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Memorie di un Vecchio Redpillato

Memorie di un Vecchio Redpillato

Leggendo e partecipando a questo blog, è venuta anche a me la voglia di scrivere un pezzo della mia storia.
Spero che il mio contributo possa far riflettere e magari anche poter essere di aiuto a qualcuno di voi.

Come ho già scritto nei miei commenti, sono un uomo di 56 anni,
single e senza figli. Quindi molto più “maturo” della maggior parte di
voi che scrivete o che leggete queste pagine.
Invecchiare, non significa solo decadimento fisico. Significa anche
smussare certi spigoli, fare pace con le vicende passate, vedere le
cose sotto una luce diversa.

Sono nato nei primissimi anni ’60, in un paesino del nord-ovest. Già
da bambino, avevo un’indole solitaria, sensibile e forse un po’ incline
alla depressione. Avevo una grande curiosità verso il mondo che mi
circondava e verso la tecnologia. Le zone intorno al paese in cui vivevo
e vivo tutt’ora, erano e sono ancora molto belle; pertanto sviluppai un
grande amore verso la natura ed un conseguente bisogno di viverla, di
esplorarla e data la mia “asocialità”, da solo.
Non ricordo di aver subito particolari episodi di bullismo o
almeno, gli atti nei miei confronti da parte del prepotente di turno, non
furono così traumatizzanti. Forse anche perché avevo un’altezza di poco
superiore ai miei coetanei, ero un po’ in sovrappeso e più grosso di
loro e pur avendo un’indole buona e tranquilla, spesso reagivo d’impulso
(anche troppo…) alle provocazioni ricevute.

Avevo degli amici, ma non è che sentissi poi tutto questo bisogno
di socialità. Non amavo il calcio e questo, in quell’epoca in cui si
giocava a pallone praticamente sempre e ovunque, costituì senz’altro
motivo di ulteriore isolamento.
Ma ero consapevole del fatto che fosse per me un bisogno e non una cosa subita.
Non ero un bel bambino, anche se oggettivamente non avevo nulla di
particolarmente brutto; ero solo un po’ cicciotto, timido ed imbranato.
Non particolarmente brillante a scuola.

Verso i 14 anni però, successe qualcosa dentro di me. Sotto la
prepotente spinta ormonale, il mio corpo cominciò a cambiare e mi
accorsi di quanto mi piacevano le ragazzine
. Sapevo di essere
esageratamente timido e capivo di non piacere loro, dato il mio evidente
sovrappeso che mi rendeva ulteriormente goffo.
A 15 anni, sul finire dell’estate, con grande motivazione, decisi
che era il momento di dimagrire
. Volli farlo per me stesso e perché
volevo tanto piacere anche io a qualche ragazza. Seguii una dieta che
andava di moda all’epoca e incominciai a correre tutte le sere nelle
strade vicino a casa. In quell’autunno ed inverno persi molti chili e mi
ripresentai all’arrivo della successiva primavera, come un ragazzo
nuovo di ormai 16 anni. Ero contento perché mi piacevo abbastanza,
perché potevo indossare abiti senza dover camuffare la mia obesità.
Credo che il mio punto di forza, fossero i capelli. Stiamo parlando,
badate bene, di un’epoca molto diversa rispetto all’attuale, in cui tutto
era più semplice e bastava poco a livello di immagine e abbigliamento,
per essere notati. L’aspetto più eclatante di quell’epoca, a livello di
relazioni amorose, era che tutti, anche i meno belli, potevano avere una
ragazza pariestetica o giù di lì
. E questo non era da poco…
Tornando alla mia storia, dopo il mio dimagrimento e looksmaxing
ante litteram, in quella primavera-estate del 1978, mi apprestai a fare
il mio nuovo ingresso nel mondo non ben sapendo quello che la mia
trasformazione avrebbe comportato, soprattutto sulle ragazze, che mi
attraevano sempre più.
Ricordo che mi dicevano somigliassi a Miguel Bosè, che in quegli anni faceva letteralmente impazzire le ragazze
italiane (che ironia, rispetto ai suoi attuali gusti sessuali…!) Non
credo di essere mai stato bello, però. Al massimo ho raggiunto credo, un
7 nel mio “massimo splendore”. Ma la mia timidezza non aveva fatto nel
frattempo alcun progresso. Arrossivo subito e non avrei mai avuto il
coraggio di affrontare una ragazza. E invece furono proprio le ragazze a
fare approcci nei miei confronti
. Ovunque, anche per la strada. A volte
anche molto invasivi e che mi facevano sentire in grande imbarazzo ed
ancora più imbranato… Non ero preparato a questo, anche se mi lusingava
moltissimo. Gli amici mi invidiavano per questo apparente successo.
Certo, con il tempo imparai a vincere la timidezza, ma solo molto
più tardi presi il coraggio di approcciare le ragazze che più mi
piacevano e per le quali persi letteralmente la testa. Nel frattempo,
finii così, per legarmi a normobruttine che mi avevano scelto loro
grazie alla maggiore intraprendenza che hanno le brutte rispetto alle
belle
. Poche volte mi innamorai di queste cessette. Ma ci stavo perché
le mie esigenze sessuali chiedevano espressione… Passai così vari anni,
senza rimanere mai di fatto senza una ragazza, con la quale finivo
sempre per starci ogni volta, per lungo tempo. Relazioni esclusive, a
volte soffocanti e con poco spazio per frequentare i pochi amici che
avevo. Il problema era che poi mi affezionavo molto alla ragazza di
turno, al punto che quando mi mollavano, soffrivo come un cane. Ed
allora tornavo a frequentare gli amici, anche in modo strumentale, per
avere accesso a nuove ragazze.  

A 19 anni, cominciai lentamente, ma
inesorabilmente a perdere i miei amati e bei capelli
. Chi di voi ha
provato questa cosa, conosce benissimo la sofferenza ed il disagio,
anche fisico, che questo comporta. Per fortuna poi, nei primi anni 80
venne scoperto l’effetto ricrescita del minoxidil, che oltretutto era
gratuito perché mutuabile! (inconcepibile oggi).
Riuscii così a conservare parte dei capelli ed un aspetto decente
fino poco oltre i 30 anni. Ma solo dopo quest’età, cominciai ad avere
relazioni con ragazze che mi piacevano davvero, grazie ad un’acquisita
capacità di approcciare e forse anche di sedurre.
Ebbi molte relazioni, anche lunghe fino ai 47 anni, ma non mi
sposai mai. La più lunga storia durò 10 anni, con convivenza non
costante.

Avere una donna, è sempre stato per me un imperativo.
Ovviamente, la mia vita non è stata fatta di sole relazioni
amorose. E l’estetica, dopo i 32/34 anni, ha smesso di essere così
importante per me. Ho sempre lavorato, mi sono laureato lavorando, ho
coltivato i miei hobby, ho letto abbastanza, viaggiato (soprattutto per
lavoro).
Per indole, non ho neanche oggi molti amici ed al di là del lavoro,
passo molto tempo da solo. Faccio molte cose ed ho interessi vari, tra
cui leggere.

Le mie potenziali “prede”, oggi sarebbero donne ormai sfatte,
zitelle inacidite, che mi levano di fatto ogni voglia di approcciarle.

Ma credo di essere un uomo abbastanza sereno e “moderatamente felice”.

Mi rattrista molto leggere dai vostri racconti, di come è diventata
cinica e spietata la realtà dei rapporti interpersonali che vivono i
giovani come voi.
Il fenomeno degli incel mi fa provare rabbia per come
sia, dalle attuali folli dinamiche sociali, impedito ad un ragazzo di
avere esperienze amorose. Quando ero ragazzo io, tutti, come ho scritto,
potevano avere con un minimo di intraprendenza e capacità sociali, una
ragazza quantomeno con lo stesso grado estetico, a beneficio della
propria autostima e a un carattere in formazione. Poi, il non poter
avere ciò che tanto si desidera, cioè un’esperienza amorosa, fa si che
questa assuma un’importanza enorme, più di quanto valga in realtà.

Il mio intervento, di uomo ormai maturo, vuole anche trasmettere il
più lucido punto di vista che si ha quando gli ormoni calano ed il
desiderio scende, rispetto l’importanza delle relazioni amorose.
Ho avuto tante donne sia belle (poche) che normaloidi/ bruttine (molte). Ed oggi sono solo, ma sereno di esserlo.
Ma sapete una cosa?
Non rimpiango o ricordo con particolare nostalgia, nessuna delle
donne con cui sono stato
.
Alcune di quelle bellissime che tanto mi
attraevano da ragazzo e che magari mi hanno rifiutato, sono oggi dei
mostri obesi e petulanti, divenute un’autentica croce per colui che se
l’è prese. I miei amici e conoscenti sono quasi tutti ormai separati,
con una moglie a cui sono costretti a passare gli alimenti ed una vita
devastata…
Questo non vuole sminuire il vostro desiderio di avere una ragazza, perché è naturale che così sia.
E’ in fondo una specie di riflessione tra me e me.
Sicuramente, se fossi stato meno influenzato dalla mia “voglia di
ragazza”, una voglia cieca e che non sentiva ragioni, avrei perso meno
tempo a disperarmi per le storie finite con ragazze di scarso valore e
realizzato molte più cose a livello professionale e personale.
Per finire, cari ragazzi, avessi una bacchetta magica, vorrei
comunque tanto regalarvi la possibilità di vivere almeno una volta il
piacere di avere la ragazza che vi piace, perché è importante che ciò
avvenga nell’età in cui la natura stessa ha voluto che ciò accadesse
.
Per la “presa di coscienza” ci sarebbe poi tempo…
Un grandissimo abbraccio


Old Red


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Marco
Marco
5 anni fa

Ciao, sono Marco, quello con cui hai scambiato alcuni commenti e consigli dopo aver raccontato la mia di storia.

Credo che tu abbia colto un punto fondamentale: la differenza nel macro-contesto relazionale fra i tuoi tempi e quelli odierni.
Oggigiorno, per sperimentare feedback come quelli che avevi tu da ragazzo, occorre essere non dei 7 bensì degli 8, quasi al pari dei modelli.

Come forse ricorderai, a me le ragazze per strada al massimo rivolgono qualche sguardo o occhiate ogni tanto, molto più raramente sorrisi o commenti positivi (nel mio caso vengo paragonato ad Alvaro Soler: sempre nelle popstar spagnole si va a parare LOL) ed in via del tutto eccezionale mi approcciano direttamente.
Da quando ho looksmaxato mi è capitato una volta sola, anche se è vero che tutto sommato esco poco).
E vengo valutato fra il 6,5 ed il 7 come media, quindi potrei considerarmi un pariestetico di te stesso da giovane.

I tempi però sono cambiati in peggio, come hai avuto modo di osservare centrando in pieno una parte del problema.
Il mondo odierno è sempre più virtuale, le conoscenze sono sempre più "social" e sempre meno "live", i rapporti sono sempre più aridi man mano che si va avanti con gli anni.
Senza contare un'evidente regressione culturale.

Unutente
Unutente
4 anni fa

Ho letto ora la tua storia old Red, gran bella testimonianza. Hai vissuto da ragazzo i mitici anni '70 (un po' ti invidio), che hanno avuto tanti aspetti negativi (brigate rosse, attentati..), ma anche "un'energia" pazzesca, probabilmente il decennio più vivace del secolo scorso.

Osservatore Romano
Osservatore Romano
4 anni fa

Da rileggere e contestualizzare. Come cambiano i tempi e solo chi c’era lo può sapere.

axlrov
axlrov
5 anni fa

Fantastico. Praticamente la mia storia

francesco
francesco
5 anni fa

Bellissimo racconto, se non sono indiscreto posso chiederti se vai a prostitute attualmente?

illus
illus
5 anni fa

età e storia quasi come la mia con la differenza che le ragazze avute assumono a una in tre rapporti. come mai in tutte le storie fin qui raccontate ci sono ragazze e rapporti a carrettate