perso ogni gioia nell’interagire con voi.
A me ha colpito la frase “gli uomini e le donne godono degli stessi diritti… io donna, non posso vivere la mia vita con la stessa libertà… sessuale…”
Cioè, secondo lei, uno storpio che entra in una discoteca ha le stesse possibilità di un giocatore di calcio, di flirtare (ovviamente parlando di uomini, per le donne e’ diverso)
Questa frase fa intendere questo; che la libertà sessuale sia equa per tutti…
Non mi risulta che esista un corpo speciale della polizia che va a vigilare che tutti, indipendentemente dal aspetto fisico e dallo status, abbiano una vita sessuale.
Non arriva il carabiniere a puntare la pistola contro una ragazza che ha appena rifiutato un ragazzo, comandandole di starci per forza perché visto che la libertà sessuale è un diritto, tu devi stare con lui!
Il ragazzo si deve arrangiare, nella realtà…
ci manca la citazione a quella cessa obesa della Murgia
In realtà quella del bullismo menzionato è una piaga che ammorba anche il mondo della redpill, anche peggio delle femministe. Alcuni soggetti, pur definendo se stessi “redpillati”, sono in realtà dei PUA e continuano in realtà a difendere le donne ad libitum per tutelare le proprie residue possibilità di accoppiamento.
E’ una forma di zerbinaggio opportunistico. Per loro non esistono privilegi, ipergamia e doppi standard, bensì solo perdenti, ovvero uomini che non seguono le loro ricette miracolose o non le hanno seguite abbastanza.
Sono quindi i migliori alleati delle femministe quando si tratta di accusare altri uomini di “odiare le donne”.
Nondimeno, per provare la validità dei loro discorsi, sottopongono a un bullismo spietato tutti coloro che non rientrano nel loro quadretto: incel, “accasciati”, obesi, disabili o quant’altro, veri o presunti. Ergo, essi rappresentano un danno terrificante al mondo redpill in quanto mettono in fuga parecchia gente (penso soprattutto a ragazzi giovani e fragili) e dividono il campo in presunti “veri redpillati” (nuova definizione filosofica dei PUA) e sfigati generici.
Ci si accorgerà di tale nocumento col tempo, quando la parte “veri redpillati” (PUA riciclati) sostituirà lo studio delle dinamiche sociali e cercherà di proporre nuovamente soluzioni facili agli sfigati, che verranno accusati di “odiareh le donneh” , insomma, come ai vecchi tempi.
Qualcuno, effettivamente, si sta già preparando il terreno.
Libertà lavorativa? .
Esiste forse una legge che impedisce alle donne di fare mestieri come meccanico, carpentiere, idraulico, muratore?
Le donne rifiutano decine di lavori e poi si lamentano che lavorano meno degli uomini.
Credo che se si rendessero conto del potere sessuale che hanno le cose peggiorebbero di molto Sapendo che il loro pariestetico maschile su tinder vale 1/100 alzerebbero ancora l’asticella. Il peggio ancora deve venire. La cessa che scarta senza pensarci il normaloide su tinder, pensa di agire soggettivamente e non oggettivamente come tutte le altre.
Ragazza mia, “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” come disse zio Ben a Peter Parker. In poche parole qui dentro viene contestato a noi donne il fatto che buona parte dei nostri disagi deriva dal fatto di avere un maggiore potere sessuale e che i vantaggi superano gli svantaggi, quindi non dobbiamo lamentarci visto che siamo delle privilegiate.
Onestamente faccio fatica a definire uno dei sessi privilegiato rispetto all’altro nella società odierna. Uomini e donne si rinfacciano continuamente di essere i privilegiati, all’atto pratico entrambi hanno le proprie magagne e le proprie agevolazioni.
Che siamo in primis persone e non uomini e donne è chiaro e palese, solo un uomo (o una donna) troglodita giudicherebbe una persona prima per il proprio genere e poi per le proprie qualità. Trovo molto giusto da parte tua comunque ribadire questo concetto perché molti se ne dimenticano troppo spesso, specialmente i maschilisti e le nazifemen, che altro non sono che due facce della stessa medaglia.
La mia opinione, sinceramente, è che in questo botta e risposta sia stato nominato, sia da parte della lettrice che dell’autore del blog, un numero incredibilmente alto di cliché.
Rispondendo al Redpillatore:
“Essere irrazionali ed emotive non significa essere moralmente inferiori, però è un dato di fatto che è un grosso limite in molte situazioni della vita quotidiana.”
Ti si potrebbe obiettare tante cose, tra cui il fatto che questo è uno stereotipo abbastanza demodé, poi il fatto che invece un’eccessivo pragmatismo e schematicità sono altrettanto limitanti nella vita quotidiana, insomma, siamo alle solite.. cliché su cliché.
“La donna non è in grado di guadagnare tanto quanto l’uomo? Pazienza.”
Ormai questa storia del gender pay gap è diventata una sorta di cavallo di battaglia che le femministe ripetono a pappagallo, un po’ come i fascisti quando non sanno come controbattere ai comunisti e gli chiedono “e allora le foibe??”.
Dati alla mano, dalle buste paga dei dipendenti dell’azienda per cui lavoro risulta che alla stessa mansione corrisponde lo stesso stipendio, uomo o donna che sia il dipendente. Il capo è una donna.
Un amico che fa il consulente del lavoro mi ha confermato la cosa. Donne operaio guadagnano come uomini operaio, donne manager guadagnano quanto l’uomo manager. Conosco tante donne che guadagnano più dei loro fidanzati/mariti. Che altro aggiungere? Cliché (notare che ormai siamo anche riuscite a convincere i maschilisti di questo cliché lol).
“Lo sono perché viviamo in una società malata che anziché capire e valorizzare le differenze tra uomo e donna, spinge verso l’omologazione cercando di trasformare le donne in uomini e gli uomini in donne”.
Cliché di nuovo. Se quella di prima era una solfa femminista, questa è tipicamente maschilista.
Il punto non è fermare l’omologazione, ma renderla effettiva e qui la colpa è in gran parte delle donne. Perché è inutile impuntarsi sul gender pay gap e poi pretendere che l’uomo paghi la cena anche per te. E’ inutile inalberarsi per le battutacce sulle donne al volante e poi pretendere di far guidare sempre lui. E’ inutile lamentarsi che gli uomini fanno più carriera e stare sedute sul divano ad aspettare il beta provider per fare la mantenuta. La parità non va richiesta, va praticata (cosa che nel mio piccolo ho sempre fatto, sarà che sono stata cresciuta nello stesso identico modo in cui è stato cresciuto mio fratello, con gli stessi diritti e gli stessi doveri).
Inutile voler fare le femministe a parole e poi all’atto pratico fare le paracule dipendenti dagli uomini, è imbarazzante.
“Una donna che ha propensione per una materia scientifica e decide di scegliere quel percorso professionale non dovrebbe essere discriminata in quanto donna. Ma concedere l’Università gratis alle donne che scelgono facoltà scientifiche dando per scontato che la loro minore presenza sia da imputare a pregiudizio maschilista e non semplicemente ad una diversa attitudine che le donne possiedono è una bestialità. E’ una discriminazione verso gli uomini.” Pienamente d’accordo. Che schifo. Da donna mi sentirei umiliata a ricevere questo trattamento da minorata mentale.
“Da giorni non fanno che menarla con questo catcalling, Povere queste donne che camminano per strada e si sentono infastidite dai commenti. Dobbiamo fare assolutamente qualcosa. E via al dibattito, con uomini che mostrano solidarietà ed empatia. Ma se una donna ha il problema di essere troppo sessualizzata, buona parte degli uomini lamenta quello opposto: l’invisibilità.”
Siamo di nuovo di fronte a due facce della stessa medaglia. Fermo restando che, forse sarò un cesso lol, ma tutto ‘sto catcalling io non l’ho mai ricevuto, se non da quattro poveri disgraziati dimenticati da Dio, generalmente minorati mentali o ubriaconi, stessa cosa riferiscono le mie amiche. Se devo pensare all’ultimo fenomeno di catcalling che ho subito credo risalga ad anni fa.. non ne ho memoria onestamente e sono una che esce molto spesso di casa. Non deve passare il messaggio che l’uomo medio fa di abitudine catcalling perché per mia esperienza ho notato che non è praticamente mai così.
Chiaramente il catcalling può dare noia, più che altro chi lo pratica fa un po’ pena, ma farne un caso mediatico mi sembra una gran pagliacciata, una trovata messa in atto per parlare di qualcosa.
Di cretini è pieno il mondo, non si potrà inventare un nome anglosassone per tutto. Io per esempio trovo molto fastidioso chi non si muove a partire quando scatta il verde, non si può coniare un nome inglese per questo fenomeno, tanto per fare qualche hashtag su Instagram? Insomma, il loro modo di prendersela comoda non è una specie di prevaricazione su chi sta dietro di loro? lol
Sul tema dell’invisibilità sessuale dell’uomo si potrebbe aprire un dibattito infinito, ma qui il commento è già abbastanza lungo di per sé, chiudo semplicemente dicendo che questa invisibilità deriva chiaramente dalla disparità di domanda e offerta di sesso, che però in questi ambienti viene, forse volutamente, esagerata (io di bruttarelli che hanno fatto ons o avuto scopamiche o sono da anni in ltr, magari pure traditori, ne conosco a bizzeffe) così da far risultare il fenomeno incel molto più diffuso di quanto in realtà non sia (per quanto, per carità, non sia neppure trascurabile).
Insomma, in buona sostanza, se le donne vogliono parità si comportino in modo paritario e siano disposte ad alzare il culo quando serve (non solo a “lottare” – un post su instagram, sai che lotta..- contro la depilazione delle ascelle) e abbattano stereotipi e cliché, anche non ricercando a tutti i costi l’approvazione maschile. Una maggior parità gioverà indirettamente anche all’uomo.
Perché il Redpillatore ce l’ha con le donne? Perché avrà i suoi buoni motivi!
Sul catcalling ripeto: ho visto uomini di ogni età, estetica e di conseguenza validazione da parte delle donne, praticarlo. Secondo me non va bene.
Detto questo non è per niente giusto che le donne abbiano trattamento di favore in qualsiasi ambito: scuola, concorsi, politica, lavoro, finanziamenti per le attività imprenditoriali, per figli avuti il più delle volte da condotte a dir poco irresponsabili e via discorrendo. Le donne (tramite il femminismo) ormai fanno forza col socialismo (in salsa femminile) per parassitare, tramite leggi, sullo stato, come storicamente hanno sempre fatto sui mariti. È la loro natura, non posso prendermela con loro; sarebbe come prendersela con un serpente perché morde. Anche i maschi daltronde hanno i loro difetti, ma a differenza del gentil sesso li pagano tutti i giorni. Nel momento in cui vogliono fare i maschi allora rinuncino ai loro “istinti” femminili. Non è possibile/vogliono? Eh, molto male.
redpill, grande risposta ancora una volta
non vogliono sapere ragioni se non le loro
Comunque Repubblica è diventato il campione di queste piagnone “chiagni e fotti”, peggiorando al cubo da quando ha cambiato gestione (la precedente era già pessima). Decine e decine di articoli ogni giorno sul cat calling, pay gender gap, sugli uomini che non le sanno capire e via dicendo… Consiglio a tutti di andarci per sfotterle e prenderle per i fondelli, anche perché stanno aumentando di parecchio coloro che rendono loro pan per focaccia…
Se la ragazza sottolinea che noi tutti, prima di essere uomini o donne, siamo persone, dovrebbe riflettere sul fatto che, a 21 anni, ” le persone,” prima di preoccuparsi sempre o solo che altri ” possano cambiare idea” potrebbero chiedersi prima se le proprie idee siano giuste.
Nell’ ambito della sacrosanta rivendicazione di pari opportunità, bisogna interrogarsi non solo su ciò che è comune ai due sessi, ma anche su quali siano le differenze.
Negare il fatto che le relazioni uomo-donna siano deteriorate negli ultimi anni è pura miopia. Rispetto ai tempi in cui avevo vent’anni io, vi è sempre più divisione fra i sessi.
E se la ragazza si lamenta della risposta ricevuta da questo blog, le vorrei ricordare che ci sono molti blog che potrebbero invece darle ragione su tutti i fronti ma dai quali sono stato sempre e regolarmente censurato. Quello si che è grave invece.
Più che blog che sostengono di “abbattere i muri” mi sembrano blog che quei muri li costruiscono belli alti…
Femminismo chiagni e fotti. Vecchia storia, la colpa è sempre nostra che gli diamo il fianco. Sarebbe auspicabile non degnarle nemmeno di uno sguardo.
poi perchè LAVORATIVA in maiuscolo?
Da donna,avrei risposto allo stesso modo. Non esistono diritti che noi donne (occidentali) non abbiamo,non esiste niente di ciò che diffonde l’agenda progressista/femminista. E sì,gli uomini sono + abili come provider e allora? Noi siamo + brave ad accudire i bambini. Siamo complementari e va bene così.
Ma pensa a fare la MADRE anzichè romperci i coglioni a noi (che da uomini abbiamo già la nostra infinita di cazzi su per il cúlo di cui occuparci)
Non ne azzeccate MEZZA CHE SIA MEZZA incredibile
Io le avrei risposto cosí
C’è da dire che per donne, zerbini, lettori assidui di LaRepubblica e Lorenzo VaniTosa, il solo affermare che uomini e donne sono diversi dal punti di vista psicologico e biologico, è fuori dai loro schemi mentali. Certe domande o non se le sono mai poste, o se se le sono poste, ha fornito loro risposta qualche attivista del web o un giornale notoriamente schierato a sinistra.
Dire che la donna è tendenzialmente monogama mentre l’uomo poligamo, è come sparargli dritto in fronte.
Se poi rincari la dose aggiungendo che le donne sono molto più selettive e mediamente guardano molto più aspetti come la bellezza esteriore e le risorse materiali dei loro partner, mentre gli uomini sono meno selettivi e si fanno andare bene anche una donna meno attraente, partono le accuse di sessismo e misoginia.
Le parole di questa lettrice non mi stupiscono neanche un po’, sono le stesse cose che dicono giornali, attivisti del web, psicologi, forum generalisti, del mondo repill.
Per quanto mi riguarda, io non odio le donne. Ormai ho accettato che sono fatte così, come ho accettato il fatto che il Sole sorge a est e il cielo è blu. E’ nella natura delle cose.
post scriptum: grazie infinite per aver tolto la funzione pollici in su/giù, che portava molti frequentatori a “osservare” i reply altrui e piazzare pollice verso in modo molto “quick” 🙂 Non se ne poteva più di quelle scaramucce degne di una classe di 3° elementare.
Però nessuno mai mi ha saputo citare un’università che VERAMENTE preveda rette inferiori per le donne. Tutto un “si dice”, ” è in programma” ma rette differenziate mai viste
Domanda che da un po’ di tempo mi sorge spontanea, leggendo il tuo blog: cosa ne pensi del transessualismo, del gender e dei gusti sessuali differenti dall’eterosessualità? Non ho conoscenze specifiche dell’ambito, ma mi sembra che anche chi si occupa degli studi di genere rivendichi l’aderenza a studi pseudoscientifici.
Mi spiace, magari l’hai già scritto ma mi é sfuggito.
È vero… la maggior parte degli uomini per le donne sono invisibili e alcuni di loro non hanno mai avuto relazioni con l’altro sesso, ma colpevolizzare le donne per questo non ha senso e soprattutto non serve a nulla. Ci sono dietro dinamiche socio-economiche potenti, per cui i singoli individui o le categorie (femministe comprese) vengono mosse inconsapevolemente come pedine da forze più grandi di loro.
Nonostante tutto sono fermamente convinto che oggi un uomo consapevole di questa situazione, e che abbia abbandonato la bluepill, viva molto meglio di un uomo nato ad esempio 100 anni fa.
Se noi uomini vogliamo stare bene, smettiamola di criticare le donne per quello che fanno o non fanno… in fondo anche loro, come tutti, tirano l’acqua al loro mulino. Non lasciamoci sfruttare da loro, ma per il resto guardiamole con benevolenza in quanto nostre sorelle su questa terra. Lasciamole vivere, senza preoccuparci troppo per loro, mentre noi intanto, tranquilli e operosi, continuiamo per la nostra strada.
Una ragazza molto civile e anche coraggiosa che scrive ad un blog dove molti hanno l’abitudine, tutta maschile, di concludere l’intervento con un insulto, che li fa sentire il qualcuno che non sono. Io condivido in parte la teoria redpill ma non la misoginia che, anche se non dichiarata, esiste e come. Credo che le donne siano svantaggiate in alcuni campi, ad esempio la libertà di movimento, la libertà di vivere senza sentirsi una preda, di poter essere vittima di aggressioni fisiche, verbali o di altro tipo solo perché donne. Alcune rivendicazioni femministe tipo le quote rosa le trovo assurde e controproducenti. Il potere sessuale indubbiamente ce l’hanno, ma è davvero tutta colpa loro o non siamo noi uomini che glielo abbiamo concesso, grazie alla nostra fame di fica che ci conduce troppo spesso ad essere degli schifosi zerbini? In ogni caso trovo molto più costruttivo discutere questi problemi con l’altro sesso che parlarci addosso sempre tra noi.