E’ il 1977. A Coquitlam, periferia di Vancouver, vive una bellissima ragazza bionda. Si chiama Dorothy e proviene da una famiglia povera di immigrati olandesi. La madre, vedova, fa fatica a mantenere i suoi tre figli, così Dorothy, la primogenita diciassettenne, dopo la scuola lavora part time in un fast food della città. Un giorno entra nel locale Paul. Come tutti i clienti, quando Paul vede Dorothy rimane totalmente incantato e inizia a provarci assiduamente. Lei ci sta e i due si mettono insieme, anche se lui ha nove anni in più di lei e accanto a lei sembra un goblin. Paul è un faccendiere, una specie di pappone/promoter di night club, e ha l’idea di sfruttare la bellezza della sua fidanzata per ottenere soldi e successo. Lei è molto timida e si vergogna a mostrare il proprio corpo, però lui dopo alcune insistenze riesce a convincerla a farsi fare alcune foto erotiche.
I due le mandano a Playboy, che nell’Agosto del ’78 sta cercando una ragazza immagine per festeggiare il venticinquesimo anniversario della rivista. Dorothy non viene presa per quell’occasione, ma in redazione rimangono tutti colpiti da questa incantevole cerbiattina nordica di 175cm, esteticamente perfetta. Le danno un buon lavoro come coniglietta in un Playboy Club di Los Angeles e l’anno dopo finisce in copertina come playmate del mese. Ha inizio per lei una strepitosa carriera. Fa conoscenza con diversi imprenditori e personaggi famosi del mondo dello spettacolo e grazie ai suoi agganci riesce ad ottenere alcune parti come attrice. Nel frattempo ha sposato Paul a Las Vegas, ma il suo matrimonio le va sempre più stretto. Avere una ragazza carina è come girare per strada con 100 euro attaccati ad un filo dietro la schiena, introdurre una ragazza bellissima nel mondo dello spettacolo è come portare un agnellino in una boscaglia piena di lupi. Tutti vogliono trombarsela e la persuadono a lasciare il marito, che si sta trasformando in una zavorra per la sua vita professionale. Nel 1980 lei inizia una relazione con il regista Peter Bogdanovich. I due presto vanno a vivere assieme. Paul impazzisce, capisce di essersi dato una mazzata sui piedi a far diventare la moglie una celebrità: ora l’ha persa per sempre. Le dà appuntamento alla casa dove prima convivevano. Lì la stupra e poi le spara in faccia, lasciandola morta in una pozza di sangue. Poi rivolge l’arma contro se stesso. Finisce cruentemente la parabola di Paul Snider e Dorothy Stratten.
Paul ignorava la regola numero uno di una relazione: mai migliorare la vita alla tua ragazza.
Perché quando la sua vita sarà migliore, automaticamente tu per lei sarai peggiore. E quindi sostituibile.
Quando i due si conobbero, lei era un’ingenua teenager con un lavoro da fame, inconsapevole di come funzionasse il mondo; lui un uomo adulto e vissuto, uno con esperienza. In seguito lei è diventata una star fra le star, lui è diventato nessuno.
Se nel contesto sociale della periferia canadese Paul, anche grazie alla sua spavalderia, era quello percepito come alpha, e agli occhi di lei appariva come qualcuno in grado di darle sicurezza e protezione, muovendosi a Los Angeles e portando la compagna a frequentare produttori cinematografici e imprenditori famosi non è più così. Lei si rende conto del suo potenziale e di essersi lasciata trasportare in una relazione che le tarpa le ali.
Ora che si trova in un ambiente diverso, elitario, altamente competitivo, e la qualità della sua vita è migliorata, il valore di mercato di lui, confrontato con quello degli uomini ricchi e famosi che ora la circondano, le appare evidente in tutta la sua mediocrità. Mentre il valore di lei, dato dalla sua bellezza, viene finalmente riconosciuto e ricompensato, il potere contrattuale di lui all’interno di una relazione subisce una forte svalutazione.
“Se vuoi perdere un amico, prestagli dei soldi”, dice il proverbio. Ecco: “Se vuoi perdere una fidanzata, migliorale la vita”
Questo è quello che io definirei “il paradosso dell’amore”. L’amore è generosità e credo che uno degli aspetti più belli di una relazione affettiva stia proprio nel dare senza ricevere nulla in cambio. Nel vedere la felicità negli occhi della persona che ami ed essere consapevole di esserne tu il motivo. Eppure amare in questo modo ad un certo punto può significare mettersi nella condizione di non essere più ricambiati.
Quando la penultima miss Italia Carolina Stramare annunciò di voler troncare la sua relazione con il fidanzato, dicendo di “voler pensare a sè stessa” i lettori mi riportarono la notizia divertiti, perché ciò era quello che avevo previsto nella pagina facebook.
Ma non serviva certo una sfera magica per fare una previsione del genere. Non si contano le miss che hanno sfanculato il fidanzato storico -magari proprio colui che più le aveva incoraggiate a partecipare al concorso- appena dopo aver vinto il premio. Molte strafighe da giovanissime hanno fidanzati normali. Cioè, in genere carini esteticamente, ma comunque con una vita e uno status normale. Una volta che entrano a far parte del mondo dello spettacolo ricevono così tante avance da uomini di altissimo livello che la vita di prima a confronto sembra quella di un barbone. L’ex fidanzato a quel punto viene piantato solo con la colpa di non essere un produttore o una star del cinema.
Senza scomodare attrici e modelle che ottengono la fama, basta anche solo pensare al classico caso della “cicciona dimagrita”. C’era una volta una tipa che ci stava con me. Era davvero bella di viso però, senza girarci intorno, era troppo grassa. Un amico mi disse: “Va beh, magari dimagrisce e poi ti ritrovi insieme a una figa”. Fesso. Una cicciona che dimagrisce molla il tizio che ha accanto in meno tempo di quello che serve per dire “pizza”. Come ad esempio l’ex obesa australiana qui sotto, che una volta persi 60 kg ha ricevuto centinaia di proposte dagli uomini e improvvisamente si è resa conto di non amare più il marito (che coincidenza). [fonte: dailymail]
“Ma quindi Red, che bisogna fare con queste donne? Per tenermi una ragazza devo essere totalmente abulico e sopprimere ogni proposito di miglioramento?”
Non proprio, il discorso è molto più complesso, perché una donna vuole comunque accanto a sè un uomo che le dia una bella vita, per cui ogni relazione si basa su un delicato gioco di equilibri.
L’ideale sarebbe aumentare progressivamente il proprio valore di mercato (ad esempio facendo carriera, creandosi rendite economiche automatiche ecc.) e lasciare che la tua ragazza benefici del miglioramento del tuo stile di vita, ma sempre dandole meno di quanto ti dà lei, e soprattutto meno di quanto ti puoi permettere.
Non essere quindi lo schiavo che migliora il suo stile di vita, ma essere colui che rende partecipe lei del proprio stile di vita. Due consigli:
- Mettete fin da subito dei paletti, anche economici, alla vostra relazione. Non date a una donna uno stile di vita maggiore di quello che siete in grado di sostenere sul lungo periodo.
- Cercate sempre di essere l’uomo con il maggior valore di mercato nel suo ambiente di riferimento. Evitate quindi di introdurre lei in ambienti dove non siete competitivi. Paul Snider avrebbe dovuto prendere la fidanzata e portarla a Pitcairn, non certo a Hollywood.
Assicuratevi che lei sia felice, ma datele sempre meno di quanto lei dà a voi.
E’ quello che ha meno bisogno dell’altro che mantiene la parte forte della relazione, e ha meno probabilità di essere scaricato. Oppure, per dirla con le parole di una vecchia canzone “Chi meno ama è più forte, si sa”.
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Consiglio due film:
Il primo è la trasposizione cinematografica della storia di Paul e Dorothy. Il secondo invece racconta di una ragazza danese e della sua scalata nel mondo della moda. E’ forse il film più redpillato mai visto e descrive bene i concetti di questo articolo.
Il femminismo è stato un inganno dei Rockefeller per distruggere la famiglia, l’amore e rendere i bambini, cioè noi adesso, deboli e spaesati. In tre decenni hanno ingannato la donna facendole credere di dover essere superiore all’uomo. Risultato : ipersessualizzazione della società, donna mascolina, lavoratrice e nevrotica. Uomo debole e solo. I social negli ultimi due decenni hanno dato la mazzata finale. AUGURI
Per me questo articolo più che aiutarti a mantenere una relazione a lungo termine..disincentiva direttamente ad intraprenderla una relazione a lungo termine. 😀
Ottima analisi. Mi ricordo un articolo femminista che parlava dell’urgenza di avere sempre più donne in incarichi prestigiosi o di potere, sostenendo che “gli uomini ne avrebbero tratto vantaggio non dovendo più competere tra di loro ostentando una posizione elitaria”. Più che ingenuità io ci ho visto pura malafede: solo un imbecille (o una femminista) può credere che la donna amministratrice delegata, direttrice, magistrato, avvocato, imprenditrice, manager conceda anche solo un istante del suo interesse all’impiegato, imbianchino, muratore, panettiere, commesso…a qualcuno che percepisce inferiore a sé. Poche donne offrono rispetto agli uomini di valore minore del loro ma NESSUNA offre loro affetto
Ancora una volta il Redpillatore ha fatto centro. Vangelo. Per ben 2 volte ho subito questa situazione. Sono stato lasciato (e dimenticato) dopo aver migliorato la vita delle mie ex. Le due storie non sono uguali ma le accomuna il fatto che le mie ex avevano un carattere timido e remissivo, perciò non erano riuscite di loro a fare chissà che conoscenze (per una parliamo di un periodo pre-social, per l’altra quando già i social già esistevano ma non con la forza di adesso, es. Instagram ancora non era conosciuto). Purtroppo portandole nei miei giri di frequentazioni, dove l’ambiente é molto competitivo, le ho perse. Parlo solo dell’ultima relazione perché più significativa siccome avevo contribuito anche molto al suo miglioramento estetico: siccome lei era cicciottella la avevo convinto a fare attività fisica, come andare a correre insieme, fare escursioni, bike, ecc. – le avevo fatto comprendere come mettersi degli abiti più ‘alla moda’ le avrebbero dato un tono migliore, le regalai degli occhiali nuovi con una montatura più di tendenza e adeguata alla sua età (portava degli occhiali con una montatura sottile, verniciata rosa e con dei fiorellini, gli stessi che aveva dalle medie!). Frequentando delle donne più mature imparò anche a truccarsi un poco, quando prima lo evitava e io la incoraggiavo a farlo, che stava bene. Insomma la cessetta da 5 diventò così una praticamente 6, e in quei 4 anni insieme allargó il suo giro di frequentazioni. Risultato? Lasciato e dimenticato. Non mi brucia la fine della storia in sé, in fondo dopo anni era giunta ad una fase di stanca, lo avevamo riconosciuto entrambi, ma era comunque forte il legame tra noi tale che parlandone eravamo entrambi sicuri sul non perderci mai, saremmo rimasti per sempre migliori amici; invece mi accorsi gradualmente come nemmeno mi considerava più avendo iniziato a frequentare altri del mio giro. Non mi rispondeva ai messaggi, se uscivamo voleva che ci fossero anche gli altri, non più soli, ad un certo punto se ci si beccava cercava anche di evitarmi o non salutarmi. Le ragazze ti dimenticano in fretta! Ecco il risultato di esserle stato vicino e aiutato il brutto anatroccolo a diventare quantomento guardabile, oltre che averle presentato tante altre persone: prima io ero l’Alpha per lei, poi si accorse di altri dal valore di mercato superiore (macchinone, leader del gruppo ecc) e quindi io diventai scartabile.
Commento con una sola parola: M-A-G-I-S-T-R-A-L-E!!! Complimenti!
E se non vi annoia vi racconto in breve un aneddoto di vita occorsomi, che rientra nel topic.
Non saprei che voto darmi a livello LMS, però nel mio ambiente di riferimento credo di godere di buoni livelli di tutti e tre i fattori (sia perchè un po’ lo percepisco, sia perchè mi viene detto). Questo per dire che certe cose capitano anche a coloro che hanno buoni (seppur non ottimi) LMS.
Ho avuto anni fa una relazione con una ragazza straniera (ometterò la nazionalità così come altri particolari per ragioni di riservatezza). Lei aveva alto L ma ovviamente bassi M ed S, era nuova in città e non aveva chissà che giro di amicizie. Ben presto ho iniziato a provarci e ci è stata subito (ometto di riportare il come/cosa sempre per ragioni di riservatezza… se ve lo state chiedendo la risposta è “no, non era una zoccola o una spogliarellista… era una ragazza normale con un lavoro normale e un livello di zoccolaggine non diverso da quello della media”). Abbiamo passato qualche mese idilliaco ma poi quando lei ha cominciato ad essere conosciuta in città, ad ambientarsi e a capire che stava diventando una piccola celebrità per la sua avvenenza, ha cominciato a cercare di ribaltare il nostro rapporto a suo favore, dove io avrei svolto qualche mansione di beta providing nella realtà e di finto alfa in pubblico (era furba, non svalutandomi ma anzi valorizzandomi in pubblico aumentava implicitamente il suo valore… fino a quando non si fosse stancata). Naturalmente non ci sono stato e l’ho lasciata (non lo dico per farmi vedere, credo di aver semplicemente anticipato una sua mossa). Nel giro di poche settimane è entrata in una compagnia di “Tommyes” con la “T” maiuscola e nel giro di qualche mese si è messa con uno di questi. Ad oggi stanno ancora assieme e lui le permette di avere uno stile di vita da influencer di instacaz che oggettivamente io non avrei potuto (nè voluto) darle.
Tutto sommato sono soddisfatto, perchè è come se avessi incassato delle discrete plusvalenze al Sexual Stock Exchange e mi fossi ritirato in tempo prima che il gioco si facesse troppo duro e quello che era stato un iniziale earning si trasformasse in una terribile cuckold-loss.
Certe fighe sono come certi titoli di borsa, ma il rapporto causa effetto tra rischio e rendimento è inverso. Mentre nei mercati finanziari il (maggior) rischio di un titolo ne determina il (maggior) rendimento, nel caso delle ragazze avviene l’inverso: (maggior) valore della ragazza comporta un (maggior) rischio nell’intraprendere una relazione con essa. Si può fare qualche speculazione, ma bisogna essere consapevoli dei rischi, fissare un livello di stop-loss e possibilmente quando si è incassato abbastanza, accontentarsi e uscire dal mercato per riposizionarsi su segmenti più sicuri.
Poi esistono i fake junk bonds, titoli spazzatura-truffa che non fanno seguire l’alto rendimento all’alto rischio! Un parallelismo col mercato sessuale lo si ha nel caso della cicciona dimagrita ma poi ri-inciccionita di nuovo: nonostante il ritorno alla primigena forma cubico-boileristica essa manterrà gli odiosi e altezzosi atteggiamenti di quando era dimagrita. Non esattamente un affare…
Penso che questo articolo dica cose vere, ma applicabili anche al mondo maschile. Pensiamo a quei ragazzini brutti ma bravissimi a giocare a pallone. Finché sono sconosciuti, le ragazze non li considerano. Quando diventano ricchi e famosi, magicamente si ritrovano pieni di donne. Famosa la frase di Peter Crouch : se non avessi fatto il calciatore, sarei ancora vergine.
La morale è che le donne in prevalenza (una minoranza si salva) sono delle opportuniste senza pietà, ci considerano solo come burattini nelle loro mani,
sempre che si degnino di considerarti come essere umano.
La letteratura romantica ha fatto grandi danni idealizzando l’amore come sentimento intrinseco nei rapporti uomo/donna, in realtà sono convinto che difficilmente una donna sia capace di questo sentimento nella sua accezione
più pura, e questo è il motivo che la mette in una posizione di dominio assoluto nei confronti dell’uomo. Le parole della canzone di Ferradini “Chi meno ama è il più forte, si sa” dovrebbero essere il primo comandamento della redpill.
Domani è San Valentino, mi viene la nausea al pensiero di quanta falsità sia celata dietro quella festa.
Noi uomini siamo finiti, non valiamo più nulla! Per il mondo intero oggi essere buttati via per qualcosa di meglio è una cosa normale! Peccato però che una donna può trovare chi vuole in 5 minuti, un uomo può trovare qualcosa forse in 5 mesi! Per colpa della stramaggioranza degli uomini senza palle il nostro valore nel mercato sessuale è zero, zero assoluto
è proprio nel dna delle donne buttare nel cesso le persone quando si può avere poco meglio oggi poi la situazione è peggiorata
L’articolo è bellissimo e assolutamente vero. A livello “redpillatore instant classic”.
Vi parlo per esperienza personale e scusate le maiuscole. Memorizzate queste parole: AIUTARE QUALCUNO EQUIVALE SEMPRE A PERDERE SIA LA PERSONA, SIA LE RISORSE IMPIEGATE.
Dare tutto a una persona che non ha niente è il modo migliore per perdere il capitale investito, perdere la persona stessa e, cosa ancora più grave, perdere tempo e fiducia. E’ lecito farlo ma è obbligatorio sapere che è un investimento perso il partenza.
Dare ad una donna il benessere sociale, lavorativo ed ecomomico non è di per sé causa di abbandono da parte della stessa, specie se si ha un alto valore di mercato e se entrambe le parti sono intelligenti abbastanza per capire le dinamiche sociali.
Il problema sorge quando, spinti da un ideale di giustizia, le si infonde troppa fiducia in se stessa nell’intento, teoricamente corretto, di creare una relazione paritaria.
Poichè la società promuove la fasulla onnipotenza della donna, se le si da fiducia, lei abbandonerà matematicamente il singolo (noioso ed imperfetto) a favore della moltitudine (sempre nuova, all’apparenza saggia ai limiti dell’onniscienza e sessualmente irresistibile).
Se si convince una donna di valere quanto noi, ci penserà la società a colmare la differenza che la porterà poi a sopravvalutarsi.
Esempio:
Mettiamo che il mio valore di mercato sia 7.
Se convinciamo una ragazza che si crede 6, che vale 7, il matriarcato aggiungerà il punto mancante per sciogliere la relazione e perpetrare l’ipergamia.
Di base non c’è la natura crudele delle donne, ma l’ingratitudine connaturata negli esseri umani in generale.
La soluzione?
Quando si ha una relazione, adoperarsi proattivamente a tenere sotto controllo la percezione del valore di mercato della nostra partner. Appena esce dai parametri (tramite shit-test periodici, insinuazioni subdole, amicizie maschili e femminili al di fuori del nostro assoluto controllo), ricondurla con pugno di ferro e guanto di velluto al suo posto, sotto di noi.
E avere quante più alternative possibili pronte all’uso.
Secondo me la regola n.1 è “quando la vita di una donna migliora (anche se non sei tu la causa) devi cercare di stare dietro al suo miglioramento, perché appena la donna acquista un nuovo valore (in qualsiasi campo) si sentirà migliore e si domanderà se tutte le scelte fatte nel passato hanno senso anche nel presente e nel futuro”.
A riprova di questo posso dirvi che conosco qualche ragazza che ha lasciato il chad ignorantone nello stesso istante in cui è entrata nel modo del lavoro.
Però conosco anche coppie che dopo l’universita si sono mantenute, ma sono quelle in cui entrambi si sono laureati in contemporanea e soprattutto hanno trovato lavoro nello stesso periodo, quindi non costringendo lei a ipogamare con la M.
Gli esempi che ho riportato qui sono praticamente matematica, i chad che non hanno migliorato la loro condizione economica sono stati lasciati, invece quelli che stavano con la loro compagna di classe e hanno avanzato in contemporanea (o qualche mese prima ma mai dopo) nel mondo del lavoro non sono stati lasciati.
È comunque una battaglia persa. Per tornare all’esempio della coppia dell’articolo, Dorothy, anche se fosse rimasta nella periferia di Vancouver a fare la cameriera, prima o poi avrebbe comunque trovato qualcuno con valore più alto di Paul e lo avrebbe lasciato.
È del tutto inutile per un uomo elaborare strategie alla Ferradini per tenere legata a sé la compagna. La canzone andrebbe riscritta così: “E sta sicuro che ti lascerà… in ogni caso”.
L’eterno ciclo dovuto all’uomo che vuole rendere la donna sua pari (altro che oppressione patriarcale) ma che finisce per risultare non più attraente una volta che la donna lo raggiunge (collasso sociale)
Le ragazze che ambiscono a lavorare nel mondo dello spettacolo, non sono di certo dei geni; purtroppo il fatto che una ragazza sia gnocca non significa che sia anche intelligente, di solito sono delle ochette che pensano di poter vivere tutta la vita in televisione.
Basta vedere che quando la loro carriera è finita (entro i quarantanni) o si sono sistemate con il pollo di turno, oppure per loro si mette male.
Per il resto anche un uomo bello, intelligente e che ambisce a fare cose importanti o decenti nelle vita, di certo si metterebbe con la velina o starletta, al limite ci si diverte per un po’.
Purtroppo fa parte della vita.
Proprio vero, mi è capitato diverse volte quando in chat conoscevo ragazze con problematiche psicologiche o sociali. Appena con me miglioravano, sparivano e si cercavano altri.
Consiglio la visione del film La migliore offerta.
Semplicemente la Donna ha un valore di mercato superiore rispetto all’uomo per una questione di scarsità. Meno ovuli rispetto agli spermatozoi prodotti. Il medioman dal 6 in giú nel mondo attuale occidentale puó permettersi solo le cesse obese. Questo il suo valore di mercato. Preso atto di ció non resta che l’accascio, non esiste strategia che tenga.
La dura realtà o verità … Leggo il sito da mesi e qui ci sono perle di vita vissuta che rispecchiano tutto l’essere uomo al giorno d’oggi. Tanti racconti o aneddoti che somigliano alle mie esperienze e di amici
Basta che fai dormire il cane al caldo in casa anche solo per una volta che poi fuori al freddo non ci vuole più dormire.
Vedere anche la ex coppietta romantica Giorgio Mastrota e Natalia Estrada (la cenerentola spagnola). Lui ex presentatore.
Lei, senza talento, dopo essere stata portata in TV da lui al suo fianco, è diventata attricetta in filmetti commediola all’italiana, e l’ha scaricato.
Lui, certamente più simpatico di lei, è finito a fare televendite di materassi.
Tutto conferma come la donna sia puttana di natura, nel senso che dal primo all’ultimo giorno non fa altro che vendersi al miglior offerente.
«Il popolo è minorenne, la città è malata, ad altri spetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!». Il buon Gian Maria Volonté ci aveva visto lungo.
La vicenda di Paul e Doroty dimostra l’importanza dell’ambiente, del contesto sociale, o meglio del mercato sessuale di riferimento, in cui sorge il rapporto, il quale, mutando, ha svantaggiato Paul nella nostra storia, facendo emergere il deficit dei suoi valori di MS, soprattutto, che si sono dimostrati troppo bassi per permettere a Paul di competere con gli altri uomini nel nuovo ambiente, in cui aveva introdotto Doroty, molto più competitivo per lui, e di mantenere la relazione con la donna.
Penso quindi che il fattore determinante la fine della relazione, nella nostra storia, sia stato il mutamento dell’ambiente, dall’ordinario contesto urbano (quello della periferia canadese) al mondo dello spettacolo di alto livello (Los Angeles), che ha rotto quell’equilibrio iniziale.
Il mutamento dell’ambiente ha poi avuto come conseguenza il miglioramento di vita della ragazza.
Senza scomodare casi così eclatanti, situazioni più comuni sono quelle in cui la tizia viene a vivere in Italia da un paese dell’est Europa o sudamericano, oppure la tipa fidanzata in paese che si trasferisce in una grande città.
Leggendo la vicenda però il nostro amico non è stato proprio limpido.
Anzichè fare il pappone poteva aprire una pizzeria, una trattoria o quant’altro, lavorare fianco a fianco, senza farla smignottare in giro
Invece la brillante idea è stata : sfruttiamola perché avvenente!
Con i risultati che si potevano ben immaginare…
La colpa però non è al 100% della fanciulla. Lui ha fatto la sua, in questo caso.
La regola n. 1 per evitare di perdere la ragazza, magari, può anche essere modificata leggermente: evita di sfruttarla beceramente per fare soldi.
“aumentare progressivamente il proprio valore di mercato (ad esempio facendo carriera, creandosi rendite economiche automatiche ecc.) ”
Un passo che ben dimostra come questa pagina sia ben integrata all’interno dei valori neoliberali e capitalistici. Lo capiranno mai i “rossi” che seguono questa pagina? Mah.
—–
Comunque, nel merito, dissento totalmente sulle soluzioni proposte. Come in realtà in parte si ammette, l’amore dovrebbe essere il più possibile estraneo a questi giochi di potere. L’unica cosa da fare è voler il bene e il successo (correttamente inteso) del proprio compagno/a, senza pensare a chi abbia il “valore di mercato” più alto. Al massimo, è ragionevole cercare di non lasciarsi andare, nel senso di cominciare da un giorno all’altro a trascurare la propria persona, ma fatto ciò non si può fare altro. Semplicemente, se una appena vede il successo ti molla, sarà triste da accettare, ma era probabilmente una persona superficiale che era meglio perdere.
Articolo bellissimo, grazie!
Io consiglio agli uomini di proseguire per la propria strada senza odiare le donne, ma evitando qualsiasi matrimonio o coabitazione con loro. E soprattutto evitare di avere figli. MGTOW.
Accade anche nel piccolissimo.
Esperienza in ambiente scolastico e grande ufficio.
Arriva la neoassunta docente oppure impiegata o funzionaria da paesello.
Hanno tutte il fidanzato al paesello.
Ora con il nuovo lavoro sono più libere e non hanno bisogno più del loro fidanzato storico del paesello.
La sequenza è sempre la stessa.
Upgrade 1
Si fidanzato con il collega più gentile e magari carino per inserirsi nella nuova realtà.
Upgrade 2
Una volta inserite cercano un uomo più bello o/e più ricco.
Ad ogni livello, quando cambia lo status di una donna, il vecchio “amore” viene dimenticato in poco tempo.
Se volete un compagno di vita emotivamente fedele comprate un paio di animali da compagnia, non pretendete che vostra moglie lo sia emotivamente con voi…
Bisognerebbe nascere già imparati e vissuti…
Mi ricorda un meme postato tempo fa sul gruppo
Il concetto è che l’alfapercezione maschile non è mai assoluta, ma relativa. Lei ti considera alfa rispetto alla media degli uomini con cui è in contatto. Se inizia a gravitare intorno a uomini che più alfa di quanto sei alfa tu, magicamente ti trovi scaraventato nel girone dei maschi inutili, insieme a orbiters, amici, spasimanti, casi umani.
E’ il motivo per cui 15 anni fa anche un normie poteva avere una fidanzata guardabile senza sforzi eccessivi, mentre oggi, coi circoli sociali estesi a tutto il globo (grazie Zuck!) quel normie vale zero e se vuole trovarsi una ragazza deve ipogamare con le 4, con le disagiate mentali, con le ciccione. Oppure insistere, uscire, fare nuove conoscenze, faticare 100x rispetto a prima e sperare nella famosa botta di fortuna. Che per alcuni arriva, per tanti altri non arriverà mai.
Questo salto della liana l’ho notato più e più volte nelle ragazze che si iscrivono all’università: nuova città, nuove conoscenze, nuovi divertimenti, serate elettrizzanti, e il fidanzato storico del paese tempo 3 mesi è out.
Tutto verissimo, e non solo: conosco almeno 5-6 persone che oltre ad essere state mollate dopo avere fatto migliorare, anche solo di poco, L e/o S alle proprie innamorate, ci hanno rimesso pure un po’ di M: “sai, il fatto è che… insomma, le avevo prestato pure dei soldi… massì, non tantissimo” detto con faccia da portafogli vuoto… Occhio ragazzi, le fanciulle anche solo sul 6 sono MOOOOLTO cattive, e se hanno poi parenti all’estero… beh, cose già dette. Un abbraccio a tutti, e state all’occhio
Paul Snider era semplicemente uno sfigato che ha giocato un gioco più grande di lui e che non poteva gestire. Non è questione di pillola rossa, è questione che se col denaro e gli affari non ci sai fare puoi essere pure il procuratore sportivo di Pelé o di Maradona, ma te lo soffieranno. Ha giocato a fare il Pigmalione e non ha saputo perdere.
Questa discussione mi ha fatto pensare al brano “Don’t you want me” degli Human League https://www.youtube.com/watch?v=uPudE8nDog0 , più o meno coevo alla vicenda che ha ispirato l’articolo. Qualche anno dopo, la stessa band incise un’altra canzone sempre piuttosto venata di red-pill, “Human” https://www.youtube.com/watch?v=s1ysoohV_zA
Su due piedi, mi viene da pensare che gli 80 per molti versi erano, almeno inconsapevolmente, anni più redpillati dei successivi 90. O forse semplicemente si parlava di certe vicende senza porsi il problema del “politicamente corretto”…
Quindi bisogna segregarla per evitare che veda che c’è di meglio in giro?
Per me è vero il contrario: deve vedere il più possibile. Da quello che vedrà capirà quel che vuole.
Se vuole me, resterà.
E poi questa storia della “riconoscenza” nei nostri confronti:
se noi siamo cresciuti a pane e cipolla e ad un certo punto scopriamo la lasagna, bisogna continuare a mangiare pane e cipolla perché ci ha fatto sopravvivere fino ad allora?
Condivido l’articolo, anche se si entra in un discorso filosofico, tra decidere di essere sentimentali o cinici (io sono per le vie di mezzo). Aggiungo che la stessa regola vale per gli uomini. Quelli che per qualche motivo riescono ad avere un vistoso upgrade di status ed economico, spesso ottengono nuove possibilitá in campo sentimentale con donne giovani e belle e nel breve periodo lasciano la compagna storica. Mi vengono in mente Amadeus e Paolo Ruffini ad esempio.
Fa parte della natura umana. A livello maschile é meno evidente perché non abbiamo tutte le possibilitá che hanno le donne.
…che poi è anche la storia di Eros Ramazzotti…
Amare una persona tutta la vita è molto difficile. E’ difficile perché la tendenza è amare sé stessi sopra ogni cosa.
Articolo fondamentalmente giusto, ma con alcune falle su cui è importante riflettere.
Primo, il protagonista è un comune maschio “alfa medio” che però viene scalzato da altri esattamente per lo stesso feroce meccanismo di selezione naturale che lo ha avvantaggiato all’inizio (uscendosene poi con un classico omicidio che è una inutile affermazione di ruolo “alfa” perso, una dichiarazione di impotenza involontaria).
Se ne deduce che, a meno di non essere ai vertici, cercare di “essere alfa” produce uno stress notevole e induce a una “corsa all’automiglioramento” spesso del tutto inutile per i beta naturali che cercano di “alfizzarsi” (oltre che poco remunerativa in rapporto allo sforzo).
Come dire: anche se pensiamo (e cerchiamo) di essere alfa, siamo sempre beta rispetto a qualcun altro.
Quindi non sono d’accordo, come sempre, sull’automiglioramento come soluzione principe, in quanto rischia di diventare un altro problema oltre certi limiti.
Secondo, non credo che rinchiudere la propria tipa in un castello sia egualmente un’idea brillante, anche perchè sarebbe un’ammissione del proprio ruolo di “alfa precario”, che per me è tutt’altro che invidiabile, per alcuni versi peggio dell’essere beta palesi. Sarebbe come erigere un muro di Berlino per evitare la fuga verso il capitalismo, sappiamo come è finita.
Per me la soluzione è ipogamare, sempre, ma lasciando che lo status naturale delle parti rimanga esattamente il medesimo di partenza o migliorativo per entrambi. L’importante è mantenere la simmetria di potere, e su questo credo siamo tutti d’accordo.
A mio parere, il nocciolo della questione di questo articolo è sostanzialmente che ipergamare, per quanto lusinghiero, in una prospettiva di medio-lungo termine di regola è controproducente. Se si aspira ad una relazione duratura o addirittura sempiterna, è necessario (anche se non necessariamente sufficiente) trovarsi un/a all’incirca pari; direi non oltre mezzo punto sopra.
Se proprio non si riesce a tenere a bada la propria irrefrenabile voglia di ipergamare, farlo solo se si è sufficientemente razionali e dotati dell’adeguato dominio di sé da mettere in conto che, salvo miracoli, non durerà ed accettare briciole passeggere senza fare drammi una volta che è finita. La realtà dei fatti indica che non è qualcosa a portata di tutti, anche senza arrivare a casi estremi come arrivare a quello dell’articolo.
Se i propri all’incirca omologhi non sono di proprio gradimento (cosa che purtroppo capita se non si va oltre il 5, ma in qualche caso pure se si è messi meglio), optare per qualche strategia alternativa tipo:
In fondo, cose già dette sparse nei vari articoli…
N.B. : Peter Bodganovich sposò qualche anno dopo Louise, la sorella più giovane di Dorothy, anche lei di target analogo. Se non che, pure loro hanno finito per divorziare 😉 …
A me non sembra però che chi fa migliorare la propria ragazza lo faccia per altruismo. Nel caso citato dall’articolo lui l’ha portata ad Hollywood per guadagnarci, non per altruismo. Nel caso più banale del ragazzo che fa migliorare la fidanzata nell’abbigliamento o la spinge a dimagrire, credo che la motivazione sia narcisistica, semplicemente preferisce farsi vedere in giro con una ragazza curata.
A questo punto direi che merita le conseguenze delle sue azioni.
A me per esempio è capitato il contrario. Quando ho conosciuto mio marito mettevo spesso la minigonna e mi truccavo. Poco dopo essermi messa con lui (anche per sua insistenza) smisi entrambe le cose. Non peggiorai esteticamente (non ero ingrassata o imbruttita) ma certamente avevo ridotto il mio appeal. Lui era contentissimo così.
Questo perché il mondo occidentale è totalmente sballato. Ho intenzione di migliorare a dismisura la vita della mia ragazza e renderla più felice di Miss Italia. Ovvero ho intenzione di fare con lei 2-3 figli e condividere con lei i miei stati d’animo, starle accanto nei momenti difficili come lo è stata lei con me e apprezzare le sorprese, le cene e i dolci che mi fa.
Il problema è il lavoro. Non puoi mica dirgli di stare a casa se vuole lavorare !
Al fidanzato di miss Italia quanto date? Pare un mascellone da 7,5 o sbaglio? Non avrà avuto problemi per la sostituzione.
Il secondo film te lo avevo consigliato anche io qualche mese fa, proprio valido.
Invero ragazzi la dinamica e molto piu complessa di come la vedete voi poveracci…
Il fulcro della faccenda è l’inattitudine a sottomettersi che permea la civilta dai tempi di, grossomodo, la rivoluzione francese…
Si e passato da un mondo feudale e per cosi dire nobiliare e di lealtà al proprio capo… Ad un mondo in cui il diritto, l’intelletto, la logica avevano piu importanza.
Il dramma principale di ogni donna è accettare di essere il sesso debole, ovvero oggetto di predazione.
E dura… Il lesbismo nasce soprattutto come rifiuto di ciò.
Avere un uomo che ti ama aiuta ad ingoiare la pillola, ma in una società in cui la lealtà e l’ultimo valore e difficile anchr in quel modo.
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Quanto alle dinamiche evidenziate… Prima sta all’uomo saper offrire il calore di un abbraccio…
Poi alla donna restare tutta la vita con quell’uomo.
In amore e davvero o uno o nessuno e centomila…
E una verità molto dura da accettare, anche per gli uomini…
Vi viene davanti una ragazza bellissima che vi fa la corte… Intelligente, ricca etc.
Un 10 che cerca un 10.
In quanti hanno il coraggio di ammettere s de stessi… “Si vedi sei bella, e capisco anche chr ti piaccio onestamente, ma tanto non saresti in grado che di amarmi comunque con un trasporto mediocre, anche fossi l’uomo che ti piace di più sarei solo il 2 o il 3 che hai amato. Nella banale quotidianità degli anni che verranno, uno tra i vari con cui ti sei accompagnata “.
Credo non si ha più la forza per accettare tale tristezza.
Le donne vogliono negare tale triste realtà, e si divertono sadicamente con uomini tsnto affamati di sesso e d’amore che ogni volta scelgono di accecarsi invece che accettare la triste realtà.
Sic et simpliciter.
E l’estrema conseguenza di un epoca che ha bandito la tristezza, e la solitudine. Dell’accettazione delle quali poteva nascere l’amore.
E un bel post, il redpillatore potrebbe pubblicarlo come articolo.