conquistare una ragazza con la cultura |
“La cultura è quella cosa che serve a praticare l’onanismo compulsivo cronico anziché sfasciarsi di seghe.” Mocioman
Tra le caratteristiche che le donne apprezzano in un uomo, oltre alla simpatia e alla gentilezza viene spesso menzionata anche la cultura.
Molte sono le ragazze che ammettono di lasciarsi conquistare dall’uomo colto e intelligente, ed è una vita che sento suggerimenti come “coltivare degli interessi culturali” per rimorchiare.
Nella mia famiglia si è sempre data molta importanza alla cultura, specialmente a quella classica, e quando fu per me il momento di iniziare le scuole superiori la scelta del liceo classico fu praticamente dovuta.
Per tutta l’adolescenza ho respirato quel clima di snobismo intellettuale tipico dei liceali, ascoltando i miei compagni di classe (e spesso anche gli insegnanti) fare battutine derisorie sugli studenti di altri istituti ritenuti inferiori come l’ipsia o l’alberghiero, e rivendicare il maggior prestigio della propria scelta scolastica.
Il motivo per cui dovrebbe essere più nobile spendere cinque anni della propria vita a trastullarsi su autori classici e filosofia
piuttosto che imparare una professione utile alla società mi è però
tuttora ignoto e penso sia superfluo dirvi che non ho mai visto nessuna ragazza perdere la testa per l’incredibile cultura mostrata dai classicisti, anzi ho sempre notato che le ragazze “poco istruite” ricambiavano la scarsa reputazione di cui godevano presso i liceali ritenendoli troppo sofisticati e altezzosi per i loro gusti.
Anche le mie compagne di scuola, del resto, con sparute eccezioni, erano tutte delle povere oche senza cervello.
La mattina studiavano svogliatamente Giacomo Leopardi mentre il pomeriggio si dedicavano ai loro principali e spesso unici interessi, cioè le serie tv spazzatura e lo shopping di abiti e accessori firmati, pagati con i soldi di papi.
Le attenzioni venivano riservate solamente ai belli figli di papi indipendentemente dai loro risultati scolastici, mentre i brutti secchioni con ottimi voti venivano schifati come la merda nonostante la loro comprovata cultura.
Nei bagni del mio istituto c’era scritto “(Nome del belloccio della
scuola) mi sono rasata la figa per te” e io non credo fosse una
citazione del Manzoni.
Quando c’era la giornata della memoria e i prof. ci mostravano qualche film o documentario con tutti quei poveri ebrei deperiti le ragazze si lasciavano sempre andare a qualche lacrimuccia, salvo poi nell’intervallo ritornare a discutere di quanto fosse figo quello e di quanto fosse cesso quell’altro, attuando una selezione estetica che in confronto quella razziale della Germania nazista era un cazzo.
Insomma, questo è il ritratto delle liceali italiane, e se considerate che, in teoria, questa gente dovrebbe essere quella che forma l’élite culturale del Paese, le future dottoresse e dirigenti, potete già intuire quale possa essere la superficialità e mediocrità di una parrucchiera trashona comune.
La donna media guarda programmi spazzatura, pensa a scarpette e trucchi, segue i gossip e gli oroscopi. Quelli culturali sono proprio gli ultimi dei suoi interessi.
Prima che qualcuno inizi a sollevare obiezioni facendo battutine ironiche sui miei insuccessi scolastici, ci tengo a precisare che a scuola andavo meglio proprio nelle materie più inutili come Latino, Greco e Storia dell’Arte, dove avevo 8 (in Latino i primi due anni avevo 9).
Questo lo dico perché il 99.9% delle critiche rivolte a questo blog sono ad personam (notate il latinismo).
Del resto io sono quello che ha speso la giovinezza a studiare metodi PUA quindi ho una naturale inclinazione per le cose inutili, in perfetta conformità con l’inutilità della mia vita.
Dicevamo, la donna media è culturalmente mediocre e alla cultura dà zero importanza.
Quando lo fa è per darsi un tono ma in realtà poi preferirebbe andare a letto con il primo tamarro belloccio piuttosto che con un brutto molto colto.
In fondo perché la cultura dovrebbe essere una caratteristica attraente?Che vantaggio dà dal punto di vista biologico?
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Generalmente associamo la cultura a materie come storia, letteratura, arte filosofia, cose quindi molto poco pratiche che non sono in grado di migliorare le qualità della vita in maniera significativa.
La cultura è invece importante in ambito seduttivo quando permette di ottenere status e denaro attraverso una determinata professione e questo vale solamente per un numero ristretto di materie molto pratiche (generalmente quelle scientifiche).
E’ però lo status ad attrarre e non la cultura in sè, e lo status e il denaro si possono ottenere in molti altri modi.
Anzi probabilmente quello di ottenere status facendosi una cultura è il modo più lento e più difficile, soprattutto se parliamo di cultura scolastica.
A fare più soldi sono infatti generalmente gli imprenditori e gli investitori, e per svolgere queste attività non è richiesto alcun titolo di studio.
Lo snobismo culturale ha veramente rotto le palle e, guarda caso, i primi a darti dell’ignorante sono proprio quelli che più dovrebbero star zitti.
Non so se avete notato ad esempio quante femministe tacciano gli altri di essere ignoranti solo perché hanno un punto di vista diverso dal loro.Lo fanno spesso dall’alto della loro laurea in psicologia o altre scienze delle merendine, ottenute in facoltà estremamente politicizzate che inculcano un certo tipo di pensiero cancerogeno, e poi non hanno neppure quel minimo di capacità logica necessario per cogliere le innumerevoli ed enormi contraddizioni delle loro battaglie femministe.
La cultura viene spesso usata come strumento per sentirsi superiore agli altri,ma quando hai bisogno di sentirti superiore è perché fondamentalmente non vali un cazzo come persona.
E io vorrei tanto vedere cosa c’è da sentirsi superiori nell’avere un bagaglio culturale, quando ad esempio sei perennemente schifato dalle donne e trattato alla stregua di un moscerino.
Della serie “guarda quel tamarro belloccio, è strapieno di figa ma è ignorante come una capra ahah mica come me che mi faccio le seghe però, come sono istruito!”.
Quando per farsi una cultura basta avere tempo da spendere a leggere, e se in molti non lo fanno è perché evidentemente hanno di meglio da fare nella vita.Non a caso i vari intellettuali colti sono generalmente dei cessi sfigati che hanno dedicato allo studio il tempo che gli altri hanno dedicato alla vita sociale, alle donne, alle amicizie e ad essere felici.
Mi tornano in mente i miei ricordi adolescenziali di quando, la domenica, i miei amici degli istituti tecnici andavano in discoteca a fare le loro primissime esperienze con le ragazzine, mentre io dovevo starmene a casa a fare le versioni di latino.
L’amarezza di quando il giorno seguente mi raccontavano di aver conosciuto questa e quell’altra ragazza mentre io avevo speso i giorni più belli a studiare cose che non mi sarebbero mai servite e che nessuna ragazza avrebbe mai apprezzato.
Capite bene perché questa storia della cultura come modo per conquistare una ragazza mi faccia particolarmente incazzare e quando sento la parola cultura, scusatemi la citazione colta, metto mano alla pistola.
FORSE TI INTERESSA:
Io ti posso assicurare che se avessi fatto l'itis invece del classico ti saresti masturbato uguale ma questa lucidità sociologica non ce l'avresti.
Quindi peggio per te ma meglio per i tuoi lettori. I quali essendo molti contano di più.
ps: quello stronzo normaloide di F. Volo ha cominciato a cuccare dopo il boost di status avuto dalla radio. E pure allora s'è dovuto sposare una straniera (a quel punto aveva pure il money e lei ha gradito molto).
Da quando quella criminale della M. Defilippi ha fatto capire alle donne che un coglione che le mantenga lo trovano anche se sono ignoranti come bestie (e non fatevi ingannare dalla laurea: sono ignoranti lo stesso come bestie, le signorine) le italiane, già meretrici nel DNA, hanno abbandonato qualunque pudore: colto fa schifo perchè 1) in disco si annoia e ha allergia per i social 2) è più incline a redpillarsi alla prima occasione di apertura degli occhi 3) o sei una dea del sesso (e ce ne sono poche) o per uno col cervello diventi noiosa nel giro di poco mentre il gorilla te lo puoi tenere anche tutta la vita (o almeno finchè non lo pianti portandogli via casa e alimenti).
E non mi parlate delle fighette che rimorchiano professori e ricercatori universitari: lo fanno solo per avere vantaggi di carriera.
Secondo me qui si confonde "andare bene a scuola" con "avere una certa cultura"… La cultura può servire ad affascinare qualche donna (non tutte) ma di certo: 1. non si tratta di mera cultura scolastica; 2. non si tratta di ragazze in fascia d'età scolastica ma in età un po' più grande; 3. per cultura deve intendersi (come peraltro è stato detto in un altro post di questo sito che si chiamava una cosa del tipo "di cosa parlare con le ragazze") la capacità, per l'appunto, di parlare con una ragazza, passando da un argomento all'altro, dicendo cose non banali e – possibilmente – senza sbagliare i verbi…
Poi, va bene, ovviamente se sei un super-racchio sta cosa non serve a niente…
Ciao a tutti,
pf
“Tale indicazione, senza dubbio, ha una importanza massima e immediata per la grande maggioranza degli uomini: quanto più difficile è la lotta, tanto più il giovane deve imparare e tanto più deve tendere le proprie forze.
Nessuno però deve credere che gli istituti, i quali lo spronano a questa lotta e lo rendono capace di combattere, possano in qualche modo essere considerati seriamente come istituti di cultura. Si tratta di istituzioni che si propongono di vincere le necessità della vita; esse possono dunque promettere di formare impiegati, o commercianti, o ufficiali, o grossisti, o agricoltori, o medici, o tecnici. A tali istituzioni, in ogni caso, si applicano però leggi e criteri diversi da quelli occorrenti per fondare un istituto di cultura; ciò che nel primo caso è permesso, anzi prescritto in modo rigorosissimo, potrebbe essere nel secondo caso un errore delittuoso.” F. Nietzsche, CONSIDERAZIONI INATTUALI, “Sull’avvenire delle nostre scuole”
Le due finalità sono mutuamente esclusive: una scuola o ti prepara per sopravvivere nel mondo della competizione (ovvero, per essere un servo del sistema capitalista, un utile idiota per il femminismo, un…bluepillato), o ti rende un uomo di cultura (ovvero, un uomo libero, un uomo con coscienza critica, un uomo…. redpillato).
Non dirmi che non sei contento di essere il Redpillatore! Non lo saresti mai diventato se non avessi avuto, come base, quella curiosità, quel rigore, quella “retta coscienza” che solo lo studio serio, “ingenuo” (cioé privo in partenza di secondi fini) e non “tecnicizzato” ti sa dare.
Il metodo logico-deduttivo che il liceo inculca, assieme all’abitudine allo studio sono doni inestimabili qualunque percorso tu voglia poi intraprendere.
Una delle poche persone che ho ritenuto (forse) superiori a me (ed io, come noto, sono un presuntuoso), nell’ambito ingegneristico-universitario, viene proprio dal classico!
Fissandosi sui “saperi particolari” più o meno tecnici non si giunge alla vetta. Si resterà sempre e solo un ingranaggio del sistema, come quei tanti miei colleghi che vivono per 8-10 ore al giorno chini su un pc o su una scheda a cercare un algoritmo o un programma per “far progredire” le telecomunicazioni o l’elettronica e non si rendono conto di come queste siano ormai uno strumento dell’ipergamia femminile (di chi cioè – come genere – manco sa cos’è un bit).
Che poi una creatura terrena come la donna non colga la bellezza del sapere e confonda l’uomo di cultura con l’uomo che ha semplicemente fama e status è un altro paio di maniche….
P.S.
Sarò stato pure disprezzo dalla ragazze al liceo, ma ti assicuro che quel disprezzo è sempre stato ampiamente ricambiato…
Non cambierei nulla della mia adolescenza. Certo non ora che, con le mie coetanee, sta arrivando il momento del “redde rationem”…
Come sempre un articolo di buon livello ma confonde due cose simili ma diverse. Una cosa è la cultura prettamente scolastica citata dall autore che ai fini del acchiappo serve poco o niente del tutto (al limite se si è particolarmente bravi si diventa ‘amici’ delle compagne che hanno bisogno di ripetizioni) Cosa ben diversa è la cultura intesa in senso ampio ossia per essere più precisi ad esempio una cultura molto approfondita in ambito musicale piuttosto che letterario o cinematografico o artistico …in questi casi nel momento in cui conoscerete l appassionata di uno di questi temi vi posso assicurare che serve eccome. Ovviamente come sempre il fattore L conta quindi se siete sul 3 o 4 anche una buona cultura specifica serve a poco, cosa differente se già siete sul 6,5/7
Trovo questo articolo una sorta di autobiografia per procura, che mi fa rimanere esterrefatto per quante esperienze ho avuto in comune con chi legge, e persino scrive, questo blog. Va bene l’adolescenza bluepillata, il bullismo, gli approcci catastrofici con le donne. Ma pure il Classico??? Non è che certe cose dipendono da un DNA che fa seguire gli stessi percorsi?
Come solito condivido quasi tutto, compresa la citazione dotta (so che tu sai non sia Goebbels, pur se gli viene comunemente attribuita), ma su di un punto devo distaccarmene. Vero, greco e latino sono materie inutili, e non solo al fine di apprendere una professione che farà fare una vita più agiata, ma inutili allo stesso fine di acquisire una cultura coerente e sensata: per come vengono fatte, non è possibile neppure apprenderle come lingua. E il Classico è una fogna da evitare con cura, soprattutto mettendo in guardia i propri figli (me mi ci hanno iscritto letteralmente portandomici di peso). E però io ho amato la civiltà classica, la storia, la filosofia, le epoche passate, la poesia, la letteratura. Le ho amate perché ce le avevo nel sangue, non avrei potuto fare altrimenti, e nonostante poi abbia fatto la scelta disgraziata di economia e commercio, ad esse sono tornato senza averle mai abbandonate. Oggi non ho momenti più felici di quelli che passo a leggere i miei libri. E se al mondo che mi circonda sembrano inutili, che si fotta. A me pare inutile, grigia e squallida proprio questa società, nel cui seno putrido e maleodorante ho avuto la disgrazia di nascere.
Io invece consiglio di fare la scuola che vi pare, l'importante è capire subito come stanno le cose. Possibilmente spacciate e fumatevi qualche cannetta per fare i fighi, poi smettete immediatamente dopo l'università, mettete la testa a posto e da li in avanti prendete a frequentare prostitute abitualmente.
A questo modo dovreste vivere una vita da Peter-Pan eccellente, sempre a patto che impariate a non dare retta alle cazzate delle femministe. Dopo un tot di tempo ci si fa l'abitudine ai giudizi cattivi che danno le femministe nei confronti dei maschi, alla fine le loro parole vi sembreranno solamente il brusio di una mosca.
A differenza del redpillatore, dico che la cultura serve per attrarre le donne. Per cui, a prescindere da quale scuola sceglierete, perlomeno cercate di leggere molti libri.
La bellezza è una caratteristica necessaria, ma non è assolutamente sufficiente come dicono nei forum dove si parla di redpill.
Caro Redpillatore, che dire? Complimenti per l' articolo. Verità al 100%. Illuminante.
Ed allora come si spiega un Massimo Bonaga (obiettivamente non bello e, viste le posizioni del Redpillatore, immagino ai suoi occhi insopportabile) che ha sempre avuto accanto donne decisamente avvenenti e più giovani di lui?
Mitico articolo che spiega la verità.
I miei 3 consigli per i ragazzi delle medie sono:
1. non fare il liceo
2. non scegliere il liceo, perchè lo dicono i genitori
3. evitare il liceo, anche si ci vanno i finti amichetti
Imparate un mestiere, andate ad un tecnico o professionale, al 18° compleanno dovete conoscere almeno 2 linguaggi di programmazione.
Il liceo lasciatelo ai ragazzi ricchi massoni figli di buona famiglia.
Concordò sul fatto di non scegliere il liceo, è abbastanza se non totalmente inutile…
Un istituto tecnico ad indirizzo elettronico od informatico è la cosa migliori di questi tempi
Soprattutto alla fine dei 5 anni si ha la possibilità sia di continuare a studiare (ingegneria o nient'altro) o di andare a lavorare
Che poi la cultura ai fini di rimorchiare è inutile si sa, chi dice il contrario dice cazzate.
Un conto è essere studi di, un altro è essere poco acculturati, una cosa che se non hai i genitori che ti parano il culo non puoi permettersi in quanto devi iniziare a lavorare il prima possibile
Anche supposto che conti (mi fa già ridere così) la donna non vuole l'uomo acculturato od intelligente, vuole un oche sappia dire quelle due cazzate di attualità e che non le faccia fare la figura di merda (il che rimanda allo status (ah sta con uno "" intelligente"" allora anche lei è intelligente) )
Per il resto c'è poco da aggiungere…
Il liceo (io ho fatto il tecnico ma lo vedevo dai miei amici) è un posto dove i ragazzi buttano nel cesso tempo imparando cose inutili perché qualche professore frustrato dal suo fallimento li carica di roba da studiare…
Non ne vale nemmeno la pena perché molte volte ti vadano a tal punto da farti sentire un gallo di dio, ma quando metti piede all'Università (mi riferiscono a cose serie tipo ingegneria industriale e medicina non scienze delle merendine) anche loro sprofondano nella merda, anzi magari lo stronzo dell'itis ha imparato a ragionare nel triennio e non solo ad imparare cose a memoria per fare felice qualche professore
Ho fatto il tecnico ed ora ingegneria (non fuori corso con media alta) e di offerte di lavoro, se si è disposti ad impegnarsi, ce ne sono
Nascere in una famiglia che tiene molto alla cultura e all'educazione ecc..è un altro grosso problema, si rischia di rimanere bluepillati fino oltre i 30 anni (catastrofico).
Genitori bluepillati complicano utlriormente le cose….
Alla fine di cultura ed educazione non frega niente a nessuno già a scuola ancora meno a lavoro dove dominano valori opposti.
Iniziare a lavorare il prima possibile!