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La Donna e il Sesso come Strumento di Ricatto

In seguito (e in conseguenza) ai recenti fatti di cronaca che hanno riguardato la morte di Pamela Mastropietro, ragazza diciottenne trovata morta in casa di un nigeriano che si suppone essere l’assassino, e il successivo
raid vendicativo per opera di Luca Traini, sedicente fascista che si è messo a sparare a stranieri a caso, sono sorte molte proteste “antifasciste” che sono talvolta addirittura sfociate in veri e propri pestaggi nei confronti delle forze dell’ordine.
Anche diverse femministe,
notoriamente a sinistra politicamente, in questa situazione non hanno mancato di far sentire la propria gracchiante voce, perdendo una buona occasione per non rendersi ridicole per l’ennesima volta.
Notevole risalto mediatico ha avuto un post su facebook di Cecilia Strada, che riportava la foto di una scritta su un muro che suggeriva di “non scopare coi fascisti per non farli riprodurre”.

Chiaramente è un suggerimento che lascia il tempo che trova, dal momento che anche la più accanita donna antifascista metterebbe immediatamente da parte la propria ideologia politica per intrattenersi con un fascistello dal bel faccino o dal grande status socioeconomico, perché la spinta biologica all’accoppiamento è un interesse del singolo e come tale più sentito di quello collettivo perseguito dagli attivismi politici.

Non è questo però l’argomento su cui vorrei riflettere, anzi vorrei lasciare fuori la questione politica da questo post per soffermarmi sulle reazioni che ha suscitato la Strada, e con lei altre donne come quella della foto di inizio articolo, che hanno tirato in ballo il sesso e il proprio corpo per rimarcare le loro idee; antifasciste in questo caso, ma è irrilevante, sarebbero potute anche essere opposte e non sarebbe cambiato nulla. Il senso è: uso il mio corpo e la mia sessualità come mezzo per impormi sugli altri perseguire determinati fini.

Chi non riesce a capire quanto sia aberrante questo modo di comportarsi a mio avviso è blupillato e non poco e, a giudicare dalle reazioni che ho visto, direi che lo spirito critico degli italiani è davvero atrofizzato quando non totalmente assente.

Diversi uomini hanno provato a ribattere alla provocazione di Cecilia Strada dicendo di non preoccuparsi, che tanto lei è troppo brutta per trovare qualcuno che la voglia scopare.
La battuta, che a mio avviso non fa molto ridere e che pone il provocato sullo stesso livello neanderthaliano del provocatore ,rivela una concezione delle dinamiche sociali piuttosto sempliciotta.
Chi la fa ignora totalmente quali sono le effettive opportunità sessuali di una qualunque donna al giorno d’oggi, molteplici e variegate indipendentemente da quanto sia bella e da quanto sia puzzolente e smegmosa quella vagina che lei fa tanto agognare e sudare all’uomo medio.

Una donna del livello estetico della Strada, se si iscrivesse in una normale chat, avrebbe in mezzo pomeriggio decine e decine di offerte e richieste di appuntamento di ogni tipo, da uomini di tutti i tipi (e sì, anche da una minoranza di uomini belli), performance che nessun uomo pariestetico e neppure di livello nettamente superiore sarebbe in grado di replicare.

Il tentativo da parte di molti uomini di ripristinare un equilibrio di ruoli in risposta al ricatto sessuale che è stato suggerito di compiere, fallisce quindi miserevolmente di fronte alla realtà dei fatti.

La verità è che la donna media ha un Potere Sessuale nettamente superiore rispetto all’uomo medio e può benissimo permettersi di usare la propria vagina e la concessione della stessa come strumento di ricatto.
E lo fa dagli albori dell’umanità.

Mettersi a negare tale potere, o anche solo cercare di ridimensionarlo nel tentativo di darsi un tono (sappiamo bene quanto siano restii gli uomini ad ammettere di essere sfigati) non solo non porta da nessuna parte ma stride palesemente con l’uguaglianza fra i sessi che viene tanto auspicata e decantata al giorno d’oggi.

Che uguaglianza ci può essere tra uomo e donna quando quest’ultima ha opzioni sessuali praticamente illimitate e la possibilità di esercitarle in maniera incontrollata danneggiando la vita della stragrande maggioranza di uomini?

E non stiamo parlando di capricci o aspetti secondari, ma di quella vita sessuale e relazionale che, benché venga sempre trascurata nei vari dibattiti, costituisce uno dei fondamentali pilastri della vita umana e gioca un ruolo fondamentale nel determinare non dico la felicità, ma anche solo la serenità e la stabilità emotiva di una persona.

Di fronte a certi ricatti gli uomini non dovrebbero sorridere e ironizzare, ma essere incazzati e rendersi conto di quanto vengano tenute in considerazione le loro esigenze in questa società, cioè nulla.

La Libertà di Scelta Sessuale

Io penso che lo Stato dovrebbe intervenire per ristabilire un minimo di equità sul piano sessuale tra uomo e donna, perché è perfettamente inutile raggiungere una parità giuridica tra i sessi se poi vi è una disparità così vergognosa in uno degli ambiti più importanti della vita.

E non menatemela con la storia che “ognuno ha libertà di scelta ecc.” perché io non parlo certo di obbligare le donne a fare sesso con chi non vogliono, ma il diritto che loro esercitano di fare sesso solo con l’elite della popolazione maschile non dovrebbe finire per danneggiare il resto degli uomini, ai quali dovrebbe comunque essere garantita una vita sessuale, sia anche attraverso rapporti mercenari.

La libertà di scelta subisce peraltro continuamente limitazioni da parte di uno Stato.
Se io decidessi di aprire un bar, ad esempio, dovrei seguire una determinata burocrazia e adempiere a tutta una serie di requisiti.
Lo Stato mi detterebbe i limiti della mia attività, dovrei rientrare in determinati standard (ad esempio igienici) e, non ultimo, dovrei pagare le tasse su quanto guadagno.
Eppure non sono forse io che lavoro?Non sono io che faccio fatica e sacrifici per mandare avanti la mia attività?Non sono io che mi relaziono con la mia clientela e con i miei fornitori?Non sono io che subisco il rischio d’impresa?
Certo, ma questo è totalmente irrilevante e non esclude l’ingerenza dello Stato nelle mie faccende personali.

Il sesso è un bene economico come tutti gli altri e i rapporti sessuali
altro non sono che uno scambio di risorse tale e quale a quello che può
avvenire in un mercato economico, ma in ambito sessuale vi è totale anarchia e ognuno fa quello che gli pare.

Questo a mio avviso mal si concilia con una società che si vuol definire civile e che dovrebbe porsi l’obiettivo di tutelare l’interesse della collettività.
Quando una persona è povera o malata lo Stato gli viene incontro e i servizi che mette a disposizione sono finanziati con il denaro delle tasse a cui tutti sono tenuti.
Non vedo quindi perché non si dovrebbe applicare lo stesso principio anche alla vita sessuale, dal momento che il sesso è un bisogno fisiologico e la sua mancanza mina pesantemente la qualità della vita.

Privare una grossa fetta di popolazione maschile della dignità sessuale genera infatti malcontento, frustrazione, scarsa produttività e infelicità generale.
E’ utopistico pensare che questo stato d’animo negativo dei singoli non porti, in un modo o nell’altro, a conseguenze negative per la società.

Viceversa tutelare anche chi ha avuto la sfortuna di essere svantaggiato sul piano sessuale porterebbe ad una società più sicura e produttiva, con beneficio ovviamente anche di quella fetta di popolazione che non ha alcun problema nel trovare dei partner.

Impegnarsi per perseguire l’uguaglianza sul piano sessuale è quindi,a mio avviso, un ottimo proposito. Ma purtroppo tale rimarrà, se gli uomini non inizieranno a prendere coscienza della loro condizione e impareranno ad accettare la realtà dei fatti, per quanto scomoda essa sia.

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pf
pf
6 anni fa

(M. Houellebecq, Estensione del Dominio della lotta)
Decisamente, mi sono detto, nella nostra società il sesso rappresenta un secondo sistema di differenziazione, del tutto indipendente dal denaro; e si comporta come un sistema di differenziazione altrettanto spietato, se non di più. Tuttavia gli effetti di questi due sistemi sono strettamente equivalenti. Come il liberalismo economico incontrollato, e per ragioni analoghe, così il liberalismo sessuale produce fenomeni di depauperamento assoluto. Taluni fanno l'amore ogni giorno; altri lo fanno cinque o sei volte in tutta la vita, oppure mai. Taluni fanno l'amore con decine di donne; altri con nessuna. È ciò che viene chiamato "legge del mercato". In un sistema economico dove il licenziamento sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare un posto. In un sistema sessuale dove l'adulterio sia proibito, tutti riescono più o meno a trovare il proprio compagno di talamo. In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. Altrettanto, il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi della società. Sul piano economico, Raphaël Tisserand appartiene alla schiera dei vincitori; sul piano sessuale, a quella dei vinti. Taluni vincono su entrambí i fronti; altri perdono su entrambi i fronti. Le imprese si disputano alcuni giovani laureati; le femmine si disputano alcuni giovani maschi; i maschi si disputano alcune giovani femmine; lo scompiglio e la confusione sono considerevoli.

Anonimo
Anonimo
4 anni fa

D'altra parte usano l'unica cosa di valore che hanno: la fica.

Se fossero capaci di fare qualcosa (che ne so, lobbying, lotte politiche, imprenditoria, educazione dei figli) potrebbero usare altri strumenti di ricatto. E invece…

Unknown
Unknown
6 anni fa

E anni che si parla della riapertura delle case chiuse,ma alle donne questa cosa non piace.

Se venisse approvata modifiche le donne italiane dovrebbero rivedere molto le loro pretese.

A qualunque stato civilizzato interessa molto far sposare gli uomini per far aumentare le famiglie e i figli e tenerli al legati.

Anonimo
Anonimo
6 anni fa

Houellebecq credo che diventerà il profeta dei brutti.

osservatore
osservatore
6 anni fa

in uno stato civile dovrebbe esserci o il patriarcato, oppure case chiuse con donne impiegate statali, pagate dallo stato per svolgere il ruolo gratuitamente o a prezzi accessibili da TUTTI.
invece di spendere soldi per cazzate.
teorizzo ciò da un paio di anni, insieme con un mio amico.
ci voranno stimo, un centinaio di anni per realizzarlo…