Uno psicologo clinico è entrato nel nostro gruppo facebook a impartirci qualche lezione di vita, lasciandolo poco dopo per evidente incapacità di sostenere il dibattito. Capita spesso che qualcuno entri nel gruppo per fare il maestro, senza avere neppure ben chiaro dove si trova (in questo caso lo psicologo ad esempio parla del gruppo come se fosse composto solo da sfigati, quando invece il gruppo è molto eterogeneo). Ne sono nati però alcuni spunti interessanti che vorrei riproporre nel blog, in particolare il nostro mod Gabriele ha speso parecchio tempo ad argomentare le tesi dell’autore originario.
Lo Psicologo
Il problema delle D (pare che l’autore usi l’abbreviazione “D” in modo spregiativo per donne anche se l’uso originario è assolutamente neutrale ndr), è che sono troppo belle. Vi spiego. Premetto, sono uno psicologo clinico. Non credo che la redpill possa essere definita una teoria valida ed attendibile, non parliamo di variabili generalizzabili, e la mente umana è altamente dinamica, troppo per poter validare questo tipo di concetti. Però, spezzo una lancia in favore della redpill, perché porta alla luce dinamiche sociali del 20esimo secolo, che effettivamente tutti noi abbiamo potuto osservare. Dinamiche che mettono in svantaggio chi è brutto. Questo è un dato di fatto, nessuno può negarlo, neanche la psicologia lo fa. Il nostro è un gruppo di individui che condividono traumi e brutte esperienze. Ma andiamo alle mie considerazioni (basate anche su ricerche ufficiali e che possono essere studiate in un approccio psicopatologico) Parlo della mia esperienza (non basata su fonti scientifiche e autorevoli). Statisticamente (e parlo sempre di statistiche basate sulla mia esperienza di vita, le quali potrete discutere/approvare/non approvare), ragazze dall’1 al 7, hanno una gran probabilità di sviluppare tendenze nel consolidare solidi rapporti affettivi. Hanno molta probabilità di sviluppare gusti nei confronti di attributi “non eccessivi” e per tipi di bellezze non esageratamente elitarie o massimizzate. Chiaramente non è una statistica certa, in psicologia è tutto molto vario e dinamico, abbiamo visto anche noi ragazze da 8 e 9 fidanzarsi per anni con ragazzi pariestetici o anche più brutti. Fatto sta che è molto più probabile che ragazze normali cerchino un rapporto serio e stabile senza eccessive pretese di standard estetici o status o quello che volete.Passiamo alle d. Le d, diversamente da ciò che si crede, possono anche essere ragazze da 4. Anche una 4 può essere una stronza senza cuore. Certo, è molto più raro, ma è possibile. Volete sapere cosa fa la differenza? Il contesto e le esperienze. Il contesto culturale ad esempio. E questo lo sappiamo. Una ragazza giapponese, avrà pretese diverse rispetto ad una occidentale, questo perché da cultura a cultura variano molte dinamiche nel ciclo di vita (anche se con la globalizzazione gli standard tendono ad uniformarsi sempre più).Anche il contesto familiare fa la differenza nel singolo caso. Una ragazza che ad esempio cresce senza un padre, avrà una sessualità precoce ed una difficoltà a stabilire rapporto serio con una figura maschile, perché inconsciamente testimone del fatto che non serva un uomo a mandare avanti una famiglia. I contesti variano, e sicuramente il contesto culturale italiano, e occidentale in generale, può essere terreno fertile per le D.Parliamo delle esperienze.È un dato di fatto che una ragazza da 8, subisca meno traumi da rifiuto rispetto ad una 6. Chiaramente il sentirsi continuamente desiderata, il sentirsi continuamente dire si, portano al consolidamento di richieste e pretese più alte.Questi sono dati di fatto. La fase di transizione (detta anche turning point) tra adolescenza e prima età adulta, è la fase in cui l’obiettivo di vita è caratterizzato dalla motivazione volta alla sessualità e al consolidamento di un rapporto. Reagire in maniera disfunzionale ad un fallimento, può portare alla nascita di convinzioni fuorvianti, antisociali. Noi brutti (ahò, brutto a chi? ndr), siamo spesso destinati a subire fallimenti, perché con ingenuità ed innocenza proviamo solo a fare ciò che chiunque farebbe: desiderare una donna che ci piace. Purtroppo bisogna rassegnarsi al fatto che siamo brutti, abbiamo una conformazione del viso poco uniforme, o magari una statura minuta. Se a questo aggiungiamo che vogliamo (giustamente) la D cheer leader da 9 del liceo= BOOM. Ecco il fallimento. Noi sappiamo di dover lottare più degli altri, ma brutte esperienze apparte, andiamo ad analizzare le evidenze dalla nostra parte. 1) I gusti e la sessualità della donna sono molto diversi da quelle dell’uomo. La donna è meno estetica e più simbolica. Questo vuol dire che una 7 può stare con un 6, semplicemente perché le piace. 2) I gusti sono vari, proprio perché contesto, infanzia ed esperienze di vita sono altamente dinamici. Questo vuol dire che quando vediamo una bella ragazza e siamo poveri e senza una lira, non vuol dire che non potremmo piacerle. Il fatto è che lo diamo per scontato. 3) Una buona parte di donne (diciamo il 60% se non di più), non sono D. Ci sono tante donne che cercano un rapporto serio e stabile. È chiaro che per noi brutti l’approccio sia complicato, abbiamo tutti problemi d’ansia, d’autostima, sociali, problemi a fidarci, rassegnazione ecc.. soprattutto in seguito alle nostre esperienze poi (e fidatevi che io ne ho certe terribili), ma resta comunque tutto possibile. Possiamo comunque farcelaLe D esistono, e sono quella parte di donne che ci ha sempre fatto soffrire, che ci ha stigmatizzato, facendoci stare male. Qui nel gruppo io vedo tante persone sensibili, problematiche, in cerca solo di amore. Per quanto belle, le D questo non possono darvelo. Cosa ne deducete? BASTA cacarci le D. Non è meglio la ragazza del panificio, meno bella della barista da 8 ma comunque carina e piena d’affetto? Se volete un mio consiglio, tanto per cominciare basta co sta storia dello status. Vediamo uomini stare con belle ragazze anche senza uno straccio d’euro. Lo status lo vogliono solo le donne dello spettacolo e ALCUNE D, ma per le altre non conta un cazzo. Miglioratevi per voi stessi, smettetela di fare paragoni con gli altri e considerarvi difettati, perché non lo siete. Siamo solo un po’ meno belli, ma comunque apprezzabili, sensibili, simpatici, e ci sono tante donne che cercano questo, dobbiamo solo aprirci. E non venite a dirmi che questa è bluepill diofa perché non sto negando D e quant’altro, sto solo dicendo che c’è una strada alternativa al deprimersi al fine di morire dentro. Ps. Chiaro che qualora ci sia un’eccessiva presenza d’ansia/ansia sociale/depressione /qualsiasi stato mentale che impedisca di vivere la propria vita (prima che di aprirsi ad una ragazza), beh, andrebbe affrontata con una psicoterapia. Raga dovete stare bene per poter vivere, dovete affrontare i vostri traumi, io l’ho fatto e sono libero. Sono comunque a disposizione in chat per chiunque avesse bisogno, daje raga, ricordate che avete perennemente in mano la capacità di cambiare la vostra vita e di trovare ciò che cercate, dovete solo trovare la forza per farlo!
Gabriele
Ieri avrete visto come me il post dello “psicologo clinico”, se non lo avete fatto vi metto il link nei commenti. Io l’ho letto e pur trovandolo, bè, insulso, volevo comunque premiare l’impegno e avevo iniziato a scrivere un lungo commento di risposta, ma l’autore è uscito dal gruppo, immagino perché non ha retto alle critiche. Ma dato che ormai lo avevo iniziato, ho pensato comunque di finirlo per discuterne insieme.Tra l’altro sono contento perché nonostante le palesi bluepillate non ho dovuto cancellare nessun commento, non ci sono stati insulti né offese, eccetera. Secondo me è perché le nostre idee sono così valide che parlano da sole, e quindi non sentiamo minimamente il bisogno di imporle con la forza. Mi piace. Iniziamo dunque…
1. “Non credo che la redpill possa essere definita una teoria valida ed attendibile”, “Dinamiche che mettono in svantaggio chi è brutto. Questo è un dato di fatto, nessuno può negarlo.” Allora secondo me struca struca le crude ipotesi della redpill sono due: 1. Chi è brutto rimorchia di meno di chi è bello e 2. Il potere sessuale della pariestetica è infinitamente superiore a quello del pariestetico. Se già si concorda con la prima ipotesi, rimango perplesso nel leggere che non si può considerare la redpill una teoria valida. Tra l’altro il fatto che il 95% dei fenomeni prostitutivi riguarda il pagamento di una donna da parte di un uomo, dimostra inequivocabilmente la seconda ipotesi. Boh, sono perplesso.
2. “la mente umana è altamente dinamica”. No, la mente umana è sempre uguale dalla notte dei tempi, perché l’evoluzione è conservativa e noi esseri umani abbiamo tutti la stessa biologia. Tutte le donne andranno in menopausa, generalmente gli uomini hanno più desiderio sessuale delle donne, a un lutto si reagirà con dolore o rabbia (mica con gioia), eccetera. Certo ogni essere umano nel suo piccolo è diverso, ma non vuole dire che non ci siano pattern tipici e riconoscibili, sia fisiologici che patologici. Già il fatto che la bellezza sia oggettiva e assoluta fa capire che questa “alta variabilità” non c’è.
3. “abbiamo visto anche noi ragazze da 8 e 9 fidanzarsi per anni con ragazzi pariestetici o anche più brutti.” Bè la vedo dura per una ragazza da 8 o una da 9 ipergamare in L, ci credo che isogamerà o a fronte di notevoli M ed S ipogamerà. Però sinceramente non ho capito tutto il discorso prima quindi non ho ben capito cosa intendesse con questa frase.
4. “Una ragazza giapponese, avrà pretese diverse rispetto ad una occidentale”. Sì ma non perché sono donne diverse, ma perché si trovano in un contesto diverso e quindi si esprimono in una maniera diversa. È noto il malcostume delle straniere che non appena mettono piede in Italia diventano pretenziose quanto se non più le italiane, così come avviene che l’italiana all’estero debba rimodulare pesantemente le proprie pretese verso il basso perché non la vuole nessuno.
(in verità le ragazze giapponesi sono ipergame e pretenziose tanto quanto le occidentali, se non di più. Ndr)
5. “Anche il contesto familiare fa la differenza nel singolo caso. Una ragazza che ad esempio cresce senza un padre, avrà una sessualità precoce ed una difficoltà a stabilire rapporto serio con una figura maschile, perché inconsciamente testimone del fatto che non serva un uomo a mandare avanti una famiglia.” Su questo sono d’accordo, temo che l’accoppiata “padre assente e madre zoccola” sia totalmente distruttiva per le capacità relazionali e sessuali della figlia.
(Infatti era già stata inserita fra le red flag per capire se una donna ha avuto molti uomini ndr.)
6. “È un dato di fatto che una ragazza da 8, subisca meno traumi da rifiuto rispetto ad una 6.” Sì questo penso sia vero numericamente, ma non è detto che un rifiuto abbia lo stesso impatto emotivo in una 8 e in una 6. È tutto relativo al contesto, ad esempio un chad abituato a sentirsi dire sempre di sì, quella volta che trova la donna che lo rifiuta va in crisi, mentre per noi un rifiuto non è niente di che, è tutta questione di abitudine.
7. “Chiaramente il sentirsi continuamente desiderata, il sentirsi continuamente dire si, portano al consolidamento di richieste e pretese più alte.” Questo non penso sia vero. Ho conosciuto ragazze belle ma comunque alla mano e poco egocentriche – poi non ci stavano ma questo è un altro discorso – e invece ragazze brutte che se la tiravano in maniera catastrofica. Non ho mai vito una correlazione tra bellezza e pretenziosità, anche perché comunque le brutte ricevono approcci e validazione anche se brutte.
8. “La donna è meno estetica e più simbolica.” Aspe’ perché è una frase con due interpretazioni. Se si intende dire che “la donna oltre all’estetica guarda anche a M ed S che sono sempre simboli del potere” rispetto all’uomo che guarda L, ok ci sta. Ma se si intende che la donna può passare sopra all’estetica, oh boy, non ci siamo. Certo succede nel muro o in condizioni di estremo disagio economico, ma solo lì. Io è da un pezzo che ho iniziato a pensare che le donne siano molto più pretenziose sull’estetica degli uomini.
9. “Questo vuol dire che quando vediamo una bella ragazza e siamo poveri e senza una lira, non vuol dire che non potremmo piacerle. Il fatto è che lo diamo per scontato.” La redpill non dice che è IMPOSSIBILE che tu brutto senza una lira e magari pure reietto piaccia ad una bella ragazza. Dice che più sei brutto, più sei povero e più sei reietto, meno è probabile che tu piaccia a una bella ragazza – o a qualunque altra ragazza.
10. “Ci sono tante donne che cercano un rapporto serio e stabile… ma resta comunque tutto possibile. Possiamo comunque farcela”. Sta roba del “tutti possiamo farcela” è una bluepillata assurda degna dei peggiori film propaganda degli anni ’90. Non è matematicamente possibile. Io la penso in questo modo: c’è un buon 30% di donne comunque sane e ragionevoli, ma tali donne vista l’altissima concorrenza maschile sono impegnate da un pezzo, conoscono più o meno inconsciamente il loro valore di mercato quindi non vanno a incasinarsi la vita correndo dietro al chad perché tanto sanno che le userà e basta. Quindi si trovano un pariestetico e ci rimangono, di conseguenza tali donne non sono disponibili per il mercato offline, né tantomeno per il mercato online (altro motivo per non lussarsi il pollice su Tinder). Certo poi può capitare la botta di culo che una di tale donne si lascia e viene accalappiata da uno di noi, ma è appunto una botta di culo, che per definizione è un evento che accade raramente. Se la botta di culo accadesse per tutti non sarebbe più una botta di culo. Tra l’altro, come giustamente mi fa considerare il mio coinquilino, se per le donne il turnover di uomini è tanto più elevato che il contrario è perché pochi uomini – i chad – suppliscono ai bisogni di molte donne, e quindi molte donne semplicemente non sono disponibili.
11. “Non è meglio la ragazza del panificio, meno bella della barista da 8 ma comunque carina e piena d’affetto?” Per me sì, ma non è detto che la banconiera da 6 del panificio sia meno pretenziosa della bella da 8. Il problema è che molti incel non avrebbero nessuna possibilità nemmeno con la carina affettuosa del panificio.
12. “Vediamo uomini stare con belle ragazze anche senza uno straccio d’euro.” Incommentabile.
13. “Lo status lo vogliono solo le donne dello spettacolo e ALCUNE d, ma per le altre non conta un cazzo.” Incommentabile, è proprio una definizione di status fuorviante. (leggersi la definizione di status ndr.)
14. “Miglioratevi per voi stessi, smettetela di fare paragoni con gli altri e considerarvi difettati, perché non lo siete.” Sono d’accordo del migliorarsi per se stessi e di smetterla di fare paragoni perché si sta solo peggio, ma il “considerarsi difettati” deriva da variabili oggettive che impediscono di arrivare al livello minimo per essere considerati accettabili. È il mercato sessuale a decidere cosa è difettato e cosa no, non è che se uno non si sente difettato allora non lo è più. Io ad esempio ho una zona occhi molto femminile e questo mi toglie punti di L, non mi sento difettato per questo, ma è comunque un difetto estetico perché ciò che piace alle donne sono gli “hunter eyes”.
Certo poi uno può imparare che le donne non sono tutto e che c’è molto altro, e questo non è necessariamente un cope come molti dicono, ma è comunque un processo di adattamento in seguito alla frustrazione di sapere che non si piace alle donne.
15. “Siamo solo un po’ meno belli, ma comunque apprezzabili, sensibili, simpatici, e ci sono tante donne che cercano questo, dobbiamo solo aprirci.” Questa è pura bluepill. L’essere apprezzabili, sensibili, simpatici non sono variabili che generalmente influenzano la percezione di desiderabilità sessuale, mentre la bellezza lo è. Sull’aprirsi con le donne, ci andrei molto cauto perché può ritorcersi contro chi lo ha fatto molto, molto in fretta.
16. “Chiaro che qualora ci sia un’eccessiva presenza d’ansia/ansia sociale/depressione /qualsiasi stato mentale che impedisca di vivere la propria vita (prima che di aprirsi ad una ragazza), beh, andrebbe affrontata con una psicoterapia. Raga dovete stare bene per poter vivere, dovete affrontare i vostri traumi, io l’ho fatto e sono libero.” Assolutamente d’accordo, la salute mentale è come la salute fisica, i guai si affrontano con dei professionisti e non a cazzocane con “la saggezza del nonno” che quando uno sta male dice che “bisogna reagire”.
Il bello è che io cerco anche di cambiare un po’ il pregiudizio che molti utenti hanno verso gli psicologi, ma così è come giocare un Cod in modalità veterano.
“Non siamo brutti siamo solo meno belli”
Quindi non siamo soli ed emarginati perché siamo brutti , siamo soli ed emarginati perché siamo meno belli
A bhe adesso che lo so sono un uomo felice
Per me le mie esperienze, la verità sta nel mezzo… (purple pill si dice così?)
Si eccede in un verso sui forum di seduzione (in quanto l’obiettivo è vendere corsi di seduzione).
Si eccede nel verso opposto qui sopra.
E si nota molto in questo scambio di battute: da entrambe le parti (sia del presunto psicologo che del redpillatore) la solita carrellata di luoghi comuni e banalità, nessuno sforzo verso un dialogo costruttivo… peccato.
Chi vi ha scritto potrebbe essere psicologo oppure no: personalmente, da vari indizi (non tanto per come scrive, ma da alcune cose che ha scritto), ritengo probabile persino che non lo sia.
Io, sinceramente non ho mai visto psicologi/psicoterapeuti/psichiatri accanto a bellissime donne, a meno che essi stessi non fossero belli e/o affermati.
Ho visto invece calciatori, uomini potenti e prepotenti, fotomodelli ecc… accanto a bellissime donne.
Pertanto, perché mai una persona di sesso maschile dovrebbe andare da uno psicoterapeuta (di sesso maschile) se neppure lui è in grado di andare oltre i suoi limiti estetici e/o socio-economici?.
Eppure la psicologia evoluzionistica dovrebbero conoscerla meglio degli utenti di questo blog.
Non è per essere polemico – ma sembra che questi psicologi non hanno capito l’abc della selezione sessuale. Ovvero,
bastano pochi maschi sessualmente attivi perché la specie non si estingua. Se in un villaggio ci sono 1000 donne che scopano anche con un solo uomo, il villaggio potrà accogliere 1000 nuovi nati dopo nove mesi: il contrario no.
Per questo, la natura ha ‘scelto’ che sia la femmina ad essere privilegiata in ambito sessuale, e no il maschio, che invece può anche essere sacrificabile.
Sull’aprirsi con le donne, ci andrei molto cauto perché può ritorcersi contro chi lo ha fatto molto, molto in fretta
D’accordissimo, le donne sono maestre a trovare i punti deboli e ad usarli contro di te, a farti aprire e poi con quelle informazioni mettertelo in quel posto.
“Vediamo uomini stare con belle ragazze anche senza uno straccio d’euro.”
Urge un mandato di cattura internazionale, una volta preso bisogna buttare via la chiave della prigione onde evitare rischi in caso di future amnistie.
Sinceramente non capisco cosa sia tanto difficile da comprendere per questi psicologi.
Mi auguro che prima o poi riescano a capirlo.
Io sinceramente ho smesso di prestare attenzione a ciò che ha scritto lo “psicologo clinico” quando ha messo in un unico insieme le ragazze dall’1 al 7..d’accordo che sono donne e quindi anche quelle dal 4 in giù rimorchiano più dei maschi da 6, però stiamo comunque parlando di universi paralleli.
Vorrei sapere in quale facoltà ha conseguito la laurea lo psychologo in questione per chiuderla e buttarci sopra sale. Una prosa del genere è degna di diavoletta87.
Comprensibile solo se l’autore è straniero: amico, se vieni dalla Scandinavia sei perdonato.
“Lo status lo vogliono solo le donne del mondo dello spettacolo…”
Questo non ha capito veramente una pippa!
Lo status non è essere il centravanti della Juventus, ma esserlo almeno della squadra del paese o del quartiere!
È ovvio che la casalinga del quartiere popolare di Torino non può ambire a Cristiano Ronaldo, ma è sicuramente alla portata il capitano della squadra Vattelapesca che rappresenta il suo quartiere al torneo “Sergio Baffone” giocato al campetto omonimo!
Bravo Gabriele, ma il Dottore spara davvero una montagna di banalità e denota una scarsezza di spirito di osservazione e di visione d’insieme dei fenomeni sociali allucinante o, alla peggio, ancorata ad un misto tra ventennio ’70’80, ventennio duro ma un pò meno crudo di adesso (non ricordo davvero nemmeno uno scapolo involontario tra gli amici dei miei trentenni di allora, ed ho buona memoria), e un telefilm del medesimo periodo, per giunta americano, difatti si tradisce anche con le parole; l’ideale della cheerleader, la brava e semplice panettiera, l’infatuazione un pò naif per la bella della classe. Per cortesia! Ci manca solo un quei bei mestieri di una volta, il pane della nonna più fragrante e genuino di quello del discount e la brillantina anziché il gel! Mi chiedo inoltre dove sia l’approccio clinico nel continuare a riportare eccezioni su eccezioni.
Gli psicologi sono tutte teste di caxxo. Mai conosciuto uno psicologo redpillato.
le cose scritte dallo “psicologo” sono banailtà, a cui risponderei semplicemente: (1) le “D”, cioè le donne stronze (o egoistiche/narcisiste/illuse), sono purtroppo una percentuale molto alta, tipo il 95% e non il 40% e quindi, anche se qualche brava ragazza esiste, difficile che sia libera o che si riesca ad incontrare soprattutto perché se è una brava ragazza tende a mantenere la stessa relazione fissa. E nel frattempo è probabile che non si abbia tempo per trovare le “brave ragazze” perchè si sta perdendo tempo con una delle D, magari corteggiandola quando questa ti tiene in friendzone, oppure magari in una relazione che è seria solo da parte del ragazzo mentre lei cerca di meglio. Questa percentuale delle “cattive ragazze” è importante: fosse bassa tipo 5% non sarebbe un problema, ma è altissima !
(Comunque il 40% ipotizzato dallo “psicologo” è già una percentuale altissima, capace di cambiare completamente le dinamiche di un “mercato” di per sè già asimmetrico. Hai il 40% di donne praticamente fuori mercato, significa che quindi ci sono molti più uomini in competizione tra loro per avere una relazione con una donna decente. Ma ribadisco, le “D” sono addirittura quasi il 95%).
(2) è vero che ci sono tanti ragazzi che si creano complessi di inferiorità, insicurezze e hanno difficoltà ad approcciarsi. Ma chi invece non aveva difficoltà ad approcciare e ha avuto magari un buon numero di conquiste, si è reso conto che comunque il problema non era un inesistente timidezza o mancanza di cura di sè (anzi, la maggior parte delle mie partner voleva il sesso ma non la relazione stabile, siccome non ero ricco).
Concludo dicendo che da come si esprime lo “psicologo” secondo me non è uno psicologo, non inquadra il problema con un approccio scientifico (nemmeno di tipo banalmente comportamentale): fa assunzioni che non fanno parte delle premesse (“siamo bruttini” – non è una premessa della teoria redpill, è un assunto che lui pone per giustificare i suoi sviluppi successivi), dice che ognuno ha un vissuto diverso che porta a caratteri diversi (che è vero), poi però questo sarebbe vero solo per le ragazze, mentre per i redpillati si tratterebbe in modo generalizzato di problema di autostima, non automiglioramento etc…guardacaso per gli uomini invece il vissuto diverso porterebbe agli stessi tratti caratteriali. Mah . Sento puzza di troll.
Un troll benevolo certo, con i suoi consigli sull’automiglioramento e sul non vedere tutto negativo, ma di sicuro un troll che non ha capito la redpill e l’ha confusa con la blackpilll.
Secondo voi è possibile che le donne brutte siano istintivamente portate ad essere più esigenti delle belle al fine di sopperire alle loro tare con corredi genetici superiori? In altre parole, è possibile che una donna bella sia relativamente meno selettiva rispetto ad una brutta?
Di psicologi veri in Italia ne vedo estremamente pochi, invece di psicologi “all’italiana” (laureati alle università italiche tipo Sapienza che i paesi seri tipo il mio considerano “papel toulette” ) innumerevoli tipo locuste… sono i ciarlatani…
Non confondiamo i ciarlatani con la vera psicologia clinica. Come non confondiamo il laureato medio di storia in Italia con i veri storici autorevoli…
Non diamo corda a questi impostori… Fra cui è difficile distinguere gli stupidi da quelli in malafede…
Saluti.
Bro. esci dal tuo guscio, non avere paura di parlare con le donne, è solo un gioco, magari sei solo bloccato e ti serve uno sblocco da uno psicologo, sii te stesso…
Quante ne ho sentite che non so più se mettermi le mani nei capelli o menare direttamente il prossimo che reputa che l’unico colpevole dei miei insuccessi in amore sia io
Mi hanno detto di diventare più sicuro, di fiorire. L’ho fatto e nulla è cambiato. O meglio, dal 2015 a fine 2022 ho avuto 3 storielle e altri 2 primi appuntamenti. Vergine ero prima e senza aver dato nemmeno il primo bacio. Vergine sono ora (a 29 anni e mezzo) ma con 3 ragazze baciate, 3 storielle di cacca alle spalle con solo l’ultima che mi ha “toccato” e dato quel tipo di affetto. Tutte sono andate vie appena si è iniziato a parlare in maniera seria di ? e giochi affini
Dopo la seconda fregatura i ragazzi del bar dove andavano, tamarri di prim’ordine, addirittura mi arrivano a dire che forse io non ci so fare. Mi chiedono come mi sia mosso con l’ultima tipa illudendo a qualche mio leggero intoppo, a qualche mia incertezza.
Una domanda che mi faceva ribrezzo ma che alla quale ho voluto rispondere per metterli a tacere una volta per sempre e dimostrare che la REDPILL aveva ragione sulle loro scemenze da bifolchi: parlato bene, 15 minuti e già preso il suo cell, mano nella mano al primo appuntamento e mani sulla coscia al terzo
Mi guardano sbigottiti, si domandano com’è possibile che io, seppur non sbagliando nulla, ho perso lei. Ripeto loro che esiste una cosa chiamata Redpill ? ma loro dapprima ne paiono incuriositi ma poi la rifiutano. Siamo gli sfigati perché andiamo in giro a dire che le donne ti selezionano per la FACCIA o per la STRONZAGGINE. Solo per questi due motivi sei bello
Ma finché si parla di MS e si dice “Not all women” qualcuno ancora ti segue. Appena dici FACCIA spariscono tutti. Ah, quanto vorrei svegliarmi domani bello e rispondere, a chi mi chiede come ho fatto a fidanzarmi con Bianca Balti e sua figlia insieme, con un sonoro e perculante: “just be yourself, bro!”
“1) I gusti e la sessualità della donna sono molto diversi da quelle dell’uomo. La donna è meno estetica e più simbolica. Questo vuol dire che una 7 può stare con un 6, semplicemente perché le piace. 2) I gusti sono vari, proprio perché contesto, infanzia ed esperienze di vita sono altamente dinamici.”
Indirettamente mette in discussione la teoria LMS……insomma per lui varrebbe la regola del non è bello quel che è bello ma è bello quel che piace…..Come dire…la bellezza è soggettiva.
Secondo me il punto debole della teoria LMS non è quello che dice lui……ma il fatto che non tiene conto delle “fregature”.
Mi spiego:
Se le dinamiche degli incontri (scoperecci) funzionano come quelle di un mercato descritto da modelli microeconomici….perchè la teoria sia infallibile bisogna postulare che tutti gli incontri avvengano al “giusto prezzo”…ossia che non ci siano sopravvalutazioni o sottovalutazioni.
Quindi in pratica (e qui mi riferisco soprattutto alle donne, perchè tanto gli uomini una botta la darebbero anche alle cesse….) le valutazioni estetiche delle donne devono essere “infallibili”: in altre parole tutte le donne dovrebbero avere la capacità di non farsi fregare sul “prezzo” estetico quando “comprano” un maschio.
Questo però nel mondo reale non avviene….perché così come avviene per le auto e le case…certo…la villa in zona residenziale varrà sempre più dell’appartamentino vicino alla stazione…e la fiat panda varrà meno del Cayenne….però, soprattutto per la donna…così come non è infrequente essere intortata dal furbo venditore di auto o dall’agente immobiliare…..è facile che prenda qualche abbaglio facendosi scopare anche da qualcuno che magari lei considera bello anche se oggettivamente non lo è…..