La Misoginia degli Ambienti Redpill e Incel
Il Redpillatore ha sempre avuto una politica contraria ad ogni forma di violenza. Sfido chiunque a trovare un contenuto che giustifichi o incoraggi la violenza verso chiunque fra i vari articoli del blog scritti negli anni.
Non sono però ipocrita e non posso negare che una qualche forma di misoginia sia presente negli ambienti redpill, seppure innocua e in forma prevalentemente goliardica.
In verità la redpill di per sè non è per nulla misogina come teoria.
Si tratta infatti esclusivamente della presa di coscienza di come funzionano certe dinamiche e a ciò non consegue necessariamente un qualche tipo di sentimento, sia di odio che di amore.
E’ però anche vero che la redpill mette in evidenza che nella nostra società c’è una forte sproporzione di opportunità in un ambito estremamente importante come le relazioni sessuali e affettive e non solo tale discriminazione non viene riconosciuta, ma addirittura chi è discriminato viene colpevolizzato e chi è avvantaggiato cerca di farsi passare per vittima e ottiene continuamente diritti su diritti.
Alla luce di ciò penso sia utopistico pensare che chi è in svantaggio, una volta preso atto della realtà, non sviluppi un minimo di rancore.
Va però detto che la misoginia degli ambienti redpill non è certo di intensità superiore rispetto a quella che si può trovare fra i pensieri di molti scrittori o filosofi, sia del passato che contemporanei, ed è sicuramente inferiore rispetto a quella che si può riscontrare in molte pagine femministe e persino negli altri media.
Quotidianamente la TV nazionale ad esempio fa terrorismo psicologico sui femminicidi manipolando completamente i dati e facendo passare tutti gli uomini come individui potenzialmente pericolosi da temere. Avete mai letto, sotto un qualunque quotidiano nazionale, i commenti alla notizia che una donna ha ucciso un uomo? Si riempiono sempre di donne scatenate che scrivono che ha fatto bene, che lui probabilmente la maltrattava e via di seguito. E giù ad insultare la memoria della vittima pur essendo totalmente ignare di come si sono realmente svolti i fatti. E questo è il risultato di un clima di odio misandrico creato dai media. Però nessuno lì dice niente, è vista come una cosa normalissima.
Non circoscriverei comunque la questione solamente alla misandria/misoginia. I social infatti sono pieni di odio di ogni tipo. E’ la natura stessa di questo mezzo di comunicazione a togliere ogni inibizione e a far sì che la gente si sfoghi e dica ogni cosa che gli passa per la testa, confidando nell’anonimato. Si vedono odio, rabbia, aggressività e volgarità veramente dappertutto tanto che le pagine redpill a confronto sembrano circoli di intellettuali.
Io stesso ricevo insulti quotidianamente e capirei se li ricevessi quando scrivo contenuti volutamente provocatori, ma spesso vengo insultato pesantemente anche per dei post neutrali ed espressi in maniera assolutamente pacata.
La percezione di misoginia degli ambienti redpill è inoltre dovuta al fatto che in giro è pieno di persone che sono stupide e non sono capaci di distinguere un contenuto sarcastico, esagerato o comunque volutamente provocatorio da uno serio e questa incapacità di discernimento diventa una bomba ad orologeria quando il ritardato di turno prende a parametro della redpill i contenuti dei forum incel.
Ho provato a spiegare non so quante volte ormai che redpillato e incel non sono sinonimi ma purtroppo ancora in troppi non hanno interiorizzato la differenza (o fanno finta di non interiorizzarla)
I forum incel sono sostanzialmente degli sfogatoi dove la gente trolla a spara ogni genere di cazzata e la redpill non c’entra nulla. C’è sicuramente della misoginia ma essa viene ingigantita dal fatto che appunto, come detto, molti non capiscono il concetto di meme e di provocazione.
Allora la soluzione quale sarebbe? Evitare di sfogarsi? Non vedo perché, la situazione probabilmente peggiorerebbe perché chi non ha possibilità di sfogarsi con le parole magari poi lo fa con le azioni ed è peggio.
Appiattirsi ed evitare di utilizzare sarcasmo e ogni altra figura retorica? Non servirebbe, perché tanto i detrattori troverebbero altri pretesti per screditare la redpill, anche inventandosi cose fantasiose.
Un esempio? Citando un articolo di una rivista che mi ha tirato in ballo in passato:
“Le donne vengono definite «Femoids», un termine che ne riflette la visione di subumani, come la sua traduzione italiana «domnule» utilizzata sul sito il redpillatore”
Peccato che il termine domnule non sia la traduzione di un bel nulla, me lo sono inventato di sana pianta per evitare la censura di facebook e non ha assolutamente un’accezione dispregiativa.
L’autrice dell’articolo ha creato dal nulla una menzogna solo per darmi contro.
E c’è chi ha fatto di peggio. I Have a Voice, ONLUS femminista, ha scritto un post intero pieno di falsità solo per cercare di censurarmi con metodi squadristi. Non è violenza questa?
Io non mi permetterei mai di aggredire in quel modo un sito, cercando di togliergli la parola solo perché non la pensa come me.
Loro sì, e altri vorrebbero addirittura deportarci:
Questo gioierebbe se finissimo nelle mani della mafia.
Quindi è perfettamente inutile limitarsi nel linguaggio, perché quando dall’altra parte non c’è desiderio di comprendere ma solo voglia di screditare una scusa la troveranno sempre.
E del resto non è che smettendo di esternare la misoginia cambi la concezione che un soggetto ha delle donne. Anzi, penso che sia meglio uno che almeno ti dice chiaramente cosa pensa di te piuttosto che uno che dissimula rispetto reverenziale per le donne e poi sotto sotto è il più misogino fra i misogini.
I fatti di cronaca sono pieni di criminali macchiatisi di crimini violenti contro le donne che poi, andando a spulciare il loro profilo facebook, condividevano tutti link gentili e rispettosi nei confronti del genere femminile, mentre l’incel medio si sfoga nel web ma dal vivo non farebbe male ad una mosca.
In conclusione, no alla violenza ma sì alla libertà di espressione, che è la base della democrazia e forse è proprio ciò che preoccupa i detrattori della redpill.
Forse il punto è che inizia a scocciare che molti uomini stiano prendendo coscienza di certe realtà ed esercitino il loro sacrosanto diritto di discuterne e, perché no, lamentarsene, ma non sapendo come arginare il fenomeno ci si attacca al problema totalmente inesistente della misoginia.
Non sapendo come contestare le idee si contestano le persone che le esprimono e si cerca di delegittimarle affibbiando loro etichette.
La misoginia è quindi solo un diversivo, un argomento ad personam a cui si aggrappa chi non ha gli strumenti logici ed intellettivi per confutare le teorie redpill, che rimangono valide a prescindere dall’opinione che chi le esprime ha delle donne.
Seguo questo blog da parecchio e trovo che venga descritta la realtà di certe dinamiche dei rapporti uomo donna attuali quasi alla perfezione. Però vorrei fare un appunto, e nessuno ha mai parlato di questo. Le colpe di tutto quello che accade vanno suddivise equamente tra i due generi, molte donne vengono rifiutate dagli uomini se caste, quando una donna si propone come quella che cerca l'uomo della vita viene molto spesso derisa. Non parlo di tutti, ma parecchi uomini le hanno abituate all'idea di doversi concedere più o meno in tempi stretti per essere accettate e si sono di conseguenza in parecchie adeguate a questa triste situazione. Il resto lo fanno le amiche zoccole, con il risultato che la società intera sta subendo un declino di valori morali impressionante. Io stesso che mi ritengo uomo di certi principi ho avuto difficoltà ad accettare questa situazione. Noto sempre più uomini a caccia della classica inzuppata, e sempre più donne disponibili a giacere di letto in letto infischiandosene della propria reputazione. Credetemi, non capisco davvero come ci si possa sposare in seguito a delle vite condotte in questa maniera, o meglio me lo spiego meglio osservando le statistiche sui divorzi. Quando ricevo una partecipa di matrimonio da parte di amico od amica che è andato/a di letto in letto praticamente fino ai 35 anni, molto spesso nemmeno rispondo con la mia presenza all'evento ma non perché mi stiano sulle palle loro, ma perché sembra quasi che la mia anima si rifiuti di partecipare ad una unione che ha perso quell'aspetto di sacralità che dovrebbe contraddistinguerla. È questa una situazione parecchio pesante, e capisco le difficoltà che si trovano in entrambi i generi senza distinzioni. Si è creato un clima di vera e propria diffidenza tra i sessi,anche grazie ad un libertinaggio sessuale propagandato in maniera martellante dai media. Finché non si tornerà un minimo, dico un minimo, le donne a non concedersi non spogliarsi e farsi desiderare e gli uomini ad aspettare il momento in cui una donna decida di donarsi rispettandone i tempi, la nostra società continuerà il proprio declino perché piaccia o non piaccia la famiglia è stata per questa nazione alla base di tutto. Ognuno di voi ha un padre ed una madre che lo hanno cresciuto ed educato, unioni lunghe durature nate da attese, sacrifici, fidanzamenti lunghi e piu o meno casti, qualcosa che è impossibile trovare allo stato attuale in qualunque coppia.Non di rado in passato mi è capitato di aver a che fare con ragazze che si trascinavano dietro i fantasmi del passato, la verità è che le nostre anime non sono programmate ad accettare questo stato delle cose, che genera sofferenza e diffidenza da entrambe le parti. A volte ci sembra facile resettare gli amori passati e tutti i nostri pensieri, la realtà è che questo è molto difficile per tutti, tutto questo influisce negativamente sulle storie presenti e future e viene facilmente catalogato come "esperienza" . Noi uomini del sud poi, vuoi per orgoglio, educazione o cultura siamo pure un pò soggetti a quella che viene chiamata sindrome di Rebecca, e quando ci troviamo di fronte alla geisha di turno, tutta shopping aperitivi sessoed instagram, perdiamo il desiderio ed anche la voglia di conquista. Dall'altro lato le poche ragazze serie rimaste, una su sette secondo mie personali statistiche, si trovano isolate dal mondo, ferite, derise, a volte pure umiliate e costrette ad adeguarsi al marciume. Così, credetemi, non c'è più futuro per nessuno. Tempo un 'altra generazione e saremo rimpiazzati,da chi non c'è nemmeno bisogno di ricordarvelo.
Se hai capito la redpill allora – per similitudine – puoi anche capire che se la vita è una "partita a poker", quello che "crea dibattito" (non misoginia) è che metá dei giocatori sta giocando con le carte truccate, ossia il gioco non è equo. Quindi, parlare di nuove regole per equilibrare il gioco NON è inutile, anzi è necessario, altrimenti nessuno più prenderà parte al gioco, con tutto quelle che ne consegue.
E' il classico "prendersi troppo sul serio" di questi tempi, riscontrabile anche in tantissimi altri contesti. Una (fastidiosa magari, ma non offensiva) critica o una battutina sulle donne? Sessismo/misognia. Una sulle minoranze etniche? Razzismo/Xenofobia. Una sulle minoranze religiose? Islamofobia/Antisemitismo… Una sugli omosessuali? Omofobia. E' curioso e paradossale vedere come gli stessi ambienti che propugnano l'apertura mentale, l'elasticità, la tolleranza e le varie libertà di espressione abbiano in realtà esse stesse per prime un'idea monoliticamente rigida e incasellata di società e comportamenti cyber-umani.
E montando una ringhiosa guardia all'ordine che va costituendosi, reagiscono con sanguinaria veemenza ad ogni minimo sospetto di "devianza". Come serpi alle quali è stato rimosso il veleno, sono (attualmente) innocue, ma pur sempre pronte a mordere (vedi proposte legislative del tipo "reato d'opinione").
Io mi sono interessato per la prima volta riguardo alle dinamiche redpill e tutto quello che ne consegue a causa di questo martellamento mediatico in tema di diritti delle donne. Mi era chiaro che c'era qualcosa che non quadrava ed e' un sollievo che altri notino lo stesso
@Il Redpillatore
Postando questa volta ho notato che hai abilitato la verifica dei post prima della pubblicazione, aspetto che non avevi ancora evidenziato nel nuovo regolamento. Puoi cortesemente spiegare a tutti le ragioni della tua decisione?
Leggendo i vari articoli del Redpillatore, fossi una donna magari azzarderei dire che qua c'è misoginia, ma da uomo posso dire che è misoginia indotta dalla donna stessa.
Quelle stesse donne che prima dicono di non volere l'uomo stronzo, ma appena ne vedomo uno così ma da estetica 8, ci si buttano come i piranha sbranano una carcassa di bue.
E non parliamo di Misandria allora?
Gli uomini come le donne hanno dei bisogni, fisiologici e affettivi. Solo che ad oggi, l'unico gernere che ha possibilità effettiva di ottenere uno o l'altro, o entrambi, a tutti i livelli (e legalmente) è solo la Donna.
L'uomo, ai livelli più bassi, deve necessariamente "delinquere" andando a prostitute, e in quel caso può avere accesso solo a quel genere di bisogno, e deve comunque "pagare" (e senza un soldo magari, nemmeno quello può soddisfare).
Dunque, ad ogni livello l'uomo perde. E se questi perdenti vengono a lamentarsi/sfogarsi su un forum o blog, perchè definirli misogini??
Nel frattempo nelle orchestre…….. corriere.it/esteri/18_giugno_14/compositrici-rivolta-le-orchestre-ignorano-musica-scritta-donne-b4d1bb06-6f9f-11e8-ad7f-596cb57ac53a.shtml
Dire che la maggior parte fa cagare no è…..
In fondo le np sono contente di poter affibbiare accuse di misoginia a destra e a manca, con tutto il potere e un colpo di mano puntano al potere totale per poter troieggiare a loro piacimento senza che piú nessuno gli possa dire nulla, vogliono la licenza di fare le zoccole come le spie senza essere giudicate.
Io tecnicamente sarei un incel, data la mia condizione nella vita, ma non aderisco minimamente all’ideologia incel, che anzi visto il suo odio che si legge nei loro forum andrebbe perseguita.
Nella realtà no.
Purtroppo certi pezzi assurdi come quello sulle classi miste possono indurre il pubblico in inganno…
Sono cresciuto con tre sorelle più piccole e ci vogliamo bene e non mi sento misogino. Posso confermarvi che le donne provano sentimenti di lealtà e rispetto solo per la loro linea di sangue ( figli, padri e fratelli) come qualcuno ha già detto sia su questo blog che altrove. Bisogna farsene una ragione, le donne non ameranno mai l' anima di un uomo ma solo i suoi valori LMS. Questa non è ideologia ma algebra.
Parliamo un po' del fenomeno sugardaddy (ormai interi siti dedicati al matching tra babygirl e ominicchi coi soldi in disavanzo) e del perchè non esista l'omologa femminile sugarmommy (le 4/5 eccezioni del notorio mondo jet-set rinforzano appunto la regola).
C'è moltissima misoginia in questi ambienti. Ma la misoginia di persè non è nè un male nè un bene. Uno può amare o odiare chi gli pare (io odio il mio vicino ad esempio). Il punto è riuscire a capire che non c'è nessuno da odiare. Le donne fanno i propri interessi e gli uomini pure. Non esiste generosità quando si tratta di accoppiarsi. Per cui tutte queste diatribe mi paiono inutili
@Cavaliere oscuro
E' difficile trovare una femminista che sia una bella gnocca; nella mia esperienza ho semmai sempre incontrato donne brutte e con problemi psicologici le quali sostenevano l'ideale della rivincita femminile "perché così avrebbero avuto successo (con gli uomini o nel lavoro) come le altre donne più belle (nella maggior parte dei casi) o più intelligenti di loro". Insomma, da quello che ho visto, il femminismo è più che altro il movimento delle "rosicone" e la soluzione della loro ideologia è di non essere criticate di darla a destra e a manca (chiamando questo "indipendenza") al fine di diventare più appetibili e considerate (vero, ma si ottiene ad un prezzo molto alto sia per l'individuo sia per la società e le conseguenze si vedono solo a posteriori).
Per quanto riguarda il profilo desiderato dalle donna, non puoi farci un'analisi razionale sopra, perché una donna non ragiona in maniera razionale come un uomo (la redpill è il miglior framework che ti spiega su cosa è basato l'approccio relazionale eterosessuale), tuttavia la prima parte del famoso testo di "teorema" di Ferradini si è sempre dimostrata molto efficace… altro che zerbinaggio… occorre imparare a dire NO a manetta!!!
Stasera su Rai Femminista (meglio nota come Rai 3) segnalo 2 programmi:
1) il film "La vita possibile": "Anna abbandona l'abitazione romana per scappare dalle violenze del marito" Donna buona- uomo cattivo.Scopo: stimolare l'odio nei confronti degli uomini.
2) subito dopo "Disonora il padre" ."Il racconto di una rivoluzione tutta femminile. La storia di donne coraggiose…" PRRRRRRRRRRRRRRRRRR…….
Sapete cosa fare…
Meravigliarsi per la misogonia di un incel è come meravigliarsi del perchè uno schiavo odia con tutte le sue forze un aristocratico.
Senza contare che anche dentro gli ambienti PUA c'è una percentuale di misoginia del tutto analoga a quella degli ambienti del celibato involontario. Le donne vengono definite "sborratoi" esattamente come nei forum incel, le donne devono dartela subito e stare zitte, non devono rompere i coglioni con la loro diarrea verbale, se hanno bisogno di sfogarsi o confidarsi tu non devi essere il loro amico o psicologo, tu vuoi solo ottenere l'unica cosa che una donna può dare.
Delle bestie con un buco.
Nel complesso, non mi sembra una visione molto rispettosa della donna.
L'articolo analizza molto bene la definizione (data dalle donne) di "misoginia"; io però definirei questo come la presenza di qualcosa di più "neutro", ossia di un DIBATTITO TRA UOMINI E DONNE. Questo ci consente di disinnescare l'accusa di covare unilateralmente un malcelato "odio" per partito preso perché – come amano dire le femministe (e di seguito spiego il motivo) – "le donne hanno guadagnato potere".
In realtà la psicologia del confronto insegna a porre sempre in correlazione la mutua posizione delle parti (ad es. non si può solo affermare che una parte diviene "vittima" perché l'altra diventa "carnefice" ma più importante è capire cosa/perché fa la vittima per divenire tale) e la risultanza è chiara se si realizza che il femminismo è un cancro sociale che ha creato una guerra silente spaccando a metà la società occidentale basandosi essenzialmente sulla posizione auto-vittimistica delle donne.
Dunque, anche in parlamento vi sono accese discussioni (e a volte vengono anche alle mani) su temi politici ed anche lì non mancano accuse strumentali per sminuire le tesi dell'avversario, tuttavia riconosciamo questo ancora come "dibattito politico".
Non meno importante è inoltre riuscire a vedere che la supposta accusa di misogina SERVE UNO SCOPO, ossia quello di AUMENTARE IL VALORE DELLE DONNE.
In poche parole, se le donne non possono aumentare ulteriormente il loro valore tramite i loro stessi atti, l'unico modo per farlo lievitare è FAR VEDERE CHE VENGONO TUTTORA LIMITATE in modo da far apparire che – in teoria – potrebbero far molto di più.
Questo spiega anche perché, in epoca ormai definita post-femminista, vi sono ancora delle rivendicazioni insussistenti da fare, a cui – ovviamente – qualcuno ha da ridire in merito.
Se può essere utile uomini3000.it/10069.htm
Ad ogni modo il femminismo è stato voluto,finanziato,agevolato,spinto,pubblicizzato e violentemente sostenuto soprattutto da una cerchia di maschi in alto e da militanti in basso a suo tempo. Oggi continuano il loro sporco lavoro demoralizzando ed affossando totalmente i maschi etero caucasici conservatori d'Europa con le loro propagande che spaziano dalla religione ( buddismi od islamismi ) ai mongoloidi ( più intelligenti ) ai congoidi ( più prestanti ) e miriadi di altre cose.
Non si può ignorare il piano politico della faccenda
daouda
Forse il commento che sto per fare risulterà un po' OT ma penso che uno sdoganamento di una certa condizione maschile, ancora occulta alla maggioranza dei media che però emerge in certi blog come questo ed nei commenti ad essi, potrebbe esserci nel momento in cui ci sarà qualche film o, ancora meglio, qualche serie televisiva che farà emergere le caratteristiche della vita del giovane maschio sotto la media (e forse, di riflesso, anche dell'equivalente femminile). Mi ci ha fatto pensare questa intervista a Valerio Mastandrea ilpost.it/2017/02/11/valerio-mastandrea/ che parlava di provare a fare un "Sex and the city al maschile. In provincia…". Leggendo qui, di materiale ce ne sarebbe, e magari potrebbe essere l'occasione per "sfondare" per qualcuno come autore o affini, Redpillatore compreso.
Peraltro Valerio Mastandrea è stato il protagonista di un film, che forse oggi per qualcosa risulta un po' datato, con non pochi elementi di redpill ante litteram, che era "Tutti giù per terra" it.wikipedia.org/wiki/Tutti_gi%C3%B9_per_terra_(film)
Strano che invochi la libertà di espressione e appena un utente ti fa una piccola critica in maniera educata lo hanno immediatamente. Vedo che la coerenza è tutto per te
E’ tutto vero, peró bisogna essere onesti: l’odio verso le donne che trasuda da certi forum o anche da alcuni commenti in questo blog non ci aiuta. Squalifica chi sta parlando agli occhi dell’opinione pubblica.
Il fatto che l’odio sia un sentimento “naturale” non cambia nulla.
Basta un solo commento di questo genere in un qualunque articolo o post a mandare tutto all’aria.
E le eventuali mille cose verissime che si saranno dette nessuno le andrà neppure a leggere; tutti si fermeranno a quel commento dicendo “eh, i soliti fascisti”.
Badate che non sto parlando solo delle femministe o delle donne, ma anche di moltissimi uomini potenzialmente “redpillabili” che, per senso di educazione o di civiltà, di fronte a manifestazioni di odio (di qualunque tipo) si ritirano e non vanno nemmeno avanti a leggere.
Insomma, occorre essere un pelo più furbi, perché la forma È sostanza e, soprattutto, di certe manifestazioni non abbiamo alcun bisogno.
Le argomentazioni della Redpill sono assolutamente razionali e difendibili in qualunque contesto.
Esponiamole quindi con civiltà, freddezza.
Saranno gli altri a dare di matto quando si accorgeranno di non avere repliche sensate da proporre.
Well stated!