Antifemminismo

Sulla Mitologica Cultura dello Stupro

In seguito alla pubblicazione del mio famigerato articolo sullo stupro, ho ricevuto insulti e minacce di ogni tipo. Oltre alle solite segnalazioni da codardi, questa volta ci sono state petizioni per farmi chiudere la pagina, gente che minaccia di denunciarmi (non si sa bene per cosa e non si sa bene in che modo, visto che non sanno leggere e comprendere un testo, figuriamoci scrivere una denuncia) oppure di venirmi a cercare a casa, altri che mi invitano al suicidio o che sperano che io muoia per le più svariate cause, altri che augurano stupri a mia madre ecc.  Se c’era una qualche remota possibilità che io riconsiderassi almeno in parte le mie idee, tutto l’odio che mi è stato lanciato contro l’ha fatta definitivamente sparire e mi ha reso ancora più attaccato alle mie posizioni.
Sono sincero, non pensavo che un articolo simile avrebbe creato un simile vespaio. Intendiamoci, l’articolo era chiaramente provocatorio, lo so benissimo. Però lo era solamente nella forma (e non più di tanti altri pubblicati in passato), non nel contenuto. Che ho detto in fondo? Che una donna, rispetto ad un uomo, rischia maggiormente di essere stuprata perché sessualmente è più attraente e che ciò è il lato negativo di una condizione di privilegio. Mi sembra la banalità dell’ovvio, onestamente. Alcuni utenti mi hanno poi segnalato un istruttivo articolo di Quillette, intitolato “Stuprare significa voler sesso, non potere“; davvero molto interessante ma, di nuovo, la banalità dell’ovvio. Almeno per me.
Invece ne è venuto un putiferio assurdo che mi ha fatto riflettere su come al giorno d’oggi lo spirito critico sia totalmente annullato quando si va a parlare di certi temi. Un esercito di lobotomizzati che ripete a macchinetta le stesse frasi illogiche tipo “lo stupro non c’entra col sesso, è una questione di dominazione e sottomissione”, perché giustamente non si può uscire dalla retorica della donna oppressa, altrimenti il cervellino va in tilt.

Precisare che la violenza sessuale è sottomissione mi pare superfluo, dal momento che l’imposizione della volontà di un individuo sull’altro è insita nel concetto stesso di “violenza”, ma dire che la componente sessuale è secondaria o non c’entra nulla è davvero da svalvolati.
E di tutti gli svalvolati che mi hanno dato contro non ce n’è stato uno in grado di spiegarmi come mai, se la pulsione sessuale non c’entra nulla, molti Stati utilizzano la castrazione chimica, che ha appunto lo scopo di ridurre la libido, come strumento per prevenire gli stupri.
Altri hanno contestato l’utilizzo dell’espressione “bisogno di sesso”, obiettando che se fosse una questione di bisogno allora solamente gli sfigati stuprerebbero, cosa ovviamente falsa. Peccato che nella lingua italiana il termine bisogno si usa non solo per intendere la mancanza di qualcosa, ma anche la necessità di qualcosa. Per cui se io dico che ho bisogno di mangiare posso intendere che ho fame ma anche semplicemente che il cibo mi serve per vivere. Allo stesso modo il bisogno di sesso è sia l’astinenza di chi non tromba sia semplicemente l’esigenza fisiologica di trombare. Aprire dizionario per conferma.

Diversi studi scientifici mettono in relazione l’aspetto sessuale a una pluralità di reati che esulano dalla sfera sessuale, come ad esempio furti e omicidi. Su questa base c’è chi ha addirittura elaborato la “teoria delle palle blu“, secondo la quale anche il terrorismo islamico dipenderebbe dalla frustrazione sessuale degli uomini non occidentali (“palle blu” è appunto uno slang per definire la congestione testicolare conseguente a una prolungata assenza di eiaculazione).
Eppure in questa nostra società distopica c’è chi ha il coraggio di negare il ruolo del sesso nel reato sessuale per eccellenza, venendo persino preso seriamente. Secondo questi individui la nostra società sarebbe permeata da una forte “cultura dello stupro”, ed è su quella che bisogna intervenire per prevenire la violenza sessuale contro le donne. Ma cos’è realmente la cultura dello stupro?

La Cultura dello Stupro

Una cultura per essere tale deve rispecchiare i valori dei membri della relativa società. Da una “cultura dello stupro” mi aspetterei quindi un sistema di norme o convinzioni morali volte non dico a promuovere lo stupro, ma quantomeno a renderlo accettabile.
E’ evidente che in Occidente non è così. Lo stupro è considerato un reato grave, e come tale punito dalla legge. Soprattutto di questi tempi non passa un giorno senza che i media condannino la violenza contro le donne e sotto ad ogni notizia di una donna che è stata stuprata c’è una sfilza di commenti di persone che fa a gara a chi augura il male peggiore allo stupratore, cosa che non accade mai quando ad esempio l’uomo è vittima della violenza femminile.
Le femministe, come esempio di cultura dello stupro, citano il fatto che la vittima viene spesso colpevolizzata, o non viene creduta quando denuncia. Ciò sarà anche vero, ma accade proprio perché lo stupro è considerato un reato molto grave. Non avrebbe senso colpevolizzare qualcuno per un fatto di scarsa gravità. La diffidenza che si può provare di fronte ad un’accusa di stupro è una reazione legittima, visto che si tratta di una circostanza che può completamente distruggere la vita a una persona (Weinstein docet). Mettere in discussione i fatti non è malafede, è un obbligo, soprattutto se si considera che molte accuse di stupro sono totalmente inventate. Soprattutto se si considera che ormai c’è verso gli uomini un clima di odio tale che le femministe non provano neanche più vergogna ad ammettere pubblicamente che per loro non è un problema se alcuni uomini vanno in galera in seguito a false accuse, come dimostra il tweet della psicopatica qui sotto.

Un’importante espressione di una cultura è sicuramente il Cinema. Come viene presentato lo stupratore nei film? Decisamente come un personaggio negativo, un degenerato e un reietto della società. Il ruolo dello stupratore è riservato ai cattivi, mentre i buoni nel cinema sono spesso quelli che salvano le donne dagli stupratori.
Diverso è il cinema hard, dove c’è tutto un genere che riguarda gli stupri. Ma il porno, anche in occidente, rimane tabù, non è ben visto dalla morale comune. E anche chi apprezza quel genere sa bene che si tratta solo di fantasie. Ma soprattutto, sapete chi guarda maggiormente quel tipo di film? Le donne. Proprio così, da uno studio effettuato su Pornhub (uno dei siti porno più famosi) emerge come le donne abbiano il triplo di probabilità di cercare porno di sesso forzato [Rahman S. 2017]. Secondo [Romito P, Beltramini L. 2011]  metà delle donne che apre un sito porno guarda film porno violenti. Ovviamente il fatto che le donne abbiano una preferenza per questo genere di pornografia non significa che desiderano realmente essere prese con forza. Realtà e fantasia sono due cose ben separate.
E’ però divertente constatare che si lamentano dell’esistenza di una “cultura dello stupro”, ma poi si sgrillettano su ragazze che vengono stuprate.

Appurato quindi che nella nostra società lo stupro è stigmatizzato ovunque, che è punito dalla legge, disapprovato dalle persone e  condannato dai media, da dove viene fuori la cultura dello stupro? Ovviamente solo dalla testa bacata delle femministe, che fanno tanto vittimismo e istigano all’odio verso gli uomini, salvo poi avere come massima fantasia quella essere possedute prepotentemente da ragazzoni nerboruti. Patetiche.

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Rovinatissimo
Rovinatissimo
3 anni fa

A proposito di islam, vorrei riportare un mio commento postato anche sul nuovo blog I rami spogli:
Lo sapevate che nell’antico Impero Persiano, i cittadini che mostravano grande impegno e volontà all’interno della vita sociale, venivano premiati con un harem di belle mogli vergini?
E infatti, guarda caso, l’Impero Persiano è stata una fucina di grandi matematici, astronomi, medici, inventori, filosofi e artisti.
Da quando, invece, le np sono libere di scegliere chi più le aggrada, i giovani maschi sono più inclini a seguire il vuoto edonismo, il narcisismo estremo, e, ovviamente, i comportamenti più antisociali.
Complimenti a chi ha permesso tutto questo!

Urhen
Urhen
3 anni fa

Scusate ma ho capito bene? La ragazza di twitter dice che la reputazione di un uomo innocente è un prezzo che è disposta a pagare per annullare il patriarcato.
Ma non funzionava che meglio un colpevole libero che un’innocente in galera?
Che poi grazie al cavolo che è disposta a pagare questo prezzo, non è un uomo, però voglio vedere se viene accusato ingiustamente suo padre, suo fratello oppure il suo fidanzato se mantiene questa posizione, anche se probabilmente non gli capiterà mai perché sicuramente una pazza del genere sarò stata allontanata dai suoi cari.

angelo
angelo
3 anni fa

Qualunque sia la pena di gravità per reato di stupro deve valere la stessa pena per chi denuncia il falso, finché la gravità per falsa denuncia di stupro equivale a quella di rubare le caramelle al compagno di classe chiamato alla lavagna, moltissime donne e le loro muse ispiratrici avvocatesse ne abuseranno a non finire.

cavaliere oscuro
cavaliere oscuro
3 anni fa

Con tutti i ritardati/e che ci sono in giro, le minacce erano purtroppo prevedibili.
Scommetterei che sono gli stessi minorati mentali che danno del fascista a chiunque protesta contro il degrado e lo spaccio nei quartieri delle città….
C’è un illuminante articolo del filosofo americano Stephen Asma, che spiega
come dietro la maggior parte delle stragi compiute in questi ultimi anni, anche da occidentali, il vero movente è sempre la frustrazione sessuale, ma naturalmente nessuno in italia accetterà mai una tesi del genere.

Boucaneer
Boucaneer
3 anni fa

Se poi lo stupratore è islamico o proveniente da paesi islamici, si parla di “caso raro”/”scheggia impazzita”/”non sono tutti così”… Per carità, è vero, non sono tutti così, però la loro cultura ha un non so che di patriarcale che le nostre femministe/comuniste sembrano non rilevare.
Se lo stupratore è un maschio bianco, autoctono, etero: tutti gli uomini italiani sono dei gretti bigotti patriarchi stupratori, che con la violenza fisica cercano di sotomettera la donna oppressa e impedirle di elevarsi…
A volte auspico un’invasione islamica, non perchè io nutra simpatia verso quella cultura, ma solo per togliermi la soddisfazione di vedere le varie Boldrini costrette a portare il burqa…

Giansugo
Giansugo
3 anni fa

Tutto assolutamente vero e razionalmente inattaccabile. Ora però ti propongo una riflessione: siccome la percentuale di persone capace di comprendere il significato di un testo scritto non è molto alta, e siccome la percentuale di persone in grado di capire le provocazioni è ancora più bassa, in futuro se vuoi che il messaggio arrivi alle masse -composte da una buona parte di gente superficiale sempre pronta a triggerarsi – dovresti dare la preferenza ad esposizioni lineari tipo quella di questo articolo invece che quelle di tipo provocatorio come l’articolo precedente sugli stupri. C’è gente che non riesce a comprendere il significato delle frasi subordinate, la direzione causale, la consecutività, etc. Il miglior servizio per la causa lo fai con articoli che spiegano semplicemente, direttamente e dividendo il ragionamento complessivo per passi deduttivi non troppo distanti l’uno dall’altro.

vonMoltke
vonMoltke
3 anni fa

Ancora una volta un’ottima sintesi. Non ho molto da aggiungere, anche perché molte delle informazioni date in questo articolo educativo neppure le conoscevo (a parte la ben nota preferenza delle belle e brave ragazze per i tipi maschili nerboruti e vagamente delinquenziali). Vorrei solo stigmatizzare come la psicopatica femminista con cui l’autore ci ha deliziato si dichiara (autoironicamente? Non credo, certi animali sono capaci solo di ironia involontaria) di “esser pronta a pagare il prezzo della reputazione distrutta di qualche uomo innocente” pur di abbattere il patriarcato (che si è dissolto da un pezzo, avvisatela). Ebbene, è tipico delle carogne e dei delinquenti passare sopra coscientemente sulle sofferenze altrui per raggiungere i fini propri. Grazie al cazzo che è pronta a pagare un prezzo del genere: non è e non sarà lei a pagarlo!

MarcoC
MarcoC
3 anni fa

Quello che ha fatto triggerare a bestia femministe, japponerd, arcobalenate, cucks, zerbini e smidollati vari, è stato il titolo. Il Privilegio dello Stupro.
Conoscendoti, non è stata una scelta casuale visto che soppesi bene le parole, quindi se hai scelto quel titolo è proprio per il potere dirompente che aveva. La maggior parte di chi è venuto a piagnucolare sotto quell’articolo si è fermato al titolo e forse alle prime 3 righe.

Detto questo, la cultura dello stupro non esiste. Esiste la cultura greca, la cultura romana, la cultura bizantina, ma una “cultura” dello stupro non esiste e non è mai esistita. La cultura è un insieme di manifestazioni sociali, politiche, religiose, intellettuali di un popolo che viene testimoniata attraverso documenti scritti, opere letterarie, opere artistiche e musicali, lavori scientifici. Ma non è mai esistita in quasi 10.000 anni di storia una cultura che attraverso la letteratura, l’arte, la poltiica, la religione, la scienza, ha elevato lo stupro a valore fondante di una determinata società, o che lo abbia in qualche modo giustificato, normalizzato, incoraggiato.
Anzi, lo stupro è sempre stato visto come un qualcosa di abominevole. Gli stupratori che finiscono in carcere, insieme ai pedofili, hanno vita dura in mezzo ai carcerati perchè i crimini sessuali sono sempre stati visti come molto più gravi rispetto a crimini più comuni come il furto o lo spaccio.
Esiste piuttosto il “reato” dello stupro, per il qualche l’articolo 609 e segg. del codice penale stabilisce quanto segue:

«Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni. Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali:
– abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto;
– traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona»

angelo
angelo
3 anni fa

Da quando molte donne sono entrate in polizia sono aumentate a dismisura i lavori d’ufficio in commissariato, si interessano molto di più di andare a bannare le opinioni non conformi degli utenti dietro a una tastiera anzichè di difendere il territorio da delinquenti e criminali.
Difatti i tentativi di furto e microcriminalità ai danni delle case degli italiani vanno quasi sempre a buon fine e le varie denunce lasciano il tempo che trovano, risorse economiche e umane utilizzate per fini futili.
Gli interessa di più se un utente virtuale ha espresso un commento fuori luogo piuttosto dei problemi reali riguardanti la protezione dei cittadini.

Paolino
Paolino
3 anni fa

Qui bisogna stare attenti a non fare confusione. La premessa è che ovviamente la “violenza sessuale” c’entra tanto con la “violenza”, quanto con il “sesso”. Mi pare lapalissiano.
Detto questo, non si tratta di un atto semplicemente “violento”; esso ha un significato intrinseco molto più profondo che è quello di trasformare la vittima in un giocattolo, sentendosi onnipotenti perché si ha su di essa controllo assoluto.
Quanto appena detto non è una mia teoria, ma ciò che DA SEMPRE psichiatri e studiosi del comportamento umano hanno detto in proposito.
Tant’è che lo stupratore è spesso un uomo benestante convinto di essere onnipotente (vedi caso Genovese…).
Tutto questo, però -ed è qui che casca l’asino- con la famigerata “cultura dello stupro” NON C’ENTRA NULLA.
Si tratta di una teoria di molto successiva, e totalmente campata in aria, sul fatto che la donna nella nostra società sia vittima di una concezione materialisticha che la vede esclusivamente come oggetto.
Si tratta, appunto, di stronzate. Ma bisogna fare grande attenzione a non confondere le due cose.

Anonimi
Anonimi
3 anni fa

La castrazione chimica non serve a niente.
In molte interviste che ho letto, gli stupratori ammettevano che, anche se castrati, l’impulso alla violenza sessuale c’era ancora, poiché il loro piacere è mentale e psicologico.
Dicevano che, lasciati liberi, avrebbero comunque provato il desiderio di violentare con oggetti o con le mani.
Infatti negli stupri, oltre all’atto sessuale tradizionale, i violentatori usano il pugno chiuso e oggetti vari, è per questo che poi le vittime riportano danni così gravi agli organi.

Mark Jenkins
Mark Jenkins
3 anni fa

Tutto largamente condivisibile… le assurdità femministe sono tali proprio perchè pompate da una ideologia che agisce (come molte ideologie) da perfetta lente deformante della realtà. La deformazione più assurda è quella di caricare lo stupro di un significato ideologico, quindi negando il ruolo sessuale nel delitto sessuale per eccellenza. Forse c’è dietro anche un po’ di interesse: alle femministe non conviene che si parli del grande elefante nella stanza: il privilegio sessuale femminile.

Ludwig
Ludwig
3 anni fa

Honest Trailer de La Bella e la Bestia 2017: “Quindi siate ospiti della Disney in questo racconto senza tempo sulla bellezza interiore che è quella che conta davvero. Anche se Belle è figa, la bestia è un figo, la costumista è figa, il bibliotecario è figo e anche la vecchia megera rinsecchita alla fine è figa. Perché mentre la bellezza interiore è quella che conta davvero la tua bruttezza esteriore è sicuramente una maledizione “

Henri de Toluose Lautrec
Henri de Toluose Lautrec
3 anni fa

Spesso mi chiedo cosa succede se un uomo e una donna prendono un ascensore insieme. All’apertura delle porte la donna comincia a gridare e fugge dicendo che le sono state messe le mani addosso, mentre l’uomo sostiene di no.
Niente testimoni, niente telecamere.
Come va a finire? L’onere della prova a chi spetta?

Urhen
Urhen
3 anni fa

Redpillatore, trovo comico che le persone che ti vengono contro perché dicono che inciti alla violenza o sottovaluti la violenza lo facciano minacciandoti di violenza.
Seriamente, se è vero che ti hanno detto che ti vengono a cercare sotto casa perché non li denunci? Questa è una minaccia vera e propria.

Antonio
Antonio
3 anni fa

Tutto condivisibile. L’unica cultura che giustifica lo stupro è quella islamica, ma di quella le femministe non parlano…

Osservatore Romano
Osservatore Romano
3 anni fa
anonimo
anonimo
3 anni fa

Se esistesse davvero una cultura dello stupro tantissime donne sarebbero disposte a farsi stuprare!!!

Per un gran numero di donne, infatti, l’integrazione sociale è tutto, fa parte dell’ipergamia.

Dove c’è la moda (leggi cultura), giusto là c’è una moltitudine di donne.

pier
pier
3 anni fa

Ciao Redpill ti seguo da qualche anno continua cosi e non ti far intimidire hai il mio massimo appoggio ik0ykk

Anonimon
Anonimon
3 anni fa

Inattaccabile come sempre. Una “banalità dell’ovvio” per gli onesti intellettualmente, e uno stridio di denti per le femministe e i femministi.

DiogenesKinos
DiogenesKinos
3 anni fa

A me è capitato all’università che quella più sensibile all’argomento, tanto da farci una tesi sull’evoluzione storica della penalizzazione del “crimen stupri” come retaggio della società patriarcale, fosse quella che per motivi anatomici non avrebbe corso tale rischio.
Ora, non ho mai stuprato nessuno nè mi passa lontanamente per la mente di farlo (poi sappiamo che ad oggi per stupro può passare un coito non interrotto al millesimo di secondo dopo il comando, Cr7 vs. Katryn Mayorga docet), ma penso sia alquanto complicato aprire due cosce da pachiderma ammesso di avere prima un erezione per tale “spettacolo”.
E guai a farglielo notare ovviamente.
Chissenefrega di quelle che soffrono davvero sulla loro pelle tale violenza, l’importante è la propria immagine.
Perchè è in ciò che il femminismo ed il politically correct si risolvono:apparenza.
E non sarebbe nemmeno troppo dannoso se sotto non si muovesse un gigantesco business e ulteriori danni a chi è discriminato e violato davvero nella realtà dei fatti.

Salvo
Salvo
3 anni fa

Ma, per esempio, uno come Alberto Genovese, perché stupra? Cioè, a lui la figa non è mai mancata, dal momento che stava “impaccato” de sordi … Le ragazze la lanciano con la fionda a uno così… Invece ha dovuto drogare una e violarla da incosciente… perché a quelli come lui eccita la violenza e basta.
Poteva pagarsi un’allegra mignotta se aveva semplicemente bisogno di sesso

Chad Marx
Chad Marx
3 anni fa

Sono il Chad Marx del gruppo Facebook. Purtroppo le femministe di Non solo di pene mi hanno segnalato per una battuta sul fatto che una di loro probabilmente era una lesbica. Sono stato bannato ed eliminato da Facebook. Peccato! Purtroppo ormai non ci rimane che accettare la condizione in cui viviamo e il nichilismo farà il suo corso nel distruggere la società in cui viviamo.
In bocca a lupo a tutti!
Addios.

Last edited 3 anni fa by Chad Marx
Fede993
Fede993
3 anni fa

Verissima l’ultima parte. ‘Ragazzi, i porno danno una visione distorta del sesso!1!’. Basta farsi un giro nei forum femminili a tema sessuale e vedere che le loro fantasie perverse coincidono con i classici porno in cui la donna viene ‘sottomessa’ brutalmente da uno (o più) sconosciuto/i.

Realtà e fantasia sono cose separate, vero, ma credo che molte delle suddette ragazze farebbe davvero una cosa del genere almeno una volta nella vita.

Figlio segreto di Hillary Clinton
Figlio segreto di Hillary Clinton
3 anni fa

A costo di essere ripetitivo e tirarmi addosso badilate di insulti.

E’ necessario imparare i meccanismi della seduzione. Consiglio i libri di Nick Krauser per chi mastica l’inglese. (non sono tradotti in italiano)
Trovare il modo di svincolarsi dall’ambiguità del “bravo ragazzo/useful friend/beta provider” e puntare su una seduzione raffinata e incisiva è l’unica soluzione possibile per dipanare quelle incertezze che fanno di noi potenziali vittime.
Perché dico questo? Perché nove volte su dieci le vittime di false accuse di stupro non sono altro che bravi ragazzi (o forse dovrei dire “poveri cristi”) nel posto sbagliato al momento sbagliato, con la donna sbagliata.

Prima di vomitare insulti, lasciate che mi spieghi.

Nel suo BELLISSIMO videocorso chiamato “the girlfriend game” Max Tornow (RSD Max), fa un riepilogo di TRE ORE su quali donne siano da evitare.
Un elenco di redflags raccontate da una vera crew di “esperti puttanieri”.

Il femminismo non è altro che un gigantesco shit-test su scala planetaria per vedere quale civiltà (o quale umanità) sopravviverà ad esso. L’occidente non riesce a passare questo test.

Last edited 3 anni fa by Figlio segreto di Hillary Clinton
jenablindata
jenablindata
3 anni fa

precedentemente a questo,
ho letto anche l’articolo sullo stupro:
e anche se non ho commentato
CONCORDO IN PIENO
e quoto OGNI parola,come se l’avessi scritta io.

ItalianManGoingMyOwnWay
ItalianManGoingMyOwnWay
3 anni fa

Amme sembra che, il problema, seppur odiosamente presente come centinaia di altri problemi che giustamente han rilevanza penale per l’autore, stia avendo una sovramediatizzazione inversamente proporzionale al calo, fortunatamente eh, dei numeri. Il numero cala si parla addirittura di cultura dello stupro, come se ogni maschio fosse stupratore, la condanna sociale aumenta e femministe and co piangono (e fottono) sempre più. Ma vi rode il deretano che i numeri sono in calo?

Marco
3 anni fa

Red, dovresti tradurre (o far tradurre) i tuoi articoli in lingua inglese: avresti un successo mondiale!

Emanuele
Emanuele
3 anni fa

Come sempre, bellissimo articolo! Mi raccomando non arrenderti mai!

Cutlass
Cutlass
3 anni fa

Le femmine invidiano e temono la forza fisica del maschio il cui simbolo è il pene in erezione che adorano.
Ci sono uomini e donne violenti e ci sono uomini e donne miti. Non permettiamo che subire diventi una abitudine e poi rassegnazione.
Non diamola vinta ai violenti , riprendiamoci la libertà di esprimere i nostri pensieri senza paura.

Anonimo
Anonimo
3 anni fa

In Italia, dalle bambine (italiane) di 12 anni sino alle vecchie di 85 anni (italiane) la cultura dello stupro c’è eccome. Da diversi anni ormai e peggiora sempre di più. L’hanno portata gli immigrati. Nord-africani e pachistani specialisti della disciplina

Chad Marx
Chad Marx
3 anni fa

Se qualcuno legge il mio msg precedente può comunicarlo nel gruppo? Prendetelo come un saluto a tutti i suoi membri.

marcella
marcella
3 anni fa

Stuprata mai, molestata anche pesantemente molto spesso.
Toccatine, complimenti che vanno nell’osceno et similia, fanno parte della cultura dello stupro.
E hanno molto di concreto e poco di mitologico.